Renato Mannheimer (Milano, 27 luglio 1947) ? un sociologo e saggista ebreo italiano.
Docente di Analisi dell'opinione pubblica, Tecniche di analisi dell'opinione pubblica, Tecniche di rilevazione presso l'Universit? degli studi Milano-Bicocca, collabora con diversi programmi televisivi di informazione, tra cui Porta a Porta. Inoltre ? sondaggista ed analista delle tendenze elettorali per il Corriere della Sera. Guida l'ISPO, Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione.
In giovent? ha fatto parte di gruppi della sinistra extraparlamentare, tra cui il gruppo maoista Servire il popolo. ? stato sposato con Barbara Pollastrini. Libri ? Gli abitanti del degrado edilizio (1976) ? Mutamento sociale e comportamento elettorale. Il caso del referendum sul divorzio con G.A. Micheli e F. Zajczyk (1978) ? Gli operai comunisti con M. Rodriguez e C. Sebastiani (1979) ? Governanti in Italia. Un trentennio repubblicano (1946-1976) con M. Calise (1982) ? L'identit? comunista: i militanti, la struttura, la cultura del Pci, con A. Accornero e R. Sebastiani (1983) ? Il mercato elettorale. Identikit dell'elettore italiano con G. Sani (1987) ? La Lega Lombarda (1991) ? La catena del valore nell'industria delle telecomunicazioni in Italia con A. Illy e T. Frova (1998) ? I sondaggi con M. Barisione (1999) ? Occhio alla borsa. Gli italiani e gli investimenti finanziari con P. Misciattelli e S. Operto (2001) ? La conquista degli astenuti con G. Sani (2001) ? Gli italiani e la politica. Consensi e delusioni 2002-2003 (2003) ? Tic Tipi Italiani Contemporanei con C. Baresani (2006)
Erika Blanc, pseudonimo di Enrica Colombatto (Gargnano, 23 luglio 1942), ? un'attrice italiana.
Si trasferisce all'inizio degli anni 60 a Roma per lavorare nel cinema, debutta nel 1965 nel film Agente 077 missione Bloody Mary, diretta da Sergio Grieco, sar? la prima pellicola di una lunga serie di lavori cinematografici, che la porteranno a recitare anche in teatro e per la televisione. ? nel cast della fiction Carabinieri. Nel 2010 entra a far parte della serie televisiva di Rai 1 Una musica silenziosa per la regia di Ambrogio Lo Giudice. Nel teatro ha lavorato frequentemente con il suo compagno di vita Alberto Lionello, sino alla morte di questi. Ha una figlia anch'essa attrice - Barbara Blanc - nata dalla sua unione con il regista Bruno Gaburro.
Sir Otto Kahn-Freund 17 novembre 1900, Frankfurt am Main - 16 agosto 1979, Oxford ? stato un professore di diritto comparato, Universit? di Oxford, e uno studioso percorso di rottura in diritto del lavoro. Avvocato, Giudice ebreo inglese. Biografia Kahn-Freund ? nato a Francoforte sul Meno da genitori ebrei ed educato presso il Goethe-Gymnasium l? e l'Universit? di Francoforte . Divenne giudice del tribunale del lavoro di Berlino, 1929. Licenziato dalla nazisti nel 1933, fugg? a Londra e divenne uno studente della London School of Economics . E' diventato un assistente di diritto nel 1936 e professore nel 1951. Egli fu chiamato al bar ( Middle Temple ) nel 1936. Divenne cittadino britannico nel 1940.
? stato nominato professore di diritto comparato, Universit? di Oxford, e compagno di Brasenose College di Oxford nel 1964 ed eletto FBA nel 1965. E 'diventato un Bencher onorario del Middle Temple nel 1969 e uno QC nel 1972. Fu nominato cavaliere nel 1976.
Ha giocato un ruolo importante nella determinazione del diritto del lavoro come uno spazio autonomo di studio legale, ed ? accreditato come il decano degli inglesi diritto del lavoro.
Ha gettato le basi di un approccio filosofico verso la borsa di studio in Diritto del Lavoro britannico, che aveva finora caratterizzato da empirismo. In particolare, il suo concetto di "collettivo laisser-faire" o collettiva laissez-faire era sia una descrizione del modello britannico di relazioni industriali nel 1960 e un modello normativo di come le relazioni industriali dovrebbe essere. Le relazioni industriali ? concepito come tripartita, con Datori di lavoro, (attraverso i sindacati ) e lo Stato tutti impegnati come attori. "Il rapporto tra datore di lavoro e un dipendente isolato o lavoratore ? in genere un rapporto tra un portatore di potere e chi non ? portatore di potere. Nella sua creazione ? un atto di sottomissione, nel suo funzionamento ? una condizione di subordinazione ". Il concetto di collettivo laisser-faire definisce l'idea che la legge (e lo Stato) sono (e nel suo lavoro precedente dovrebbe essere) astensionista, significato, in questo contesto, che lo Stato dovrebbe consentire di capitale e lavoro collettivo di negoziare liberamente, senza interferenze legislative a meno ampia rappresentanza collettiva ? improbabile per ottenere giustizia, industriale o stabilit?. Filosoficamente, questo pu? essere in contrasto con l '"individualismo di mercato" approccio o "pavimento dei diritti" approccio.
Era un membro della Commissione Reale per la riforma dei Sindacati e Associazioni dei datori di lavoro 1965. Questo divenne noto come la Commissione Donovan, e riportati nel 1968. Otto Kahn-Freund, come l'avvocato senior della commissione ? ampiamente considerata per aver scritto in modo sostanziale il rapporto Donovan pubblicato nel 1968. Il rapporto Donovan significato in Diritto del Lavoro britannico ? difficile sopravvalutare, formando le basi intellettuali di entrambe le Relazioni Industriali Act del 1971 e l'Unione del Commercio e delle relazioni sociali Act del 1974 .
Otto Kahn-Freund ha avuto un'influenza sostanziale e ampia, fino a una generazione di avvocati laburisti britannici, molti dei quali si sono passati la sua influenza nel proprio lavoro accademico, come ad esempio Bill Wedderburn, Paul Davies, Mark Freedland, Roy Lewis e Jon Clarke.
onel Brockman Richie Jr. (Tuskegee, 20 giugno 1949) ? un cantante, compositore e attore statunitense. Dopo essere divenuto il frontman dei Commodores, famosa band degli anni '70, dal 1982 ha intrapreso la carriera di solista, vendendo oltre 100 milioni di dischi. Alcune delle sue canzoni pi? famose sono Endless Love (1981, duetto con Diana Ross), We Are The World (scritto con Quincy Jones e Michael Jackson), All Night Long (1983), Hello (1983) e Say You Say Me (che vinse il Premio Oscar nel 1986) e Truly. ? padre adottivo dell'attrice Nicole Richie.
(Benoni, 7 agosto 1975) ? un'attrice e modella sudafricana naturalizzata statunitee
Nasce a Benoni, in Sudafrica, da Charles, di origini francesi, e Gerda Theron, di ascendenze olandesi, la quale eredit? l'impresa del padre dopo la sua morte. La sua lingua madre ? l'afrikaans. "Theron" ? un cognome di origine occitana, pronunciato originariamente ?Th?ron? e in afrikaans ?Thrown?, tuttavia Charlize ha dichiarato di aver cambiato la pronuncia del suo cognome in ?There-on? per renderlo pi? americano.[1] Charlize Theron ha un'infanzia difficile. Lasciata spesso sola dai suoi genitori nel podere di loro propriet? presso Johannesburg, frequenta la scuola elementare di Putfontein; all'et? di tredici anni viene mandata in collegio e successivamente inizia la "Scuola Nazionale delle Arti" a Johannesburg. Appena quindicenne ha una esperienza traumatica: assiste alla morte del padre Charles, alcolizzato, ucciso per legittima difesa dalla moglie, che tentava di aggredire, la quale si salv? dall'accusa di omicidio. L'anno seguente, accompagnata dalla madre, vince il concorso internazionale New Model Today per giovani modelle di Positano. Decide quindi di trasferirsi in Italia per lavorare come modella a Milano. Qui nel 1993 diventa nota per la sua partecipazione ad uno spot pubblicitario della Martini ambientato a Santa Margherita Ligure, reso celebre dal suo fondoschiena. In seguito si trasferisce a New York e, alla prima occasione, abbandona il mondo della moda per tornare al suo primo amore: la danza. Un incidente al ginocchio all'et? di diciannove anni le preclude per? la carriera di ballerina e la costringe a tornare a sfilare. Tra i suoi spettacoli di danza meritano una citazione particolare Il lago dei cigni e Lo Schiaccianoci.
buona sera
Modificato da - china46 in data 28/05/2012 17:22:37
(New York 1858 - Oyster Bay 1919). Politico statunitense. Di facoltosa famiglia di origine olandese, a New York dal 1650, repubblicano, fu sottosegretario alla Marina con il presidente Cleveland nel 1897 e partecip? eroicamente da volontario alla guerra ispano-americana a Cuba (1898). Eletto governatore di New York subito dopo, con le sue riforme si conquist? una grande popolarit? che gli valse l'elezione alla vicepresidenza nel 1900. Nel 1901, all'assassinio di MacKinley, gli subentr? alla presidenza, alla quale fu confermato nelle elezioni del 1904. Fin dagli inizi affront? la questione dell'eccessiva concentrazione industriale creando il Bureau of Corporations e varando lo Sherman Antitrust Act. Fece approvare l'Hepburn Act, che limitava lo strapotere delle grandi compagnie ferroviarie, e, all'interno di un piano di tutela delle risorse naturali, autorizz? opere di bonifica e di irrigazione, aument? l'estensione del patrimonio boschivo federale e lott? contro gli abusi nell'uso del demanio pubblico. Convinto espansionista, riallacciandosi alla dottrina Monroe (Roosevelt Corollary), intervenne in Colombia, che si rifiutava di concedere la striscia di terra per la costruzione del canale di Panama al prezzo pattuito, favorendo la nascita di una repubblica indipendente nei territori dell'istmo, e osteggi? ogni tentativo di ingerenza europea in America. Partecip? alla conferenza di Algeciras (1906) e svolse tra Russia e Giappone un ruolo di mediazione per il quale nel 1906 ottenne il premio Nobel per la pace. Nonostante l'enorme popolarit?, la convenzione repubblicana del 1912 gli prefer? quale candidato alla presidenza W.H. Taft. Roosevelt cre? allora lo scissionista Progressive Party, favorendo cos? l'elezione del democratico Wilson, di cui critic? la iniziale scelta neutralista allo scoppio della guerra mondiale, nella quale gli fu impedito di intervenire con un corpo di volontari da lui costituito.
Veronica Lake, pseudonimo di Constance Frances Marie Ockleman (Brooklyn, 14 novembre 1922 ? Burlington, 7 luglio 1973), ? stata un'attrice statunitense, che godette di enorme popolarit? negli anni '40 soprattutto grazie ai ruoli da protagonista in film noir in coppia con Alan Ladd. Passer? per? alla storia come icona di stile (famosa la sua pettinatura peekaboo bang, che le copriva met? del volto) e come diva di incredibile avvenenza. Non per niente la grande Bette Davis la defin? "la persona pi? bella mai arrivata a Hollywood".
biografia molto interessante ma troppo lunga....?
notte
Modificato da - china46 in data 28/05/2012 22:22:27
Keira Christina Knightley (Teddington, 26 marzo 1985) ? un'attrice britannica. ? stata candidata agli Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA come attrice protagonista. La sua carriera comincia sin da bambina, con piccoli ruoli in produzioni per lo pi? televisive, ma ? nel 2002 che diventa nota internazionalmente grazie all'inaspettato successo della commedia inglese Sognando Beckham e ancor pi? l'anno seguente, co-protagonista accanto a Johnny Depp e Orlando Bloom del film dal grande successo commerciale La maledizione della prima luna. Da quel momento la Knightley ha acquisito sempre maggiore popolarit? dimostrando anche grandi capacit? interpretative, diventando una delle pi? promettenti attrici del panorama britannico. Ha ottenuto infatti, a soli 21 anni, una nomination agli Oscar per il ruolo di Elizabeth Bennet nel film Orgoglio e pregiudizio.
all'anagrafe Jennifer McCarthy (Chicago, 1? novembre 1972), ? un'attrice e modella statunitense. ? apparsa in diverse pubblicazioni e video di Playboy. ? apparsa come Playmate sul numero di Playboy dell'ottobre 1993
Eyal Yanilov nato nel 1959 ? un israeliano Krav Maga istruttore e attualmente Capo Istruttore di Krav Maga globale. E' stato capo istruttore del Krav Maga Federation Internazionale 1996-2010.
Biografia Yanilov Eyal ? nato il 30 maggio 1959. Egli ? un laureato della Scuola per formatori e istruttori presso l'Istituto Wingate dello sport e dell'educazione fisica e ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica. Ha studiato con il fondatore del Krav Maga, Imi Lichtenfeld Sde-Or inizio nel 1974. Egli ? l'unica persona che detiene congiuntamente il livello pi? alto concesso dal Imi Lichtenfeld, Master di I livello 3/Expert livello 8/8th Dan bianco e rosso cintura e Diploma del Fondatore di Eccellenza. Darren Levine detiene anche Diploma del Fondatore di Eccellenza. Nel 1981 Yanilov diretto il primo seminario di formazione Krav Maga fuori di Israele e ha portato Krav Maga in circa 50 paesi. E 'co-autore di Krav Maga: come difendersi contro Armed Assault, scritto con Sde-Or. Dal 1984 fino alla morte di Sde Or nel gennaio 1998, Yanilov e Sde Or lavorato insieme per compilare un manuale completo sui principi di Krav Maga e le sue varie tecniche.
Fino al 2010, Yanilov servito come capo del Comitato Professionale del conflitto israelo Krav Maga Association, fondata e servito come presidente e capo istruttore della IKMF. Dirige ora la KMG - Krav Maga globale. Dall'inizio degli anni 1980, ha allenato tutte le prime generazioni di istruttori negli Stati Uniti, Europa, America Latina, Sud Est Asiatico e Australia. ? apparso in un episodio di Arma umana, dove ha dimostrato le tecniche di disarmo di Krav Maga...
Uomo politico italiano. Laureato in legge e scienze politiche, partecip? alla prima guerra mondiale e s'iscrisse al PSI (1918). Nei primi anni del fascismo sub? persecuzioni e condanne che lo costrinsero a espatriare in Francia (1926). Rientrato clandestinamente in Italia (1927), fu arrestato e condannato a quindici anni fra carcere e confino. Liberato (1943), prese parte alla Resistenza e ricopr? la carica di segretario del PSI (aprile-dicembre 1945) e di direttore dell'Avanti! (1945-1946 e 1950-1952).
Eletto alla Costituente, fu sempre rieletto al parlamento nelle successive legislature. Insignito di medaglia d'oro della Resistenza (1953), nel 1968 fu eletto presidente della camera dei deputati. Confermato nella carica nel 1972, la abbandon? nel 1976 e due anni dopo venne eletto presidente della Repubblica. Pertini fu un grande presidente, intervenne spesso sulla scena politica nel tentativo di rivitalizzare, con il suo prestigio e la sua popolarit?, le istituzioni dello Stato in un'epoca di sfiducia e di incertezza.
Nel 1979 diede, per la prima volta nella storia della repubblica, l'incarico di formare il governo a esponenti non democristiani (prima a La Malfa e poi a Craxi). Bench? il tentativo non avesse avuto successo, riusc? in seguito a far presiedere il governo al repubblicano Spadolini (1981) e al socialista Craxi (1983). Apprezzato per la sua capacit? di comunicazione e la sua schiettezza, si batt? a favore dei paesi poveri del Terzo Mondo e in un periodo di forte riarmo e di tensioni internazionali lanci? lo slogan 'Si vuotino gli arsenali, si riempiano i granai'. Fu per questo candidato pi? volte al premio Nobel per la pace. Il 29 giugno 1985, pochi giorni prima della scadenza naturale del suo mandato, si dimise dalla carica al fine di snellire le procedure dell'elezione del suo successore, che fu il democristiano F. Cossiga. Senatore a vita, continu? a intervenire nella vita politica fino alla morte.
Sabato Morais, da una foto sulla Jewish Encyclopedia del 1906
Sabato Morais in ebraico-NON SI LEGGE, 13 aprile 1823 ? Filadelfia, 11 novembre 1897 ? stato un rabbino, teologo ed educatore italiano, ebreo ortodosso naturalizzato statunitense.
Leader italo-americano della Sinagoga Kahal Kadosh Mikveh Israel, pioniere degli studi ebraici italiani in America, e fondatore del Jewish Theological Seminary (JTS) a New York City.
Opere Tra le sue opere ultime si annoverano: * Una traduzione dei Prolegomena to a Grammar of the Hebrew Language, di Samuel David Luzzatto (su Fifth Biennial Reprotport of the Jewish Theological Seminary) * An Essay on the Jew in Italy (su Second Biennial Report dello stesso) * Italian Jewish Literature (su Publications of Gratz College, 1897) * Una traduzione del Libro di Geremia dalla Bibbia della Jewish Publication Society of America, completata appena prima di morire.
Duchessa di Milano, figlia del re di Napoli, Alfonso II d'Aragona, nel 1489 spos? il duca Gian Galeazzo Sforza per riavvicinare il ducato di Milano e il regno di Napoli. Si trov? tuttavia in imbarazzo nei confronti di Ludovico il Moro, zio di Gian Galeazzo, che dominava il ducato, e di Beatrice d'Este, moglie di quest'ultimo. Con la discesa di Carlo VIII in Italia, le possibilit? di Isabella di ridurre il potere di Ludovico divennero nulle, anche perch? Gian Galeazzo mor? e Ludovico assunse il titolo ducale (1494). Nel 1499 Ludovico fu costretto dai francesi a fuggire, lasciando il ducato di Milano e quello di Bari a Isabella. Occupato il primo dalle truppe francesi, essa si rifugi? a Bari, tentando invano di organizzare la restaurazione degli Sforza nello Stato milanese.
AStor Piazzolla (Mar del Plata, 11 marzo 1921 ? Buenos Aires, 4 luglio 1992) ? stato un musicista e compositore argentino ritenuto tra i migliori virtuosi di bandone?n e in prima fila tra i riformatori della cifra stilistica e musicale del tango.
Nacque da genitori di origine italiana, Vicente Piazzolla (chiamato "Nonino" dai figli di Astor), figlio di Pantaleone, un pescatore emigrato in Argentina da Trani, in Puglia, ed Asunta Manetti, la cui famiglia invece proveniva dalla provincia di Massa-Carrara. Figlio unico, nel 1925 si trasfer? con la famiglia a New York, dove visse fino all'et? di 16 anni
Conosciuto nella sua terra natale come El Gran ?stor o El Gato (il Gatto, per la sua abilit? e ingegno), ? considerato tra i pi? importanti musicisti di tango della seconda met? del XX secolo (Carlos Gardel ? il pi? importante della prima met?). Fu una figura controversa nei confronti degli argentini, sia musicalmente che politicamente.
Stendhal, pseudonimo di Marie-Henri Beyle (Grenoble, 23 gennaio 1783 ? Parigi, 23 marzo 1842), ? stato uno scrittore francese. Amante dell'arte e appassionato dell'Italia dove visse a lungo, esord? in letteratura nel 1815 con le biografie su Haydn, Mozart e Metastasio, seguite nel 1817 da una Storia della pittura in Italia e dal libro di ricordi e d'impressioni Roma, Napoli, Firenze. Quest'ultimo fu firmato per la prima volta con lo pseudonimo di Stendhal, nome forse ispirato alla citt? tedesca di Stendal, dove nacque l'ammirato storico e critico d'arte Johann Joachim Winckelmann. I suoi romanzi di formazione Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) e l'incompiuto Lucien Leuwen, scritti in una prosa essenziale che ricerca la verit? psicologica dei personaggi, fanno di Stendhal, con Balzac, Hugo, Flaubert, Maupassant e Zola, uno dei maggiori rappresentanti del romanzo francese del XIX secolo: i suoi protagonisti sono giovani romantici che aspirano alla realizzazione di s? attraverso il desiderio della gloria e l'espansione di sentimenti appassionati.
Alessandro Magno, (greco: #924;#941;#947;#945;#962; #7944;#955;#941;#958;#945;#957;#948;#961;#959;#962;, M?gas Al?xandros),[1] ufficialmente Alessandro III (greco: #7944;#955;#941;#958;#945;#957;#948;#961;#959;#962; #915;' #8001; #924;#945;#954;#949;#948;#974;#957;, Al?xandros tr#943;tos ho Maked#972;n; Pella, ecatombeone - 20 o 21 luglio 356 a.C. ? Babilonia, targelione - 10 o 11 giugno 323 a.C.) fu re di Macedonia a partire dal 336 a.C., succedendo al padre Filippo II. ? conosciuto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone. Il termine "magno" deriva dal latino magnus che significa per l'appunto "grande", che in greco antico si traduce con il termine m?gas. ? considerato uno dei pi? celebri conquistatori e strateghi della storia. In soli dodici anni conquist? l'intero Impero Persiano, dall'Asia Minore all'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Le sue vittorie sul campo di battaglia, accompagnate da una diffusione universale della cultura greca e dalla sua integrazione con elementi culturali dei popoli conquistati, diedero l'avvio al periodo ellenistico della storia greca. Mor? a Babilonia nel mese di daisios (targelione) del 323 a.C., forse avvelenato, oppure per una recidiva della malaria che aveva contratto in precedenza o, secondo congetture pi? recenti, per una cirrosi epatica provocata dall'abuso di vino. Dopo la sua morte l'impero macedone fu suddiviso tra i generali che lo avevano accompagnato nelle sue spedizioni e si costituirono i regni ellenistici, tra cui quello tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria, Asia Minore e negli altri territori orientali.
Generale e patriota italiano. Dopo avere frequentato la scuola militare La Nunziatella combatt? nel 1799 nelle file della milizia della Repubblica Partenopea. Fatto prigioniero e inviato in esilio, combatt? con Napoleone a Marengo (1800) nella Legione italiana. Fatto ritorno a Napoli nel 1803, fu nuovamente arrestato per la sua attivit? antiborbonica; rimesso in libert? all'arrivo dei Francesi (1806), combatt? in Calabria contro gli insorti, e poi in Spagna (1811) e nella campagna del 1815.
Fatto comandante supremo dell'esercito costituzionale, combatt? a Rieti (1821) contro gli Austriaci, ma dopo la sconfitta dovette nuovamente andare in esilio, prima in Inghilterra e poi in Francia. In questo periodo pubblic? una serie di scritti tra i quali: L'Italia militare (1836), in cui sosteneva l'opportunit? di ricorrere alla guerra partigiana per liberare il paese; L'Italia politica e i suoi rapporti con la Francia e l'Inghilterra (1839, anonima e in francese); Memorie intorno alla sua vita ed ai recenti casi d'Italia (1847, pubblicata prima in inglese nel 1846). Arrivato a Venezia il 16 giugno 1849, fu nominato comandante supremo delle truppe che difendevano la Repubblica, ma caduta questa (agosto), dopo un periodo di esilio a Corf? e a Parigi, si rec? in Piemonte dove trascorse i suoi ultimi anni.
Piero di Benedetto de' Franceschi, noto comunemente come Piero della Francesca (Borgo Sansepolcro, 1416/1417 circa ? Borgo Sansepolcro, 12 ottobre 1492), ? stato un pittore e matematico italiano. Tra le personalit? pi? emblematiche del Rinascimento italiano, fu un esponente della seconda generazione di pittori-umanisti. Le sue opere sono mirabilmente sospese tra arte, geometria e un complesso sistema di lettura a pi? livelli, dove confluiscono complesse questioni teologiche, filosofiche e d'attualit?. Riusc? ad armonizzare, nella vita quanto nelle opere, i valori intellettuali e spirituali del suo tempo, condensando molteplici influssi e mediando tra tradizione e modernit?, tra religiosit? e nuove affermazioni dell'Umanesimo, tra razionalit? ed estetica. La sua opera fece da cerniera tra la prospettiva geometrica brunelleschiana, la plasticit? di Masaccio, la luce altissima che schiarisce le ombre e intride i colori di Beato Angelico e Domenico Veneziano, la descrizione precisa e attenta alla realt? dei fiamminghi. Altre caratteristiche fondamentali della sua espressione poetica sono la semplificazione geometrica sia delle composizioni che dei volumi, l'immobilit? cerimoniale dei gesti, l'attenzione alla verit? umana. La sua attivit? pu? senz'altro essere caratterizzata come un processo che va dalla pratica pittorica, alla matematica e alla speculazione matematica astratta. La sua produzione artistica, caratterizzata dall'estremo rigore della ricerca prospettica, dalla plastica monumentalit? delle figure, dall'uso in funzione espressiva della luce, influenz? nel profondo la pittura rinascimentale dell'Italia settentrionale e, in particolare, le scuole ferrarese e veneta. buona sera
Salvador Edward Luria Torino, 13 agosto 1912 ? Lexington, 6 febbraio 1991 ? stato un biologo ebreo italiano.
? stato una delle figure centrali nello sviluppo delle scienze della vita del XX secolo e i suoi lavori sui fagi e sui batteri hanno gettato le bas i per la nascita della genetica batterica e della virologia come discipline indipendenti. Con Max Delbr?ck ed Alfred Hershey, Luria fu premiato nel 1969 col Premio Nobel per la medicina per le fondamentali ricerche sulla moltiplicazione e mutabilit? dei virus. Ha inoltre svolto un ruolo primario nella nascita della biologia molecolare.
Di famiglia ebraica, Luria arriv? a New York nel 1940. Prima aveva frequentato l?universit? di Torino dove alla scuola di Giuseppe Levi aveva conosciuto altri due geniali ricercatori che in seguito sarebbero stati premiati anch?essi dall?Istituto Karolinska di Stoccolma: Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco. Nel 1947 divenne formalmente cittadino degli Usa, paese dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1991 a Lexington. Insegn? prima a Bloomington e poi al Massachusetts Institute of Technology, dove condusse importanti ricerche in diversi campi della biologia molecolare, dedicandosi successivamente anche a ricerche sui tumori fondando il centro anticancro del Mit. Le ricerche che lo portarono al Nobel furono ispirate a Luria dal funzionamento delle slot machine, macchinette infernali che hanno dato anche il titolo al libro in cui Luria racconta la sua vicenda scientifica (A Slot Machine, a Broken Test Tube). Uno degli aspetti fondamentali messi in luce dallo scienziato torinese ? stato il riconoscimento che anche i batteri seguono la legge della selezione naturale individuata da Charles Darwin. Con l?esperimento noto come ?Luria-Delbr?ck? dimostr? che l?ereditariet? segue leggi darwiniane anche tra microrganismi come i batteri, tra i quali si possono presentare ex novo individui mutanti resistenti ai virus. Questa scoperta avr? in seguito profonde conseguenze, ad esempio, nella comprensione dello sviluppo della resistenza agli antibiotici dei batteri. Luria non fu solo ricercatore, ma ebbe modo anche di riflettere sulla diffusione della scienza nel mondo. In un celebre passo del suoStorie di geni e di me scrisse:
?La verit? ? che la nostra societ? non ? permeata dalla scienza, ma da una tecnologia scientifica distorta a scopo di sfruttamento, irrazionale quanto gli aspetti irrazionali delle religioni. Probabilmente la vera scienza - valutazione meditata dei dati, formulazione controllata di ipotesi, costruzione di teorie verificabili o almeno falsificabili - ? tanto sconosciuta alla maggioranza del popolo americano (e non solo) quanto era lontana dalla mentalit? degli ebrei del Vecchio Testamento?.
Bibliografia ? Corbellini Gilberto, Le grammatiche del vivente. Storia della biologia molecolare, Laterza, 1999 ? Galluzzi Paolo, Manetti Laura, Beautiful Minds. I Nobel italiani, Giunti Editore, 2004 ? Grignolio Andrea, Salvador Luria, Franco Muzzio, 2007 ?Luria Salvador, A Slot Machine, a Broken Test Tube: An Autobiography, HarperCollins, 1984 ? Luria Salvador, Storie di geni e di me, Bollati Boringhieri, 1984 ?Migliorini Pietro, Dizionario dei premi Nobel, Book Time, 2008 ?Wilson Keith, Walker John, Biochimica e biologia molecolare. Principi e tecniche, Cortina Editora, 2006
La controversa scrittrice contestata nei suoi ultimi anni di vita soprattutto a causa dei suoi interventi relativi ai rapporti con l'Islam, nasce a Firenze il 26 giugno 1929, in piena era fascista. Gli anni della sua infanzia sono quelli del potere mussoliniano: forse fa un po' effetto pensare alla "passionaria" e ribelle scrittrice alle prese con un clima simile.
L'aria che respirava in casa non ? certo favorevole alla dittatura. Il padre ? un attivo antifascista, cos? convinto delle sue scelte e delle sue idee che addirittura coinvolge la piccola Oriana - allora di soli dieci anni - nella lotta resistenziale con compiti di vedetta o simili. La piccola impara anche ad utilizzare le armi grazie alle battute di caccia organizzate dal padre, che si trascina dietro la bambina durante le sue escursioni venatorie.
Divenuta un poco pi? grande Oriana si unisce al movimento clandestino di resistenza, sempre guidato dal padre, diventando un membro del corpo dei volontari per la libert? contro il nazismo. E' un periodo assai duro per la Fallaci, e forse ? da quegli avvenimenti che si pu? far risalire la sua celebre tempra di donna di ferro, tempra che poi la contraddistinguer? negli anni della maturit? e della celebrit?.
Questi eventi cui abbiamo accennato non solo vedono il padre catturato, imprigionato e torturato dalle truppe naziste (riuscendo fortunatamente a salvarsi), ma vedono anche la futura scrittrice ricevere un riconoscimento d'onore dall'Esercito Italiano per il suo attivismo durante la guerra, e questo a soli quattordici anni!
Terminato il conflitto decide di dedicarsi alla scrittura in maniera attiva e continuativa, con il serio proposito di farne una professione di vita. Prima di approdare al romanzo e al libro, Oriana Fallaci si dedica prevalentemente alla scrittura giornalistica, quella che di fatto le ha poi regalato la fama internazionale. Fama ben meritata, perch? a lei si devono memorabili reportages e interviste, indispensabili analisi di alcuni eventi di momenti di storia contemporanea.
Gli inizi sono legati all'ambito cronachistico per vari giornali, ma i direttori con cui viene a contatto non faticano a riconoscere in lei una stoffa di ben altro tipo. Cominciano a fioccare incarichi di pi? vasto respiro e di grande responsabilit?, come le interviste a importanti personalit? della politica o il resoconto di avvenimenti internazionali. La sua eccezionale bravura la porta all'"Europeo", prestigioso settimanale di grande spessore giornalistico e culturale, per poi collaborare anche con altre testate, sia in Europa, che nel sud America.
Fra gli exploit pi? memorabili ? da ricordare la sua infiammata intervista all'Ayatollah Khomeini, leader del regime teocratico iraniano e poco incline a riconoscere diritti e dignit? alle donne, contrariamente alla Fallaci, che ? sempre stata all'avanguardia in questo genere di rivendicazioni. Khomeini fra l'altro non ? stato trattato meglio o ricordato con indulgenza neanche nelle dichiarazioni contenute nell'articolo-scandalo "La rabbia e l'orgoglio".
Da ricordare inoltre l'incontro con Henry Kissinger, indotto dalla giornalista, con incalzanti domande, a parlare di argomenti mai affrontati con altri interlocutori, come alcune questioni riguardanti la sua vita privata (in seguito la stessa Fallaci ha dichiarato sorprendentemente di essere estremamente insoddisfatta di questa intervista, vissuta come una delle sue peggiori riuscite).
In seguito la summa dei colloqui con i potenti della Terra viene raccolta nel libro "Intervista con la storia". L'atteggiamento di fondo che ha sempre contraddistinto la Fallaci lo si evince in maniera esemplare in questa sua dichiarazione che si riferisce proprio al libro e al suo modo di condurre le interviste: "Su ogni esperienza personale lascio brandelli d'anima e partecipo a ci? che vedo o sento come se riguardasse me personalmente e dovessi prendere una posizione (infatti ne prendo sempre una basata su una precisa scelta morale)".
A partire da questo ? da rilevare come la scrittura della Fallaci nasca sempre da precise motivazioni di ordine etico e morale, il tutto filtrato da una tempra di scrittrice civile come poche il nostro paese pu? vantare. In qualche modo il suo nome pu? essere accostato, pur con tutte le diversit? del caso, al solo Pasolini, al quale scrisse una storica e commossa lettera-ricordo in seguito al tragico evento della sua morte. Secondo quanto da lei stessa riferito l'"input" che in genere la induce ha prendere carta e penna "? quello di raccontare una storia con un significato [...], ? una grande emozione, un'emozione psicologica o politica e intellettuale. 'Niente e cos? sia', il libro sul Vietnam, per me non ? nemmeno un libro sul Vietnam, ? un libro sulla guerra".
Altro esempio che calza a pennello ? un testo vendutissimo e di grande impatto, che non ha mancato di sollevare alla sua uscita (come quasi tutti i suoi testi), grandi discussioni: stiamo parlando di "Lettera ad un bambino mai nato", edito nel 1975, scritto proprio in seguito alla perdita di un possibile figlio.
Un significativo esempio del pathos che la Fallaci riversa nei suoi libri ? costituito dal best-seller "Un uomo" (1979), romanzo steso in seguito alla morte del compagno Alekos Panagulis. Nel romanzo "Insciallah" scrive la storia delle truppe italiane stazionate in Libano nel 1983. Come nella maggior parte dei suoi libri anche in questo caso la scrittrice mostra lo sforzo, da parte di normali individui piuttosto che di vasti gruppi, di liberarsi dal giogo di oppressioni e ingiustizie di vario tipo e specie.
I suoi libri sono stati tradotti in pi? di trena paesi; fra i riconoscimenti va segnalata la laurea ad honorem in Letteratura ricevuta dal Columbia College of Chicago.
Seppure di origini fiorentine, Oriana Fallaci ha risieduto a lungo a New York: "Firenze e New York sono le mie due patrie", racconta lei stessa. Ed ? proprio dal grande attaccamento per gli Stati Uniti, dalla grande ammirazione che la Fallaci sente per questo paese, che nasce la sua reazione al terribile attentato terroristico dell'11 settembre 2001 alle Twin Towers. Con una lettera inviata all'allora direttore del "Corriere della Sera" Ferruccio De Bortoli, Oriana Fallaci ha rotto il silenzio che durava da tempo. Lo ha fatto nel suo stile, uno stile viscerale e potente che non lascia mai indifferenti e che ha sollevato una vasta eco in tutto il mondo. Noi ci limitiamo a riportare qui di seguito l'incipit di quello scritto:
"Mi chiedi di parlare, stavolta. Mi chiedi di rompere almeno stavolta il silenzio che ho scelto, che da anni mi impongo per non mischiarmi alle cicale. E lo faccio. Perch? ho saputo che anche in Italia alcuni gioiscono come l'altra sera alla Tv gioivano i palestinesi di Gaza. "Vittoria! Vittoria!" Uomini, donne , bambini. Ammesso che chi fa una cosa simile possa essere definito uomo, donna, bambino. Ho saputo che alcune cicale di lusso, politici o cosiddetti politici, intellettuali o cosiddetti intellettuali, nonch? altri individui che non meritano la qualifica di cittadini, si comportano sostanzialmente nello stesso modo. Dicono: "Gli sta bene, agli americani gli sta bene". E sono molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza. Che mi ordina di rispondergli e anzitutto di sputargli addosso. Io gli sputo addosso".
Da tempo sofferente di un male incurabile Oriana Fallaci ? scomparsa a Firenze all'et? di 77 anni il 15 settembre 2006.
Il suo ultimo lavoro, intitolato "Un cappello pieno di ciliege", esce postumo nel 2008 e racconta la storia della famiglia Fallaci su cui Oriana aveva lavorato per oltre dieci anni. Il libro viene pubblicato su ferma volont? di Edoardo Perazzi, nipote ed erede universale di Oriana Fallaci, il quale ha seguito precise disposizioni riguardo alla pubblicazione.
Marco T?llio Cicer?ne (in latino Marcus Tullius Cicero, pronunciato / Arpino, 3 gennaio 106 a.C. ? Formia, 7 dicembre 43 a.C.) ? stato un avvocato, politico e scrittore romano. Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure pi? rilevanti di tutta l'antichit? romana. La sua vastissima produzione letteraria, che va dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, oltre a offrire un prezioso ritratto della societ? romana negli ultimi travagliati anni della repubblica, rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C., tanto da poter essere considerata il modello della letteratura latina classica. Attraverso l'opera di Cicerone, grande ammiratore della cultura greca, i Romani poterono anche acquisire una migliore conoscenza della filosofia. Tra i suoi maggiori contributi alla cultura latina ci fu senza dubbio la creazione di un lessico filosofico latino: Cicerone si impegn?, infatti, a trovare il corrispondente vocabolo in latino per tutti i termini specifici del linguaggio filosofico greco.[1] Tra le opere fondamentali per la comprensione del mondo latino si collocano invece le Lettere (Epistulae, in particolar modo quelle all'amico Tito Pomponio Attico), che offrono numerosissime riflessioni su ogni avvenimento, permettendo di comprendere quali fossero le reali linee politiche dell'aristocrazia romana. Cicerone occup? per molti anni anche un ruolo di primaria importanza nel mondo della politica: dopo aver salvato la repubblica dal tentativo eversivo di Lucio Sergio Catilina ed aver cos? ottenuto l'appellativo di pater patriae (padre della patria), ricopr? un ruolo di primissima importanza all'interno della fazione degli Optimates. Fu infatti Cicerone che, negli anni delle guerre civili, difese strenuamente fino alla morte una repubblica giunta ormai all'ultimo respiro e destinata a trasformarsi nel principatus augusteo.
Venne al mondo ad Anzio il 15 dicembre del 37 Lucio Domizio Enobarbo figlio di Agrippina Minore (Ara Ubiorum, 6 novembre 15- Baia, 59) e di Gneo Domizio Enobarbo (vissuto nel primo secolo d.C.; Roma, 1 a.C.?- 40) appartenente alla nobilt? plebea.
La madre nel 39 venne scoperta complice di una congiura contro il fratello Caligola e quindi esiliata sull?isola di Pandataria; l?anno successivo il marito mor? e l?intero patrimonio venne sequestrato da Caligola e Lucio fu affidato alle cure della zia Domizia Lepida.
Nel 41 Caligola venne assassinato e Agrippina Minore pot? ritornare a Roma e occuparsi del figlio che prosegu? i suoi studi con due dotti filosofi dell?epoca: Cheromone d?Alessandria e Alessandro di Ege.
L?imperatore Claudio (Lugdunum, 1 agosto 10 a.C.-Roma, 13 ottobre 54), quarto imperatore romano (41-54) e zio di Lucio, aveva sposato Messalina, la quale avendo cospirato, insieme al suo amante il console Gaio Silio, allo scopo di uccidere Claudio e prenderne il suo posto, venne scoperta e messa a morte nel 48; l?anno successivo il 49 Claudio spos? in seconde nozze Agrippina Minore che anche lei assetata di potere gli mise del veleno in un piatto di funghi.
Nel 54 il trono fu di Lucio che prese il nome di Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico.
Il suo regno ebbe inizio con uno scandalo: il matrimonio incestuoso con la cugina Claudia Ottavia figlia del defunto zio Claudio; ma in seguito la ripudi? essendosi innamorato di Poppea (ca 30-65) che spos? nel 62; ebbero una figlia Claudia Augusta che, nata ad Anzio il 21 gennaio del 63, mor? pochi mesi dopo forse nel mese di maggio o di giugno.
La residenza di Nerone ampia e lussuosa, era la Domus Aurea da lui fatta costruire tra il Palatino e l?Esquilino.
La notte del 18 luglio del 64 un grande incendio devast? la citt? di Roma e per nove giorni continu? a propagarsi in quasi tutta la citt?.
Nerone si trovava ad Anzio, ma torn? immediatamente a Roma dove organizz? i soccorsi ed accus? dell?incendio i Cristiani residenti nella citt?, i quali confessarono e pi? di trecento vennero messi a morte.
Venne falsamente accusato egli stesso, dopo la morte, di aver provocato l?incendio e la sua immagine intenta a suonare la lira dal punto pi? alto del Palatino mentre Roma bruciava, ? considerata inattendibile, sembra invece che l?imperatore apr? la sua casa per salvare la popolazione. Nell?opera di ricostruzione della citt? Nerone dett? nuove regole edilizie, per frenare le speculazioni e disegnare un nuovo impianto urbanistico, sul quale ? tutt?ora fondata la citt?.
Sembra invece, secondo la tradizione cristiana, che sia stato Nerone ad ordinare la decapitazione di San Paolo ed in seguito la crocifissione di San Pietro.
Nel 65 Poppea, in attesa del secondogenito di Nerone, mor? a causa di incidente di gravidanza e non a causa di un calcio datole da Nerone durante una discussione violenta come comunemente si pensa.
Nerone fu uno degli imperatori pi? dissoluti e feroci, folle e superbo nel potere, si macchi? di vari omicidi, oltre a quello delle persecuzioni contro i cristiani, gli sono attribuite le morti della madre, di due mogli, di Seneca, e di avversari politici.
Infine il Senato lo depose e Nerone si suicid? il 9 giugno del 68, sembra sia stato aiutato dal liberto Epafrodito, in quanto mentre si spingeva il pugnale alla gola non aveva il coraggio di dare il colpo decisivo e per questo si fece aiutare.
Venne sepolto in un?urna di porfido, posta nel Sepolcro dei Domizi, sotto l?attuale basilica di Santa Maria del Popolo.
Marco T?llio Cicer?ne (in latino Marcus Tullius Cicero, pronunciato / Arpino, 3 gennaio 106 a.C. ? Formia, 7 dicembre 43 a.C.) ? stato un avvocato, politico e scrittore romano. Esponente di un'agiata famiglia dell'ordine equestre, Cicerone fu una delle figure pi? rilevanti di tutta l'antichit? romana. La sua vastissima produzione letteraria, che va dalle orazioni politiche agli scritti di filosofia e retorica, oltre a offrire un prezioso ritratto della societ? romana negli ultimi travagliati anni della repubblica, rimase come esempio per tutti gli autori del I secolo a.C., tanto da poter essere considerata il modello della letteratura latina classica. Attraverso l'opera di Cicerone, grande ammiratore della cultura greca, i Romani poterono anche acquisire una migliore conoscenza della filosofia. Tra i suoi maggiori contributi alla cultura latina ci fu senza dubbio la creazione di un lessico filosofico latino: Cicerone si impegn?, infatti, a trovare il corrispondente vocabolo in latino per tutti i termini specifici del linguaggio filosofico greco.[1] Tra le opere fondamentali per la comprensione del mondo latino si collocano invece le Lettere (Epistulae, in particolar modo quelle all'amico Tito Pomponio Attico), che offrono numerosissime riflessioni su ogni avvenimento, permettendo di comprendere quali fossero le reali linee politiche dell'aristocrazia romana. Cicerone occup? per molti anni anche un ruolo di primaria importanza nel mondo della politica: dopo aver salvato la repubblica dal tentativo eversivo di Lucio Sergio Catilina ed aver cos? ottenuto l'appellativo di pater patriae (padre della patria), ricopr? un ruolo di primissima importanza all'interno della fazione degli Optimates. Fu infatti Cicerone che, negli anni delle guerre civili, difese strenuamente fino alla morte una repubblica giunta ormai all'ultimo respiro e destinata a trasformarsi nel principatus augusteo.
Nostradamus, al secolo Michel de Notre-Dame o Miqu?l de Nostradama in occitano (Saint-R?my-de-Provence, 14 o 21 dicembre 1503 ? Salon-de-Provence, 2 luglio 1566), ? stato un astrologo, scrittore, farmacista e speziale francese. ? considerato da molti, assieme a san Malachia, come uno tra i pi? famosi ed importanti scrittori di profezie della storia. ? famoso principalmente per il suo libro Le Profezie, che consiste di quartine in rima, raccolte in gruppi di 100, nel libro Centuries et proph?ties (1555). I sostenitori dell'attendibilit? di queste profezie attribuiscono a Nostradamus la capacit? di aver predetto un incredibile numero di eventi nella storia del mondo tra cui la rivoluzione francese, la bomba atomica, l'ascesa al potere di Adolf Hitler, e gli attentati dell'11 settembre 2001. Nessuno tuttavia ha mai dimostrato di poter ricavare dalle quartine di Nostradamus dati attendibili per la previsione del futuro. Si rileva infatti che queste predizioni altro non sono che esempi di chiaroveggenza retroattiva. In altri termini, le quartine sono scritte in un modo cos? ambiguo che chiunque, a posteriori, pu? leggere in esse ci? che meglio crede. ?Nostradamus non ha mai veramente previsto alcun evento futuro. Infatti le uniche tre volte in cui ha indicato una data precisa per le sue profezie si ? clamorosamente sbagliato: in una prevedeva nel 1792 il culminare di una lunga e selvaggia persecuzione religiosa che non c'? mai stata, in un'altra la totale distruzione della specie umana per il 1732 e nella terza la fine del mondo per il 1999"
Brigitte Anne Marie Bardot, anche conosciuta come B.B. ("Bri-Bri" da bambina) (Parigi, 28 settembre 1934), ? un'attrice, modella e cantante francese. Dopo gli esordi come danzatrice classica, diviene prima attrice e poi, dal 1962, cantante. Dagli anni cinquanta ? considerata un'icona sexy.
Otto P?rez Molina Uomo politico guatemalteco nato: Ciudad de Guatemala 1950. Generale dell?esercito negli anni del regime militare, nel 1996 ha rappresentato le forze armate durante gli accordi di pace che hanno portato alla fine della trentennale guerra civile. Dopo essersi congedato dall?esercito nel 2000, nel 2001 ha fondato il Partido Patriota (PP), formazione politica di destra. Nel 2007 si ? candidato per la prima volta alle elezioni presidenziali, ma ? stato sconfitto al ballottaggio da A. Colom. Ricandidatosi nel settembre del 2011, si ? aggiudicato il ballottaggio del 6 novembre con quasi il 54,89% dei voti, a fronte del 45,11% del populista M. Baldiz?n. P.M. ? il primo ex membro dell?esercito alla guida del paese dalla fine del regime militare, e ha vinto le elezioni puntando soprattutto su sicurezza e lotta al narcotraffico (il Guatemala ? uno dei paesi con i pi? alti tassi di criminalit? al mondo). Secondo diverse organizzazioni non governative avrebbe commesso crimini legati alla violazione dei diritti umani quando era un membro influente del regime, tuttavia P.M. ha sempre negato ogni tipo di coinvolgimento in episodi di repressione.
Francesco Moser (Pal? di Giovo, 19 giugno 1951) ? un ex ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1973 al 1988, vinse un Giro d'Italia, tre Parigi-Roubaix, due Giri di Lombardia e una Milano-Sanremo, oltre ad un campionato del mondo su strada e ad uno su pista.
Leonard Norman Cohen Montr?al, 21 settembre 1934 ? un cantautore, poeta e compositore ebreo canadese.
Biografia Leonard Cohen ? nato a Montreal nel 1934 da una famiglia ebraica immigrata nel Canada. Suo padre era polacco e sua madre lituana.
Fin dai tempi dell'universit? a Montreal, Leonard Cohen si dedica alla poesia. La sua prima raccolta vede la luce nel 1956, con il titolo di Let Us Compare Mythologies. In questo periodo si incontra con alcuni amici poeti, in un congresso informale di lettura e critica dei rispettivi componimenti. Un primo album di reading, contenente otto poesie recitate da Cohen, esce nel 1957 con il titolo di Six Montreal Poets. Nel 1961 viene pubblicata la raccolta di poesie The Spice-Box of Earth.
Trasferitosi a Hydra, un'isoletta della Grecia, famoso rifugio di artisti d'ogni genere, pubblica nei primi anni sessanta raccolte di poesie (tra cui Flowers for Hitler) e due romanzi, Il gioco preferito (1963) e Beautiful Losers (1966). Nel primo di essi alcune righe denotano l'importanza data alla parola e nello stesso tempo la difficolt? sovente di comprenderla: ? Vorrei dire tutto ci? che c'? da dire in una sola parola. Odio quanto possa succedere tra l'inizio e la fine di una frase ? La sua canzone Suzanne (del 1966) ne decreta il successo universale a livello musicale. Alla musica si avvicina grazie alla cantante e amica Judy Collins che per prima ne interpreta alcune canzoni e lo esorta a tentare la fortuna con la musica, spingendolo a suonare e cantare in pubblico.
Altri brani celebri di Cohen sono: Famous Blue Raincoat, The Partisan, So Long Marianne, Chelsea Hotel #2, Sisters of Mercy, Hallelujah (resa ancor pi? famosa dalle molteplici cover, in particolare da quelle di Jeff Buckley, Bob Dylan (eseguita in pi? concerti durante il 1994 ma mai pubblicata ufficialmente), Bon Jovi e John Cale), Waiting for the Miracle, Tower of Song, First We Take Manhattan (molto nota ? la cover di Joe Cocker) e Bird on a Wire. Da segnalare anche il film I'm a Hotel (1985).
Autore di testi toccanti, arrangiatore geniale e cantante dalla "voce di rasoio arrugginito" ("Sono nato cos?, non avevo scelta, sono nato con il dono di una voce d'oro... " canta in Tower of Songs), rivoluziona la figura del cantautore avvicinandolo al poeta.
Sin dagli anni sessanta ha lavorato come compositore per l'industria cinematografica e televisiva: la sua pi? importante collaborazione ? stata Assassini nati, per il regista Oliver Stone, in cui la cinica The Future ? il tema principale.
Leonard Cohen ha due figli, Adam (anch'egli cantautore) e Lorca, entrambi avuti da una relazione con l'artista Suzanne Elrod. Ha avuto anche una lunga relazione sentimentale con l'attrice Rebecca De Mornay.
Cohen ? un seguace del buddhismo, e ha passato gran parte degli anni novanta nel monastero buddhista di Mount Baldy, in California, prendendo il nome di Jikan (Silenzioso).
Il suo "Greatest Hits" ? stato eletto da una rivista inglese L'album pi? deprimente di sempre, ma ha conquistato la rivista "Rolling Stone" che gli ha affibbiato il massimo punteggio.
La canzone Chelsea Hotel ? dedicata alla sua amica Janis Joplin.
Influenza in Italia In Italia, Leonard Cohen ? stato tradotto e cantato negli anni settanta da Claudio Daiano, che gli ha dedicato un intero album, Io come chiunque (Sulla pista di Cohen), e da Fabrizio De Andr? in alcune occasioni: It Seems So Long Ago, Nancy (tradotta con semplicit? "Nancy"); Suzanne, (stesso titolo) Joan of Arc ("Giovanna d'Arco"). La stessa Suzanne ha conosciuto molti altri interpreti, mentre un altro suo classico Famous Blue Raincoat ("La famosa volpe azzurra", con il testo italiano di Sergio Bardotti) ? stata incisa da Ornella Vanoni; altre sue traduzioni sono state curate da Francesco De Gregori, Luigi Grechi, Francesco Baccini ed Enrico Nascimbeni. Ma molteplici sono i cantautori italiani che devono - consapevolmente o meno - la propria ispirazione artistica a Cohen: Roberto Vecchioni nel suo album "Milady" include una canzone intitolata "Leonard Cohen" (col titolo che include le stesse virgolette), la cui melodia si ispira palesemente alla stessa Suzanne.
Francesco De Gregori ha spesso citato canzoni di Cohen nei suoi primi dischi, si ricordano Alice (nella quale viene nominata Lili Marleen, personaggio presente nel disco "Song of Love and Hate") oppure Marianna al bivio nel verso "ma Suzanne non l'ho dimenticata", o ancora un verso di Buonanotte fratello che recita "invece era soltanto una stazione" stessa frase della canzone Lady Winter. Si pu? affermare che le canzoni dei primi due lavori Theorious Campus" e Alice non lo sa siano immerse in atmosfere palesemente coheniane.
Un pi? recente tributo italiano a Cohen ? arrivato nel 2006 da Stefano Cisco Bellotti, ex cantante dei Modena City Ramblers, nel suo primo album da solista La lunga notte, in cui ha reinterpretato la famosa canzone di Cohen dal titolo Sisters of Mercy.
Il medesimo brano coheniano ha dato il nome al gruppo inglese Sisters of Mercy.
Importanza storica Musicalmente, i primi brani di Cohen sono radicati nella musica popolare europea. Nel 1970, ha impregnato il suo materiale di sonorit? pop, cabaret e musica world. Dal 1980 la sua voce alta e baritonale si ? adattata a registri pi? bassi, con l'accompagnamento di sintetizzatori elettronici e il sostegno di cori femminili.
? stato inserito nella "Music Hall of Fame" e insignito del titolo di ""companion" dell'Ordine del Canada", la pi? alta onorificenza civile che la nazione conosca. Nel giorno della sua introduzione al Rock and Roll Hall of Fame americana, avvenuta il 10 marzo 2008, Lou Reed lo ha descritto come il "cantautore pi? grande e pi? influente".
Nel 1987 ? uscito un album di Jennifer Warnes con canzoni solo di Cohen.
Nel 2003 la canzone By the Rivers Dark ? stata utilizzata come tema del film documentario Il Grande Nord di Nicolas Vanier.
Nel 2005, all'Opera House di Sydney si ? tenuto un concerto-tributo a Cohen, da cui ? stato tratto il film Leonard Cohen: I'm Your Man.
Nel 2006 ? uscito Blue Alert di Anjani.
Nel 2007 la canzone Hey, That's No Way to Say Goodbye ? stata utilizzata per spot televisivi della BMW.
Le sue canzoni sono state cantate da moltissimi. Tre album di fan, sono:
I?m your fan (1991), con suoi brani rifatti da The House of Love, Ian McCulloch, Pixies, That Petrol Emotion, The Lilac Time, Geoffrey Oryema, James, Jean-Louis Murat, David McComb & Adam Peters, R.E.M., Lloyd Cole, Robert Forster, Peter Astor, Dead Famous People, Bill Pritchard, Fatima Mansions, Nick Cave and the Bad Seeds e John Cale. Tower of Song (1995), con Don Henley, Trisha Yearwood, Sting & the Chieftans, Bono, Tori Amos, Aaron Neville, Elton John, Willie Nelson, Peter Gabriel, Billy Joel, Jann Arden, Suzanne Vega e Martin Gore. I'm Your Man (2006), con Martha Wainwright, Teddy Thompson, Nick Cave, Kate and Anna McGarrigle, Beth Orton, Rufus Wainwright, Antony, Jarvis Cocker, The Handsome Family, Perla Batalla, Rufus Wainwright, Nick Cave, Julie Christensen, Teddy Thompson, Linda Thompson, U2 e Laurie Anderson.
Stile e temi I temi ricorrenti nei suoi lavori comprendono l'amore e il sesso, la religione, la depressione psicologica, e la musica stessa. Ha inoltre scritto alcuni brani con temi politici, anche se talvolta in modo ambiguo. "Suzanne" mescola a una malinconica canzone d'amore la meditazione religiosa, temi che sono mischiati anche in "Joan of Arc". "Famous Blue Raincoat" ? scritta dal punto di vista di un uomo il cui matrimonio ? finito per infedelt? della moglie con il suo pi? intimo amico, ed ? scritto in forma di una lettera all'amico, a cui egli scrive, "penso che mi manchi.... Conosci il tuo nemico ? addormentato / E la sua donna ? libera", mentre "Everybody Knows" si occupa in parte delle disuguaglianze sociali e della dura realt? dell'AIDS.
"Sister of Mercy", in base alle note nel suo Greatest Hits evoca l'incontro con due donne di nome Barbara e Lorena in una camera d'albergo a Edmonton, Canada. "Chelsea Hotel # 2" tratta della sua relazione con Janis Joplin senza sentimentalismo, ma il brano rivela la presenza di un certo amore. Cohen descrive la canzone in un'intervista filmata per il concerto-tributo a lui dedicato. Egli conferma inoltre che il soggetto ? effettivamente Janis con qualche evidente imbarazzo. "Lei non mente", egli dichiara, "ma mia madre sarebbe inorridita". Il titolo di "Don't Go Home with your Hard-On" (che si pu? tradurre "non tornare a casa con un'erezione") parla da s?.
Cohen proviene da una cultura ebraica, questo si riflette, ovviamente, in "Story of Isaac" e anche in "Who by Fire", le cui parole e la melodia rievocano il "Unetaneh Tokef", una poesia liturgica dell'XI secolo su Rosh Hashana e Yom Kippur. Ma i temi giudaico-cristiani spiccano soprattutto nell'album Various Position: ne ? un palese esempio la celeberrima "Hallelujah", che inizia evocando il biblico re David mentre compone un brano per "il piacere del Signore", e prosegue con i riferimenti a Betsabea e Sansone.
Cohen ha anche avuto a che fare con il buddismo, almeno dal 1970 e nel 1996 ne ? stato ordinato monaco. Tuttavia, egli si considera ancora un ebreo: "Non sto cercando una nuova religione. Sono molto felice con la vecchia, con l'ebraismo."
Egli ? descritto come un ebreo "attento" in un articolo del New York Times: "mantiene anche il sabato come giorno di riposo e si ? esibito per i soldati israeliani nel corso del 1973 durante la guerra arabo-israeliana."
Dopo aver sofferto di depressione durante gran parte della vita (anche se in modo meno spiccato con l'inizio della vecchiaia), Cohen ha scritto molto (in particolare nella sua opera giovanile) sui temi della depressione e del suicidio. La moglie del protagonista di Beautiful Losers si suicida; Seem so long ago, Nancy parla di una ragazza (veramente esistita e conosciuta da Cohen) che si spara alla testa con una 45 Magnum; il suicidio ? menzionato anche nella cupamente comica One of us cannot be wrong; Dress Rehearsal Rag tratta della decisione di non uccidere se stessi presa un minuto prima di commettere l'atto, un generale clima di depressione pervade canzoni come Please Don't Pass Me By e Tonight Will Be Fine. Come nella suddetta Hallelujah, la musica stessa ? il soggetto di numerose canzoni, tra cui Tower of song, A Singer Must Die e Jazz Police.
La giustizia sociale spesso si presenta come tema fondamentale nel suo lavoro, dove, soprattutto nell'ultimo periodo, spiega la politica di sinistra, anche se con elementi culturalmente conservatori. In Democracy, lamenta, "le guerre contro il disordine / ... le sirene il giorno e la notte / ... gli incendi dei senzatetto / ... le ceneri dei gay", egli conclude che gli Stati Uniti in realt? non sono una democrazia. Ha osservato (in Tower of Song) che, "i ricchi hanno i loro canali nelle camere da letto dei poveri." Nel brano dal titolo The Future prevede un futuro oscuro per il mondo, ma getta una speranza, un pensiero ottimista verso l'amore, il quale potr? salvarci: "Ho visto il luogo e le nazioni in autunno / ... / Ma l'amore ? l'unico motore di sopravvivenza".
Diverse canzoni parlano poi di aborto, come qualcosa di sgradevole o addirittura atroce. Il brano Diamonds in the Mine declama che, "la rivoluzione dell'orgoglio / ha addestrato un centinaio di donne / pronte a uccidere un bambino non ancora nato". In The Future, canta sarcasticamente "Distruggi ora un altro feto / non comunque come i bambini". In Story of the Street Cohen recita "L'et? della lussuria ? il parto / ed entrambi i genitori chiedono / all'infermiera di raccontare loro favole / da entrambi i lati del vetro." In The Land of Plenty, egli stigmatizza gli Stati Uniti (se non l'intero opulento occidente) dicendo: "Possa la luce della terra dell'abbondanza / riflettere sulla verit? prima o poi".
Anche la guerra ? uno dei temi cardine. Si ricordano Story of the Street, nella quale un verso annuncia l'inevitabile scoppio di una terza guerra mondiale: "Prima o poi la guerra arriver?". Durante un'intervista, dopo un concerto del 1974, Cohen ha addirittura annunciato di non considerarsi un uomo, bens? un soldato. In Field Commander Cohen arriva appunto a immaginare se stesso, bench? metaforicamente, come un soldato / spia della socializzazione con Fidel Castro a Cuba.
Profondamente toccato da incontri con entrambi i soldati israeliani e arabi, ha lasciato il paese per scrivere Lover Lover Lover, che ? stato spesso interpretato come una rinuncia personale di prendere qualsiasi parte in tale conflitto, tuttavia, il brano termina con la speranza che la sua canzone servir? all'ascoltatore come "uno scudo contro il nemico."
La sua strategia recente ? stata di adottare una vita sottotono, come in Beautiful Losers. Sia la registrazione di The Partisan, una canzone francese sulla Resistenza di Anna Marly ed Emmanuel d'Astier, sia la sua The Old Revolution, scritta dal punto di vista di una sconfitta realista, mostrano come tutta la sua carriera abbia espresso simpatia e sostegno per gli oppressi.
Cohen unisce una buona dose di pessimismo politico-culturale con una grande dose di umorismo e (soprattutto negli ultimi lavori) l'accettazione e la comprensione. Il suo umorismo si sostiene tramite un'analisi autoironica, come per esempio in Tower of song, brano nel quale canta ironicamente che era "nato con il dono / di una voce d'oro". A volte, per marcare maggiormente l'ironicit? del brano, canta con voce volutamente sporca e arrocchita, ne ? fulgido esempio Diamond in the Mine, oppure lo stonatissimo urlo che chiude One of Us Cannot Be Wrong.
Agli inizi della sua carriera di cantautore, per via del carattere molto introverso, gli operatori dello studio di registrazione erano soliti arredare quest'ultimo affinch? somigliasse alla sua stanza da letto, e in questo modo il poeta vinceva la paura e riusciva a cantare, sentendosi a casa propria. Il primo disco Songs of Leonard Cohen uscito nel 1967, non ottenne un gran successo, per colpa del clima di desolazione che vi si respirava. Erano anni della spensieratezza, dei giovani hippy, e un disco che parlava di suicidio e morte non poteva sfondare. Per questo motivo molte recensioni dell'epoca stroncarono l'album, ritenendolo troppo triste e depresso. Il riscatto sarebbe venuto, anche se anni pi? tardi. Comunque oggi il primo disco di Cohen viene ritenuto il suo miglior lavoro, la sua perla, un capolavoro ingiustamete sottovalutato. "Onda Rock" gli assegna un 9 e lo piazza tra le sue pietre miliari, "All music" gli assegna il voto massimo (5 stelle) e 5/5 stelle gli assegna pure "Music Box". "Pitchford Media" lo premia di un roboante e lusinghiero 9.6 su 10. Il primo disco di Cohen ? anche il pi? importante della sua discografia, perch? vi si delinea il suo profilo di cantautore-poeta. Servir? a molti come esempio nel fare musica cantautorial-poetica. Tutte i brani sono pervasi da misticismo e da grande malinconia, viene delineato un paesaggio autunnale, dove eroi sconfitti cercano una redenzione divina.
Il secondo disco Song from a Room esce nel 1969 e ne decreta il successo, proiettandolo in hit-parade, in Canada arriva decimo, mentre in Inghilterra addirittura a un lodevole secondo posto. Questo album propone pietre miliari come la bellissima Seems so long ago, Nancy o la celeberrima Bird on the Wire.
Con il terzo disco entra nell'olimpo dei cantautori. Songs of Love and Hate viene definito da alcuni critici uno dei migliori dischi dell'anno.
Seguir? una raccolta di canzoni live, Live Songs e nel 1974, il quarto disco in studio, New Skin for the Old Ceremony.
Con il disco del 1977, Death of a Ladies' Man, arrangiato con la colaborazione di Phil Spector, Cohen inizia a utilizzare un suono pi? pieno e meno acustico, prediligendo molti strumenti piuttosto che la sola chitarra classica. Al disco parteciperanno tantissimi musicisti, tra i quali compare anche Bob Dylan.
Seguono Recent Songs nel 1979, dove l'artista ritorna a un sound folk pi? simile agli esordi e nel 1984, Various Positions, un album folk rock, pi? un esperimento che un disco, tra l'altro non gradito ai fan e alla critica che lo bollarono questo non pienamente riuscito. Pur essendo probabilmente il suo peggior disco, contiene la sua hit pi? celebre, Halleluja, canzone manifesto, una delle ballate pi? famose al mondo.
Nel 1988 ? la volta di I'm Your Man, disco nel quale Leonard abbandona la chitarra per passare alla tastiera.
Nel 1992 esce "The Future", che si aggiudica il disco doppio platino in Canada e il disco d'argento in UK.
Nel 1994 esce il secondo live (Cohen Live) e nel 1997 la prima raccolta di successi (More Best of).
Nel 2001 esce il live registrato nel 1979 (Field Commander Cohen: Tour of 1979) e un nuovo disco di inediti, Ten New Songs.
Il 2002 ? l'anno di uscita di The Essential Leonard Cohen altro Greatest Hits dopo quello del 1989.
Altri due anni di attesa ed esce il nuovo disco di inediti in studio Dear Heather, scritto con Sharon Robinson, nel quale si nota una tendenza di Cohen per il recitato. Il disco ottenne ottimo successo di pubblico, ma altalenanti risultati per quanto concerne la critica.
Negli ultimi due anni ha pubblicato ben tre album live, tra cui Live at the Isle of Wight che riprende il vecchio concerto del 1970 all'Isola di Wight e Live in London
L'ultima uscita discografica ? "Old Ideas", messo in commercio il 30 gennaio 2012 e che ha seguito Songs from the Road del 2010
Onorificenze
Compagno dell'Order of Canada ? 2003 Grand'Ufficiale dell'Ordine Nazionale del Quebec ? giugno 2008 Cohen ha ricevuto diverse onorificenze.
Nel 1968, ha rifiutato un Governor General's Award (in lingua inglese per la categoria poesia o teatro) per le sue poesie del periodo. Nel 1991, Cohen ? stato inserito nella Canadian Music Hall of Fame. Nel 1993, Cohen ha vinto il Premio Juno Maschio Vocalist of the Year. Nel 1994, Cohen ha vinto un altro Juno Award questa volta per Songwriter of the Year. Nel 1996, fu ordinato monaco buddista Rinzai. Nel 2002, gli ? stato assegnato un Premio SNEP per pi? di 100.000 copie vendute dell'album Ten New Songs in Francia. Nel 2003, ? stato fatto "companion" dall'Ordine del Canada. Nel 2004, Beautiful Losers ? stato scelto per l'inclusione in Canada Letture 2005. Nel 2006, Cohen ? stato inserito nella Hall of Fame dei cantautori canadesi. Nel 2007, Cohen ha ricevuto un Grammy per l'Album dell'anno come un artista in primo piano su Herbie Hancock's River: The Joni Letters. Nel 2008, Cohen ? stato inserito nel Rock and Roll Hall of Fame. Nel giugno 2008 ? stato nominato Grande Ufficiale dell'Ordine Nazionale del Quebec. Nel 2011 il Premio Principe delle Asturie.
Fryderyk Franciszek Chopin, il cui nome ? noto anche nella variante francesizzata Fr?d?ric Fran?ois Chopin. (#379;elazowa Wola, 22 febbraio o 1? marzo 1810 ? Parigi, 17 ottobre 1849), ? stato un compositore e pianista polacco. Fu uno dei grandi maestri della musica romantica ed ? talvolta ricordato come il poeta del pianoforte[4].
Bambino prodigio, Chopin crebbe a Varsavia, dove ebbe modo di completare la sua formazione musicale. A seguito della repressione russa della Rivolta di Novembre (1830), si trasfer? in Francia nel contesto della cosiddetta Grande Emigrazione. Per dieci anni, dal 1837 al 1847, fu legato sentimentalmente alla scrittrice francese George Sand. Era di salute cagionevole, e ci? lo port? alla morte nel 1849, all'et? di 39 anni.
Gran parte delle composizioni di Chopin vennero scritte per pianoforte solista; le uniche significative eccezioni sono i due concerti per pianoforte. Le sue opere sono spesso impegnative dal punto di vista tecnico, ma mantengono sempre le giuste sfumature e una profondit? espressiva. Egli invent? la forma musicale nota come ballata strumentale e addusse innovazioni ragguardevoli alla sonata per pianoforte, alla mazurca, al valzer, al notturno, alla polonaise, allo studio, all'improvviso, allo scherzo e al preludio.
Gaio Giulio Cesare Claudiano Germanico (Anzio, 24 maggio 15 a.C. ? Antiochia di Siria, 10 ottobre 19) ? stato un generale romano. Fu membro della Dinastia giulio-claudia dell'Impero romano.
nato Emil Cohn Breslavia, 25 gennaio 1881 ? Moscia - Svizzera, 17 settembre 1948, ? stato uno scrittore e giornalista ebreo tedesco, noto soprattutto per le sue biografie.
Nato da famiglia ebraica in una citt? oggi facente parte dello Stato polacco, da giovane studi? legge ma abbandon? la giurisprudenza per dedicarsi alla carriera letteraria. Giornalista, inizialmente si dedic? alla stesura di commedie e novelle; nel 1906, vista la censura vigente nella Germania del kaiser, si trasfer? in Svizzera salvo poi tornare in patria durante la Prima guerra mondiale: tra il 1914 e il 1918 oper? come corrispondente del Berliner Tageblatt presso Vienna e Istanbul.
Nel 1932 acquis? la cittadinanza svizzera, ma quando lo stato elvetico venne minacciato dalle potenze dell'Asse emigr? negli Stati Uniti (1940). Negli anni conclusivi della Seconda guerra mondiale si rec? in Germania e lavor? come giornalista (? a lui che dobbiamo il recupero delle bare di Goethe e Friedrich Schiller, che erano scomparsa da Weimar tra il 1943 e il 1944). Riapprodato in Svizzera dopo la guerra, mor? 67enne a Moscia, un paese vicino ad Ascona.
Opere Nel corso degli anni venti Ludwig ottenne fama internazionale per le sue biografie che divennero popolarissime grazie al suo stile, che univa la scrupolosa descrizione di fatti storici a eventi di finzione con una particolare importanza data all'analisi psicologica dei personaggi. Dopo la sua biografia di Goethe pubblicata nel 1920, ha narrato le gesta anche di Otto von Bismarck (1922-1924) e di Ges? (1928). Le sue opere divennero immediatamente popolari anche al di fuori della Germania e furono ampiamente tradotte: da ci? Ludwig ne trasse una discreta fortuna economica, forte soprattutto nel suo periodo statunitense. I suoi scritti vennero considerati particolarmente pericolosi da Goebbels, che parl? di lui nel suo diario.
Ludwig Emil intervist? Benito Mussolini nel 1932 e raccolse le impressioni del duce nel libro Colloqui con Mussolini. In precedenza aveva gi? avuto un faccia a faccia anche con Josif Stalin a Mosca il 13 dicembre 1931: un estratto da questa intervista ? incluso nel libro di Stalin su Lenin, e inoltre Ludwig descrive questa intervista nella sua biografia sull'uomo d'acciaio.
L'intervista-fiume che Ludwig fece a Tom?? Masaryk, fondatore e per lungo tempo presidente della Cecoslovacchia, venne pubblicata nel 1936 in un libro dall'emblematico titolo di Difensore della democrazia: Masaryk ? uno dei pochissimi personaggi politici, se non l'unico, su cui Ludwig espresse un giudizio soggettivo. Sempre nel 1936 viene pubblicata con il titolo di "Crociere d'Oriente" la traduzione italiana di "Die Fahrten der Goeben und der Breslau, der Emden und die Ayesha", dove si narrano le vicende belliche di alcuni incrociatori della Real Marina Tedesca nel 1914.
Le seguenti edizioni francesi dei libri di Emil Ludwig sono state pubblicate nel periodo 1926-1940:
Biografie ? Goethe (3 volumi) ? Napoleone ? Bismarck ? Titans Trois ? Lincoln ? Le Fils de l'Homme ? Le Nil (2 volumi) ? Lavori politici ? Guillaume II ? Juillet 1914 ? Versailles ? Hindenburg ? Roosevelt ? Barbares et Musiciens ? La conqu?te morale de l'Allemagne ? Entretiens avec Mussolini ? La Nouvelle Sainte-Alliance.
Le biografie di Goethe, Napoleone, Bismarck e Guglielmo Hohenzollern sono disponibili in inglese presso la casa editrice GP Putnam's Sons (New York e Londra).
Emil Ludwig rimane molto celebre per una biografia di Napoleone pubblicata in inglese nel 1926, poco dopo la sua pubblicazione originaria in lingua tedesca: tale opera ? ancor oggi abbastanza leggibile, nonostante i passi in avanti compiuti dalla storiografia napoleonica, perch? Ludwig evoca un'epoca scomparsa con una prosa semplice e scorrevole; il libro ? di immediata comprensione, come se i fatti descritti fossero coevi al lettore. Il Napoleone venne pubblicato da Boni & Liveright, una casa editrice di New York celebre per le sue pubblicazioni di interesse intellettuale e accademico.
Leonard Simon Nimoy Boston, 26 marzo 1931 ? un attore e regista ebreo americano. ? noto soprattutto per avere interpretato il vulcaniano Spock nella serie televisiva originale di fantascienza Star Trek (1966-1969) e nei successivi film della serie. Ha fatto una lunga carriera televisiva e teatrale... Al di fuori dello schermo, Nimoy si ? anche cimentato come scrittore, poeta e musicista, mentre come fotografo ha inaugurato, nel maggio 2008, una mostra denominata Full Body.
Biografia Nimoy ? nato a Boston in Massachusetts da immigranti ebrei di lingua Yiddish provenienti da Izyaslav, Ucraina. Suo padre, Max Nimoy, gestiva un negozio di barbiere. Sua madre, Dora Nimoy (nata Spinner), era casalinga. Nimoy inizi? a recitare all'et? di 8 anni. Il suo primo ruolo principale fu quello di Ralphie in "Awake and Sing," di Clifford Odets a 17 anni. Ha studiato fotografia alla UCLA (Universit? della California di Los Angeles), ma ha abbandonato gli studi prima di conseguire la laurea. Si ? diplomato al Boston College nel 1953, ed ha conseguito un MA in Scienze dell'Educazione nonch? un dottorato onorario dalla Antioch University in Ohio.
Nimoy ha trascorso gran parte della sua carriera iniziale recitando piccole parti in B-movie, show televisivi come Dragnet, e serial come Zombies della Stratosfera. Nel 1961, ha avuto un ruolo minore nell'episodio della serie TV Ai confini della realt?, "Che tipo di piet?".
Nimoy ? stato arruolato nella Riserva dell'Esercito degli Stati Uniti congedandosi con il grado di sergente nel novembre del 1955. Secondo l'Amministrazione Nazionale degli Archivi e dei Registri, il foglio matricolare di Nimoy ? andato distrutto nell'incendio degli Archivi Nazionali del 1973.
Come musicista Nimoy ha inciso nel 1968 un disco intitolato The Way I Feel che includeva un brano di Pete Seeger, If I Had a Hammer.
Libri scritti da Leonard Nimoy ? Io non sono Spock (I am not Spock, New York: Hyperion Books, 1975) ? Io sono Spock (I am Spock, Hyperion, 1995. ISBN 0-7868-6182-7)
Libri su Leonard Nimoy ? John Micklos, Jr., Leonard Nimoy: A Star's Trek. New York, Macmillan Publishing Company, 1988. ISBN 0-87518-376-X
Leonardo Wilhelm DiCaprio (Los Angeles, 11 novembre 1974) ? un attore e produttore cinematografico statunitense di origine tedesca ed italiana[1][2]. ? giunto alla fama mondiale alla fine degli anni novanta grazie al suo ruolo nel film Titanic, e ultimamente ha lavorato principalmente con Martin Scorsese, con cui ha stretto un ottimo sodalizio professionale dal 2002. Carriera [modifica]
Gli anni '90 [modifica] Fu subito famoso come attore e grazie alle conoscenze del padre George, DiCaprio entra nel mondo dello spettacolo partecipando a pubblicit? e recitando in varie serie e film per la TV tra cui Genitori in blue jeans. Al contempo si diploma alla John Marshall High School di Los Angeles, confortato dalla costante presenza dei genitori che, pur separati da anni, mantengono un bel rapporto di amicizia tra loro. Risale invece al 1990 un cameo nella soap opera Santa Barbara, dove interpret? in alcuni flashback il ruolo di Mason Capwell da ragazzo. Il primo ruolo cinematografico ? del 1991 con la partecipazione al b-movie Critters 3. Nel frattempo, trovato un agente a Hollywood, rifiuta il consiglio da parte di questi di cambiare il proprio nome in Lenny Williams. Nel 1993 partecipa al provino per Voglia di ricominciare (This Boy's Life), per il ruolo di un ragazzino che affianchi Robert De Niro nei rispettivi ruoli di figliastro e patrigno. Sia il regista, lo scozzese Michael Caton-Jones, che De Niro ne apprezzano lo spirito ribelle e l'assoluta mancanza di soggezione nei confronti del ben pi? navigato attore[senza fonte] e ottiene la parte. Il film, all'uscita nelle sale ? apprezzato dalla critica.[senza fonte] Lo stesso anno DiCaprio interpreta il ruolo di un ragazzo handicappato nel film di Lasse Hallstr?m Buon compleanno Mr. Grape (What's Eating Gilbert Grape), con Johnny Depp e Juliette Lewis, per il quale ottiene le nomination ai Golden Globe e agli Oscar come migliore attore non protagonista. Sharon Stone, in veste di produttrice e interprete principale del western Pronti a morire (The Quick And The Dead) lo chiama ad interpretare una parte in questo film. Nonostante il cast di celebrit? (oltre alla Stone e DiCaprio, Gene Hackman e Russell Crowe e la regia di Sam Raimi), il film si rivela un insuccesso sia in termini di botteghino[6] che di critica.[senza fonte] Nel 1995 interpreta la vita di Jim Carroll nel film Ritorno dal nulla (The Basketball Diaries) e, per la regia di Agnieszka Holland, l'esistenza travagliata di Arthur Rimbaud (ruolo ereditato da River Phoenix in seguito alla sua prematura scomparsa) in Poeti dall'inferno (Total Eclipse), centrando la storia sul rapporto omosessuale tra il giovane poco pi? che adolescente e il pi? maturo Paul Verlaine, interpretato dall'attore inglese David Thewlis. I critici accolgono freddamente le due pellicole, criticandone regia e adattamento cinematografico.[senza fonte] Nel 1996 prende parte a Romeo+Giulietta (William Shakespeare's Romeo & Juliet) dell'australiano Baz Luhrmann, in cui il dramma del famoso scrittore inglese viene rivisitato in chiave moderna ma inalterato nei dialoghi e nei contenuti cos? come l'autore classico l'aveva concepito. Con questo film ottiene 3 nomination agli MTV Movie Awards e viene premiato al Festival di Berlino nella categoria miglior attore. Il regista pone idealmente una corona d'alloro sul capo di DiCaprio, sostenendo che non solo ? stato un grande Romeo, ma ? il simbolo vivente della sua generazione.[senza fonte] Nello stesso anno ottiene la parte per La stanza di Marvin (Marvin's room) a fianco di Meryl Streep e Diane Keaton (entrambe nominate all'Oscar), con Robert De Niro, qui nei panni di produttore ma anche con un piccolo cameo.
CI
Modificato da - china46 in data 08/06/2012 12:28:27
Tippi Hedren (New Ulm, 19 gennaio 1930) ? una modella e attrice statunitense, scoperta dal regista Alfred Hitchcock. ? anche la madre dell'attrice Melanie Griffith.
Tippi Hedren prima di diventare attrice, svolgeva di professione la fotomodella e indossatrice. Venne scoperta dal noto regista Alfred Hitchcock nel 1962, durante uno spot pubblicitario per la bevanda dietetica Sego, apparso in televisione.
Le caratteristiche della donna che colpirono maggiormente il regista furono le linee del volto e i capelli biondi, che sono i punti salienti della donna-tipo prediletta dal regista. In essa trov? il degno successore di Grace Kelly, divenuta nel frattempo principessa del Principato di Monaco. Dopo averla contattata, il regista le affid? il ruolo di protagonista nel suo film Gli uccelli (1963).
Data la scarsissima esperienza recitativa della Hedren, fu per lei necessario un lento apprendistato, e venne coinvolta in ogni fase delle riprese. Nel suo primo film, la neo attrice ebbe a che fare con stormi di uccelli impazziti. Durante una scena in cui veniva attaccata all'interno di una stanza da una moltitudine di gabbiani e corvi, dovette dimenarsi in modo cos? frenetico da arrivare ad un esaurimento nervoso e a un breve riposo in ospedale; nel frattempo fu sostituita con una controfigura. Nonostante la sua scarsa esperienza di attrice, la Hedren ricevette nel 1964 il Golden Globe Award come migliore attrice femmininile esordiente.
L'anno successivo a Gli uccelli, Alfred Hitchcock le affid? il ruolo di una ragazza cleptomane nel film Marnie (1964) a fianco di Sean Connery che all'epoca rivestiva contemporaneamente il ruolo di James Bond. Per il ruolo di Marnie era stata inizialmente designata Grace Kelly, la quale per? rifiut? essendo diventata principessa.
Milano, 15 gennaio 1955 ? un giornalista e conduttore televisivo ebreo italiano, giornalista in RAI dal 1980, fondatore ed ex direttore del TG5 dal 1992 al 2004, attualmente ? direttore del TG LA7.
Biografia Primo genito di Lella e del giornalista sportivo Franco Mentana che gli diedero il nome del nonno. Cresciuto nel quartiere milanese del Giambellino da madre ebrea e padre cattolico, entrambi originari di Bova, paese in provincia di Reggio Calabria.
Ha frequentato il liceo classico "Alessandro Manzoni", aderendo prima al gruppo anarchico Movimento Socialista Libertario e poi al Partito Socialista Italiano. ? quindi divenuto direttore della rivista Giovane Sinistra, organo ufficiale della Federazione dei Giovani Socialisti, di cui sar? vicepresidente dal 1977 al 1979. Successivamente si ? iscritto alla facolt? di Scienze Politiche dell'Universit? degli studi di Milano e il 2 febbraio 1982 diviene giornalista professionista.
Dal 2002 ? sposato con la modella, attrice e conduttrice Michela Rocco di Torrepadula, dalla quale ha avuto 2 figli, Giulio e Vittoria.
UFimtsev Petr Pyotr Yakovlevich Ufimtsev nato nel 1931 in Altai Krai ? un sovietico / russo fisico e matematico, considerata la forza seminale alla base dei moderni velivoli stealth tecnologia. Nel 1960 ha iniziato lo sviluppo di equazioni per predire la riflessione di onde elettromagnetiche da semplici forme bidimensionali.
Gran parte del lavoro di Ufimtsev ? stato tradotto in inglese, e nel 1970 americani Lockheed ingegneri cominci? a spiegare alcune delle sue teorie per creare il concetto di velivolo con ridotte radar firme. Northrop fatto ampio uso del lavoro Ufimtsev nello sviluppo del B- due bomber.
Marco Fabio Quintiliano nacque a Calagurris Iulia Nasica nella Spagna Tarraconensis nel 35 d.C. Si trasfer? in tenera et? a Roma dove pot? seguire lezioni di Remmio Pal?mone e di Servilio Nonanio. Inoltre pot? conoscere e quindi ascoltare il retore Domizio Afro, e Seneca. Finiti gli studi ritorn? in Spagna dove pot? restare fino al 68 esercitando la professione di maestro di retorica; in seguito a quella data venne ricondotto a Roma da Sulpicio Galba che in quel medesimo anno divenne imperatore. Giunto a Roma nel 68, vi esercit? probabilmente l'avvocatura e soprattutto incominci? la sua attivit? di maestro di retorica, con tanto successo che nel 78 Vespasiano gli affid? quella che pu? ben dirsi la prima cattedra statale in assoluto. L'imperatore gli accord? un onorario annuo di 100.000 sesterzi, dando un concreto riconoscimento all'importanza dell'arte retorica nella formazione della giovent? e della futura "classe dirigente". Dopo vent'anni d'insegnamento, decise di abbandonare l'incarico e si dedic? alla stesura in un primo momento di un dialogo in cui espose la propria posizione sulla crescente corruzione dell'arte dell'eloquenza (l'opera perduta De causis corruptae eloquentiae), e poi dell'opera pi? importante, l'Institutio oratoria. Ma se la vita pubblica di Quintiliano fu abbastanza agiata, quella privata fu turbata da gravi sventure domestiche, come la morte della moglie giovanissima e di due figli. Fra i suoi numerosi allievi, ebbe Plinio il Giovane e, forse, Tacito; Domiziano lo incaric? nel 94 dell'educazione dei suoi nipoti, cosa che gli valse gli ornamenta consularia, ovvero il titolo di console, nonostante non avesse mai rivestito nel corso della propria vita questa carica. Mor? nel 96 d.C. o poco dopo.
Nel 1842 Gustav Faberge apr? la propria azienda di gioielleria, sotto il nome Faberg?. L'accento fu un tentativo di dare al nome un suono francese, per attirare la nobilt? russa che amava la cultura francese. La Faberg? conobbe un notevole successo, che aument? ulteriormente quando nel 1872 lo zar Alessandro III commission? a Peter Carl, figlio di Gustav, di produrre delle uova di Pasqua preziose. La Faberg? produsse le prime 50 Uova Faberg?.
La produzione di tali preziosa uova continu? per ben trenta anni, e Peter Carl Faberg? fu persino nominato gioielliere di corte. Il successo delle uova fu tale in tutta Europa che all'inizio del Novecento fu aperta una filiale della Maison Faberg? a Londra, mentre le sedi in Russia aumentarono a quattro, con oltre 500 lavoratori.
Tuttavia negli anni della Rivoluzione d'ottobre, gli appartenenti della famiglia Faberg? dovettero lasciare la Russia, in seguito all'uccisione dello zar Nicola II (successore di Alessandro III) e dell'intera famiglia imperiale. Carl Faberge, figlio di Gustav ed ultimo dirigente dell'azienda di famiglia, mor? a Losanna nel 1920.
Tito Flavio Sabino Vespasiano Cesare Augusto, meglio conosciuto come Vespasiano, nasce in Sabina presso l'antico Vicus Phalacrinae (l'odierna cittadina di Cittareale), figlio di Flavio Sabino, esattore di imposte e piccolo operatore finanziario; la madre Vespasia Polla era sorella di un senatore di Roma.
Dopo aver servito nell'esercito in Tracia ed essere stato questore nella provincia di Creta e Cirene, Vespasiano diviene edile e pretore, avendo nel frattempo sposato Flavia Domitilla, figlia di un cavaliere, da cui avr? due figli: Tito e Domiziano - che diverranno in seguito imperatori - ed una figlia, Domitilla. La moglie e la figlia moriranno entrambe prima che Vespasiano lasci la magistratura.
Dopo aver servito nell'esercito in Germania, partecipa all'invasione romana della Britannia sotto l'Imperatore Claudio: in questo contesto si distingue nel comando della Legione II Augusta sotto il comando di Aulo Plauzio. Grazie a lui viene sottomessa l'Isola di Wight, portando l'esercito a penetrare il territorio fino ai confini del Somerset (Inghilterra).
Nell'anno 51 ? console; nel 63 si reca in Africa in qualit? di governatore. Poi ? in Grecia al seguito di Nerone e, nel 66 viene incaricato della conduzione della guerra in Giudea, che minacciava di espandersi a tutto l'oriente. Secondo Svetonio, una profezia conosciuta in tutte le province orientali proclamava che dalla Giudea sarebbero venuti i futuri governanti del mondo. Vespasiano probabilmente credeva che questa profezia si applicasse a lui, e avrebbe trovato un gran numero di presagi, oracoli e portenti per rafforzare questa credenza.
A cavallo tra l'anno 68 e il 69, alla morte di Nerone, vengono eletti quattro diversi imperatori provenienti da quattro diverse zone dell'impero: Galba in Spagna, Vitellio dalle legioni germaniche, Otone dalla guardia pretoriana e Vespasiano dalle legioni siriane.
In oriente tutti guardano a Vespasiano; Muciano e le legioni della Siria sono ansiosi di appoggiarlo. Mentre era a Cesarea, Vespasiano viene proclamato imperatore prima dall'esercito in Egitto (1 luglio 69), poi dalle sue truppe in Giudea (11 luglio). Tacito racconta che durante il suo soggiorno in Egitto, Vespasiano si rese protagonista di due miracoli, curando con il suo tocco gli occhi di un cieco e la mano ad uno storpio.
Il favore verso Vespasiano prende rapidamente a crescere e gli eserciti di Tracia e Illiria in breve lo acclamano come loro condottiero, portando il suo ruolo a quello del padrone di met? del mondo romano.
Sotto il comando di Antonio Primo le truppe di Vespasiano entrano quindi in Italia dal nord oriente, sconfiggono l'esercito di Vitellio (seconda battaglia di Bedriaco), saccheggiano Cremona ed avanzano verso Roma, dove entrano e si ingaggiano furiosi combattimenti che portano anche alla distruzione del Campidoglio a causa del fuoco.
Ricevuta la notizia della sconfitta del rivale ucciso ad Alessandria, il nuovo imperatore invia a Roma forniture di grano urgentemente necessarie; contemporaneamente emette un editto - che ? pi? che altro una dichiarazione di intenti - dove assicura il completo rovesciamento delle leggi di Nerone, specialmente di quelle relative al tradimento.
Vespasiano lascia che la guerra in Giudea venga condotta dal figlio Tito, e arriva a Roma nell'anno 70. Cerca da subito di riparare i danni causati dalla guerra civile e, con la cooperazione del senato, instaura nuove e solide basi per il governo e le finanze. Molto denaro viene speso in lavori pubblici, come in restauri e abbellimenti di Roma, tra cui un nuovo Foro, il Tempio della Pace, i bagni pubblici - che prendono il nome di "Vespasiani", e l'immenso Colosseo. Un celebre aneddoto riferisce che Vespasiano avrebbe messo una tassa sul prelievo di urina (usata dai tintori di panni) dai gabinetti pubblici. Rimproverato dal figlio Tito, che riteneva la cosa sconveniente, rispose: "Pecunia non olet" (il denaro non ha odore).
Attraverso il proprio esempio di una vita semplice, mette alla gogna il lusso e la stravaganza dei nobili romani. Uno dei provvedimenti pi? importanti di Vespasiano ? la promulgazione della lex de imperio Vespasiani, in seguito alla quale se stesso e gli imperatori successivi governeranno in base alla legittimazione giuridica e non pi? in base a poteri divini come avevano fatto i predecessori.
Come censore riforma il Senato e l'ordine equestre, promuovendo uomini abili ed onesti. La guerra in Giudea intanto, con la conquista di Gerusalemme nel 70, veniva conclusa da Tito. Negli anni seguenti, dopo il trionfo congiunto di Vespasiano e Tito, memorabile come prima occasione in cui padre e figlio venivano associati nel trionfo, il Tempio di Giano viene chiuso: il mondo romano vivr? in pace per i restanti nove anni del regno di Vespasiano. La pace di Vespasiano diverr? proverbiale.
Nel 78 Agricola and? in Britannia ed estese e consolid? la presenza di Roma nella provincia, spingendosi in armi fino al Galles settentrionale. L'anno seguente Vespasiano mor?, il 23 giugno.
Vespasiano fu generoso verso senatori e cavalieri impoveriti, verso citt? e borghi devastati da calamit?, e specialmente verso uomini di lettere e filosofi, molti dei quali ricevettero un vitalizio di pi? di mille pezzi d'oro all'anno. Si dice che Marco Fabio Quintiliano fosse il primo pubblico insegnante a godere del favore imperiale.
Vespasiano muore il 23 giugno dell'anno 79 nella sua villa presso le terme di Cotilia, in provincia di Rieti.
Il marchese Guglielmo Marconi Bologna, 25 aprile 1874 ? Roma, 20 luglio 1937 ? stato un fisico e inventore italiano. ? conosciuto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una notevole diffusione: evoluzioni di tale sistema portarono allo sviluppo dei moderni sistemi e metodi di telecomunicazione come la radio, la televisione e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili.
Anche altri scienziati ed inventori hanno contribuito all'invenzione della telegrafia senza fili o hanno effettuato esperimenti simili negli stessi anni, come ad esempio Heinrich Hertz nel 1886, Nikola Tesla nel 1893, Carl Ferdinand Braun, Thomas Edison, Aleksandr Popov ed altri, ma gli esperimenti di Marconi portarono alle prime applicazioni commerciali su vasta scala della telegrafia senza fili.
Presidente Usa (1968 - 1974), nato il 9 gennaio 1913 a Yorba Linda (California), morto il 22 aprile 1994.
Trentasettesimo presidente degli Stati Uniti d'America, successore repubblicano del democratico Johnson, ? passato alla storia come colui che intensific? lo sforzo militare nel Vietnam e che venne travolto dallo scandalo Watergate. Ma sotto la sua presidenza si manifestarono anche i segni di una crisi economica profonda: le spese per la guerra, infatti, e quelle destinate alla politica sociale avevano provocato un forte deficit del bilancio degli Stati Uniti.
Nixon nasce in una piccola fattoria della California da una piccola famiglia borghese. Frequenta il college, come ogni buon americano e successivamente la Duke University School, facolt? di giurisprudenza. Dopo la laurea apre uno studio legale a Yorba Linda, sua citt? natale. Qui sposa Patricia Ryan nel 1940.
Nel '42, quando gli Usa entrano in guerra, si trasferisce a Washington dove lavora per un ufficio governativo. L? comincia a frequentare gli ambienti giusti e a capire che il suo futuro ? nella politica. Qualche anno dopo decide di intraprendere la carriera politica nel partito Repubblicano e nel 1946 accede alla Camera dei Deputati. Nel 1948 ? membro della Commissione parlamentare sulle attivit? anti-americane e si segnala per la durissima contrapposizione con Alger Hiss, una spia al soldo dell'Impero sovietico. Quasi si apre un "affare Dreyfus" americano, poich? il Paese si spacca in due: c'? chi elogia l'operato di Nixon e chi invece ritiene Hiss al centro di una congiura e quindi innocente.
Dopo due tornate elettorali viene eletto senatore e, nel 1952, il generale Eisenhower lo sceglie come suo vicepresidente. Ricopre questo ruolo per otto anni durante i quali svolge un'intensa attivit? diplomatica incontrando, tra gli altri, Nikita Kruscev e Fidel Castro. Il periodo ? molto critico per quanto riguarda i rapporti tra la superpotenza statunitense e quella sovietica.
Nixon viaggia instancabile e intreccia rapporti (talvolta conflittuali) con i dirigenti sovietici, conquistandosi cos? la candidatura alla presidenza. Ma nel '59 c'? un altro astro nascente. Si chiama John Kennedy e il suo messaggio di apertura, libert? e uguaglianza, fa breccia sui giovani. Nixon viene sconfitto. Si concentra allora nel suo lavoro di avvocato, scrive e viaggia molto, sia in Europa che in Asia. Continua tuttavia a seguire la politica con molta assiduit?, tanto da esserne uno dei suoi pi? acuti analisti ed interpreti.
Nel 1968 si ripresenta con un'immagine politica pi? moderata e cavalca, dietro indicazione del partito Repubblicano, il malcontento degli statunitensi dovuto alla guerra del Vietnam ancora in corso. Approfittando anche della divisione interna del partito Democratico viene eletto presidente vincendo con un largo scarto di voti su Hubert H. Humprey. Nel 1972 bissa il successo tornando a vincere con uno storico margine.
Il suo capolavoro politico resta l'avvicinamento alla Cina, pensato anche in funzione antisovietica. Una strategia che viene studiata nei dettagli assieme al suo segretario di Stato Henry Kissinger e che passa anche, a livello simbolico, attraverso la storica partita a ping pong tra americani e cinesi.
Ma l'evento indubbiamente pi? significativo della sua presidenza ? rappresentato dalla guerra del Vietnam. Migliaia di giovani americani, infatti, patiscono le pene dell'inferno nella lontana Indocina, mandati precedentemente a combattere da Kennedy. La situazione ? drammatica e delicata sul piano internazionale, oltre al fatto che l'America, come ormai si sa grazie a film, romanzi e sceneggiati, ? palesemente provata. Dopo lunghe consultazioni con il suo braccio destro (sempre Kissinger), decide di ritirare lentamente le truppe americane. Nel 1973 vengono firmati a Parigi gli accordi di pace ma molti americani catturati dai vietnamiti restano dispersi e negli Stati Uniti non si placano le polemiche. Quella che doveva essere una prova di forza nei confronti della Russia si trasforma in una sconfitta dell'amministrazione Nixon.
In un clima cos? difficile, scoppia anche lo scandalo Watergate, iniziato la notte del 17 giugno 1972, quando cinque uomini vengono sorpresi nella sede del comitato elettorale del partito Democratico dove avevano messo a punto un piano segreto di intimidazione e spionaggio a danno degli avversari politici. Nixon si dichiara estraneo ai fatti, ma le prove dimostrano che aveva ordinato all'Fbi di interrompere le indagini sul caso, cercando di insabbiare lo scandalo. Per evitare l'empeachment si dimette, unico presidente Usa della storia a compiere un simile gesto. Travolto dagli avvenimenti, esce di scena con un drammatico discorso in tv. Un mese dopo, il suo successore, Gerald Ford, gli condona tutti i crimini e lo rende cos? immune all'azione delle autorit? giudiziarie federali.
In seguito, grazie alla tenacia e alla sua tempra caratteriale, favorito anche dal vento conservatore che spirava negli Usa di Ronald Reagan, negli anni '80 comincia a risalire la china. Riappare nei dibattiti televisivi, frequenta i salotti di Washington, d? addirittura consigli all'amministrazione statunitense. Infine, la rivista Newsweek gli dedica nell'86 la copertina, segno definitivo e tangibile di una sorta di nuova "verginit?" pubblica.
Quando muore, il 22 agosto 1994, l'allora presidente in carica, Bill Clinton, ne ricorda la figura e in qualche modo lo difende, riabilitandone l'immagine e l'operato non solo come statista ma anche come, paradossalmente, uomo di pace. Tuttavia, secondo sondaggi anche molto recenti a carico di prestigiose riviste, la maggioranza degli americani esprime un giudizio morale negativo su Nixon, soprattutto a causa del suo coinvolgimento nella mai dimenticata vicenda Watergate.
CHarlotte Rampling,(Sturmer, 5 febbraio 1946) ? un'attrice cinematografica Britannica
Charlotte ? figlia di Anne Gurteen, pittrice, e Godfrey L. Rampling, ex-atleta (premiato alle olimpiadi 1932 e 1936), colonnello dell'esercito (poi comandante NATO). Trascorre l'infanzia tra la Francia e l'Inghilterra frequentando scuole esclusive[senza fonte] e completa a Londra le scuole superiori. Gi? a 13 anni aveva girato per i pub, esibendosi con la sorella Sarah in piccoli show canori.
Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (Como, 23 ? Stabia, dopo l'8 settembre 79[1]), ? stato uno scrittore romano. Era proprio del suo stile descrivere le cose dal vivo, ed egli ? per noi un vero cronista dell'epoca. Mor? infatti tra le esalazioni sulfuree dell'eruzione vulcanica del Vesuvio che distrusse Stabia, Ercolano e Pompei, mentre cercava di osservare il fenomeno vulcanico pi? da vicino. Per questo venne riconosciuto come primo vulcanologo della storia. In suo onore viene usato il termine di eruzione pliniana per definire una forte eruzione esplosiva, simile appunto a quella del Vesuvio in cui perse la vita. La Naturalis historia, che conta 37 volumi, ? il solo lavoro di Plinio il Vecchio che si sia conservato. Quest'opera ? stata il testo di riferimento in materia di conoscenze scientifiche e tecniche per tutto il Rinascimento e anche oltre. Plinio vi ha infatti registrato tutto il sapere della sua epoca su argomenti molto diversi, quali le scienze naturali, l'astronomia, l'antropologia, la psicologia o la metallurgia.
Gaio Giulio Cesare Germanico (latino: Gaius Iulius Caesar Germanicus; Anzio, 31 agosto 12 ? Roma, 24 gennaio 41) , meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola, fu il terzo imperatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia, e regn? dal 37 al 41. Le fonti storiche pervenute lo hanno reso noto per la sua stravaganza, eccentricit? e depravazione, tramandandone un'immagine di despota. L'esiguit? delle fonti fa comunque di Caligola il meno conosciuto di tutti gli imperatori della dinastia. Fu assassinato da un gruppo di sue guardie.
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Modificato da - celeste in data 12/06/2012 16:06:36
Laetitia Marie Laure Casta (nato il 11 maggio 1978) ? un'attrice e modella francese. Casta ? diventato un " GUESS? Girl "nel 1993 e ottenuto un ulteriore riconoscimento come un angelo Victoria 's Secret 1998-2000 e come portavoce per la societ? di cosmetici L'Oreal . E 'apparsa su oltre 100 copertine di tali riviste popolari come Cosmopolitan , Vogue , Rolling Stone , Elle e Glamour , e la modella per stilisti come Yves Saint Laurent , Jean-Paul Gaultier , Chanel , Givenchy , Lolita Lempicka , e Vivienne Westwood . Casta ? diventata un'attrice stabilito, che appare nel film Gainsbourg (una vita eroica) , Viso e biciclette blu , cos? come il gioco Ondine al teatro Antoine .
buona sera
traduzione orrenda di google!!!
Modificato da - china46 in data 12/06/2012 17:53:07
Secondo la tradizione quinto re di Roma, che avrebbe regnato dal 616 al 578 a.C. Figlio di Demarato, un esule corinzio stabilitosi a Tarquinia, insieme con la moglie Tanaquilla si sarebbe trasferito a Roma, dove, mutato il nome Lucumone in Lucio Tarquinio e accattivatosi il favore di Anco Marcio, alla sua morte sarebbe riuscito a farsi eleggere re lasciando in disparte i giovani figli del sovrano, che circa 38 anni dopo lo avrebbero fatto uccidere nel tentativo di riconquistare il trono.
La tradizione gli attribu? la nomina di cento nuovi senatori, I'istituzione dei duoviri sacris 1aciundis e dei ludi magni (romani), I'introduzione a Roma di usi e costumi tipicamenie etruschi (in particolare le insegne regali, quali lo scettro, la toga purpurea, la sella curalis, i fasci littori, e il rito del trionfo) I'intrapresa di importanti opere pubbliche (Cloaca massima, circo Massimo, tempio di Giove sul Campidoglio, ecc.) e vittoriose campagne contro Sabini e Latini. Figura di indubbia storicit?, al di l? dei particolari leggendari e sebbene sia da alcuni storici considerato tutt'uno con Tarquinio il Superbo, ? generalmente identificato con il Cnere Tarchunies Rumach raffigurato nelle pitture della tomba Francois di Vulci, che rispecchiano una tradizione diversa (etrusca) da quella ufficiale romana.
ZIchichi Antonio, (Trapani, 15 ottobre 1929) ? un fisico e divulgatore scientifico italiano attivo nel campo della fisica delle particelle elementari. ? professore emerito del dipartimento di fisica superiore dell'Universit? di Bologna ed ? noto al grande pubblico soprattutto per la sua attivit? di divulgatore scientifico, essendo un prolifico autore di libri e saggi, e per le sue apparizioni televisive.
Ha lavorato presso il CERN di Ginevra, dove nel 1965 ha diretto il gruppo di ricerca che ha scoperto il primo esempio di antimateria nucleare, ovvero il nucleo dell'antideuterio. Guida il gruppo di fisici dell'universit? di Bologna durante i primi esperimenti sulle collisioni materia-antimateria presso i laboratori nazionali di Frascati. Nel 1963 ha fondato il centro di cultura scientifica Ettore Majorana, che comprende oltre 100 scuole di specializzazione post-universitaria in tutti i campi della scienza moderna. ? stato presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dal 1977 al 1982 e nel 1978 ? stato presidente anche della Societ? Europea di Fisica.
Nomadi ? il nome di un gruppo musicale pop rock italiano fondato nel 1963 dal tastierista Beppe Carletti e dal cantante Augusto Daolio. Ha pubblicato fino al 2012 settantuno album tra dischi registrati in studio o dal vivo e raccolte varie. Sono uno dei pi? conosciuti - e longevi - complessi della musica leggera italiana.
PInk Floyd I Pink Floyd sono stati una rock band britannica formatasi nella seconda met? degli anni sessanta che, nel corso di una lunga e travagliata carriera, ? riuscita a riscrivere le tendenze musicali della propria epoca e a diventare uno dei gruppi pi? importanti della storia.
(Modigliana, 8 dicembre 1826 ? Firenze, 21 novembre 1895) ? stato un pittore italiano. ? considerato, insieme a Giovanni Fattori e a Telemaco Signorini, fra i maggiori esponenti del movimento dei macchiaioli.
Carlo De Benedetti Torino, 14 novembre 1934 ? un imprenditore ed editore ebreo italiano svizzero. Nominato Cavaliere del Lavoro e Ufficiale della L?gion d'Honneur, ha ricevuto la laurea honoris causa in Legge della Wesleyan University, Middletown, Connecticut (Stati Uniti d'America).
I primi anni Nato in una famiglia benestante di origine ebraica sul lato paterno, ? fratello del senatore Franco Debenedetti nonostante il cognome diverso per errore dell'ufficiale d'anagrafe. Durante la seconda guerra mondiale ottenne nel 1943, unitamente alla sua famiglia, asilo politico in Svizzera per sfuggire alla deportazione in Germania da parte dei nazifascisti italiani e tedeschi. Scampato il pericolo, rientr? in Italia alla fine del conflitto. Si laure? in ingegneria elettrotecnica nel 1958 al Politecnico di Torino per poi entrare nella "Compagnia Italiana Tubi Metallici" del padre.
Assieme al fratello Franco acquis? nel 1972 la Gilardini, una societ? quotata in Borsa che fino ad allora si era occupata di affari immobiliari e che i due fratelli trasformeranno in una holding di successo, impegnata soprattutto nell'industria metalmeccanica. Carlo De Benedetti nella Gilardini ricoprir? le cariche di presidente ed amministratore delegato fino al 1976. Nel 1974 fu nominato presidente dell'Unione Industriali di Torino e nel 1975 presidente regionale degli industriali del Piemonte.
Vita privata Nel 1997 ha sposato l'attrice Silvia Monti. Ha tre figli dalla prima moglie Rodolfo sposato con la scrittrice Emmanuelle de Villepin, Marco sposato con la giornalista Paola Ferrari, Edoardo sposato con Ilgi Suna Erel.
Onorificenze Cavaliere del lavoro ?Laureato in ingegneria elettrotecnica, ha percorso una carriera manageriale brillantissima ricoprendo cariche di vertice in primarie aziende industriali e societ? finanziarie. ? Presidente e Amministratore Delegato della Olivetti, di cui ? uno dei principali azionisti. Sotto il suo impulso la Olivetti sta conseguendo lusinghieri traguardi nel settore dell'elettronica, che ne fanno una delle aziende leader nel settore. Carlo De Benedetti ricopre incarichi di responsabilit? in varie altre aziende: vice presidente e amministratore delegato delle Compagnie Industriali Riunite, vice presidente, fondatore e uno dei principali azionisti nella Euromobiliare S.p.A. di Milano una delle maggiori societ? finanziarie in Italia vice presidente della Hermes Precisa International.? ? 1983 Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte ?Mecenate? ? 2 giugno 1987 Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore (Francia) ?Member of IVA - Royal Swedish Academy of Engineering Science - Stoccolma, Svezia, 1987 ? Grande Medaglia al Merito della Repubblica d'Austria - Vienna, Austria, 2006
Gregory Peck, nome completo Eldred Gregory Peck (La Jolla, 5 aprile 1916 ? Los Angeles, 12 giugno 2003), ? stato un attore statunitense. Vincitore del premio Premio Oscar per la sua interpretazione dell'avvocato Atticus Finch nel film Il buio oltre la siepe (1962), nel corso della sua carriera ha spesso incarnato personaggi idealisti e di elevata statura morale. Il 20 gennaio 1969 il Presidente Lyndon B. Johnson ha onorato con la Medaglia presidenziale della libert? il suo impegno umanitario. ? morto a Los Angeles il 12 giugno 2003 all'et? di 87 anni.
Gregory Peck, nome completo Eldred Gregory Peck (La Jolla, 5 aprile 1916 ? Los Angeles, 12 giugno 2003), ? stato un attore statunitense. Vincitore del premio Premio Oscar per la sua interpretazione dell'avvocato Atticus Finch nel film Il buio oltre la siepe (1962), nel corso della sua carriera ha spesso incarnato personaggi idealisti e di elevata statura morale. Il 20 gennaio 1969 il Presidente Lyndon B. Johnson ha onorato con la Medaglia presidenziale della libert? il suo impegno umanitario. ? morto a Los Angeles il 12 giugno 2003 all'et? di 87 anni.
Gregor Johann Mendel (Hyn#269;ice, 20 luglio 1822 ? Brno, 6 gennaio 1884) ? stato un biologo, matematico e un frate agostiniano ceco, considerato il precursore della moderna genetica per le sue osservazioni sui caratteri ereditari.
Gregor Johann Mendel nacque a Heinzendorf (oggi Vra?n? nella Repubblica Ceca, allora parte dell'impero austriaco) il 22 giugno 1822 come figlio di una famiglia di contadini. Fin da piccolo Mendel sogn? di uscire dall'ambiente rurale e i suoi risultati eccellenti a scuola gli permisero di frequentare prima il ginnasio e poi, a partire dal 1840, l'universit?. Le sue passioni furono la matematica, la botanica e la meteorologia. Ma la sua famiglia non aveva i mezzi economici per aiutarlo negli studi e nonostante gli ottimi voti ottenuti nei primi due anni dell'universit? e nonostante tutti i suoi tentativi di autofinanziare i suoi studi fu costretto ad abbandonare l'universit? nel 1843.
Nella sua autobiografia Mendel scrisse che ? stata proprio la fame a spingerlo a seguire il consiglio del suo professore di fisica a chiedere di poter entrare nel monastero San Tommaso dei frati agostiniani a Brno (che all'epoca si chiamava Br?nn). La vita nel monastero rappresent? per Mendel una vera svolta: i monaci agostiniani di Brno consideravano lo studio la pi? alta forma di preghiera e privilegiarono cos? l?impegno accademico di Mendel che, dal 1845 al 1848, studi? teologia, matematica e biologia all'universit? teologica di Brno. Era convinzione di Mendel che "le forze della natura agiscono secondo una segreta armonia che ? compito dell'uomo scoprire". Nel 1847 venne ordinato sacerdote, ma i suoi superiori avevano capito che i suoi interessi andavano pi? verso la scienza che al sacerdozio e gli procurarono un posto come insegnante ausiliario al ginnasio di Brno.
Tra il 1851 e il 1853 il suo abate gli dette l'occasione di studiare all?Universit? imperiale di Vienna dove Mendel divenne assistente all?istituto di fisica, un ruolo riservato agli studenti migliori. Ritornato a Brno Mendel ricominci? a lavorare come insegnante del ginnasio e cominci?, a partire dal 1856, a coltivare e analizzare in sette anni di esperimenti le piante di piselli cercando di capire come si trasmettono certe caratteristiche delle piante da una generazione a quelle successive. L'elaborazione dei suoi dati lo port? infine a formulare le famose "Leggi dell'Ereditariet? di Mendel".
Nel 1868 divenne abate del suo monastero e fu coinvolto, negli ultimi anni della sua vita, in una aspra polemica con il governo di Vienna su delle nuove tasse sui monasteri che Mendel si rifiut? di pagare. All'inizio del 1883 si ammal? gravemente di idropisia. Mor? il 6 gennaio del 1884 a Brno.
Elettra ? un personaggio della mitologia greca. Era figlia di Agamennone e Clitennestra, sorella di Oreste, Crisotemi e Ifigenia. Dopo la morte del padre Agamennone per mano di Egisto e con il contributo della stessa Clitennestra, Elettra istiga il fratello Oreste a vendicare il padre. Pilade, figlio di Anassibia, una delle sorelle di Agamennone, e cugino di Oreste, segue quest'ultimo a Tebe per compiere l'assassinio. Elettra dopo di ci? sposer? Pilade. Con l'assassinio di Egisto un altro tassello della maledizione scagliata da Mirtilo contro Pelope e i suoi discendenti, si era aggiunto agli altri che avevano contraddistinto l'odio fra Atreo e Tieste.
La figura di Elettra ha ispirato numerose opere letterarie. In Attica, dove i Pelopidi erano di casa, la tragedia di Sofocle ha avuto un forte consenso. Prima di Sofocle, il dramma di Elettra e della sua famiglia venne portato in scena da Eschilo che vi dedic? una trilogia intitolata "Orest?a" : il primo dramma ("Agamennone") raccontava l'omicidio di Agamennone da parte di Clitemnestra ed Egisto, suo amante; il secondo ("Coefore") riproponeva il matricidio di Clitemnestra e l'omicidio di Egisto perpetrati da Oreste; il terzo ("Eumenidi") vede l'assoluzione di Oreste dall'orrendo crimine commesso grazie all'istituzione da parte di Atena del tribunale dell'Areopago. Infine anche Euripide dedic? ad Elettra una tragedia intitolata all'eroina stessa, dando voce a una mentalit? che ? ormai sempre pi? distante da quella eschilea.
In psicoanalisi il complesso di Elettra non ? altro che il complesso di Edipo al femminile. Nel primo ? la fanciulla che ama il padre ed ? gelosa della madre; in quello di Edipo il fanciullo detesta la presenza del padre. dipinto di Frederic Leighton,
In Creta il re Minosse aveva chiesto a Dedalo di costruire il labirinto per il Minotauro. Avendolo costruito, e quindi conoscendone la struttura, a Dedalo e suo figlio fu preclusa ogni via di fuga da Creta da parte di Minosse, poich? temeva che ne fossero svelati i segreti e vennero rinchiusi nel labirinto (tutto quest'ultimo periodo manca della fonte: Apollodoro nel secondo secolo a.C. sostiene che Dedalo viene rinchiuso nel labirinto perch? Minosse lo ritiene responsabile della "riuscita" di Teseo, fuggito dal Labirinto grazie all'espediente del gomitolo che proprio Dedalo aveva suggerito. Non ci sono altre fonti nell'antichit? che collocano Dedalo e Icaro imprigionati nel Labirinto. Ovidio nelle Metamorfosi non lo fa, Diodoro Siculo nemmeno). Per scappare, Dedalo costru? delle ali con delle penne e le attacc? ai loro corpi con la cera. Malgrado gli avvertimenti del padre di non volare troppo alto, Icaro si fece prendere dall'ebbrezza del volo e si avvicin? troppo al sole (nella mitologia Febo); il calore fuse la cera, facendolo cadere nel mare dove mor?. Il padre arriv? sano e salvo in Sicilia dove costru? un tempio dedicato ad Apollo, in memoria del figlio. Il corpo di Icaro non pot? essere recuperato, con conseguente impossibilit? per la sua anima di accedere nel regno di Ade.
John Osborne (Londra, 12 dicembre 1929 ? 24 dicembre 1994) ? stato un drammaturgo britannico.
John Osborne nacque a Londra nel 1929, da una famiglia borghese poco agiata. Avendo avuto da sempre un grande interesse per il teatro, a soli diciannove anni cominci? a lavorare come attore e poi commediografo. Nel 1956 venne accettato nella "English Stage Company" e divenne inaspettatamente famoso con la commedia "Look back in anger" (Ricorda con rabbia). ? stato famoso anche per la sua vita agitata e controversa, a partire dai numerosi matrimoni, sino all'abuso sessuale di sua figlia Stefany Hunchback. I contestatori degli anni cinquanta noti come giovani arrabbiati (The angry young men) lo scelsero come loro portavoce. Formavano un gruppo di intellettuali inglesi provenienti da ceti sociali medio-bassi, che con grande fatica erano riusciti ad accedere all'universit?. Per questo motivo avevano grandi aspettative. Ma, loro malgrado, si accorsero che la loro posizione sociale non sarebbe cambiata di molto perch? le posizioni pi? importanti erano nelle mani dei ceti sociali alti. Per questo motivo vollero tentare di cambiare la societ?. James Dean, attore Holywoodiano, recit? la parte del giovane arrabbiato con la societ? in tre film (di cui uno rimase incompiuto). Mor? in un incidente stradale a soli 25 anni. Ricorda con rabbia, l'opera teatrale che lo rivel? nel 1956, tenne cartello per 18 mesi a Londra, dopo esser stata rifiutata da molti impresari, e a dispetto delle critiche stroncatorie. Il suo successo era dovuto al fatto che larghi settori di pubblico, specie giovanile e intellettuale, vi trovavano espressi senza peli sulla lingua i loro problemi. In quell'opera, come in quelle che seguirono, l'establishment britannico era travolto da un'ondata di ribellione violenta, globale, dissacrante. Al centro del teatro di Osborne ? il rapporto tra l'individuo e la societ?. L'economia del benessere, il carrierismo, il conformismo sono visti come un muro contro cui s'infrangono tutte le istanze di rinnovamento, le ribellioni, le critiche. La societ? ? troppo cinica. Cos? gli individui non sono n? eroi n? martiri: a loro non resta che vivere il dramma della propria rabbia impotente o lasciarsi conglobare dal sistema. Nel 1964 vinse il premio Oscar alla migliore sceneggiatura non originale per il film Tom Jones. All'anno successivo risale la composizione di Un patriota per me, dramma ispirato alla vita del colonnello Alfred Redl.
Joaqu?n Pedraja Reyes, in arte Joaqu?n Cort?s (Cordova, 22 febbraio 1969), ? un ballerino spagnolo. Nativo di Cordova, Cort?s ha mostrato interesse per la danza sin dalla pi? tenera et?. Cort?s e la sua famiglia si trasferirono a Madrid nel 1981. Poco dopo essersi trasferito a Madrid, ha iniziato a prendere lezioni di ballo formale e a studiare seriamente. Nel 1984, fu accettato come membro della prestigiosa compagnia di balletto nazionale della Spagna. Ha viaggiato per il mondo con gli spagnoli del National Ballet, esibendosi in importanti luoghi come il Teatro del Cosmopolitan Opera House di New York e il Palazzo del Cremlino a Mosca. Divenne conosciuto ed apprezzato per la sua fenomenale capacit? di resistenza e atletismo. Desiderando un maggiore controllo creativo, Joaqu?n Cort?s ha costituito la Joaqu?n Cort?s Flamenco Ballet company e ha lanciato il suo primo tour internazionale 'Cibay?' nel 1992. Questo gli ha permesso divergere dal balletto purista e creare un suo stile personale di flamenco, danza classica e moderna. Nel 1995, oltre ad essere in evidenza in due film internazionali-'La flor de mi secreto' (il fiore del mio segreto) e di Carlos Saura 'Flamenco', Joaqu?n Cort?s ha avviato quella che viene spesso considerata la sua impresa pi? di successo, 'Pasi?n Gitana' (Gypsy Passion). 'Pasi?n Gitana' ha segnato il riconoscimento di Cort?s non solo per la sua abilit? come ballerino, ma anche come coreografo e direttore artistico. Nel 1999 Cort?s ? stato oggetto di un documentario e ha lanciato un tour di successo di 'Soul' in tutto il Nord e il Sud America. Nel 2000, ha ottenuto un ruolo nel film 'Gitano' (zingari) e di nuovo nel 2004 in Vaniglia e Cioccolato. Nel 2001 ha anche fatto una comparsa in un concerto di Jennifer Lopez, a Porto Rico. Nel 2004, Cort?s ? stato coinvolto nel internazionale tour di 'De Amor y Odio' che lo ha portato in Inghilterra, Portogallo, Thailandia e New York, tra gli altri posti.
Esther Ofarim nata il 13 Giugno 1941 ? una cantante ebrea israeliana. http://www.esther-ofarim.de/Disco.htm Esther Ofarim ? nata in Israele, come Esther Zeid al Halevi e cresciuta a Haifa con un antichissima famiglia in Israele che veniva da Aleppo in Siria. Nel 1959, ha incontrato Abi Ofarim, un chitarrista e ballerino, che ha poi sposato. Abi Ha cominciato a esibirsi come un bambino, cantando ebraico e internazionali canti popolari .
Nel 1960 Esther ha ottenuto un piccolo ruolo nel film di Esodo. Nel 1961 ha vinto il Festival della Canzone in Tel Aviv dove ha cantato "Sa?ni Imch?" (Dance with Me) e "Naama". Due anni pi? tardi, ha vinto il secondo posto nel Eurofestival della canzone con "vas T'en pas", che rappresenta la Svizzera ...
Idan Raichel (in ebraico: XXXXXX Non si vede) Israele, 12 settembre 1977 ? un musicista e compositore ebreo israeliano, divenuto celebre grazie al progetto musicale The Idan Raichel Project (in ebraico: XXXXXX Non si vede) , attraverso il quale sperimenta la fusione di generi musicali diversi, come il jazz e la musica elettronica, utilizzando anche testi della tradizione ebraica...
EL Cordob?sManuel Ben?tez P?rez detto El Cordob?s (Palma del R?o, 4 maggio 1936) ? un torero spagnolo.
Di umili origini, riusc? a diventare uno dei pi? famosi rappresentanti della tauromachia internazionale ed ? considerato in questo campo una delle icone degli anni sessanta del XX secolo. Dotato di uno stile poco ortodosso (chiamato in spagnolo diferente), che si caratterizzava per sua immobilit? davanti al toro, caus? sempre molta emozione durante i suoi combattimenti ma altrettanti giudizi controversi. Fu proclamato quinto Califa del Toreo dal comune di Cordova, titolo condiviso con Rafael Molina Lagartijo, Rafael Guerra Guerrita, Rafael Gonzalez Machaquito e Manuel Rodriguez Manolete. Figlio non riconosciuto di Julio Benitez e padre di Manuel Diaz Gonzalez, entrambi toreri ed ambedue chiamati anche loro con lo stesso pseudonimo di El Cordob?s. Esord? nelle arene o come dicono in Spagna vide la luce per la prima volta il 15 agosto 1959 a Talavera de la Reina nella Provincia di Toledo. Miglior torero di Spagna negli anni 1965, 1967, 1970 e 1971, si ritir? una prima volta in quell'anno; ritorn? a combattere tra il 1979 ed il 1981 e per breve tempo nel 2000 quando ci fu il suo addio definitivo. Ha partecipato come attore in vari film e diverse citt? tra le quali Las Vegas gli hanno dedicato in vita delle vie a suo nome.
(lat. Servius Tullius). - Re di Roma (sec. 6? a. C.), sesto nella successione. Secondo una tradizione, figlio di Ocrisia, nobile latina divenuta schiava di Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco, fu da questo elevato dall'originale condizione servile (donde il nome) a proprio genero, e gli successe sul trono. Favorito dalla dea Fortuna (cui elev? un tempio), dopo un lungo regno (date tradizionali 578-535 a. C.), mor? tragicamente, ucciso dal genero Lucio Tarquinio (il futuro re Tarquinio il Superbo), che ag? d'accordo con la consorte Tullia, la quale poi con feroce gesto volle passare col carro sul cadavere del padre (e da ci? prese nome di "scellerata" la via dove accadde il misfatto). Secondo un'altra versione, in accordo con tradizioni etrusche, S. T. sarebbe stato un condottiero etrusco, di nome Mastarna, il quale, occupato il Celio e cambiato nome, conquist? il regno dopo aver ucciso Tarquinio. La tradizione antica attribuiva a S. T. una costituzione di Roma (costituzione serviana), nella quale patriz? e plebei erano distinti in classi censitarie e al censo erano commisurati diritti e doveri civili e militari; collegata con questa divisione, ? una riforma dell'esercito su basi centuriate. Inoltre, S. T. avrebbe diviso la citt? in trib? territoriali, recingendola poi di un vallo e di un muro di giro pi? ampio dell'antico (mura serviane); il limite religioso della citt? (pomerio) rimase fino a tarda et? repubblicana quello delle mura di Servio Tullio. Il tempio di Diana sull'Aventino sarebbe stato da lui elevato a centro dell'alleanza romano-latina. Si attribuivano a S. T. caratteri di re costituzionale e popolare; la costituzione repubblicana sarebbe stata ispirata ai suoi Commentar?. Nella costituzione e nella legislazione attribuita a S. T. si debbono ravvisare molti elementi di et? pi? tarda (secc. 5? e 4? a. C.); le stesse mura serviane, di cui esistono cospicui avanzi in Roma, appartengono in realt? al sec. 4?.
Gioele Dix, nome d'arte di David Ottolenghi Milano, 3 gennaio 1956 ? un attore e comico ebreo italiano.
Biografia Gioele Dix ? nato a Milano, il 3 gennaio 1956, da una famiglia ebraica. Dix ha mosso i primi passi nel teatro alla fine degli anni settanta, promuovendo e animando la cooperativa milanese del Teatro degli Eguali. Fra i numerosi allestimenti teatrali a cui partecipa: Sogno di una notte di mezza estate, musical rock da Shakespeare per la regia di Gabriele Salvatores, Un marziano a Roma di Ennio Flaiano per la regia di Antonio Salines e due allestimenti moli?riani, Il malato immaginario e Il Tartufo accanto al grande maestro Franco Parenti. Deciso a intraprendere la carriera di solista comico, si esibisce al Derby Club e allo Zelig, storici cabaret milanesi. Il nome d'arte Gioele Dix nasce nel 1987 dopo un provino allo Zelig con Gino e Michele: "Fin da ragazzino sognavo un nome con la x, che non fosse Craxi: Tom Mix, Otto Dix. Gioele ? il nome di un profeta della Bibbia, omaggio alla mia identit? ebraica"
Raggiunge la popolarit? nel 1988 nel variet? televisivo Cocco di Rai 2 con il personaggio dell'automobilista "'incazzato come una bestia!". ? Io sono un automobilista, ed essendo un automobilista sono sempre costantemente incazzato come una bestia!! ? (Gioele Dix)
Negli anni novanta si afferma come attore ed autore di teatro con Mai a stomaco vuoto (1990), Antologia di Edipo (1991), Anna, con le sonorizzazioni di Hubert Westkemper e le musiche di Mario Guarnera (1992), Sto ristrutturando (1993), Questa estate (1994), La mia patente non scade mai (1988) e Mi sembra che andiamo bene (1997).
In questi anni si afferma anche come attore televisivo con Tre passi nel delitto (Rai 2, 1993), Olimpo Lupo, cronista di nera (Canale 5, 1995), Uno di noi (Rai Uno, (1996) fino alle esilaranti apparizioni in Mai dire gol della Gialappa's band (1997-2001), tra cui celeberrima la sua imitazione di Alberto Tomba.
Negli ultimi anni ? stato protagonista di vari impegni cinematografici e televisivi, fra cui i film Se fossi in te e, nel 2004, Ora e per sempre al fianco di Giorgio Albertazzi. Tra i molti spettacoli teatrali di questo periodo: Cuori pazzi di F.T Altan (2000), Il libertino di E.E. Schmitt insieme a Ottavia Piccolo (2001), in cui ? il primo uomo italiano a recitare in teatro nudo integralmente, Corto Maltese da testi di Hugo Pratt con musiche di Paolo Conte. Recentemente ? tornato sulla scena con Edipo. com con la regia del celebre Sergio Fantoni (2003), La Bibbia ha quasi sempre ragione con Cesare Picco al pianoforte (2004), pi?ces che tendono ad accentuare la dimensione del racconto, sfruttando le sue naturali doti di affabulatore.
Nel 2007 entra come comico nel cast di Zelig con il suo personaggio storico dell'automobilista.
Nel 2008 ? in scena con gli spettacoli Tutta colpa di Garibaldi con testi di Gioele Dix, Sergio Fantoni e Nicola Fano per la regia di Sergio Fantoni e successivamente Dixplay di Gioele Dix, con la partecipazione di Bebo Best Baldan.
Papa Leone XIII, nato Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci (Carpineto Romano, 2 marzo 1810 ? Roma, 20 luglio 1903), ? stato il 256? papa della Chiesa cattolica (dal 1878 alla morte). Leone XIII ? ricordato nella storia dei papi dell'epoca moderna come pontefice che ritenne che fra i compiti della Chiesa rientrasse anche l'attivit? pastorale in campo socio-politico. Se con lui non si ebbe la promulgazione di ulteriori dogmi dopo quello dell'infallibilit? papale solennemente proclamato dal Concilio Vaticano I, egli viene tuttavia ricordato quale papa delle encicliche: egli ne scrisse ben 86, con lo scopo di superare l'isolamento nel quale lo Stato Pontificio si era ritrovato dopo la perdita del potere temporale con l'unit? d'Italia. La sua pi? famosa enciclica fu la Rerum Novarum con la quale si realizz? una svolta nella Chiesa cattolica, ormai pronta ad affrontare le sfide della modernit? come guida spirituale internazionale. In questo senso correttamente gli fu attribuito il nome di "Papa dei lavoratori" e di "Papa sociale", infatti scrisse la prima enciclica esplicitamente sociale nella storia della Chiesa cattolica e formul? quindi i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa. Nelle sue opere a favore della chiesa venne aiutato dal fratello Giuseppe, elevato al grado di Cardinale dallo stesso Leone XIII nel 1879. Leone XIII ? noto anche per essere stato il primo Papa, dopo mille anni di Storia, a non esercitare il potere temporale.
Salvatore Pincherle Trieste, 11 febbraio 1853 ? Bologna, 19 luglio 1936 ? stato un matematico ebreo italiano.
Svolti gli studi secondari in Marsiglia, si iscrisse nel 1869 all'Universit? di Pisa, dove sub? l'influenza di Ulisse Dini ed Enrico Betti. Laureatosi cinque anni pi? tardi, intraprese la carriera di professore presso il Liceo di Pavia. Nel 1877-78 vinse una borsa di studio e trascorse un anno decisivo a Berlino con Karl Weierstrass, uno dei padri dell'analisi matematica moderna.....
Giorgio V del Regno Unito, nome completo George Frederick Ernest Albert (Londra, 4 giugno 1865 ? Sandringham, 20 gennaio 1936), fu re del Regno Unito e del Reame del Commonwealth oltrech? Imperatore d'India e dello Stato Libero d'Irlanda. Regn? dal 6 maggio 1910, morte del padre, fino al 20 gennaio 1936, giorno della sua morte. Fu inoltre un noto appassionato di filatelia.
La Fayette, Marie-Joseph-Paul-Yves-Roch-Gilbert Motier marchese di. - Generale e uomo politico (Saint-Roch de Chavagnac, Alvernia, 1757 - Parigi 1834). Deputato della nobilt? agli Stati generali (1789), cerc? un accordo con il Terzo Stato. Scoppiata la rivoluzione, ebbe il comando della Guardia nazionale e sostenne l'instaurazione di una monarchia costituzionale. Fu tra gli organizzatori del club dei foglianti, espressione dei moderati. Lasciata la Francia (1792), vi torn? all'avvento di Napoleone ma non ricopr? incarichi politici. Dopo la Restaurazione fu a capo dell'opposizione liberale e appoggi? l'ascesa di Luigi Filippo d'Orl?ans. VITA E ATTIVIT? Ufficiale nel reggimento di Noailles, ricco aristocratico, La F. fu colpito dalla dichiarazione di indipendenza americana del 1776 e si adoper? per indurre il governo francese a inviare una spedizione in soccorso dei coloni. Non riuscendo nell'intento, si imbarc? per l'America (1777), ove ottenne il comando di una divisione e divenne amico di G. Washington. Tornato in patria nel febbr. 1779, il 27 apr. 1780 era di nuovo a Boston, incaricato di preannunciare l'arrivo del corpo di spedizione inviato dalla Francia, dichiaratasi apertamente contro la Gran Bretagna. Rappresentante ufficioso degli interessi statunitensi rientr? in Francia (1782) per poi compiere un ultimo, trionfale viaggio in America (1784). Membro dell'Assemblea dei notabili (1787), deputato agli Stati generali (1789), fu contro gli ordini privilegiati e per il Terzo Stato: l'11 luglio 1789 propose un primo progetto di Dichiarazione dei diritti e dopo il 14 luglio organizz? la Guardia nazionale, alla quale fece adottare la coccarda tricolore. Le giornate versagliesi dell'ott. 1789 assicurarono a La F. una grande popolarit? e un notevole grado di potenza, che egli esercit? merc? la Societ? de 1789 (poi Club dei foglianti) da lui istituita. Il programma politico di La F. aveva il proprio perno in una monarchia costituzionale e in un regime liberale coincidente con il predominio della borghesia alta; esso era quindi esposto al duplice attacco della corte (soprattutto della regina Maria Antonietta) e, pi? tardi, anche delle forze democratiche. La festa della Federazione (14 luglio 1790) segn? il culmine della sua popolarit?. Successivamente La F. si preoccup? di controllare il movimento popolare; comandante di un esercito nella guerra contro l'Austria (1792), solo l'ostilit? di Luigi XVI gli imped? di attuare un colpo di stato militare nel giugno di quell'anno e, caduta la monarchia, lasci? la Francia (20 ag. 1792). Arrestato dagli Austriaci, rimase prigioniero a Olmutz per tre anni; rientr? in patria dopo il 18 brumaio, ma non ader? al regime napoleonico. La prima Restaurazione e i Cento giorni lo videro convinto sostenitore dei princip? liberali. Vicepresidente della Camera dei rappresentanti dopo Waterloo, patrocin? quella mozione di difesa nazionale, con cui la borghesia liberale volle separare gli interessi dell'imperatore da quelli della Francia. Con la seconda Restaurazione, fu deputato nel 1818 e 1827, e fu all'opposizione della politica reazionaria, accoppiando all'attivit? parlamentare una non minore attivit? come capo di tutte le societ? segrete a sfondo massonico e carbonaro. Scoppiata la rivoluzione parigina del luglio 1830, il vecchio generale, comandante della Guardia nazionale, patrocin? l'avvento della "migliore delle repubbliche", intendendo la monarchia costituzionale di Luigi Filippo. Questi, invece, ebbe cura di sconfessare subito l'azione europea che La F. andava svolgendo (solidariet? con la rivoluzione italiana del 1831 e con quella polacca, tentata spedizione in Spagna nel 1830, ecc.), e poco dopo si liber? dalla tutela di La F., che alla sua morte era ormai un isolato.
In carica 1152 - 1190 Incoronazione 18 giugno 1155 Predecessore Corrado III Successore Enrico VI Nome completo Federico di Hohenstaufen Nascita Waiblingen, 1122 Morte Saleph, 10 giugno 1190 Padre Federico II duca di Svevia Madre Giuditta di Baviera Duchi di Svevia Hohenst
Federico I Hohenstaufen anche Federico I del Sacro Romano Impero Germanico, detto Barbarossa (Waiblingen, 1122 ? Saleph, 10 giugno 1190) fu imperatore del Sacro Romano Impero. Sal? al trono di Germania il 4 marzo 1152 succedendo allo zio Corrado III, e fu incoronato Imperatore il 18 giugno 1155.
Papa Giovanni Paolo I, nato Albino Luciani (in latino: Ioannes Paulus I; Forno di Canale, 17 ottobre 1912 ? Citt? del Vaticano, 28 settembre 1978), ? stato il 263? vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica e il 5? sovrano dello Stato della Citt? del Vaticano a partire dal 26 agosto 1978. Il suo pontificato fu tra i pi? brevi della storia: la sua morte avvenne infatti dopo soli 33 giorni[2] dalla sua elezione al soglio di Pietro. Nel 2003 ? stata aperta la causa per la sua canonizzazione[3], ora ? Servo di Dio. Viene ricordato con gli affettuosi appellativi di "papa del sorriso" e "sorriso di Dio". A lui ? stato dedicato un museo, situato nella canonica del suo paese natale.
In carica 1152 - 1190 Incoronazione 18 giugno 1155 Predecessore Corrado III Successore Enrico VI Nome completo Federico di Hohenstaufen Nascita Waiblingen, 1122 Morte Saleph, 10 giugno 1190 Padre Federico II duca di Svevia Madre Giuditta di Baviera Duchi di Svevia Hohenst
Federico I Hohenstaufen anche Federico I del Sacro Romano Impero Germanico, detto Barbarossa (Waiblingen, 1122 ? Saleph, 10 giugno 1190) fu imperatore del Sacro Romano Impero. Sal? al trono di Germania il 4 marzo 1152 succedendo allo zio Corrado III, e fu incoronato Imperatore il 18 giugno 1155.
EZra Pound Ezra Weston Loomis Pound (Hailey, 30 ottobre 1885 ? Venezia, 1? novembre 1972) fu un poeta, saggista e traduttore statunitense. Ezra Pound visse per lo pi? in Europa e fu uno dei protagonisti del modernismo e della poesia di inizio XX secolo. Costitu? la forza trainante di molti movimenti modernisti, principalmente dell'imagismo e del vorticismo. In contrasto con la letteratura vittoriana e coi poeti georgiani, tali correnti prediligevano un linguaggio d'impatto, un immaginario spoglio e una netta corrispondenza tra la musicalit? del verso e lo stato d'animo che esprimeva. Durante gli anni Trenta e Quaranta espresse ammirazione per Mussolini, Hitler e Oswald Mosley; dopo essersi trasferito in Italia nel 1924 sostenne il regime fascista fino alla caduta della Repubblica di Sal?. Catturato dai partigiani venne consegnato alle forze armate degli Stati Uniti, dove fu processato e condannato per tradimento. Dichiarato incapace, non fu emessa nessuna pena e pass? molti anni in un manicomio, fino a quando fu liberato e torn? in Italia dove pass? gli ultimi anni
Ungar?tti, Giuseppe. - Poeta italiano, nasce ad Alessandria d'Egitto, l'8 febbraio 1888, da genitori lucchesi, col? emigrati, perch? il padre Antonio lavorava come sterratore al canale di Suez. Frequenta l'?cole Suisse Jacot e si forma sui classici francesi: Baudelaire e Mallarm? soprattutto. Stringe amicizia con Enrico Pea e i fratelli Thuile; con Kav?fis e Zervos (il gruppo di "Grammata"). Nel 1912 U. migra a Parigi, si iscrive alla Sorbona (tesina su Maurice de Gu?rin con Strowski; segue i corsi di Bergson al Coll?ge de France). Si lega ai futuristi italiani a Parigi - le sue prime poesie appariranno nel 1915 su Lacerba - ma anche ad Apollinaire, Paul Fort, L?ger. Nel 1914 rientra in Italia e si arruola come volontario, soldato semplice, sul Carso. Nasce Il Porto Sepolto, stampato a Udine nel 1916. Finita la guerra, pubblica, per impulso di Papini, Allegria di naufragi, presso Vallecchi, 1919. Sposa Jeanne Dupoix, 1920. Si trasferisce a Roma nel 1921, una Roma barocca e cattolica, che fa da sfondo al Sentimento del Tempo, 1933. Nel 1936 si stabilisce a San Paolo del Brasile, ove gli ? stata offerta la cattedra di Lingua e letteratura italiana presso l'universit?. Nel 1937 muore il fratello, nel 1939 il figlio Antonietto; nel 1942 rientra in Italia, ove ? nominato "per chiara fama" titolare della prima cattedra di Letteratura italiana contemporanea presso l'universit? di Roma. Dai lutti privati e collettivi nasce l'esperienza del Dolore, 1947. Dalla vicenda di barbarie della seconda guerra mondiale sorge pi? alta l'esigenza di raccogliere, nella meditazione dei classici, la memoria della dignit? e della tragedia di essere uomini: saranno le mirabili traduzioni dei 40 Sonetti di Shakespeare, delle Visioni di Blake, della Fedra di Racine, delle poesie di Gongora e Mallarm?, dell'Eneide e delle "Favole indie della genesi". Potr? cos? compiersi il viaggio e l'ultima 'mira': La Terra Promessa, 1950 e Il Taccuino del vecchio, 1960; rielabora poi, 'a lume di fantasia', le prose d'arte e di viaggio: Il Deserto e dopo, 1961. Raffinato esercizio di autoesegesi e di poetica sono le quattro lezioni, tenute nel 1964 alla Columbia University, New York, sulla Canzone. Muore a Milano nella notte fra il 1? e il 2 giugno 1970, gi? accolti, a Capodanno, "Gli scabri messi emersi dall'abisso", in una poesia che sempre "torna presente piet?" (L'impietrito e il velluto). L'opera di U. ? oggi riunita nei volumi Vita d'un uomo. Tutte le poesie (a cura di L. Piccioni, 1969); Vita d'un uomo. Saggi e interventi (a cura di M. Diacono e L. Rebay, 1974); Vita d'un uomo. Viaggi e lezioni (a cura di P. Montefoschi, 2004). Alla conoscenza del laboratorio giovanile ungarettiano ha contribuito il vol. di Poesie e prose liriche. 1915-1920 (a cura di C. Maggi Romano e M. A. Terzoli, 1989), autografi ritrovati, con le lettere, tra le carte di Papini. In ed. crit. sono apparsi: L'allegria (a cura di C. Maggi Romano, 1982) e Sentimento del tempo (a cura della stessa e di R. Angelica, 1988). "Amo le mie ore di allucinazione [...]. Anche le mie ore di randagio, d'immaginario perseguitato in esodo verso una terra promessa" (G. Ungaretti, lettera a G. Papini del 25 luglio 1916 dalla zona di guerra). Introdurre al Porto Sepolto (1916) con una citazione che presenta il nomade gi? in viaggio, in esodo, verso una Terra promessa, significa proporre la visione non gi? di un incipit, ma di un'origine, sempre ricercata e sempre pi? lontana; attestare non tanto un''opera prima', ma il nucleo generatore pi? fecondo dei grandi miti ungarettiani di "riconoscimento" e di "qu?te" sino - appunto - alla Terra Promessa. Cos?, al compimento del proprio percorso di poetica Ungaretti raggiunger? - poeta europeo - i modelli che l'avevano accompagnato, sin dalla Jeune Parque, 1917, di Paul Val?ry o dalla Waste Land, 1922, di Eliot ove gi? si figura nel "drowned Phoenician Sailor" il "Piloto vinto d'un disperso emblema" del Recitativo di Palinuro. E, pi? ancora, affiora la recente esperienza dei Four Quartets, 1936-42, ove "Moves perpetually in its stillness", - perpetuamente muove nella sua quiete - il desiderio di forma: "effimero / Eterno freme in vele d'un indugio" (Cori [...] di Didone, VIII). Come nel suo Petrarca, il Triumphus Eternitatis sar? assorbito dal buio nella notte dell'ossimoro: "Mi fanno pi? non essere che notte, / Nell'urlo muto, notte" (Ultimi Cori per la Terra Promessa, 12; dal Taccuino del Vecchio, 1960), nell'afono vuoto: "Che, dal fondo di notti di memoria, / Recuperate, in vuoto / S'isoleranno presto, / Sole sanguineranno" (ivi, 12). La poesia dell'ultimo Ungaretti si colloca accanto alle voci pi? nude della desolazione, come quella di Celan, che tradurr? mirabilmente La Terra Promessa (Das verheissene Land) e il Taccuino del Vecchio (Das Merkbuch des Alten). Anche quando non rimanga che "dondolo del vuoto" (L'impietrito e il velluto, 1970), deserto e L?sspuppen, crisalidi di Loess e "impalpabile dito di macigno", pure, per memoria di forma, il ritorno ?, sempre, istante possibile: "Petrarca / ist wieder / in Sicht" (Celan), "Fulmineo torna presente piet?" (L'impietrito e il velluto, clausola), nell'eterno bagliore / abbaglio di illuminazione e miraggio: "Incontro al lampo dei miraggi / Nell'intimo e nei gesti, il vivo / Tendersi sembra sempre" (Monologhetto). L'eterno Ist wieder: ? di ritorno, nuovamente, nostra unica eternit?, memoria di poesia che rinnova ricreando, unico e solo "diritto di ritorno" - "zur?ck - und zur?ckreicht" - che sempre ci resta: E nel silenzio restituendo va, A gesti tuoi terreni Talmente amati che immortali parvero, Luce.
Nasce a Mayar? il 13 agosto 1926; il padre Angel Castro ? un galiziano giunto a Cuba ai tempi della guerra ispano-americana; la madre ? Lina Ruz Gonzales. Vivono nel podere di quarantamila ettari in un villaggio chiamato Biz?n, ad una trentina di chilometri dal mare, in una regione rimasta intatta fino al ventesimo secolo, tuttavia aperta dalla ferrovia di Antilla e dalla fondazione, nel 1901, dei grandi stabilimenti zuccherieri della United Fruit Company di Boston.
Il territorio, che si estende intorno alla baia di Nige, ? tra i pi? belli di Cuba. Fidel, come i suoi fratelli riceve un'educazione gesuita, studia al Collegio La Salle e al Collegio Dolores di Santiago, e poi a Bel?n, la famosa scuola gesuita di l'Avana.
In collegio Fidel Castro si distingue per la capacit? di argomentare e per le sue doti di atleta.
1940 A soli tredici anni Fidel tenta di organizzare uno sciopero di lavoratori dello zucchero contro suo padre; l'ambiente familiare, l'agilit? intellettuale conseguita presso gesuiti, i contrasti in famiglia, sono i fattori che contribuiscono a formare il carattere volubile ma forte, che Fidel va rivelando.
1945 Fidel sceglie di studiare legge all'Universit? di l'Avana dove si dedica alla politica ed entra a far parte di quella minoranza cubana attiva che scandisce slogans appellandosi agli eroi del passato.Si collega ad una delle organizzazioni rivoluzionarie che dominano la politica universitaria e minacciano gli affari nazionali.
1948 Fidel Castro partecipa a manifestazioni di protesta contro la violazione dell'autonomia dell'universit? e si reca a Bogot? con gli studenti cubani ed argentini contro il colonialismo durante un incontro panamericano.
Al ritorno da Bogot? Castro sposa la coetanea Mirta (dalla quale divorzier? nel '55) sorella di Rafael Diaz Balart, un amico d'universit? e diventa membro del partito ortodosso di Chib?s mentre Fulgenzio Batista torna a Cuba dopo le elezioni
1950 Fidel si laurea ed esce dal mondo studentesco profondamente influenzato dall'idea maxista ed invoca l'indipendenza dai "tiranni d'America"
1951 - 1953 Fidel Castro attacca i latifondisti e chiede giustizia per i lavoratori ed i contadini cubani ed ? al centro di un gruppo di giovani cn varie occupazioni, operai, lavoratori agricoli, commessi ed impiegati il cui scopo ? di condurre la lotta contro Batista, con il progetto ? di attaccare due caserme di Oriente, a Santiago e a Bayamo per impadronirsi di armi.
L'attacco alla caserma Moncada fallisce, 70 compagni vengono fatti prigionieri, torturati ed uccisi, lo stesso Fidel viene catturato e carcerato nell'Isola dei Pini.
Durante la sua autodifesa in tribunale, Fidel Castro traccia il programma del movimento rivoluzionario in cinque leggi che sarebbero state immediatamente proclamate se avesse conquistato la caserma: restaurazione della Costituzione del 1940, redistribuzione della propriet?, divisione di un terzo dei profitti di tutti gli impianti zuccherieri tra i lavoratori e datori di lavoro, con una quota minima assicurata ai colons dello zucchero, confisca di tutta la terra ottenuta illegalmente, riforma agraria, dell'istruzione, della casa.
1955 beneficiando dell'amnistia Fidel insieme al fratello Raul lascia l'Isola dei Pini, decide di andare in Messico per costituire l? un nucleo armato ed addestrato che diventi l'ossatura di un reparto di guerriglieri. dove incontra Ernesto Guevara, un argentino allora ventiseienne, laureato in medicina all'universit? di Buenos Aires.
1956 Nella notte tra il 24 ed il 25 novembre Fidel Castro e 82 uomini salpano da Tuxpan, Messico con lo yacht Gramna alla volta di Cuba, ma la spedizione iniziata sotto una cattiva stella, incappa in numerosi contrattempi e l'esercito di Batista disperde la spedizione uccidendo quasi tutti i suoi componenti.
Castro con dodici uomini si rifugia nella Sierra Madre e forma il primo focolaio di guerriglia.
1957 Prime vittorie dei guerriglieri della Sierra Maestra in concomitanza con atti di sabotaggio dei rivoluzionari nelle citt? e l'allargamento della guerriglia alla Sierra Escanlray.
1958 anno di grandi contrasti all'interno degli insorti e grandi attacchi dell'esercito contro i guerriglieri. Nonostante le gravissime perdite, Camillo Cianfuegos, Che Guevara, Fidel e Raul Castro, Juan Almeida, liberano Cuba; il 31 dicembre Batista fugge a Santo Domingo.
1959 Il 2 gennaio le colonne di Ernesto "Che" Guevara e di Camillo Cienfuegos entrarono nell'Avana paralizzata da uno sciopero generale e l'8 gennaio vi faceva il suo ingresso trionfale Castro. La vittoria di Fidel e dei suoi uomini appariva come il primo successo della nuova strategia guerrigliera teorizzata da "Che" Guevara.
Le decisioni iniziali, prese dal nuovo governo di Fidel, furono inizialmente di componente etica: chiusura delle case da gioco e di tolleranza, lotta senza quartiere al traffico di droga, liberalizzazione degli accessi agli alberghi, spiagge, locali sino ad allora riservati a circoli esclusivi. Tutto questo affascin? la maggioranza della popolazione e il nuovo governo ebbe grande consenso.
Nel marzo del 1959 fu imposta una diminuzione dei canoni d'affitto del 30-50% accompagnata da una riduzione del prezzo di medicinali, libri scolastici, tariffe elettriche, telefoniche e dei trasporti urbani.
Dopo aver ridotto gli affitti, si var? una riforma che mirava a trasformare gli inquilini in veri e propri proprietari attraverso il pagamento degli alloggi con rate mensili proporzionali al redditi.
1960 La prima riforma agraria dell'anno prima, fissava per le tenute agricole un limite massimo di 402 ettari. La superficie coltivabile veniva assegnata a cooperative oppure distribuita a propriet? individuali di un minimo di 27 ettari. Il governo, per impedire il minifondo, proibiva la vendita delle vendite delle terre ricevute e il loro frazionamento. Viene istituito l'INRA (Istituto nazionale di riforma agraria). La riforma agraria suscit? forti reazioni nelle campagne ma anche presso le classi alte e i ceti medi urbani. Le manifestazioni pi? clamorose di dissenso furono rappresentate dalla fuga, negli Stati Uniti, del comandante delle Forze armate Pedro Diaz Lanz, e dall' arresto di Huber Matos, governatore della provincia di Camarguey, accusato di cospirazione per essersi opposto alla riforma agraria. Vengono aboliti i sindacati ritenuti inutili da Fidel Castro e vengo chiusi i giornali.
1961 Fidel Castro proclama il carattere socialista della rivoluzione cubana. Spedizione USA alla Baia dei Porci, organizzata dalla CIAper smantellare postazioni missilistiche sovietiche.Vengono boicottate le navi che commerciano con Cuba e rottura dei rapporti diplomatici con Cuba di tutti i Paesi, eccetto il Messico.
1962 Fedil Castro per rompere l'isolamento denuncia le manovre imperialistiche USA nell'America Latina e promette appoggio alla rivoluzione nei Paesi latinoamericani e Kennedy in risposta ordina il blocco economico e marittimo contro Cuba.
1963 Fidel Castro fa un primo viaggio in Russia, vara la seconda riforma agraria che riporta in primo piano la coltivazione della canna da zucchero ed il servizio militare diventa obbligatorio per tutti.
1964 Fidel Castro fa un secondo viaggio in Russia e firma un accordo russo-cubano sullo zucchero.
1965 Gli stati Uniti si irrigidiscono contro il comunismo cubano e Castro condanna la disputa cino-sovietica, da il via ad una dura campagna contro l'omosessualit? nell'universit? di l'Avana.
Nasce il Partito Comunista Cubano ed il Comitato Centrale.
Visita del Presidente Russo Gromyko a Cuba, mentre si intensifica la fuga di cubani verso gli Stati Uniti prima per mare e poi per aria.
1966 Fidel Castro in esecuzione del progetto di esportazione della Rivoluzione Cubana indice all'Avana la Conferenza tricontinentale : incontro dei rivoluzionari dell'Africa, Asia, America Latina, dove si proclama il diritto dei popoli di rispondere con la violenza rivoluzionaria alla violenza imperialista; nasce l'OSPAAAL (Organizzazione di Solidariet? dei Popoli dell'Africa, Asia e America Latina).
Questo fa scoppiare all'interno dei Partiti Comunisti di tutto il mondo la diatriba tra i fautori della linea dura (la via cubana) e i fautori della linea di opposizione politica legale.
1967 Fidel Castro, gi? in rotta con la Cina, accusa i pseudomarxisti e pseudocomunisti (in particolare il PC venezuelano) di non sostenere il principio delle lotta armata, via unica rivoluzionaria
1969 per ridurre la dipendenza dagli aiuti dell'URSS, Fidel Castro lancia la grande "zafra", operazione che avrebbe dovuto ottenere la produzione di dieci milioni di tonnellate di zucchero
1970 Fallisce con la "zafra" il sogno dell''autosufficienza di Cuba e Fidel Castro incomincia a incassare i fallimenti del tentativo di esportare con la guerriglia il Modello Cubano nei Paesi del Sudamerica.
1975 Le Banche rifiutano di rinegoziare il credito cubano e costringono Fidel a rivolgersi esclusivamente all'URSS ed al Comecon ed a stringere legami ideologici con i movimenti rivoluzionari maxisti del continente Africano.
1985 In Russia c'? la "perestroika", i fondi per puntellare il regime castrista scarseggiano e si comincia a parlare di rectificaci?n che segna l'avvio della ricerca di una strada originale per un reinserimento autonomo in un mondo che cambia.
1989 E' anche l'anno del crollo dell'URSS mentre inizia il difficile cammino verso l'integrazione di Cuba nella politica e nella economia mondiale
1996 Fidel Castro fa visita al Papa Giovanni Paolo II in Vaticano. Tra i due sembra nascere un intesa anche grazie alle aperture che Castro fa alla chiesa cattolica cubana.
1997 e 1998 Castro ottiene due vittorie diplomatiche: la visita del papa Giovanni Paolo II che condanna l'embargo americano e la ripresa dei rapporti diplomatici con Grenada con cui Cuba firma alcuni contratti di matrice economica.
2003 dopo l'11 settembre, le relazioni con Washingon hanno registrato una breve tregua: Castro ha condannato l'attentato alle Torri Gemelle e gli Stati Uniti hanno autorizzato l'esportazione di prodotti farmaceutici e alimentari purch? Cuba paghi in contanti.
La strategia di Fidel Castro sembra essersi modificata ben poco negli anni: le richieste di rispettare i diritti umani nell'isola vengono ignorate come sempre, le centinaia di migliaia di esuli cercano inutilmente di far sentire la loro voce.
Nelle carceri vi sono detenuti politici di cui non si riesce ad avere notizie, il salario medio di un operaio cubano ? miserrimo, molti cibi sono razionati e per sopravvivere, tutti sono costretti a porsi nell'illegalit? ricorrendo al mercato nero.
FRagiacomo Pietro Pietro Fragiacomo (Trieste, 1856 ? Venezia, 18 maggio 1922) ? stato un pittore italiano
La giovinezza Pietro Fragiacomo nasce a Trieste nel 1856. Di umili origini, suo padre, Domenico Fragiacomo, era venuto da Pirano a Trieste a cercare lavoro. Nel 1868, a 12 anni, si trasferisce con la famiglia a Venezia. Qui studia alle Scuole Tecniche di Campo San Felice e inizia l?apprendistato come falegname. Nel 1871 si sposta a Treviso dove rimane fino al 1877. Infatti qui trova un impiego nelle officine della Societ? Veneta di Costruzioni Meccaniche come tornitore e successivamente come fabbro. Nel 1878 torna a Venezia, dove il padre aveva preso in affitto il Caff? Lazzaroni in Frezzeria. L?anno successivo prova con scarso successo, ad entrare nelle officine Neuville alla Giudecca. Accademia delle Belle Arti
Pietro Fragiacomo Sul Canal Grande Nel 1879 decide, desolato dai recenti fallimenti nella ricerca di un lavoro, di iscriversi ai corsi superiori all'Accademia delle Belle Arti dove ha la fortuna di avere per maestri: il "Viola", dal quale apprese le tecniche relative alla rappresentazione prospettica, e Guglielmo Ciardi, uno dei maggiori rappresentanti della pittura paesistica veneta di questo periodo. ? proprio in questi anni, cio? tra il ?78 e il ?79, che Pietro Fragiacomo stringe amicizia con Giacomo Favretto e Ettore Tito. Con quest?ultimo, pi? giovane di 2 anni, collabora diversi mesi nel lavoro della "pittura dal vero". Favretto invece, pi? anziano di 7 anni, era gi? conosciuto per una sua opera del 1873 e gli viene presentato da un amico comune affinch? giudicasse i suoi primi lavori. Tuttavia, malgrado l?amicizia e la comunanza spirituale con questi due artisti, Fragiacomo mantiene un temperamento e uno stile proprio. Il pittore [modifica] Fragiacomo ha il suo debutto espositivo alla Mostra d'arte di Torino nel 1880 con un quadro di genere, Un curioso accidente; Da quel momento attira a s? l'attenzione degli intenditori: nel 1882, a Milano espone una Marina ; nel 1883, a Roma, I noci (oggi a Milano nella raccolta Angelici); nel 1887, alla Biennale Veneziana, Il silenzio, La laguna, La sera e Case di pescatori. Raggiunge quindi la prima vera affermazione alla Triennale di Milano del 1891, dove espose il quadro intitolato Pace, comprato da re Umberto. Un'altra opera dal titolo D'inverno fu acquistata dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma.
Pietro Fragiacomo D'Inverno
Poi, alla Biennale Veneziana del 1895 espone Un saluto e Tristezza, che attualmente si trova nel Museo di Berlino; a quella del 1907, Calma crepuscolare e Al vento, conservato nella Galleria d'Arte Moderna di Venezia dove pure si trova Piazza San Marco, esposto alla Biennale nell'anno 1899. Nel 1901, l'infaticabile pittore espone Al mare, Campana e Le rondini; nel 1910, La campana della sera, ora nel Museo Revoltella di Trieste; Fra il 1889 e il 1892 si reca a Parigi, a Monaco e a Costantinopoli, ma anche questi viaggi non riescono a influenzare la sua arte. Durante la guerra dipinge una Madonna della neveper una cappella mortuaria sul Palgrande in Gamia e ? lui stesso a portarla su quel monte tormentato. Nel 1922 si spegne, a soli 66 anni a Venezia. ...un suo dipinto...stupendo!!!!
Ungar?tti, Giuseppe. - Poeta italiano, nasce ad Alessandria d'Egitto, l'8 febbraio 1888, da genitori lucchesi, col? emigrati, perch? il padre Antonio lavorava come sterratore al canale di Suez. Frequenta l'?cole Suisse Jacot e si forma sui classici francesi: Baudelaire e Mallarm? soprattutto. Stringe amicizia con Enrico Pea e i fratelli Thuile; con Kav?fis e Zervos (il gruppo di "Grammata"). Nel 1912 U. migra a Parigi, si iscrive alla Sorbona (tesina su Maurice de Gu?rin con Strowski; segue i corsi di Bergson al Coll?ge de France). Si lega ai futuristi italiani a Parigi - le sue prime poesie appariranno nel 1915 su Lacerba - ma anche ad Apollinaire, Paul Fort, L?ger. Nel 1914 rientra in Italia e si arruola come volontario, soldato semplice, sul Carso. Nasce Il Porto Sepolto, stampato a Udine nel 1916. Finita la guerra, pubblica, per impulso di Papini, Allegria di naufragi, presso Vallecchi, 1919. Sposa Jeanne Dupoix, 1920. Si trasferisce a Roma nel 1921, una Roma barocca e cattolica, che fa da sfondo al Sentimento del Tempo, 1933. Nel 1936 si stabilisce a San Paolo del Brasile, ove gli ? stata offerta la cattedra di Lingua e letteratura italiana presso l'universit?. Nel 1937 muore il fratello, nel 1939 il figlio Antonietto; nel 1942 rientra in Italia, ove ? nominato "per chiara fama" titolare della prima cattedra di Letteratura italiana contemporanea presso l'universit? di Roma. Dai lutti privati e collettivi nasce l'esperienza del Dolore, 1947. Dalla vicenda di barbarie della seconda guerra mondiale sorge pi? alta l'esigenza di raccogliere, nella meditazione dei classici, la memoria della dignit? e della tragedia di essere uomini: saranno le mirabili traduzioni dei 40 Sonetti di Shakespeare, delle Visioni di Blake, della Fedra di Racine, delle poesie di Gongora e Mallarm?, dell'Eneide e delle "Favole indie della genesi". Potr? cos? compiersi il viaggio e l'ultima 'mira': La Terra Promessa, 1950 e Il Taccuino del vecchio, 1960; rielabora poi, 'a lume di fantasia', le prose d'arte e di viaggio: Il Deserto e dopo, 1961. Raffinato esercizio di autoesegesi e di poetica sono le quattro lezioni, tenute nel 1964 alla Columbia University, New York, sulla Canzone. Muore a Milano nella notte fra il 1? e il 2 giugno 1970, gi? accolti, a Capodanno, "Gli scabri messi emersi dall'abisso", in una poesia che sempre "torna presente piet?" (L'impietrito e il velluto). L'opera di U. ? oggi riunita nei volumi Vita d'un uomo. Tutte le poesie (a cura di L. Piccioni, 1969); Vita d'un uomo. Saggi e interventi (a cura di M. Diacono e L. Rebay, 1974); Vita d'un uomo. Viaggi e lezioni (a cura di P. Montefoschi, 2004). Alla conoscenza del laboratorio giovanile ungarettiano ha contribuito il vol. di Poesie e prose liriche. 1915-1920 (a cura di C. Maggi Romano e M. A. Terzoli, 1989), autografi ritrovati, con le lettere, tra le carte di Papini. In ed. crit. sono apparsi: L'allegria (a cura di C. Maggi Romano, 1982) e Sentimento del tempo (a cura della stessa e di R. Angelica, 1988). "Amo le mie ore di allucinazione [...]. Anche le mie ore di randagio, d'immaginario perseguitato in esodo verso una terra promessa" (G. Ungaretti, lettera a G. Papini del 25 luglio 1916 dalla zona di guerra). Introdurre al Porto Sepolto (1916) con una citazione che presenta il nomade gi? in viaggio, in esodo, verso una Terra promessa, significa proporre la visione non gi? di un incipit, ma di un'origine, sempre ricercata e sempre pi? lontana; attestare non tanto un''opera prima', ma il nucleo generatore pi? fecondo dei grandi miti ungarettiani di "riconoscimento" e di "qu?te" sino - appunto - alla Terra Promessa. Cos?, al compimento del proprio percorso di poetica Ungaretti raggiunger? - poeta europeo - i modelli che l'avevano accompagnato, sin dalla Jeune Parque, 1917, di Paul Val?ry o dalla Waste Land, 1922, di Eliot ove gi? si figura nel "drowned Phoenician Sailor" il "Piloto vinto d'un disperso emblema" del Recitativo di Palinuro. E, pi? ancora, affiora la recente esperienza dei Four Quartets, 1936-42, ove "Moves perpetually in its stillness", - perpetuamente muove nella sua quiete - il desiderio di forma: "effimero / Eterno freme in vele d'un indugio" (Cori [...] di Didone, VIII). Come nel suo Petrarca, il Triumphus Eternitatis sar? assorbito dal buio nella notte dell'ossimoro: "Mi fanno pi? non essere che notte, / Nell'urlo muto, notte" (Ultimi Cori per la Terra Promessa, 12; dal Taccuino del Vecchio, 1960), nell'afono vuoto: "Che, dal fondo di notti di memoria, / Recuperate, in vuoto / S'isoleranno presto, / Sole sanguineranno" (ivi, 12). La poesia dell'ultimo Ungaretti si colloca accanto alle voci pi? nude della desolazione, come quella di Celan, che tradurr? mirabilmente La Terra Promessa (Das verheissene Land) e il Taccuino del Vecchio (Das Merkbuch des Alten). Anche quando non rimanga che "dondolo del vuoto" (L'impietrito e il velluto, 1970), deserto e L?sspuppen, crisalidi di Loess e "impalpabile dito di macigno", pure, per memoria di forma, il ritorno ?, sempre, istante possibile: "Petrarca / ist wieder / in Sicht" (Celan), "Fulmineo torna presente piet?" (L'impietrito e il velluto, clausola), nell'eterno bagliore / abbaglio di illuminazione e miraggio: "Incontro al lampo dei miraggi / Nell'intimo e nei gesti, il vivo / Tendersi sembra sempre" (Monologhetto). L'eterno Ist wieder: ? di ritorno, nuovamente, nostra unica eternit?, memoria di poesia che rinnova ricreando, unico e solo "diritto di ritorno" - "zur?ck - und zur?ckreicht" - che sempre ci resta: E nel silenzio restituendo va, A gesti tuoi terreni Talmente amati che immortali parvero, Luce.
Richard Treat Williams (Rowayton, 1 dicembre 1951) ? un attore statunitense. Ha iniziato la sua carriera calcando il palcoscenico teatrale, portando in scena sia classici, sia musical nei teatri di Broadway, in particolare con lo spettacolo Grease. La prima apparizione in un film ? in Carrel Agente Pericoloso del 1976 (titolo originale Deadly Hero), e quindi nel 1979 la trasposizione cinematografica che Milo? Forman ricav? dal musical Hair, per cui ha ricevuto una nomination ai Golden Globe. Dello stesso anno ? 1941: Allarme a Hollywood di Steven Spielberg, mentre due anni dopo recita in Il principe della citt? di Sidney Lumet, per il quale riceve una seconda nomination ai Golden Globe. Ha recitato complessivamente in pi? di 70 film: tra le principali partecipazioni quella a C'era una volta in America, di Sergio Leone (1984) e, pi? di recente, nel 2005, a Miss F.B.I. - Infiltrata speciale, film con Sandra Bullock nel ruolo di protagonista. Dal 2002 al 2006 ? stato protagonista della serie tv Everwood nei panni del Dr. Andy Brown, famoso neurochirurgo che si trasferisce con il figlio (interpretato da Gregory Smith) nel fittizio paesino omonimo in Colorado.
Jean Nicolas Arthur Rimbaud (Charleville, 20 ottobre 1854 ? Marsiglia, 10 novembre 1891) ? stato un poeta francese. Rimbaud ?r?b??, Jean-Nicolas-Arthur. - Poeta francese (Charleville 1854 - Marsiglia 1891). Dopo stud? molto brillanti, ebbe un'adolescenza assai inquieta e vagabonda, fuggendo pi? volte di casa e aderendo agli ideali comunardi. Soggiorn? quindi a Parigi (1871-72), dove frequent? gli ambienti letterar? legandosi a P. Verlaine, con il quale si rec? e convisse in Inghilterra (1872-73). Dopo litigi e riappacificazioni, Verlaine fugg? a Bruxelles; R. lo raggiunse, ma si rifiut? di continuare a vivere con lui; ferito da un colpo di rivoltella dall'amico, che fu condannato a due anni di carcere, egli riprese la sua vita randagia per l'Europa, in Svezia, di nuovo in Inghilterra (con un altro poeta, G. Nouveau), in Germania, in Italia, quindi in Asia e in Africa. Fermatosi in Etiopia (1880), trascorse un decennio fra Harrar e Aden, occupato in var? traffici, anche di armi, e ormai del tutto lontano dalla sua esperienza letteraria, abbandonata a vent'anni. Ammalato, si fece rimpatriare, e fu operato di un tumore al ginocchio all'ospedale di Marsiglia, dove mor? alla fine dello stesso anno, dopo essersi, pare, confessato. La breve stagione della sua poesia, originalissima e fra le pi? moderne e attuali, coincide con quella della sua rivolta giovanile, con il totale disprezzo di ogni convenzione sociale e morale e della stessa letteratura. ? significativo che R. rifiutasse di pubblicare le sue poesie e le sue prose, e che l'unica opera che egli abbia dato alle stampe sia stata Une saison en enfer (1873), che deve essere considerata il suo ultimo scritto letterario, con la drammatica denuncia del suo fallimento. Le sue prime poesie (1869-71) erano state l'esplosione di un temperamento lirico personalissimo, che fra parodie e imitazioni antifrastiche si era presto liberato da ogni influsso. La ribellione contro l'ordine familiare, politico, religioso, vi era espressa con durezza potente: la metallica perfezione delle Chercheuses de poux, degli Effar?s, di Ma boh?me, dei Po?tes de sept ans, le immagini grandiose, incisive e simboliche, del Bateau ivre, le ardite sinestesie del sonetto Voyelles, avevano gi? rivelato una prodigiosa maturit?. Ma R. si era poi staccato da queste sue prime opere, aveva negato la validit? di tutta la poesia antica e moderna (con pochissime eccezioni, Baudelaire, Verlaine, e non senza riserve), e aveva formulato la teoria della "veggenza" (lettera a P. Demeny del 15 maggio 1871). Il poeta, nuovo Prometeo (e nuovo Lucifero), indagando e moltiplicando le sue facolt?, con ogni mezzo, compreso un "lungo, immenso e lucido sregolamento (d?r?glement) di tutti i sensi", doveva tendere a percepire l'assoluto, il sovrasensibile, a creare una nuova lingua, un nuovo Verbo, per "cambiare la vita". Ed egli ne aveva tentato l'applicazione nei Derniers vers (composti nel 1872 e noti anche come Vers nouveaux et chansons), ma soprattutto nell'opera disuguale che va sotto il nome di Illuminations (composta tra il 1872 e il 1874), costituita da poemetti in prosa e in versi liberi, che in realt? appartengono a momenti diversi e vanno in direzioni diverse. In molti di questi poemetti R. tenta una duplice operazione, estetica e metafisica: il senso logico della lingua viene sconvolto, come la stessa realt?, per ricercarne il senso pi? profondo, per carpire e definire l'ignoto che ? nell'anima universale. Ma Une saison en enfer, storia trasfigurata di tutta la sua esperienza umana, poetica e religiosa, registra e confessa gi? un'irreversibile sconfitta, che non lascia spazio a ulteriori tentativi. I simbolisti s'interessarono molto all'opera di R., per merito soprattutto di Verlaine, che incluse tra i suoi Po?tes maudits (v. maledetto) anche il "ritratto" di R., e pubblic? le Illuminations (1886) e le Po?sies compl?tes (1895). Ma si deve ai poeti, agli scrittori del Novecento, da Apollinaire ai surrealisti, la creazione di quel "mito di R." (per riprendere l'espressione di R. ?tiemble, il cui lavoro critico ? fondamentale), che, sia pure variamente interpretato, e in modo addirittura opposto (cattolicesimo, marxismo, ecc.), non cessa di esercitare la sua possente suggestione, con la sua angosciosa ricerca di bellezza suprema e assoluta, il suo messaggio di rinnovamento sociale, la sua rivolta e la sua disfatta.
Dr. Jeffrey m Friedman, MD , PhD , Nato a Orlando, Florida il 20 luglio 1954 ? un molecolare genetista ebreo americano. E' un ricercatore a New York City'sRockefeller University . La sua scoperta dell'ormone leptina e del suo ruolo nella regolazione del peso corporeo ha avuto un ruolo importante nel campo della obesit? umana. Nel 2005, ? stato eletto membro straniero della Accademia Reale Svedese delle Scienze . Nel luglio 2007 ha vinto il Premio Internazionale Danone per la Nutrizione. Oggi ? un membro del the United States National Academy of Sciences...
ANna Mazzini Mina, nome d'arte di Mina Anna Mazzini (Busto Arsizio, 25 marzo 1940), ? una cantante italiana naturalizzata svizzera. Dopo il matrimonio del 10 gennaio 2006 con Eugenio Quaini ? diventata Mina Anna Quaini secondo la consuetudine svizzera. Erroneamente molte fonti riportano Anna Maria Mazzini come nome di nascita di Mina, che in realt? ? Mina Anna Mazzini Considerata la pi? grande cantante pop italiana di tutti i tempi, ? nota per le qualit? della sua voce che si possono definire di soprano drammatico d'agilit?, pur non avendo l'impostazione accademica del soprano classico. Il suo strumento, dal timbro caldo e personalissimo, subito riconoscibile, ? dotato di grande ampiezza, estensione e agilit? ed ? sostenuto da una tecnica saldissima; Mina si distingue anche per le doti interpretative e la ecletticit?, che l'hanno portata ad affrontare con successo generi musicali spesso lontani tra loro. Sono svariate le canzoni in cui dimostra le sue innate capacit? sotto l'aspetto della tecnica vocale, del senso ritmico e del virtuosismo. Una per tutte: Brava. Durante la sua carriera, Mina ha interpretato oltre 1.400 brani e venduto pi? di 150 milioni di dischi
Nathan Rapoport (1911-1987), che ? anche conosciuto come Natan Rapoport, era uno scultore ebreo nato a Varsavia, in Polonia. Il suo secondo nome pu? essere reso in inglese sia come Yaakov o Jacob. Nel 1936, ha vinto una borsa di studio in Francia e in Italia. Fugg? l' Unione Sovietica quando il nazisti invasero la Polonia. I sovietici inizialmente gli ha fornito uno studio, ma poi costretto a lavorare come manovale. Dopo la fine delle ostilit?, ? tornato in Polonia per studiare presso l'Accademia di Belle Arti di Varsavia . Nel 1950, Rapoport emigrato negli Stati Uniti, dove ha vissuto a New York fino alla sua morte nel 1987.
Le sue sculture sono in luoghi pubblici:
* Liberation (memoriale dell'Olocausto) , 1987, bronzo, Liberty State Park , Jersey City, New Jersey * Il Muro della Memoria (Warsaw Ghetto Memorial), a Varsavia, Polonia . *Monumento a Mordechai Anielewicz a Yad Mordechai Kibbutz , Israele *Lo scorso marzo, scultura in bronzo in Yad Vashem , Gerusalemme, Israele *Il ghetto di Varsavia, scultura in bronzo in Yad Vashem , Gerusalemme, Israele *Philadelphia Memoriale dell'Olocausto a Benjamin Franklin Parkway, Philadelphia, PA.
ANtonia liskoVA Nata in Slovacchia, a 18 anni si trasferisce in Italia. Lavora prima come cameriera a Roma, successivamente come modella e in campo pubblicitario, per poi intraprendere la carriera d'attrice, alternandosi tra cinema e televisione. Sul grande schermo ? apparsa, tra l'altro, nel film e Promessa d'amore (2004), regia di Ugo Fabrizio Giordani.
Tra i suoi numerosi lavori televisivi, ricordiamo: la sit-com di Italia 1, Via Zanardi 33 (2001), diretta da Antonello De Leo, la serie tv Incantesimo 6 (2003), in cui ? protagonista insieme a Lorenzo Ciompi, il film tv La notte di Pasquino (2003), diretto da Luigi Magni, con Nino Manfredi, Il tunnel della libert? (2004), miniserie tv diretta da Enzo Monteleone e trasmessa da Canale 5, e le miniserie di Rai Uno, Il cuore nel pozzo (2005), regia di Alberto Negrin, I figli strappati (2006) e Caccia segreta (2007), quest'ultime dirette da Massimo Spano.
Nel 2008 ha ottenuto un candidatura ai David di Donatello come migliore attrice protagonista per Riparo - Anis tra di noi. Tra il 2008 e il 2009 ? protagonista di altre fiction televisive, tra cui: le miniserie Zodiaco, regia di Eros Puglielli, e Il bene e il male, regia di Giorgio Serafini.
Nel 2010 ? protagonista in coppia con Emilio Solfrizzi della seconda stagione della serie Tutti pazzi per amore, interpretando il ruolo che nella prima stagione era di Stefania Rocca. Dal 14 febbraio 2011 Antonia Liskova ? impegnata sul set di Tutti pazzi per amore 3, a Roma (Cinecitt?). La prima puntata ? andata in onda il 6 novembre 2011 sempre su Rai Uno in prima serata. Successivamente ? nel cast artistico di Un corpo in vendita di Liliana Cavani. Sempre nello stesso anno far? parte del film Maria di Nazareth, regia di Giacomo Campiotti. Le riprese sono iniziate il 27 settembre 2011 in Tunisia.
Dall'11 aprile 2012 inizia Zodiaco - Il libro perduto, dove Antonia sar? solo nella prima puntata. Nell'aprile 2012 debutta in teatro con Il gioco dell'amore e del caso, di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, al Teatro della Pergola di Firenze. In un'intervista di Gherardo Vitali Rosati per il Corriere Fiorentino ha dichiarato: "? molto diverso rispetto al lavoro per la tv o il cinema, in teatro si torna alle origini e si prova l'emozione di parlare direttamente alle persone che stanno l? ad ascoltare. ? straordinario comunicare in tempo reale con gli spettatori".
“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, ? un dipinto a olio su tavola di pioppo (77x53 cm) di Leonardo da Vinci, databile al 1503-1514 circa e conservata nel Museo del Louvre di Parigi. Opera emblematica ed enigmatica, si tratta sicuramente del ritratto pi? celebre del mondo[1], nonch? di una delle opere d'arte pi? note in assoluto, oggetto di infiniti omaggi, tributi, ma anche parodie e sberleffi. Il sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, di letteratura, di opere di immaginazione, di studi anche psicoanalitici. Sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa ? stata di volta in volta amata, idolatrata, ma anche derisa o aggredita. Vera e propria icona della pittura, ? vista ogni giorno da migliaia di persone, tanto che nella grande sala in cui ? esposta un cordone deve tenere a notevole distanza i visitatori: nella lunga storia del dipinto non sono mancati i tentativi di vandalismo, nonch? un furto rocambolesco che in un certo senso ne ha alimentato la leggenda.
Lo scrittore russo Fedor Mikhailovic Dostoevskij nasce a Mosca il giorno 11 novembre 1821, secondo di sette figli. Il padre Michail Andreevic (Michajl Andrevic), di origine lituana, ? medico e ha un carattere stravagante nonch? dispotico; il clima in cui cresce i figli ? autoritario. Nel 1828 il padre ? iscritto assieme ai figli nel "libro d'oro" della nobilt? moscovita. La madre Marija Fedorovna Necaeva, proveniente da una famiglia di commercianti, muore nel 1837 a causa della tisi: Fedor viene iscritto alla scuola del genio militare di Pietroburgo, pur non avendo nessuna predisposizione per la carriera militare. Nel 1839 il padre, che si era dato al bere e che maltrattava i propri contadini, viene ucciso probabilmente da questi ultimi.
Con il suo carattere allegro e semplice la madre aveva educato il figlio all'amore per la musica, la lettura e la preghiera. Gli interessi di Fedor sono per la letteratura e, terminati gli studi di ingegneria militare, abbandona questo settore rinunciando alla carriera che il titolo gli offrirebbe; i pochi soldi che possiede sono il ricavato dei suoi lavori di traduzione dal francese.
Lotta contro la povert? e la salute cagionevole: inizia a scrivere il suo primo libro, "Povera gente", che vede la luce nel 1846 e che avr? importanti elogi critici. Nello stesso periodo conosce Michail Petrasevkij, convinto sostenitore del socialismo utopistico di Fourier, conoscenza che influenza la stesura del suo primo lavoro.
Nel 1847 si manifestano gli attacchi epilettici di cui lo scrittore soffrir? per tutta la vita.
Dostoevskij inizia a frequentare i circoli rivoluzionari: nel 1849 viene arrestato e imprigionato nella fortezza di Pietro e Paolo con l'accusa di cospirazione; si ritiene che faccia parte di una societ? segreta sovversiva guidata da Petrasevskij. Dostoevskij viene condannato insieme ad altri venti imputati alla pena di morte mediante fucilazione. E' gi? in posizione per la propria esecuzione quando giunge un ordine dell'imperatore Nicola I che cambia la condanna in quattro anni di lavori forzati. Dostoevskij parte cos? per la Siberia.
La dura esperienza lo segna fisicamente e moralmente. Terminata la pena viene mandato a Semipalatinsk in qualit? di soldato semplice; dopo la morte dello zar Nicola I diventer? ufficiale. Qui conosce Marija, gi? moglie di un compagno; si innamora di lei: la sposer? nel 1857 quando questa rimarr? vedova. Per motivi di salute nel 1859 Dostoevskij viene congedato e si trasferisce a Pietroburgo.
Torna cos? alla vita letteraria: durante l'estate inizia a scrivere il suo secondo romanzo, "Il sosia", storia di uno sdoppiamento psichico. Il lavoro non raccoglie il consenso del primo romanzo; nel novembre succesivo scrive, in una sola notte, "Romanzo in nove lettere".
Fedor Dostoevskij muore il 28 gennaio 1881, in seguito ad un peggioramento dell'enfisema polmonare di cui ? affetto. La sua sepoltura, nel convento Aleksandr Nevskij, ? accompagnata da una folla immensa.
Tra le sue opere pi? note vi sono "Delitto e castigo", "L'idiota", "Il giocatore", "I fratelli Karam?zov".
Ferdinand Porsche (Maffersdorf, 3 settembre 1875 ? Stoccarda, 30 gennaio 1951) ? stato un ingegnere e imprenditore austriaco, noto per aver fondato la casa automobilistica Porsche e aver creato, su richiesta di Adolf Hitler, il modello conosciuto come Maggiolino, da cui nascer? la Volkswagen.
BI
buon pomeriggio
Modificato da - china46 in data 25/06/2012 17:10:56
Primogenita dei quattro figli del leader del Partito comunista italiano Enrico Berlinguer e di Letizia Laurenti (gli altri fratelli sono Maria Stella, Marco e Laura, giornalista di Studio Aperto), ? una giornalista televisiva. Ha frequentato negli anni '70 il Liceo Ginnasio "Tito Lucrezio Caro" di Roma. Gi? coniugata, si ? sposata in seconde nozze con il politico Luigi Manconi. Laureata in lettere, dopo un periodo di praticantato presso Radiocorriere TV, inizia a lavorare ne Il Messaggero agli inizi degli anni ottanta e contemporaneamente lavora a Mixer (1985) come redattrice, entra in pianta stabile al TG3. Di questo, conduce l'edizione serale ininterrottamente dal 1991. Ha presentato inoltre Primo piano, rubrica di approfondimento della stessa testata giornalistica su Rai 3. Nel gennaio del 2008 ? stata coinvolta in una polemica dichiarazione del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga (del quale lei stessa ? parente in quanto Cossiga e suo padre erano cugini). Rispondendo ad un intervistatore, Cossiga ha dichiarato di averla raccomandata insieme ad altri giornalisti (Giuseppe Fiori, Federica Sciarelli) per ottenere una posizione di maggior rilievo all'interno della Rai. La Berlinguer ha smentito queste dichiarazioni del senatore, senza tuttavia intraprendere azioni legali nei suoi confronti. Il 1? ottobre 2009 viene nominata direttrice del TG3. Si insedia il 12 ottobre. Il 24 settembre 2010 ha vinto a Roma la prima edizione del Premio di giornalismo "L'isola che c'?", riconoscimento assegnato a 10 giornalisti sardi, della carta stampata o della RAI - Radiotelevisione italiana, che lavorano a Roma. Da direttrice continua a condurre (dopo un intervallo di qualche mese) l'edizione serale del TG3, nonch? l'approfondimento notturno Linea Notte. Ha esordito come attrice nel film di Woody Allen A Rome With Love (2012)
CAssandRA - ? una figura della mitologia greca. ? ricordata da Omero, Apollodoro ed Igino. Gemella di Eleno, figlia di Ecuba e di Priamo re di Troia. Fu sacerdotessa nel tempio di Apollo da cui ebbe la facolt? della preveggenza, prevedeva terribili sventure ed era pertanto invisa a molti.
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Modificato da - celeste in data 25/06/2012 15:31:16
Rachele Guidi Mussolini (Predappio Alta, 11 aprile 1890 ? Forl?, 30 ottobre 1979) , conosciuta anche come Donna Rachele, fu la consorte di Benito Mussolini.
Rachele, ultima di cinque sorelle, era di umilissime origini essendo figlia di contadini. Frequent? la scuola elementare dove incontr? per la prima volta Benito che, maestro elementare, sostituiva talvolta la madre, Rosa Maltoni. All'et? di otto anni rimase orfana di padre: cominci? cos? per la sua famiglia un periodo di estrema miseria, umiliazione e fame.
Si trasferirono a Forl?, dove Rachele and? a servizio in alcune ricche famiglie. Nel 1909, Benito convoc? il padre Alessandro Mussolini e la madre di Rachele, entrambi rimasti vedovi, comunicando loro che avevano intrapreso una stabile relazione e indicando Rachele con una rivoltella in mano minacci? di uccidere la giovane e se stesso se non avesse ottenuto il permesso di sposarla. In seguito, durante e dopo il ventennio fascista, convisse con Mussolini fin dal gennaio 1910 a Forl? e ne ebbe una figlia, Edda, prima del matrimonio, quindi illegittima secondo la legislazione dell'epoca. Fu registrata all'anagrafe come figlia di Mussolini e di madre ignota, anche se in alcune versioni storiche ? il padre di Edda ad essere ignoto in quanto Mussolini non credeva nello stato e quindi non firm? all'anagrafe, contrassegnando il padre di Edda come ignoto. Altre versioni storiche false vedono Edda come figlia di Mussolini e di Angelica Balabanoff[senza fonte].
Benito Mussolini spos? poi Rachele una prima volta con rito civile il 17 dicembre 1915 durante una degenza come ferito di guerra all'ospedale di Treviglio ed una seconda volta con rito religioso nel 1925, quando era ormai presidente del Consiglio La coppia ebbe cinque figli: Edda (1 settembre 1910 - 9 aprile 1995) Vittorio (27 settembre 1916 - 13 giugno 1997) Bruno (22 aprile 1918 - 7 agosto 1941) Romano (26 settembre 1927 - 3 febbraio 2006) Anna Maria (3 settembre 1929 - 25 aprile 1968)
Nato a Napoli il 5 dicembre 1861 da famiglia d'origini spagnole e antiche tradizioni militari, rimane orfano all'et? di 10 anni. Frequenta scuole tecniche che gli permettono di entrare all'Accademia Militare d'Artiglieria di Torino. Prende servizio nel 1884 al 10? art. da campo e dal 1890 al 1? col grado di Capitano. Nel 1894 frequenta la scuola di guerra, classificandosi primo, e l'anno dopo sposa Sarah De Rosa. Dal 1895 al 1916 lavora prevalentemente allo Stato Maggiore, prima alla segreteria di Saletta, poi a quella di Pollio. Nel 1899 ? promosso maggiore e comanda per 18 mesi un battaglione del 26? fanteria. Tenente Colonnello nel 1905, passa dopo alcuni anni alla Divisione di Firenze come Capo di Stato Maggiore. Nel 1910 comanda il 21? Fanteria e l'anno dopo il 93? in Libia, rimasto improvvisamente senza comando. Qui ? ferito a Zanzur nel 1912. Cadorna lo nomina Generale nel 1914, con incarico al Corpo di Stato Maggiore, ma con servizio sminuente, a suo dire. Nel giugno del 16 chiede di essere destinato a reparto combattente. Promosso generale di divisione gli ? affidato il comando della 49a nella III armata. Nell'aprile del 17, la carica superiore al XXIII C.d.A. Il breve periodo prima di Caporetto gli valse la Med. D'Argento per ferita. L'8 novembre 1917 fu nominato comandante supremo. Se nel nome vi era gi? la sua fortuna stampata, una mano la diede anche un occasionale incontro col Re. In visita nelle retrovie, il Re si era fatto annunciare a Diaz. Questi, occupato, lo fece attendere, scusandosi dell'impegno pi? urgente che aveva in quel momento. Memore della esperienza nello Stato Maggiore di Cadorna, decentr? molte funzioni ai sottoposti, riservandosi il ruolo di controllo nel gioco di squadra. Terminato il conflitto rest? in servizio per un anno, consigliando al ministero della guerra del nuovo governo Nitti, il Gen. Albricci. Nel settembre del 19, mentre aveva inizio l'avventura fiumana da lui non riconosciuta, si dimise. Fra le motivazioni, anche il fatto che un Capo di Stato Maggiore in tempo di pace, conta poco. Il suo stato di salute (bronchite) andava peggiorando. All'epoca della marcia su Roma (1922), sconsigli? una soluzione militare della crisi, andando contro il parere di Badoglio. Entra successivamente nel primo Governo Mussolini e vara la riforma delle Forze Armate. Gli venne anche rinfacciata l'accettazione della costituzione della Milizia Fascista sottoposta al potere personale di Mussolini. Il 30 aprile 1924 lasci? l'incarico e dopo alcuni mesi fu promosso Maresciallo d'Italia. Con lui per? era promosso anche Cadorna, cosa che non lo fece di certo felice. Mor? a Roma il 29 febbraio 1928.
Alan Wolf Arkin nato il 26 Marzo 1934 ? un attore tv e cinema, regista, musicista e cantante. scrittore ebreo americano. Egli ? conosciuto per aver recitato in film quali Wait Until Dark , Arrivano i russi, Il cuore ? un cacciatore solitario , Catch-22 , The In-Laws , Edward mani di forbice , Glengarry Glen Ross , Marley & Me e Little Miss Sunshine, per il quale ha vinto un Academy Award come miglior attore non protagonista nel 2006. Egli ? il padre degli attori Adam Arkin, Anthony Arkin e Matthew Arkin .
La vita personale Arkin ? nato a Brooklyn , New York City, figlio di Beatrice (Wortis Nee), un insegnante, e David I. Arkin , un pittore e scrittore che maggiormente ha lavorato come insegnante. Arkin ? stato cresciuto in una famiglia ebrea con "nessuna enfasi sulla religione", il suo nonno materno era un immigrato Odessa,Russia. La famiglia si trasfer? da Brooklyn a Los Angeles quando Arkin aveva 11 anni, ma un bambino di otto mesi di Hollywood sciopero costo Arkin il padre di uno scenografo lavoro che aveva voluto prendere. Nel corso del 1950 Terrore Rosso, Arkin genitori sono stati accusati di essere comunisti, che hanno portato a David perdere il suo lavoro quando si ? rifiutato di rispondere alle domande sulla sua appartenenza politica. David contestato il licenziamento ed ? stato infine rivendicato, ma solo dopo la sua morte.
Arkin ha studiato a Bennington College nel Vermont.
Arkin ? stato sposato tre volte. Lui e Jeremy Yaffe, a cui era sposato dal 1955 al 1961, hanno due figli: Adam Arkin nato il 19 agosto 1956, e Matthew Arkin nato nel 1960. Nel 1967, Arkin ha avuto il figlio Anthony (Tony) Dana Arkin con l'attrice-sceneggiatrice Barbara Dana (nato nel 1940), a cui era sposato dal 16 Giugno 1964 alla met? degli anni 1990. Nel 1996, Arkin ha sposato una psicoterapeuta, Suzanne Newlander. A partire dal 2007, vivono in New Mexico .
Egli ? il cugino di primo grado di autore per bambini Wortis Edward Irving, che ? meglio conosciuto con lo pseudonimo di Avi.
A Broadway, Arkin ha recitato in Immettere Ridere, per il quale ha vinto un Tony Award , e Luv . Ha anche diretto The Sunshine Boys , tra gli altri...
Sezioni: Re di Roma Nascita: 675 a.c. Morte: 616 a.c. Predecessore: Tullo Ostilio Successore: Tarquinio Prisco
Nel 642 a.c. Anco Marzio fu il quarto re di Roma, l'ultimo di origine sabina, appartenente all'antica gens Marcia. Era il nipote di Numa Pompilio per parte di figlia, anche lui attento ai riti e alla sacralit?.
Nonostante l'indole pacifica, Anco Marzio dovette affrontare la guerra ai Latini per difendere il suo territorio, sconfiggendoli a Ficana e Politorium. I deportati vennero stabiliti sull'Aventino e nella Valle Murcia, creando la prima Plebe romana.
Infatti mentre gli Albani avevano conservato dei privilegi in quanto imparentati o considerati parenti dei Romani, i Latini furono considerati immigrati, senza gens o gloria. Cos? Anco Marzio passer? alla storia come il fondatore della plebe.
OPERE PUBBLICHE
"Regnando Anco Marzio, narrano Dionisio e Livio che si un? alla citt? l'Aventino; e circondandolo di mura e fosse, fu abitato dalla gente trasportata da Tellene, Poli- torio e da altre citt? in allora soggiogate. Sotto allo stesso Anco Marzio si cinse ancora di mura quella parte del Gia- nicolo che ? rivolta verso l'Aventino, onde formare ivi un luogo forte per servire di difesa a quei che navigavano sul fiume contro le infestazioni degli etruschi, e si congiunse tale luogo alla citt? col mezzo del ponte Sublicio. "
- Fond? la prima colonia romana, una citt? sul mare a sedici miglia da Roma, presso la foce del Tevere: Ostia, raccordata attraverso la via Ostiense. Il che dette grande sviluppo all'Urbe che ebbe finalmente lo sbocco sul mare. Inoltre a Ostia fabbric? le saline. - Costru? il porto Tiberino, molto importante per trasportare le merci da oltremare fino all'Urbe. - Costru? il primo ponte romano sul Tevere, il ponte di legno Sublicio, che sostitu? il guado per l'isola tiberina. - Situato sulla riva destra del Tevere, in territorio originariamente etrusco, il colle Gianicolo, Ianiculum, fu occupato e annesso a Roma da Anco Marzio che lo fortific? e colleg? alla citt? tramite il Ponte Sublicio, sul quale doveva passare l'antica strada che attraversava il colle proveniente dall'Etruria, che in seguito divent? la Via Aurelia. - Aggiunse alla citt? anche l'Aventino, popolandolo, come il Gianicolo, coi vinti in battaglia. - Costru? una carcere a ridosso del Foro che fosse di monito ai disobbedienti delle leggi. - Costru? fortificazioni sul Gianicolo per la sicurezza di Roma.
Cos? la zona nei pressi del ponte Sublicio si trasform? in commerciale, il foro Boario, dove si commerciava il bestiame e altro. Qui convergevano le vie del sale dal mare, come la via Campana e le vie della transumanza del bestiame da nord, come la via Salaria, e le vie commerciali per gli scambi tra le citt? etrusche del nord e quelle latine del sud.
L'importanza del Foro Boario e dello Scalo Tiberino nei pressi del ponte Sublicio rese necessaria la fortificazione del colle Gianicolo, come gi? ne avevano il Palatino ed il Campidoglio.
La via del sale rest? una delle principali fonti economiche di Roma. Anco Marzio decise di affiancare la via Campania verso sud, sulla sponda destra del Tevere, alla nuova via Ostiense, sulla sponda sinistra del Tevere. In questo modo Roma rafforz? l'approvvigionamento di sale, elemento preziosissimo per la sopravvivenza.
Alla morte di Anco Marzio nel 616 a.c. gli successe al trono il primo re etrusco di Roma, Tarquinio Prisco.
Sezioni: Re di Roma Nascita: 675 a.c. Morte: 616 a.c. Predecessore: Tullo Ostilio Successore: Tarquinio Prisco
Nel 642 a.c. Anco Marzio fu il quarto re di Roma, l'ultimo di origine sabina, appartenente all'antica gens Marcia. Era il nipote di Numa Pompilio per parte di figlia, anche lui attento ai riti e alla sacralit?.
Nonostante l'indole pacifica, Anco Marzio dovette affrontare la guerra ai Latini per difendere il suo territorio, sconfiggendoli a Ficana e Politorium. I deportati vennero stabiliti sull'Aventino e nella Valle Murcia, creando la prima Plebe romana.
Infatti mentre gli Albani avevano conservato dei privilegi in quanto imparentati o considerati parenti dei Romani, i Latini furono considerati immigrati, senza gens o gloria. Cos? Anco Marzio passer? alla storia come il fondatore della plebe.
OPERE PUBBLICHE
"Regnando Anco Marzio, narrano Dionisio e Livio che si un? alla citt? l'Aventino; e circondandolo di mura e fosse, fu abitato dalla gente trasportata da Tellene, Poli- torio e da altre citt? in allora soggiogate. Sotto allo stesso Anco Marzio si cinse ancora di mura quella parte del Gia- nicolo che ? rivolta verso l'Aventino, onde formare ivi un luogo forte per servire di difesa a quei che navigavano sul fiume contro le infestazioni degli etruschi, e si congiunse tale luogo alla citt? col mezzo del ponte Sublicio. "
- Fond? la prima colonia romana, una citt? sul mare a sedici miglia da Roma, presso la foce del Tevere: Ostia, raccordata attraverso la via Ostiense. Il che dette grande sviluppo all'Urbe che ebbe finalmente lo sbocco sul mare. Inoltre a Ostia fabbric? le saline. - Costru? il porto Tiberino, molto importante per trasportare le merci da oltremare fino all'Urbe. - Costru? il primo ponte romano sul Tevere, il ponte di legno Sublicio, che sostitu? il guado per l'isola tiberina. - Situato sulla riva destra del Tevere, in territorio originariamente etrusco, il colle Gianicolo, Ianiculum, fu occupato e annesso a Roma da Anco Marzio che lo fortific? e colleg? alla citt? tramite il Ponte Sublicio, sul quale doveva passare l'antica strada che attraversava il colle proveniente dall'Etruria, che in seguito divent? la Via Aurelia. - Aggiunse alla citt? anche l'Aventino, popolandolo, come il Gianicolo, coi vinti in battaglia. - Costru? una carcere a ridosso del Foro che fosse di monito ai disobbedienti delle leggi. - Costru? fortificazioni sul Gianicolo per la sicurezza di Roma.
Cos? la zona nei pressi del ponte Sublicio si trasform? in commerciale, il foro Boario, dove si commerciava il bestiame e altro. Qui convergevano le vie del sale dal mare, come la via Campana e le vie della transumanza del bestiame da nord, come la via Salaria, e le vie commerciali per gli scambi tra le citt? etrusche del nord e quelle latine del sud.
L'importanza del Foro Boario e dello Scalo Tiberino nei pressi del ponte Sublicio rese necessaria la fortificazione del colle Gianicolo, come gi? ne avevano il Palatino ed il Campidoglio.
La via del sale rest? una delle principali fonti economiche di Roma. Anco Marzio decise di affiancare la via Campania verso sud, sulla sponda destra del Tevere, alla nuova via Ostiense, sulla sponda sinistra del Tevere. In questo modo Roma rafforz? l'approvvigionamento di sale, elemento preziosissimo per la sopravvivenza.
Alla morte di Anco Marzio nel 616 a.c. gli successe al trono il primo re etrusco di Roma, Tarquinio Prisco.
Michelangelo Merisi, noto come Michelangelo Merisi da Caravaggio o pi? comunemente come il Caravaggio, (Milano, 29 settembre 1571 ? Porto Ercole, 18 luglio 1610), ? stato un pittore italiano. Formatosi tra Milano e Venezia ed attivo a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, fu uno dei pi? celebri pittori italiani di tutti i tempi, dalla fama ancora oggi universale. I suoi dipinti, che combinano un'analisi dello stato umano, sia fisico che emotivo, con un drammatico uso della luce, hanno avuto una forte influenza formativa sulla pittura barocca. Di animo particolarmente irrequieto, affront? diverse vicissitudini durante la sua breve esistenza. Data cruciale per l'arte e la vita del Merisi fu quella del 28 maggio 1606 quando, rendendosi responsabile di un omicidio e condannato a morte per lo stesso, dovette vivere gli anni successivi in costante fuga per scampare alla pena capitale. Il suo stile influenz? direttamente o indirettamente la pittura dei secoli successivi costituendo un filone di seguaci racchiusi nella corrente del caravaggismo.
Lord Norman Robert Foster, Barone Foster of Thames Bank KBE, OM (Stockport, 1? giugno 1935), ? un architetto e designer britannico, tra i principali esponenti dell'architettura high-tech.
Foster nacque nel 1935 a Manchester in una famiglia di operai, lasci? la scuola a 16 anni e and? a lavorare negli Uffici del Tesoro del comune di Manchester. Dopo il servizio militare nella Royal Air Force si iscrisse alla Scuola di Architettura e Pianificazione Urbana dell'Universit? di Manchester e consegu? il diploma nel 1961. Continu? gli studi all'Universit? Yale, negli Stati Uniti. Tornato in Inghilterra, Foster fond? nel 1965 uno studio, Team 4, con Richard e Sue Rogers e la moglie Wendy. Nel 1967 Rogers lasci? Team 4 per lavorare con Renzo Piano, e Foster fond? con la moglie la Foster Associates, ora nota come Foster and Partners. Tra il 1971 e il 1983 collabor? con Buckminster Fuller su diversi progetti, affermandosi a livello internazionale. E' uno tra i pochissimi che si ? anche occupato di disegnare ponti, per il progetto del Viadotto di Millau. I primi progetti di Foster sono caratterizzati da un pronunciato stile high tech, e si concentrano sugli aspetti tecnologici e strutturali, ma in seguito le linee delle sue costruzioni si vanno in parte addolcendo e i suoi progetti esprimono una modernit? pi? accettabile. Attualmente la societ? Foster and Partners ha sedi a Berlino, Francoforte, Glasgow, Hong Kong, Londra e Tokyo e conta pi? di 700 dipendenti.
Antonio Stradivari (Cremona, 1644 ? Cremona, 18 dicembre 1737) ? stato un liutaio italiano...
La caratteristica principale dei violini di Stradivari ? la potenza (volume) e la corposit? del suono soprattutto nell'eseguire i pianissimo. Violini Stradivari sono stati sottoposti a sofisticate tecniche di imaging per comprenderne la struttura fisica dei materiali usati. Comunemente si ritiene che l'altissima qualit? di questi strumenti sia da ascrivere alle straordinarie doti artistiche dell'autore, alla scelta del legno e alla miscela di vernici utilizzate. I suoi strumenti sono tuttora considerati i migliori strumenti a corda mai creati e gli esemplari perfettamente integri (50 circa) sono stimati a prezzi altissimi e suonati dai migliori esecutori del mondo. Solo un altro liutaio, Giuseppe Guarneri del Ges?, ottenne una reputazione paragonabile fra violinisti e liutai.
Publio Ovidio Nasone (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. ? Tomi, 18 d.C.) Sulla vita di Ovidio si sa ben poco e le uniche testimonianze provengono proprio dal poeta stesso:, che scrive un elegia di natura autobiografica intitolata Tristia IV (cfr. Tristia IV 10,26).
Nacque il 20 Marzo del 43 a.C. a Sulmona da una famiglia di rango equestre. A 12 anni, nel 31 a. C., si rec? a Roma con il fratello per completare gli studi di grammatica e retorica . Frequent? le lezioni dei pi? insigni maestri della capitale, in particolare Marco Arellio Fusco e Porcio Latrone.
Pi? tardi Ovidio si rec?, com?era costume ormai da un secolo, ad Atene, visitando durante il viaggio di ritorno le citt? dell?Asia minore.
Destinato alla carriera forense e politica, Ovidio avvert? fin da subito l?inclinazione verso la poesia, al punto che tutto ci? che tenta di dire ? gi? in versi ("et quod temptabam dicere versus erat") e contrariamente al fratello e contro la volont? di suo padre si dedic? agli studi letterari.
Il successo delle sue opere gli consent? di entrare nel circolo di Messalla Corvino e di stringere amicizia con diversi illustri poeti,fra i quali Properzio, Emilio Macro, Orazio, Properzio, Gallo (Virgilio lo intravide appena).
Ebbe tre mogli: dopo due matrimoni sfortunati ( da cui ebbe per? una figlia), spos? una giovane fanciulla della "gens Fabia", che am? teneramente sino alla fine.
Il legame coniugale non gli imped? di essere il poeta galante, cantore di una Roma, che dopo anni di guerra civile, aveva voglia di vivere, di godere, di assaporare i frutti della pace abbandonandosi al lusso e al consumismo, in palese contraddizione con i programmi di restaurazione morale che costituivano uno dei punti fondamentali del programma di Augusto.
Ovidio diede a questa societ? il prodotto letterario che ne rispecchiava fedelmente i modelli di comportamento e per questo riscosse un successo immediato e strepitoso. Nell?8 d.C., con procedura eccezionale, Ovidio venne relegato da Augusto a Tomi (oggi Costanza in Romania), sul Mar Nero, si tratt?, di una "relegatio" che, a differenza dell? "exilium", non prevedeva la perdita dei diritti di cittadino e la confisca dei beni ma nonostante le suppliche sue, della moglie e degli amici, vi rimase fino alla morte avvenuta nel 17 o nel 18 a.C.
Sulle vere ragioni dell?esilio, ? calata, sin dall?antichit?, una fitta e impenetrabile cortina di silenzio e la vicenda di Ovidio costituisce ancora oggi un mistero per la cui soluzione si possono formulare soltanto ipotesi: la pi? probabile ? che Ovidio sia stato pi? o meno involontariamente complice o per lo meno testimone di qualche grosso scandalo che coinvolse la stessa famiglia imperiale.
Giotto ? certamente tra i pi? grandi pittori italiani, oltre che ad essere un famoso architetto. Allievo di Cimabue, fu molto apprezzato dai contemporanei, tanto da essere definito dal Boccaccio "il miglior dipintor del mondo".
Giotto con la sua pittura ha portato ad una grande rivoluzione nell'arte figurativa, diventando il modello d'ispirazione per gli artisti del Rinascimento. Egli ha infatti rotto gli schemi con la pittura del passato diventando un innovatore di gusto e di stile.
La vita
Giotto di Bondone nasce intorno al 1266 da una famiglia di contadini di Colle di Vespignano a Vicchio nel Mugello vicino Firenze. La leggenda vuole che il giovane Giotto fosse notato da Cimabue mentre pascolando le sue pecore le ritraeva su di un sasso. Cos? intorno al 1272 Giotto divenne allievo di Cimabue presso la sua bottega a Firenze vicino Santa Maria Novella. Insieme a Cimabue si reca a Roma e ad Assisi.
Intorno al 1290 apre la propria bottega. Un'altra leggenda vuole che sia stato lo stesso Cimabue a incitarlo quando cer? di scacciare da una tela a cui lavorava una mosca dipinta da Giotto. Pochi anni pi? tardi si reca ad Assisi per affrescare la Basilica Superiore con Le Storie di San Francesco.
A cavallo tra il 1200 e il 1300 Giotto si divide tra Assisi e Roma e raggiunge il suo massimo splendore. Diventa un artista molto apprezzato e molto ricco, tanto da superare il suo maestro Cimabue, come cita Dante, e da essere chiamato a nord per lavorare. Infatti viene chiamato a Padova per affrescare la Cappella degli Scrovegni tra il 1303 e il 1306 circa.
Rientra a Firenze intorno al 1311, come documentato da numerosi documenti relativi alle sue attivit? economiche. Tra il 1320 e il 1325 lavora alle Cappelle di famiglie facoltose fiorentine, come la Cappella dei Bardi e la Cappella dei Peruzzi in Santa Croce.
Viene chiamato a Napoli da Carlo D'Angi? intorno al 1327 per poi ritornare a Firenze quando viene nominato capomastro dell'Opera del Duomo di Firenze. Inizia i lavori per la realizzazione del Campanile, che da lui prende il nome e che mai fin?. Giotto muore infatti a Firenze 8 gennaio 1337. Le sue spoglie sono conservate in Santa Croce.
Le opere
Giotto ? stato l'iniziatore di uno stile nuovo dell'arte figurativa italiana e modello per i pittori rinascimentali. Fu un'artista molto produttivo e molto famoso tra i suoi contemporanei. Tra le sue opere pi? conosciute ci sono sicuramente i primi affreschi di Assisi raffiguranti Le Storie di San Francesco e Le Storie di Isacco nella Basilica Superiore e quelli successivi nella Basilica Inferiore.
Intorno al 1290 al suo rientro a Firenze Giotto realizza la splendida e grande Croce di Santa Maria Novella, che rompe con la tradizione pittorica precedente. Infatti il Cristo di Giotto non ? pi? un'icona, ma un uomo crocifisso. Sempre a Firenze realizza il bellissimo Polittico di Badia (1301-1304) oggi conservato alla Galleria degli Uffizi.
Pi? tardi Giotto viene chiamato a Padova per realizzare gli affreschi della Cappella degli Scrovegni, capolavoro di inestimabile bellezza della pittura italiana. Il ciclo di affreschi, realizzato in soli due anni, raffigura le Storie di Anna e Gioacchino, di Maria, di Ges?, Allegorie dei Vizi e delle Virt? e Il Giudizio Universale.
Tra le opere fiorentine di Giotto troviamo la splendida Madonna di Ognissanti, conosciuta anche come la Maest? degli Uffizi, che raffigura perfettamente il nuovo stile dell'artista con volumi e forme plastiche e contrasti chiaro-scuri, e gli affreschi nella Basilica di Santa Croce. La Cappella dei Peruzzi ? infatti affrescata con La Vita di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista, mentre la Cappella dei Bardi narra episodi della Vita di San Francesco.
Purtroppo molte opere di Giotto sono andate perdute o disperse. Alcune sono conservate in musei internazionali come il Louvre di Parigi e il MET di New York.
Ma Giotto non fu soltanto un grande pittore, ma anche un rinomato architetto. Lavor? quasi esclusivamente a Firenze dove fu nominato Capomastro dell'Opera di Santa Reparata, realizzando la parte inferiore del Campanile intitolato appunto Campanile di Giotto.
Ben Allison (nato il 17 novembre 1966) ? un americano jazz contrabbassista e compositore nato a New Haven , Connecticut . I suoi gruppi comprendono il Ben Allison Band, Peace Pipe, il Ben Allison Quartet, Ruota di Medicina, il Kush Trio, Man Size Safe, e Herbie Nichols Project (che ha co-conduce con il pianista Frank Kimbrough ). All'et? di 25 anni forma i Jazz Composers Collective, una New York Citt? organizzazione senza scopo di lucro, che serve come direttore artistico che l'organizzazione e come compositore-in-Residence.
Il Generale Augusto Pinochet Ugarte, nato a Valparaiso il 25 novembre 1915, ? passato alla storia come uno dei pi? disumani dittatori del Novecento, tristemente celebre per la barbara eliminazione dei suoi oppositori.
Durante la sua feroce dittatura, durata dal 1973 al 1990, furono torturate, uccise e fatte barbaramente sparire almeno trentamila persone, gli uomini di Unidad Popolar, la coalizione di Allende, militanti dei partiti comunista, socialista e democristiano, accademici, professionisti religiosi, studenti e operai.
Oscuro ufficiale dell'esercito cileno, inizi? la sua entrata trionfale nelle sfere del potere nel 1973, anno in cui prese piede il "golpe" militare che, oltre a provocare la morte dell'allora presidente della Repubblica Salvador Allende, diede inizio alla lunga dittatura cilena. Pinochet rimpiazz? infatti il rinunciatario comandante in capo dell'esercito, Generale Carlos Prat (il quale aveva deciso di abbandonare l'incarico), a causa delle forti pressioni esercitate dai settori pi? reazionari della societ?: la destra e l'oligarchia cilena.
Bisogna sottolineare il fatto che la nomina a Generale, che cont? inizialmente proprio sull'approvazione di Allende, fu dettata da una questione tecnica, legata all'anzianit? del generale Prat, pi? che a doti particolari nel comando o a qualit? professionali di Pinochet. Ci? avvenne nel tentativo estremo di placare il colpo di stato che era nell'aria da tempo, nonostante i precedenti della carriera professionale di Pinochet avessero gi? evidenziato il suo profilo repressivo e violento. Negli anni '60, ad esempio, durante il governo del cristiano-democratico Eduardo Frei Montalva gli venne dato l'incarico di soffocare uno sciopero nella zona desertica situata nel nord del Cile: la repressione fu sanguinosa, il numero dei morti e dei feriti fu elevato. Malgrado questi precedenti l'esecutivo approv? la sua nomina, segnando involontariamente la propria sorte.
Ad ogni buon conto Pinochet gioc? un ruolo abbastanza secondario nell'organizzazione e nella realizzazione del complotto che il giorno 11 settembre 1973 sfoci? nel golpe sanguinoso che travolse il governo di "Unidad Popular". I veri artefici e mandanti intellettuali del "golpe" furono, secondo storici autorevoli, come detto l'oligarchia e le ?lites imprenditoriali, appoggiate dai settori politici che le rappresentavano, ovvero la destra e la direzione della Democrazia Cristiana (tranne poche eccezioni). La sinistra mondiale inoltre, non ha mancato di additare anche consistenti aiuti all'ascesa del dittatore da parte degli Stati Uniti, timorosi che la pericolosa e illiberale macchia comunista si espandesse anche nell'area sudamericana.
La soluzione della crisi di governo venne affidata all'esercito in quanto storico garante dell'ordine costituzionale e istituzionale della Repubblica, mito rafforzato dal profilo apolitico e professionale delle forze armate cilene. Formazione attuata principalmente attraverso la tristemente celebre scuola "delle Americhe", allora stanziata a Panama (in cui vengono insegnati tuttora vari metodi di repressione psichica e fisica, dalle minacce al genocidio alla tortura).
Dal 1973 al 1990 dunque il mondo fu testimone di migliaia di sparizioni, decine di migliaia di arresti, torture ed esilii. Tutto si concluse, apparentemente, con il "Plebiscito" del 1989, proposto dalla stessa giunta pinochetista. Il rifiuto a Pinochet scaturito dal plebiscito, in realt? fu una farsa che port? ad una pseudo-democrazia nella quale l'ex dittatore mantenne la carica di comandante supremo delle forze armate.
La costituzione emanata dalla dittatura rimase invariata; i delitti commessi furono "liquidati" con l'attuazione della politica della riconciliazione nazionale; l'omicidio di Stato nei confronti di coloro che denunciavano il proseguo della repressione ai danni dell'opposizione rimaneva una realt?; l'assegnazione a Pinochet, una volta in pensione, della carica di Senatore a vita con conseguente immunit? ed impunit? venne difesa ferocemente.
La "caduta" di Pinochet, fino a poco tempo fa considerato in Cile un intoccabile (negli ambienti militari ha ancora numerosi seguaci), ? iniziata il 22 settembre del 1998, quando l'ex generale and? a Londra per una operazione chirurgica. Amnesty International e altre organizzazioni chiesero subito il suo arresto per violazione dei diritti umani. Pochi giorni dopo il giudice spagnolo Baltasar Garzon emise un mandato di cattura internazionale, chiedendo di incriminare il generale per la morte di cittadini spagnoli durante la dittatura cilena.
A sostegno di questa richiesta si espressero le sentenze dell'Audiencia Nacional di Madrid e della Camera dei Lords di Londra, richiamandosi al principio della difesa universale dei Diritti dell'Uomo e stabilendo rispettivamente che la Giustizia spagnola era competente per giudicare i fatti avvenuti durante la dittatura militare in Cile - dal momento che si tratta di "crimini contro l'umanit?" che colpiscono, come soggetto giuridico, il genere umano nel suo insieme - e che i presunti autori di gravi delitti contro l'umanit?, come appunto Pinochet, non godono di immunit? per i loro crimini, neanche se si tratta di capi di Stato o ex capi di Stato.
Purtroppo il Ministro dell'Interno del Regno Unito, il laburista Jack Straw, il 2 marzo 2000 decise di liberare Pinochet e di permettere il suo ritorno in Cile, negando quindi l'estradizione e adducendo "ragioni umanitarie": un'espressione che suon? come un insulto alla memoria e al dolore dei familiari delle migliaia di vittime della sua dittatura.
A Santiago il giudice Guzman continua la sua inchiesta contro Pinochet, ma il vecchio ex dittatore resiste in tutti i modi per non essere portato davanti a un tribunale del suo Paese, quel Cile che per oltre vent'anni ha dominato col pugno di ferro.
In seguito ad un attacco di cuore, Pinochet muore il 10 dicembre 2006 dopo alcune settimane di degenza nell'ospedale militare di Santiago, a 91 anni.
Antonio Canova (Possagno, 1? novembre 1757 ? Venezia, 13 ottobre 1822) ? stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo e soprannominato per questo il nuovo Fidia. Fu soprattutto il cantore della bellezza ideale femminile, priva di affettazioni: basti a tale proposito ricordare le opere ispirate alle tre Grazie e a Ebe, oppure alcuni suoi capolavori come Venere uscente dal bagno, la Venere italica e la statua dedicata a Paolina Borghese. La sua arte e il suo genio ebbero una grande e decisiva influenza nella scultura dell'epoca. Inizi? giovanissimo il proprio apprendistato e lo svolse esclusivamente nella citt? di Venezia, distante circa 80 km dal suo paese natale, Possagno. Nella citt? lagunare inizi? a scolpire le sue prime opere. L'ambiente veneziano fu per il giovane Canova quello della sua formazione. Egli sub?, specialmente nel primo periodo di produzione artistica, l'influenza e il fascino dello scultore del Seicento Gian Lorenzo Bernini, indiscusso maestro dello stile barocco. Ventiduenne, si trasfer? a Roma dove ebbe modo di incontrare e conoscere i maggiori protagonisti dell'arte neoclassica, inserendosi anch'egli in quel clima di capitale della cultura che era la citt? capitolina del Settecento. Dopo la sua scomparsa, per tutto l'arco dell'Ottocento, per quanto riguarda l'arte della scultura, i critici sono concordi nel sostenere come l'Italia non abbia svolto un ruolo di primo piano nel panorama europeo. Gli ? stato dedicato un asteroide, 6256 Canova.
Charles Dickens (Portsea, Inghilterra, 7 febbraio 1812 - 9 giugno 1870), scrittore inglese.
Charles Dickens nacque a Portsea nel 1812. Era il secondo di otto figli. Nel periodo della sua infanzia, la famiglia fu costretta a trasferirsi a Londra, dove per Charles inizi? un periodo infelice.
All'et? di dodici anni venne mandato ad incollare etichette in una fabbrica di lucido da scarpe (la situazione economica dei Dickens era disastrosa a causa dell'incapacit? del padre che fu in breve tempo incarcerato per debiti nella prigione di Marshalsea).
A quindici anni entr? in uno studio di avvocati come praticante ed inizi? a studiare stenografia, diventando cronista parlamentare.
Tra il 1829 e il 1830 si innamor? della figlia di un banchiere, ma la storia si concluse a causa delle differenze sociali tra i due.
Inizi? quindi a dedicarsi alla scrittura finch? a ventisei anni venne pubblicato sull'Evening Chronicle, in dispense mensili, il romanzo "Quaderni postumi del Circolo Pickwick", che lo rese famoso nel panorama della narrativa inglese. Nel frattempo aveva sposato Catherine Hogarth, figlia del direttore del giornale.
Il 4 gennaio 1842 part? con la moglie per gli Stati Uniti dove visit? (ormai scrittore conosciuto) Boston, Washington, New York e il Mississippi.
Tra il 1844 e il 1845 soggiorn? a lungo a Genova ed ebbe occasione di visitare anche Roma e Napoli.
Fece quindi ritorno in Inghilterra dove si impegn? a dare vita ad un giornale liberale impegnato per la lotta nell'abolizione delle leggi protezionistiche sui prodotti agricoli. Nel 1846, in gennaio, usc? il primo numero del Daily News. I principi guida sarebbero stati miglioramento, progresso, educazione, libert? religiosa e civile, legislazione equa. Dopo soli 17 numeri si dimise per? dall'incarico di direttore lamentandosi di essere circondato da incapaci.
Il 1848 fu turbato da gravi questioni famigliari e da grandi litigi nella cerchia degli amici.
Condusse comunque in porto il progetto di un giornale periodico battezzato Household Words con l'intento di mescolare la narrativa e la polemica contro i mali del suo tempo. Il primo numero usc? nel 1850. I progetti di risanamento edilizio londinesi ne subirono l'influenza.
Nello stesso anno Dickens (con Lord Bulwer Lytton) progett? e mise in scena un testo teatrale di ambiente settecentesco Not so bad as we seem. La moglie si ammal? ed una figlia mor? improvvisamente. Charles Dickens
Nel 1855/56 visse a Parigi durante l'inverno, trasferendosi in estate presso Boulogne. I rapporti con i famigliari (aveva avuto dieci figli) si andavano intanto deteriorando.
Nel 1858 si separ? definitivamente dalla moglie mettendo un annuncio sui giornali e accusandola di non aver mai saputo badare ai figli e alla famiglia.
Nel 1859 fond? un nuovo giornale chiamato All the year round che ebbe strepitoso successo.
Negli ultimi mesi del 1865 si rec? ancora in America per un giro di lettura delle sue opere. Il suo stato di salute peggiorava giorno dopo giorno. Alla fine gli fu diagnosticato un attacco di paralisi.
L'8 giugno 1870 fu colpito da un colpo apoplettico e mor? il giorno dopo. Fu sepolto nell'abbazia di Westminster nell'angolo dei poeti (Poet's Corner).
Romanzi
Il Circolo Pickwick (The Posthumous Papers of the Pickwick Club) (1836) Le avventure di Oliver Twist (The Adventures of Oliver Twist) (1837-1839) Nicholas Nickleby (The Life and Adventures of Nicholas Nickleby) (1838-1839) La bottega dell'antiquario (The Old Curiosity Shop) (1840-1841) Barnaby Rudge (1841) Martin Chuzzlewit (1843-1844) Dombey e Figlio (Dombey and Son) (1846-1848) David Copperfield (1849-1850) Casa desolata (Bleak House) (1852-1853) Tempi difficili (Hard Times) (1854) La piccola Dorrit (Little Dorrit) (1855-1857) Racconto di due citt? (A Tale of Two Cities) (11 luglio, 1859) Grandi speranze (Great Expectations) (1860-1861) Il nostro comune amico (Our Mutual Friend) (1864-1865) Il mistero di Edwin Drood (The Mystery of Edwin Drood) (non portato a termine) (1870)
Racconti
Il naufragio della Golden Mary (The Wreck of the Golden Mary) (1856) Canto di Natale (A Christmas Carol) (1843) Le campane (The Chimes) (1844) Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth) (1845) La battaglia della vita (The Battle of Life) (1846) Il patto col fantasma (The Haunted Man and the Ghost's Bargain) (1848) Perdersi a Londra (Gone Astray) (1853) Passeggiate notturne (Night Walks) (1860) Mugby Junction (Mugby Junction) (1866) Diari di viaggio America (1842) Impressioni italiane (1846) Di viaggi e di mare, a cura di Graziella Martina, ed. Magenes, (2009), antologia di racconti di viaggio
Leonard Marks in arte Chico Marx New York, 22 marzo 1887 ? Hollywood, 11 ottobre 1961 ? stato un comico attore e un musicista pianista di talento ebreo americano. Chico era il maggiore dei Fratelli Marx.
(La Mecca 570 ca - Medina 632). Profeta, fondatore della religione musulmana. Appartenente a una famiglia dei Banu Hashim, ramo minore della potente trib? dei qorei****i, nacque orfano del padre Abd Allah e a soli sei anni perse anche la madre Amina. Allevato dal nonno Abd al-Muttalib e poi dallo zio Abu Talib, fu al servizio di questi e come cammelliere pot? visitare la Siria e la Palestina. Visse una giovinezza di stenti da cui lo tolse il matrimonio con la ricca vedova quarantenne Khadigia con cui convisse felicemente avendone tre figli maschi, tutti morti in tenera et?, e quattro figlie, tra le quali Fatima avrebbe poi svolto un ruolo importante nelle vicende islamiche.
L'EGIRA E IL PERIODO MEDINESE. L'inizio dell'attivit? profetica di Maometto viene collocato nella cosiddetta "notte del destino", alla fine del mese di ramadan del 610, allorch? gli apparve l'arcangelo Gabriele comunicandogli il primo messaggio divino. Tale evento coron? presumibilmente un lungo e profondo travaglio interiore precedente, di cui niente sappiamo ma che lo aveva gi? portato a scostarsi dal rudimentale politeismo dei suoi concittadini per un suo peculiare monoteismo permeato di elementi giudaici e cristiani. Egli credette quindi di ricevere direttamente da Dio (Allah) i canoni della rivelazione, costituenti nel loro complesso il Corano, che dapprima fu da lui considerato il corrispondente arabo di quanto gi? stabilito dalle Sacre scritture giudaiche e cristiane. La sua prima predicazione, preannunciante la fine dei tempi e esortante alla penitenza, ebbe un certo successo tra gli strati pi? umili della societ? meccana, ma fu invece osteggiata dalla ricca classe mercantile che dal grande pellegrinaggio convergente da tutta l'Arabia verso il santuario pagano cittadino della Ka'ba traeva cospicui vantaggi. Fu proprio l'avversione nutrita contro di lui dall'aristocrazia meccana a convincere nel 622 Maometto a passare con una parte dei suoi seguaci a Yathrib, poi ribattezzata Medina, con una migrazione (Egira) da cui prese poi inizio il computo degli anni dell'era musulmana. Tale avvenimento influ? profondamente nel determinare i suoi successivi orientamenti. A Medina venne a trovarsi a capo di una comunit? politica e per questo motivo dovette abbracciare con il suo insegnamento, che sino ad allora era stato di carattere esclusivamente etico e religioso, tutte le tematiche proprie della vita socio-politica. A Medina, dopo essere riuscito a dirimere equamente le dispute che opponevano da tempo le varie fazioni cittadine, seppe dar vita a un'organizzazione statuale tutta incentrata attorno alla sua persona e ancor di pi? attorno al suo messaggio religioso, che troncava nettamente con la perenne disgregazione politica in cui si trovavano da sempre le popolazioni dell'Arabia. Queste infatti riconoscevano come unico loro vincolo quello inerente la ristretta solidariet? tribale. Il nuovo stato medinese venne a rappresentare quindi un'eccezione, dal momento che i suoi cittadini accettavano di cooperare tra loro sulla base di un legame ideologico-religioso alternativo a quegli antichi vincoli. Il periodo medinese di Maometto fu anche caratterizzato da un suo maggiore sforzo per emancipare la dottrina nascente dell'islamismo dalle altre due religioni monoteistiche. Ebrei e cristiani, che non avevano voluto riconoscere la validit? del nuovo credo, furono cos? accusati di avere in vario modo adulterato, tradito e frainteso le loro stesse Sacre scritture. Di esse il profeta arabo si proclam? perfezionatore e ultimo esecutore, realizzando cos? un disegno divino risalente al biblico Abramo, comune capostipite di ebrei e arabi attraverso i suoi due figli Israele e Ismaele.
L'UNIFICAZIONE RELIGIOSA DEGLI ARABI. Nel 624 Maometto fiss? anche alcune pratiche rituali distintive della nuova religione rispetto al cristianesimo e al giudaismo, stabilendo alla Mecca (e non pi? a Gerusalemme) la direzione verso cui rivolgere la preghiera e decretando il venerd? come il giorno da deputarsi al servizio divino comunitario in alternativa al sabato ebraico e alla domenica cristiana. Nel frattempo la comunit? medinese aveva iniziato un'attivit? militare contro i meccani attaccandone le carovane commerciali e cogliendo una prima significativa vittoria nel marzo 624 a Badr, a un centinaio di chilometri da Medina. La controffensiva dei meccani non si fece attendere e nel 625 un loro esercito sconfisse le forze avversarie a Uhdd, ove lo stesso Maometto fu ferito al volto. Nel 627 i dirigenti meccani tentarono poi un supremo sforzo radunando contro Medina una confederazione di trib? alleate di circa 10.000 uomini. Medina fu cinta d'assedio e si salv? solo grazie all'abile costruzione di una trincea difensiva. Sventato cos? l'attacco meccano, Maometto scaten? una durissima repressione contro la comunit? ebraica medinese accusata di aver simpatizzato con il nemico. Alcune famiglie furono semplicemente espulse, mentre per altre venne decretata l'uccisione di tutti gli uomini adulti (circa 600 persone) e la riduzione in schiavit? per le loro donne e i loro figli. Con il 628 fin? il periodo difensivo e si apr? quello del consolidamento del nuovo stato medinese sancito dall'adesione al nuovo credo di numerose trib? beduine e dalla stipulazione di un armistizio decennale con i meccani. Nel nuovo clima Maometto pot? anche compiere (marzo 629) un pellegrinaggio privato nella sua citt? natale, ove visit? la tomba di Khadigia e preg? presso il santuario della Ka'ba. Oramai la situazione era matura per la grande svolta dell'aristocrazia meccana, vale a dire una sua, pi? o meno sincera, conversione alla religione predicata da Maometto. Ci? avvenne nel gennaio 630 allorch? Maometto, accompagnato da alcune migliaia di seguaci, pot? entrare alla Mecca senza colpo ferire. Penetrato nel recinto sacro della Ka'ba, distrusse tutti i simulacri dell'antico paganesimo, prese possesso della sacra pietra nera che vi era conservata e, proclamato solennemente sciolto ogni vincolo dell'et? pagana, instaur? l'era nuova di Allah. Maometto, che pure aveva elevato La Mecca a citt? santa dell'Islam, non ne fece comunque la capitale del suo stato, ma volle fare ritorno a Medina da dove organizz? nuove campagne militari volte a rafforzare la sua egemonia in tutta l'Arabia. Compiuto nel febbraio-marzo 632 un nuovo pellegrinaggio alla Mecca (che la tradizione islamica ricorda come il pellegrinaggio dell'addio) Maometto mor? a Medina l'8 giugno di quello stesso anno fra le braccia della moglie prediletta Aisha, figlia del futuro primo califfo Abu Bakr. La sua tomba, venerata dai musulmani, ? una meta rituale per chi compie il sacro pellegrinaggio alla Mecca.
WAgner Robert, (Detroit, 10 febbraio 1930)cinemagrafico e televisivo statunitense.
Wagner debutta nel mondo dello spettacolo nel 1950 e gi? l'anno successivo si fa notare recitando con la futura star Marilyn Monroe nella commedia Mia moglie si sposa (1951). Inizia cos? un'intensa carriera cinematografica per l'attore, che durante gli anni cinquanta appare in ruoli di supporto ne La dominatrice del destino (1952) con Susan Hayward e in Titanic (1953) con Barbara Stanwyck, fino ad essere protagonista di vari film come Squilli di primavera (1953), per il quale ottiene la prima nomination al Golden Globe, Giovani senza domani (1956), In amore e in guerra (1958).
Robert Wagner in una foto pubblicitaria per la serie televisiva Operazione ladro. Si sposa nel 1957 con l'attrice Natalie Wood, con una delle cerimonie pi? fastose di Hollywood. Giovane stella degli anni cinquanta, Wagner per un certo periodo deve affrontare problemi economici che culminano con il divorzio dalla Wood nel 1962. Risposatosi nel 1963 con l'attrice Marion Marshall, l'attore lavora anche in Europa e partecipa a grandi produzioni come Il giorno pi? lungo (1962), I sequestrati di Altona (1962) di Vittorio De Sica, La Pantera Rosa (1963), grande successo internazionale al fianco di Peter Sellers e David Niven, sotto la regia del grande Blake Edwards, e Colpo grosso alla napoletana (1968), accanto a De Sica. Nel 1968 gira la serie Tv Operazione ladro, che lo consacra come star televisiva. Nel 1971 divorzia da Marion Marshall e nel 1972 si risposa con la sua prima moglie Natalie Wood, cogliendo nuovi successi televisivi con la serie Switch, in onda dal 1975 al 1978 e partecipando a un episodio di un'altra popolare serie, Le strade di San Francisco (1971). Nel 1974 fa parte del cast dello spettacolare film L'inferno di cristallo (1974) con Paul Newman, Richard Chamberlain, Steve McQueen. In tutte le scene della pellicola in cui appare, Wagner ha come partner femminile l'attrice Susan Flannery. All'inizio degli anni ottanta Wagner ? protagonista di un nuovo grande successo televisivo, che giunge grazie alla serie Cuore e batticuore, in cui impersona il miliardario Jonathan Hart, accanto a Stefanie Powers nella parte della moglie Jennifer. Il ruolo consente a Wagner di ottenere quattro volte la candidatura al Golden Globe come miglior attore, oltre ad accrescerne la fama presso il pubblico televisivo. Nel 1983 torna ha interpretare il ruolo di George Lytton in La Pantera Rosa - Il mistero Clouseau (1983), sempre diretto da Edwards. Per tutti gli anni novanta ha continuato a interpretare film TV della serie Cuore e batticuore, e ha fatto ritorno al cinema affermandosi con il ruolo di numero 2 in Austin Powers. Tra il 2003 e il 2006 ? stato Jack Fairfield nella sitcom Hope & Faith e tra il 2007 e 2008 ha impersonato Teddy in Due uomini e mezzo. L'attore vanta ben sei candidature ai Golden Globe, di cui quattro per Cuore e batticuore, ma nessuna vittoria. Vanta due stelle nella Walk of Fame a Hollywood. Dopo la tragica e prematura morte di Natalie Wood, avvenuta in circostanze misteriose nel 1981, Wagner si risposa nel 1990 con l'attrice Jill St. John, sua attuale moglie. Il 17 novembre 2011, a trent'anni dalla morte della Wood, ? stata riaperta l'inchiesta in base a nuove rivelazioni che vorrebbero Robert Wagner in qualche modo coinvolto in quello che, pi? che un suicidio, potrebbe essere stato un omicidio.
Luca Cordero di Montezemolo nasce a Bologna il 31 agosto 1947. Dal cognome composto si evince subito che le sue sono nobili origini: a seguito dell'abolizione dei titoli e dei privilegi nobiliari sancita dalla costituzione italiana con l'avvento della Repubblica, il cognome "Cordero di Montezemolo" incorpora anagraficamente una parte del titolo nobiliare originale ("di Montezemolo"), aggiunto in seguito all'originale cognome famigliare.
Studia presso l'Universit? degli studi di Roma "La Sapienza" conseguendo la laurea in Giurisprudenza nel 1971. In seguito studia Diritto Internazionale frequantando la Columbia University di New York.
Il futuro presidente e industriale italiano entra in Ferrari nel 1973 come assistente di Enzo Ferrari; subito ricopre il ruolo di responsabile della Squadra Corse.
E' il 1977 quando lascia la Ferrari per diventare responsabile delle relazioni esterne della FIAT; in seguito sar? amministratore delegato della ITEDI, la holding che controlla il quotidiano "La Stampa" oltre ad altre attivit? editoriali del Gruppo FIAT.
Diventa poi nel 1982 amministratore delegato della Cinzano International, societ? dell'Ifi; ? anche il responsabile per l'organizzazione della partecipazione all'America's Cup con l'imbarcazione Azzurra Challenge.
Nel 1984 Luca Cordero di Montezemolo ? direttore generale del comitato organizzatore dei Mondiali di Calcio di Italia '90.
Torna alla Ferrari nel 1991 in qualit? di Presidente e Amministratore delegato, ruolo che ricoprir? a lungo con grande passione sportiva oltre che con saggezza manageriale. Sotto la sua guida (e quella di Michael Schumacher) la squadra Ferrari di Formula 1 ? tornata a vincere il Campionato Mondiale nel 2000, prima volta dal 1979 (nel 1999 la squadra aveva vinto il Campionato Costruttori, prima volta dal 1983).
Nella met? degli anni '90 molto nota ? stata la sua relazione con Edwige Fenech.
Nel 2004 il Financial Times cita Montezemolo tra i cinquanta migliori manager al mondo. E' inoltre fondatore di "Charme", fondo finanziario con il quale ha acquisito "Poltrona Frau" nel 2003 e "Ballantyne" nel 2004.
L'Universit? degli Studi di Modena gli ha assegnato una Laurea Honoris Causa in Ingegneria Meccanica, e la Fondazione CUOA di Vicenza una in Gestione Integrata d'Impresa.
In passato ha ricoperto gli incarichi di presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e degli Industriali della Provincia di Modena, ? stato consigliere di amministrazione di Unicredit Banca, TF1, amministratore delegato di RCS Video.
Dal 27 maggio 2003 e fino al marzo del 2008 ? Presidente di Confindustria, ruolo che sar? poi occupato da Emma Marcegaglia.
Montezemolo ? tuttora presidente della Maserati (dal 1997), presidente della FIAT (dal 2004 al 2010), della Fiera Internazionale di Bologna e della Libera Universit? Internazionale degli Studi Sociali (Luiss), ? consigliere di amministrazione del quotidiano La Stampa, PPR (Pinault/Printemps Redoute), Tod's, Indesit Company, Campari e del Bologna Calcio. E' inoltre imparentato con il cardinale cattolico Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, eletto da Papa Benedetto XVI nel 2006.
Nel 2010 lascia la presidenza della Fiat in favore di John Elkann, trentaquattrenne vicepresidente, primogenito di Margherita Agnelli e del suo primo marito Alain Elkann.
Eva Maria Ibarguren Duarte nasce il 7 maggio 1919 a Los Toldos (Buenos Aires, Argentina). La madre Juana Ibarguren svolgeva le mansioni di cuoca nella tenuta di Juan Duarte, da cui ebbe quattro figlie ed un figlio (Elisa, Blanca, Erminda, Eva e Juan). "El estanciero" per? (cos? era chiamato Duarte), non la porter? mai davvero all'altare a causa del fatto che...aveva gi? una famiglia. E anche molto numerosa. Evita cresce cos? in questo clima un po' ambiguo con un padre che non ? un vero padre a venendo a contatto giornalmente con situazioni assai equivoche sul piano dei rapporti personali con i familiari.
Fortunatamente, tutto ci? sembra non influire pi? di tanto sul carattere gi? forte della ragazzina. L'illegittimit? non pesa tanto a lei, quanto alla mentalit? gretta delle persone che la circondano. In paese non si fa altro che vociferare sulla strana situazione e ben presto sua madre e lei stessa diventano "un caso", materia viva su cui spettegolare. La goccia che fa traboccare il vaso si verifica a scuola. Un giorno, infatti, entrando in classe, trova scritto sulla lavagna: "Non eres Duarte, eres Ibarguren!" Parole di scherno seguite dagli inevitabili risolini degli altri bambini. Lei e la sorella, per ribellione, lasciano la scuola. Intanto, anche la madre viene abbandonata da Duarte. Per sopravvivere si arrangia allora a cucire abiti su ordinazione per conto di un negozio. In tal modo, aiutata dalle due figlie maggiori, riesce a mantenersi decorosamente. La madre di Evita, inoltre, ha un carattere di ferro e, malgrado la sostanziale povert? con cui ? costretta a fare i conti, non transige su ordine e pulizia.
Evita invece ? decisamente meno pragmatica. E' una ragazza sognatrice, molto romantica e portata a vivere i sentimenti con tutta la pienezza possibile. La prima volta che mette piede in una sala cinematografica, basta la visione di un film per accenderle la passione per il cinema. Nel frattempo la famiglia s'era trasferita a Jun?n. Qui Evita ha l'opportunit? di conoscere un mondo lontano anni luce dalla sua realt? quotidiana, fatto di pellicce, di gioielli, di sprechi e di lusso. Tutte cose che accendono immediatamente la sua sfrenata fantasia. Insomma, diventa ambiziosa e arrivista. Queste aspirazioni iniziarono ben presto a condizionare la vita di Eva.
Trascura la scuola, ma in compenso si dedica alla recitazione con la speranza di diventare una grande attrice, pi? per essere ammirata e idolatrata che per amore dell'arte. Inoltre, come di prassi, si mette spasmodicamente alla ricerca del classico "buon partito". Dopo infruttuosi tentativi fra direttori di aziende, dirigenti delle ferrovie e grandi proprietari terrieri si trasferisce a Buenos Aires. Evita ? ancora una ragazzina, ha solo quindici anni, e rimane quindi ancora un mistero perch?, e con chi, si trasferisce nella capitale argentina. La versione pi? accreditata avalla l'ipotesi che, essendo giunto a Jun?n il famoso cantante di tango August?n Magaldi, Eva abbia tentato in tutti i modi di conoscerlo e di parlargli. Dopo avergli espresso il suo desiderio di diventare attrice, l'avrebbe supplicato di portarla con lui nella capitale. A tutt'oggi, per?, non sappiamo se la giovane part? con la moglie del cantante, che si trovava a fare anche da "chaperon", oppure divenne l'amate dell'artista.
Una volta a Buenos Aires, si trova ad affrontare la vera e propria giungla del sottobosco che popola il mondo dello spettacolo. Attricette, soubrette arriviste, impresari senza scrupoli e cos? via. Riesce per? con grande tenacia ad ottenere una particina in un film, "La senora de P?rez", cui seguirono altri ruoli di secondaria importanza. Tuttavia la sua esistenza, e soprattutto il suo tenore di vita, non cambiano molto. Talvolta rimane addirittura senza lavoro, senza ingaggi, barcamenandosi in compagnie teatrali a salari da fame. Nel 1939, la grande occasione: una compagnia radiofonica la scrittura per un radiodramma in cui lei ha la parte della protagonista. E' la fama. La sua voce fa sognare le donne argentine, interpretando di volta in volta personaggi femminili dal drammatico destino con inevitabile lieto fine.
Ma il bello, come si suol dire, deve ancora venire. Tutto ha inizio con il terremoto che nel 1943 rade al suolo la citt? di S. Juan. L'Argentina si mobilita e nella capitale viene organizzato un festival per raccogliere i fondi destinati alle vittime della sciagura. Nello stadio, fra numerosi Vip e politici nazionali, ? presente anche il colonnello Juan Domingo Per?n. La leggenda vuole che sia stato un colpo di fulmine. Eva attratta dal senso di protezione che Per?n, di ventiquattro anni pi? anziano, le suscita, lui colpito dall'apparente bont? di lei (come dichiarato in un'intervista) e dal suo carattere insieme nervoso ed insicuro.
Ma chi era e che ruolo aveva Peron all'interno dell'Argentina? Malvisto dai democratici, che lo accusavano di essere un fascista e ammiratore di Mussolini, si manteneva saldamente al potere delle forze armate. Nel 1945, per?, un colpo di mano all'interno dell'esercito costringe Per?n a dimettersi dalle sue cariche e viene addirittura arrestato. I vari capi sindacali ed Evita, che intanto era diventata una fervente attivista, insorgono, fino ad ottenere il suo rilascio. Poco dopo i due decidono di sposarsi. Evita per? si porta ancora dentro un fardello difficile da digerire, il fatto cio? di essere una figlia illegittima. Per prima cosa, dunque, si adopera per far sparire il suo atto di nascita (sostituendolo con un documento falso che la dichiarava nata nel 1922, anno in cui mor? la legittima moglie del padre), poi modifica il suo nome: da Eva Maria diventa Maria Eva Duarte de Per?n, pi? aristocratico (la ragazze di buona famiglia, infatti, portavano il nome Maria per primo). Finalmente, il 22 ottobre 1945, i due amanti si sposano. E' la coronazione di un sogno, un traguardo raggiunto. E' ricca, ammirata, agiata e soprattutto moglie di un uomo potente.
Nel 1946 Per?n decide di candidarsi alle elezioni politiche. Dopo un'estenuante campagna elettorale, viene eletto Presidente. Evita esulta, soprattutto perch? vede accrescere il suo potere personale, esercitato all'ombra del marito. Il ruolo di "first lady", poi, le si attaglia a perfezione. Ama farsi confezionare abiti da sogno e apparire smagliante a fianco del consorte. L'8 giugno la coppia visita, osteggiando enorme sfarzo, la Spagna del generale Francisco Franco, poi si fa ricevere nei pi? importanti Paesi europei, lasciando sbalordita l'opinione pubblica argentina, uscita da poco da una dolorosa guerra. Dal canto suo Evita, indifferente di fronte alle meraviglie artistiche e totalmente manchevole di tatto nei confronti degli europei (famose alcune sue indelicate uscite e "gaffe"), visita solo i quartieri poveri delle citt?, lasciando somme ingenti per aiutare i bisognosi. Il contrasto fra la sua immagine pubblica e questi gesti di solidariet? non pu? essere pi? eclatante. Carica di gioielli in ogni occasione, sfoggia pellicce, abiti costosissimi e un lusso davvero sfrenato.
Tornata dal viaggio si mette per? al lavoro nuovamente con lo scopo di aiutare la povera gente e di difendere alcuni diritti fondamentali. Ad esempio, conduce una battaglia per il voto alle donne (che ottiene), oppure d? vita a fondazioni a beneficio di poveri e lavoratori. Costruisce case per i senzatetto e gli anziani, senza mai dimenticare le esigenze dei bambini. Tutta questa fervente attivit? benefica le procura grandissima popolarit? e ammirazione. Spesso la domenica mattina si affaccia al balcone della casa Rosada davanti alla folla che la acclama, vestita e pettinata di tutto punto.
Purtroppo, dopo qualche anno di una vita cos? appagante ed intensa, si profila l'epilogo, sotto forma di banali disturbi all'addome. Inizialmente si pensa a normali scompensi dovuti ai suoi cattivi rapporti con la tavola, dato che il terrore di diventare grassa l'aveva sempre indotta a mangiare con parsimonia, fino a sfiorare l'anoressia. Poi, un giorno, durante controlli per un'appendicite i medici scoprono trattarsi in realt? di un tumore all'utero in stato avanzato. Evita, inspiegabilmente, rifiuta di farsi operare, accampando la scusa che non vuole restare confinata a letto quando intorno c'? cos? tanta miseria e dichiarando che la gente ha bisogno di lei.
Le sue condizioni rapidamente peggiorarono, aggravate dal fatto che ormai non tocca praticamente cibo. Il 3 novembre 1952 finalmente accetta di farsi operare, ma ormai ? troppo tardi. Le metastasi tumorali riprendono a farsi vive solo pochi mesi dopo. Come si comporta Peron in questa tragica situazione? Il loro matrimonio ormai era solo di facciata. Di pi?: durante la malattia il marito dorme in una stanza lontana e si rifiuta di vedere l'ammalata, perch? ormai ridotta ad uno stato cadaverico impressionante. Malgrado questo, alla vigilia della morte Evita vuole comunque avere il marito accanto e stare da sola con lui. Il 6 luglio, a soli 33 anni, Evita muore, assistita solo dalle amorevoli cure della madre e delle sorelle. Per?n, apparentemente impassibile, fuma nel corridoio attiguo. Il decesso viene annunciato via radio a tutta la nazione, che proclama il lutto nazionale. I poveri, i disadattati e la gente comune cadono nella disperazione. La Madonna degli umili, com'era stata soprannominata, scompariva per sempre e cos? la sua volont? di aiutarli.
Naomi Klein Montreal, 5 maggio 1970 ? una giornalista, scrittrice e attivista ebrea canadese.
Nata a Montreal, in Canada, in una famiglia di origini ebraiche, Naomi Klein ? una giornalista professionista pluripremiata. ? autrice del famoso saggio No Logo, che viene considerato il manifesto del movimento no-global ed ? stato tradotto in 28 lingue, divenendo rapidamente un bestseller internazionale.
Come giornalista, ha ricevuto numerosi premi e ha una rubrica su The Guardian e su The Nation; ha anche pubblicato su testate prestigiose come The New York Times e The Village Voice. Sta attivamente collaborando con il settimanale L'espresso. Molti suoi articoli sono stati pubblicati in Italia da Internazionale e Il manifesto. Negli ultimi anni ha lavorato alla stesura del saggio Shock economy, commentandolo con articoli ed interviste per CNN, BBC, RAI, Los Angeles Times e The Washington Post.
Nel 2004, inoltre, ha diretto il film-documentario The Take - La presa assieme al giornalista ebreo canadese - il marito Avi Lewis.
Recinti e finestre. Dispacci dalle prime linee del dibattito sulla globalizzazione, Milano, Baldini & Castoldi, 2003. ISBN 88-8490-298-3
Dom Vasco da Gama, spesso erroneamente ?de Gama?, conte di Vidigueira e vicer? delle Indie Orientali (Sines, 1469 ? Cochin, 24 dicembre 1524), ? stato un esploratore portoghese, primo europeo a navigare direttamente fino in India doppiando Capo di Buona Speranza. All'inizio del XV secolo, la scuola di navi di Enrico il Navigatore aveva circumnavigato le coste dell'Africa al servizio della corona portoghese. Intorno al 1460 il profilo della sua missione andava mutando nella ricerca dell'agognata Rotta delle spezie, un passaggio per l'India intorno alla punta meridionale dell'Africa. Un successo di questo progetto avrebbe permesso di poter fare a meno dell'intermediazione di commercianti arabi, persiani, turchi e veneziani, che gravava sul prezzo delle spezie orientali come il pepe, la noce moscata e i chiodi di garofano. Verso la fine del secolo, questa ricerca stava giungendo a compimento. Gi? nel 1488 Bartolomeo Diaz era riuscito a raggiungere il Capo di Buona Speranza, mentre Pero da Covilh? aveva viaggiato per terra fino a Calicut, esplorando possibili fonti di approvvigionamento di spezie sul subcontinente indiano. Non rimaneva che unire i due segmenti del viaggio. Questo compito fu inizialmente affidato a Est?v?o da Gama, il padre di Vasco; ma questi mor? prima di poter affrontare il viaggio. Nonostante il figlio avesse allora meno di trent'anni, i servigi resi al Re di Portogallo Manuele I lungo la Costa d'Oro sembrano averlo qualificato abbastanza da incaricarlo della missione al posto del pi? anziano Bartolomeo Diaz.
Cesar Millan Culiac?n, 27 agosto 1969 ? un personaggio televisivo, scrittore ed educatore di cani messicano naturalizzato statunitense, principalmente noto per il reality show Dog Whisperer - Uno psicologo da cani.
Biografia Cesar Millan, noto esperto di comportamento canino oltre che autore di diversi best-seller, ? uno degli specialisti pi? ricercati nel campo della riabilitazione dei cani. Sfruttando il suo grande talento per la comunicazione con gli animali, Cesar lavora per recuperare, e riportare a una vita normale e serena cani problematici di ogni razza e dimensione. La metodologia applicata da Cesar si basa su una profonda comprensione del comportamento del branco. Lui stesso possiede una muta di circa 50 cani, in cui rottweiler, pitbull e pastori tedeschi riescono a vivere insieme in totale armonia. Diversamente dalla maggior parte degli addestratori, che tendono a relazionarsi con un animale alla volta, Cesar spesso usa il suo stesso branco come cellula sociale contaminante per rieducare i cani recalcitranti: cosi facendo i cani che hanno bisogno di correzione possono migliorare apprendendo dai membri pi? equilibrati del branco, proprio come succede in natura. Per questo nel 2002 fond? un centro di educazione canina e recupero di casi pericolosi, il "Cesar Millan dog psicology center", a sud di Los Angeles, trasferendosi successivamente nel 2009 nella metropoli californiana. ? in questa struttura che vengono tenuti tutti i cani di Cesar Millan, ed ? qui che vengono accuditi dallo staff e dal veterinario e naturalmente da Cesar stesso che quotidianamente fa svariate ore di esercizio fisico insieme a loro sulle colline di Santa Monica...
Riconoscimenti 2005 - La Humane Society of the United States Premio speciale per la riabilitazione degli animali 2006 - International Association of Canine Professionals Nominato membro onorario della International Association of Canine Professionals 2006 - Premio Emmy Nomination Outstanding Reality Program (per Dog Whisperer) 2007 - Premio Emmy Nomination Outstanding Reality Program (per Dog Whisperer) 2007 - Premio Michael Landon Per aver ispirato i giovani attraverso la televisione 2008 - Annual Image Awards Miglior programma di variet? o reality show (per Dog Whisperer) 2008 - Treasure of Los Angeles Nominato "Treasure of Los Angeles" per il suo contributo alla citt? di Los Angeles 2009 - Premio Emmy Nomination Outstanding Reality Program (per Dog Whisperer) 2010 - People's Choice Award Programma sugli animali preferito dagli spettatori (per Dog Whisperer)
Palmiro Michele Nicola Togliatti (Genova, 26 marzo 1893 ? Jalta, 21 agosto 1964) ? stato un politico e antifascista italiano, leader storico del Partito Comunista Italiano. Fu uno dei membri fondatori del Partito Comunista d'Italia e, dal 1927 fino alla morte, segretario e capo indiscusso del Partito Comunista Italiano, del quale era stato il rappresentante all'interno del Comintern (di qui, per le sue capacit? di mediatore fra le varie anime del partito, lo pseudonimo di ?giurista del Comintern? attribuitogli da Lev Trotsky[1]), l'organizzazione internazionale dei partiti comunisti. Anche di questo organismo Togliatti fu uno degli esponenti pi? rappresentativi e, dopo che esso fu sciolto nel 1943 e sostituito dal Cominform nel 1947, rifiut? la carica di segretario generale, offertagli direttamente da Stalin, preferendo restare alla testa del partito in Italia. Dal 1944 al 1945 ricopr? la carica di vice Presidente del Consiglio e dal 1945 al 1946 quella di Ministro di Grazia e Giustizia nei governi che ressero l'Italia dopo la caduta del fascismo. Membro dell'Assemblea Costituente, dopo le elezioni politiche del 1948 guid? il partito all'opposizione rispetto ai vari governi che si succedettero sotto la guida della Democrazia Cristiana.
Papa Pio XII, nato Eugenio Maria Giuseppe Giovanni Pacelli e detto il "Pastore Angelico" (Roma, 2 marzo 1876 ? Castel Gandolfo, 9 ottobre 1958), ? stato il 260? papa della Chiesa cattolica e secondo sovrano dello Stato della Citt? del Vaticano (dal 2 marzo 1939 al 9 ottobre 1958). Nel 2009, a conclusione della seconda fase di beatificazione, ha ricevuto il titolo di venerabile, che ne attesta l'eroicit? delle virt? per la Chiesa. MI HA CRESIMATA
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Ronald Wilson Reagan, 40? presidente degli Stati Uniti d'America (dal 1981 al 1989), ha lasciato un'impronta indelebile sugli anni '80. Nasce a Tampico, Illinois, il 6 febbraio 1911. Figlio di un venditore ambulante di scarpe, per pagarsi gli studi universitari deve ricorrere alla sua bravura nel football. Si laurea nel 1932 in scienze sociali, passa poi al giornalismo sportivo divenendo un apprezzato radiocronista. La notorieta' acquisita lo spinge verso il cinema. Ronald Reagan comincia cos? la sua carriera di attore nel 1937. Gira pi? di 50 film in 28 anni. A giudizio dei critici Reagan fu un attore prestante e simpatico, tuttavia mediocre. Di alta statura e voce gradevole sfrutt? poi queste qualit? come Presidente guadagnandosi anche l'appellativo di "grande comunicatore".
Durante la Seconda guerra mondiale ? capitano dell'Air force. Torna ad Hollywood e viene eletto presidente del sindacato attori dal 1947 al 1952; negli anni del maccartismo prende parte attiva alle campagne di epurazione dagli "studios" dagli elementi ritenuti filocomunisti e anarchici. In questo periodo divorzia dalla moglie Jane Wyman, attrice dalla quale ha avuto la primogenita Maureen - morta di cancro nel 2001, all'eta' di 60 anni - e con cui aveva adottato Michael. Nel 1952 sposer? Nancy Davis, che gli sara' accanto per il resto della vita.
Reagan entra attivamente in politica nel 1954 con la proposta della General Motors di compiere un giro di conferenze nelle fabbriche. Reagan si crea in questi anni un'importante rete di conoscenze, finanzieri e industriali, che nel 1964 lo spinge a decidere di lavorare nella politica a tempo pieno. Partecipa quindi alla campagna presidenziale a sostegno della candidatura del repubblicano Barry Goldwater; nel 1966 Reagan ? candidato Governatore della California. La vittoria di Reagan ? schiacciante. Nel 1970 viene rieletto.
Dieci anni dopo, nel 1980, Reagan ottiene la nomination repubblicana nella corsa alla Casa Bianca. La sua massiccia vittoria contro il presidente democratico Jimmy Carter avviene sullo sfondo della cattura degli ostaggi all'ambasciata USA a Teheran (liberati mentre Reagan prestava il suo giuramento a Capitol Hill il 20 gennaio 1981). E' il 30 marzo quando Reagan viene ferito al torace da un colpo di pistola provocato da un folle attentatore. Guarisce presto ma la sua salute durante gli anni alla Casa Bianca sar? spesso segnata da malattie.
La sua presidenza si caratterizza per l'ottimismo e il senso di fiducia che lo stesso Reagan sa emanare. Con lui l'industria bellica riceve un impulso senza precedenti; nasce inoltre la cosiddetta "Reaganomics", la politica economica con le pi? ampie riduzioni fiscali nella storia americana. In politica estera, Reagan sceglie di vestire i panni del "duro". Nel 1983 ordina l'invasione di Grenada e nell'aprile 1986 il bombardamento di installazioni militari in Libia. Sostiene la guerriglia dei Contras in Nicaragua e dei mujahidin afghani in lotta contro l'occupazione sovietica. Incoraggia il programma di difesa strategica, noto come "guerre stellari" che sar? causa del deterioramento dei rapporti con l'URSS, che lui definisce "impero del male". Per combattere il terrorismo arabo-islamico ordina una vasta quanto fallimentare operazione militare a Beirut. Nel 1984 Reagan ottiene il suo secondo mandato diventando il pi? anziano Presidente della storia americana. Questi sono gli anni della guerra fredda e dei dei grandi vertici USA-URSS: Reagan incontra pi? volte il presidente russo Mikhail Gorbaciov a Ginevra, Reykjavik, Mosca, Washington, raggiungendo infine uno storico accordo per l'eliminazione dei missili a corto e medio raggio dall'Europa (i cosiddetti euromissili).
E' verso il termine del secondo mandato che la politica di Reagan comincia a subire i primi contraccolpi: tra il 1986 e il 1987 vengono alla luce documenti su vendite di armi USA all'Iran per finanziare i Contras. Lo scandalo investe la Casa Bianca ma Reagan ne esce indenne. Concluder? il mandato con una popolarit? altissima. Si ritira quindi in California da dove nel 1994 annuncia di essere affetto dal morbo di Alzheimer. Da allora le sue apparizioni in pubblico vengono annullate e la sua condizione necessiter? di assistenza continua.
Dopo un lungo periodo di malattia Ronald Reagan ? morto a Los Angeles il 6 giugno 2004, all'et? di 93 anni. Di lui il Presidente George W. Bush ha detto "Reagan seppell? l'era della paura e della tirannide nel mondo. Lascia dietro di se un mondo che aveva contribuito a restaurare, e un mondo che aveva contribuito a salvare".
"Ha dato energia allo spirito d'America. Il suo ottimismo e la sua convinzione del trionfo finale della democrazia hanno contribuito a mettere fine alla guerra fredda. Sono fiero di essere stato un soldato sotto la sua presidenza, il mondo e gli americani saranno sempre in debito con lui. Era una persona unica, un americano inimitabile" ha dichiarato invece Colin Powell, segretario di Stato americano.
Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola (Ferrara, 21 settembre 1452 ? Firenze, 23 maggio 1498) ? stato un religioso e politico italiano.
Appartenente all'ordine dei frati domenicani, profetizz? sciagure per Firenze e per l'Italia propugnando un modello teocratico per la Repubblica fiorentina instauratasi dopo la cacciata dei Medici.
Nel 1497 fu scomunicato da papa Alessandro VI, l'anno dopo fu impiccato e bruciato sul rogo come ?eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove?,[1] e le sue opere furono inserite nel 1559 nell'Indice dei libri proibiti. Gli scritti del Savonarola sono stati riabilitati dalla Chiesa nei secoli seguenti fino ad essere presi in considerazione in importanti trattati di teologia.[2]. Ora ? servo di Dio. La causa della sua beatificazione ? stata avviata il 30 maggio 1997 dall?arcidiocesi di Firenze. Dopo la morte del nonno, il padre Niccol?, desiderando avviarlo alla professione medica, gli fece studiare le arti liberali; dapprima appassionato ai Dialoghi di Platone, tanto da scrivervi un commento, poi da lui stesso distrutto, pass? presto all'aristotelismo e al tomismo.
Dopo aver conseguito il titolo di maestro in arti liberali, inizi? gli studi di medicina che tuttavia abbandon? gi? a diciotto anni per dedicarsi allo studio della teologia; scrisse componimenti poetici: risale al 1472 la sua canzone De ruina mundi nella quale ricorrono gi? temi delle sue future predicazioni: ...La terra ? s? oppressa da ogne vizio, / Che mai da s? non levar? la soma: / A terra se ne va il suo capo, Roma, / Per mai pi? non tornar al grande offizio... e ancora nel 1475, nell'altra sua canzone, De ruina Ecclesiae, assimila la Roma papale all'antica, corrotta Babilonia.
Con questo spirito sent? nella chiesa di Sant'Agostino a Faenza le parole di un predicatore che, commentando il passo della Genesi P?rtiti dalla tua terra e dalla tua famiglia e dalla casa del padre tuo, secondo quanto egli stesso scrive, lo spinsero il 24 aprile 1475 a lasciare la famiglia per entrare nel convento bolognese di San Domenico.
Sulla sua vocazione probabilmente influ? la percezione di una forte decadenza dei costumi. Infatti in una sua lettera alla famiglia scrisse: ?Scelgo la religione perch? ho visto l'infinita miseria degli uomini, gli stupri, gli adulteri, le ruberie, la superbia, l'idolatria, il turpiloquio, tutta la violenza di una societ? che ha perduto ogni capacit? di bene... Per poter vivere libero, ho rinunciato ad avere una donna e, per poter vivere in pace, mi sono rifugiato in questo porto della religione?.
Il 26 aprile 1475 ricevette l'abito di novizio dal priore fra Giorgio da Vercelli, l'anno dopo ricevette i voti, il 21 settembre 1476 fu promosso suddiacono e il 1? maggio 1477 divenne diacono. I suoi superiori lo volevano predicatore e in quel convento Studium generale approfond? lo studio della teologia avendo fra i suoi maestri Pietro da Bergamo, famoso teologo autore della Tabula aurea, Domenico da Perpignano e Niccol? da Pisa.
Nel 1479 venne inviato dal convento a Ferrara e tre anni dopo a Reggio Emilia dove, in occasione del capitolo della Congregazione domenicana lombarda del 28 aprile 1482, venne nominato lettore nel convento fiorentino di San Marco.
Nasce a Palermo il 16 maggio, da Vincenzo e Filomena Imbornone. Il padre ? un maresciallo di pubblica sicurezza; la madre proviene da una famiglia benestante decaduta. Nonostante le ristrettezze economiche, Filomena impartisce a Ugo e ai suoi fratelli un'educazione borghese tradizionale, non priva di qualche lusso, come ad esempio le lezioni di pianoforte.
1920
Si diploma in ragioneria. Consegue anche la maturit? classica che gli consente l?iscrizione all?universit?.
1921
Grazie alla generosa donazione di una zia materna si iscrive all'ateneo veneziano di Ca' Foscari (molto ambito dalla giovent? del Mezzogiorno dell'epoca), facolt? di Scienze diplomatiche e consolari, dove segue le lezioni di Gino Luzzatto e di Silvio Trentin
1924
Grazie a due borse di studio si trasferisce a Roma. Qui partecipa alla fondazione dell'Unione goliardica per la libert?.
1925
Interviene al I e unico congresso dell'Unione nazionale democratica di Giovanni Amendola (14-16 maggio) ed entra a far parte, con Roberto Bencivenga, Mario Berlinguer, Guglielmo Ferrero e Mario Vinciguerra, della Pentarchia che ne decider? poi lo scioglimento.
1926
Si laurea con Francesco Carnelutti (110/110 e lode) con una tesi dal titolo Di alcune caratteristiche giuridiche del contratto della giurisdizione, dell'arbitrato, della conciliazione nei diritti intersindacali interindividuali ed internazionali. Su consiglio di Carnelutti si iscrive a Giurisprudenza, all'Universit? di Padova, ma presto abbandona gli studi. Nella primavera del 1926 scrive infatti a Trentin: ?Il diritto per ora dorme. Altre cose urgono e ci spingono al lavoro?. Nell?estate collabora al quotidiano amendoliano il ?Mondo?.
Nello stesso anno frequenta il corso allievi ufficiali, da cui viene espulso perch? fra i suoi oggetti personali vengono rinvenute alcune copie della rivista antifascista genovese "Pietre".
1927
Dopo aver completato il servizio militare a Cagliari, ove viene mandato per punizione, si traferisce a Roma e viene assunto all'Istituto nazionale per l'Esportazione.
1928
Ha contatti con la Giovane Italia, associazione clandestina forte di una cospicua presenza di elementi repubblicani e democratici. Insieme a Pilo Albertelli, Gino Luzzatto e altri ? arrestato, nell?aprile dello stesso anno, con l?accusa di aver partecipato all'attentato della Fiera di Milano. Il 9 luglio gli viene inflitta la pena dell?ammonizione, tramutata in seguito in diffida. E? licenziato dall?Istituto Nazionale per l?Esportazione e si trasferisce a Palermo dove lavora all?ufficio studi del Banco di Sicilia.
1929
Nel marzo ? assunto come redattore presso l'Enciclopedia Treccani, diretta da Giovanni Gentile. Le voci da lui scritte sono: "Canestraio"; "Cereali"; "Commercio"; "Cotone"; "Cottrel, Frederick Gardner"; "Lino".
1934
Un complesso articolo di La Malfa, intitolato Evoluzioni dottrinarie, appare nella rivista "Nuovi studi di diritto, economia e politica", diretta da Ugo Spirito.
Nello stesso anno si trasferisce a Milano, chiamato presso l'Ufficio studi della Banca Commerciale Italiana da Raffaele Mattioli, su segnalazione di Manlio Masi.
In luglio sposa Orsola Corrado, conosciuta all?Enciclopedia; dal matrimonio nasceranno Luisa nel 1935 e Giorgio nel 1939.
1938
Sostituisce Antonello Gerbi, che deve abbandonare l?Italia in seguito alle leggi razziali, alla direzione dell'Ufficio studi della Comit. Coordina il lavoro dell?Ufficio studi per la realizzazione dei due volumi su L?economia italiana nel sessennio 1931-1937, promossi dalla Banca d?Italia. Allarga nello stesso tempo la sfera dei contatti con gli ambienti antifascisti milanesi. Meuccio Ruini fin dal 1934 lo mette in contatto con Ferruccio Parri.
1941
Inizia una capillare opera di tessitura, insieme a Tino, Parri, Lombardi, Ragghianti ed altri, per costituire una formazione antifascista di stampo democratico: il Partito d?Azione (PdA), sotto il cui nome, d'ispirazione mazziniana, confluiscono Giustizia e Libert? e il movimento liberalsocialista, cresciuto nell'ambiente della Normale di Pisa per iniziativa di Guido Calogero e Aldo Capitini.
1942
Elabora, insieme a Tino, un memoriale sulla situazione politica italiana. Grazie alla mediazione di Enrico Cuccia, che fa pervenire il documento a Carlo Sforza, il memoriale apparir? sotto forma di articolo sul "New York Times" del 28 giugno e in seguito sulla rivista della Mazzini Society di New York.
Nello stesso anno, La Malfa propone la creazione di un "Fronte della libert?", con a capo Ivanoe Bonomi. Viene costituito formalmente il Partito d?azione.
1943
Il l0 gennaio esce il primo numero de "L'Italia Libera", contenente i sette punti programmatici del PdA.
In aprile La Malfa si reca insieme a Tino a Napoli, per tentare di convincere Benedetto Croce sul futuro ordinamento repubblicano dell'Italia postfascista.
A maggio ripara in Svizzera, sfuggendo ad un imminente arresto; ? ospitato dai De Nobili (i cui antenati avevano ospitato Mazzini) e in seguito a Lugano, presso l?abitazione di Filippo Caracciolo, console d'Italia, sotto la falsa veste di istruttore di ginnastica dei figli Marella, Carlo e Nicola. Dopo il 25 luglio rientra in patria; a Milano partecipa al Comitato delle correnti antifasciste.
In agosto si trasferisce a Roma, dove vive sotto falso nome (Cornali); dirige il PdA insieme a Manlio Rossi Doria, Riccardo Bauer, Francesco Fancello e Oronzo Reale. Il 30 agosto, la dirigenza del PdA firma un accordo con i leader socialisti e comunisti, in base al quale i rispettivi partiti si impegnano a non partecipare al governo di Badoglio, subentrato a Mussolini, e ad operare per dissuadere cattolici e liberali dall'aderirvi. A settembre La Malfa partecipa a Firenze al Convegno nazionale del PdA ed ? delegato a rappresentare il partito in seno al Comitato di liberazione nazionale a Roma.
Il l6 ottobre prevale, in seno al CLN, la tesi lamalfiana del "congelamento" della monarchia; l'indirizzo prevalente ? quello di un governo provvisorio in attesa della convocazione di un?Assemblea Costituente.
1944
L?arrivo di Togliatti in Italia e la ?svolta di Salerno? indeboliscono il progetto del PdA. Il 22 aprile La Malfa si dichiara contrario alla partecipazione del PdA al secondo governo Badoglio, che della ?svolta di Salerno? ? la conseguenza politica. L'8 giugno, quattro giorni dopo la liberazione di Roma, partecipa all'incontro al Grand Hotel tra la giunta del CLN e Badoglio e ottiene che PSI e PCI si schierino col PdA a sostegno di un governo che sia espressione del CLN.
In agosto si svolge a Cosenza un convegno del PdA ove prevale la tesi socialista di Lussu. La Malfa si dimette dal Comitato esecutivo del PdA insieme a Rossi Doria e Bauer.
A settembre, in un discorso tenuto a Roma, afferma la necessit? che il PdA si differenzi nettamente dal partito socialista.
1945
Alla formazione del governo Parri (21 giugno - 8 dicembre), assume il dicastero dei Trasporti. Nel seguente I gabinetto De Gasperi occupa la carica di ministro della Ricostruzione e successivamente di ministro del Commercio Estero.
1946
Dal 4 all'8 febbraio si svolge a Roma il I Congresso Nazionale del PdA, che si risolve in una definitiva lacerazione del partito, all'interno del quale prevale la posizione filosocialista di Lussu. La Malfa vi svolge un importante intervento sulla strategia di una forza democratica in Italia. Con Parri La Malfa abbandona il PdA e lascia il dicastero del Commercio Estero, sostituito dall'azionista Bracci.
A marzo fonda con Parri, Salvatorelli e altri il Movimento della democrazia repubblicana, che si presenter? alle elezioni per la Costituente nella Concentrazione democratica repubblicana. Parri e La Malfa saranno gli unici due eletti.
In settembre, per incoraggiamento soprattutto di Randolfo Pacciardi, La Malfa e la Concentrazione democratica repubblicana aderiscono al Partito Repubblicano Italiano.
Alla Costituente ? eletto presidente della Commissione Finanze.
1947
Durante il XIX Congresso Nazionale del PRI (Bologna, 17 - 19 gennaio), La Malfa polemizza apertamente con Conti, in merito all'intervento dello Stato nell'economia. Dichiara infatti che ?il passaggio di una certa potenza economica dai privati allo Stato ? un fatto ineluttabile della civilt? moderna e nulla ha a che fare, non ha da confondersi con la statolatria e con il collettivismo di tipo russo?.
All'Assemblea Costituente La Malfa propone che il 1? comma dell?art.1 della Costituzione reciti: ?L?Italia ? una repubblica democratica fondata sui diritti di libert? e del lavoro?; si dichiara inoltre contrario all'articolo 7 della Costituzione.
1948
Nelle elezioni del 18 aprile ? eletto deputato nella circoscrizione di Bologna. E? nominato presidente della Commissione Finanze e Tesoro.
A luglio ? incaricato da Carlo Sforza, ministro degli Esteri, di negoziare la questione delle riparazioni di guerra con Mosca, risolvendola con un accordo triennale del valore di venti miliardi di lire l'anno.
A dicembre ? nominato vicegovernatore del Fondo monetario internazionale.
1949
Nel dibattito sulla Nato dichiara alla Camera di considerare l?alleanza come una ?manifestazione della civilt? occidentale europea che si organizza?.
Interviene al III Congresso Nazionale del Movimento Federalista Europeo (Firenze, 23 - 25 aprile), dichiarando di essere favorevole ad un approccio gradualistico all'unificazione europea.
A giugno appare un suo articolo su "Il Mondo" di Pannunzio, il primo di una lunga collaborazione che proseguir? fino al 1960.
A luglio ? nominato membro effettivo dell'Assemblea del Consiglio d'Europa.
1950
Il 27 gennaio assume l'incarico di ministro senza portafoglio nel VI governo De Gasperi, col compito di procedere al riordino delle Partecipazioni Statali. Si batte per l'attuazione della riforma agraria, uno dei punti decisivi per l'entrata dei repubblicani nel governo.
Il 10 ottobre propone in Senato lo scioglimento del FIM, Fondo per il finanziamento dell?industria meccanica.
1951
Il 9 aprile presenta al Consiglio dei Ministri la relazione sullo stato delle Partecipazioni Statali; nello stesso giorno viene nominato ministro del Commercio Estero, al posto del dimissionario Ivan Matteo Lombardo, nell?ambito del governo Dc-Pri.
Propone la costituzione di un ministero delle Partecipazioni Statali con fini di vigilanza e coordinamento delle molte holding di Stato. La nuova struttura, secondo La Malfa, avrebbe avuto in dotazione soltanto una segreteria tecnica e un corpo ristretto di funzionari con scopi di controllo e indirizzo.
Il 26 luglio ? confermato ministro del Commercio estero nel VII governo De Gasperi.
Porta a termine la fondamentale opera per la liberalizzazione degli scambi e per la soppressione dei contingentamenti. Come dichiarer? in seguito a Ronchey, ? ?mosso da due convincimenti: la visione meridionalista, ossia l'idea di stimolare con la concorrenza il sistema economico, favorendo il Mezzogiorno, e una certa intuizione della capacit? nazionale di andare sui mercati, della possibilit? di dare finalmente respiro, sprigionare energie compresse?. Spiana cos? la strada al cosiddetto boom economico italiano.
1952
Propone una "Costituente programmatica" tra i partiti laici; il fallimento della proposta lo convince ad accogliere l'idea di una modifica della legge elettorale in senso maggioritario.
1953
Le elezioni del 7 giugno, che si svolgono col nuovo sistema (la cosiddetta "legge truffa"), si traducono in un grave insuccesso per il PRI; La Malfa ? rieletto deputato nel collegio che comprende Bologna, Ferrara e la Romagna. Nel mutato quadro internazionale dopo la morte di Stalin ? attento alle nuove posizioni assunte dal Psi, riprende il dialogo con Nenni e diviene uno dei pi? convinti sostenitori dell?apertura a sinistra.
1954
Con vari articoli su "Il Mondo" ribadisce l'idea di un'aggregazione delle forze laiche intorno ad una struttura federativa.
A seguito del voto del Parlamento francese, contrario alla CED (Comunit? europea di difesa, alla quale La Malfa ? favorevole), considera "insufficiente" la prospettiva di ?un'Europa divisa, anche se appoggiata militarmente dagli Stati Uniti?.
1955
Su "Il Mondo" del 27 dicembre scrive che la costituzione del Partito radicale rappresenta un fatto di rilievo per tutta la sinistra democratica.
1956
La Malfa e il PRI sostengono l'idea di una riunificazione socialista le cui avvisaglie si intravedono in un incontro a Pralognan fra Nenni e Saragat: il riavvicinamento ? letto come condizione essenziale per la creazione di un' alternativa democratica di sinistra ai governi Dc.
D? inizio a una polemica col PCI dopo le rivelazioni del XX congresso del Partito Comunista sovietico e in seguito alla repressione delle rivolte in Polonia e in Ungheria.
1957
Il PRI ritira l'appoggio esterno al governo Segni: la formula del quadripartito ? dichiarata conclusa. Randolfo Pacciardi si dimette dalla direzione del partito.
1958
Repubblicani e radicali presentano liste comuni nelle elezioni del 25 maggio: complessivamente l'alleanza raccoglie solo l'1,46 per cento. La Malfa ? eletto deputato nella circoscrizione di Bologna.
Al XXVI congresso repubblicano la corrente La Malfa - Reale, favorevole all'apertura verso i socialisti, risulta maggioritaria rispetto alla linea centrista pacciardiana.
1959
Assume la direzione de ?La Voce Repubblicana? che conserver? fino al 1962.
1960
Ricoverato in clinica per un?operazione agli occhi, decide di appoggiare il monocolore Fanfani che si ? formato il 26 luglio. Lontano dall?Italia nei turbolenti mesi del governo Tambroni, esprime una risoluta opposizione a quel tentativo, tanto da troncare i rapporti con il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi..
1961
La Malfa osteggia il tentativo socialista di far cadere Fanfani, sostenendo che le condizioni non sono ancora mature per una svolta di centrosinistra.
Nel mese di ottobre partecipa al raduno della Resistenza a Torino.
Il 12 novembre i repubblicani ritirano l?appoggio al governo Fanfani. Si ha cos? l'apertura della crisi.
1962
La Malfa ? nominato ministro del Bilancio nel primo governo di centrosinistra, presieduto da Fanfani con l?astensione dei socialisti.
Il 22 maggio presenta al Parlamento la celebre Nota aggiuntiva nella quale prefigura un modello di sviluppo che affronti gli squilibri strutturali della societ? italiana tramite lo strumento della programmazione.
Entra nel Comitato ristretto per lo studio della nazionalizzazione dell?industria elettrica.
1963
Con una serie di iniziative diplomatiche e di articoli propone, in opposizione a De Gaulle, l?ingresso della Gran Bretagna nelle istituzioni comunitarie.
Il suo progetto della programmazione incontra l?ostilit? del mondo imprenditoriale. Gli oppositori del centro-sinistra lo additano come il responsabile dell?inflazione.
Nelle elezioni del 28 aprile il PRI ottiene solo l?1,4 per cento. Nella nuova legislatura La Malfa ? nominato presidente della Commissione Bilancio.
1964
Si rifiuta di entrare nel primo governo organico di centrosinistra presieduto da Moro, favorendo l'ingresso di Reale come ministro della Giustizia.
Nel febbraio con una lettera a Aldo Moro chiede l?adozione di una ?politica dei redditi?.
In dicembre ? tra gli artefici dell?elezione di Giuseppe Saragat, da parte di un largo schieramento che va dalla Dc al Pci, a presidente della Repubblica.
1965
Il 18 febbraio propone un'inchiesta parlamentare sulle "Sfere di competenza, di responsabilit? e di controllo delle Autorit? politiche di governo e degli Organi amministrativi e tecnici, sia delle Amministrazioni dello Stato che degli Enti pubblici non territoriali controllati dallo Stato medesimo".
A marzo, a conclusione del XXIX congresso ? eletto segretario del PRI. Con il gruppo dirigente raccolto intorno a lui, avvia un processo di profondo rinnovamento del Partito.
Il 12 maggio si dimette dalla presidenza della Commissione Bilancio per protesta contro la dilatazione della spesa pubblica generata dalle cosiddette "leggine". La Commissione respinge le dimissioni, poi ripresentate in modo irrevocabile il 5 novembre.
Critico nei riguardi delle effettive realizzazioni del centro-sinistra, ? attento interprete della politica del Pci dopo la morte di Togliatti. A dicembre, a Ravenna, svolge un dibattito con Pietro Ingrao sulle prospettive della sinistra in Italia.
In uno scambio pubblico di opinioni con Lombardi, d? inizio all'analisi critica della prima esperienza di centrosinistra.
1966
Nel mese di aprile, continua il dibattito a sinistra confrontandosi a Roma con Giorgio Amendola. Secondo La Malfa ? giunta l'ora per la sinistra di abbandonare i vecchi schemi ideologici per porsi come forza effettiva di mutamento del paese, secondo le culture della sinistra occidentale.
1967
La Malfa si schiera a favore del Trattato di non proliferazione nucleare.
1968
Nelle elezioni del 19 maggio il PRI inverte il trend di declino e ottiene il 2% dei voti, eleggendo 9 deputati e 2 senatori. La Malfa, eletto alla Camera nelle circoscrizioni di Bologna, Catania e Palermo, opta per la circoscrizione di Catania.
Al XXX congresso del PRI presenta una relazione su Ideologia e politica di una forza di sinistra,guardando alle dinamiche di confronto tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo.
1969
La Malfa critica le rivendicazioni salariali, le cui modalit? disordinate non hanno alcuna considerazione dei limiti delle risorse dello Stato e della necessit? di risparmiare in vista di investimenti futuri.
1970
Rifiuta l'incarico di ministro del Tesoro propostogli da Emilio Colombo; chiede garanzie sull'adozione di una scala di priorit? e di scadenze in vista delle varie riforme in programma.
1971
A marzo, durante il consiglio nazionale del PRI, presenta una relazione nella quale spiega il ritiro della delegazione repubblicana dal governo, che ? avvenuta nel febbraio precedente; il partito esprimer? il proprio voto caso per caso.
A dicembre i repubblicani sono determinanti per l?elezione di Giovanni Leone alla presidenza della Repubblica.
1972
Nel mese di gennaio si dimette il governo Colombo. Nelle elezioni, anticipate anche per volere di La Malfa, che si svolgono il 7 maggio, il PRI ottiene il 2,9 per cento. La Malfa ? eletto deputato nelle circoscrizioni di Roma, Palermo e Catania; sceglie quella di Roma. Dopo le elezioni i repubblicani appoggiano dall?esterno il secondo governo Andreotti, composto da DC, PSDI, PLI.
1973
Nel maggio i repubblicani ritirano l?appoggio al governo. Nasce il quarto governo Rumor, che costituisce il ritorno al centrosinistra e nel quale La Malfa assume l'incarico di ministro del Tesoro. In tale veste blocca la richiesta di aumento del capitale della Finambro, aprendo la strada al fallimento finanziario di Michele Sindona. Non riesce a liquidare la Finmare, pesantemente indebitata.
Denuncia le truffe sui danni di guerra (il cosiddetto "caso Caproni").
1974
Nel mese di febbraio si dimette dall'incarico di ministro del Tesoro a seguito di contrasti col ministro del Bilancio, Giolitti, intorno alle clausole concordate con il Fondo Monetario Internazionale per l'erogazione di un prestito all'Italia.
A maggio partecipa a Roma al comizio di chiusura della campagna referendaria contro l'abrogazione della legge sul divorzio; insieme con lui sono Malagodi, Nenni, Parri, Saragat.
Il 7 giugno indirizza una lettera ai leader delle confederazioni sindacali invitandoli a inserire le rivendicazioni salariali nel quadro delle condizioni effettive del paese.
Nel mese di dicembre assume la vicepresidenza del quarto governo Moro (bicolore DC - PRI).
1975
Al XXXII Congresso Nazionale del PRI (Genova, 27 febbraio ? 2 marzo) La Malfa parla dell'ineluttabilit? del compromesso storico. Nella stessa sede si apre un aspro dissenso fra La Malfa e il collegio dei probiviri intorno alla gestione del partito in Sicilia.
Oddo Biasini diviene segretario del partito, La Malfa ne assume la presidenza.
1976
Il 12 febbraio il governo Moro-La Malfa rassegna le dimissioni in seguito all'uscita del PSI dalla maggioranza.
A giugno il PRI ottiene il 3,1 per cento dei consensi elettorali. La Malfa ? eletto alla Camera nelle circoscrizioni di Roma, Catania e Palermo. Opta per Roma.
Vincendo le resistenze della sinistra repubblicana e la tradizione che aveva visto il Pri aderire al gruppo socialista, conduce il Pri nella Federazione dei partiti liberali e democratici europei, caratterizzandolo come forza della sinistra democratica.
1977
Dopo l?importante discorso di Berlinguer sul valore della democrazia, in occasione del sessantesimo anniversario della Rivoluzione d?ottobre, in novembre, in un'intervista a "la Repubblica", chiede l?ingresso del Pci nel governo, dopo che nell?estate 1976 si era formato un monocolore democristiano guidato da Andreotti rispetto al quale si erano astenuti tutti i partiti dell?arco costituzionale, dal Pli al Pci..
1978
Il 16 marzo Aldo Moro ? rapito dalle Brigate Rosse. La Malfa rifiuta qualsiasi atteggiamento compromissorio nei confronti dei terroristi, proponendo addirittura l?adozione della pena di morte. Annuncia nello stesso tempo l'appoggio del PRI al governo di solidariet? nazionale presieduto da Andreotti, comprendente il Pci nella maggioranza.
Al XXXIII congresso repubblicano si congeda dall'attivit? di partito con un intenso discorso di forte contenuto autobiografico.
Nel mese di luglio ? proposto dal PRI come candidato alla presidenza della Repubblica, ma si ritira di fronte all?opposizione di settori della DC e, soprattutto del PSI e il non sostegno del PCI, favorendo l'elezione di Sandro Pertini.
A novembre si batte per la partecipazione dell'Italia al Sistema Monetario Europeo, minacciando, in caso contrario, il ritiro dei repubblicani dalla maggioranza.
1979
Il 22 febbraio viene incaricato di formare un nuovo governo dopo la caduta del quarto governo Andreotti. E? la prima volta da Parri che tale incarico viene affidato a un non democristiano. A marzo, vista l'indisponibilit? a ricostituire la solidariet? nazionale da parte dei maggiori partiti, ? costretto a rinunciare all'incarico; pochi giorni dopo accetta l'incarico di vicepresidente del Consiglio e di ministro del Bilancio nel nuovo governo Andreotti.
Il 24 marzo ? colpito da emorragia cerebrale. Muore il 26 marzo.
PAola Borboni.?( La pi? grande qualit?. Ridere sempre degli altri. E di se stessi. )
Paola Borboni, all'anagrafe Paolina (Golese, 1? gennaio 1900 ? Bodio Lomnago, 9 aprile 1995), ? stata un'attrice italiana.
? stata una delle presenze storiche del teatro italiano, con una carriera lunghissima, cominciata nel 1916 e conclusasi pochi mesi prima della sua morte, nel 1994.
Ha partecipato anche a molti film, ha lavorato in radio ed ? comparsa spesso in televisione, ma il suo vero mondo era il teatro, come lei stessa ha sempre ammesso.
Una vita per il teatro
Nacque nel quartiere Golese di Parma (allora comune a s? stante), il primo giorno del 1900, una data particolare che la portava tra ironia e compiacimento a definirsi "la prima attrice del secolo".
Donna dall'ego potente, di mente vivacissima e di spirito libero, la Borboni pu? essere considerata, per il suo essere tutt'uno con il teatro e il recitare, il contraltare femminile di Vittorio Gassman, che peraltro era di oltre vent'anni pi? giovane.
Figlia d'arte (suo padre era impresario lirico), cominci? a calcare le scene giovanissima e a diciotto anni era gi? prima attrice in compagnia. Per una decina d'anni interpret? esclusivamente ruoli brillanti, grazie anche all'ottimo aspetto e ad una disinvoltura sorprendente per l'epoca. Nel 1925 recit? a seno scoperto, interpretando il personaggio della sirena protagonista nella pi?ce Algamarina di Carlo Veneziani; trattandosi del primo nudo nel teatro italiano, lo scandalo fu enorme.
Maturando, pass? a ruoli pi? complessi e drammatici. Fra il 1933 e il 1942 ? primattrice per due stagioni con Ruggero Ruggeri (con il quale torna a lavorare ancora nel 1949), e nel 1934 mette su una propria compagnia, alla quale sacrifica anche i propri gioielli personali.
Nel 1942 ha gi? recitato di tutto, da Marco Praga a Rosso di San Secondo a D'Annunzio a Shaw.
Ma la sua grande passione ? Pirandello, che recita per 6 anni, in tre diverse compagnie, finanziandone una, fra l'altro, con i proventi di una rivista (Mani in tasca e naso al vento di Galdieri, in scena nel 1939, con Odoardo Spadaro), e a Pirandello ? tornata fino alla fine, con Io e Pirandello della stagione 1991-1992 e l'ultimo Berretto a sonagli del 1994.
Paola Borboni ha calcato tutte le scene d'Italia ed ? stata attrice assolutamente completa:
dal genere brillante, che non abbandon? mai, per una ragione o per un'altra (Ciao Rudy di Garinei e Giovannini nel 1972, un cabaret intitolato Io, Paola Borboni, nel 1975, con il giovane Bruno Vilar che aveva sposato nel 1972); alla tragedia (Eschilo, Shakespeare - il cui Re Lear torner? ad interpretare nel 1985 nella parte del re; Lorca, la Clitemnestra di Yourcenar nel 1988); al teatro di piazza (il carro di Tespi del 1937); al monologo, che fu la prima attrice a praticare dal '54 al '65, in Madri, zitelle e donne sole al tramonto, su testi, tra gli altri, di Pirandello, Alvaro, Bacchelli (La serpe grigia), Savinio, Buzzati, e che rappresent? con grande piacere fino all'ultimo (Io Paola la Commediante, scritto per lei da Mario Luzi nel 1992); ai drammaturghi stranieri presentati in Italia fra gli anni cinquanta e i sessanta (Bertold Brecht, Harold Pinter, Samuel Beckett, Eug?ne Ionesco); alla poesia recitata, che negli anni ottanta la vide, tra gli altri, protagonista della Notte dei Poeti nel suggestivo scenario del teatro romano di Nora.
Paola Borboni si spense il 9 aprile del 1995, in una casa di riposo a Varese, stroncata da un ictus. Vita privata Paola Borboni, in compagnia del marito Bruno Villar
Nel 1972, settantaduenne, si spos? con Bruno Vilar, poeta e attore di quaranta anni pi? giovane. Il 28 giugno 1978 ebbero un tragico incidente d'auto, in seguito al quale Vilar mor? e lei fu costretta alle stampelle.
? sepolta a Parma, al Cimitero della Villetta all'ingresso del reparto San Pellegrino, nella tomba di famiglia con le sorelle Anna (1901-1982), Elena (1904-1984) e il vecchio zio Giuseppe, soprannominato "Zio Cecchino" poich? nel 1922 durante le barricate antifasciste allestite a Parma, dal suo appartamento di Via Massimo D'Azeglio spar? alla Milizia Fascista facendo saltare una mostrina ad uno squadrista.
Paola Borboni amava molto la sua terra, alla quale rimase affezionata per tutta la vita. Amava parlare il tipico dialetto parmigiano ed allietare parenti ed amici con stornelli e barzellette nel dialetto locale. Curiosit?
La Borboni fu la prima persona, e forse l'unica, che riusc? a far parlare il pappagallo della popolare trasmissione televisiva Portobello di Enzo Tortora, nel gennaio del 1982.[1]
Riguardo la sua apparizione in scena a seno scoperto in "Alga Marina" del 1925 (primo nudo teatrale in Italia) Paola Borboni stessa afferm? nel 1989 che, nonostante l'epoca alle soglie del fascismo, gli scandali che seguirono non comportarono la chiusura della compagnia perch? le sue nudit? erano delle forme gentili, da lei simpaticamente definite "proposte" e non volgari forme fisiche.
Fernandel, nome d'arte di Fernand Joseph D?sir? Contandin (Marsiglia, 8 maggio 1903 ? Parigi, 26 febbraio 1971), ? stato un comico, attore, cantante e regista francese.
Fernandel nacque a Marsiglia da genitori occitani temporaneamente stabilitisi a Perosa Argentina (TO) [1], dove procedendo verso il Sestriere un cartello ricorda l'ubicazione della loro casa, Fernandel inizi? la propria carriera per una dozzina d?anni con piccoli lavori per sbarcare il lunario, dal 1915 al 1925. In parallelo calcava le scene come cantante e caratterista nei caff?-concerto dove sorprendeva il pubblico per il suo profilo equino. Il 4 aprile 1925 spos? Henriette Manse, la sorella di un suo caro amico. Ebbero tre figli, Josette nel 1926, Janine nel 1930 e Franck nel 1935. Il debutto cinematografico avvenne nel 1931, quando ebbe un piccolo ruolo nel film Le Blanc et le noir, dove Raimu era il protagonista. Lo stesso anno Jean Renoir gli affid? un ruolo pi? importante in On purge b?b?, tratto da un lavoro di Georges Feydeau. Sempre nel 1931, fu protagonista nel film di Bernard Deschamps Le Rosier de Madame Husson, dove interpret? un ruolo che in carriera gli avrebbero offerto spesso, quello di giovanotto ingenuo, che in questo caso perdeva la verginit? in una casa di piacere. Giunse il successo, che continu? per tutti gli anni trenta, periodo in cui Fernandel tuttavia prosegu? la carriera di cantante comparendo in numerose commedie musicali, che spesso furono dopo poco trasposte in versione cinematografica. La svolta avvenne nel 1951, quando, grazie a Julien Duvivier e al primo della serie di film incentrati sulla figura di Don Camillo, nato dalla penna di Giovannino Guareschi, Fernandel vest? il ruolo di un sacerdote italiano di provincia, irascibile e sempre in lotta con il sindaco comunista, Peppone, interpretato da Gino Cervi. Dal 1951 al 1965 Fernandel ricopr? il ruolo di Don Camillo nei complessivi 5 film della serie: Don Camillo, 1952; Il ritorno di don Camillo, 1953; Don Camillo e l'onorevole Peppone, 1955; Don Camillo monsignore... ma non troppo, 1961; Il compagno don Camillo, 1965. Nel frattempo comparve anche in diversi altri film, sia italiani che statunitensi. Attore molto versatile ed espressivo, negli anni cinquanta e sessanta si trov? ad alternare ruoli comici, come La legge ? legge (1957) al fianco di Tot?, o La vacca e il prigioniero (1959), ad altre interpretazioni pi? patetiche. Il suo primo film a Hollywood, del 1956, fu Il giro del mondo in ottanta giorni, nel quale interpretava un conduttore di carrozza. Il successo ottenuto in quel film lo port? a girare una nuova commedia nel 1958, Paris Holiday, con Bob Hope e Anita Ekberg. Alla fine della carriera intraprese la strada della regia cinematografica, realizzando quattro film, e cre? la casa di produzione GaFer film insieme a Jean Gabin.
Fernandel mentre ride in una scena del film Don Camillo monsignore... ma non troppo, del 1961
Nel 1971, quando la lavorazione del sesto episodio della saga di Don Camillo, "Don Camillo e i giovani d'oggi", per la regia di Christian Jaque, era gi? a buon punto, l'attore si ammal? gravemente e dovette abbandonare il progetto, lasciando il set del film. Si dice che Gino Cervi, alla notizia della defezione di Fernandel per gravi problemi di salute, non volle continuare per il rispetto e la stima che provava nei confronti del fraterno amico e compagno di lavoro. Quindi, il sesto film rimase incompiuto nonostante alcune fonti dicano che mancassero poche riprese alla fine. Venne poi realizzato nel 1972, con Gastone Moschin nel ruolo di Don Camillo e Lionel Stander in quello di Peppone. Dopo mesi di sofferenze, Fernandel mor? di tumore; venne sepolto a Parigi nel cimitero di Passy.
Alain Elkann New York, 23 marzo 1950 ? un giornalista e scrittore ebreo italiano. Attualmente ? il conduttore di rubriche d'approfondimento culturale per la rete televisiva LA7. Nasce a New York, negli Stati Uniti, da un padre francese e da una madre italiana, ambedue ebrei. Il padre, Jean-Paul Elkann (1921 - 1996), banchiere e industriale, ? stato presidente del Concistoro ebraico di Parigi (1967-1982; di Francia dal 1982 al 1992) e a lungo ai vertici dell'amministrazione della Christian Dior SA. La madre, Carla Ovazza, discende da una famiglia di banchieri di Torino (nel 1976 fu vittima di un sequestro di persona). Un suo zio, il banchiere Ettore Ovazza, convinto aderente al Fascismo e amico di Mussolini, fondatore del giornale ebraico antisionista La Nostra Bandiera, fu assassinato nel 1943 dai nazisti insieme a tutta la sua famiglia.
Alain Elkann ha sposato nel 1975 Margherita Agnelli, figlia del defunto presidente della FIAT Gianni, dalla quale ha avuto tre figli dei quali due hanno intrapreso la strada del nonno, Lapo Elkann e John Elkann. Dopo il divorzio si ? successivamente risposato con Rosy Greco, dalla quale si ? separato nel 2009.
Attivit? professionale Alain Elkann ? stato sodale prima di Alberto Moravia e quindi di Indro Montanelli. Ha scritto numerosi libri, romanzi, saggi e opuscoli, tra i quali spiccano i due in partecipazione con Elio Toaff (rabbino capo emerito di Roma) e con l'arcivescovo emerito di Milano Carlo Maria Martini, e inoltre un libro con il re giordano Abdullah.
Tema a lui caro ? quello della fede ebraica in rapporto alle altre religioni, e l'essere ebrei oggi. ? anche giornalista televisivo, conduttore dal 1991 di programmi di interviste prima su Telemontecarlo e in seguito su La7. Ha collaborato con varie testate giornalistiche, fra cui La Stampa, Il Messaggero e Capital. Nel 1996 collabora con Ottavia Fusco scrivendole i testi per il musical "Meditazione davanti a un Buddha". Dal 2004 ? presidente della Fondazione Museo delle Antichit? Egizie di Torino. Dal 2007 ? presidente della "Fondazione Citt?Italia". Il 16 maggio 2008 ? stato nominato consigliere per gli eventi culturali e per i rapporti con l'estero dal Ministro Sandro Bondi.
Nel 2010 gli ? stato attribuito il "Premio America" della Fondazione Italia USA, della quale ? entrato a far parte nel 2011.
Nel 2011 conduce Bookstore, programma in onda al sabato mattina su LA7. Dal giugno 2011, presiede il Comitato Scientifico di Palazzo Te a Mantova.
Opere
Per Mondadori ha pubblicato * Il tuffo (1981) * Stella Oceanis (1983) * Piazza Carignano (1985) * Le due babe (raccolta di racconti, 1986) * Montagne russe (1988) Per Bompiani ha pubblicato * Vita di Moravia (con Alberto Moravia, 1990, nuova edizione 2000) * Rotocalco (romanzo, 1991) * Delitto a Capri (romanzo, 1992) * Vendita all'asta (racconti, 1993) * Cambiare il cuore (con Carlo Maria Martini, 1993, nuova edizione accresciuta 1997) * Essere ebreo (con Elio Toaff, 1994, nuova edizione 2001) * Emma, intervista a una bambina di undici anni (1995) * I soldi devono restare in famiglia (1996) * Diario verosimile (1997) * Il padre francese (1999) * Le mura di Gerusalemme (2000) * Interviste 1989-2000 (2000) * John Star (2001) * Essere musulmano (con B. Hassan, 2001) * Il Messia e gli ebrei (2002) * Boulevard de S?bastopol e altri racconti (2002) * Una lunga estate (2003) * Mitzv? (2004) * Giorno dopo Giorno (2005) * L'Equivoco (2008) * Nonna Carla (2010) * L'intervista. 1989/2009 (2010) in coedizione con il quotidiano La Stampa
Onorificenze
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore ? 4 dicembre 2009 Alain Elkann ? stato insignito, il venerdi 4 dicembre 2009, della pi? alta onorificenza attribuita dalla Repubblica Francese: la L?gion d?honneur (Legion d?onore). La consegna ? avvenuta da parte dell?Ambasciatore Francese in Italia, S.E. Jean-Marc de La Sabli?re, a Palazzo Farnese.
Dicembre 2011, riceve il Premio Bellezze d'Italia nella cerimonia tenutasi alla Galleria Alberto Sordi in Roma per le attivit? svolte a tutela del patrimonio artistico e culturale italiano.
Papa dal 1492 al 1503. Figlio di Isabella Borgia, sorella di papa Callisto III, e di Jofr? de Borgia y Doms, venne in Italia nel 1449, per studiare diritto canonico all'universit? di Bologna, dove si laure? nel 1456, e lo stesso anno fu fatto cardinale, ancor prima di ricevere gli ordini maggiori, e vescovo di Valencia (per questo fu chiamato anche 'il cardinale Valentino'). Alla morte di Sisto IV, tent? invano di farsi eleggere papa, ma lo divenne solo nel 1492, quando gi? aveva avuto numerosi figli: Isabella, Girolama e Pier Luigi, primo duca di Gand?a (n. 1463), di cui non ? certa la madre, oltre a quattro figli nati da Vannozza de Cattanei: Cesare, Giovanni, secondo duca di Gand?a, Lucrezia e Goffredo, che vennero tutti legittimati con varie bolle; ma pi? tardi Rodrigo Borgia ebbe anche un'altra figlia da Giulia Farnese. Come papa, Alessandro VI fu una delle pi? discusse personalit? della sua epoca: poco aperto, da un lato, alla cultura rinascimentale, sistem? tuttavia l'universit? di Roma e incoraggi? gli scavi archeologici che portarono alla scoperta, a Nettuno, dell'Apollo del Belvedere e, pi? tardi, del gruppo del Laocoonte. Rodrigo Borgia fu per? soprattutto un sovrano temporale, partecip?, infatti, attivamente alle vicende politiche italiane. Ostile alla spedizione in Italia di Carlo VIII di Francia (1494), lo lasci? arrivare a Napoli, organizzando subito dopo contro di lui, una lega con Venezia e Milano, che costrinse Carlo VIII ad abbandonare Napoli e l'Italia (1495). Nel 1943 fiss? una divisione dell'America da poco scoperta, dividendola nella la zona sottoposta all'influenza della Spagna e quella sottoposta al Portogallo Girolamo Savonarola l'accus? di simonia e ne critic? aspramente la vita dissoluta, cosa che gli cost? la scomunica da parte di Alessandro VI (1497) e pi? tardi (1498) la morte: Savonarola fu impiccato e bruciato sul rogo a Firenze alla presenza di inviati pontifici. I suoi grandiosi progetti di conquiste, pensati per favorire il figlio Cesare, causarono una serie di continue lotte contro i grandi feudatari romani (Colonna, Orsini, Savelli, Caetani) e contro i signori della Romagna e dell'Italia centrale. Ma la sua morte improvvisa (per la quale si parl? di veleno) fece crollare tutti questi progetti, poich? nel frattempo anche il figlio Cesare si era gravemente ammalato. La figura di Alessandro VI, molto complessa, ? stata giudicata in molti modi ed ? difficile ancor oggi pronunciarsi in modo assoluto e definitivo: certo alcune delle accuse portate contro di lui furono esagerate o false (soprattutto quelle che lo dipinsero come avvelenatore e incestuoso), mentre ? sicuro che la sua condotta morale, particolarmente agli occhi dei moderni, non era adatta ad un pontefice, ma piuttosto a quella di un principe del Rinascimento.
Totila, o Baduila (... ? loc. Caprara di Gualdo Tadino, luglio 552), fu re degli Ostrogoti e re d'Italia dal 541 al 552.
Biografia [modifica]
Totila ("l'immortale" in lingua gota) sal? al trono dopo la morte di suo zio Ildibaldo e l'assassinio di suo cugino Erarico. Dopo le pesanti sconfitte subite contro il generale Belisario e dopo la conseguente cattura di Vitige nel 540, gli Ostrogoti riuscirono faticosamente a tenere in vita uno stato a nord del fiume Po. Totila era il comandante della truppe gote presso Treviso e fu probabilmente nominato re intorno alla met? del 541.
Totila fa distruggere la citt? di Firenze, miniatura da un manoscritto della Cronaca di Giovanni Villani Il suo obiettivo fu subito quello di sventare la politica dell'imperatore Giustiniano I, che mirava alla presa di possesso dell'Italia. Totila ebbe inizialmente molto successo, approfittando del fatto che le truppe di Giustiniano I erano impegnate dal 540 in una guerra contro i Sasanidi nell'Impero Romano d'Oriente. Consegu? notevoli successi sul campo di battaglia assediando e saccheggiando Alatri nel 543, reclutando contadini e servi per rafforzare l'esercito, e riusc? a conquistare la citt? di Roma per ben due volte, alla fine del 546 ed all'inizio del 550), pur non riuscendo a tenerla per molto tempo. La prima volta Totila pose sotto assedio Roma nel 544: il 17 dicembre 546 i guardiani si accordarono con l'esercito ostrogoto ed aprirono le porte della citt?, consentendone l'invasione. Roma venne depredata e le sue mura smantellate, mentre i suoi abitanti furono cacciati o uccisi. Nella primavera del 547 Belisario riusc? a liberarla, ed un secondo assedio di Totila nel maggio dello stesso anno non ebbe successo.
Nell'autunno del 549 Totila pose sotto assedio Roma per la terza volta, e riusc? a conquistarla grazie ad un nuovo tradimento dei guardiani che aprirono le porte al suo esercito. La citt? cont? pochi sopravvissuti ed il Senato si trasfer? quasi completamente a Bisanzio. Totila durante il saccheggio proib? di uccidere e insultare le donne.[1] La seconda guerra gotica fu molto pi? sanguinosa della prima negli anni tra il 535 ed il 540. Dopo la seconda conquista di Roma, Totila avvi? inoltre una campagna di propaganda, in cui mise a confronto lo stile di vita degli Ostrogoti ai tempi di Teodorico il Grande, con gli anni della sofferenza, della guerra e della politica fiscale di Giustiniano I. Ebbe meno successo con la politica estera, in quanto non riusc? a stringere l'alleanza con i Franchi. Nel 551, Giustiniano I affid? il comando dell'esercito ad un anziano eunuco di corte, Narsete e lo mand? ad occupare l'Italia: le sue truppe entrarono in Italia da nord attraverso i Balcani, evitando le linee difensive gotiche. Totila allora abbandon? Roma, portando con s? 300 giovani ostaggi scelti tra famiglie pi? importanti della citt?. Il 30 giugno o il 1? luglio del 552, l'esercito gotico venne intercettato nei pressi del villaggio di Tagina (il moderno Gualdo Tadino), da Narsete. Dopo che Totila si accorse di avere un'armata molto meno numerosa del nemico, comunic? di voler arrendersi, ma invece attacc? di sorpresa i bizantini e conquist? una piccola collina. L'armata di Narsete si dispose ad "arco", con la fanteria formata dai longobardi e dagli eruli nel centro e ai lati gli arcieri con alle spalle la cavalleria. Totila dispose i suoi arcieri di fronte con la cavalleria alle spalle. Inizialmente, un gruppo di disertori bizantini si un? agli ostrogoti e iniziarono un combattimento corpo a corpo, ma furono sconfitti, a questo punto comparve Totila che esegu? una danza di guerra o un esercizio equestre (le testimonianze sono vaghe su questo punto). Dopo che furono arrivati in rinforzo a Totila 2000 cavalieri, tutta l'armata ostrogota pranz?, infatti il re voleva provocare un crollo di morale nell'esercito bizantino. Ovviamente Narsete era pronto a questo e mosse i suoi arcieri e fece attaccare la cavalleria sui lati dello schieramento avversario, provocando enormi perdite. Nel primo pomeriggio gli ostrogoti erano completamente disorganizzati e quando Narsete ordin? un'avanzata generale, scapparono e si dispersero. Gli ostrogoti subirono un totale di 6000 vittime. Lo stesso Totila fu ferito dalle frecce dei tiratori dell'esercito bizantino e con pochi fedeli seguaci fugg? verso Caprae (Caprara di Gualdo Tadino) dove mor? per le ferite riportate in battaglia; gli Ostrogoti si riunirono sotto l'ultimo re Teia. Tuttavia, a causa della perdita della maggior parte della cavalleria che non pot? pi? offrire una resistenza adeguata, il sogno degli Ostrogoti di un'affermazione in Italia ebbe fine, mentre Totila continu? a vivere da figura eroica. La probabile tomba di Totila ? stata rinvenuta nel XVIII secolo a Matelica, presso il Piano dei cavalieri, chiamato in origine Piano delle tombe o delle capre. L'identificazione ? avvenuta tramite il percorso e la descrizione della battaglia fornita dal cronista Procopio di Cesarea. Nella cripta, di chiara origine gota, fu ritrovato un cadavere tumulato secondo le usanze dei nobili goti, con un anello d'oro al dito, quattro corpi di soldati di guardia e una spada.
Dea della vittoria, personificata come giovane donna alata. Era anche detta Nice o Niche.
? figlia del titano Pallante e della ninfa Stige e sorella di Cratos (Potenza), Bia (Forza) e Zelos (Ardore). Secondo la mitologia classica, Stige port? i suoi quattro figli da Zeus quando quest'ultimo stava raggruppando gli alleati per la Guerra contro i Titani: Zeus nomin? Nike condottiera del suo carro divino, ruolo in cui viene spesso ritratta nell'arte classica greca e nomin? tutti e quattro sentinelle del suo trono. La maggior parte delle altre divinit? alate aveva perso le ali prima di giungere al periodo classico greco. ? strettamente connessa ad Atena ed ? una delle figure pi? ricorrenti sulle antiche monete greche.
Jane Eyre ? un romanzo di Charlotte Bront?, uscito nel 1847 e rivelatosi come il capolavoro della scrittrice inglese. Il racconto ? scritto in forma autobiografica, con la protagonista, Jane Eyre appunto, che si rivolge in modo diretto al "lettore"; lo stile presenta aspetti puntualmente descrittivi dell'ambiente e dei personaggi, insieme all'approfondimento dell'evoluzione della protagonista dal punto di vista emotivo, morale e sentimentale. Accolto con successo gi? al suo apparire, nonostante il suo porsi in dissonanza con i clich? dell'epoca, il romanzo ? tuttora molto attuale grazie ad una concomitanza di molteplici fattori, come gli aspetti descrittivi, vivaci e realistici ma non pedanti, la psicologia dei personaggi colta con finezza, l'intensa analisi dei sentimenti e soprattutto la creazione di un personaggio, Jane Eyre, dotato di integrit?, indipendenza, forza interiore e passionalit? tali da renderlo capace, come testimoniato dai numerosi lettori, di uscire dalle "pagine di carta" ed entrare nel mondo reale della vita pi? intima di chi con esso si ? confrontato. La pazza Bertha Mason diventa in quest'opera una sorta di doppelg?nger di Jane rappresentandone le passioni e il lato animale che nella societ? Vittoriana dovevano essere represse e nascoste.
LOY MirNA Myrna Loy, nome d'arte di Myrna Adele Williams (Helena, 2 agosto 1905 ? New York, 14 dicembre 1993), ? stata un'attrice statunitense. Dotata di fascino ed eleganza, Myrna Loy ? stata tra le migliori attrici brillanti della Hollywood degli anni trenta. Indimenticabile la sua interpretazione dell'arguta Nora Charles nella serie di film de L'uomo ombra, in coppia con William Powell, nei panni del detective Nick Charles.
ella serie di film de L'uomo ombra, in coppia con William Powell, nei panni del detective Nick Charles.
Myrna Loy esotica bellezza in Across the Pacific (1926) Figlia di un politico di origine scozzese, Myrna Loy crebbe con la passione per la musica, di cui era appassionata la madre, e per il teatro. Dopo la prematura morte del padre, si trasfer? con la madre e il fratellino nei pressi di Los Angeles, dove, ancora quindicenne, entr? a far parte di alcune compagnie locali come attrice e ballerina. Durante una rappresentazione venne notata da Natacha Rambova che la segnal? insistentemente al marito Rodolfo Valentino perch? recitasse nel suo nuovo film, What Price Beauty? (1925). La giovanissima Myrna Loy fece cos? la sua prima apparizione cinematografica nel ruolo di una femme fatale. Grazie al suo fascino intrigante e ai suoi lineamenti vagamente esotici, l'attrice fu impiegata durante tutti gli anni venti in ruoli di seduttrice e di vamp. Ma il vero grande successo arriv? con l'avvento del sonoro, che le diede l'opportunit? di mettere in luce il suo sorprendente brio recitativo e la sua solare bellezza, in ruoli di ironica moglie o capricciosa ereditiera. Nel 1933 venne scritturata dalla Metro Goldwyn Mayer e, l'anno seguente, ottenne un grande successo al fianco di William Powell nella gustosa commedia L'uomo ombra (1934), diretta dal grande W.S. Van Dyke, e tratta dall'omonimo romanzo di Dashiell Hammett, in cui i due impersonarono una coppia di coniugi detective, ironici e amanti della vita mondana. Il film, che avr? ben cinque seguiti (l'ultimo dei quali, Il canto dell'uomo ombra, risale al 1947) offr? all'attrice la possibilit? di dimostrarsi scanzonata, fascinosa e raffinata interprete brillante.
con Adolphe Menjou sul set del film La figlia dell'ambasciatore (1956) Negli anni trenta e quaranta torn? in altre occasioni in coppia con William Powell, sempre sfavillante interprete di numerose commedie, come La donna del giorno (1936) di Jack Conway, Il paradiso delle fanciulle (1936) di Robert Z. Leonard, Arditi dell'aria (1938) di Victor Fleming, con Clark Gable e Spencer Tracy, Ti amo ancora (1940) di W.S. Van Dyke, e La casa dei nostri sogni (1948) di H.C. Potter, con Cary Grant; ma dimostr? grande versatilit? anche in ruoli drammatici e di maggior impegno, come ne I migliori anni della nostra vita (1946), diretto da William Wyler, in cui imperson? con grande intensit? la dolce moglie di un reduce di guerra (interpretato da Fredric March). Durante la Seconda guerra mondiale, si dedic? con costante impegno a spettacoli di intrattenimento per le truppe americane al fronte, e come organizzatrice di attivit? politiche e culturali per l'UNESCO. Negli anni cinquanta e sessanta l'attrice dirad? i suoi impegni cinematografici, limitando le sue apparizioni a film come Dodici lo chiamano pap? (1950) accanto a Clifton Webb, Dalla terrazza (1960), con Paul Newman, e Sento che mi sta succedendo qualcosa (1969) con Jack Lemmon. Negli anni settanta si dedic? maggiormente al teatro e alla televisione, ritirandosi dalle scene nel 1982. Riconoscimenti [modifica]
Nel 1991 le venne conferito il Premio Oscar alla carriera.[1]
? Trent?anni fa sapevo che il mondo libero sarebbe stato dalla mia parte, oggi i dissidenti non godono del beneficio di sapere che qualcuno avr? a cuore la loro sorte in carcere, che la comunit? internazionale richieder? il loro rilascio, che il popolo marcer? per la loro libert? ? Anatolij Borisovic Saranskij 20 gennaio 1948 ? un politico, scrittore e matematico ebreo sovietico naturalizzato israeliano, pi? noto con il nome di Natan Sharansky .
Dr. Natan Sharansky ? un noto appartenente dello Shalem Center, del quale ? responsabile dell'istituto di studi strategici. Da marzo 2003 a maggio 2005 ? anche stato Ministro senza portafoglio con delega su Gerusalemme e la Diaspora ebraica. In precedenza ha ricoperto il ruolo di Vice primo ministro di Israele, Ministro per l'edilizia fino al marzo 2001, Ministro degli interni (dal luglio 1999 fino alle dimissioni date nel luglio 2000), Ministro per l'industria ed il commercio (1996-1999). Diede le dimissioni dalla compagine governativa nell'aprile 2005 per protestare contro il piano di ritiro degli insediamenti israeliani dalla Striscia di Gaza. ? stato rieletto alla Knesset nel marzo 2006 nelle file del Likud. Nell'ottobre 2006 si diffuse la notizia del suo ritiro dalla politica e il 20 novembre successivo diede le dimissioni dalla Knesset, per dedicarsi agli impegni scientifici. Dal giugno 2009 ? presidente dell'Agenzia ebraica per Israele.
Biografia Natan SHaransky nacque da una famiglia ebrea e si laure? in matematica applicata all'Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca.
Dopo che nel 1973 gli fu negato il visto di espatrio per Israele per ragioni di sicurezza nazionale, lavor? come interprete per l'inglese del famoso fisico e dissidente Andrei Sakharov, divenendo a sua volta attivista per i diritti umani. Sharansky fu anche tra i fondatori oltre che portavoce dell'Helsinki Watch Group di Mosca, un movimento costituito da ebrei e Refusenik, noto anche come gruppo di Yuri Orlov.
Nel marzo 1977 fu arrestato e nel luglio dell'anno dopo condannato a 13 anni di lavori forzati per tradimento e spionaggio a favore degli Stati Uniti. Dopo una detenzione di 16 mesi nella prigione Lefortovo fu trasferito nel gulag siberiano Perm 35 dove rimase nove anni. La sorte di Sharansky e di altri prigionieri politici fu ripetutamente portata all'attenzione pubblica da parte di diplomatici e difensori dei diritti umani occidentali creando imbarazzo ed irritazione alle autorit? sovietiche. Finalmente nel 1986 fu trasferito in Germania orientale e a Berlino ovest attraverso il Ponte di Glienicke in cambio di due spie sovietiche: Karl Koecher e sua moglie Hana. Famoso per la resistenza opposta durante la detenzione, non si sment? neppure in occasione della liberazione: gli venne chiesto di camminare diritto verso la sua libert? e lui avanz? invece zigzagando come ultimo atto di sfida. Sharansky emigr?, quindi, in Israele dove prese il nome proprio ebraico di Natan.
Nel 1988 Sharansky ? stato eletto presidente dello Zionist Forum, un'organizzazione sionista che raccoglie ex dissidenti sovietici. Sharansky ha anche collaborato con il The Jerusalem Report ed ? un membro direttivo di Peace Watch.
Nel 1986 il Congresso degli Stati Uniti lo premi? con la Medaglia d'onore del Congresso.
Nel 2005 Sharansky ha partecipato a "They Chose Freedom", un documentario televisivo in quattro puntate sulla storia del dissenso sovietico.
La rivista Time nel 2005 lo ha elencato all'undicesimo posto della sua lista delle 100 persone pi? influenti nella categoria "scienziati e pensatori". Attualmente ? un esponente di rilievo dello Shalem Center, l'istituto di ricerca di Gerusalemme...
Nel 2006 il Presidente americano George W. Bush gli assegn? la Medaglia presidenziale della libert?.
Bibliografia Il suo libro The Case For Democracy: The Power of Freedom to Overcome Tyranny and Terror, scritto in collaborazione con Ron Dermer, divenne una lettura obbligata ("must read") ad Embassy Row, l'area che ospita le ambasciate di Washington (distretto di Columbia). Ha influenzato anche il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ed altri funzionari che poi chiesero ai loro collaboratori di leggere il libro: ? Se vuoi farti un'idea di ci? che penso in politica estera leggi il libro di Natan Sharansky "The Case for Democracy"... personalmente lo inserirei nell'elenco delle letture da raccomandare per gli uomini di governo e soprattutto per gli opinion maker. ? breve ed ? ben fatto. Quest'uomo ? una figura eroica, come sai. ? un grande libro. ?
Nel libro Sharansky parla della libert? politica come un elemento essenziale per la sicurezza e la prosperit?, affermando che ogni popolo ed ogni nazione merita di vivere libera ed in una societ? democratica. Suggerendo la "verifica della piazza cittadina", Sharansky argomenta che diritti umani, sicurezza e stabilit? possono essere conseguiti solo liberando la gente dagli oppressori per farli vivere in societ? dove ciascuno ? libero di esprimere le proprie opinioni. Per questa ragione, conclude, il mondo libero deve insistere sulla strada della promozione della democrazia tra i popoli oppressi, invece di adottare politiche di appeasement (rapporti pacifici) con dittature e fare affari con regimi tirannici,
? Ho quindi spiegato perch? la democrazia sia cruciale per la stabilit? e la sicurezza internazionali, perch? la connessione ha avuto tanto successo durante la guerra fredda e perch? il mondo libero ha tradito i suoi principi ad Oslo. Ho tracciato il mio piano per aiutare i palestinesi a costruire una societ? libera ed aiutare Israele ed i palestinesi a forgiare un pace duratura. ? Sharansky pensa che molte delle sue critiche richiedano una posizione dura verso i palestinesi, argomentando che non ci sar? mai una pace tra Israele e i palestinesi fino a che questi ultimi non avranno liberato la loro societ? da gruppi terroristici come Hamas e dall'anti semitismo. I suoi critici trovano incompatibile il sionismo di Sharansky con la sua lotta per i diritti umani e la democrazia.
In un'intervista ad Ha?aretz del 2005, ha affermato che ?Gli Ebrei sono qui da 3.000 anni e questa ? la culla della civilt? ebraica. Gli Ebrei sono l'unico popolo nella storia che sono rimasti leali alla loro identit? e alla loro terra per 2.000 anni di esilio e senza dubbio hanno il diritto di mantenere un posto tra le nazioni, non solo storicamente, ma anche geograficamente. Riguardo ai palestinesi, che discendono dagli arabi immigrati negli ultimi 200 anni, hanno il diritto di avere un loro stato, se lo vorranno... ma non a spese dello stato di Israele.?
Scacchi Da bambino, Sharansky era un prodigio degli scacchi, qualit? molto valutata nell'Unione Sovietica. Prese parte a manifestazioni in cui giocava bendato o con pi? avversari, spesso adulti. Ha affermato che, da detenuto in isolamento, giocava partite a scacchi a mente contro s? stesso.
Sharansky, in una manifestazione scacchistica tenutasi in Israele nel 1996, ha battuto il campione Garry Kasparov.
Famiglia La richiesta di matrimonio avanzata da Sharansky fu negata dalle autorit? sovietiche. Spos? quindi la moglie Avital con una cerimonia non riconosciuta dallo stato, in una sinagoga di Mosca. Hanno due figlie, Rachel ed Hannah.
David Norman Shapiro detto Shel (Londra, 16 agosto 1943) ? un cantante, musicista, produttore discografico e attore britannico, noto anche per essere stato il cantante dei Rokes.
Nel 1963 debutta in Italia col suo primo gruppo, gli Shel Carson Combo, in cui inizialmente suona e poi ne diventa il cantante. Il gruppo cambia nome in The Rokes e accompagna Rita Pavone nel suo spettacolo Gian Burrasca. Nel 1970 i Rokes si sciolgono, ma Shapiro continua a cantare come solista: incide "Mi chiamo David Shel Shapiro" un album di canzoni scritte da lui, facendosi notare da pubblico e critica per la sua vena creativa. Nel 1972 incide "Affittasi", album maturo in cui Shapiro interpreta in inglese alcune pagine memorabili della sua discografia. "Wasn't it good Enough" (incisa nel 1971 da Patty Pravo, che l'ha presentata con notevole successo a Canzonissima), "Un po' di pi?" e "The same old chair" (anche queste incise dalla Pravo), "The sawdust circus" e l'acustica "E un altro giorno passa senza te" fanno di Shapiro una delle firme pi? autorevoli del panorama musicale italiano. ? proprio in quel periodo che si afferma come autore, arrangiatore e produttore per molti interpreti della canzone italiana.
Shel Shapiro con la moglie Maria Lina Carreri nel 1969 Fra i brani composti da lui: "Era" per Wess e Dori Ghezzi, "Non ti bastavo pi?" per Patty Pravo, "Quante volte" per Mia Martini, "Stupidi" per Ornella Vanoni, "...e poi" per Mina. Nel 1977 fonda, insieme ad Alessandro Colombini e Silvio Crippa, la casa discografica Spaghetti Records, con cui scoprir? e lancer? artisti come i Decibel, Marco Ferradini, Gerardo Carmine Gargiulo e altri. Nel 1982 scrive con Mia Martini il brano Quante volte e produce il suo disco di successo, Quante volte... ho contato le stelle dello stesso anno. Come produttore ha lavorato, tra gli altri, per Mia Martini, Gianni Morandi, Rino Gaetano, i Decibel e il primo Enrico Ruggeri, Ombretta Colli, Luca Barbarossa, David Riondino. Il 3 novembre 1992 si toglie la vita la moglie, la ex fotomodella e miss Cinema 1962 Maria Lina Carreri; i due erano sposati dall'aprile 1969.[1] Nel 2000, con la complicit? di Cochi e Renato, torna a una passione giovanile: la recitazione (era sua la strepitosa caratterizzazione di un monaco in Brancaleone alle crociate). Partecipa a Nebbia in Val Padana serie su RaiUno ed ? in Il nostro matrimonio ? in crisi di Antonio Albanese, mentre nel 2006 recita nel film Il giorno + bello. Nel 2007 ? protagonista dello spettacolo teatrale "...Sar? una bella societ?", scritto da Edmondo Berselli, nel quale "narra" delle speranze, delle illusioni dei giovani con l'aiuto delle musiche che hanno contrassegnato un'epoca. Lo spettacolo diventer? un CD nel 2008, un DVD nel 2009 e sar? trasmesso da Rai Due il 10 dicembre 2009. Nel 2008 compare in "Anna e I Cinque" su Canale 5. ? iscritto al Partito Radicale Transnazionale[2]. Il 13 febbraio 2009 con la canzone ? la pioggia che va si ? aggiudicato la vittoria della prima edizione della trasmissione di Rai Uno Ciak... si canta! condotta da Eleonora Daniele. Il 4 aprile 2009 prende parte alla manifestazione nazionale della CGIL, cantando il suo grande successo Ma che colpa abbiamo noi. Shel Shapiro ? impegnato nel sociale ed ? sostenitore di diverse associazioni senza scopo di lucro. Negli ultimi anni ? testimonial delle associazioni Change Onlus e Hanuman Onlus, citate anche nel suo ultimo libro "Io sono immortale".
Hillary Diane Rodham Clinton, nata Hillary Diane Rodham (Chicago, 26 ottobre 1947), ? una politica e avvocato statunitense. Il 21 gennaio 2009 ? stata confermata dal Senato americano nella carica di Segretario di Stato dell'amministrazione guidata da Barack Obama[2]. ? stata first lady dal 1993 al 2001 e senatrice degli Stati Uniti per due mandati consecutivi dal 2001 al 2009. Il 20 gennaio 2007 ha annunciato la propria candidatura alle primarie del proprio partito per la presidenza degli Stati Uniti per le elezioni del 2008; nonostante i sondaggi della vigilia la vedessero largamente favorita ? stata sconfitta a sorpresa da Barack Obama, senatore dell'Illinois, dopo un lungo ed estenuante testa a testa, rimane comunque la candidata che ha ottenuto pi? voti popolari (18 milioni) nella storia delle primarie americane. In seguito la senatrice dello Stato di New York ha annunciato il proprio sostegno nei confronti di Barack Obama, divenuto il candidato alla presidenza del proprio partito. Il 21 novembre 2008 la Clinton ha accettato l'incarico offertole dal presidente eletto Barack Obama di divenire Segretario di Stato nella squadra di governo che si ? formata il 20 gennaio 2009. In base alla costituzione americana ? la quarta persona in linea di successione. Si spos? con Bill Clinton nel 1975. Nel 2000 entr? in politica e nel 2003 scrisse un libro autobiografico: La mia vita, la mia storia (Living History).
Francis Albert Sinatra (Hoboken, 12 dicembre 1915 ? Los Angeles, 14 maggio 1998) ? stato un cantante, attore e conduttore televisivo statunitense di origine italiana. Nel corso della sua lunghissima carriera, Frank Sinatra incise all'incirca 2200 canzoni, vendendo, secondo un comunicato ufficiale, circa 600.000.000 di dischi in tutto il mondo. Stranamente, per?, arriv? al primo posto nella classifica dei singoli pochissime volte: nel 1965 con Somethin' Stupid, cantata in coppia con la figlia Nancy, nel 1966 con Strangers in the night, nel 1969 con My Way. I veri grandi successi di Sinatra sono stati i suoi concept-album fin dagli anni cinquanta.
Simon & Garfunkel sono stati un popolare duo folk rock statunitense, costituito da Paul Simon (Newark, New Jersey 13 ottobre 1941) e Art Garfunkel (Forest Hills, New York 5 novembre 1941). Dopo il loro primo grande successo (The Sound of Silence, 1965) divennero fra i pi? famosi artisti musicali degli anni sessanta. Alcune delle loro canzoni (The Sound of Silence, The Boxer, Mrs. Robinson, Bridge over Troubled Water) sono veri e propri classici della musica leggera. Il duo ha ricevuto innumerevoli premi Grammy ed ? citato nella Rock and Roll Hall of Fame.
Simon & Garfunkel sono stati un popolare duo folk rock statunitense, costituito da Paul Simon (Newark, New Jersey 13 ottobre 1941) e Art Garfunkel (Forest Hills, New York 5 novembre 1941). Dopo il loro primo grande successo (The Sound of Silence, 1965) divennero fra i pi? famosi artisti musicali degli anni sessanta. Alcune delle loro canzoni (The Sound of Silence, The Boxer, Mrs. Robinson, Bridge over Troubled Water) sono veri e propri classici della musica leggera. Il duo ha ricevuto innumerevoli premi Grammy ed ? citato nella Rock and Roll Hall of Fame. buona serata
Fran?ois Cluzet ? un attore francese, noto per i suoi ruoli nei film di Claude Chabrol e in Quasi amici - Intouchables e Non dirlo a nessuno per cui ha vinto il Premi C?sar come migliore attore, ha partecipato anche a altri numerosi film e serie televisive. Filmografia parziale [modifica]
Round Midnight - A mezzanotte circa (Autour de Minuit), regia di Bertrand Tavernier (1986) Chocolat, regia di Claire Denis (1988) Un affare di donne (Une affaire de femmes), regia di Claude Chabrol (1988) L'inferno (L'enfer), regia di Claude Chabrol (1994) L'ussaro sul tetto (Le hussard sur le toit), regia di Jean-Paul Rappeneau (1995) Rien ne va plus, regia di Claude Chabrol (1997) Dolce far niente, regia di Noe Caranfil (1998) L'avversario (L'adversaire), regia di Nicole Garcia (2002) Non dirlo a nessuno (Ne le dis ? personne), regia di Guillaume Canet (2006) Hotel a cinque stelle (Quatre ?toiles), regia di Christian Vincent (2006) Parigi (Paris), regia di C?dric Klapisch (2008) Quasi amici - Intouchables (Intouchables), regia di Olivier Nakache ed ?ric Toledano (2011) Piccole bugie tra amici (Les petits mouchoirs), regia di Guillaume Canet (2011)
Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei Carabinieri, noto per il suo impegno nella lotta contro il terrorismo delle brigate rosse prima e alla mafia poi, di cui sar? vittima, nasce a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre del 1920. Figlio di un carabiniere, vice comandante generale dell'Arma, non frequenta l'accademia e passa nei carabinieri come ufficiale di complemento allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Nel settembre del 1943 sta ricoprendo il ruolo di comandante a San Benedetto del Tronto, quando passa con la Resistenza partigiana.
Finita la guerra con il grado di capitano, sposa Doretta Fabbo, che gli dar? tre figli, Nando (che diventer? uomo politico pi? volte eletto parlamentare), Rita (nota conduttrice tv) e Simona. Dopo positive eperienze nella lotta al banditismo, nel 1949 arriva in Sicilia, a Corleone, per sua esplicita richiesta. Nel territorio la mafia si sta organizzando e il movimento separatista ? ancora forte. Qui il capitano Dalla Chiesa si trova ad indagare su ben 74 omicidi, tra cui quello di Placido Rizzotto, sindacalista socialista. Alla fine del 1949 Dalla Chiesa indicher? Luciano Liggio come responsabile dell'omicidio. Per i suoi ottimi risultati ricever? una Medaglia d'Argento al Valor Militare.
In seguito viene trasferito a Firenze, poi a Como e Milano. Nel 1963 ? a Roma con il grado di tenente colonnello. Poi si sposta ancora, a Torino, trasferimento che risulta per certi versi enigmatico: anni dopo si scoprir? essere stato ordinato dal generale Giovanni De Lorenzo, che stava organizzando il "Piano Solo", un tentativo di colpo di Stato per impedire la formazione del primo governo di centrosinistra.
A partire dal 1966 - in coincidenza con l'uscita di De Lorenzo dall'Arma - e fino al 1973 torna in Sicilia con il grado di colonnello, al comando della legione carabinieri di Palermo. I risultati, come ci si aspetta da Dalla Chiesa, non mancano: assicura alla giustizia boss malavitosi come Gerlando Alberti e Frank Coppola. Iniziando inoltre a investigare sulle presunte relazioni fra mafia e politica.
Nel 1968 con i suoi reparti interviene nel Belice in soccorso alle popolazioni colpite dal sisma: gli viene consegnata una medaglia di bronzo al valor civile per la personale partecipazione "in prima linea" alle operazioni.
Svolge indagini sulla misteriosa scomparsa del giornalista Mauro De Mauro (1970), il quale poco prima aveva contattato il regista Francesco Rosi promettendogli materiale che lasciava intendere scottante sul caso Mattei (presidente dell'ENI che perse la vita in un incidente aereo: il velivolo decollato dalla Sicilia, precipita mentre si avvicinava all'aereoporto di Linate). Le indagini vengono svolte un una importante collaborazione fra Carabinieri e Polizia; il capo della Polizia preposto ? Boris Giuliano, in seguito ucciso dalla mafia.
Nel 1973 Dalla Chiesa ? promosso al grado di generale di brigata. Un anno dopo ? comandante della regione militare del nord-ovest, che opera su Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria. Seleziona una decina di ufficiali dell'arma per creare una struttura antiterrorismo (la cui base ? a Torino): nel settembre del 1974 a Pinerolo cattura Renato Curcio e Alberto Franceschini, esponenti di spicco delle Brigate Rosse, grazie anche all'infiltrazione di Silvano Girotto, chiamato anche "frate mitra".
Il governo del paese gli affida poteri speciali: viene nominato Coordinatore delle Forze di Polizia e degli Agenti Informativi per la lotta al terrorismo, una sorta di reparto speciale del ministero dell'interno, creato proprio per contrastare il fenomeno delle Brigate rosse che in quegli anni imperversava, con un riferimento particolare alla ricerca investigativa dei responsabili dell'assassinio di Aldo Moro. Grazie a Dalla Chiesa e ai suoi solleciti al governo del paese, in questo periodo viene formalizzata la figura giuridica del pentito. Facendo leva sul pentitismo, senza tralasciare le azioni di infiltrazione e spionaggio, arriva ad individuare ed arrestare gli esecutori materiali degli omicidi di Aldo Moro e della sua scorta, oltre che arrestare centinaia di fiancheggiatori. Grazie al suo operato viene riconsegnata all'Arma dei carabinieri una rinnovata fiducia popolare.
Seppur coinvolto in vicende che lo scuotono, alla fine del 1981 diviene vice comandante generale dell'Arma, come gi? fu il padre Romano in passato. Fra le polemiche prosegue il suo lavoro, confermando e consolidando la sua immagine pubblica di ufficiale integerrimo.
All'inizio del mese di aprile del 1982 Dalla Chiesa scrive al presidente del Consiglio Giovanni Spadolini queste parole: "la corrente democristiana siciliana facente capo ad Andreotti sarebbe stata la "famiglia politica" pi? inquinata da contaminazioni mafiose". Un mese dopo viene improvvisamente inviato in Sicilia come prefetto di Palermo per contrastare l'insorgere dell'emergenza mafia, mentre il proseguio delle indagini sui terroristi passa in altre mani.
A Palermo lamenta pi? volte la carenza di sostegno da parte dello stato; emblematica e carica di amarezza rimane la sua frase: "Mi mandano in una realt? come Palermo, con gli stessi poteri del prefetto di Forl?". Chiede di incontrare Giorgio Bocca, uno dei giornalisti pi? importanti del periodo, per lanciare attraverso i media un messaggio allo stato, un messaggio che ha come obiettivo la richiesta di aiuto e sostegno da parte dello stato. Nell'intervista (7 agosto 1982) c'? la presa d'atto del fallimento dello Stato nella battaglia contro Cosa Nostra, delle connivenze e delle complicit? che hanno consentito alla mafia di agire indisturbata per anni. Di fatto la pubblicazione dell'articolo di Bocca non suscita la reazione dello stato bens? quella della mafia che aveva gi? nel mirino il generale carabiniere.
E' la sera del 3 settembre 1982, Carlo Alberto Dalla Chiesa ? seduto al fianco della giovane seconda moglie (sposata solo poche settimane prima) Emanuela Setti Carraro, la quale ? alla guida di una A112: in via Carini a Palermo, l'auto viene affiancata da una BMW con a bordo Antonino Madonia e Calogero Ganci (in seguito pentito), i quali fanno fuoco attraverso il parabrezza, con un fucile kalashnikov AK-47. Nello stesso istante l'auto con a bordo Domenico Russo, autista e agente di scorta del prefetto Dalla Chiesa, veniva affiancata da una motocicletta guidata da Pino Greco, che lo fredda.
Le carte relative al sequestro di Aldo Moro, che Dalla Chiesa aveva portato con s? a Palermo, dopo la sua morte svaniscono: non ? stato accertato se sono state sottratte in via Carini o se trafugate nei suoi uffici.
Carlo Alberto Dalla Chiesa viene insignito della Medaglia d'Oro al valor civile alla memoria, con queste parole: "Gi? strenuo combattente, quale altissimo Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, della criminalit? organizzata, assumeva anche l'incarico, come Prefetto della Repubblica, di respingere la sfida lanciata allo Stato Democratico dalle organizzazioni mafiose, costituenti una gravissima minaccia per il Paese. Barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sublimava con il proprio sacrificio una vita dedicata, con eccelso senso del dovere, al servizio delle Istituzioni, vittima dell'odio implacabile e della violenza di quanti voleva combattere".
Se ? vero che le istituzioni non sono state presenti nel suo momento del bisogno e questa pesante assenza ? addirittura gravata sui familiari a partire dall'immediato periodo successivo alla morte, a ricordare alle generazioni il valore civile di questo importante personaggio italiano vi sono oggi in tutto il paese innumerevoli simboli di riconoscenza come monumenti, intitolazioni di scuole, caserme, piazze, vie e parchi.
Leonilde (chiamata da tutti Nilde) Iotti, nacque a Reggio Emilia il 10/04/1920. Il padre, un deviatore delle Ferrovie dello Stato, attivista nel movimento operaio socialista, perseguitato poi, durante il regime fascista, a causa del suo impegno sindacale, nonostante le disagiate condizioni economiche, nelle quali versava, iscrisse la giovane figlia all?Universit? Cattolica di Milano, perch? come spesso ricord? Nilde, citando le sue parole: "E? meglio stare con i preti, che con i fascisti."
"Per anni indossai il cappotto rovesciato di mio padre", dichiar? la Iotti in alcune interviste, ritornando con la memoria ai tempi della sua giovinezza, della povert?, dei tanti sacrifici compiuti dai genitori, che desideravano che lei studiasse per diventare "qualcuno".
Rimasta orfana di padre nel 1934, Nilde riusc? a proseguire gli studi perch? la madre, in un periodo in cui le donne, per la legge fascista erano relegate al focolare domestico, inizi? a lavorare.
Durante la frequenza della facolt? di Lettere della Cattolica di Milano, per Nilde inizi? un travaglio ideologico, che la allontan? dalla fede cattolica, ritenuta assolutista ed intollerante. "Al credo, perch? assurdo, dissi razionalmente no."
Con l?adesione dell?Italia alla Seconda Guerra Mondiale, Nilde, sostenuta dall?esemplare lezione di vita lasciatagli dal padre, si iscrisse al P.C.I.
Dal 1943 si segnal? dapprima come porta-ordini, uno dei ruoli pi? significativi e pericolosi assunti dalle donne, durante la Resistenza, attraverso il quale i partigiani tessevano la fitta rete di intrecci politici, che portarono l?Italia alla liberazione dall?occupazione nazi-fascista. Il suo impegno fra i partigiani della citt? natale, le consent? poco pi? che ventenne di essere designata responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna, struttura attivissima nella guerra di Liberazione.
Il primo di questi organismi fu costituito a Milano nel novembre del 1943 da alcune esponenti di spicco dei Partiti che affluirono nel Comitato di Liberazione Nazionale, dopo la firma dell'armistizio, mentre i tedeschi assediavano le campagne e le citt? del Nord Italia, compiendo efferati rastrellamenti di civili, impegnati nella lotta contro il fascismo.
I Gruppi di Difesa della Donna e di Assistenza ai Combattenti della Libert?, da Milano, si estesero su tutto il territorio italiano ancora occupato, perseguendo l'obiettivo di mobilitare, attraverso un'organizzazione capillare e clandestina, donne di et? e condizioni sociali differenti, per far fronte a tutte le necessit?, derivate dalla recrudescenza della guerra.
Tali gruppi operativi femminili si segnalarono, durante la Resistenza, attraverso la raccolta di indumenti, medicinali, alimenti per i partigiani e si adoperarono per portare messaggi, custodire liste di contatti, preparare case-rifugio, trasportare volantini, opuscoli ed anche armi.
Come si ? detto, Nilde Iotti ricopr?, dal 1943, il ruolo pi? emblematico, ma anche pi? rischioso, che molte partigiane dei GDD esercitarono, quello di porta-ordini. Victoria de Grazia, nel suo volume Le donne nel regime fascista, definisce la staffetta come "l'eroina della Resistenza: porta-ordini e persona di fiducia, ? il vero jolly della guerra partigiana."
Da responsabile del GDD di Reggio Emilia, Nilde si fece interprete di quella coscienza civile e politica, che le donne, dopo secoli di esclusione dalla vita pubblica e dopo vent'anni di dittatura fascista, solo durante il periodo bellico, iniziarono a manifestare.
Infatti, gli studi compiuti sulla Resistenza italiana conferiscono ampio risalto al ruolo, non secondario, che i Gruppi di Difesa della Donna ebbero nel promuovere l'emancipazione femminile.
Dopo il Referendum del 2 giugno 1946, grazie al quale per la prima volta le donne italiane esercitarono il diritto di voto e furono cos? "considerate, dal punto di vista politico, cittadine a pieno titolo", come sottolinea Miriam Mafai, la ventiseienne Nilde Iotti fu mandata in Parlamento.
"Robusta, alta, i capelli sciolti sulle spalle, il manifesto desiderio di imparare a fare il deputato", secondo la descrizione del suo portavoce alla Camera G. Frasca Polara, Nilde conobbe Palmiro Togliatti, capo carismatico del P.C.I., in un ascensore di Montecitorio.
Da questo incontro segu? una relazione sentimentale, che seppe resistere a tutti gli attacchi, soprattutto all?interno del Partito, perch? Togliatti era gi? coniugato con un figlio e all?epoca, aveva 53 anni.
Nilde, dapprima come semplice deputato, poi come membro dell'Assemblea Costituente, attraverso la sua sensibilit? e la sua cultura istituzionale, diede prova di uno spiccato talento politico. Ella stessa defin? quella nell'Assemblea Costituente, come "la pi? grande scuola politica, a cui abbia mai avuto occasione di partecipare, anche nel prosieguo della mia vita politica".
Nilde entr? a far parte anche della "Commissione dei 75", alla quale fu assegnato il compito di redigere la bozza della Costituzione repubblicana, da sottoporre al voto dell'intera Assemblea. Come si ? gi? ricordato, i 556 componenti dell'Assemblea Costituente, in rappresentanza del popolo italiano, si riunirono per la prima volta il 25/06/1946 per nominare il Capo provvisorio dello Stato (venne eletto Enrico De Nicola) e per designare i 75 membri rappresentativi di tutta l'Assemblea. Dopo circa sei mesi di attivit?, la Commissione dei 75 sottopose il proprio progetto costituzionale all'intera Assemblea che, nel corso di quasi tutto il 1947 discusse, integr?, modific?, articolo per articolo la bozza iniziale.
Solo il 22/12/1947 venne approvato, a larghissima maggioranza, il testo definitivo della Costituzione che, una volta promulgato dal Capo Provvisorio dello Stato, entr? in vigore il 1? gennaio 1948.
Il ruolo svolto nell'ambito della Costituente, a favore dei diritti delle donne e per le famiglie, segn? profondamente l'impegno che Nilde profuse nella sua attivit? parlamentare, condotta ininterrottamente, per 53 anni, con rigore, costanza e semplicit?.
Di grande risalto ed attualit? si presenta la relazione sulla Famiglia, che Nilde predispose nel 1946, in qualit? di membro della "Commissione dei 75". In essa l'Onorevole Iotti, auspicando il superamento dello Statuto Albertino con una nuova carta costituzionale, che si occupi dei diritti della famiglia, del tutto ignorati dal predetto Statuto, ormai obsoleto, peraltro disapplicato durante i 20 anni di regime fascista, invita l'Assemblea a voler regolare con leggi il diritto familiare. Caposaldo della nuova Costituzione deve essere dunque il rafforzamento della famiglia: "L'Assemblea Costituente (?) deve inserire nella nuova Carta Costituzionale l'affermazione del diritto dei singoli, in quanto membri di una famiglia o desiderosi di costruirne una ad una particolare attenzione e tutela da parte dello Stato", scrive Iotti a tal proposito.
Altro elemento nevralgico della Relazione in esame riguarda la posizione della donna: "Uno dei coniugi poi, la donna, era ed ? tuttora legata a condizioni arretrate, che la pongono in stato di inferiorit? e fanno s? che la vita familiare sia per essa un peso e non fonte di gioia e aiuto per lo sviluppo della propria persona. Dal momento che alla donna ? stata riconosciuta, in campo politico, piena eguaglianza, col diritto di voto attivo e passivo, ne consegue che la donna stessa dovr? essere emancipata dalle condizioni di arretratezza e di inferiorit? in tutti i campi della vita sociale e restituita ad una posizione giuridica tale da non menomare la sua personalit? e la sua dignit? di cittadina."
Se pensiamo che alla vigilia della seconda guerra mondiale il femminismo storico era stato spazzato via, insieme a tutti i partiti politici e a tutte le libert? (di pensiero, di stampa, di organizzazione, etc?), se consideriamo, inoltre, che la politica sociale di Mussolini prevedeva che "il lavoro costituisce per la donna non una meta, bens? una tappa della sua vita, da risolversi, prima possibile, con il rientro nell'ambiente domestico", la Relazione della Iotti, scritta quando le donne italiane si erano appena affacciate sulla scena politica, si propone come tentativo molto coraggioso di svecchiamento e di rinnovamento democratico.
Un occhio di riguardo viene posto da tale relazione sull'emancipazione, che pu? derivare dal lavoro; la nuova Costituzione pertanto dovr? assicurare il diritto al lavoro "senza differenza di sesso." Altro elemento, oggetto di studio, da parte della giovane parlamentare e che rappresenter?, nel corso delle successive legislature, uno degli impegni politici di maggiore rilievo, concerne l'annosa questione dell'indissolubilit? del matrimonio. Nilde manifesta la propria contrariet? ad inserire nella Costituzione il principio dell'indissolubilit? "considerandolo tema della legislazione civile". Infine, la Relazione focalizza la propria attenzione sulla maternit?, non pi? intesa come "cosa di carattere privato", bens? come "funzione sociale" da tutelare. Uno degli articoli di maggiore impatto innovativo della proposta costituente, riguarda il principio dell'uguaglianza giuridica dei coniugi. Questi ultimi hanno eguali diritti e doveri nei confronti dei figli (per la loro alimentazione, educazione ed istruzione).
Ricordiamo che il Codice Penale (c.d. Rocco dal nome del penalista che lo cur?), entrato in vigore nel 1942, concepiva le donne come "beni", sui quali il padre prima ed il marito poi, esercitavano assoluta autorit?.
Forte dell'esperienza maturata nella Costituente, Nilde prosegu? la propria missione politica a favore dei diritti delle categorie pi? disagiate (le donne in primo luogo), sia in Parlamento, sia all'interno del P.C.I., dove ottenne pieno riconoscimento solo dopo la morte di Togliatti.
Nel corso di mezzo secolo, vissuto all'interno delle istituzioni repubblicane, Nilde fu promotrice della legge sul diritto di famiglia del 1975, della battaglia sul referendum per il divorzio (1974) e per la legge sull'aborto (1978).
Dal 1979 al 1992 ricopr? la carica di Presidente della Camera, segnalandosi per grande capacit? di equilibrio, di mediazione e di saggezza. Nel 1993 ottenne la Presidenza della Commissione Parlamentare per le riforme istituzionali. Nel 1997 venne eletta Vicepresidente del Consiglio d'Europa.
Con quello stile fatto di rigore e di eleganza, che tanto colp? Togliatti, al punto da suggerire ai deputati comunisti: "Imparate da Lei!", Nilde si distinse anche con la richiesta di dimissioni dal Parlamento, per motivi di salute (18 novembre 1999).
Il 4 dicembre 1999 la "Signora della Repubblica" esce di scena in punta di piedi?
? Ormai mi incuriosisce di pi? morire. Mi dispiace solo che non potr? scriverne. ? (Tiziano Terzani nella sua ultima intervista)
Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 ? Orsigna, 28 luglio 2004) ? stato un giornalista e scrittore italiano.
Biografia
Tiziano Terzani nacque a Firenze, nel quartiere di Monticelli, mercoled? 14 settembre 1938. Dei suoi genitori (la madre era di origini modeste[1], il padre meccanico) disse: "Mio padre era un comunista, ex partigiano, mia madre cattolicissima [...] debbo a loro forse un senso di tolleranza e questa cosa profonda [...] di vedere il bello della vita nella sua diversit? e vedere la vera essenza della vita nell'armonia degli opposti".[senza fonte] Visse l?infanzia in ristrettezze economiche, ma con la dignit? dei semplici ma saldi principi morali dei genitori che Tiziano fece propri. L?acuta intelligenza che lo distingueva, la sua predisposizione allo studio, l?incontro fortunato con insegnanti che ne colsero le qualit? gi? nell?istruzione primaria, gli valsero la possibilit? del riscatto culturale e sociale dalla povert? dell?ambiente familiare che si convinse a concedergli la possibilit? del proseguimento degli studi e a frequentare il liceo classico "Galileo" di Firenze, dove, sedicenne ebbe il primo contatto col mondo, impiegando le vacanze scolastiche come lavapiatti in Svizzera: con lo stipendio ricevuto visit? Parigi, quindi un passaggio in Belgio e in Germania. Brillantemente diplomato, era sul punto di ottenere l'impiego in una banca quando vinse una borsa di studio presso il prestigioso Collegio medico-giuridico di Pisa (allora facente capo alla Scuola Normale Superiore), attuale Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento (tra i compagni di corso c'era Giuliano Amato), laureandosi brillantemente in giurisprudenza nel 1961. Nello stesso anno spos? Angela Staude, fiorentina di genitori tedeschi (suo padre era il pittore Hans-Joachim Staude). Trascorsi sei mesi per un Master in Inghilterra, nel 1962 inizi? a lavorare per la Olivetti dapprima come venditore e successivamente occupandosi del personale estero. Nel 1965, l'azienda lo invi? a tenere corsi di formazione in molte aree del mondo (fra cui il Giappone ed il Sud Africa), dove entr? in contatto con le problematiche dell'apartheid e dello sfruttamento sociale del continente africano: tema dei suoi primi scritti giornalistici che l'Astrolabio, rivista diretta da Ferruccio Parri, gli pubblic? in Italia contribuendo a maturargli la decisione di cambiare radicalmente vita ed esplorare il mondo scrivendo.
? Ormai mi incuriosisce di pi? morire. Mi dispiace solo che non potr? scriverne. ? (Tiziano Terzani nella sua ultima intervista)
Tiziano Terzani (Firenze, 14 settembre 1938 ? Orsigna, 28 luglio 2004) ? stato un giornalista e scrittore italiano.
Biografia
Tiziano Terzani nacque a Firenze, nel quartiere di Monticelli, mercoled? 14 settembre 1938. Dei suoi genitori (la madre era di origini modeste[1], il padre meccanico) disse: "Mio padre era un comunista, ex partigiano, mia madre cattolicissima [...] debbo a loro forse un senso di tolleranza e questa cosa profonda [...] di vedere il bello della vita nella sua diversit? e vedere la vera essenza della vita nell'armonia degli opposti".[senza fonte] Visse l?infanzia in ristrettezze economiche, ma con la dignit? dei semplici ma saldi principi morali dei genitori che Tiziano fece propri. L?acuta intelligenza che lo distingueva, la sua predisposizione allo studio, l?incontro fortunato con insegnanti che ne colsero le qualit? gi? nell?istruzione primaria, gli valsero la possibilit? del riscatto culturale e sociale dalla povert? dell?ambiente familiare che si convinse a concedergli la possibilit? del proseguimento degli studi e a frequentare il liceo classico "Galileo" di Firenze, dove, sedicenne ebbe il primo contatto col mondo, impiegando le vacanze scolastiche come lavapiatti in Svizzera: con lo stipendio ricevuto visit? Parigi, quindi un passaggio in Belgio e in Germania. Brillantemente diplomato, era sul punto di ottenere l'impiego in una banca quando vinse una borsa di studio presso il prestigioso Collegio medico-giuridico di Pisa (allora facente capo alla Scuola Normale Superiore), attuale Scuola Superiore Sant'Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento (tra i compagni di corso c'era Giuliano Amato), laureandosi brillantemente in giurisprudenza nel 1961. Nello stesso anno spos? Angela Staude, fiorentina di genitori tedeschi (suo padre era il pittore Hans-Joachim Staude). Trascorsi sei mesi per un Master in Inghilterra, nel 1962 inizi? a lavorare per la Olivetti dapprima come venditore e successivamente occupandosi del personale estero. Nel 1965, l'azienda lo invi? a tenere corsi di formazione in molte aree del mondo (fra cui il Giappone ed il Sud Africa), dove entr? in contatto con le problematiche dell'apartheid e dello sfruttamento sociale del continente africano: tema dei suoi primi scritti giornalistici che l'Astrolabio, rivista diretta da Ferruccio Parri, gli pubblic? in Italia contribuendo a maturargli la decisione di cambiare radicalmente vita ed esplorare il mondo scrivendo.
Tito Aurelio Fulvo Boionio Arrio Antonino Pio (in latino: Titus Aurelius Fulvus Boionius Arrius Antoninus Pius; Lanuvio, 19 settembre 86 ? Lorium, 7 marzo 161) ? stato un imperatore romano dal 138 al 161.
Annelies Marie Frank, detta Anne, nome italianizzato in Anna Frank, Francoforte sul Meno, 12 giugno 1929 ? Bergen-Belsen, marzo 1945, ? stata una ragazza ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario scritto nel periodo in cui la sua famiglia si nascondeva dai nazisti e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Visse parte della sua vita ad Amsterdam nei Paesi Bassi, dove la famiglia si era rifugiata dopo l'ascesa al potere dei nazisti in Germania. Fu privata della cittadinanza tedesca nel 1941, divenendo cos? apolide.
FRA DIAVOLO, soprannome del bandito italiano MICHELE PEZZA
(Itri, Latina, 1771 - Napoli 1806)
Entrato nell'esercito borbonico dopo aver commesso due omicidi, nel 1799 si oppose, a capo di bande contadine, all'avanzata dei Francesi nel regno di Napoli e, durante la riconquista del territorio ad opera del cardinale Ruffo, guid? le bande calabresi contro la Repubblica Partenopea. Nominato colonnello da Ferdinando IV re di Napoli, nel 1806 ostacol?, con le sue azioni di guerriglia, la nuova conquista francese, battendosi in Calabria, in Abruzzo ed in Campania. Sconfitto dal generale J. Hugo, padre del poeta francese, e catturato in provincia di Salerno, per il tradimento di un contadino, fu impiccato a Napoli. La sua figura, divenuta leggendaria per la spericolata audacia da lui mostrata in combattimento e l'estrosit? di certe sue imprese che comp? travestito da frate (da cui il soprannome), ispirarono l'omonima opera musicale di Auber (1830), su libretto di E. Scribe e C. Delavigne.
Nato a Torino il 22 luglio 1930 ma romano d'adozione, Ferruccio Amendola ? stato il doppiatore pi? famoso e celebrato del cinema italiano. Ha prestato la sua inconfondibile voce a mostri sacri di Hollywood quali Robert De Niro, Al Pacino, Dustin Hoffman e Sylvester Stallone, nonch? a Bill Cosby nella serie tv "I Robinson" e agli italiani Maurizio Arena e Tomas Milian.
Figlio d'arte e con una nonna essa stessa insegnante di dizione, Ferruccio Amendola ha iniziato a frequentare le sale di doppiaggio a soli cinque anni, quando ha dato la sua voce al bambino di "Roma citt? aperta". Era proprio la nonna che dietro le quinte gli insegnava le battute.
La sua ? stata una vena artistica ereditata dalla famiglia; non esisteva ancora la tradizione del doppiaggio e i genitori erano figure di spettacolo pi? "tradizionali": suo padre era il regista cinematografico Pietro, mentre i nonni avevano alle spalle lunghi anni di esperienze teatrali.
Crescendo Ferruccio Amendola ha conservato l'amore per l'arte e si ? dedicato al teatro, dove ? apparso accanto a Walter Chiari, e soprattutto al cinema, non soltanto come doppiatore. Ha partecipato a un gran numero di pellicole a basso costo, in particolare i cosiddetti "musicarelli", dove compariva al fianco del cantante di turno, in genere nei panni dell'amico del cuore.
Nel 1959 Amendola ha interpretato il suo ruolo pi? importante, quello del soldato De Concini ne "La grande guerra" di Mario Monicelli. Fra gli altri film interpretati vale la pena ricordare "La banda del buco", "Marinai in coperta", "Viaggio di nozze all'italiana" e "Chiss? perch?...capitano tutte a me". Nonostante la sua lunga carriera cinematografica (a prescindere dalla sua esperienza con Roberto Rossellini in tenera et?, ebbe il primo ruolo di rilievo nel 1943, a soli tredici anni, con "Gian Burrasca"), Ferruccio Amendola ? diventato un volto noto per il grande pubblico soprattutto grazie alla fiction tv. Dopo "Storie d'amore e d'amicizia" di Franco Rossi, ? stato il portinaio di "Quei trentasei gradini", il barbiere di "Little Roma" e il dottor Aiace di "Pronto Soccorso".
Anche se l'uomo all'apparenza poteva sembrare chiuso e scorbutico, Amendola non ha mai gestito la popolarit? in modo egoistico. Si ? invece speso sovente per girare campagne pubblicitarie a scopo benefico come quella del 1996 per Greenpeace e, negli ultimi mesi di vita, a favore della Giornata dei diritti dell'infanzia.
Naturalmente Ferruccio Amendola ? rimasto nei cuori di tutti per il timbro inconfondibile della sua voce, prestata praticamente a tutti i grandi di Hollywood degli ultimi decenni. Lo ritroviamo in "Kramer contro Kramer", "Un uomo da marciapiede", "Il piccolo grande uomo" e "Tootsie", come voce di Dustin Hoffman, senza contare la serie di "Rocky" e quella di "Rambo" con Sylvester Stallone o il Robert De Niro di "Taxi Driver", "Toro scatenato" e "Il cacciatore". Anche un grande Al Pacino ai suoi esordi ha avuto l'onore di avere un doppiaggio di Amendola, quando gir? "Serpico" (in seguito Al Pacino verr? doppiato da Giancarlo Giannini). E a ben pensarci: cosa sarebbero questi attori senza la voce del grande Ferruccio? Certamente sarebbero comunque dei miti, ma per noi sarebbero altrettanto molto diversi. Forse meno umani, meno "caldi", meno sfaccettati. Tutte caratteristiche che potevano trasparire, come in un diamante iridescente, solo dalla voce di Amendola.
L'indimenticabile doppiatore era sposato con Rita Savagnone, anche lei doppiatrice, da cui ha avuto tre figli: Claudio Amendola, attore come i genitori e altrettanto famoso, Federico e Silvia. Insieme l'hanno pianto il 3 settembre 2001 quando si ? spento a Roma dopo una lunga malattia.
COsimo de Medici Cosimo di Giovanni de' Medici detto il Vecchio o pater patriae (Firenze, 27 settembre 1389 ? Careggi, 1? agosto 1464) ? stato un politico e banchiere italiano, primo signore di fatto di Firenze e primo uomo di Stato di rilievo della famiglia Medici.
Figlio di Giovanni di Bicci e di Piccarda Bueri, fu educato da Niccol? di Pietro e Roberto de' Rossi. Sin dalla prima giovent? entr? nel Banco Medici a fianco del padre, dove ebbe una solida preparazione come banchiere. Nel 1415 accompagn? l'Antipapa Giovanni XXIII al Concilio di Costanza. Lo stesso anno fu nominato priore e poco dopo fu usato spesso come ambasciatore. Viaggi? molto con il fratello Lorenzo durante la pestilenza di Firenze a Ferrara, Verona e Venezia (1430). Si manifest? fin dai primi incarichi politici la sua proverbiale prudenza: sebbene i suoi interessi economici necessitassero un fermo controllo della vita politica cittadina, egli non mirava a diventare Signore della citt?, magari con un colpo di mano o cercando di essere eletto nei ruoli pi? prestigiosi di governo, ma la sua figura restava in ombra, vero burattinaio di una serie di personaggi fidati che per lui ricoprivano incarichi chiave nelle istituzioni.
Galeazzo Ciano, conte di Cortellazzo, nasce a Livorno il 18 marzo del 1903. Diplomatico, uomo politico, ? passato alla storia per essere stato uno dei personaggi pi? influenti del ventennio fascista e per aver sposato Edda, la figlia di Benito Mussolini.
La sua giovinezza ? all'insegna della disciplina, orientata ai dettami della patria e dell'onore. Suo padre infatti, ? l'Ammiraglio Costanzo Ciano, medaglia d'onore nella Prima Guerra Mondiale, marito di Carolina. Proprio nel periodo bellico, in cui Galeazzo ? ancora un ragazzo, mentre suo padre ? in guerra, la famiglia deve trasferirsi prima a Genova e poi a Venezia. Qui, intorno al 1920, a guerra ormai conclusa, Galeazzo ottiene la maturit? classica. Forte di questa preparazione, il futuro genero di Mussolini si interessa soprattutto di giornalismo, passione che non abbandona anche durante gli anni di governo, diventando anzi il capoufficio stampa del Regime.
Il 1921 ? una data importante per Galeazzo Ciano. Si iscrive al partito fascista e, spinto anche dagli impegni paterni, si trasferisce a Roma. Sono gli anni dell'Universit? e il giovane intellettuale livornese fa pratica da giornalista in diverse testate, come "Nuovo Paese", "La Tribuna" e "L'Impero". Si interessa di teatro, scrive alcuni drammi, ma senza successo. Nel 1922 partecipa con le milizie fasciste alla "Marcia su Roma". Tre anni dopo, nel 1925, laureatosi in giurisprudenza presso l'Universit? capitolina, decide definitivamente di entrare in politica, rifiutando la carriera di avvocato.
La diplomazia, in ogni caso, sembra essere sin da subito il suo campo d'elezione. Il Duce gli affida alcuni incarichi all'estero, prima a Rio de Janeiro, in qualit? di viceconsole, e poi a Buenos Aires. Nel 1927 invece, in veste di Segretario di legazione, viene inviato a Pechino. Da questo momento in poi, Galeazzo Ciano comincia a legare la propria fortuna anche alla relazione che intrattiene con Edda Mussolini, ritagliandosi spazio e considerazione all'interno del Gran Consiglio Fascista. Nel 1930 ? nominato console generale a Shanghai e poi, subito, ministro plenipotenziario con poteri straordinari in Cina. Sempre in questo stesso anno pertanto, si lega definitivamente al Duce, sposando Edda e diventando uno degli uomini pi? importanti del Regime.
Tornato definitivamente in Italia nel giugno del 1933, ? tra i componenti della delegazione italiana alla Conferenza economica di Londra, con ormai un seggio fisso all'interno del Gran Consiglio Fascista. Nello stesso anno viene nominato Capo dell'ufficio stampa della Presidenza del Consiglio, curando personalmente la promozione e la vigilanza su stampa, editoria, radio e cinema. Da qui al ministero il passo ? breve e Galeazzo Ciano riesce ad ottenerlo solo due anni dopo, intuendo le grandi potenzialit? della propaganda di Stato e trasformando quindi, quello che era un semplice sottosegretariato, in un vero e proprio Ministero. ?, nella fattispecie, il cosiddetto Min. Cul. Pop.
Sono per? questi gli anni della Campagna d'Africa, in cui l'Italia fascista si prepara a dare vita all'Impero, almeno nelle intenzioni di Benito Mussolini. Ciano intuisce che il momento ? propizio e, all'occorrenza, non lesina la sua generosit?, partecipando come volontario della quindicesima squadriglia di bombardieri detta "La Disperata" allo scoppio della guerra in Etiopia, nel 1935. Per i suoi meriti, viene decorato con due medaglie d'argento al valore di guerra e, al suo ritorno, riceve l'incarico di ministro per gli affari esteri, esattamente nel 1936. Galeazzo ha trentatr? anni ed ?, forse questo, il suo momento pi? esaltante, in termini di carriera politica e diplomatica. L'influenza che ha sul Duce, lo testimonia. Da lui viene nominato, sempre nel 1936, Conte di Cortellazzo, e incaricato di gestire i rapporti con la Germania, curando gli interessi italiani nella zona del Danubio e dei Balcani e sostenendo al politica imperialista nel Mediterraneo.
Durante questi incontri in terra tedesca, Ciano si fa portavoce ed esecutore di una evidente scelta di campo. Dal 21 al 23 ottobre del 1936 infatti, a colloquio con il parigrado tedesco von Neurath, nella localit? di Berchtesgaden, Galeazzo Ciano consegna praticamente nelle mani di Hitler, con una prassi inusitata in diplomazia, un dossier antitedesco preparato dal ministro degli esteri inglese Anthony Eden per il suo gabinetto e inviato a Roma dall'ambasciatore Dino Grandi. In quell'occasione, esattamente il 22 ottobre del 1936, Ciano e Neurath concordano un atteggiamento comune riguardo alla Spagna e agli aiuti ai patrioti Franchisti, coinvolti nella guerra civile proprio in quel preciso anno.
Sono questi gli anni in cui Ciano cerca anche di ritagliarsi un proprio spazio di libert? all'interno del Regime, forte anche della sua posizione di parente stretto del Duce. Si ritiene un dissidente all'interno del Gran Consiglio, con una propria autonomia, ma secondo molti a partire da questo periodo fino al culmine del 1939, non fa altro che eseguire passivamente i voleri del suocero. L'invasione dell'Albania, che di fatto segna l'ingresso dell'Italia al fianco della Germania e del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale, ? il chiaro esito di questa sottomissione del Conte di Cortellazzo ai dettami di Mussolini, in questo momento al culmine della sua popolarit?. Eppure, pur dopo aver firmato il 22 maggio del 1939 con il ministro Ribbentrop il "Patto d'Acciaio" tra l'Italia e la Germania, Ciano dimostra proprio in questo periodo una certa diffidenza nei riguardi di Hitler e della sua politica, manifestandola anche al Duce e riuscendo, anche se solo per breve tempo, a convincerlo a dichiarare lo stato di "non-belligeranza". La neutralit? italiana per?, lascia il tempo che trova.
Ben presto Ciano deve preparare una sua offensiva in Grecia. L'Italia, di fatto, ? entrata in guerra ed ? al fianco della Germania, contro quegli imperi definiti all'epoca dalla nomenclatura fascista come plutocratici, ossia l'Inghilterra e la Francia. Nella riunione del 15 ottobre del 1940 Ciano, insieme a Mussolini e ai generali Badoglio, Soddu, Jacomoni, Roatta e Visconti Prasca, mette a punto i particolari dell'offensiva greca. L'operazione fallisce in poco tempo e si rivela una disfatta, segnando definitivamente la politica e la guerra italiana come pienamente dipendente dai voleri e dalle forze tedesche.
? l'inizio dell'assoluta subalternit? del Duce alla guerra hitleriana e ai suoi dettami. Ed ? anche, per quanto in maniera pi? privata che ufficiale, l'inizio dello scetticismo di Galeazzo Ciano nei confronti delle linee guida tedesche, pur nonostante le prime vittorie, le quali fanno sperare in una guerra rapida e facilmente risolvibile in favore italiana.
Tutto il 1942 si rivela un anno di assoluta dipendenza da parte dell'Italia alla Germania e, dunque, anche da parte del ministro Ciano. Pur partecipando a tutti i summit bilaterali, il genero di Mussolini non prende mai una decisione univoca, nel pieno dei propri poteri. Nel febbraio del 1943, nel corso del sesto governo Mussolini, viene sollevato dall'incarico di ministro e nominato ambasciatore presso la Santa Sede. ? l'inizio del capitolare degli eventi bellici, che porta alla fine del Regime e in cui Galeazzo Ciano si rivela sempre pi? un oppositore di Mussolini e, soprattutto, del totale asservimento italiano alla Germania. Questa, d'altro canto, comincia ad incassare sonore sconfitte in campo militare, anche con l'ingresso delle nuove forze alleate, gli Stati Uniti su tutti.
Nella seduta del Gran Consiglio del 24 luglio 1943 poi, Ciano vota l'ordine del giorno proposto da Grandi e inteso, praticamente, a sfiduciare Mussolini. Il Regime cade e l'ex ministro degli esteri si rifugia in Germania. ? la fine, praticamente, anche per lui. Anche se non se ne rende pienamente conto.
Colto alla sprovvista dal colpo di stato del generale Badoglio, chiede aiuto proprio ai tedeschi con il fine di ottenere un passaporto con un permesso per la Spagna, dove gli era stato assicurato asilo politico. Dopo l'armistizio di Cassibile e la successiva costituzione della Repubblica Sociale di Sal?, il nome di Galeazzo Ciano viene incluso nella lista dei traditori. In questi giorni di tumulto, la moglie Edda Ciano Mussolini cerca di intercedere per il marito, ma con poca fortuna.
Il 19 ottobre Ciano viene trasferito da Monaco a Verona, consegnato alla polizia di Sal? e rinchiuso nel carcere degli Scalzi. Nonostante altri vani tentativi da parte di Edda, la mattina dell'11 gennaio del 1944 Ciano viene fucilato alla schiena nel poligono di tiro della fortezza di San Procolo, a Verona, dove muore. L'accusa ? quella di Alto tradimento in occasione della firma della mozione presentata da Grandi nel suo ordine del giorno, mirata di fatto a spodestare Benito Mussolini.
La triste storia della baronessa Beatrice Cenci Tra il 1500 e il 1600 la nostra bella penisola era divisa in tanti stati su cui dominava direttamente e indirettamente l?egemonico impero spagnolo, questo status vivendi si protrasse fino al 1713, quando, con la pace di Utrecht, si pose fine all?ingombrante giogo iberico di Nicoletta Travaglini
Beatrice Cenci I sovrani spagnoli, dall? imperatore Carlo V in poi, avevano ordito una fitta rete di connivenze, di ricatti, di interessi e protezioni tali da legare a se tutti questo mosaico di stati che componevano l?Italia rinascimentale.La Spagna governava direttamente i seguenti stati, chiamati anche Vicereami o colonie: il Viceregno di Sardegna, il Viceregno di Napoli, il Viceregno delle due Sicilie, il Viceregno di Milano o Milanesado. L?impero ibero influenzava indirettamente la Repubblica di Venezia, in quanto essendo esposta ad incursioni turche, doveva intrattenere buoni rapporti con la Spagna, che rappresentava l?ultimo baluardo cristiano contro gli infedeli. Il ducato di Savoia era controllato dal vicereame di Milano, mentre Genova rappresentava lo sbocco sul mare del vicereame, inoltre i banchieri genovesi erano legati ai sovrani spagnoli, in quanto loro creditori e finanziatori. I duchi di Toscana soggiacevano all?influenza degli Stati dei Presidi. Lo stato pontificio si dibatteva contro eresie interne ed esterne come la minaccia turca e i protestanti, cos? diventava importante per il Pontefice non inimicarsi un si forte appoggio. Il Ducato di Parma, retto dai Farnese, il Ducato di Modena e Reggio governato dagli Estensi, il Ducato di Mantova e del Monferrato retto dai Gonzaga non possedevano la forza tale da poter contrastare la sottomissione spagnola. I sovrani iberici stabilirono, cos?, un certo equilibrio di forze nel nostro paese tale da creare una ?Pax Hispanica? , durante la quale molti loschi figuri ne approfittarono per arrivare a ricoprire cariche istituzionali e di potere, diventando di facto, ?eminenze grigie? di molti stati. La figura pi? emblematica di questo stato di cose fu il ambiguo aristocratico di Valenza, don Francisco de Sandoval y Rojas, marchese di Denia, il quale si sostitu? in tutto e per tutto Filippo III di Spagna; mettendo i suoi parenti in posti di potere, arrivando cos?, a governare l?immenso impero iberico. LA STORIA All?epoca dei fatti che ci accingiamo a narrare, sul soglio pontificio sedeva Clemente VIII, al secolo Ippolito Aldobrandini, Papa molto rigoroso e dedito alla preghiera, che per? non disdegnava il lusso e il nepotismo. In Spagna si chiudeva l?epoca di Filippo II, un sovrano molto equo e giusto, si apriva l?epoca di Filippo III un uomo molto debole e facilmente influenzabile da loschi figuri come il succitato marchese di Denia. Il vicer? di Napoli, sotto la cui giurisdizione vi era anche il nostro Abruzzo, era il duca di Olivares, personaggio molto infido e crudele, la cui amministrazione fu un epoca da dimenticare. Egli lasci? l?Italia nel luglio del 1599 e gli subentr? Ferdinando Ruiz de Castro conte di Lemos. In questa particolare situazione politico sociale che si consuma una tragedia a tinte fosche. Siamo negli ultimi anni del 1598, quando il barone Francesco Cenci, l?ultimo esponente di una nobile e ricca casata romana, muore nella sua Rocca di Petrella Salto tra L?Aquila e Rieti. La famiglia Cenci si era conquistata ricchezza, onore e fama nel medioevo e nel Rinascimento era diventato una delle pi? ricche ed influenti famiglia della Roma papalina. Il barone Francesco Cenci nacque a Roma nel 1549 e quando suo padre mor? eredit? un immensa fortuna da fare invidia al Papa stesso. Francesco si spos? con Ersilia Santacroce dalla quale ebbe diversi figli Antonia, Beatrice, Giacomo, Cristoforo, Rocco, Bernardo e Paolo. Francesco era un uomo violento e rissoso, oltre che parsimonioso e spilorcio; egli trattava i figli molto severamente e li faceva vivere in uno stato di indigenza, facendogli mancare anche il necessario. Alla morte della moglie sped? le sue due figlie in convento presso il monastero di Santa Croce in Montecitorio. Giacomo, Cristoforo e Rocco, stufi della loro situazione, iniziarono a contrarre debiti e a sottrarre denaro e gioielli al loro padre padrone. Nel 1598 Francesco fu arrestato in seguito ad un accusa di abusi sessuali, fu costretto a pagare una forte ammenda per essere scarcerato e scagionato dalla terribile ed infamante imputazione. In questa torbida situazione i figli maschi pi? grandi, cio? Giacomo, Cristoforo e Rocco, si rivolsero al Papa Clemente VIII per cercare una soluzione al problema; il Santo Padre, allora, concesse loro alcune terre del padre Francesco e diede ad Antonia il permesso di sposarsi, cos? da toglierla alla nefasta influenza del padre. Francesco fu pi? volte coinvolto in risse con cortigiane ed altri biechi individui e al colmo dei sua vita viziosa e sregolata, accus? i figli di volerlo ammazzare, ma l? infamate accusa risult? priva di fondamento. Risposato con Lucrezia Petroni, detestato dal Papa, che non vedeva l?ora di mettere le mani sul cospicuo patrimonio dei Cenci, Francesco affid? i due figli pi? piccoli, Bernardo e Paolo, ai preti e part? per Petrella Salto, feudo dei Colonna, con Lucrezia e Beatrice, che parcheggiate al secondo piano della lugubre rocca, vissero, per un po? di tempo, come recluse. IL DELITTO Francesco, ?nascondendo? la figlia, voleva evitare che qualche pretendente la sposasse e quindi egli sarebbe stato costretto a versare un?eventuale dote. Purtroppo, nonostante i subdoli tentativi del padre di tenerla fuori dal mondo, la nostra riusc? a scrivere delle lettere a suo fratello Giacomo e ad alcuni parenti, nelle quali si denunciava le violenze e sevizie a cui dovevano sottostare lei e la matrigna. Quando il rude signore della castello scopr? questa corrispondenza epistolare picchi? la figlia fino a quasi ammazzala. Beatrice non demorse e cos? messosi d?accordo con il precedente proprietario Olimpio Galvetti, forse suo amante, in combutta con un certo Marzio Catalano, il 9 settembre del 1598 uccisero Francesco. Olimpio e Marzio, prima lo immobilizzarono e dopo lo uccisero a colpi di martello, in fine presero il corpo di Francesco, lo buttarono dalle scale di legno della rocca. Una volta tumulato il corpo del defunto barone, la figlia, la moglie e i due sicari partirono alla volta di Roma. IL TRAGICO EPILOGO Alcuni mesi dopo il commissario del vicereame di Napoli, Carlo Ticone, fece riesumare il corpo e cos? scopr? la crudele verit?. Il caso pass? cos? nelle mani del pontefice che, attraverso torture e confessioni vari, risal? ai mandati del efferato delitto. Olimpio fugg? vai da Roma ma la sua fuga fin? tragicamente per mano ignota; furono cos? ritenuti colpevoli del delitto Beatrice, Giacomo, Bernardo e Lucrezia, la vera e sola mandante del delitto. Nonostante l?appassionata requisitoria del giureconsulto Prospero Farinacci, e l?accusa di violenza sessuale perpetrata ai danni della figlia, il tribunale pontificio nella persona del Papa diede una condanna esemplare, che doveva servire da monito per i figli di alcune famiglie influenti, affinch?, questi omicidi non diventassero tragica consuetudini, giacch?, essi non erano obsoleti. Clemente VIII odiava i Cenci e non gli parve vero di poterli finalmente distruggere, cos? privo tutti i membri delle famiglia del titolo, confisc? i loro beni, compreso i gioielli e il quadro raffigurante Beatrice, attribuito, secondo alcuni a Guido Reni, secondo altri a suo zio; alla fine vendette tutto alla famiglia Borghese che acquist? anche questo dipinto. LA BRUTALE ESECUZIONE L?11 settembre, data fatidica ed evocativa, del 1599 appena ventiduenne, Beatrice fu portata sopra Ponte Sant?Angelo a Roma, davanti a Castel Sant?Angelo, al di qua del Tevere, e fu decapitata, Lucrezia sub? la stessa sorte, invece Giacomo fu squartato, Bernardo, in considerazione della sua giovane et? fu condannato al carcere a vita, ma prima dovette assistere alla esecuzione dei suoi parenti e la cosa lo sconvolse a tal punto da renderlo pazzo; cos? fu internato in un manicomio dove mor? senza essere seppellito. Il corpo della baronessa Beatrice Cenci fu raccolto dai frati cappuccini che, insieme a una folla commossa, venne portata in processione fino alla chiesa di San Pietro in Montorio, dove fu seppellita sotto l?altere maggiore, tutta ornata di rose con il capo poggiato su un piatto d?argento, come omaggio ad una vittima della sopraffazione dei potenti. Questo ? il triste epilogo della storia di una giovane nobildonna, martire inconsapevole di una giustizia spettacolare di un?epoca crudele e violenta e nonostante, il potente di turno, ne uccise le spoglie mortali, il suo mito dura ancora oggi, riproposto da autori come Sthendhal, Shelley e Guerrazzi, solo per citarne alcuni. IL MITO Molte sono le leggende che aleggiano intorno alla crudele e prematura fine di Beatrice, la pi? famosa ? quella nella quale si narra che il suo fantasma apparirebbe la sera dell?11 settembre di ogni anno sugli spalti della Rocca di Petrella Salto. Si dice anche che lo spettro della defunta passeggerebbe, anche, sugli spalti di Castel Sant?Angelo all?imbrunire. Molti asseriscono di aver visto una giovane donna, vestita con abiti di foggia antica, camminare mestamente sui luoghi dove i Cenci furono giustiziati, essa ha la testa ed preceduta da un leggero venticello che ne annuncia la presenza. Molti sostengono che il fantasma della nobildonna ? costretto vagare per Villa Borghese poich? essa non pu? allontanare pi? di 200 metri da dove ? custodito il quadro che la ritrae. La tela, infatti, ? una sorta di alter ego del fantasma stesso, nel quale essa ha la necessit? di trasferirsi per poter adempiere alla sua ultima missione, quella di trovare il corpo del suo fratellino e seppellirlo in un luogo consacrato, per poter trovare, finalmente, la pace eterna. Nel comune di Cappadocia vi ? la Grotta di Beatrice Cenci, un suggestivo antro nel quale pare si odano strani lamenti e sommessi pianti, in ogni caso, non bisogna dimenticare che le grotte posso creare illusioni uditive.
COsimo de Medici Cosimo di Giovanni de' Medici detto il Vecchio o pater patriae (Firenze, 27 settembre 1389 ? Careggi, 1? agosto 1464) ? stato un politico e banchiere italiano, primo signore di fatto di Firenze e primo uomo di Stato di rilievo della famiglia Medici.
Figlio di Giovanni di Bicci e di Piccarda Bueri, fu educato da Niccol? di Pietro e Roberto de' Rossi. Sin dalla prima giovent? entr? nel Banco Medici a fianco del padre, dove ebbe una solida preparazione come banchiere. Nel 1415 accompagn? l'Antipapa Giovanni XXIII al Concilio di Costanza. Lo stesso anno fu nominato priore e poco dopo fu usato spesso come ambasciatore. Viaggi? molto con il fratello Lorenzo durante la pestilenza di Firenze a Ferrara, Verona e Venezia (1430). Si manifest? fin dai primi incarichi politici la sua proverbiale prudenza: sebbene i suoi interessi economici necessitassero un fermo controllo della vita politica cittadina, egli non mirava a diventare Signore della citt?, magari con un colpo di mano o cercando di essere eletto nei ruoli pi? prestigiosi di governo, ma la sua figura restava in ombra, vero burattinaio di una serie di personaggi fidati che per lui ricoprivano incarichi chiave nelle istituzioni.
REdon OdilON (Bordeaux 1840 - Parigi 1916) Pittore incisore e scrittore francese
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ONofrio del GrilLO (Fabriano, 5 maggio 1714 ? Fabriano, 6 gennaio 1787) ? stato un nobile italiano. Marchese di nascita, fu Sediario pontificio, Cameriere segreto di spada e cappa di Sua Santit? e Guardia nobile.[1] Nativo di Fabriano, si trasfer? a Roma dove, divenuto ricchissimo in seguito a un'eredit?, entr? nella Corte Pontificia e vi divenne celebre per il suo carattere eccentrico. Le sue gesta e la fama dei suoi colossali scherzi si diffusero in tutta Roma e furono notevolmente ampliate dalla voce popolare che probabilmente fuse episodi attribuibili a diversi membri della famiglia. Ritiratosi in et? avanzata nella citt? natale, restaur? una villa, tuttora esistente, dove trascorse gli ultimi anni. L'identificazione del personaggio storico con quello protagonista di tanti aneddoti ? tuttora dubbia; secondo alcuni il personaggio visse nella prima met? dell'ottocento. Mor? a Fabriano, nel feudo di famiglia[2] ed attualmente la sua salma riposa nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma. La famiglia del Grillo possedeva uno splendido palazzo settecentesco collegato con un sovrappasso a un'adiacente torre medievale, situato nel cuore del centro storico dell'Urbe, nei pressi dei Mercati di Traiano. La via dove ? ubicato si chiama tuttora Salita del Grillo, cos? come la torre.
REdon OdilON (Bordeaux 1840 - Parigi 1916) Pittore incisore e scrittore francese
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ONofrio del GrilLO (Fabriano, 5 maggio 1714 ? Fabriano, 6 gennaio 1787) ? stato un nobile italiano. Marchese di nascita, fu Sediario pontificio, Cameriere segreto di spada e cappa di Sua Santit? e Guardia nobile.[1] Nativo di Fabriano, si trasfer? a Roma dove, divenuto ricchissimo in seguito a un'eredit?, entr? nella Corte Pontificia e vi divenne celebre per il suo carattere eccentrico. Le sue gesta e la fama dei suoi colossali scherzi si diffusero in tutta Roma e furono notevolmente ampliate dalla voce popolare che probabilmente fuse episodi attribuibili a diversi membri della famiglia. Ritiratosi in et? avanzata nella citt? natale, restaur? una villa, tuttora esistente, dove trascorse gli ultimi anni. L'identificazione del personaggio storico con quello protagonista di tanti aneddoti ? tuttora dubbia; secondo alcuni il personaggio visse nella prima met? dell'ottocento. Mor? a Fabriano, nel feudo di famiglia[2] ed attualmente la sua salma riposa nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma. La famiglia del Grillo possedeva uno splendido palazzo settecentesco collegato con un sovrappasso a un'adiacente torre medievale, situato nel cuore del centro storico dell'Urbe, nei pressi dei Mercati di Traiano. La via dove ? ubicato si chiama tuttora Salita del Grillo, cos? come la torre.
(Albano, 1150 circa ? Roma, 18 marzo 1227) fu il 177? papa della Chiesa cattolica dal 1216 alla sua morte. Che appartenesse alla famiglia Savelli ? una leggenda. Onorio III, fu anche detto Cencio camerarius, per avere ricoperto dal 1189 la carica di camerlengo. Scrittore fecondo, redasse una raccolta di Decretali, la Compilatio Quinta, considerata il primo testo ufficiale di diritto canonico, e il Liber Censuum, censimento delle propriet? della Santa Sede terminato sotto l'impulso di papa Celestino III.
Andrea di Pietro della Gondola meglio noto con il nome di Palladio (Padova, 30 novembre 1508 - Maser, 19 agosto 1580) ? stato un architetto italiano del tardo Rinascimento. ? una delle figure pi? note della storia dell'architettura. Vicenza "citt? di Palladio" che raccoglie molte delle sue opere pi? significative ? stata per questo inserita tra i Patrimoni dell'umanit? UNESCO. Di umili origini - era figlio di Pietro della Gondola e di Marta detta "la zota" -, inizi? la sua carriera come semplice scalpellino, presso la bottega di Bartolomeo Cavazza da Sossano; fuggitovi nel 1524 a causa delle dure condizioni lavorative si rec? a Vicenza, dove entr? nella bottega di Giovanni di Giacomo da Porlezza e Girolamo Pittoni da Lumignano. Pur non ricevendo mai un'educazione regolare, fu avviato agli studi dall'umanista Gian Giorgio Trissino, conosciuto tra il 1535 e il 1538 mentre lavorava al cantiere della villa di Cricoli: sar? proprio l'umanista - riconoscendone le straordinarie doti - a ribattezzarlo con il nome classicheggiante di Palladio (da Pallade Atena), e in seguito condotto da lui a Roma, dove si pot? dedicare allo studio dei monumenti dell'antichit? e dell'architettura del Bramante e del Buonarroti. I suoi primi disegni di villini sono del 1540 circa (ville Godi a Lonedo di Lugo di Vicenza, Marcello a Bertesina di Vicenza e Cerato a Montecchio Maggiore). Queste prime opere mostrano un'adesione ai modelli diffusi da Sebastiano Serlio. Nelle costruzioni successive si accost? all'architettura manierista in senso specifico. Numerose le ville e i palazzi costruiti nel Veneto. Sua ? la celebre Villa Capra detta la Rotonda, nella quale adotta una tipologia rivoluzionaria, con pianta centrale che fino ad allora era tradizionalmente riservata ad edifici religiosi. Appena trentenne, vinse il concorso per il rifacimento delle logge del Palazzo della Ragione di Vicenza, che da allora ? chiamata Basilica Palladiana. Nel Teatro Olimpico della stessa citt? adott? la disposizione del teatro greco-romano con gradinata semiellittica al chiuso di una sala, ottenendo nello scenario fisso un insieme prospettico di autentica imponenza. Dopo il 1550 la visione palladiana giunse a maturit?, non solo nella logica distributiva e volumetrica ma anche nella coscienza urbanistica. Scrisse il fondamentale trattato dei Quattro libri dell'architettura, nel quale le sue concezioni acquistano veste teorica, ma il suo stile ebbe diffusione in Italia e all'estero, nei secoli successivi, soprattutto dallo studio diretto delle sue opere. Divenuto l'architetto della Serenissima Repubblica di Venezia, esegu? numerose opere per i veneziani, tra cui le due chiese di San Giorgio Maggiore e del Redentore.