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 Metodi di cura e terapie per la SM
 Rivalutata l?Azatioprina

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Daniela56 Inserito il - 14/04/2006 : 22:21:59
Sclerosi, 'vecchio'
farmaco aiuta

Si tratta dell'Azatioprina, farmaco immunosoppressore che servirebbe a prevenire la formazione di lesioni cerebrali nei paziendi affetti dallla malattia. Scoperta dei ricercatori fiorentini

FIRENZE, 13 DICEMBRE 2005 - Un farmaco immunosoppressore, noto da tempo e impiegato nei trapianti, ? attivo nel prevenire le lesioni cerebrali nella sclerosi multipla.

Lo ha dimostrato un gruppo di ricercatori dell'Universit? di Firenze e dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Careggi guidato dal prof. Luca Massacesi: i loro studi sono illustrati in un articolo pubblicato nel numero di dicembre della prestigiosa rivista, ?Archives of Neurology?, disponibile da oggi.

Lo studio - intitolato ?Efficacy of azathioprine on multiple sclerosis new brain lesions evaluated using magnetic resonance imaging? - ? stato svolto dai ricercatori dei Dipartimenti di Scienze Neurologiche e Psichiatriche e di Diagnostica per Immagini dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Careggi e del Centro Interdipartimentale di Risonanza Magnetica dell'Universit? di Firenze.

La ricerca dimostra l'efficacia del pi? classico dei farmaci immunosoppressori, l'Azatioprina, nel prevenire la formazione di lesioni cerebrali in pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente.

Si tratta di una importante innovazione nella terapia di questa malattia specialmente per quella parte dei pazienti che non risponde bene alle terapie attualmente usate. Lo studio dei ricercatori fiorentini potrebbe consentire di estendere anche alla sclerosi multipla le indicazioni dell'Azatioprina, con un vantaggio immediato per i pazienti, poich? ? un farmaco ?generico? gi? disponibile in farmacia, sia pure con altre indicazioni.

Il farmaco, infatti, ? ormai nella storia della medicina in quanto fu il primo immunosoppressore ad essere impiegato per contrastare il rigetto del trapianto d'organo, e per questo ha fatto guadagnare il premio Nobel ai suoi inventori. L'impiego nella sclerosi multipla, per?, era stato valutato negli anni '80 con risultati controversi.

?Infatti tali studi, esclusivamente di tipo clinico - spiega Luca Massacesi, ordinario di Neurologia - non riuscirono mai a dimostrarne con chiarezza l'efficacia nella sclerosi multipla n? a cancellare i dubbi sul potenziale rischio oncogeno a lungo termine, e quindi il farmaco fu sostanzialmente abbandonato per questa indicazione.

Da allora, a causa della fine del brevetto intercorsa pochi anni dopo, che ne ha molto ridotto la remunerativit?, lo sviluppo clinico di questo farmaco nella sclerosi multipla si ? fermato?.

I ricercatori fiorentini hanno avuto il merito di continuare a credere nell'efficacia del farmaco nella terapia della sclerosi multipla e nella sua sicurezza, dopo che negli anni '90 fu dimostrata sperimentalmente l'assenza di incremento di rischio di tumori anche dopo anni di uso dell'Azatioprina.

?Questa convinzione, portata avanti contro le correnti di pensiero prevalenti negli ultimi anni - sottolinea Massacesi - ci ha spinti a valutare nuovamente tale farmaco, ma questa volta direttamente sulle lesioni cerebrali con la moderna metodologia della risonanza magnetica (MRI).

Tale tecnica infatti ? da alcuni anni disponibile presso l'Universit? di Firenze anche per attivit? di ricerca, grazie alla fondazione di un Centro Interdipartimentale dedicato, da parte del neurologo Luigi Amaducci, mancato nel 1998?.


5   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
pinoc Inserito il - 22/04/2006 : 17:17:29
Mi sono trovato benissimo con l'azatioprina. avevo 3 ricadute l'anno ridotte a 1 con la terapia Di BN3ella ma la progressione aumentava. Con l'azatioprina dal 2001 al fine 2003 ho avuto solo una RICADUTA.Poi al Sant'Andrea a Roma Pozzilli ha deciso che avrei lasciato l'unico bastone al quale mi appoggiavo. Risultato dopo 2 flebo di Mitoxantrone: 2 ricadute e sedia a rotelle+malk di schiena incurabile. Smesso di assumere mitox e ripresa azatiorpina dal marzo 2004 al marzo2006 nessuna ricaduta. Oggi sono in ricaduta libera dopo stress eccessivo per:
Vendita vecchia casa
Acquisto nuova casa (gli stronzi non vengono mai da soli)
Risultato non idoneo alla patente (come sopra)

Ora sono sotto cortyisone (500mg X 3 giorni e poi 500 a giorni alterni dopo che il neuirologo ha provato con il deltacortene 50 mg lA MATTINA FACENDOMI PERDERE 10 GIORNI PRIMA DELLA CUIRA!)

Scuisate se ho scritto errori ma non vedo bene e mia figlia preme perch? gli faccia vedere come funziona il DVD


ettore Inserito il - 20/04/2006 : 10:42:30
Stimati,

Non so se sar? cosa nuova, ma io dal 93 fino al 2006 ho presso l'azatioprina e mi era andato benissimo (mi seguivano alla Clinica Universitaria di Navarra, in Spagna): soltanto qualche picolissima ricaduta e persino dubbiosa. Soltanto ora, dopo una ricaduta pi? chiara che ha interessato un braccio (e che e scomparsa completamente dopo una settimana di cortisone ev e e un po' di pazienza), i medici hanno deciso che passi al Rebif 22, che prendo da due mesi senza molti effetti collateralli. Ora sto benissimo, tranne un po' di stanchezza "the day after" l'iniezione. Comunque, dato che ci sono tante idee e teoria, ho deciso di fidarmi dei medici (e pregare Iddio affinch? sappia stare tranquillo qualunque cosa accada). Ora, per la terapia con il Rebif, mi seguono a Roma, al Gemelli. Un caro saluto e coraggio a tutti,
asterix Inserito il - 19/04/2006 : 20:04:32
ciao,io ho provato a dire al mio neuro,che e' un collega di paola zagami e entrambi provengono dall'eqipe mancardi,se invece del miotox.poteva farmi fare l'azatioprina,lui mi ha detto:si quella e' l'alternativa,ma e' meno efficace.io dissi che in efetti so che e' piu' per le rr,pero'visto che lui continua a scrivere sui miei doc.sanitari che la mia e' rr,pensavo di poterla fare visto che e' meno pesante del mito.a questa mia osservazione non ha detto niente,continuando che il 24 mi fa la rmn (con mdc dice lui,bisogna vedere cosa dicono i medici del centro rmn visto che non me l'hanno mai voluta fare per presunta allergia al nikel)poi se e' il caso mitox.
comunque so ci gente a genova che usa azat.da almeno due anni e stanno bene.
ciao
macchio Inserito il - 19/04/2006 : 18:17:01
ottimo , speriamo che continuino nella ricerca di conferme .
Per adesso io mi trovo molto bene.
Grazie dell'aggiornamento.
Daniela56 Inserito il - 14/04/2006 : 22:29:45
Rivalutata l?Azatioprina

di Paola Zagami

Da una recente indagine risulta che il prodotto, poco costoso e con modesti effetti collaterali, ? attivo sulle lesioni visibili alla RM encefalica. Dimostrata anche la sua efficacia nel ridurre la frequenza di ricadute



Nell?ambito del convegno di chiusura del Progetto Sclerosi Multipla dell?Istituto Superiore di Sanit? (ISS) sono stati presentati i risultati di uno studio guidato dal dottor Luca Massacesi, responsabile del Centro di riferimento regionale per la SM dell?Azienda Ospedaliera Careggi (Firenze), dedicato alla rivalutazione dell?Azatioprina nella terapia di forme iniziali di SM. L?Azatioprina ? un farmaco immunosoppressore comunemente usato nella terapia di molte malattie autoimmuni, nel rigetto dei trapianti e anche nella SM. Tuttavia, gli studi condotti con l?Azatioprina nella SM, eseguiti in un?epoca in cui le metodologie di ricerca erano ancora arretrate, hanno generato dati insufficienti sull?efficacia di questo farmaco. Per questo, quando altri prodotti sono stati studiati con metodologie pi? aggiornate, l?Azatioprina ? stata considerata superata. Il gruppo guidato dal dottor Massacesi, stimolato dai risultati di uno studio coordinato dal professor Amaducci, che fin dall?inizio degli anni ?90 dimostr? la sicurezza a lungo termine di tale farmaco, ha insistito invece nell?usare l?Azatioprina in casi selezionati, specialmente nelle fasi iniziali della malattia nelle quali ? pi? probabile osservare un effetto terapeutico. Per dimostrare l?attivit? del trattamento in assenza di finanziamenti adeguati a svolgere uno studio di confronto verso una terapia di controllo, ? stata usata una metodologia di risonanza magnetica (RM) che, con grande precisione le lesioni cerebrali dei pazienti, ha permesso di seguire gli effetti del farmaco superando quello che ? il principale problema della ricerca su farmaci non sponsorizzati dall?industria: la difficolt? di reclutare e di seguire casistiche sufficientemente ampie a causa della limitazione dei fondi disponibili. Lo studio di fase II, ha valutato gli effetti della terapia su poco pi? di dieci pazienti, considerando direttamente le lesioni cerebrali e non solo i sintomi o segni neurologici, loro rappresentazione indiretta. Lo studio fiorentino ha dimostrato, per la prima volta, l?attivit? dell?Azatioprina nel ridurre il numero di lesioni encefaliche che si osservano alla RM in corso di SM in circa due terzi dei casi studiati. Questi dati, confrontati con quelli ottenuti in condizioni sperimentali identiche, indicano che il farmaco potrebbe avere un effetto simile a quello di altri recentemente approvati per la terapia di questa malattia (leggi: interferone beta). L?Azatioprina, inoltre, ha modesti effetti collaterali, ? maneggevole (si somministra per bocca) ed ? poco costosa. I dati ottenuti, sono in accordo con alcuni studi clinici ottenuti negli anni ?80 in base ai quali anche sul piano clinico l?Azatioprina ha una buona attivit? nel ridurre la frequenza di ricadute. Questi risultati indicano che la molecola ? attiva sul fenomeno infiammatorio presente nella SM, supportano l?utilit? dell?Azatioprina in casi selezionati di SM e indicano la necessit? di confrontare questa terapia con le altre oggi in uso, quali ad esempio gli interferoni.

Utili studi di confronto con gli interferoni

Dato che l?Azatioprina ? un farmaco orfano (che non garantisce profitti economici e quindi difficilmente verr? valutato con studi di fase III finanziati da privati), gli autori dello studio chiamano in causa le Istituzioni: ?La nuova normativa europea - afferma il dottor Massacesi - sollecita corsie preferenziali per l?approvazione dei farmaci orfani e non esclude di considerare validi per l?approvazione anche studi basati su marker surrogati, come avviene per esempio nel caso dei farmaci per l?AIDS?. ?Lo studio di nuove indicazioni terapeutiche di farmaci orfani - continua Massacesi - rappresenta un?enorme potenzialit? di ricerca, finora trascurata sia perch? priva di convenienza economica per l?industria, sia perch? finora sottovalutata dalle Istituzioni?. Da un adeguato supporto allo sviluppo di farmaci orfani potrebbe invece derivare un grande beneficio sia per le persone con SM, sia per la spesa farmaceutica del SSN, ma quest?ultimo dovrebbe mettere a disposizione risorse proporzionate ai risparmi che possono essere ottenuti, finanziando ad esempio un grande studio di confronto con i farmaci pi? recentemente approvati.


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