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lampaDINA e lampaDario
Utente Master



Regione: Lazio
Città: Roma


85205 Messaggi

Inserito il - 24/03/2015 : 14:17:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CIpollini CEsare
(CE)



Cesare Cipollini
Belfort, 16 dicembre 1958
è un ex ciclista su strada italiano.
Professionista dal 1978 al 1990,
vinse il Giro dell'Emilia nel 1983.
È il fratello maggiore di Mario Cipollini.
Cesare Cipollini passò professionista nel 1978,
prima dei ventuno anni a cui la federazione italiana
permetteva il passaggio, grazie ad una deroga della
federazione stessa, ottenuta oltre che da lui solo
da Giuseppe Saronni.

Fra i risultati raggiunti nella sua carriera, oltre al successo
nel Giro dell'Emilia, il decimo posto nella Coppa Sabatini
e nel Giro di Puglia nel 1979, il sesto posto nella Nizza-Alassio
nel 1980, il nono posto nel Giro di Campania nel 1981,
l'ottavo posto nel 1983 nella Coppa Bernocchi,
il settimo posto nei campionati italiani in linea nel 1984,
l'ottavo posto nella Coppa Sabatini e il nono nella Firenze-Pistoia
nel 1986, il secondo posto nella Philadelphia International
Championship nel 1987, il sesto posto nel Giro dell'Umbria,
il nono nel Trofeo Laigueglia nel 1989 e il secondo posto
nella Coppa Bernocchi nel 1990.


Dina & Dario
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Enza
Utente Master


Regione: Veneto
Prov.: Treviso
Città: c.franco vto


116310 Messaggi

Inserito il - 24/03/2015 : 18:39:47  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CEcile Kyenge

Cécile Kyenge Kashetu nasce il 28 agosto del 1964 a Kambove, nella Repubblica Democratica del Congo, e si trasferisce in Italia a diciannove anni, nel 1983. Dopo essersi laureata all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma in Medicina e Chirurgia, si specializza all'Università di Modena e Reggio Emilia in oculistica, esercitando quindi la professione di medico oculista.

Sposatasi con un italiano e madre di due figlie, nel 2004 viene eletta per i Democratici di Sinistra in una circoscrizione del Comune di Modena; più tardi viene nominata responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed Immigrazione.

Il 7 giugno del 2009 Cécile Kyenge viene eletta consigliere provinciale a Modena, nelle file del Partito Democratico, entrando nella Commissione Welfare e Politiche Sociali. Nominata responsabile regione delle politiche dell'immigrazione del Pd per l'Emilia Romagna, a partire dal mese di settembre del 2010 è portavoce a livello nazionale di "Primo Marzo", network per cui si occupa della promozione dei diritti umani e in particolar modo dei diritti dei migranti: l'associazione, tra l'altro, chiede l'abolizione del permesso di soggiorno a punti, l'abrogazione del reato di clandestinità e della legge Bossi-Fini, il riconoscimento della cittadinanza tramite lo ius soli e non lo ius sanguinis, e la chiusura dei Cie.

Costantemente impegnata in iniziative riguardanti il diritto di cittadinanza, Cecile Kyenge collabora con Corriere Immigrazione e con Combonifem; coordina inoltre, in collaborazione con l'Università di Lubumbashi, il progetto Afia finalizzato alla formazione di medici in Congo.

In seguito alle elezioni politiche italiane del 24 e 25 febbraio 2013, viene eletta deputata per il Pd, prima donna con origini africane in Parlamento; poche settimane dopo, firma insieme con Roberto Speranza, Khalid Chaouki e Pier Luigi Bersani, suoi colleghi di partito, una proposta di legge per il riconoscimento della cittadinanza agli immigrati, che prevede che venga riconosciuta la cittadinanza a bambini nati in Italia e figli di stranieri che da almeno cinque anni risiedono nel nostro Paese.

Il 28 aprile, infine, Cécile Kyenge è nominata Ministro dell'Integrazione per il nuovo governo guidato da Enrico Letta, diventando così il primo ministro nero della Repubblica Italiana.




RI

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dany61
Utente Master


Regione: Emilia Romagna
Prov.: Modena


49694 Messaggi

Inserito il - 25/03/2015 : 07:19:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
RInaldo NOcentini (Montevarchi, 25 settembre 1977) è un ciclista su strada italiano che corre per l'AG2R La Mondiale. Ha caratteristiche da scalatore.
Da dilettante ottenne il secondo posto nella categoria Under-23 ai campionati mondiali di Valkenburg del 1998, giungendo dietro ad Ivan Basso e davanti a Danilo Di Luca, completando in tal modo un podio tutto italiano. L'impresa c'era già stata nel 1995, nella categoria Juniores, quando era arrivato terzo al Campionato del mondo, sempre preceduto da Ivan Basso, secondo, e da Valentino China, a cui andò la medaglia d'oro.

Nel 1999 divenne professionista e vinse subito due tappe del Tour de Langkawi in Malesia. Nel 2003 vinse il Giro di Toscana. Il triennio 2004-2006 lo passò all'Acqua & Sapone di Palmiro Masciarelli. Il primo anno si concluse con una tappa al Giro di Polonia ed alcuni buoni piazzamenti al Giro d'Italia. Dopo un 2005 interlocutorio con una vittoria in Spagna e la mancata partecipazione al Giro d'Italia, visse la sua miglior stagione l'anno successivo. Ottenne i successi del Giro dell'Appennino, Giro del Veneto e Coppa Placci che gli permisero di ottenere la convocazione in nazionale per il campionato del mondo di Salisburgo.

Dopo quest'ottima stagione, nel 2007 venne ingaggiato dalla squadra francese ProTour AG2R Prévoyance, che gli permise di partecipare alle corse più importanti del calendario mondiale. Con i nuovi colori vinse una tappa del Giro del Mediterraneo, con arrivo in salita sul Mont Faron, in Francia, e il Gran Premio Miguel Indurain in Spagna.

Iniziò nel migliore dei modi il 2008, vincendo il Gran Premio di Lugano e salendo sul podio al Tour du Haut Var ed alla Parigi-Nizza, sempre alle spalle di Davide Rebellin (nella seconda corsa francese ottenne anche un terzo posto nella tappa con arrivo sul Mont Ventoux). A causa di questo inizio di stagione, si presentò al Giro d'Italia in calo di forma ed ottiene soltanto un terzo posto nella diciottesima tappa con arrivo a Varese, sul circuito del mondiale 2008.

Il 10 luglio 2009 conquistò la maglia gialla al Tour de France, al termine della settima tappa, da Barcellona ad Arcalís: mantenne il simbolo del primato fino al 19 luglio a Verbier, quando dovette cederlo allo spagnolo Alberto Contador. Al termine della corsa francese risulterà quattordicesimo in classifica generale.

Aprì il 2010 con il secondo posto nel Tour Méditerranéen; in seguito alla squalifica di Valverde da parte del TAS nel maggio 2010 gli venne assegnata la vittoria di tale corsa. Il 27 febbraio dello stesso anno, nel corso del Gran Premio dell'Insubria, cadde in un burrone fratturandosi tibia, perone, malleolo e astragalo.[1]

Nel 2012 alla Vuelta a España, con il diciottesimo posto in classifica generale, è il migliore degli italiani.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
Utente Master


Regione: Veneto
Prov.: Treviso
Città: c.franco vto


116310 Messaggi

Inserito il - 25/03/2015 : 10:54:40  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
NOam CHomsky

Avram Noam Chomsky nasce a Philadelphia il 7 dicembre 1928. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, teorico della comunicazione, è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo - trasformazionale, indicata sovente come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.

Chiamata anche "trasformazionalismo" la teoria di Chomsky nasce negli anni '50: Chomsky sostiene che allo strutturalismo è sfuggito il fondamentale problema della creatività del linguaggio; afferma che per poter comprendere il funzionamento di una lingua non è sufficiente scoprirne la sola struttura. Secondo Chomsky la grammatica è una competenza mentale che permette di formare infinite frasi e si basa pertanto sulla conoscenza innata dei principi universali che regolano la creazione del linguaggio.

L'influenza del pensiero di Chomsky va al di là della linguistica e fornisce vividi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia nonchè della scienza dell'informazione.

William Zev Chomsky, il padre, immigrato negli Stati Uniti dalla Russia era uno studioso di ebraico. Il giovane Noam studia linguistica all'università della Pennsylvania sotto la guida di Zellig Harris, fondatore del primo dipartimento di linguistica in un'università americana. Noam si unisce in matrimonio nel 1949 con la linguista Carol Schatz. Nel 1955 inizia a lavorare al MIT (Massachusetts Institute of Technology) come professore assistente, istituto dove rimarrà per oltre 50 anni.

Pubblica nel 1957 il volume "Syntactic structures" (Le strutture della sintassi), che contiene i principi della sua rivoluzionaria teoria sulla grammatica generativo-trasformazionale. Due anni più tardi pubblica una lunga recensione di "Verbal behavior", di Burrhus Skinner, allora il più noto esponente del comportamentismo: lo scritto contiene una forte ed articolata critica del comportamentismo.

Tra il 1965 e il 1966 escono le due opere "Aspects of the theory of syntax" e "Cartesian linguistics", che fissano in modo importante le posizioni linguistiche e le ascendenze filosofiche di Chomsky. I temi proseguono in "Language and mind", pubblicato nel 1968.

Negli anni '70 Chomsky è ormai il più influente studioso di linguistica degli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo. Non smette comunque di approfondire e rafforzare le sue teorie con numerosi articoli e saggi ("The logical structure of linguistic theory" - 1975, "Reflections on language" - 1976, "Language and problems of knowledge" - 1988).

A metà degli anni '60 Chomsky si schiera in modo forte contro la guerra del Vietnam: all'attività accademica affianca quindi un impegno politico e sociale che durerà negli anni. La costante e diretta critica nei confronti della politica estera di diversi paesi e in particolar modo degli USA, così come l'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, renderanno Chomsky uno degli intellettuali della sinistra radicale americana e mondiale, più celebri e seguiti.

Tra i vari riconoscimenti ricevuti durante la sua lunga carriera, vi è anche una laurea ad honorem italiana, ricevuta nel 2005 dalla facoltà di Psicologia dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.






buona giornata

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dany61
Utente Master


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Prov.: Modena


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Inserito il - 25/03/2015 : 14:18:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CHiara MAssussi (17 gennaio 1995) è una calciatrice italiana, attaccante dell'Anima e Corpo Orobica.
Cresce calcisticamente nelle giovanili del Brescia dove gioca il Campionato Primavera ed inserita nella rosa della prima squadra dalla stagione 2013-2014.

Fa il suo debutto in Serie A il 23 ottobre 2013, alla quinta giornata di campionato, nella partita vinta dal Brescia sul Grifo Perugia per 4 a 0, siglando una delle reti dell'incontro.[1] Alla sua prima stagione con la maglia delle rondinelle, la 2013-2014, con 2 gol in 3 presenze contribuisce a cogliere il primo scudetto.[2]

Inserita nuovamente nella rosa della prima squadra nella stagione successiva, la difficoltà nel trovare spazio nella formazione titolare consigliano la società a cederla, dal 1º dicembre 2014 e con la forma del prestito, all'Anima e Corpo Orobica. Schierata titolare dall'allenatore Marianna Marini fin dalla prima partita persa 2-0 con la Torres, nel recupero della 5ª giornata giocato il 2 dicembre successivo[3], con la nuova maglia coglie il suo secondo centro in Serie A quattro giorni più tardi, in occasione dell'8ª di campionato, contribuendo alla vittoria dell'Orobica sulle baresi della Pink Sport Time per 3-2

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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lampaDINA e lampaDario
Utente Master



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Inserito il - 25/03/2015 : 17:14:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Enza ha scritto:

NOam CHomsky

Avram Noam Chomsky nasce a Philadelphia il 7 dicembre 1928. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, teorico della comunicazione, è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo - trasformazionale, indicata sovente come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.

Chiamata anche "trasformazionalismo" la teoria di Chomsky nasce negli anni '50: Chomsky sostiene che allo strutturalismo è sfuggito il fondamentale problema della creatività del linguaggio; afferma che per poter comprendere il funzionamento di una lingua non è sufficiente scoprirne la sola struttura. Secondo Chomsky la grammatica è una competenza mentale che permette di formare infinite frasi e si basa pertanto sulla conoscenza innata dei principi universali che regolano la creazione del linguaggio.

L'influenza del pensiero di Chomsky va al di là della linguistica e fornisce vividi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia nonchè della scienza dell'informazione.

William Zev Chomsky, il padre, immigrato negli Stati Uniti dalla Russia era uno studioso di ebraico. Il giovane Noam studia linguistica all'università della Pennsylvania sotto la guida di Zellig Harris, fondatore del primo dipartimento di linguistica in un'università americana. Noam si unisce in matrimonio nel 1949 con la linguista Carol Schatz. Nel 1955 inizia a lavorare al MIT (Massachusetts Institute of Technology) come professore assistente, istituto dove rimarrà per oltre 50 anni.

Pubblica nel 1957 il volume "Syntactic structures" (Le strutture della sintassi), che contiene i principi della sua rivoluzionaria teoria sulla grammatica generativo-trasformazionale. Due anni più tardi pubblica una lunga recensione di "Verbal behavior", di Burrhus Skinner, allora il più noto esponente del comportamentismo: lo scritto contiene una forte ed articolata critica del comportamentismo.

Tra il 1965 e il 1966 escono le due opere "Aspects of the theory of syntax" e "Cartesian linguistics", che fissano in modo importante le posizioni linguistiche e le ascendenze filosofiche di Chomsky. I temi proseguono in "Language and mind", pubblicato nel 1968.

Negli anni '70 Chomsky è ormai il più influente studioso di linguistica degli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo. Non smette comunque di approfondire e rafforzare le sue teorie con numerosi articoli e saggi ("The logical structure of linguistic theory" - 1975, "Reflections on language" - 1976, "Language and problems of knowledge" - 1988).

A metà degli anni '60 Chomsky si schiera in modo forte contro la guerra del Vietnam: all'attività accademica affianca quindi un impegno politico e sociale che durerà negli anni. La costante e diretta critica nei confronti della politica estera di diversi paesi e in particolar modo degli USA, così come l'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, renderanno Chomsky uno degli intellettuali della sinistra radicale americana e mondiale, più celebri e seguiti.

Tra i vari riconoscimenti ricevuti durante la sua lunga carriera, vi è anche una laurea ad honorem italiana, ricevuta nel 2005 dalla facoltà di Psicologia dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.



buona giornata






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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 25/03/2015 : 17:19:28  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
lampaDINA e lampaDario ha scritto:

Enza ha scritto:

NOam CHomsky

Avram Noam Chomsky nasce a Philadelphia il 7 dicembre 1928. Professore emerito di linguistica al Massachusetts Institute of Technology, teorico della comunicazione, è riconosciuto come il fondatore della grammatica generativo - trasformazionale, indicata sovente come il più rilevante contributo alla linguistica teorica del XX secolo.

Chiamata anche "trasformazionalismo" la teoria di Chomsky nasce negli anni '50: Chomsky sostiene che allo strutturalismo è sfuggito il fondamentale problema della creatività del linguaggio; afferma che per poter comprendere il funzionamento di una lingua non è sufficiente scoprirne la sola struttura. Secondo Chomsky la grammatica è una competenza mentale che permette di formare infinite frasi e si basa pertanto sulla conoscenza innata dei principi universali che regolano la creazione del linguaggio.

L'influenza del pensiero di Chomsky va al di là della linguistica e fornisce vividi spunti di riflessione anche nell'ambito della filosofia, della psicologia, delle teorie evoluzionistiche, della neurologia nonchè della scienza dell'informazione.

William Zev Chomsky, il padre, immigrato negli Stati Uniti dalla Russia era uno studioso di ebraico. Il giovane Noam studia linguistica all'università della Pennsylvania sotto la guida di Zellig Harris, fondatore del primo dipartimento di linguistica in un'università americana. Noam si unisce in matrimonio nel 1949 con la linguista Carol Schatz. Nel 1955 inizia a lavorare al MIT (Massachusetts Institute of Technology) come professore assistente, istituto dove rimarrà per oltre 50 anni.

Pubblica nel 1957 il volume "Syntactic structures" (Le strutture della sintassi), che contiene i principi della sua rivoluzionaria teoria sulla grammatica generativo-trasformazionale. Due anni più tardi pubblica una lunga recensione di "Verbal behavior", di Burrhus Skinner, allora il più noto esponente del comportamentismo: lo scritto contiene una forte ed articolata critica del comportamentismo.

Tra il 1965 e il 1966 escono le due opere "Aspects of the theory of syntax" e "Cartesian linguistics", che fissano in modo importante le posizioni linguistiche e le ascendenze filosofiche di Chomsky. I temi proseguono in "Language and mind", pubblicato nel 1968.

Negli anni '70 Chomsky è ormai il più influente studioso di linguistica degli Stati Uniti, ma anche nel resto del mondo. Non smette comunque di approfondire e rafforzare le sue teorie con numerosi articoli e saggi ("The logical structure of linguistic theory" - 1975, "Reflections on language" - 1976, "Language and problems of knowledge" - 1988).

A metà degli anni '60 Chomsky si schiera in modo forte contro la guerra del Vietnam: all'attività accademica affianca quindi un impegno politico e sociale che durerà negli anni. La costante e diretta critica nei confronti della politica estera di diversi paesi e in particolar modo degli USA, così come l'analisi del ruolo dei mass media nelle democrazie occidentali, renderanno Chomsky uno degli intellettuali della sinistra radicale americana e mondiale, più celebri e seguiti.

Tra i vari riconoscimenti ricevuti durante la sua lunga carriera, vi è anche una laurea ad honorem italiana, ricevuta nel 2005 dalla facoltà di Psicologia dell'Alma Mater Studiorum Università di Bologna.



buona giornata








NOrth Alex
(MA)



Alex North
Chester, 4 dicembre 1910
– Los Angeles, 8 settembre 1991
è stato un compositore, vincitore di premi Emmy
ebreo statunitense.

Fu l'estensore della prima colonna sonora jazz per
il film Un tram chiamato desiderio ed il primo a
comporre una colonna sonora in musica moderna,
Viva Zapata!.
Nato a Chester in Pennsylvania, Alex North è stato un autore di
musica classica del XX secolo non indulgendo al classicismo del XIX.
È stato quello che suol dirsi un innovatore che ha saputo manipolare
il leitmotiv delle sue partiture trasformandolo in musiche sempre diverse.
Uno di questi divenne la famosissima canzone Unchained Melody.
Ebbe la nomination all'Oscar ben 15 volte senza mai
vincere il premio.
Ha ottenuto l'Oscar alla carriera nel 1986 e insieme
ad Ennio Morricone (2007) è stato
l'unico musicista ad aver ricevuto questo
riconoscimento speciale.

Le sue più popolari colonne sonore sono:
Spartacus, Cleopatra, Il drago del lago di fuoco,
Chi ha paura di Virginia Woolf?
La lunga estate calda. L'oltraggio.
L'onore dei Prizzi.
Il grande sentiero.
Il ricco e il povero (mini serie TV, 1976).
Morte di un commesso viaggiatore.
La notte dello scapolo.
Good Morning, Vietnam (1987). Senza catene.
La brigata del diavolo e la colonna sonora per 2001:
Odissea nello spazio con orchestra diretta da Jerry Goldsmith,
commissionata e poi non utilizzata dal regista Stanley Kubrick.
Fra le sue composizioni classiche si ricorda Rapsodia per piano
e Trumpet obbligato e Orchestra.

Composizioni per Broadway
^ Mother (1935) - commedia con musica co-composta
^ Life and Death of an American (1939) - com media co-composta
^ Tis of Thee (1940) - rivista co-composta
^ Of V We Sing (1942) - rivista
^ Death of a Salesman (1949) - musica per la commedia
^ The Innocents (1950) - commedia
^ A Streetcar Named Desire (1952) - balletto basato sulla commedia
^ The Misfits (1961) - colonna sonora
^ Street Corner Symphony (1997) - rivista, autore di Unchained Melody.

Dina & Dario
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Enza
Utente Master


Regione: Veneto
Prov.: Treviso
Città: c.franco vto


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Inserito il - 25/03/2015 : 17:58:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
MAria Chiara Carrozza

Maria Chiara Carrozza nasce il 16 settembre del 1965 a Pisa. Dopo essersi laureata in fisica all'Università di Pisa nel 1990 e aver ottenuto un dottorato di ricerca in ingegneria alla Scuola Superiore Sant'Anna nel 1994, nel 2001 è guest editor, per la rivista edita da IOS Press "Technology and Health Care", dello "Special Issue on Actuators for Artificial Limbs".

A partire dal 2002 è responsabile per la Scuola Sant'Anna, nell'ambito di programmi di internazionalizzazione, delle Convenzioni sottoscritte con le 4 Ecole Normale Superiéeure di Francia per la definizione di programmi didattici di interesse comune e lo scambio di docenti e allievi; in più, è anche responsabile della Convenzione con la Scuola Normale Superiore relativa all'internazionalizzazione del curriculum degli studenti. In seguito è Visiting Professor all'università di Vienna nel 2003: in Austria tiene corsi riguardanti la biomeccanica (così come farà l'anno dopo a Roma all'Università Campus Biomedico); nello stesso anno, alla Scuola Superiore Sant'Anna e all'Università di Pisa tiene corsi di fondamenti di robotica umanoide, criteri di progettazione di mani artificiali, bioingegneria della riabilitazione, biomeccatronica e neuro-robotica, ed è guest editor per la rivista scientifica "Journal of Autonomous Robots" dello "Special Issue on Rehabilitation Robotics".

Nel 2004, anno in cui è associate editor della rivista "International Journal of Human-friendly Welfare Robotic Systems", viene eletta membro della Giunta direttiva del Gruppo Nazionale di Bioingegneria, in rappresentanza dei professori associati: manterrà la carica fino al 2007. Nel 2005, invece, Maria Chiara Carrozza diventa membro del Comitato Scientifico del Centro di Ricerca Matematica "Ennio De Giorgi", ed entra a far parte del Comitato Scientifico della "Limonaia", Associazione per la Diffusione della Cultura Scientifica e Tecnologica; in qualità di Direttore della Divisione Ricerche, inoltre, diventa Presidente della Commissione Ricerche e della Commissione Brevetti.

L'anno successivo è guest editor, sulla rivista internazionale "IEEE Transactions on Neural Systems and Rehabilitation Engineering", dello "Special Issue on Therapeutic Robotics", e, sulla rivista "Advanced Robotics", dello "Special Issue on Robotic Platform for Research in Neuroscience"; inoltre, collabora con l'organizzazione della "International Conference on Biomedical Robotics and Biomechatronics" di Pisa e della "International Conference of Robotics and Automation".

Nel 2007 fa parte dell'organizzazione scientifica dell'"International Conference on Rehabilitation Robotics" di Nordwijk, in Olanda, e dell'"International Conference on Robotics Systems IROS" di San Diego, negli Stati Uniti. Il 1 novembre di quell'anno Maria Chiara Carrozza viene nominata Rettore della Scuola Superiore Sant'Anna.

Il 12 settembre del 2008 le viene assegnato il Premio "Le baleari - guerriero pisano", che si propone di onorare personalità che si dedicano alla valorizzazione delle tradizioni e alla crescita della città di Pisa. Nel 2009 fa parte del Comitato Scientifico della Conferenza Nazionale "Neuroriabilitazione e Robotica" di Genova, mentre a Palazzo Vecchio riceve il Premio "Firenze Donna", XVIII Edizione, per essere il rettore più giovane d'Italia, ma anche manager, coordinatrice e ricercatrice; due anni più tardi il suo allievo Nicola Vitiello conquista il Premio "Massimo Grattarola".

Nel 2012 Maria Chiara Carrozza riceve a Milano, nel mese di dicembre, il Premio "Eureka", ottenuto grazie all'attività svolta nel campo dello sviluppo di esoscheletri e protesi per l'assistenza personale e la riabilitazione.

Nel 2013 sceglie di tentare l'avventura politica, venendo eletta parlamentare nelle file del Partito Democratico (capolista in Toscana) dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio. Il 28 aprile viene nominata Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nel nuovo governo di Enrico Letta.

Coordinatrice di numerosi progetti relativi alle protesi degli arti superiori e inferiori finanziati dalla Regione Toscana, dal Miur e della Commissione Europea, è responsabile, all'interno dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, dell'Area Neuro-Robotica.




CR

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dany61
Utente Master


Regione: Emilia Romagna
Prov.: Modena


49694 Messaggi

Inserito il - 26/03/2015 : 05:12:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CRistiano CAratti (Acqui Terme, 24 maggio 1970) è un ex tennista italiano.
Nei primi anni novanta era considerato una promessa del tennis italiano.

Si fece notare durante l'estate del 1990, quando aveva 20 anni, per alcune prestazioni importanti, superiori alla media dei tennisti italiani dell'epoca. In poche settimane infatti, dal 30 luglio 1990, quando si trovava al numero 198 ATP, vinse il Challenger di Winnetka (USA), si presentò al torneo ATP di New Haven da numero 173 e raggiunse i quarti, sconfiggendo al secondo turno addirittura l'americano Brad Gilbert (n. 6 ATP) col punteggio di 6-4, 6-4, poi negli ottavi l'israeliano Amos Mansdorf (n. 39) col punteggio di 5-7, 7-6, 6-3 per cedere infine al russo Andrej #268;esnokov (n. 11) con il punteggio di 2-6, 1-6. Agli US Open di New York raggiunse il 3º turno, battendo Steve Bryan, poi in 5 combattuti set l'americano Derrick Rostagno (n. 38) con il punteggio di 3-6, 7-6, 6-4, 1-6, 7-6, per poi perdere con il numero 14 Jay Berger, sempre in 5 combattuti set, 6-4, 6-2, 4-6, 3-6, 4-6. Terminò il torneo al numero 116 ATP. Concluse la stagione vincendo il Challenger a Bossonnens, in Svizzera, chiudendo l'anno al n. 98 del Ranking.

Il suo anno migliore fu il 1991, quando arrivò nei quarti di finale dell'Australian Open, superando al terzo turno in una battaglia di 5 set Glenn Layendecker 6-4, 6-4, 5-7, 4-6, 7-5, agli ottavi ancora in 5 set l'olandese Richard Krajicek 6-3, 6-4, 6-7, 3-6, 6-4 prima di arrendersi nei quarti nuovamente in 5 set contro il fratello di John McEnroe, Patrick McEnroe col punteggio di 6-7, 3-6, 6-4, 6-4, 2-6. Al torneo di Milano eliminò al 2º turno Ivan Lendl 6-4, 1-6, 7-6 prima di cedere solo in finale al russo Volkov (n. 23). Ormai n. 46 del Ranking, al 2º turno di Memphis eliminò l'ex top ten Tim Mayotte 3-6, 7-6, 6-2. Successivamente vinse il Challenger di Indian Wells battendo in finale Jimmy Arias, e si presentò all'ATP Masters Series di Miami pronto a prendersi gli scalpi eccellenti di Jimmy Connors e Sergi Bruguera, prima di perdere da David Wheaton nei quarti di finale. La stagione portò altre soddisfazioni, come la vittoria al 1º turno di Montecarlo contro Henri Leconte, quella contro Jonas Svensson (n. 11) al 2º turno dell'ATP di Amburgo, quella contro Cédric Pioline al 2º turno a Roma, e la prestigiosa vittoria al 1º turno del torneo sull'erba di Manchester contro John McEnroe per 7-6 7-6. Quell'anno toccò la posizione numero 26 della classifica, best ranking della sua carriera.

Era soprannominato Caratti Kid, era dotato di un gioco molto agile e vantava un temibile rovescio a una mano, senza dubbio il suo colpo migliore. Nel 1992 ha partecipato alle Olimpiadi di Barcellona, venendo eliminato al primo turno. In quegli anni era anche singolarista titolare in Coppa Davis, assieme all'allora numero 1 italiano Omar Camporese. Gli anni successivi sono stati alquanto opachi, non riuscendo a dare continuità ai suoi risultati e deludendo le speranze che l'Italia tennistica riponeva in lui. Ha giocato molti challenger (i tornei minori) e raramente è riuscito a vincere qualche partita consecutiva nel circuito maggiore. Fra gli ultimi risultati importanti occorre ricordare una semifinale al torneo ATP di Basilea 1994, dove superò nei quarti Micheal Stich (n. 2) con il punteggio di 4-6, 7-6, 7-6; i quarti di finale raggiunti nel torneo ATP di Washington 1995; la semifinale raggiunta al torneo ATP di Kuala Lumpur, in Malaysia, eliminando nei quarti Richard Krajicek ed infine il 3º turno raggiunto al prestigioso torneo ATP Masters Series di Cincinnati del 1996, quando sconfisse in una partita equilibrata al 2º turno Stefan Edberg con il punteggio di 3-6, 6-4, 7-5.

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Enza
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CArlo De Benedetti

Il noto imprenditore italiano Carlo De Benedetti nasce a Torino il 14 novembre 1934. Completa i suoi studi al Politecnico di Torino, dove si laurea in Ingegneria Elettrotecnica nel 1958. La sua carriera imprenditoriale inizia nel 1959 presso l'azienda di famiglia, la Compagnia Italiana Tubi Metallici Flessibili, che trasforma successivamente nella Gilardini di cui è Presidente e Amministratore Delegato dal 1972 al 1976.

Nel 1976 fonda CIR (Compagnie Industriali Riunite), trasformando una piccola conceria in una delle più importanti holding private italiane; CIR, che conta più di 10 mila dipendenti, viene quotata alla Borsa Valori di Milano.

Per quasi vent'anni l'ingegner De Benedetti è Vice Presidente e Amministratore Delegato della CIR. Nel 1995 ne diviene Presidente.

Nel 1976 De Benedetti aveva anche dato vita a COFIDE (Compagnia Finanziaria De Benedetti). Vice Presidente e Amministratore Delegato di Olivetti dal 1978 al 1983, è stato Presidente e Amministratore Delegato della stessa azienda dal 1983 al 1996 e Presidente Onorario dal 1996 al giugno 1999.

Tra le più importanti attività del gruppo CIR-COFIDE vi è il gruppo editoriale L'Espresso, leader in Italia nel settore dei media. La capogruppo (Gruppo Editoriale L'Espresso SpA) pubblica il quotidiano nazionale la Repubblica e il settimanale L'Espresso. Attraverso le sue controllate è anche editore di 16 quotidiani locali, di tre emittenti radiofoniche nazionali, ha una presenza rilevante nel settore Internet e raccoglie la pubblicità per le pubblicazioni del Gruppo oltre che per alcuni editori terzi. Con circa 3.000 dipendenti e circa 6 milioni di lettori al giorno, è uno dei più importanti editori di quotidiani italiani, secondo solo a RCS (con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport).

Sogefi, fondata da Carlo De Benedetti, e da lui ininterrottamente presieduta da oltre 25 anni, è uno dei maggiori gruppi internazionali operanti sulla scena mondiale nei componenti autoveicolistici. Con un fatturato annuo che supera il miliardo di Euro e con 6.300 dipendenti, Sogefi si concentra su due settori di attività: i filtri e i componenti elastici per le sospensioni. Dal 19 aprile 2005 Rodolfo De Benedetti ne ha assunto la carica di Presidente, mentre Carlo De Benedetti è stato nominato Presidente Onorario.

Nel 1995 fonda Omnitel, la seconda società europea di telefonia mobile che rappresenta la più grande creazione di valore in Italia dopo il secondo dopoguerra e Infostrada, secondo operatore di telefonia fissa in Italia.

Nel dicembre 1998 ha dato vita, in memoria del padre, alla Fondazione Rodolfo De Benedetti, di cui è Presidente. La Fondazione si occupa dello studio delle problematiche connesse alla riforma dello Stato sociale. E' stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1983 e Ufficiale della Légion d'Honneur nel 1987. Ha inoltre ricevuto nel 1986 la Laurea ad honorem in Legge della Wesleyan University, Middleton, Connecticut (USA).

Nato nel 1999 da una joint-venture fra CIR - che ne detiene la maggioranza - e l'austriaca Verbund, il Gruppo "Energia" è il terzo operatore del nuovo mercato libero dell'elettricità e del gas in Italia. Energia è tra i pochi operatori privati dotati di proprie centrali di produzione ed è attualmente impegnata nella costruzione di nuovi impianti e nell'adeguamento delle strutture esistenti ai più elevati standard tecnologici, con l'obiettivo di conciliare l'efficienza degli impianti e il rispetto dell'ambiente. Presidente di Energia è Rodolfo De Benedetti, Amministratore Delegato di CIR e di COFIDE.

Carlo De Benedetti è Consigliere di Amministrazione di Valeo, Pirelli e Banca Intermobiliare; è Vice Presidente della European Roundtable of Industrialists (Bruxelles), membro del European Advisory Committee della New York Stock Exchange, dell'International Council del CSIS ? Center for Strategic & International Studies (Washington), dell'International Advisory Council della CITIC - China International Trust and Investment Corporation (Pechino), dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze per l'Ingegneria (Stoccolma), dell'Italian Council dell'INSEAD ? The European Institute of Business Administration (Fontainbleau).

Nel marzo 2000 fonda "CDB Web Tech", società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Valori di Milano. CDB Web Tech è specializzata in investimenti finalizzati, anche attraverso fondi, ad attività di alta tecnologia, biotech, nanotech e Internet. Carlo De Benedetti ne è Presidente e azionista di controllo.




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Enza ha scritto:

CArlo De Benedetti

Il noto imprenditore italiano Carlo De Benedetti nasce a Torino il 14 novembre 1934. Completa i suoi studi al Politecnico di Torino, dove si laurea in Ingegneria Elettrotecnica nel 1958. La sua carriera imprenditoriale inizia nel 1959 presso l'azienda di famiglia, la Compagnia Italiana Tubi Metallici Flessibili, che trasforma successivamente nella Gilardini di cui è Presidente e Amministratore Delegato dal 1972 al 1976.

Nel 1976 fonda CIR (Compagnie Industriali Riunite), trasformando una piccola conceria in una delle più importanti holding private italiane; CIR, che conta più di 10 mila dipendenti, viene quotata alla Borsa Valori di Milano.

Per quasi vent'anni l'ingegner De Benedetti è Vice Presidente e Amministratore Delegato della CIR. Nel 1995 ne diviene Presidente.

Nel 1976 De Benedetti aveva anche dato vita a COFIDE (Compagnia Finanziaria De Benedetti). Vice Presidente e Amministratore Delegato di Olivetti dal 1978 al 1983, è stato Presidente e Amministratore Delegato della stessa azienda dal 1983 al 1996 e Presidente Onorario dal 1996 al giugno 1999.

Tra le più importanti attività del gruppo CIR-COFIDE vi è il gruppo editoriale L'Espresso, leader in Italia nel settore dei media. La capogruppo (Gruppo Editoriale L'Espresso SpA) pubblica il quotidiano nazionale la Repubblica e il settimanale L'Espresso. Attraverso le sue controllate è anche editore di 16 quotidiani locali, di tre emittenti radiofoniche nazionali, ha una presenza rilevante nel settore Internet e raccoglie la pubblicità per le pubblicazioni del Gruppo oltre che per alcuni editori terzi. Con circa 3.000 dipendenti e circa 6 milioni di lettori al giorno, è uno dei più importanti editori di quotidiani italiani, secondo solo a RCS (con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport).

Sogefi, fondata da Carlo De Benedetti, e da lui ininterrottamente presieduta da oltre 25 anni, è uno dei maggiori gruppi internazionali operanti sulla scena mondiale nei componenti autoveicolistici. Con un fatturato annuo che supera il miliardo di Euro e con 6.300 dipendenti, Sogefi si concentra su due settori di attività: i filtri e i componenti elastici per le sospensioni. Dal 19 aprile 2005 Rodolfo De Benedetti ne ha assunto la carica di Presidente, mentre Carlo De Benedetti è stato nominato Presidente Onorario.

Nel 1995 fonda Omnitel, la seconda società europea di telefonia mobile che rappresenta la più grande creazione di valore in Italia dopo il secondo dopoguerra e Infostrada, secondo operatore di telefonia fissa in Italia.

Nel dicembre 1998 ha dato vita, in memoria del padre, alla Fondazione Rodolfo De Benedetti, di cui è Presidente. La Fondazione si occupa dello studio delle problematiche connesse alla riforma dello Stato sociale. E' stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 1983 e Ufficiale della Légion d'Honneur nel 1987. Ha inoltre ricevuto nel 1986 la Laurea ad honorem in Legge della Wesleyan University, Middleton, Connecticut (USA).

Nato nel 1999 da una joint-venture fra CIR - che ne detiene la maggioranza - e l'austriaca Verbund, il Gruppo "Energia" è il terzo operatore del nuovo mercato libero dell'elettricità e del gas in Italia. Energia è tra i pochi operatori privati dotati di proprie centrali di produzione ed è attualmente impegnata nella costruzione di nuovi impianti e nell'adeguamento delle strutture esistenti ai più elevati standard tecnologici, con l'obiettivo di conciliare l'efficienza degli impianti e il rispetto dell'ambiente. Presidente di Energia è Rodolfo De Benedetti, Amministratore Delegato di CIR e di COFIDE.

Carlo De Benedetti è Consigliere di Amministrazione di Valeo, Pirelli e Banca Intermobiliare; è Vice Presidente della European Roundtable of Industrialists (Bruxelles), membro del European Advisory Committee della New York Stock Exchange, dell'International Council del CSIS ? Center for Strategic & International Studies (Washington), dell'International Advisory Council della CITIC - China International Trust and Investment Corporation (Pechino), dell'Accademia Reale Svedese delle Scienze per l'Ingegneria (Stoccolma), dell'Italian Council dell'INSEAD ? The European Institute of Business Administration (Fontainbleau).

Nel marzo 2000 fonda "CDB Web Tech", società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Valori di Milano. CDB Web Tech è specializzata in investimenti finalizzati, anche attraverso fondi, ad attività di alta tecnologia, biotech, nanotech e Internet. Carlo De Benedetti ne è Presidente e azionista di controllo.




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CArlo Urbani

Carlo Urbani nasce a Castelplanio, in provincia di Ancona, il 19 Ottobre 1956. Già da giovane si dedica ai più bisognosi ed è una presenza costante nell'ambito parrocchiale: collabora alla raccolta delle medicine per Mani Tese, promuove un Gruppo di solidarietà che organizza vacanze per i disabili, entra a far parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale; inoltre suona l'organo e anima i canti. Il suo grande amore non è solo per il prossimo, ma anche per la bellezza, per la musica e per l'arte.

Il desiderio di prendersi cura delle persone sofferenti lo porta a scegliere gli studi di Medicina e la specializzazione in malattie infettive. Dopo la laurea lavora in un primo tempo come medico di base, poi diviene aiuto nel reparto di malattie infettive dell'Ospedale di Macerata, dove rimane per dieci anni.

Sposa Giuliana Chiorrini, insieme avranno tre figli: Tommaso, Luca e Maddalena. Sono gli anni in cui Carlo Urbani comincia a sentire più forte il richiamo ad assistere i malati dimenticati, trascurati dai paesi opulenti, dai giochi di potere, dagli interessi delle case farmaceutiche. Con altri medici organizza, dal 1988-89, dei viaggi in Africa centrale, per portare aiuto ai villaggi meno raggiungibili. Ancora una volta la sua comunità parrocchiale lo accompagna e lo sostiene con un ponte di aiuti alla Mauritania.

La conoscenza diretta della realtà africana gli rivela con chiarezza che le cause di morte delle popolazioni del Terzo Mondo sono troppo spesso malattie curabili - diarrea, crisi respiratorie - per le quali mancano i farmaci che nessuno ha interesse a fare giungere a un mercato così povero. Questa realtà lo coinvolge al punto che decide di lasciare l'ospedale, quando ormai ha la possibilità di diventare primario.

Nel 1996 entra a fare parte dell'organizzazione "Médecins Sans Frontières" e parte insieme alla sua famiglia per la Cambogia, dove si impegna in un progetto per il controllo della schistosomiasi, una malattia parassitaria intestinale. Anche qui rileva le forti ragioni sociali ed economiche del diffondersi delle malattie e della mancanza di cure: si muore di diarrea e di Aids, ma i farmaci per curare la infezione e le complicanze sono introvabili.

Nella sua veste di consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per le malattie parassitarie ha l'opportunità di ribadire ulteriormente che la causa primaria del diffondersi delle malattie è la povertà. Come Medico Senza Frontiere, l'interesse primario di Carlo è nella cura dei malati, tuttavia non può tacere sulle cause che provocano quelle sofferenze.

Nel gennaio del 2000 Carlo Urbani dichiara al quotidiano Avvenire: "Io mi occupo come consulente dell'OMS delle malattie parassitarie. In tutti i consessi internazionali si ripete che la causa è solo una: la povertà. In Africa ci sono arrivato fresco di studi. E sono stato 'deluso' dallo scoprire che la gente non moriva di malattie stranissime: moriva di diarrea, di crisi respiratorie. La diarrea è ancora una delle cinque principali cause di morte al mondo. E non si cura con farmaci introvabili. Una delle ultime sfide che Msf ha accolto è la partecipazione alla campagna globale per l'accesso ai farmaci essenziali. Ed è lì che abbiamo destinato i fondi del Nobel".

Nell'aprile del 1999 viene eletto presidente di Msf Italia. In questa veste partecipa alla delegazione che ritira il premio Nobel per la pace assegnato all' organizzazione.

Dopo la Cambogia il suo impegno lo porta nel Laos, e quindi in Vietnam. Nelle ultime settimane di vita si dedica con coraggio alla cura e alle ricerche sulla Sars, la terribile malattia respiratoria che minaccia il mondo intero. E' perfettamente conscio dei rischi che corre, tuttavia, parlando con la moglie, osserva: "Non dobbiamo essere egoisti, io devo pensare agli altri".

All'inizio di marzo si reca a Bangkok per un convegno, nulla lascia intuire che abbia contratto il contagio. Dopo l'arrivo i sintomi si manifestano con forza e Carlo Urbani, tra i primi a occuparsi della malattia, capisce la propria situazione. Ricoverato in ospedale ad Hanoi avverte la moglie di far tornare in Italia i figli, che vengono subito fatti partire.

L'amore per il prossimo che lo ha accompagnato tutta la vita, lo fa rinunciare anche all'ultimo abbraccio per evitare ogni possibilità di contagio. La moglie gli resta vicina, ma nessun incontro diretto è più possibile.

Dopo avere ricevuto i sacramenti Carlo Urbani muore il 29 marzo 2003.




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ENrica Collotti Pischel (Rovereto, 30 giugno 1930 – Milano, 11 aprile 2003) è stata una storica e accademica italiana
Il padre, Giuliano Pischel, avvocato e saggista, era attivo negli ambienti antifascisti e della Resistenza italiana militando in Giustizia e Libertà[1]; la madre, Gina Fraschini Pischel, era una storica dell'arte[1]. Si laurea nel 1953 in filosofia all'Università degli Studi di Milano discutendo con Antonio Banfi una tesi sulle radici storiche e culturali della rivoluzione cinese[1]. Docente di Storia contemporanea all'Università di Torino nella prima metà degli anni Settanta, ottiene poi la cattedra di Storia e istituzioni dei paesi afro-asiatici a Bologna e nel 1982 diventa professore ordinario presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Ateneo milanese[2].

Dal 1989 al 2002 collabora con l'annuario voluto da Giorgio Borsa, Asia Major, facendo parte del suo comitato direttivo[1]. Enrica Collotti Pischel si è occupata soprattutto di Asia e in particolare di Cina e Vietnam. Nel 1959 pubblica presso Einaudi Le origini ideologiche della rivoluzione cinese, un testo che introduce in Italia per la prima volta e in maniera organica i temi delle grandi trasformazioni sociali e culturali che avevano investito la Cina a partire dalle ottocentesche guerre dell’oppio fino alla vittoria del Partito comunista di Mao Zedong alla metà del XX secolo.

Un'opera destinata ad assicurare a Enrica Pischel (avrebbe di lì a poco sposato lo studioso della Germania contemporanea Enzo Collotti) un ruolo indiscusso nel novero degli specialisti di Asia[2]. Nel corso degli anni Sessanta, quando cresce in Italia la curiosità e la necessità di essere informati su eventi come il dissidio cino-sovietico, la rivoluzione culturale e la guerra del Vietnam, Enrica Collotti Pischel (diventata ricercatrice dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, in cui opera tra il 1953 e il 1965, anno in cui venne cacciata per le sue posizioni politiche[3]) è probabilmente la studiosa più documentata e competente della vita politica asiatica di quegli anni.

Esponendo in scritti e conferenze ciò che accade in Asia orientale (sulla stampa del PCI firma con lo pseudonimo di "Silvia Ridolfi" articoli di rilievo[4]), accresce da un lato la simpatia e l’interesse nei confronti della Repubblica popolare cinese e, dall'altro, contribuisce alla mobilitazione contro la guerra americana in Vietnam. In questo contesto, nel 1968 cura per Einaudi "Il Vietnam vincerà: politica, strategia, organizzazione”, un'antologia di scritti di Ho Chi Minh, del generale Vo Nguyen Giap e di altri esponenti vietnamiti. Nel 1972 viene pubblicata dagli Editori Riuniti la sua opera forse più significativa, quella "Storia della rivoluzione cinese" che sarà più volte riedita e tradotta in varie lingue[5].

Intellettuale marxista, fa parte negli anni della sua formazione universitaria dell'organizzazione giovanile comunista, la FGCI, ma si iscrive al PCI soltanto nel corso degli anni Settanta; Enrica Collotti Pischel è intervenuta volentieri nel dibattito politico della sinistra italiana, discutendo soprattutto di Cina e di Vietnam ma scrivendo anche di altri paesi dell'Asia e di ulteriori questioni. Legata all'esperienza maoista, di cui è stata per anni in Italia la cronista e l'interprete più significativa, Enrica Collotti Pischel adotta posizioni progressivamente più critiche ed articolate sia nei confronti di Mao sia della Cina postmaoista, in particolare sollevando obiezioni alla condotta di Pechino nel 1979, quando i cinesi danno luogo ad una guerra "punitiva" nei confronti del Vietnam sostenendo nel contempo il regime di Pol Pot in Cambogia[6].

Pur avanzando riserve sulle riforme volute da Deng Xiaoping a partire dagli anni Ottanta, di cui intendeva i costi sociali, Enrica Collotti Pischel appoggia il nuovo corso cinese inteso come processo necessario alla modernizzazione[6]. Senza pregiudizi, ma con la passione di chi aveva contribuito a costruire in Italia il mito di Mao, guarda con interesse anche alle proteste di piazza Tienanmen, cercando di riconoscere le ragioni dei principali attori di quelle drammatiche giornate e scrivendo articoli e saggi destinati ad essere raccolti con il titolo "Dietro Tien An Men" nel 1990. La sua ultima opera, un anno prima della morte, fu "Cina, la politica estera di uno stato sovrano

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FLorIS Giovanni

Giovanni Floris nasce a Roma il giorno 27 dicembre 1967. Dopo la maturità classica prosegue gli studi all'università Luiss di Roma dove consegue con lode la laurea in Scienze Politiche nel 1991, discutendo una tesi in Sociologia politica dal titolo "Capitale e lavoro: dallo scontro alla cooperazione conflittuale?" (un'analisi delle relazioni industriali in Italia, dal dopoguerra fino a tutti gli anni Ottanta): il lavoro di Giovanni Floris vince il premio "Mondoperaio", che gli apre le porte a nuove collaborazioni, in particolare con Gino Giugni (politico che ha ricoperto un ruolo chiave nella stesura dello Statuto dei lavoratori) e con il sociologo e giornalista Luciano Pellicani; collabora anche con le riviste "Mondoperaio", "Nuova Rassegna Sindacale", la rivista della Cgil, e "Lavoro & Informazione".

Inizia a entrare nella redazione dell'"Avanti!" sostituendo temporaneamente una persona in maternità: intanto studia per diventare giornalista e vince il concorso per frequentare la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia. Trasferitosi in Umbria, dopo due anni di corso diventa giornalista professionista. Successivamente iniziano le prime esperienze con la Rai, come giornalista al Gr1 (Giornale Radio) prima, e al Gr unificato poi.

Parallelamente lavora anche per l'Agi, l'agenzia Italia e collabora con l'Ediesse, casa editrice della Cgil, correggendo inizialmente le bozze dei libri. Cura l'edizione della "Guida al lavoro Cgil" per quattro anni consecutivi; pubblica poi testi suoi: "I miei primi 25 anni", una guida alla legislazione sociale sui giovani, "Ma che volete da noi" (con Beatrice Mariani), un libro che mette in parallelo la letteratura italiana del 900 con la condizione femminile italiana, "Tossicoindipendenze", un testo sulla legislazione italiana in tema di droga.

L'assunzione vera e propria in casa Rai arriva nel 1996, al Giornale Radio Rai. Lavora alla redazione economica, poi con il passare del tempo oltre che come inviato, cominciano le prime esperienze come conduttore. Le trasmissioni che vedono Giovanni Floris alla guida sono "Baobab, notizie in corso", "Senza Rete", "Radioanch'io".

Come inviato viaggia tra Indonesia, Giappone, Thailandia, Cina (dove segue la crisi delle Tigri Asiatiche), Cile, Argentina, Brasile, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Spagna, Belgio, Olanda, Lettonia, Ungheria. Nel 2000 vince il premio Saint Vincent grazie ad un'inchiesta sull'Inps che porta il Governo ad annullare alcuni atti che l'Istituto aveva varato.

Nell'estate del 2001 è inviato a New York: vive di persona la tragiche conseguenze dell'11 settembre. Nel 2002 gli viene proposto di condurre una trasmissione televisiva in prima serata, su Rai Tre, dal titolo di "Ballarò". La trasmissione assume la formula del talk show politico (il nome proviene dal quartiere popolare del centro di Palermo, noto soprattutto per il mercato) e porta a Floris grande notorietà mediatica; il successo del programma e del suo conduttore portano la trasmissione a proseguire negli anni con diverse edizioni.

Amante del cinema, sportivo (gioca a calcio e pratica judo), Giovanni Floris è autore di diversi saggi; per il suo lavoro di giornalista, di scrittore e di conduttore ha ricevuto in carriera numerosi premi e riconoscimenti.

Nel 2014 lascia Rai Tre e Ballarò (sostituito da Massimo Giannini) per approdare a settembre a La 7.




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china46
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ISabel Martínez de Perón, nata María Estela Martínez Cartas e soprannominata Isabelita (La Rioja, 4 febbraio 1931), è una politica argentina. Fu la terza moglie di Juan Domingo Perón, e, alla sua morte, gli succedette come Presidente dell'Argentina. Venne deposta dal golpe argentino del 1976. Attualmente vive in Spagna, nonostante la richiesta di estradizione avanzata dallo stato argentino nei suoi confronti per crimini di guerra.sabel Martínez de Perón (nata María Estela Martínez il 4 febbraio 1931 in Argentina), alias Isabelita Peron, in gioventù cantante e ballerina di night club, è stata la terza moglie del presidente Juan Domingo Perón e la prima donna presidente dell'Argentina e dell'America Meridionale dal 1º luglio 1974 al 24 marzo 1976, dopo essere succeduta a suo marito.
Dopo meno di due anni di presidenza in un contesto socio-politico straordinariamente difficile, ella fu deposta dalla giunta militare diretta dal generale golpista Jorge Rafael Videla, che dette vita all'auto-definito Processo di riorganizzazione nazionale. Vive in Spagna dal 1981.



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dany61
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ATtilio Dottesio (Desenzano del Garda, 16 luglio 1909 – Roma, 12 febbraio 1989) è stato un attore italiano.
Inizia la carriera nel mondo dello spettacolo come cantante leggero esibendosi per un lungo periodo anche in Francia nei primi anni trenta, dove gira anche un film di Sacha Guitry, tornato a Roma segue i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi in recitazione nel 1942, debuttando con la regia di Palermi nel cinema italiano con la pellicola La peccatrice.

Sarà l'inizio di una lunga serie di quasi 150 film, passando tra tutti i generi dallo storico, al sentimentale, allo spionaggio, western e comico satirico, lavorando anche saltuariamente nella prosa radiofonica teatrale e nel doppiaggio.

Durante la Repubblica di Salò recita in alcune pellicole al Cinevillaggio della Giudecca, a Venezia.

Chiude la carriera nel 1984 e muore a Roma all'età di quasi 80 anni

DE

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Enza
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DEng Xiaoping

Deng Xixian (nome originario di Deng Xiaoping) nasce nel villaggio di Paifangcun (nella provincia del Sichuan, Cina), il 22 agosto 1904. La data, in realtà, non è certissima, a causa del fatto che Xiaoping, pur sostenendo la necessità di precisi resoconti storici, ha sempre rifiutato di scrivere le sue memorie o di autorizzare una propria biografia. A partire da ciò, dunque, alcuni sinologi hanno sollevato perplessità circa l'attribuzione di date certe nella vita del leader.

Ad ogni buon conto, questo è comunque il giorno "ufficiale" che appare sulle biografie internazionali del politico cinese.

Figlio di una stirpe di antiche tradizioni, Deng ebbe un padre assai vivace, che sposò quattro mogli e fece numerosi figli; la prima moglie era di fatto sterile e fu dunque con la seconda (la concubina Tan Shi Deng), che generò Xiaoping. Discendente dunque di avi di nobili origini, risalenti alla Cina nobiliare, la famiglia Deng godeva di buona prosperità economica, anche se ancora in gran parte radicata nella campagna, ossia nel piccolo borgo di Xiexing. La figura paterna, di cui si diceva, è la più importante nella crescita del piccolo Deng, in questo molto simile all'altro leader storico cinese, il leggendario Mao. Tuttavia, mentre quest'ultimo ha sempre dichiarato odio e rancore verso il genitore, Deng ha avuto la fortuna di stabilire sempre ottimi rapporti con entrambi i parenti, rapporti intrisi di rispetto e ammirazione. La morte del padre, oltretutto, fu assai violenta, dato che venne decapitato durante un'imboscata di banditi, forse prezzolati dai suoi nemici locali.

Il borgo di Xiexing era isolato ma aveva ugualmente una piccola scuola confuciana. Deng aveva anche un istitutore privato dal quale imparò la calligrafia, espressione artistica poi coltivata per tutta la vita. Nel 1916 raggiunge Chongqing, dove per un anno e mezzo studiò presso un vecchio rivoluzionario che preparava i giovani e spaesati provinciali al programma di studio-lavoro nella lontana Francia. Ed è così che nel '20 arriva a Parigi: gli anni del suo soggiorno francese saranno decisivi per la sua formazione. Infatti, quivi entra nel '22 nella Lega della Gioventù Socialista e quindi, due anni dopo, nel Partito Comunista Cinese, del quale ricopre la nomina di Segretario Generale del Comitato Centrale tra il '27 e il '29.

Successivamente, ha modo di effettuare un soggiorno a Mosca, utile per appropriarsi sempre meglio dei complessi meccanismi politici tipici della gestione comunista del potere. Rientrato in patria, trova però un paese messo a dura prova dalla guerra civile e dalle occupazioni straniere: nel '34 partecipa alla Lunga Marcia e, nel corso della guerra di resistenza contro il Giappone, diviene Vicedirettore del Dipartimento Politico Generale dell'Ottava Armata. Partecipa quindi alla Guerra di Liberazione Nazionale e contribuisce alla liberazione di Nanchino.

Questo è un momento assai fulgido per la sua carriera, che lo vede instaurarsi nelle cariche più prestigiose del Partito Comunista Cinese.

Nel '56, però, perde tutte le cariche, a causa della sua contrapposizione rispetto alla linea "maoista" e alla conseguente "Rivoluzione Culturale" instaurata dal tristemente celebre "Padre della patria".

Esautorato da ogni potere, viene confinato con la famiglia nel suo appartamento, quindi sottoposto a umilianti sedute di critica e costretto in ginocchio ad ascoltare accuse farcite di insulti.

Sarà obbligato a lavorare in una fabbrica di locomotive a trenta chilometri da Pechino.

Ma la "Rivoluzione Culturale" si accanirà anche su tutta la sua famiglia, tra fratelli suicidi (?) a causa delle persecuzioni delle Guardie Rosse e cognati arrestati e "rieducati" a causa di semplici eredità (uno di questi fu ad esempio trucidato per questo, con l'accusa di essere un "capitalista"). Nel settembre del 1968, il figlio prediletto di Deng, Pufang, dopo essere stato aggredito e malmenato, venne gettato dalla finestra di un quarto piano dell'Università. La caduta gli provocò una lesione permanente alla colonna vertebrale che lo costringe ancora oggi alla sedia a rotelle.

Deng Xiaoping sarà reintegrato nel '73 alla carica di Vice-premier del Consiglio di Stato per decisione del Comitato Centrale del Partito; quindi eletto Vicepresidente del Comitato Centrale e membro della Commissione Permanente dell'Ufficio Politico alla II sessione plenaria del X Comitato Centrale, nel '75.

La sua ascesa, a partire dal '73, segna la fine della rivoluzione culturale, anche se rimase inizialmente coinvolto nelle contraddizioni tra fazioni che segnarono il dopo-Mao. Dopo la sciagurata impostazione economica di quest'ultimo, la Cina è divenuto un Paese difficilmente controllabile nelle sue spinte ideali e sociali e uno Stato altrettanto difficile da ammodernare e da condurre sugli standard delle moderne democrazie. Per fare questo, Xiaoping ha saggiamente ritenuto di dover fare affidamento su di una politica che miscelasse entrambe le tendenze; in sostanza, di "mantenere la via socialista e sostenere la dittatura democratica del popolo", ma, contemporaneamente di iniziare la fase riformistica della cosiddetta "porta aperta" (ossia introducendo massicce ma controllate dosi di libero mercato).

Al XII Congresso Nazionale, nell'82, il leader ha fatto emergere la necessità di integrare la "verità universale" del marxismo con la realtà concreta della Cina per costruire un socialismo con le caratteristiche cinesi. Una sua celebre metafora, che soleva ripetere spesso in occasioni delle riflessioni sul mercato era: "non importa che il gatto sia bianco o nero; ciò che importa è se acchiappa i topi". Deng fu dunque uno fra i principali promotori di una democratizzazione sostanziale del paese, nel tentativo di coniugare riforme economiche improntate ad una maggiore liberalizzazione del mercato con gli equilibri interni ancora segnati a fuoco dal comunismo.

In seguito, Deng mantenne le cariche ricevute, aggiungendovi quella di Presidente della Commissione militare centrale nell'81 e di Presidente della Commissione militare centrale della RPC nell'83, dalle quali si dimise rispettivamente nel novembre 89 e nel e nel marzo 90, avendo la sua figura politica subito un oscuramento dopo i contrastati accadimenti di Tiananmen.

Dal 94 aveva abbandonato la vita politica dimettendosi da tutte le cariche (da un'unica carica non si era mai dimesso, dalla Presidenza dell'Associazione Nazionale di bridge) e non compariva in pubblico per le sue condizioni di salute.

La sua morte è stata ufficialmente annunciata alle 21:08 del 19 febbraio 1997.




PI


buon venerdì

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dany61
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PIersanti MAttarella (Castellammare del Golfo, 24 maggio 1935 – Palermo, 6 gennaio 1980) è stato un politico italiano, assassinato dalla mafia mentre era presidente della Regione Siciliana.
Secondogenito di Bernardo Mattarella[1], uomo politico della Democrazia Cristiana, suo padrino di battesimo fu Pietro Mignosi, con cui il padre aveva un rapporto profondo.[1] Nel 1941 nacque il fratello Sergio Mattarella, che il 31 gennaio 2015 è stato eletto dodicesimo presidente della Repubblica Italiana.

Crebbe con istruzione religiosa, studiando a Roma al San Leone Magno, dei Fratelli maristi. Dopo l'attività nell'Azione Cattolica (ricoprendo nell'associazione anche incarichi nazionali[2]), si dedicò alla politica nella Democrazia Cristiana. Fra i suoi ispiratori ci fu Giorgio La Pira, avvicinandosi alla corrente politica di Aldo Moro. Divenne assistente ordinario di diritto privato all'Università di Palermo.

Aveva due figli: Maria e Bernardo, quest'ultimo dal 2008 deputato all'Assemblea regionale siciliana.[3]

L'attività politica[modifica | modifica wikitesto]
Negli anni '60 divenne consigliere comunale di Palermo, eletto nella lista DC.

Fu eletto nel 1967 deputato all'Assemblea regionale siciliana, nel collegio di Palermo, rieletto per due legislature (1971 e 1976). Dal 1971 al 1978 fu assessore regionale alla Presidenza in diversi governi. Fu eletto dall'Ars presidente della Regione Siciliana nel 1978, alla guida di una coalizione di centro-sinistra con l'appoggio esterno del partito comunista italiano[4]. Nel 1979 dopo una breve crisi politica, formò un secondo governo.[5]


Il presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella in visita a Catenanuova accolto dal sindaco Mario Mazzaglia e dal vescovo di Nicosia Salvatore Di Salvo - 23 settembre 1979
Lotta alla mafia[modifica | modifica wikitesto]
Rappresentò una chiara scelta di campo il suo atteggiamento alla Conferenza regionale dell'agricoltura, tenuta a Villa Igea la prima settimana di febbraio del 1979. Il deputato Pio La Torre, presente in quanto responsabile nazionale dell'ufficio agrario del Partito Comunista Italiano (sarebbe divenuto dopo qualche mese segretario regionale dello stesso partito) attaccò, con furore, l'Assessorato dell'agricoltura, denunciandolo come centro della corruzione regionale, e additando lo stesso assessore come colluso alla delinquenza regionale. Mentre tutti attendevano che il presidente della Regione difendesse vigorosamente il proprio assessore, Giuseppe Aleppo, sgomentando la sala Mattarella riconobbe pienamente la necessità di correttezza e legalità nella gestione dei contributi agricoli regionali. Un solo periodico sfidando il clima imposto pubblicò il resoconto, sottolineando come fosse generale lo sconcerto e come fosse comune la percezione che si apriva, quel giorno a Palermo, un confronto che non avrebbe non potuto conoscere eventi drammatici. Un senatore comunista e il presidente democristiano della regione si erano, di fatto, esposti alle pesanti reazioni della mafia.[6] Il mese successivo comunque Mattarella confermò Aleppo alla guida dell'assessorato[7].

Il Procuratore Giancarlo Caselli, in un'intervista a Repubblica del 12 agosto 1997, ha affermato: “Piersanti Mattarella un democristiano onesto e coraggioso ucciso proprio perché onesto e coraggioso”. Il Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, nel libro “Per non morire di mafia”, ha scritto che Piersanti Mattarella “stava provando a realizzare un nuovo progetto politico-amministrativo, un'autentica rivoluzione. La sua politica di radicale moralizzazione della vita pubblica, secondo lo slogan che la Sicilia doveva mostrarsi 'con le carte in regola', aveva turbato il sistema degli appalti pubblici con gesti clamorosi, mai attuati nell'isola”.

Assassinio[modifica | modifica wikitesto]

Luogo dell'omicidio di Piersanti Mattarella (Palermo, 6 gennaio 1980)
Il 6 gennaio 1980, a Palermo in Via della Libertà, appena entrato in auto insieme con la moglie, coi due figli e con la suocera per andare a messa, un killer si avvicinò al suo finestrino e lo uccise a colpi di pistola. Il vice presidente, il socialista Gaetano Giuliano, guidò la giunta regionale fino al termine della legislatura cinque mesi dopo. Nel luogo dove è avvenuto l'omicidio, in Via della Libertà tra il numero civico 135 e il 137, è stata posta una targa in ricordo di Piersanti Mattarella.

Inizialmente fu considerato un attentato terroristico, poiché subito dopo il delitto arrivarono rivendicazioni da parte di un sedicente gruppo neo-fascista[9]. Pur nel disorientamento del momento, il delitto apparve anomalo per le sue modalità, portando il giorno stesso lo scrittore Leonardo Sciascia ad alludere a "confortevoli ipotesi" che avrebbero potuto ricondurre l'omicidio, in modo comodamente riduttivo, alla mafia siciliana[10].

Le indagini[modifica | modifica wikitesto]
Le indagini giudiziarie procedettero con difficoltà e lentezza, anche se una chiara linea interpretativa del delitto si rileva negli atti giudiziari che portarono la Procura di Palermo a quella corposa requisitoria[11] sui "delitti politici" siciliani (le uccisioni di Michele Reina, segretario provinciale della Democrazia Cristiana, dello stesso Mattarella, di Pio La Torre e del suo autista Rosario Di Salvo) che, depositata il 9 marzo 1991, costituì l'ultimo atto investigativo di Giovanni Falcone[12]. Questi, che la sottoscrisse nella qualità di procuratore aggiunto, puntava fermamente sulla colpevolezza dei terroristi di estrema destra Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini, membri dei NAR, quali esecutori materiali del delitto, in un contesto di cooperazione tra movimenti eversivi e Cosa Nostra[13]. Nell'ipotesi accusatoria di Falcone e della Procura della Repubblica il Fioravanti, di cui risultava accertata la presenza a Palermo nei giorni del delitto, avrebbe goduto dell'appoggio di esponenti dell'estrema destra palermitana quali Francesco Mangiameli, dirigente siciliano di Terza posizione poi ucciso dallo stesso Fioravanti il 9 settembre del 1980, e Gabriele De Francisci, militante del FUAN, che avrebbe messo a disposizione un appartamento nei pressi dell'abitazione della vittima.

Solo dopo la morte di Falcone nella strage di Capaci, l'uccisione di Mattarella venne indicata esclusivamente come delitto di mafia dai collaboratori di giustizia Tommaso Buscetta e Gaspare Mutolo[14]. Nel 1993 Buscetta, in particolare, dichiarò in un nuovo interrogatorio che «[Stefano] Bontate e i suoi alleati non erano favorevoli all'uccisione di Mattarella, ma non potevano dire a [Salvatore] Riina (o alla maggioranza che Riina era riuscito a formare) che non si doveva ammazzarlo [...] In ogni caso [...] fu certamente un omicidio voluto dalla "Commissione"»[15].

Ad ordinare la sua uccisione fu Cosa Nostra perché Mattarella voleva portare avanti un'opera di modernizzazione dell'amministrazione regionale e per questo aveva iniziato a contrastare l'ex sindaco Vito Ciancimino per un suo rientro nel partito con incarichi direttivi[16]; Ciancimino infatti era il referente politico dei Corleonesi[17]. Per queste ragioni, alla fine del 1979 Mattarella aveva deciso di chiedere al segretario nazionale del partito, Benigno Zaccagnini, il commissariamento del Comitato Provinciale di Palermo della Democrazia Cristiana, perché aveva visto «ritornare con forte influenza Ciancimino», il quale aveva siglato un patto di collaborazione con la corrente andreottiana, in particolare con l'onorevole Salvo Lima[18].

Il processo[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1995 vennero condannati all'ergastolo i mandanti dell'omicidio Mattarella: i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci[19]. Durante il processo, la moglie di Mattarella, testimone oculare, dichiarò inoltre di riconoscere l'esecutore materiale dell'omicidio nella persona di Giuseppe Valerio Fioravanti[20], che tuttavia sarà assolto per questo crimine poiché la testimonianza della signora Mattarella e le altre testimonianze contro di lui (quella del fratello Cristiano Fioravanti[21] e del criminale comune pluriomicida Angelo Izzo) non furono ritenute abbastanza attendibili.[20][22][23] Gli esecutori materiali non sono mai stati individuati con certezza, anche se il pentito Francesco Marino Mannoia sostenne che ad uccidere Mattarella furono Salvatore Federico, Francesco Davì, Santo Inzerillo ed Antonino Rotolo.

Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, ritenuto dalla Cassazione un collaboratore di giustizia attendibile[24], Giulio Andreotti era consapevole dell'insofferenza di Cosa Nostra per la condotta di Mattarella, ma non avvertì né l'interessato né la magistratura,[25] pur avendo partecipato ad almeno due incontri con capi mafiosi aventi ad oggetto proprio le azioni politiche di Piersanti Mattarella. Mannoia dichiarò :

« Attraverso Lima del nuovo atteggiamento di Mattarella fu informato anche Giulio Andreotti, che scese a Palermo e si incontrò con Bontate Stefano, i cugini Salvo, Lima, Nicoletti, Fiore Gaetano e altri. Ho appreso di questo incontro dallo stesso Bontate Stefano, il quale me ne parlò poco tempo dopo, in periodo tra la primavera e l'estate 1979... Egli mi disse solo che tutti quanti si erano lamentati con Andreotti del comportamento di Mattarella, e aggiunse poi: "Staremo a vedere". Alcuni mesi dopo fu deciso l'omicidio Mattarella[26] »
In seguito, al termine di un lungo iter giudiziario terminato nel 2004, venne accertato che all'epoca (più precisamente fino alla primavera del 1980) Giulio Andreotti aveva rapporti stabili con la mafia.[27][28]

Nella sentenza della Corte di Assise del 12 aprile 1995 n. 9/95, che ha giudicato gli imputati per l'assassinio di Piersanti Mattarella, è scritto che ”l'istruttoria e il dibattimento hanno dimostrato che l'azione di Piersanti Mattarella voleva bloccare proprio quel perverso circuito (tra mafia e pubblica amministrazione) incidendo così pesantemente proprio su questi illeciti interessi” e si aggiunge che da anni aveva “caratterizzato in modo non equivoco la sua azione per una Sicilia con le carte in regola”.

Commemorazioni[modifica | modifica wikitesto]
La Rai, nel trentennale della scomparsa, ha dedicato alla figura e al delitto Mattarella uno speciale prodotto da La grande storia di RaiTre. Nel documentario di Giovanni Grasso, collaborazione di Emanuela Andreani, regia di Alessandro Varchetta, parlano i testimoni dell'epoca e i familiari del politico assassinato.

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china46
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MAtthew BRoderick (New York, 21 marzo 1962) è un attore statunitense.
Figlio dell'attore di origine irlandese James Wilke Broderick e della regista teatrale Patricia Biow, studia presso la "Walden High School" e frequenta un corso di recitazione. Giovanissimo inizia a lavorare in teatro, ottenendo un Tony Award. All'inizio degli anni ottanta, gli viene offerta la parte di Alex nella sit-com Casa Keaton, ma rifiuta la parte, che viene affidata a Michael J. Fox.
Poco dopo la morte del padre, fa il suo debutto sul grande schermo nel 1983 in Per fortuna c'è un ladro in famiglia al fianco di Donald Sutherland, seguito da Wargames - Giochi di guerra. Nel 1985 viene scelto da Richard Donner per il fantasy Ladyhawke.
Nel 1986 è il protagonista della commedia Una pazza giornata di vacanza di John Hughes. Nel 1987 recita in Frenesie militari di Mike Nichols, mentre nel 1988 interpreta un gay, Alan, al fianco di Harvey Fierstein e Anne Bancroft in Amici, complici, amanti. Nel 1989 lavora al fianco dei grandi del cinema, come Marlon Brando ne Il boss e la matricola, Denzel Washington in Glory - Uomini di gloria, nel film di Sidney Lumet Sono affari di famiglia recita al fianco di Dustin Hoffman e Sean Connery.
Negli anni novanta recita in film come La notte che non c'incontrammo, Mrs. Parker e il circolo vizioso, Il rompiscatole con Jim Carrey, nella commedia romantica Innamorati cronici. Nel 1998 lavora nel blockbuster Godzilla, seguito da Election con Reese Witherspoon. Nel 1999 interpreta l'Ispettore Gadget nell'omonimo film, nel 2004 è il marito di Nicole Kidman nel film La donna perfetta di Frank Oz. Dopo aver lavorato a Broadway nella versione teatrale, nel 2005 prende parte al musical The Producers - Una gaia commedia neonazista.

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dany61
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BRennan MEjia, nome d'arte di Brennan Alexander Mejia, (Los Angeles, 15 ottobre 1990), è un attore e modello statunitense, famoso per aver recitato nel film Kaboom.
Mejia è nato a Los Angeles, California. È figlio unico ed è nato da genetori ispanici di seconda generazione. Mejia ha imparato a parlare inglese da giovane e parla anche un poco di spagnolo.
Prima di diventare attore, Mejia ha lavorato come modello.

Mejia ha esordito come attore nel 2006 in un episodio della serie CSI: Miami.

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Enza
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MEssalina

Messalina, il cui nome è tuttora sinonimo di seduttrice, è sicuramente uno dei personaggi più chiacchierati dell’antichità romana. La sua pessima fama è stata indubbiamente accresciuta dai suoi numerosi detrattori contemporanei e postumi e persino da opere teatrali e film più recenti; e sicuramente non è del tutto immeritata. Famosa per la sua bellezza fin da giovanissima, Messalina fu la terza moglie dell’imperatore Claudio e come tale diventò la donna più influente dell’Impero romano, ma il suo status era alquanto incerto considerando anche l’età del marito, piuttosto avanzata per l’epoca. Messalina si adoperò così per eliminare, spesso fisicamente, qualsiasi potenziale minaccia per se stessa e per suo figlio Britannico, potenziale erede al trono. Ma, ancor più che la crudeltà, è stata l’attività sessuale di Messalina a renderla celebre ancora oggi. Secondo Plinio il Vecchio (Libro X della “Storia Naturale”), Messalina avrebbe vinto una sorta di gara con una celebre prostituta, per avere avuto rapporti con 25 uomini in 24 ore. A lei sono state inoltre attribuite relazioni incestuose con i fratelli ed episodi come quelli descritti da Giovenale nella sua Satira VI: Messalina si recava travestita in un bordello dove si prostituiva per tutta la notte, allo scopo di appagare il suo insaziabile appetito sessuale. L’accanimento nei suoi confronti ricorda molto quello che si è verificato anche per altre donne belle, potenti e condannate dalla storia, come la regina Maria Antonietta di Francia, protagonista indiscussa dei libelli pornografici dell’epoca. Anche il livore contro Messalina ha indubbie connotazioni politiche: il fatto che fosse membro della gens Iulia non faceva che alimentare le lotte interne della famiglia per la successione all’Impero. Ciò che segnò la fine dell’esistenza trasgressiva di Messalina fu la sua relazione con Gaio Silio. Il segretario liberto Narciso convinse l’imperatore che la condotta licenziosa di Messalina era intollerabile e Claudio condannò a morte entrambi gli amanti. Quando fu eseguita la condanna, Messalina aveva poco più di vent’anni; pare che il tribuno che la scovò negli Horti Luculliani, dove si era nascosta, mentre la trafisse esclamò: “se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma!”.




SA

buon sabato

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china46
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SAmpson Will
Will Sampson (Okmulgee, 27 settembre 1933 – Houston, 3 giugno 1987) è stato un attore e pittore statunitense.
Nativo americano creek, è noto in particolare per aver interpretato i ruoli di Capo Bromden in Qualcuno volò sul nido del cuculo e di Taylor in Poltergeist II. Era alto 196 cm


WI

buona sera
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dany61
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WIll FOrte (Chicago, 17 giugno 1970), è un attore, doppiatore e sceneggiatore statunitense.

È soprattutto noto per la sua partecipazione al cast del Saturday Night Live (2002-2010) e del relativo film spin-off MacGruber, della serie televisiva 30 Rock e del film Nebraska.
Nato nella Contea di Alameda, in California, figlio di Patricia C. (nata Stivers), un'artista, e Orville Willis Forte III, broker finanziario,[1] è cresciuto in Moraga prima di spostarsi a Lafayette e diplomarsi all'Acalanes High School.[2] Ha frequentato l'UCLA, dove faceva parte della confraternita Lambda Chi Alpha e si è laureato in storia.[3] I suoi genitori hanno divorziato quando era appena ventenne.[4] Inizialmente intenzionato a proseguire gli studi per diventare un broker come il padre, ha lavorato in una società di brokeraggio per un solo anno prima di decidere di perseguire la carriera da attore. Ha lavorato come insegnante di matematica (una delle sue studentesse, Liam, era la figlia dell'attrice Faye Dunaway)[5] e in una casa editrice di musica.[6] Forte è sostenitore della fondazione Wampler per la quale ha registrato un messaggio promozionale con Will Ferrell. Forte era un amico d'infanzia del fondatore Steven Wampler[7] e in precedenza il portavoce nazionale di SciEyes, un'associazione non-profit creata per sostenere la ricerca, la formazione e la divulgazione dell'impiego delle cellule staminali, riconoscendo e sostenendo il suo potenziale per lo sviluppo di nuove terapie per il trattamento di cecità e malattie debilitanti dell'occhio. Forte è stato uno dei finanziatori principali per l'istituzione di una borsa di ricerca per gli studenti di medicina al terzo anno, presso la Duke Medical Center.[9] Fa parte del Consiglio di Amministrazione della politica nazionale sui senzatetto.[10] Soffre di disturbo ossessivo-compulsivo
La carriera dello spettacolo di Forte è cominciata nel 1997, quando è stato assunto come sceneggiatore per il David Letterman Show a New York.[13] L'anno successivo si è spostato a Los Angeles dove ha fatto parte del comedy club The Groundlings, e ha lavorato come sceneggiatore su vari progetti, tra cui Una famiglia del terzo tipo nel 2000 e successivamente in That '70s Show.[13]

È stato consulente per la serie animata God, the Devil and Bob e produttore del That '70s Show per la stagione 2001-2002. Forte ha dato la sua voce a Abe Lincoln nella serie animata Clone High, acclamata dalla critica ma di breve durata. Ha prestato la sua voce, come personaggio occasionale, anche in Drawn Together, Aqua Unit Patrol Squad 1, Piovono polpette e nel sequel Piovono polpette 2. Forte ha partecipato allo spettacolo These Are Jokes, dell'amico Demetri Martin, nella traccia Personal Information Waltz. È comparso nella serie Flight of the Conchords di HBO. Dopo il suo debutto ne Il giro del mondo in 80 giorni, ha recitato nei film Beerfest e The Slammin' Salmon della Broken Lizard. Forte aveva stretto un accordo, dieci anni prima, per scrivere la sceneggiatura di un lungometraggio, basato sui personaggi presenti nell'episodio pilota scritto per la casa di produzione Carsey-Werner. Per scindere il suo contratto con Carsey-Werner e il produttore esecutivo Tom Werner, ha accettato di sceneggiare il film I fratelli Solomon, nel quale ha recitato con Will Arnett, Kristen Wiig, Chi McBride, Malin Akerman e Lee Majors. Il film è stato diretto dal comico Bob Odenkirk in 32 giorni di riprese e con un budget di dieci milioni di dollari.[14] Nel 2008 ha avuto una piccola parte in Baby Mama con Tina Fey e Amy Poehler. Nel 2009 è apparso nel film Brief Interviews with Hideous Men, diretto da John Krasinski e adattato dall'omonima raccolta di racconti. Ha recitato in un episodio della serie How I Met Your Mother della CBS, come collega di Barney. Forte è stato spesso invitato in programmi televisivi quali Tim and Eric Awesome Show, Great Job! e Tim and Eric Nite Live! su Adult Swim, partecipando anche a The Young Person's Guide to History. Dal 1997 al 2007 ha contribuito come consulente e sceneggiatore di alcune parti dell'MTV Movie Awards e dell'MTV Video Awards. Ha prestato la voce a Martin Serious in Grand Theft Auto IV: The Lost and Damned e ha condotto un programma radiofonico con lo stesso pseudonimo. Ha scritto il racconto Beware of Math Tutors Who Ride Motorcycles per il libro Things I've Learned from Women Who've Dumped Me. Nel 2009 è diventato un membro fisso del cast di doppiatori della serie animata Sit Down, Shut Up. Ha dato la voce a Stuart Proszakian in Allen Gregory, e al preside Wally, personaggio ricorrente della serie animata The Cleveland Show. Il 19 aprile 2010 è stato invitato al programma televisivo WWE Raw con Kristen Wiig e Ryan Phillippe nel ruolo di MacGruber, per promuovere il film basato sul suo personaggio. Per la stesura di quest'ultimo, Forte si è basato sulla versione che ne ha dato nel SNL, assieme all'amico John Solomon e al regista Jorma Taccone. Le riprese sono state effettuate nel 2010, durante la loro pausa da SNL, in 28 giorni di riprese in Nuovo Messico e con un budget di dieci milioni di dollari.

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Enza
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Inserito il - 29/03/2015 : 12:05:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FOreST Whitaker


Forest Steven Whitaker nasce il 15 luglio del 1961 in Texas, a Longview, figlio di un assicuratore e di un'insegnante. Trasferitosi con la famiglia in California, a Carson, a soli quattro anni, recita in "Under Milk Wood", opera di Dylan Thomas, prima di frequentare la Cal Poly Pomona. Deve dire addio ai sogni di diventare un giocatore di football a causa di dolori alla schiena, e decide di concentrarsi sulla musica, provando a diventare un cantante: nel 1980 con i Cal Poly Chamber Singers è protagonista di un tour in Inghilterra.

Tornato negli Stati Uniti, preferisce concentrarsi sulla musica lirica, e viene accettato dal Conservatorio di Musica della University of Southern California, dove studia come tenore. Nel 1982 si laurea all'University's Drama Conservatory e prende parte al film "Fuori di testa", accanto a Sean Penn, Robert Romanus, Phoebe Cates e Judge Reinhold: il suo ruolo è quello di un giocatore di football di una scuola superiore.

Nel 1985 recita per Harold Becker in "Crazy for you", mentre l'anno successivo ha l'onore di lavorare con Martin Scorsese ne "Il colore dei soldi" e con Oliver Stone in "Platoon". Poi, dopo aver partecipato a "Sorveglianza#133;speciale" di John Badham, è nel cast di "Good morning, Vietnam", diretto da Barry Levinson, con protagonista Robin Williams.

Alla fine degli anni Ottanta viene diretto da Newt Arnold in "Senza esclusione di colpi" e da Clint Eastwood in "Bird" (film sulla vita del jazzista Charlie Parker: per preparare la parte, si rinchiude in un appartamento soltanto con un letto, un divano e un sassofono, dopo aver preso lezioni per imparare a suonare lo strumento), oltre che da Walter Hill in "Johnny il bello".

Insieme con Penelope Ann Miller e Anthony Edawrds prende parte a "Pronti a tutto", di Richard Benjamin, mentre nel 1992 Neil Jordan lo arruola per "La moglie del soldato", dove veste i panni di Jody, un soldato britannico prigioniero, e dove parla con accento inglese. Dopo "Ultracorpi - L'invasione continua" di Abel Ferrara e "Blown away - Follia esplosiva" di Stephen Hopkins, Forest Whitaker nel 1995 esordisce dietro la macchina da presa dirigendo "Donne - Waiting to exhale", con protagonista Whitney Houston.

L'anno successivo è nel cast di "Phenomenon", di Jon Turteltaub, mentre al 1998 risale "Body Count". Alla fine degli anni Novanta recita per Jim Jarmusch in "Ghost Dog - Il codice dei samurai", in cui presta il volto a un sicario del New Jersey adepto del Bushido: in molti considerano la sua interpretazione come perfetta, anche grazie al fatto che Forest, per prepararsi, ha studiato la filosofia orientale e ha meditato per lunghe ore (lo stesso regista ha sviluppato il film avendo in mente Whitaker come protagonista).

Nel 2000 riceve, suo malgrado, una candidatura ai Razzie Awards come peggiore attore non protagonista in seguito alla sua partecipazione alla pellicola "Battaglia per la Terra - Una saga dell'anno 3000", basata sul romanzo di L. Ron Hubbard "Battlefield Earth". L'anno successivo appare, in un ruolo non accreditato, in "The follow", di Wong Kar-wai, uno dei cinque piccoli film prodotti dalla Bmw per promuovere le proprie auto; nel 2002, invece, è accanto a Colin Farrell e Kiefer Sutherland nel thriller di Joel Schumacher "In linea con l'assassino". Dopo aver recitato in "Panic Room" di David Fincher, insieme con Jodie Foster, Forest Whitaker presta la propria voce per "Una teenager alla casa bianca" e torna a lavorare con Abel Ferrara in "Mary": è il 2005, anno in cui prende parte anche ad "American Gun", di Aric Avelino, e a "Messenger".

In seguito, recita per Mark Rydell in "Even money", mentre nel 2007 grazie alla sua interpretazione ne "L'ultimo re di Scozia" ottiene un Oscar, un Bafta e un Golden Globe come migliore attore, oltre a riconoscimenti dalle associazioni di critici di New York, Las Vegas e Los Angeles. Nel 2008 l'interprete statunitense viene scelto come voce narrante per il documentario "Crips and bloods: made in America", dedicato alle gang afro-americane che vivono a Los Angeles.

Sul finire del decennio, presta la voce al film di Spike Jonze "Nel paese delle creature selvagge", e si fa dirigere da Tim Story in "Hurricane season". Dopo aver partecipato a "Matrimonio in famiglia", di Rick Famuyiwa, e a "Repo Men", di Miguel Sapochnik, nel 2011 recita in "Freelancers", di Jessy Terrero. Nel 2012 è tra i protagonisti del film di Damian Lee "A dark truth - Un'oscura verità", mentre l'anno successivo lavora con Lee Daniels in "The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca", dove presta il volto a Eugene Allen, per trent'anni maggiordomo dei presidenti americani.





Buona Domenica!!!

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dany61
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STuart Holden (Aberdeen, 1º agosto 1985) è un calciatore statunitense, di origine scozzese, centrocampista del Bolton e della Nazionale statunitense
Dopo aver giocato due anni a calcio nel college alla Clemson University, Holden firma con il club inglese del Sunderland, nel marzo 2005. Tuttavia, pochi giorni dopo, il 12 marzo, viene aggredito fuori da un bar a Newcastle upon Tyne, riportando una frattura all'occhio sinistro che gli impedisce di scendere in campo con la maglia del club. Ritorna negli Stati Uniti per giocare nella Major League Soccer, con gli Houston Dynamo per la stagione 2006. Debutta nella MLS il 27 maggio 2006 e segna il suo primo gol da professionista il 22 luglio 2006, in un pareggio per 1-1 in casa contro il New England. Gioca tredici volte nella stagione 2006 e due volte come sostituto nella Coppa MLS del campionato 2006. Dopo altre buone stagioni con la maglia dello Houston, sbarca di nuovo in Inghilterra.

Dopo aver trascorso diverse settimane di formazione in Inghilterra dopo la fine della stagione 2009 di Major League Soccer, Holden firma per i Bolton Wanderers, il 25 gennaio 2010 debuttando in FA Cup il 24 febbraio 2010, in una sconfitta per 4-0 contro il Tottenham Hotspur e in campionato il 27 febbraio 2010, giocando tutti i 90 minuti nella vittoria per 1-0 contro il Wolverhampton. Al termine della stagione 2010-2011 viene scelto da tifosi e stampa come giocatore dell'anno, malgrado un infortunio l'abbia costretto a saltare le ultime partite

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“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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FRancis Scott Fitzgerald

Francis Scott Key Fitzgerald nasce il 24 settembre 1896 a Saint Paul (Minnesota, USA). La sua infanzia è dominata dai principi e dagli ideali dell'aristocrazia del sud cattolica e conservatrice. Purtroppo il padre Edward non è molto abile nella gestione della famiglia e spesso non riesce a far fronte alle richieste economiche quotidiane. Le cose cambiano con la nascita della secondogenita Annabel e il trasferimento a Buffalo. Ma il periodo di tranquillità dura poco, il padre viene licenziato dalla società per la quale fa il rappresentante, e la famiglia ritorna a Saint Paul, dove provvede al loro mantenimento la nonna materna. Proprio grazie al ramo materno della famiglia, riesce a completare i suoi studi e a dare prova del suo precoce talento per la scrittura.

Nel 1909 pubblica il suo primo racconto: "Il mistero di Raymond Marge". I genitori, però, dopo aver riscontrato lo scarso rendimento scolastico, lo trasferiscono alla Newman School in New Jersey; college noto per una rigida impronta cattolica. Eppure, qui conosce un frate molto eclettico, padre Fay, a cui finirà per dedicare il suo primo romanzo: "Di qua dal paradiso".

Nel 1913 arriva a Princeton, tappa fondamentale per la sua formazione come scrittore. E' qui, infatti, che si immerge nella lettura dei classici e intrattiene rapporti di conoscenza e amicizia con numerosi intellettuali. Questo però è anche il periodo della sua definitiva affermazione come dandy e appassionato frequentatore di feste e intrattenimenti teatrali. Proprio durante l'università, intraprende una relazione con la giovane Ginevra King, appartenente all'alta società di Chicago, ma la breve durata di questo rapporto amoroso lo lascia piuttosto amareggiato.

Allo scoppio della Prima guerra mondiale, fa domanda di arruolamento e parte nell'ottobre del 1917 senza aver conseguito la laurea. Il suo desiderio è quello di combattere in Europa in nome degli ideali di giustizia e libertà, ma viene inviato in Kansas, dove trascorre lunghi mesi inattivi e frustranti.

In questo periodo, apparentemente piatto e insoddisfacente, avviene l'incontro destinato a cambiare la sua vita. Dopo il trasferimento del suo campo militare in Alabama, conosce ad un ballo la figlia, Zelda Sayre, di un noto giudice locale. I due si sposeranno nel 1920. Prima di arrivare al matrimonio, però, c'è un momento di rottura che rivela quanto Fitzgerald sia legato alla donna. Dopo il rifiuto dell'editore Scribner a pubblicare il suo primo romanzo, "Di qua dal paradiso", Zelda lo lascia e lui vive in uno stato di ebbrezza continua per circa tre settimane.

Il romanzo subisce poi una lunga revisione e viene pubblicato nel 1920, diventando in poco tempo un vero e proprio best-seller. Inizia così un periodo di spensieratezza che lo consacra come rappresentante della generazione perduta dei ruggenti Anni Venti. La casa newyorkese della coppia diventa, infatti, il centro di feste e riunioni di amici e, quasi, una sorta di simbolo di uno stile di vita disimpegnato e spregiudicato.

Iniziano anche i viaggi in giro per il mondo: la coppia sarà prima a Londra e poi a Parigi. Qui, nel 1921, entrano a far parte della cerchia di intellettuali che si riunisce intorno a Gertrude Stain, e che è composta prevalentemente da letterati espatriati. I due racconteranno il periodo francese in una raccolta del 1934.

Nel 1921, a Saint Paul, nasce la figlia Frances soprannominata Scottie. La permanenza a Saint Paul, però, dura poco: Zelda non si trova bene nell'ambiente troppo tradizionalista della cittadina e i due tornano a New York. E' proprio questo il periodo che diventa assoluto protagonista del suo romanzo più noto: "Il grande Gatsby".

Intanto, la sua attività di scrittore si fa molto intensa: pubblica nel 1922 "Belli e Dannati" e, sempre nello stesso anno, la raccolta "Racconti dell'età del jazz".

Nel 1924, i due tornano in Francia nel tentativo di diminuire le spese familiari. In Costa Azzura, Zelda finisce per invaghirsi di un aviatore e cominciano i primi problemi di coppia. Per evitare la rottura, si recano in Italia, ma Scott che ha cominciato a bere finisce coinvolto in una lite con un tassista. La rottura è ormai prossima, favorita anche dalla schizofrenia di Zelda, diagnosticata nel 1930. I medici le prescrivono un periodo di ricovero in una clinica specializzata in Svizzera. Dopo la dimissione della donna, i due tornano insieme negli Stati Uniti e nel 1934 lo scrittore pubblica il suo quarto romanzo "Tenera è la notte". La sua situazione personale però precipita: il romanzo non ottiene il successo sperato e si ammala prima di tubercolosi e poi di depressione a causa delle tante difficoltà economiche e familiari.

La ripresa inizia nel 1937, quando accetta un contratto di 18 mesi come sceneggiatore a Hollywood. Qui conosce una cronista mondana che gli consente di ritrovare l'equilibrio perduto. Nel novembre del 1940, mentre è alle prese con la stesura del romanzo "Gli ultimi fuochi" viene colto da un attacco di cuore. Francis Scott Fitzgerald muore il 21 dicembre 1940 all'età di soli 45 anni.





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dany61
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FIlippo LUzi Monte Compatri, 5 luglio 1665 – Monte Compatri, 23 luglio 1722), è stato un pittore italiano.
nato nel 1665 a Monte Compatri, nei pressi di Roma, da Carlo Luzi e Maria Giulia Leonori, fu battezzato nella chiesa principale del paese con il nome, come risulta nel registro dei battesimi, di Petrus Paulus Philippus Lutij [2].

Trasferito a Roma dove prese i voti, entrò come allievo nella bottega del pistoiese Lazzaro Baldi, attivo in quegli anni a Roma, di cui divenne intimo amico e scolaro prediletto.

Nel 1695, su proposta del pittore di origine ticinese Carlo Fontana, entrò nell'Accademia di San Luca, alla quale donò un dipinto, i Santi Luca e Paolo, conservato ancora oggi nella galleria dell'accademia.

A Roma, il Luzi lavorò principalmente per i Pallavicini-Rospigliosi e i Borghese.

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LUigi CAlabresi

Luigi Calabresi nasce il 14 novembre 1937 a Roma da una famiglia della media borghesia (il padre commercia vini e oli). Dopo avere frequentato il liceo classico "San Leone Magno", nel 1964 si laurea in Giurisprudenza realizzando una tesi sulla mafia siciliana. Alla carriera forense, però, preferisce quella nella polizia, non volendo diventare né avvocato né magistrato.

Mentre milita nel movimento cristiano Oasi del padre gesuita Virginio Rotondi, nel 1965 vince il concorso per vice commissario di pubblica sicurezza: dopo avere preso parte al corso di formazione dell'Istituto Superiore di Polizia entra in servizio a Milano, dove viene inserito nell'ufficio politico della questura. Collaboratore sporadico del quotidiano socialdemocratico "Giustizia" e, sotto pseudonimo, di "Momento Sera", a Milano Calabresi ha il compito di indagare sugli ambienti della sinistra extraparlamentare, con particolare riferimento ai gruppi anarchici e ai gruppi maoisti.

Gli anarchici, in particolare, sono sospettati di aver messo a disposizione gli esplosivi utilizzati in Grecia per gli attentati durante la Dittatura dei colonnelli.

Nel 1967 conosce Giuseppe Pinelli dopo avere richiesto alla questura di Como, su domanda degli anarchici, il permesso per un camping anarchico a Colico; a novembre dello stesso anno, invece, è al comando delle forze di polizia che si occupano dello sgombero dell'Università Cattolica del Sacro Cuore occupata dagli studenti capeggiati da Mario Capanna (il primo esempio di lotta studentesca, che dà il via al Sessantotto milanese).

Nel 1968 Calabresi viene nominato commissario capo, e in più di un'occasione dirige le cariche dei reparti di polizia nel corso degli scontri e delle manifestazioni di protesta di quel periodo; a Natale di quell'anno dona a Giuseppe Pinelli il libro di Enrico Emanuelli "Mille milioni di uomini" (riceverà in cambio, l'agosto seguente, il libro preferito dall'anarchico milanese, l'"Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters).

Diventato vice capo dell'ufficio politico della questura milanese, nell'aprile del 1969 riceve l'incarico di indagare sugli attentati avvenuti in Stazione Centrale e alla Fiera Campionaria di Milano: ferma e arresta quindici esponenti della sinistra extraparlamentare, diventando noto a livello nazionale. Gli arrestati, tuttavia, rimarranno in carcere per soli sette mesi, prima di uscire di prigione per mancanza di indizi.

Nel novembre del 1969 Luigi Calabresi partecipa ai funerali dell'agente di polizia Antonio Annarumma, e interviene per difendere Mario Capanna, esponente della sinistra extraparlamentare, dall'ira dei colleghi di Annarumma. Un mese dopo, si trova a indagare sulla strage di piazza Fontana a Milano, dove una bomba posizionata nella filiale della Banca Nazionale dell'Agricoltura ha causato la morte di diciassette persone e il ferimento di quasi un centinaio.

Il commissario Calabresi pensa subito alla pista dell'estrema sinistra, e sale suo malgrado agli onori delle cronache per la morte di Giuseppe Pinelli, convocato in questura dopo la strage, tenuto in stato di fermo per quasi tre giorni (in maniera illegale, dunque) e caduto dalla finestra dell'ufficio di Calabresi. Il tragico evento si verifica il 15 dicembre, e la conferenza stampa che viene convocata per spiegare l'accaduto parla di un suicidio (la versione verrà ritrattata in seguito: sulla morte di Pinelli non sarà mai fatta chiarezza fino in fondo). Da quel momento, tuttavia, il commissario entra nel mirino delle formazioni extra-parlamentari di sinistra e diviene oggetto di una campagna di denuncia che coinvolge numerosi intellettuali: nel 1970, per esempio, Dario Fo scrive l'opera teatrale "Morte accidentale di un anarchico", evidentemente ispirata ai fatti, mentre Nelo Risi e Elio Petri dirigono il lungometraggio "Documenti su Giuseppe Pinelli".

Calabresi viene minacciato anche direttamente, con scritte sui muri e non solo: nei suoi confronti, dunque, cresce un odio sempre maggiore anche a causa della campagna di stampa promossa dal giornale "Lotta Continua", che denuncia senza mezzi termini le supposte responsabilità del commissario (e degli altri uomini della questura) per la morte di Pinelli.

Il 15 aprile del 1970 il commissario denuncia il direttore di "Lotta Continua", Pio Baldelli, per diffamazione continua e aggravata: nell'ottobre di quell'anno prende il via il processo noto come "Calabresi-Lotta Continua" (dopo che a luglio l'indagine del giudice Antonio Amati sui fatti del 15 dicembre era stata archiviata). Il processo diventa terreno di un acceso scontro politico: l'avvocato di Calabresi, Michele Lener, ricusa il giudica Carlo Biotti, che in un colloquio privato aveva parlato della propria intenzione di assolvere Baldelli, ma tale richiesta di ricusazione viene interpretata da molti come un tentativo di prendere tempo dopo la richiesta di riesumazione del cadavere di Pinelli avanzata dagli avvocati dello stesso Baldelli.

La ricusazione viene accettata il 7 giugno del 1971 dalla Corte d'Appello: la settimana successiva Camilla Cederna pubblica sull'"Espresso" un articolo in cui indica Calabresi come un torturatore responsabile della morte di Pinelli e accusa Botti di avere inquinato il processo per carrierismo. Nel numero seguente dell'"Espresso" vengono pubblicati i nomi di moltissimi intellettuali che hanno sottoscritto l'appello della Cederna (che invitava Calabresi alle dimissioni). Nel frattempo, al Commissario Calabresi si imputa anche di essere stato un agente della Cia e un uomo di fiducia di Barry Goldwater, che avrebbe presentato al generale De Lorenzo.

In questo clima di tensione, il 17 maggio del 1972 il Commissario Luigi Calabresi viene ucciso davanti alla sua casa di Milano mentre sta andando a prendere la propria auto per andare in ufficio: ad assassinarlo sono almeno due persone, che lo sorprendono alle spalle.

Calabresi lascia, dunque, la moglie Gemma Capra e due figli, Paolo e Mario (che diventerà un famoso giornalista), mentre un altro, Luigi, nascerà pochi mesi dopo. Nel 1988 uno dei sicari di Luigi Calabresi, Leonardo Marino, si pentirà e confesserà di avere partecipato all'omicidio insieme con Ovidio Bompressi, con mandanti gli esponenti di Lotta Continua, Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani: questi ultimi due saranno condannati a ventidue anni di reclusione, così come Bompressi, mentre Marino sarà condannato a undici anni.




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china46
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CAmilla Shand, duchessa di Cornovaglia (GCVO Camilla Rosemary, nata Shand e in precedenza conosciuta come Parker Bowles; Londra, 17 luglio 1947) è la seconda moglie di Carlo, principe di Galles, e membro della famiglia reale britannica. Dal suo secondo matrimonio condivide i titoli del marito come Duchessa di Cornovaglia, Duchessa di Rothesay, Contessa di Chester, Baronessa di Renfrew. Sebbene sia la Principessa di Galles per via del suo matrimonio con il Principe di Galles, preferisce essere nota con i titoli secondari di Duchessa di Cornovaglia e Duchessa di Rothesay per rispetto verso la prima moglie del marito, la scomparsa Diana Spencer. Scelse di essere conosciuta come la Duchessa di Rothesay in Scozia, e come la Duchessa di Cornovaglia altrove.
Poiché egli è il futuro governatore supremo della Chiesa d'Inghilterra, la prospettiva di Carlo di sposare una divorziata era considerata controversa, ma con il consenso di Elisabetta II, il Parlamento e la Chiesa d'Inghilterra, la coppia è stata in grado di sposarsi
La Duchessa ha due figli dal suo matrimonio con Andrew Parker Bowles e ha cinque nipoti.



SH

BUON GIORNO
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Enza
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SHepard Sam

Samuel Shepard Rogers - meglio noto come Sam Shepard - nasce a Fort Sheridan (Illinois, USA) il giorno 5 novembre 1943. Commediografo, attore e scrittore, Shepard è considerato dalla critica come il vero erede del grande teatro statunitense.

La sua grande passione per il teatro lo porta a vincere un Premio Pulitzer nel 1979 con l'opera "Il bambino sepolto" (titolo originale: Buried Child). Questo scrittore, oltre ad essere un drammaturgo di nota fama internazionale, è inoltre uno straordinario autore del magico mondo del cinema, nonché regista e attore convincente.

Shepard ha la particolare capacità di mediare tra alta cultura e tradizioni popolari; il suo equilibrio intellettuale ha fatto in modo che durante la sua lunga carriera si sia potuto adattare ai cambiamenti e alle diverse forme d'arte.

Già conosciuto come autore teatrale, Shepard debutta nel cinema nel 1978 con "I giorni del cielo", film di Terrence Malick: l'interpretazione vale a Shepard la nomination all'Oscar come migliore attore non protagonista.

In seguito appare in "Crimini del cuore" (1986) di Bruce Beresford, dove incontra l'attrice Jessica Lange, la quale diverrà la sua compagna nella vita.

Tra i lavori successivi ci sono il poliziesco "Il rapporto Pelican" (1993), di Alan J. Pakula a fianco di Julia Roberts e Denzel Washington (tratto da un romanzo di Robert Ludlum), "Codice: Swordfish" (2001) di Dominic Sena, con John Travolta, e nel film di guerra "Black Hawk Down" (2001) di Ridley Scott, dove l'interpretazione di Shepard spicca tra quelle di giovani star hollywoodiane come Josh Hartnett, Orlando Bloom ed Ewan McGregor.

Durante la carriera partecipa anche a numerose produzioni televisive sia in veste di sceneggiatore che di attore. Si ritrova spesso a lavorare al fianco della compagna e collega Jessica Lange: da ricordare il biografico "Frances" (1982) che racconta la vita dell'attrice ribelle Frances Farmer, il drammatico "Country" (1984) in cui i due interpretano una coppia indebitata, e in "Non bussare alla mia porta" (2005) di Wim Wenders, regista con il quale Sam Shepard collabora alla stesura della sceneggiatura.

La sua prima esperienza come regista lo porta nel 1988 a girare - oltre che a scrivere - il film "Far North"; la protagonista è nuovamente Jessica Lange.

Il suo secondo film è "Silent Tongue", del 1994. In questo stesso anno entra nella "Theatre Hall of Fame": undici tra le sue commedie (ne ha scritte circa cinquanta) hanno vinto un riconoscimento Obie Awards.

Alla fine degli anni '90 Shepard partecipa a "La neve cade sui cedri" di Scott Hicks, disarmante lavoro che affronta la prigionia dei giapponesi in terra americana dopo l'attacco a Pearl Harbour; prosegue con "La promessa", terzo lungometraggio di Sean Penn: un thriller ispirato al romanzo omonimo dello scrittore tedesco Friedrich Dürrenmatt. Partecipa poi al sentimentale "Le pagine della nostra vita" (2004) diretto da Nick Cassavetes. Affronta per due volte il genere western: in "Bandidas" con un cast al femminile che annovera tra le stelle Penelope Cruz e Salma Hayek, e ne "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford" (2007, di Andrew Dominik, con Brad Pitt e Casey Affleck).

Tra le altre grandi sceneggiature di Shepard ricordiamo "Zabriskie Point" (1970, di Michelangelo Antonioni) e "Paris, Texas" (1984) di Wim Wenders, regista con il quale ha instaurato negli anni un particolare sodalizio.




AM

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dany61
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AMerico Del Ventura (Roma, 12 marzo 1903 – Roma, 1990) è stato un violinista italiano
Nato in via del Babuino 47, studia presso il Collegio degli Artigianelli a Santa Prisca, ed inizia a suonare il violino.

Nel 1921 comincia a lavorare come accompagnatore di film muti ai cinema Imperiale di via Frattina, Centrale e Romano di piazza Campo de' Fiori, suonando con l'orchestra del maestro Tavernier di Napoli e con il maestro Giovanni Rinaldo Palombi, insegnante al Conservatorio Santa Cecilia, ed è proprio in questo periodo che si avvicina al jazz, accostando il suo strumento a questa musica.

Nel 1930 entra nell'orchestra che accompagna il ballerino e cantante statunitense (ma di nascita etiope) Harry Flemming: con questo gruppo (che comprende Angelo Celli, Harry Phillips e Gaetano Gimelli alla tromba, Eddie Norman e Beppe Mojetta al trombone, Lou Rothé e José Casa al sax alto, Freddy Culley al sax tenore, Matteo Ortuso al clarinetto, Cosimo Di Ceglie alla chitarra, Ralph Phillips al contrabbasso, Rudy PÄtz alla batteria e Bobby Wolley al pianoforte e agli arrangiamenti) effettua le sue prime registrazioni, pubblicate su vari 78 giri dallaColumbia, ristampate in CD nel 2004; compie inoltre numerosi tour in Italia e all'estero.

Nel 1934 abbandona il gruppo di Harry Flemming e forma una propria orchestra, con Dick Stauf alla batteria, Italo Scotti alla tromba e Giuliano Pomeranz al pianoforte. L'anno successivo il gruppo si esibisce al Colibrì di Roma e nel 1936, dopo aver arruolato Gianni D'Ovidio, viene scritturato per due mesi dall'Hotel Ligure di Torino.

Suona poi nello stesso anno a Rotterdam con l'Orchestra Argentina di Tango di Eduardo Bianco e l'anno successivo si trasferisce in Etiopia con la compagnia di rivista di Gaetano Franco; lì forma nuovi gruppi e si esibisce per molti anni in vari locali, effettuando altre incisioni.

Torna in Italia solo nel 1976, ma riprende l'attività musicale solo nel 1988, con la registrazione di alcune sessioni insieme al chitarrista Silvano Chimenti, ad Antonello Vannucchi, a Giorgio Rosciglione e Sergio Conti.

Muore due anni dopo in miseria e dimenticato; le sue registrazioni hanno iniziato ad essere ristampate solo recentemente.

EL

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ELsa ForneRO

Elsa Maria Fornero nasce a San Carlo Canavese (Torino) il giorno 7 maggio 1948. Prima di diventare nota al grande pubblico nel ruolo di Ministro del Lavoro (alla fine del 2011) è stata professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Torino, insegnando Macroeconomia ed Economia del risparmio, della previdenza e dei fondi pensione. Le sue ricerche scientifiche in ambito economico e finanziaro trovano approfondimento nei sistemi previdenziali, sia pubblici che privati, nelle riforme previdenziali; tra gli altri importanti suoi temi di studio vi sono l'invecchiamento della popolazione, le scelte di pensionamento, il risparmio delle famiglie e le assicurazioni sulla vita.

Nella sua lunga e prestiogiosa carriera accademica Elsa Fornero ha ricoperto numerosi ruoli di rilievo e ricevuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale: è stata Coordinatore Scientifico del CeRP (Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, Collegio Carlo Alberto), Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto, Membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Economiche dell'Università di Torino e del dottorato in Social Protection Policy presso la Maastricht Graduate School of Governance (Università di Maastricht), di cui è stata anche docente; membro del Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, costituito presso il Ministero del Welfare, membro del Comitato Scientifico dell'Observatoire de l'Epargne Européenne (Parigi), membro del comitato editoriale della Rivista Italiana degli Economisti; ha collaborato anche come editorialista per il quotidiano economico e finanziario "Il Sole 24 ore".

In campo civico dal 1993 al 1998 è stata consigliere comunale per il Comune di Torino, eletta con la lista "Alleanza per Torino".

Elsa Fornero è stata Vice Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo (2010-2011), Vice Presidente della Compagnia di Sanpaolo (2008-2010), membro del Consiglio direttivo della Società Italiana degli Economisti (2005-2007), membro del Comitato Scientifico di Confindustria (2005-2006), membro della commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-2004), con l'incarico di valutare il ruolo di assistenza svolto dalla Banca nell'attuazione delle riforme previdenziali di paesi con economie di transizione, membro della commissione di esperti della Task Force su "Portability of Pension Rights and Taxation of Pension Schemes in the EU" costituita presso il CEPS (Center for European Policy Studies), Bruxelles (2001-2003), membro della Commissione Ministeriale di esperti indipendenti per la verifica previdenziale (2001), e componente del Comitato Scientifico del Mefop (2000-2003).

Tra i riconoscimenti ricevuti in carriera vi sono il Premio Saint Vincent per l'Economia, ricevuto ex aequo con Ignazio Musu nel 2001; il Premio INA-Accademia dei Lincei per gli studi in materia assicurativa, ricevuto (ex aequo con Olivia Mitchell nel 2003; il premio "La Mela d'Oro" dalla Fondazione Marisa Bellisario dedicato a "Donne innovazione e capitale umano" nel 2011.

In campo governativo, a livello nazionale, il 16 novembre 2011 viene nominata ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, del governo Mario Monti. E' la seconda donna nella storia della Repubblica Italiana (dopo Tina Anselmi) a ricoprire questo incarico. E' molto noto un episodio mediatico che ha visto il neo ministro dare di sé un'immagine molto umana, sicuramente lontana dalle immagini abituali dei politici precedenti: chiamata, come tutta la squadra di governo, a operare una significativa manovra di tagli, alla presentazione alla stampa avvenuta all'inizio del mese di dicembre 2011, Elsa Fornero si commuove nel suo discorso di presentazione, interrompendolo a causa delle proprie lacrime. Inizia proprio con le parole "#133;i vincoli finanziari oggi sono severissimi: nessuna riforma nell'anno della sua introduzione da risparmi. È un meccanismo lungo. E allora abbiamo dovuto, e ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacrificio#133;", senza però terminare la frase, che si voleva riferire al blocco della perequazione delle pensioni.

Elsa Fornero è sposata con l'economista Mario Deaglio; ha una figlia, Silvia Deaglio, nata nel 1975 e anch'ella insegnante presso l'Università di Torino.






buona giornata

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china46
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RAland Barthes (Cherbourg, 12 novembre 1915 – Parigi, 26 marzo 1980) è stato un saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese, fra i maggiori esponenti della nuova critica francese di orientamento strutturalista.Figlio di Louis Barthes (1883-1916), sottotenente di vascello e Henriette Binger (1893-1978), Roland Gérard Barthes[1] nasce al n. 107 di rue de la Bucaille a Cherbourg, in Bassa Normandia (Francia). Il 26 ottobre 1916 al largo del Cap Gris-Nez il padre muore in una battaglia navale sul pattugliatore che comandava nel Mare del Nord e per questo nel 1925 viene decorato alla memoria con la Legion d'onore. La madre si trasferisce a Bayonne, dove abitano la suocera e la cognata Alice (professoressa di pianoforte). Qui Roland trascorre la sua infanzia frequentando la scuola materna e le elementari.......



CH

buona sera
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dany61
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CHiara Scuvera (Mazzarino, 2 giugno 1975) è una politica italiana.
Alle elezioni politiche del 2013 viene eletta deputata della XVII Legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione V Lombardia per il Partito Democratico.

SA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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SAndro Petraglia

Sandro Petraglia nasce a Roma il 19 aprile 1947. Consegue la laurea in filosofia e inizia a lavorare come critico cinematografico per la rivista "Cinema Sessanta". Coltiva il sogno di diventare regista e intanto comincia a collaborare con la rivista cinematografica "Ombre Rosse", diretta da Goffredo Fofi. Nasce quindi il desiderio di scoprire i segreti della regia cinematografica e chiede così a Fofi di essere inviato sul set di qualche lavoro. Conosce così Marco Bellocchio con il quale instaura da subito un rapporto di fiducia.

Pubblica tre saggi: "Pier Paolo Pasolini" (1974), "Andrej Tarkovskij" (1976) e "Nagisa Oshima" (1977). Nel 1978 esce una sua lettura in moviola de "L'enigma" di Kaspar Hauser, con un saggio sul cinema di Werner Herzog.

In collaborazione con Silvano Agosti, Marco Bellocchio e Stefano Rulli, Petraglia nel 1975 realizza il film-documento "Nessuno o tutti" (documentario sui manicomi la cui versione per le sale s'intitolerà poi "Matti da slegare"); con gli stessi nel 1978 gira il film inchiesta "La macchina cinema".

Partecipa come sceneggiatore alla riduzione per lo schermo del "Gabbiano" di Cechov, compiendo inoltre una breve esperienza come aiutoregista sul set di "Marcia trionfale", di Marco Bellocchio.

Come regista realizza "Il mondo dentro" (1979) e "Gran serata futurista" (1981); in coppia con Stefano Rulli gira "Il pane e le mele" (1980), "Settecamini da Roma" (l98l) e "Lunario d'inverno" (1982).

Per la televisione Sandro Petraglia scrive "I veleni dei Gonzaga" (di Vittorio De Sisti), "Attentato al Papa" (di Giuseppe Fina), "Mino" (di Gianfranco Albano), "La piovra" (edizioni 3, 4, 5 e 6, di Luigi Perelli), "Una vittoria" (di Luigi Perelli), "I misteri della giungla nera" (di K. Connor), "Felipe ha gli occhi azzurri" (1 e 2, di Gianfranco Albano), "Michele alla guerra" (di Franco Rossi), "Don Milani" (di Antonio e Andrea Frazzi), "Più leggero non basta" (di Betta Lodoli), "La vita che verrà" (di Pasquale Pozzessere), "Come l'America" (di Antonio e Andrea Frazzi), "Perlasca" (di Alberto Negrin), "La omicidi" (di Riccardo Milani).

La sua prima sceneggiatura per il cinema è quella di "Bianca" (1983), di Nanni Moretti. Poi per il cinema, spesso insieme a Stefano Rulli, ha scritto numerosissimi lvaori: "Dolce assenza" (di Claudio Sestieri), "Etoile" (di Peter Del Monte), "Mery per sempre" (di Marco Risi), "Domani accadrà" (di Daniele Luchetti), "Pummarò" (di Michele Placido), "Il muro di gomma" (di Marco Risi), "Il ladro di bambini" (di Gianni Amelio), "Ambrogio" (di Wilma Labate), "Fiorile" (di Paolo e Vittorio Taviani), "Il toro" (di Carlo Mazzacurati), "Poliziotti" (di Giulio Base), "Pasolini, un delitto Italiano" (di Marco Tullio Giordana), "Vesna va veloce" (di Carlo Mazzacurati), "La mia generazione" (di Wilma Labate), "Marianna Ucrìa" (di Roberto Faenza), "La tregua" (di Francesco Rosi), "Messaggi quasi segreti" (di Valerio Ialongo), "La meglio gioventù" (di Marco Tullio Giordana), "Le chiavi di casa" (di Gianni Amelio).

A Sandro Petraglia è stata inoltre affidata, almenola sceneggiatura per la trasposizione cinematografica del fortunato romanzo di Giorgio Faletti "Io uccido", prevista per il 2011.





AG



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china46
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AGenore MauriZI(Colleferro, 20 luglio 1964) è un allenatore di calcio, ex giocatore di calcio a 5 ed ex calciatore italiano, tecnico dell'Ischia Isolaverde.

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dany61
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ZInedine FErhat (1º marzo 1993) è un calciatore algerino, centrocampista dell'USM Alger e della Nazionale Under-20 di calcio dell'Algeria.

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Enza
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Inserito il - 02/04/2015 : 11:20:49  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FEderica MoghERini

Federica Mogherini nasce il 16 giugno del 1973 a Roma, figlio di Flavio, regista e scenografo.

Conclusi gli studi superiori, si iscrive all'Università La Sapienza della Capitale, facoltà di Scienze Politiche, per laurearsi - dopo un viaggio Erasmus compiuto in Francia, ad Aix-en-Provence - con una tesi sul rapporto tra politica e religione nell'Islam, per il corso di filosofia politica.

Le prime esperienze in politica

Nel 1996 la giovane Federica si iscrive alla Sinistra giovanile; cinque anni più tardi, nel 2001, entra a far parte del Consiglio Nazionale dei Democratici di Sinistra.

Inizia così la sua carriera politica, che la porta a diventare membro della Direzione Nazionale e del Comitato Politico, oltre che del Dipartimento Esteri dei Ds, dove lavora a partire dal 2003: dapprima in qualità di responsabile del rapporto con i movimenti, in seguito in qualità di coordinatrice del dipartimento stesso e infine in qualità di responsabile delle relazioni internazionali.

In questo periodo ha, tra l'altro, l'opportunità di seguire dossier riguardanti i processi di pace in Medio Oriente, l'Afghanistan e l'Iraq, ma anche la possibilità di intrattenere rapporti con i Democratici statunitensi, i partiti che fanno parte dell'Internazionale Socialista e il Pse, il Partito Socialista Europeo.

La nascita del Pd

Con la nascita del Partito Democratico, Federica Mogherini entra a fare parte del suo esecutivo, per poi lasciare la carica nell'aprile del 2008: in quell'anno viene eletta parlamentare alla Camera per il Pd nella circoscrizione Veneto, per poi essere nominata segretario della Commissione Difesa.

Nel febbraio del 2009 torna nell'esecutivo del partito, nominata dal segretario Dario Franceschini responsabile nazionale per le pari opportunità della segreteria: lascia l'incarico a novembre. In occasione delle elezioni politiche del 2013, viene rieletta in Parlamento, dopo essere stata inserita nelle liste del Pd in Emilia Romagna.

La sensibilità politica

Presenta diverse proposte di legge come prima firmataria, tra cui quella per la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa relativa alla lotta e alla prevenzione alla violenza domestica e nei confronti per le donne, quella sul divieto di finanziamento alle imprese che producono, depositano, trasportano e commerciano munizioni a grappolo e mine antiuomo e quella per la riforma della disciplina legislativa sulla solidarietà internazionale e sulla cooperazione allo sviluppo.

L'orientamento verso le politiche europee ed internazionali

Membro della III Commissione (Affari Esteri e Comunitari) e della IV Commissione (Difesa), a giugno entra nella XIV Commissione, quella relativa alle Politiche dell'Unione Europea, mentre a partire dal 1° agosto è presidente della delegazione parlamentare presso l'Assemblea Parlamentare della Nato.

Come cofirmataria, presenta tra l'altro proposte di legge per la rigenerazione urbana e il contenimento del consumo del suolo, per le misure a favore dell'impresa sociale, per la disciplina del dibattito pubblico in relazione alle decisioni riguardanti la costruzione di infrastrutture pubbliche, per le modifiche al codice civile a proposito del cognome dei figli e dei coniugi e per la tracciabilità e il controllo contro il traffico illegale di armi a livello internazionale.

Il Ministero degli Esteri nel governo Renzi

Nel dicembre del 2013, con l'elezione a segretario del partito di Matteo Renzi, torna a far parte della segreteria nazionale in qualità di responsabile per l'Europa. Con la nomina di Renzi a Presidente del Consiglio, nel febbraio del 2014, Federica Mogherini viene nominata Ministro degli Affari Esteri, terza donna in quel ruolo dopo Susanna Agnelli ed Emma Bonino.

Dopo avere prestato il giuramento al Palazzo del Quirinale il 22 febbraio, il suo primo atto ufficiale la porta a incontrare le mogli di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò costretti a rimanere in India perché accusati di omicidio.

Dopo l'abbandono, nell'aprile del 2014, della presidenza della delegazione parlamentare alla Nato, nell'estate dello stesso anno diverse indiscrezioni giornalistiche segnalano che, dopo le elezioni europee di maggio, il Consiglio Europeo sta prendendo in esame la possibilità di affidare a Federica Mogherini l'incarico di Alto rappresentante della Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

Il "Financial Times", tuttavia, riporta fonti diplomatiche secondo cui la nomina della politica italiana sarebbe ostacolata dalla Polonia, dalla Lituania, dall'Estonia e dalla Lettonia, a causa del suo presunto sostegno alla Russia nell'ambito della crisi tra la Russia stessa e l'Ucraina. Viene a crearsi, dunque, un vero e proprio caso Mogherini che lascia in stallo i vertici delle istituzioni europee. La nomina arriva comunque dopo vari incontri diplomatici alla fine del mese di agosto 2014.

Cosa significa Lady Pesc

Federica Mogherini viene spesso indicata come Lady Pesc, acronimo che sta a significare "Politica Estera e di Sicurezza Comune".









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china46
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ERmes Maria ROnchi (Racchiuso di Attimis, 16 agosto 1947) è un presbitero e teologo italiano dell'Ordine dei Servi di Maria.
A diciotto anni, mentre studia al liceo con l'intenzione di diventare frate, conosce Giovanni Vannucci durante una settimana di incontri spirituali; Vannucci gli insegna che mondo sacro e mondo reale coincidono:[1]

« Ricordo che lui ci consigliava, ci obbligava quasi a leggere i grandi romanzieri russi perché diceva che c’è più intuizione sacra in un grande romanzo che in interi trattati di teologia. Allora io imparai, dietro suo suggerimento, a leggere Dostoevskij o Tolstoj nel bagno, nello sgabuzzino della doccia coprendo la lampadina con la camicia perché il superiore non vedesse la luce filtrare sotto. E questa lettura ci aiutava a scoprire il reale come luogo del sacro.[1] »
Vannucci lo aiuta inoltre a superare le frustrazioni nel rapporto con i superiori, suggerendogli che l'armonia va conquistata anzitutto nella relazione con Dio e con se stessi:

« In quegli anni il grande problema di tutti noi era il rapporto con l’autorità, si respiravano già i primi sintomi del ’68, allora io andai da lui e gli dissi: “padre Giovanni, io ho un problema con il mio superiore, non riesco ad andare d’accordo, non riesco ad apprezzarlo, non mi aiuta, non mi fa cantare dentro”. Desideravo dentro di me inconsciamente che lui mi incoraggiasse in questa sorta di contestazione e invece lui mi disse: “tu devi avere dei problemi più seri, non devi avere il problema dei superiori, devi avere il problema di Dio e dell’armonia della tua vita interiore, dell’armonia con te stesso”. [...] Ecco, questo mi ha aiutato molto.
Ordinato sacerdote (1973), dà vita, insieme ad altri frati, ad una comunità sperimentale nella provincia di Vicenza (trasferitasi poi a Casale Monferrato):
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dany61
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ROberta BEta (Roma, 2 agosto 1965) è un personaggio televisivo e conduttore radiofonico italiano.
Appartenente a una famiglia dell'alta società milanese (che non ha mai partecipato ai suoi trascorsi televisivi), ha acquisito notorietà per aver patecipato alla prima edizione del Grande Fratello. Dopo l'esperienza del reality ha condotto vari programmi radiofonici, in particolare I topi ballano e Stella stellina su Radio Due. In occasione del Festival di Sanremo 2001, conduce insieme ad Ambra Angiolini e il Trio Medusa il programma radiofonico di Radio Due Ambra & gli Ambranati. Ha inoltre condotto il programma 2 nel pallone su Calcio Stream nella stagione 2002/2003 e ha partecipato come invitata nella stessa stagione ai programmi Speciale Derby e Internazionale di tennis, sulla stessa rete.

Dalla stessa stagione è anche inviata per La vita in diretta, programma di Raiuno, rimanendo nel cast fino al 2007. Ha anche partecipato al film La fabbrica del vapore di Ettore Pasculli e ha scritto il libro La grande sorella per la Baldini Castoldi Dalai, pubblicato nel 2001. Nel 2009, partecipa inoltre, al docu-reality Single nel mondo insieme a Raffaello Balzo, Chiara Giallonardo, Max Parodi, Andrea Spadoni e Nicoletta Candeloro su RaiDue.

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Enza
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BEtte Davis

Donna di forte personalità, con un carattere deciso e risoluto, Bette Davis è stata una delle più note e apprezzate attrici del cinema hollywoodiano del suo tempo; ha portato sullo schermo soventemente la figura della donna ambigua e altezzosa, psicologicamente infida e controversa. Dotata di grande fascino, con una bellezza decisamente anticonvenzionale, che non rispondeva ai canoni allora in voga, Bette Davis aveva un fisico minuto, un volto dai lineamenti irregolari, e due occhi sporgenti. Ma il suo sguardo ambiguo, la sua raffinatezza, e il suo notevole temperamento drammatico, sapevano attrarre più delle belle gambe.

Ruth Elizabeth Davis nasce a Lowell, Massachusetts, USA, il 5 aprile 1908. Di origini anglo-gallesi da parte paterna, francesi da parte materna, l'attrice dopo il divorzio dei suoi genitori trascorre l'infanzia con la madre. Dopo aver studiato danza con Martha Grahm, e dopo essersi diplomata alla "Cushing Academy", Bette decide di dedicarsi alla recitazione ma viene respinta alle selezioni per entrare alla "Eva LeGallienne's Manhattan Civic Repertory".

Sceglie allora di iscriversi alla "John Murray Anderson's Dramatic School" dove frequenta i corsi di teatro insieme ad una altrettanto giovanissima Katharine Hepburn.

Nel 1929 Bette Davis debutta a Broadway nello spettacolo "Broken Dishes"; l'anno successivo vince un premio come migliore giovane attrice dell'anno e subito parte per Los Angeles, con in tasca un ingaggio della Universal, che abbandonerà nel 1932 per la Warner Brothers.

Il primo film di rilievo è "The man who played God" (1932) di John G. Adolfi. Ma il vero successo arriva quando nel 1934 la Warner la cede momentaneamente alla RKO, per interpretare il ruolo di Mildred in "Schiavo d'amore" (Of Human Bondage, 1934) di John Cromwell, film che fa di lei una star. Questa sarà la prima di tante interpretazioni di donne perfide e gelide, che permette a Bette Davis di dimostrare una bravura eccezionale, e che la farà acclamare sia dal pubblico che dalla critica.

Nel 1936 vince il suo primo Oscar con "Paura d'amare" (Dangerous, 1935) di Alfred E. Green. Forte dei successi ottenuti, Bette Davis comincia a rifiutare i ruoli convenzionali che lo Studio le propone, e a pretendere dai produttori dei copioni all'altezza del suo potenziale drammatico. Così, sempre nel 1936, insoddisfatta dalle proposte scadenti della Warner, parte per l'Inghilterra, dove firma un contratto per due film, per la somma di ventimila sterline.

Lo Studio le fa causa e l'attrice è costretta a tornare ad Hollywood.

Nel 1939 riceve il suo secondo Oscar per "Figlia del vento" (Jezebel, 1938) di William Wyler, il film che rappresenta la risposta della Warner Bros a "Via col vento" (Gone with the wind, 1939) di Victor Fleming, con Clark Gable e Vivien Leigh, l'imponente kolossal della Metro Goldwin Mayer (tratto dal romanzo di Margaret Mitchell) uscito nelle sale poco tempo prima, in cui Bette Davis avrebbe dovuto interpretare la protagonista.

Negli anni '40, tranne in rari casi (come ad esempio in quello di "Piccole volpi", The Little Foxes, 1941, di William Wyler, e "Perdutamente tua", Now, Voyager, 1942, di Irving Rapper), l'attrice interpreta una serie di film piuttosto mediocri, assolutamente indegni del suo inestimabile talento interpretativo.

Nel 1950 torna alla ribalta quando, lasciata la Warner per la 20th Century Fox, interpreta il difficile e tormentato personaggio della star in declino Margo Channing, in "Eva contro Eva" (All About Eve) di Joseph L. Mankiewicz, per il quale riceve la sua ottava nomination agli Oscar. In questo capolavoro del cinema hollywoodiano, che ironizza con sarcasmo e amarezza sul mondo del teatro, la sua recitazione è ora sofferta ora beffarda, ma sempre velata di quella profonda sensibilità che la distingueva.

Durante gli anni '50 l'attrice torna a prender parte ad alcuni film, quasi tutti di scarso livello, che la inducono a rifugiarsi per un breve periodo in teatro. La carriera cinematografica resuscita ancora nel 1962, grazie alla straordinaria e struggente interpretazione dell'ex bambina prodigio "Baby" Jane Hudson nel drammatico "Che fine ha fatto Baby Jane?" (What ever happened to Baby Jane?) di Robert Aldrich, al fianco della rivale e nemica di sempre Joan Crawford, in un duello interpretativo davvero eccezionale.

A partire dalla metà degli anni '60 Bette Davis, grazie all'enorme successo della sua interpretazione nel film di Aldrich (che le aveva valso una nuova nomination all'Oscar), vivrà un'autentica seconda giovinezza. Nel 1965, nuovamente diretta da Aldrich, veste i panni della tormentata Charlotte in "Piano... piano, dolce Carlotta" (Hush... Hush, Sweet Charlotte, 1965), coinvolgente pellicola a metà tra il dramma e l'horror.

A partire dalla metà degli anni '70 l'attrice è attiva in soprattutto in tv, interpretando anche alcuni tv-movie ispirati ai romanzi gialli di Agatha Christie.

Negli ultimi anni Bette Davis deve far fronte a cattive condizioni di salute, a cui però reagisce brillantemente, tanto che nel 1987 torna sul grande schermo per interpretare il toccante ruolo della sorella cieca di Lillian Gish in "Le balene d'agosto" (The whales of August) di Lindsay Anderson, in cui dà nuovamente prova di straordinaria bravura.

Bette Davis morirà qualche tempo dopo, il 6 ottobre 1989, in un ospedale di Parigi all'età di ottantun anni, uccisa da un male incurabile.

Pochi giorni prima aveva ritirato il premio che la giuria del Festival di San Sebastiano le aveva conferito per la sua splendida carriera.




JO

buon venerdì

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dany61
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Inserito il - 03/04/2015 : 14:27:35  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
JOko WIdodo, noto anche come “Jokowi”, (Surakarta, 21 giugno 1961), è un politico indonesiano. È stato eletto presidente dell'Indonesia alle elezioni del 9 luglio 2014. Si è insediato il 20 ottobre 2014.

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Enza
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WIlMA De Angelis


Wilma De Angelis nasce l'8 aprile del 1931 a Milano. Dopo essersi esibita per diversi anni nella balere lombarde cantando dal vivo, nel 1956 si aggiudica il titolo di "Reginetta del Jazz Italiano" interpretando a Boario Terme i brani "A foggy day", "Summertime" e "My funny Valentine". Nel 1957, prendendo parte al Festival Jazz di Sanremo, in programma una settimana prima del Festival di Sanremo, viene notata da William Galassini, che le propone di realizzare una serie di spettacoli trasmessi dalla radio.

Intanto la giovane Wilma firma un contratto con la casa discografica Philips incidendo per il mercato estero (soprattutto olandese) diversi 45 giri, tra cui "A Firenze in carrozzella" e "Casetta in Canadà", brani grazie ai quali diventa molto celebre nei Paesi Bassi.

Dopo aver cantato insieme con Tony Renis, Miranda Martino, Adriano Celentano, Giorgio Gaber e Mina alla Sei giorni della Canzone di Milano del 1958, l'anno successivo l'artista lombarda esordisce al Festival di Sanremo con la canzone "Nessuno". Grazie all'eccellente riscontro di pubblico, Wilma De Angelis viene invitata al Festival di Napoli per cantare con Gloria Christian "Cerasella". Dopo avere partecipato a "Il traguardo degli assi", programma radiofonico presentato da Corrado Mantoni, e al varietà televisivo "Buone vacanze", del regista Antonello Falqui, canta a "Canzonissima" e ha l'occasione di duettare in "Nessuno" insieme con Mina.

Nel 1960 torna a Sanremo con "Splende l'arcobaleno" e "Quando vien la sera", mentre al Festival di Napoli propone "'O professure e Carulina" e "S'è avutato 'o viento". Protagonista al "Festival del Musichiere" con "Corriamoci incontro", brano scritto da Domenico Modugno, nel 1961 sale nuovamente sul palco di Sanremo con "Patatina", canzone di Gianni Meccia che pur non arrivando in finale ottiene un ottimo riscontro da parte del pubblico, al punto che Wilma De Angelis viene soprannominata "Patatina della canzone italiana" e "Miss Patatina".

Protagonista al Festival di Napoli (duetta con Gino Latilla in "Uh che cielo"), al Festival di Zurigo e ancora a Sanremo ("Lumicini rossi" e "I colori della felicità"), gareggia all'Ariston per l'ultima volta nel 1963 con "Se passerai di qui" e "Non costa niente". Altri brani di successo di quel periodo sono "Gambadilegno senza ritegno", proposto al Festival Disney, "Mi piace la musica", "Timido" e "Saprò sorridere".

Dopo aver partecipato a "Studio Uno" nel 1964 nella "Biblioteca del Quartetto Cetra" recitando nella "Storia di Rossella O'Hara", nella seconda metà degli anni Sessanta Wilma vive un momento di stasi: firma un nuovo contratto con la Philips, che però non le fa registrare nulla (puntando su nuove leve) e le permette solo di realizzare concerti all'estero, specialmente nel Nord Europa. Nel 1970 la De Angelis si riscatta firmando un accordo con l'etichetta Boom e presentandosi al Festival di Napoli con il brano "O cavalluccio russo russo".

Dopo avere inciso "La donna che ti vuole bene" e "Tua" con la Spark, nel 1978 prende parte a "Lasciami cantare una canzone", show televisivo ideato da Paolo Limiti e presentato da Nunzio Filogamo; l'anno successivo approda su Telemontecarlo, rete della quale Limiti è direttore artistico, presentando "Telemenù", programma quotidiano che andrà in onda per ben diciotto anni (cambiando titolo in "Sale, pepe e fantasia", "La spesa di Wilma" e poi "Complimenti allo chef" e "A pranzo con Wilma").

Nel frattempo negli anni Ottanta l'artista lombarda entra nel cast di "Avanti c'è musica", recital teatrale con Narciso Parigi e Nilla Pizzi, e torna in sala di registrazione con il disco "Questi pazzi pazzi Oldies", nel quale vengono rivisitati brani italiani famosi a ritmo di swing insieme con gli Oldies, cioè Claudio Celli, Ernesto Bonino, Cocky Mazzetti e Nicola Arigliano.

Sempre con gli Oldies, Wilma De Angelis propone "Il pinguino innamorato" alla Vela di Riva del Garda e partecipa a "Premiatissima". Dopo aver esordito come scrittrice con il libro di ricette "Le mille meglio" nel 1988, l'anno successivo recita nello sceneggiato tv "I promessi sposi". Negli anni Novanta è ospite del "Caso Sanremo", presentato da Renzo Arbore, e di "C'era una volta il Festival", con Mike Bongiorno.

Nel 1992 torna in libreria con "Quando cucina Wilma", mentre due anni dopo per De Agostini pubblica la serie "In cucina con fantasia": con De Agostini nasce una collaborazione in virtù della quale firma anche "Dolci e decorazioni", "Verdissimo" e "Tesori in cucina". Divenuta negli anni Duemila ospite gradita in numerosi programmi della tv italiana, nel 2011 recita nel film "Femmine contro maschi", di Fausto Brizzi.





buon sabato

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dany61
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MAnuel PAmi#263; (Žminj, 20 agosto 1986) è un calciatore croato, terzino sinistro del Frosinone.
È uno dei pochi terzini vecchio stampo, tra i più prolifici assistman, considerato il calciatore con il tiro più potente del campionato ceco.[1] Nasce come centrocampista di fascia ma da quando approda allo Sparta Praga viene schierato come terzino sinistro, ruolo che ricoprirà sia in campionato che in Nazionale.[2]

Ha un potente tiro sinistro; è abile nella copertura e nel proporsi in attacco sulla fascia

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PAolo Cevoli

C'è chi lo conosce come Teddi Casadey, l'instancabile e innovativo imprenditore di maiali, titolare dell'omonima "Glorioso Maialificio Casadey S.r.L., lider nel settore della maialistica" e chi come Lothar il sostituto, un "lavoratore" dello spettacolo a paga sindacale mandato da fantomatiche agenzie. Altri invece lo ricordano bene per via del suo personaggio più famoso (che si è anche conquistato una rubrica umoristica sul Corriere della Sera estate), quel Palmiro Cangini, confusionario Assessore (alle varie ed eventuali) del comune di Roncofritto (in)capace di risolvere i problemi del suo amato Paese. E inventore di alcuni dei tormentoni più esilaranti delle recenti stagioni cabarettistiche.

Per tutti, però, dietro la maschera di questi molteplici personaggi si cela semplicemente Paolo Cevoli, un tranquillo signore nato a Riccione il 29 giugno 1958, dedito fin dall'infanzia all'accoglienza alberghiera (i suoi genitori sono proprietari fin dagli anni '50 della 'Pensione Cinzia').

Paolo Cevoli ha da sempre partecipato attivamente alla conduzione della pensione di famiglia, insieme al fratello Luca. Il suo destino sembrava definitivamente assegnato al mondo della ristorazione emiliano-romagnola. Tuttavia, al posto di appellarsi alla scusa del lavoro già bello e pronto, Cevoli non ha trascurato gli studi; si è laureato in Giurisprudenza nel 1983, a Bologna.

In quell'anno la Famiglia Arpesella lo incarica di gestire alcuni fast-food a Riccione. Al lavoro nel settore della ristorazione (che continua oggi con attività di consulenza) unisce però la passione per il cabaret. Ed ecco che nel 1990 si classifica terzo, dopo Antonio Albanese, a "La Zanzara d'Oro", riconoscimento che gli vale l'invito da parte di Maurizio Costanzo al suo show per ben quindici volte.

L'anno successivo Paolo Cevoli riceve il Premio per la Satira Politica a Forte dei Marmi. Con alcuni amici manager fonda "The Bisness" webmagazine-settimanale di satira aziendale e del management (www.thebisness.com).

Il grande successo arriva nel 2001 quando calca il palco di Zelig nei panni di Palmiro Cangini, che lo incorona fra i comici più richiesti del momento.

Nel 2002 esce nelle librerie "Cent'anni di Roncofritto" edito da Rizzoli per i "Saltimbanchi" di Gino & Michele, a cui seguiranno "Mare mosso, bandiera rossa" (2003) e "Maiali & Managgment" (Il bisness di Teddi Casadey, 2004).

Oltre al suo spettacolo "Roncofritto global show", grosso successo ha anche ottenuto lo spettacolo "Motonave Cenerentola"(2003-2004) con Natasha Stefanenko, portato in giro per l'Italia in una tourneé baciata da continui sold-out.




CL




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dany61
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CLaudia Corbani (Milano, 22 aprile 1978) è una cestista italiana.

Guardia di 178 cm, ha giocato da diverse stagioni in Serie A1 e nelle coppe europee con Parma.
Sin dal 1994-'95 la Corbani è in forza alla Lavezzini Parma, con cui gioca quattro edizioni di Coppa Ronchetti, due di Eurolega e due di Eurocoppa; ha disputato quest'ultima competizione anche con Taranto[1].

Nella massima serie ha vestito le maglie di Parma, La Spezia, Alessandria, Taranto e Priolo. Ha inoltre conquistato due promozioni nella massima serie con Pontedera e Lucca [2].

Dopo 3,2 punti in 21,4 minuti a Priolo, rientra a Parma

LU

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china46
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LUcarelli CRistiano

« Ci sono giocatori che con i soldi guadagnati si comprano lo yacht, una Ferrari, una villa al mare. Ecco io con questi soldi mi ci sono comprato la maglia del Livorno. »
(dal libro Tenetevi il miliardo, scritto con il suo procuratore Carlo Pallavicino.)

Cristiano Lucarelli (Livorno, 4 ottobre 1975) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Nel 2004-2005 è stato il capocannoniere della Serie A.

Fortemente attaccato ai suoi tifosi ed ai colori della sua città, col suo procuratore Carlo Pallavicino ha scritto il libro Tenetevi il miliardo,[1] dove Lucarelli dichiara l'amore per la squadra della sua città natale e di essere favorevole a trasferirvisi anche a costo di dimezzarsi lo stipendio (cosa poi realmente accaduta) e scendere di categoria: questo è infatti quello che è successo nell'estate del 2003 quando il giocatore ha lasciato i granata del Torino – militante nella massima serie nel 2002-2003, ma retrocesso in cadetteria nel 2003-2004 – per passare agli amaranto della sua città, il Livorno neopromosso in Serie B.

È il fratello maggiore di Alessandro, anch'egli calciatore.

Buon fine Pasquetta
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dany61
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CRistiano Monteiro da Matta (Belo Horizonte, 19 settembre 1973) è un pilota automobilistico brasiliano di origini italiane, campione CART negli Stati Uniti e presente per due stagioni in Formula 1. Suo padre, Toninho da Matta, era un campione di grantuHa iniziato a guidare sui kart a 16 anni, indossando un casco quasi identico a quello famoso di suo padre. Sportivamente è cresciuto rapidamente, vincendo numerosi campionati di kart, prima di vincere, nel 1993, il campionato brasiliano di Formula Ford. Nel 1994 proseguiva sulla via del successo vincendo il campionato di Formula 3 brasiliano. Nel 1996 da Matta partecipa al campionato di Formula 3000 in Gran Bretagna.

DA

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Enza
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DAvy Crockett

Davy Crockett - spesso indicato anche come David Crockett - eroe popolare del Far West statunitense, nasce il 17 agosto 1786 nello Stato del Tennessee, nella Contea di Greene, presso Limestone, da una famiglia in difficili condizioni economiche: i genitori, infatti, a causa dell'esondazione del fiume Nalichucky hanno perso tutti i loro beni e la casa, e devono quindi fare i conti con una notevole carenza di mezzi. Cresciuto dal padre (titolare di una locanda), che lo considera un buono a nulla, a nerbate, Davy se ne va di casa per fare il mandriano e l'aiutante dei carovanieri. Cresciuto senza un'istruzione vera e propria (imparerà a leggere e a scrivere solo poco tempo prima di sposarsi), lavora anche a Boston, e nel frattempo coltiva la passione per la caccia, soprattutto a opossum e tassi, la cui pelle è molto pregiata e quindi può essere venduta con guadagni più consistenti.

Con il passare del tempo, la caccia diventa il suo solo lavoro: abbandonati gli opossum, diventa famoso come cacciatore di orsi in tutto il Tennessee. Dopo essersi sposato, nel settembre del 1813 lascia moglie e figli quando viene a sapere che i coloni stanno per essere attaccati dagli indiani, e si aggrega all'esercito comandato dal generale Andrew Jackson. Impegnato come esploratore contro gli indiani Creek, riesce grazie al suo coraggio a sconfiggere i nemici dopo il fallimento del piano organizzato da Jackson; così, tornato alla vita civile, viene sommerso di riconoscimenti dai suoi concittadini, che lo eleggono giudice di pace e quindi colonnello del reggimento locale.

Mentre riprende la caccia agli orsi, entra a far parte dell'Assemblea legislativa del Tennessee; quindi, si candida come deputato e viene eletto, nel 1828, al Congresso degli Stati Uniti. Nel frattempo, Jackson è diventato presidente della nazione come rappresentante del partito democratico, e appare intenzionato a violare il trattato di pace che aveva firmato con i Creek anni prima. Davy Crockett, invece, sceglie di essere leale al patto, e pertanto si oppone con rigore al progetto di legge presidenziale.

A quindici anni di distanza dalla battaglia di cui si era reso protagonista, insomma, si rende conto che gli indiani non erano altro che pacifici contadini con gli stessi diritti dei coloni. Alle nuove elezioni, però, Davy non guadagna il consenso sperato, e viene battuto dai jacksoniani. Ciò non gli impedisce di continuare a opporsi, al punto che, vista la sua fama aumentare, viene eletto per una terza legislatura al Congresso. Si tratta, però, della sua ultima esperienza politica: dopo la terza legislatura, in virtù dell'opposizione a Jackson non viene rieletto.

Dopo essersi recato in numerosi villaggi dell'Est, ormai disgustato e deluso dalla vita politica, per pubblicizzare il libro da lui scritto "A narrative of the life of David Crockett", decide di abbandonare Washington in maniera definitiva, non prima di aver pronunciato una frase destinata a entrare nella storia: "Io me ne torno in Texas, voi potete tutti andare all'inferno".

Prende parte, così, alla guerra combattuta dal Texas per ottenere l'indipendenza dal Messico del dittatore Antonio Lopez de Santa Anna. Partito con sedici patrioti (che costituiscono, appunto, la "compagnia di Crockett"), Davy giunge a Fort Alamo dopo aver aderito alla rivoluzione. I comandanti del forte si dimostrano decisamente contenti dell'arrivo di Crockett, al punto di chiedergli di prendere il comando delle operazioni come colonnello: egli, però, rifiuta, pur ringraziando, spiegando di essere giunto per combattere come un patriota, e non per comandare. Alla fine di febbraio, Fort Alamo subisce l'attacco dei nemici: a presidiarlo ci sono meno di duecento texani, che tuttavia riescono a provocare gravi perdite tra gli avversari.

La sera del 5 marzo 1836, però, Alamo viene accerchiato da 5mila messicani, che lo colpiscono a cannonate e lo distruggono senza incontrare resistenza: il generale Sam Houston, chiamato per formare una milizia di duemila texani, non riesce a fermare l'assalto. Davy Crockett muore insieme ai suoi compagni di battaglia, nella lotta per conquistare l'indipendenza e la libertà del Texas. Una morte coraggiosa e umana, un sacrificio da vero americano: pochi giorni dopo, nell'aprile del 1836, la battaglia di San Jacinto consegnerà la vittoria ai texani, che dichiareranno il proprio Stato indipendente e eleggeranno capo del governo il generale Sam Houston.

Alla figura di Davy Crockett sono stati dedicati ben quattordici film: tra gli altri, vale la pena di citare "Alamo - Gli ultimi eroi" (titolo originale: "The Alamo"), con il protagonista interpretato da Billy Bob Thornton nel 2004; e "La battaglia di Alamo" (titolo originale: "The Alamo"), con il protagonista interpretato da John Wayne nel 1960.

Spesso rappresentato con giacche in pelle di camoscio o daino e pantaloni di cuoio, Crockett viene raffigurato sempre con un grosso cinturone in vita e l'inseparabile fucile nella mano sinistra: si tratta, per altro, di un equipaggiamento frutto dell'invenzione degli storiografi e della drammaturgia più moderna, che il vero Crockett non ha mai indossato nella realtà.





BI


buona giornata

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china46
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BIce Valori (Roma, 13 maggio 1927 – Roma, 17 marzo 1980) è stata un'attrice e comica italiana di teatro, cinema e televisione.

Figlia del giornalista Aldo Valori, e sorella dell'urbanista Michele Valori, si diplomò all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma e nella stessa città conseguì successivamente la laurea in Lettere. In Accademia la giovanissima attrice conobbe Paolo Panelli, con il quale avrebbe instaurato un lungo e proficuo sodalizio sia artistico che affettivo. Dal loro matrimonio sarebbe nata, nel 1957, la figlia Alessandra, anch'ella attiva in campo artistico.

Dotata di un'istintiva verve e di uno spiccato senso umoristico, Bice Valori fu impegnata dapprima in radio: tra il 1949 e il 1951 fece parte del cast della celebre rivista radiofonica La bisarca di Garinei e Giovannini, come componente della Compagnia del Teatro Comico musicale di Radio Roma, successivamente anche nella Compagnia di Prosa, sempre di Roma.

Nel 1950 è Maria ne La dodicesima notte di William Shakespeare per la regia di Orazio Costa con Giorgio De Lullo, Renzo Giovampietro, Mario Gallina, Camillo Pilotto, Panelli, Salvo Randone, Gualtiero Isnenghi, Francesco Mulè, Nino Manfredi, Gianrico Tedeschi, Rossella Falk ed Anna Proclemer al Castello di San Giusto per il Teatro Verdi (Trieste).

A partire dai primi anni cinquanta, l'attrice cominciò a lavorare con successo nel teatro di rivista. Tra i numerosi spettacoli ricordiamo Controcorrente (1953), Senza rete (1955) e Oh quante belle figlie madama Doré (1955), quest'ultimo insieme al caro amico Walter Chiari.


Bice Valori e Gianrico Tedeschi nel 1957
Il vero successo arrivò grazie alla televisione. Sia da sola che insieme al marito Paolo Panelli, Bice Valori fu protagonista di numerosi lavori televisivi, quasi sempre di genere brillante. È stata spumeggiante ed ironica intrattenitrice in famosi varietà come Doppia coppia (1969-70), di cui si ricorda il suo esilarante personaggio della centralinista della RAI, Speciale per noi (1971), insieme a Paolo Panelli, Aldo Fabrizi e Ave Ninchi, e, dopo un'assenza di qualche anno per impegni teatrali, Ma che sera (1978).

Notevoli le sue partecipazioni alle commedie musicali firmate da Garinei e Giovannini, tra cui Rugantino (1962), con Nino Manfredi e Aldo Fabrizi (grandissimo successo, rappresentato anche in America), e due fortunate produzioni accanto al marito Paolo Panelli, Aggiungi un posto a tavola (1975) e Accendiamo la lampada (1979). Nel 1978 fece nuovamente parte del cast di Rugantino, nello stesso ruolo di Eusebia, sorella del protagonista, stavolta interpretato da Enrico Montesano.

Bice Valori morì nel 1980, cinque mesi dopo il fratello Michele, a soli cinquantadue anni, a seguito di un tumore[1]. Le sue spoglie riposano al cimitero Flaminio a Roma.
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dany61
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BIrte WEigang (Lipsia, 31 gennaio 1968) è una nuotatrice tedesca.

Specializzata nel dorso e nella farfalla, ha vinto tre medaglie ai Giochi olimpici di Seoul 1988, tra cui una d'oro nella staffetta 4x100 m misti.

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Enza
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WEs CravEN

Pochi registi sono diventati così famosi in un arco temporale così breve come Wes Craven, al secolo Westley Earl Craven. Re incontrastato dell'horror, a cui ha apportato una vena comica e grottesca di personalissima marca, questo funambolico giocoliere della macchina da presa è nato il 2 agosto del 1939 a Cleveland nell'Ohio.

Cresciuto in una rigida famiglia battista, da adolescente inizia naturalmente a frequentare il college ma a causa di una malattia che gli colpisce la colonna vertebrale é costretto a interrompere gli studi per un anno ma, malgrado queste difficoltà di ordine fisico, riesce a laurearsi in lettere e filosofia nel 1963 alla John Hopkins University di Baltimora.

I suoi inizi sono un po' imbarazzanti, dato che, pur di tenere una cinepresa in mano e smettere di fare i lavori più svariati (per qualche anno fa l'insegnante ma per pagarsi il materiale si ritrova a fare anche il tassista), è disposto a girare film a luci rosse; ma grazie a questi ingaggi si fa comunque le ossa. La sua vera attrazione però è per il genere horror e dunque eccolo nel 1972 dirigere e montare il suo primo film del genere, il macabro e raccapricciante "L'ultima casa a sinistra", in cui già rivela una mano non comune.

Fra il 1975 e 1980 seguiranno altri titoli segnati dalla sua forte personalità, come "Le colline hanno gli occhi" (grande successo al botteghino). Nel 1981 gira altri due film: "Benedizione mortale" e "Il mostro della palude", omaggio al desiderio del pubblico di consumare soggetti sempre più astrusi. Ma il colpo di genio di Craven è quello di aver inventato il bizzarro quanto terrificante personaggio di Freddy Krueger, protagonista della fortunata serie "Nightmare", con cui Craven ha di fatto inventato un nuovo genere di cinema horror (anche se in realtà dalla sua mano sono usciti solo il primo e l'ultimo titolo della sestina che comprende la serie). Grazie a Freddy Krueger, il mostro protagonista del film, Wes vince il Festival di Avoriaz, il premio della critica e il premio per la migliore attrice.

Tra i film diretti negli anni '80 e i primi del '90 da Craven ricordiamo "Dovevi essere morta" (1986), "Sotto Shock" (1989), "La Casa Nera" (1991), "Vampiro a Brooklin" (1995) e "Scream", il suo tredicesimo film che ha ottenuto un fenomenale successo sia negli USA che in Europa (il film si è anche aggiudicato l'MTV Awards come miglior film del 1996).

I suoi successivi film sono stati la realizzazione del secondo (nel cui cast ricordiamo l'attrice Courtney Cox) e terzo capitolo della trilogia di Scream e "La musica del cuore" con Meryl Streep, presentato alla mostra Cinematografica di Venezia del 1999 nel quale il regista si è confrontato con un genere per lui inusuale, il film drammatico.

Il suo ultimo film "Dracula's legacy - Il fascino del male", di cui Craven è anche produttore esecutivo, è uscito nelle sale nel 2000.

Per quanto riguarda la televisione Craven ha collaborato alla creazione della serie "Nightmare Cafe", ed ha diretto i telefilm "Night Visions" e "A Stranger in Our House".

Ha curato inoltre la regia di sette episodi di Twilight Zone nel 1980.





buongiorno

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china46
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ENrichetta CaraccioLO (Napoli, 17 febbraio 1821 – Napoli, 17 marzo 1901) è stata una patriota e scrittrice italiana.

Enrichetta è un'interessante figura femminile del Risorgimento: costretta dalla madre alla monacazione, si liberò dai voti e divenne un'attiva garibaldina.
Enrichetta nacque a Napoli nel 1821 da don Fabio Caracciolo di Forino, maresciallo dell'esercito napoletano e secondogenito di Gennaro principe di Forino, e da Teresa Cutelli, gentildonna palermitana. Era la quinta di sette sorelle e trascorse la prima infanzia, fino al 1825, a Bari, dove il padre era stato inviato come comandante della provincia. Visse poi per tre anni a Napoli e trascorse l'adolescenza a Reggio Calabria, dove il padre ricoprì la carica di comandante della provincia fino al 1839.

Dopo la morte del padre, la tutela di Enrichetta, ancora minorenne, fu affidata alla madre Teresa che, dopo aver deciso di risposarsi, senza nemmeno informarla, decise di introdurla nel monastero di San Gregorio Armeno di Napoli, nel quale si trovavano già due zie paterne della ragazza.[1] Nel 1841 fu consacrata novizia e nel 1842 pronunciò i voti solenni mentre la madre si risposò a Reggio dove si era trasferita.

Enrichetta, al contrario della maggior parte delle altre monache, era molto colta e amava gli studi. Comprava senza nascondersi i giornali dell’opposizione e così si procurò la fama di rivoluzionaria. Inoltre era contraria alla condizione di monaca di clausura e, proprio per questo motivo, nel 1846 presentò al pontefice Pio IX delle richieste per ottenere lo scioglimento dai voti o almeno un’interruzione temporanea per motivi di salute. In seguito però Enrichetta fu vittima di una persecuzione da parte dell’arcivescovo di Napoli Riario Sforza che, perfino contro il parere del Papa, le negò il suo nulla osta.[2]

Nel 1848 riuscì ad ottenere l’autorizzazione per trasferirsi nel Conservatorio di Costantinopoli, sempre a Napoli, e così Riario Sforza, non accettando questa concessione, le impose di lasciare in convento le argenterie e le pietre preziose ereditate dalle zie monache. Nel Conservatorio di Costantinopoli ebbe una vita difficile a causa di alcuni impedimenti tra cui la facoltà di scrivere lettere e di tenere un diario. Enrichetta, però, continuò lo stesso ad inviare lettere di nascosto, ma alcuni suoi scritti, vennero sequestrati e inviati da Riario Sforza a Pio IX affinché non cedesse alle suppliche di Teresa Cutelli, che si era separata dal marito e riconciliata con la figlia, per la libertà di Enrichetta. Solo nel 1849, grazie ai disturbi nervosi di cui soffriva, ottenne finalmente il permesso di rompere la clausura per poter ricevere delle cure, accompagnata dalla madre.
Quando Garibaldi sbarcò in Sicilia coi Mille, il 7 settembre 1860, Enrichetta tornò clandestinamente a Napoli, e riuscì a stringere la mano all'eroe dei due mondi, mentre assisteva in Duomo alla messa di ringraziamento per la fuga di Franceschiello.[2] Pochi mesi dopo avere abbandonato i voti sposò col rito evangelico il patriota napoletano di origine tedesca Giovanni Greuther.
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dany61
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LOrena Ochoa (Guadalajara, 15 novembre 1981) è una celebre golfista messicana. Ha vinto 30 tornei LPGA Tour e 3 Futures Tour tra il 2003 e il 2010, ed è stata ininterrottamente al primo posto della classifica mondiale dal 2007 al 2010. È considerata la miglior golfista messicana di tutti i tempi, in quanto è stata l'unica sia tra le donne che tra gli uomini a raggiungere il primo posto nella graduatoria mondiale[1] Il 20 aprile 2010 ha annunciato il suo ritiro dal golf professionistico[2], perché ha raggiunto tutti i traguardi che si era prefissata, giocare nel circuito LPGA per una decina d'anni e essere la numero 1 al mondo. Non ha però chiuso definitivamente le porte ad un suo rientro nei prossimi anni, anche perché è rimasta membro del circuito LPGA.
PI

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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PIer Luigi Bersani

Pier Luigi Bersani nasce il 29 settembre 1951 a Bettola, comune montano della valle del Nure in provincia di Piacenza. La sua è una famiglia di artigiani. Il padre Giuseppe era meccanico e benzinaio.

Dopo aver frequentato il liceo a Piacenza, Bersani si iscrive all'università di Bologna dove si laurea in Filosofia, con una tesi su San Gregorio Magno.

Sposato con Daniela dal 1980, ha due figlie Elisa e Margherita. Dopo una breve esperienza da insegnante, si dedica completamente alla attività amministrativa e politica. Viene eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna. Ne diventerà il presidente il 6 luglio 1993.

Riconfermato alla presidenza nell'aprile del 1995, si dimetterà nel maggio del 1996 quando sarà nominato Ministro dell'Industria dal Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Dal 23 dicembre 1999 al giugno 2001 Pierluigi Bersani ricopre la carica di Ministro dei Trasporti. Alle elezioni politiche del 2001 viene eletto deputato per la prima volta nel collegio 30 Fidenza-Salsomaggiore.

Insieme a Vincenzo Visco, fonda Nens (Nuova Economia Nuova Società). Dopo il congresso dei Ds al Bpa Palas di Pesaro nel novembre 2001, Pier Luigi Bersani è membro della Segreteria nazionale e viene nominato responsabile economico del partito.

Nel 2004 è eletto Parlamentare europeo nella circoscrizione Nord-Ovest. Nel 2005 dopo il congresso di Roma succede a Bruno Trentin alla guida della Commissione Progetto dei Ds con il compito di coordinare le linee-guida del programma elettorale dei Democratici di sinistra in vista delle elezioni politiche.

Dopo la vittoria dell'Unione nel maggio 2006, Bersani è il ministro dello Sviluppo economico. Tra i protagonisti della nascita del Partito Democratico, dal novembre 2007 è nel Coordinamento nazionale del Pd.

Dopo le dimissioni di Walter Veltroni dalla guida del Pd nel febbraio del 2009, Pier Luigi Bersani viene indicato come uno dei possibili successori. Le redini del Partito Democratico vengono prese in mano da Dario Franceschini (vice segretario in carica); Bersani si candida per diventare segretario del Pd in vista delle primarie che si tengono nell'autunno del 2009. E' lui ad essere eletto nuovo leader del partito.

Alla fine del 2012, a un anno di attività del governo Monti, il partito si ritrova ad avere consensi record a livello nazionale (oltre il 30 percento): si indicono le elezioni primarie e i candidati sono cinque, tra cui Matteo Renzi e Nichi Vendola. Bersani vince il ballottaggio con Renzi: sarà l'emiliano il candidato premier delle successive elezioni politiche.

Dopo le elezioni politiche del 2013 che vedono il Pd vincitore di una esigua misura rispetto a Pdl e MoVimento 5 Stelle, Pier Luigi Bersani è incaricato di formare un governo: dopo i primi tentativi di mediazione con le forze politiche che vanno a vuoto, il governo si trova a dover eleggere il nuovo Presidente della Repubblica; il Pd combina un vero e proprio disastro politico (bruciando in giornate frenetiche e convulse le candidature di Franco Marini e Romano Prodi), tanto che gli eventi portano Bersani ad annunciare le proprie dimissioni dalla guida del partito.




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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

PIer Luigi Bersani

Pier Luigi Bersani nasce il 29 settembre 1951 a Bettola, comune montano della valle del Nure in provincia di Piacenza. La sua è una famiglia di artigiani. Il padre Giuseppe era meccanico e benzinaio.

Dopo aver frequentato il liceo a Piacenza, Bersani si iscrive all'università di Bologna dove si laurea in Filosofia, con una tesi su San Gregorio Magno.

Sposato con Daniela dal 1980, ha due figlie Elisa e Margherita. Dopo una breve esperienza da insegnante, si dedica completamente alla attività amministrativa e politica. Viene eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna. Ne diventerà il presidente il 6 luglio 1993.

Riconfermato alla presidenza nell'aprile del 1995, si dimetterà nel maggio del 1996 quando sarà nominato Ministro dell'Industria dal Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Dal 23 dicembre 1999 al giugno 2001 Pierluigi Bersani ricopre la carica di Ministro dei Trasporti. Alle elezioni politiche del 2001 viene eletto deputato per la prima volta nel collegio 30 Fidenza-Salsomaggiore.

Insieme a Vincenzo Visco, fonda Nens (Nuova Economia Nuova Società). Dopo il congresso dei Ds al Bpa Palas di Pesaro nel novembre 2001, Pier Luigi Bersani è membro della Segreteria nazionale e viene nominato responsabile economico del partito.

Nel 2004 è eletto Parlamentare europeo nella circoscrizione Nord-Ovest. Nel 2005 dopo il congresso di Roma succede a Bruno Trentin alla guida della Commissione Progetto dei Ds con il compito di coordinare le linee-guida del programma elettorale dei Democratici di sinistra in vista delle elezioni politiche.

Dopo la vittoria dell'Unione nel maggio 2006, Bersani è il ministro dello Sviluppo economico. Tra i protagonisti della nascita del Partito Democratico, dal novembre 2007 è nel Coordinamento nazionale del Pd.

Dopo le dimissioni di Walter Veltroni dalla guida del Pd nel febbraio del 2009, Pier Luigi Bersani viene indicato come uno dei possibili successori. Le redini del Partito Democratico vengono prese in mano da Dario Franceschini (vice segretario in carica); Bersani si candida per diventare segretario del Pd in vista delle primarie che si tengono nell'autunno del 2009. E' lui ad essere eletto nuovo leader del partito.

Alla fine del 2012, a un anno di attività del governo Monti, il partito si ritrova ad avere consensi record a livello nazionale (oltre il 30 percento): si indicono le elezioni primarie e i candidati sono cinque, tra cui Matteo Renzi e Nichi Vendola. Bersani vince il ballottaggio con Renzi: sarà l'emiliano il candidato premier delle successive elezioni politiche.

Dopo le elezioni politiche del 2013 che vedono il Pd vincitore di una esigua misura rispetto a Pdl e MoVimento 5 Stelle, Pier Luigi Bersani è incaricato di formare un governo: dopo i primi tentativi di mediazione con le forze politiche che vanno a vuoto, il governo si trova a dover eleggere il nuovo Presidente della Repubblica; il Pd combina un vero e proprio disastro politico (bruciando in giornate frenetiche e convulse le candidature di Franco Marini e Romano Prodi), tanto che gli eventi portano Bersani ad annunciare le proprie dimissioni dalla guida del partito.




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Dina & Dario
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dany61
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PIotr GIza (Cracovia, 28 febbraio 1980) è un ex calciatore polacco, che giocava come centrocampista.
Entrato nella rosa del KS Cracovia durante la stagione 2002-2003, ha esordito in Coppa di Lega il 30 luglio 2004, contro la Zag#322;#281;bie Lubin.

La sua esperienza nella squadra si è conclusa a seguito di un periodo in cui, a causa di dissapori con l'allenatore Stefan Majewski, non era più incluso nei titolari
Nel 2007 si è trasferito in prestito al Legia Varsavia, che (nonostante prestazioni sotto tono) l'ha acquistato a titolo definitivo dalla stagione 2008/09
Giza è stato convocato cinque volte nella Nazionale polacca, fra il 2005 e il 2006, giocando sempre, ma senza segnare

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Enza
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GIò PomodORo

Giò Pomodoro, uno dei più importanti scultori del XX secolo, nasce a Orciano di Pesaro il giorno 17 novembre 1930. Già a partire dal 1955 collabora con il fratello maggiore Arnaldo Pomodoro, anch'egli scultore, ma anche con altri importanti artisti quali Gastone Novelli, Giulio Turcato, Piero Dorazio, Tancredi, Lucio Fontana e Achille Perilli.

Giò Pomodoro nei primi anni di attività artistica presenta delle opere al Gruppo "Continuità", che vede la partecipazione di critici come Guido Ballo, Giulio Carlo Argan, e Franco Russoli. Più tardi però si stacca da questi artisti per spostarsi verso un pensiero di "rappresentazione razionale dei segni".

Si dedica attivamente alla ricerca scultorea, partendo giovanissimo con le prime esperienze informali sul Segno, per approdare ai grandi cicli sulla Materia e il Vuoto (le sue opere più noto in tal senso sono "Superfici in Tensione" e "Folle"), e sulla Geometria (con l'opera "Soli, Archi e Spirali").

Nei primi anni '50 arriva a Milano e già nel 1954 espone nelle gallerie Numero, a Firenze, e Montenapoleone, a Milano.

Per un periodo rivolge le sue energie e il proprio estro in altri campi come la pittura, la scenografia, l'oreficeria e il design. In diverse occasioni viene invitato alla Biennale di Venezia e a "documenta" (si scrive così, con la 'd' minuscola), importante mostra d'arte moderna, a Kassel in Germania.

Nelle opere di Pomodoro, il quale predilige ampie aree fluttuanti in bronzo e grandi blocchi scolpiti nel marmo o rigidamente squadrati, solitamente si aprono degli spazi vuoti che lasciano irrompere la luce del sole. Il sole un soggetto o simbolo ricorrente nelle sue sculture, anche se - va ricordato - esso non viene rappresentato esplicitamente. Al sole, l'autore lega dei precisi significati ideologici. Nel suo paese natale, che sorge nella provincia di Pesaro e Urbino nell'entroterra marchigiano, ha realizzato una piazza al cui centro trova posto una sua opera in marmo intitolata "Sole deposto": alla base vi sono riportati dei versi de "L'infinito" del conterraneo Giacomo Leopardi: "Sempre caro mi fu quest'ermo colle".

Fra i lavori più noti di Giò Pomodoro vi sono le grandi opere monumentali, in pietra e bronzo, incentrate sulla fruizione sociale dell'opera d'arte. Fra queste grandi opere vanno ricordate il "Piano d'Uso Collettivo" dedicato ad Antonio Gramsci, ad Ales in Sardegna, "Teatro del Sole - 21 giugno", "Solstizio d'Estate", piazza dedicata a Goethe a Francoforte, "Sole Aereospazio", a Torino, "Scala Solare - Omaggio a Keplero", a Tel Aviv, "Sole per Galileo Galilei", a Firenze, "Sole - Agli Italiani nel mondo" a Genova e il già citato "Sole Deposto" a Orciano di Pesaro, che oggi si trova nella piazzetta del centro storico da lui pensata e progettata, proprio dove un tempo sorgeva la sua casa natale.

Va ricordato anche il complesso monumentale installato a Monza, nella piazza di via Ramazzotti, che comprende le sculture in pietra del "Sole - Luna - Albero" collegate tra loro da un percorso a fontana (1985). Del tutto analogo al complesso di Monza, è l'imponente "Luogo dei Quattro Punti Cardinali": si tratta di un grande luogo scolpito per l'incontro e la sosta della gente, frutto di una sua ricerca progettuale durata ben dieci anni (dal 1981 al 1991); questa opera si trova all'interno del Parco Pubblico di Taino, di fronte al Lago Maggiore.

Le opere di Giò Pomodoro trovano collocazione nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, fra le quali ricordiamo le più importanti: Collezione Nelson Rockefeller di New York, Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, il Kunst und Museumverein di Wuppertal, lo Yorkshire Sculpture Park di Wakefield, in Inghilterra, le Gallerie d'Arte Moderna di Roma e di Torino, il Civico Museo d'Arte Contemporanea di Milano, il Museo d'Arte Moderna di Città del Messico, la Collezione d'Arte Moderna della città di Jedda, in Arabia Saudita, il Musée d'Ixelles di Bruxelles, l'ex-Fondation Veranneman di Belgio.

Pochi mesi dopo essere stato colpito da un ictus, Giò Pomodoro è morto nel suo studio di via San Marco, a Milano, il 21 dicembre 2002, all'età di 72 anni. Il figlio pittore, Bruto, ha raccontato di come il padre, sebbene risiedesse e lavorasse a Querceta, in Versilia, abbia voluto tornare a Milano per morire tra la sua arte.

Il figlio lo ricorda con queste parole: "Era una persona di grandissima caratura morale, un padre molto presente e affettuoso, oltre che un uomo molto capace di trasmettere valori, affascinando quando parlava".






buon venerdì

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dany61
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ORtensia de' PAperoni
Ortensia de' Paperoni (Hortense McDuck) venne introdotta come un membro relativamente ben collegato della sua famiglia. Una nuora di Nonna Papera, sorella di Matilda de' Paperoni e Paperon de' Paperoni, moglie di Quackmore Duck, cognata di Gustavo Paperone e Daphne Duck, zia di Gastone Paperone, madre di Della Duck e Paperino e infine nonna di Qui, Quo e Qua.

Ortensia nacque nel 1876 a Glasgow, in Scozia come la figlia più giovane di Fergus de' Paperoni e Piumina O'Drake. Nell'albero di Barks, il suo fratello maggiore era Paperone e sua sorella era Matilda. Alcuni scrittori non-Barks diedero a Paperone due fratellastri, Anatrone de' Pennuti e Gedeone de' Paperoni, anche se questi non compaiono nella concezione della famiglia di Barks. Anche Jake de' Paperoni, suo zio paterno, viveva con loro.

Ortensia nacque in una famiglia della classe operaia che viveva in condizioni di relativa povertà. Nel 1877 suo fratello Paperone inizia a lavorare come lucidatore di scarpe per contribuire a sostenere la sua famiglia. All'epoca Ortensia era solo una bambina che si succhiava il pollice. Osservava da lontano con il padre e la sorella, mentre il fratello guadagnava la sua Numero Uno. Paperone trascorreva parte del suo tempo libero con le sue sorelle minori e, occasionalmente, riparava le loro bambole. Altrimenti Ortensia trascorreva la maggior parte del suo tempo aggrappata alla sua sorella maggiore.

Nel 1880 Paperone era arrivato a rendersi conto che i suoi guadagni non erano abbastanza, nonostante il suo duro lavoro e gli sforzi. Emigrò negli Stati Uniti nella speranza di guadagnare la propria fortuna. Venne assunto come mozzo su una nave mercantile in partenza per New Orleans, in Louisiana. Fergus osservò che il "Ciao, P-prone" di Ortensia erano le sue prime parole. Prima di allora, tutto quello che poteva dire era "glxblt".

Fin da piccola fu evidente che Ortensia aveva un pessimo carattere combinato con una notevole forza. Nel 1882, Paperone venne assunto come cowboy da Murdo MacKenzie. Per fare questo dovette cavalcare Widow Maker, una cavalla che era già riuscita a sbarazzarsi di altri cinque cowboy. Paperone presto riuscì a diventare il suo cavaliere, anche se non riuscì mai veramente a domarla. Ribattezzato la cavalla Ortensia in riferimento alla sua vivace sorella di sei anni. Quest'ultima trovò l'idea poco lusinghiera.

Nel 1885 le terre ereditarie del clan de' Paperoni erano in pericolo di essere sequestrate a causa di suo padre, non essendo in grado di pagare le tasse. Le terre comprendevano anche Colle Fosco, dove si trovava il castello del Clan abbandonato dal 1675. I Whiskervilles, nemici tradizionali dei de' Paperoni dal XV secolo, progettavano di ottenere la proprietà delle terre e stavano già cercando di saccheggiare il castello e il suo cimitero, alla ricerca di antichi reperti e tesori. Fergus e Jake sorvegliavano il Castello per fermarli. La novenne Ortensia si offrì di aiutarli e si dimostrò più efficace nel combattimento di tutti i de' Paperoni anziani. I Whiskervilles arrivarono a temerla.

Nel 1902 Paperone tornò in Scozia per andare a prendere Ortensia e la loro sorella Matilda. Quando Paperone stabilì Paperopoli, in Calisota, Stati Uniti come sua base, iniziò a viaggiare per il mondo cercando di espandere il suo impero finanziario. Uno dei momenti di maggiore orgoglio di Ortensia fu quando lei fece fuggire da sola tutti i militari degli Stati Uniti dalla Collina Ammazzamotori, armata solo di una scopa e del suo brutto carattere, con grande vergogna dell'allora presidente Theodore Roosevelt. Dal 1902 al 1930 lei e Matilda gestirono l'impero di Paperone dalla sua base mentre lui era via. Durante questi anni Ortensia incontrò il suo fidanzato Quackmore Duck, che sposò nel 1920. Più tardi lo stesso anno diede alla luce due gemelli. Suo figlio venne chiamato Paolino Paperino e sua figlia Della Duck. Dei due solo il bambino ereditò il temperamento di sua madre. Una lite con Paperone nel 1930 terminò tutti i rapporti tra Paperone e la sua famiglia, e lei si ritirò. Si pensava che fosse morta nel 1948, perché in quest'anno Paperone sosteneva di essere l'ultimo dei de' Paperoni. Tuttavia, saltò fuori che Matilda è viva e vegeta, in un racconto di Don Rosa: lì lei si riferisce anche a Ortensia, anche se questa non si vede. Nelle note alla pubblicazione danese della storia (Hall of Fame - Don Rosa Book 10), si afferma che l'editore ha deciso che Ortensia è "ufficialmente morta"

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china46
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PAt SHafhauser



Pat Schafhauser (Saint Paul, 27 luglio 1971) è un ex hockeista su ghiaccio statunitense con cittadinanza svizzera professionista che giocava nel ruolo di difensore. Giocava nel campionato svizzero, dapprima vestendo la maglia dello Zugo e successivamente del Lugano.
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dany61
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SHeldon LEttich (New York, 14 gennaio 1951) è uno sceneggiatore e regista statunitense
Nato a New York City, si trasferì in California in giovane età, crescendo nei pressi Los Angeles. Dopo aver raggiunto il diploma di scuola superiore, prestò servizio per quattro anni nell'United States Marine Corps, svolgendo servizio come operatore radio nel Vietnam meridionale.

Lavorò al college come fotografo professionista e partecipò al AFI Conservatory's Center for Advanced Film Studies.

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LEonarDO Del Vecchio

Leonardo Del Vecchio nasce a Milano il giorno 22 maggio del 1935. Imprenditore italiano, insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica, è noto soprattutto per aver fondato e portato a livelli internazionali il marchio made in Italy Luxottica, famoso in tutto il mondo e numero uno nel mercato degli occhiali da sole.

Le origini da cui proviene il futuro presidente di Luxottica sono meridionali. La sua famiglia è di Trani, città della Puglia. Quando si ritrova molto piccolo, a Milano, rimasto subito orfano, trascorre gli anni dell'infanzia al collegio dei Martinitt.

Gli anni dell'adolescenza non sono migliori di quelli iniziali. Il giovane Leonardo deve arrangiarsi in una fabbrica di stampi per ricambi automobilistici, in veste di apprendista. Qui però comincia ad interessarsi al suo grande amore, quello delle occhialerie, perché la stessa azienda produce e lavora in modo ancora artigianale le montature per occhiali.

Del Vecchio intuisce le potenzialità del settore e consegue a Milano il diploma di incisore. Al lavoro sugli occhiali affianca anche quello di incisore di medaglie e decorazioni e a soli venti anni, nel 1955, a conferma della sua intraprendenza, diventa direttore tecnico di un'azienda che si occupa proprio di questo.

Tre anni dopo compie il passo decisivo. Il giovane e ambizioso Leonardo si sposta in provincia di Belluno, nel piccolo centro di Agordo. È il 1958 quando, proprio lì, apre in proprio una bottega che si occupa esclusivamente di montature per occhiali. Gli inizi sono faticosi, ma entro pochi anni, nel 1961 la stessa bottega si trasforma in Luxottica, la quale per la prima volta si affaccia sul mercato, occupandosi nel dettaglio di "minuteria metallica per le occhialerie".

Da principio i dipendenti con cui ha a che fare sono appena quattordici. L'azienda sorge in quella zona poi divenuta famosa per essere il distretto d'eccellenza dell'ottica italiana, che ha in Luxottica la sua cattedrale. Ma è stato il giovane incisore milanese ad aver avviato tutto, per giunta in un momento storico di svolta per il Paese.

In questi anni '60, perlomeno all'inizio, Luxottica produce con la sua attività nel dettaglio "pezzi", ossia montature ed accessori per montature, per conto di terzi. La Metalflex di Venas di Cadore, ad esempio, è una delle aziende che in quegli anni si serve della manodopera e della tecnica della piccola impresa bellunese.

L'anno di svolta è il 1967, quando Luxottica, pur portando avanti un ramo importante della produzione al servizio di aziende più grandi, si butta nel mercato nazionale con un proprio marchio. L'azienda di Agordo compie una vera e propria svolta strategica e comincia ad occuparsi della produzione dell'occhiale in tutte le sue forme, producendo esemplari nati in fabbrica e proposti sul mercato con il marchio dell'azienda.

Sono anni importanti questi in cui il giovane imprenditore originario di Trani nota con interesse che le proprie montature sono apprezzate e che è possibile un salto di qualità decisivo. Proprio in questo periodo prende parte al primo "Mido", la mostra internazionale degli occhiali di Milano. La giovane Luxottica porta una ventata di novità e si fa conoscere sul mercato.

Dopo solo quattro anni dalla commercializzazione di un proprio marchio, esattamente nel 1971, Luxottica si butta a capofitto nella realizzazione e commercializzazione dell'occhiale finito, investendo tutto sul marchio e abbandonando le altre aziende, che serviva con una produzione al dettaglio. È l'inizio di un'avventura di successo che durerà per decenni.

Negli anni '80 Leonardo Del Vecchio porta la propria azienda verso i mercati stranieri iniziando un'internazionalizzazione del marchio il quale, nell'arco di pochi anni, si fa spazio anche in Europa e, soprattutto, negli Usa. Il 2 giugno del 1986 il Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga, a conferma della grandezza del marchio e del lavoro intrapreso dal suo fondatore, consegna a Leonardo Del Vecchio l'onorificenza di Cavaliere del lavoro.

Il decennio successivo è quello delle acquisizioni. Luxottica incorpora Ray-Ban, la più amata marca di occhiali da sole, vero e proprio status symbol per i giovani ormai da oltre vent'anni. Alla marca di impatto, presa sotto di sé nel 1999, in un momento di profonda crisi, Del Vecchio affianca il più grande distributore di negozi di ottiche al dettaglio, LensCrafters, anch'esso acquisito da Luxottica.

Intanto fioccano i riconoscimenti personali. Nel 1995 riceve una laurea ad honorem in economia aziendale dall'Università Ca' Foscari di Venezia. Quattro anni dopo, nel 1999, gli viene conferito il Master in Economia Internazionale dal MIB, la School of Management di Trieste. Nel 2002 e nel 2006, riceve altre due lauree ad honorem, rispettivamente dall'ateneo di Udine, in Ingegneria gestionale, e dal Politecnico di Milano, in Ingegneria dei materiali.

Il marchio, quotato alla borsa di New York già nel 1990 e in quella di Milano dal 2000, sale sempre più in alto acquisendo anche Sunglass Hut, versata negli occhiali da sole di lusso; arrivano poi la catena OPSM, famosa con i suoi negozi in Australia, e le altre due catene riconducibili a Cole e Oakley.

Nel 2007, Agordo, il luogo ormai diventato capitale dell'ottica non solo a livello nazionale e soprattutto grazie all'imprenditore milanese, conferisce a Del Vecchio la cittadinanza onoraria, per il suo importante lavoro svolto, che tante opportunità e lustro ha portato nella zona del bellunese.

Leonardo Del Vecchio è stato anche membro del Consiglio di Amministrazione delle Generali Assicurazioni (fino a febbraio 2011). Nel 2010 i dipendenti del gruppo Luxottica sono circa 60.000, con 6 stabilimenti in Italia e 2 in Cina. Il marchio poi, è presente praticamente in tutto il mondo, comparendo nelle ottiche di oltre 130 paesi.

Secondo una statistica della rivista Forbes, stilata nel 2011, Del Vecchio sarebbe il secondo uomo più ricco d'Italia, prima di Silvio Berlusconi e dopo Michele Ferrero, settantunesimo al mondo. Il suo patrimonio netto stimato si aggira intorno a 11 miliardi di dollari.







buon sabato

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dany61
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DOko TOshio (Okayama, 15 settembre 1896 – Tokyo, 4 agosto 1988) è stato un manager giapponese.

Determinante nel rilancio produttivo giapponese dopo la seconda guerra mondiale, in particolare con la Toshiba Corporation e presidente del Keidanren (1974-1980).

Dopo il diploma alla Scuola Tecnica Superiore di Tokyo (1920; rinominata Tokyo Institute of Technology), Doko ha lavorato per il Cantiere Ishikawajima Co. (rinominato Ishikawajima Heavy Industries), prima come progettista di turbine e poi come presidente (1950-1960), durante i quali ha rinnovato l'azienda, al fine di beneficiare di pesanti appalti degli Stati Uniti durante la guerra di Corea.

In seguito ha presieduto la fusione Ishikawajima-Harima Heavy Industries Co. Ltd. e ha supervisionato la costruzione del Maru Idemitsu, la più grande petroliera del mondo, nel 1960. In qualità di presidente (1965-1972) e presidente (1972-1976) di Toshiba, ha sollevato il morale dei lavoratori e di gestione e ha guidato la società alla prosperità. Doko è stato nominato presidente (1981) del consiglio consultivo del Presidente del Consiglio sulla riforma amministrativa.

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TOm BerengER

Nasce come Thomas Michael Moore a Chicago (Illinois) il 31 maggio 1949. Tom Berenger si è sposato per tre volte. La prima volta con Barbara Wilson, che gli ha dato due figli (un maschio e una femmina), in seguito si è sposato con Lisa Williams, che gli ha dato tre femmine. Attualmente è sposato con Patricia Alvaran, e da lei ha avuto una bambina.

Laureato in Giornalismo ha cominciato a recitare in piccole commedie teatrali proprio nell'Università del Missiuori, dove si è laureato e ha fatto parte della squadra universitaria di football. Berenger (da oltre vent'anni) dona ogni anno un milione di dollari alla Sua ex università.

All'età di vent'anni va a vivere per quindici mesi in Portorico. Conosce alla perfezione due lingue straniere, l'italiano e lo spagnolo, più la sua lingua madre che è l'inglese. Attore molto bravo e camaleontico, protagonista assoluto di ottime interpretazioni in prestigiose pellicole in questi ultimi dodici anni rinnega la madre Hollywood, che lo etichetta come attore più odiato dal suo star system, pur non potendone dimenticare la bravura e l'espressività. Il suo modo di recitare ricorda molto quelli di Marlon Brando, George Peppard e Spencer Tracy.

Terminati gli studi, il giovane Berenger cerca subito di mettersi in evidenza nel mondo dello spettacolo, recitando nell'opera teatrale "Chi ha paura di Virginia Wolf ?", quindi si trasferisce a New York City per approfondire e studiare le varie tecniche di recita e mimica, nel frattempo interpreta (nel palcoscenico del Long Wharf Theatre) la rappresentazione teatrale dal titolo "La Rosa Tatuata", in seguito appare nella soap opera "One Life to Live".

Nel 1976 fa il suo esordio nel mondo del cinema, nel lungometraggio indipendente, dal titolo "Rush It", film mai arrivato in Italia.

Nel 1977 viene chiamato per intepretare il ruolo di Jack Tripper nella serie TV "Tre cuori in Affitto", Berenger rifiuta e recita come caratterista accanto alla grande attrice Ava Gardner, nel film-horror "The Sentinel" diretto da Michael Winner, nello stesso anno ottiene il ruolo importante accanto a Diane Keaton di caratterista-co-protagonista nella parte di Gary, uno psicopatico bisessuale nella pellicola drammatica "In Cerca di Mr. Goodbar" diretto da Richard Brooks.

Nel 1979 ottiene la parte da protagonista assoluto nel ruolo di Bobby Fallon, un ragazzo che sdoppia la Sua vita tra il mondo del lavoro in una fabbrica siderurgica e nel mondo sportivo del pugilato nel Film Tv "Flesh & Blood" diretto da Jud Taylor, accanto a Berenger recitano i compianti Suzanne Pleshette e John Cassavetes, come caratterista nella parte di Kirk (l'amico di Bobby) si vede un giovane Denzel Washington, il film ottiene un grande successo di pubblico con 25 milioni di americani davanti al televisore.

Nel pieno della sua affermazione cinematografica (nel 1984), rifiuta la parte del detective Sonny Crockett nella serie Tv "Miami Vice"; dopo il no di Tom Berenger anche Nick Nolte e Jeff Bridges declinano l'offerta, in seguito la suddetta parte viene assegnata all'attore Don Johnson.

Negli anni '80 Tom Berenger diventa attore di prima grandezza mondiale, recitando da protagonista nel personaggio di Sam "attore di telefilm", nel film cult "IL Grande Freddo" diretto da Lawrence Kasdan. Grande interprete e attore di presenza è in grado di recitare qualsiasi parte, dal sergente psicopatico nel film "Platoon" diretto da Oliver Stone, ad un'indiano che si fà paracadutare, nel film "Giocando nei campi del Signore" diretto da Hector Babenco, fino ad interpretare un prete nella pellicola "L'ombra del Peccato" diretto da Donald P. Bellissario, continuando nel ruolo del detective di polizia e guardia del corpo nel thriller movie sofisticato, dal titolo "Chi Protegge il Testimone" diretto da Ridley Scott, per passare a una guida di montagna nel thriller avventuroso "Sulle tracce dell' assassino" diretto da Roger Spottiswoode, e proseguire nel ruolo di un esponente nazista nel film drammatico "Bretayed ? Tradita" diretto da Costa Gravas, un lungometraggio profondamente emotivo e di grande impatto, e che fa vedere un'America segreta in cui si nascondono odio e fanatismo.

Nel 1990 impersona un detective privato nel film anticomerciale "Un amore passeggero" diretto da Alan Rudholp (l'allievo prediletto di Robert Altman).

Ottimo nel recitare commedie come "Major League 1-2" diretti entrambi da Davis S. Ward, e "Una bionda sotto scorta" diretto da Dennis Hopper.

Nel 1991 si cala nel ruolo di un'architetto, nel thriller-movie "Prova Schiacciante" di Wolfgang Petersen.

"Sliver" diretto da Philip Noyce, è forse il film che Tom Berenger odia di più tra quelli che ha interpretato.

Nello stesso anno si impone con la sua forte presenza nella pellicola "One Shot One Kill" dalla trama vera e cruda, diretto da Luis Llosa (un autentico cult nel suo genere).

Nel 1994 con un'interpretazione perfetta, si fa notare nel kolossal storico dal titolo "Gettysburg", il più bel movie sulla guerra di secessione diretto da Ronald F. Maxwell.

Nel suddetto anno Berenger fonda una sua casa di produzione cinematografica, la "First Corps Endeavors" nome dedicato al battaglione sudista del generale James Longstret, da lui interpretato in "Gettysburg".

Lo ritroviamo in film western molto belli ma sottovalutati come "L'ultimo cacciatore" diretto da Tab Murphy e "L'angelo vendicatore" diretto da Craig Baxley entrambi del 1995; in altri film western come "Addio vecchio west" del 1985 diretto da Hugh Wilson, un film che vuole prendere un po' in giro i western dei anni '30 e '40 che avevano come massimo esponente l'attore Tom Mix, ed il film "Ritorno di Butch Cassidy" del 1979 diretto da Richard Lester.

Recita anche nella parte di un gigolò nel film "Donna è meraviglia" diretto da George Kaczender, è un mafioso nella pellicola diretta da Abel Ferrara "Paura su Manhattan", doveva interpretare la parte che poi fu di James Woods nel gangster-movie "C'era una volta in america" ma purtroppo dovette rifiutare, perché doveva girare due film: "Il grande freddo" e "Paura su manhattan".

Nel 1996 è l'attore di punta nell'action?movie "L'ora della violenza" diretto da Robert Mandel, film verità che riprende in modo sincero il pericolo delle gang minorili finanziate dalla malavita locali, mettendo in costante pericolo gli studenti e professori che li combattono ad armi impari.

Nel 1998 recita nei lungometraggi "Conflitti di interessi" diretto da Robert Altman, "Un uomo, un eroe" diretto dal Lance Holl e prodotto dallo stesso Berenger (film storico la cui trama parla della guerra sanguinosa tra gli Stati Uniti d'America e il Messico), e il film "L'ombra del dubbio" diretto da Randal Kleiser.

Entrando nel nuovo millennio Tom Berenger interpreta produzioni indipendenti, da co-protagonista nel film "Takedown" diretto da Joe Chapelle, come attore protagonista in "The Hollywood Sign" diretto da Sonke Wortmann, "Il Guardiano" diretto da George Mihalka, "L'anello mancante" diretto da J.S. Cardone e "Cutaway" diretto da Guy Manos, ed è comparso in due cameo role, in produzioni hollywodiane come "Trayning day" diretto da Antonio Fuqua e nel thriller "D-tox" diretto da Jim Gillespie.

Ha recitato da protagonista in produzioni televisive di qualità, come la miniserie western "Johnson County War", la miniserie thriller "Arthur Hailey's Detective" e la miniserie horror arrivata in Italia sul canale Sky (Fox), dal titolo "Incubi e Deliri" tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King.

Tra gli anni 2007 e 2010, ritorna sui grandi schermi come protagonista assoluto con i seguenti movies: "The Christmas Miracle of Jonathan Toomey", "Breaking Point", "Stiletto", "Smokin' Aces 2: Assassins Ball", "Last Will", "Sinners & Saints" e come caratterista nella parte di Browning nel kolossal cinematografico "Inception" costato 200 milioni di dollari e diretto da Christopher Nolan.

Tom Berenger in data 1986 è stato nominato al premio Oscar come "migliore attore non protagonista", vincendo il Golden Globe nella stessa categoria con il film "Platoon".

Ha ricevuto il premio teatrale "1988 Distinguished Alumni Award".

Nel 1993 è stato nominato come migliore attore televisivo all'Emmy Award, per la serie Tv?cult dal titolo "Cheers", per la sua buona interpretazione.

Ha ricevuto altri premi nella sua prestigiosa carriera con il film televisivo dai ritmi cinematografici, intitolato "Rough Riders" (1997) diretto da John Millius, vincendo il "Lone Star Film and Television/Best Television Actor", con il secondo migliore ascolto da quando esiste il piccolo schermo negli U.S.A. (circa 34 milioni di spettatori).

Nell'anno 2000 ha ricevuto il premio "2000 Golden Boot Award", per i diversi film western da lui recitati.

Nel 2004 è stato premiato, con il "Western Heritage Awards" nella sezione serie Tv, come migliore interprete (assieme a tutto il cast), con il telefilm western "Peacemakers". Nel 2009 riceve il premio "Ribaut" alla carriera, al festival del film internazionale indipendente di Beaufort (in South Carolina).

In un'intervista rilasciata ad un giornale di cinema americano, ha dichiarato "che non gli importa niente ne di Hollywood e neppure dell'Oscar", sottolineando che in questi ultimi anni, nella suddetta mecca del cinema recitano cani e pony, e che se la situazione non migliora lui continuerà a fare film indipendenti o via cavo.




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china46
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ERin Sanders (Santa Monica, 19 gennaio 1991) è un'attrice statunitense.

Ha cominciato a fare l'attrice quando un noto produttore l'ha vista mentre vendeva i biscotti per il suo gruppo scout. Deve la sua notorietà principalmente al ruolo di Quinn Pensky nella serie televisiva Zoey 101, e al ruolo di Camille Roberts nella serie Big Time Rush.


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notte
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dany61
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SUsanna FAssetta, talvolta accreditata come Suzy Fassetta (Venezia, 30 gennaio 1961), è un'attrice e doppiatrice italiana, che è stata attiva in cinema e televisione fra gli anni settanta e gli anni ottanta. Fra i cartoni animati in cui ha prestato la sua voce figura l'anime Cuore tratto dal romanzo omonimo di De Amicis.

È la sorella dell'ex-attore e doppiatore Christian Fassetta. Ha lasciato a sua volta la professione di doppiatrice e si è trasferita nella Repubblica Dominicana. Sposata con un canadese, fa l'allevatrice di cavalli e cura una scuola di equitazione oltre che un'agenzia di traduzioni per conto di una società statunitense.[1]

Fra le attrici che ha doppiato figurano, fra le altre, Sophie Marceau (ne Il tempo delle mele e Il tempo delle mele 2) e Jodie Foster (in Alice non abita più qui).

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FAusto PApetti

Il sassofonista Fausto Papetti nasce a Viggiù (in provincia di Varese) il 28 gennaio 1923. La sua carriera ha inizio verso la fine degli anni '50: dopo aver fatto parte di alcune orchestre jazz, nel 1957 comincia a suonare con il gruppo de "I Campioni", la band che accompagna in concerto Tony Dallara e con cui registra i suoi dischi.

Due anni dopo Fausto Papetti lascia la band in seguito alla firma del contratto per la Durium come session man, per cui suona e registra i dischi di vari artisti prodotti dalla casa discografica. Il direttore della grande orchestra di cui fa parte, un bel giorno si rifiuta di registrare il lato B di un 45 giri perché il pezzo scelto, "Estate violenta", dal film omonimo non ha secondo i suoi parametri un arrangiamento soddisfacente.

Il produttore, ansioso di concludere per via dei tempi stretti di produzione, decide di fare a meno dell'orchestra e convoca all'istante la sezione ritmica della stessa formazione composta da soli quattro elementi: basso, batteria, chitarra e sax. Il sassofonista è un giovane che fa scintille; inizia qui quella che sarà la leggenda di Fausto Papetti.

Il giovane Fausto sa suonare otto strumenti ed è il sassofonista al quale viene affidato il brano del film; dà inoltre prova della sua bravura durante le prove, improvvisando una personale elaborazione della melodia, che la sezione ritmica sottolinea con perfetto intuito.

Non appena termina la prova, Papetti si ritiene pronto per cominciare la registrazione, la quale è già stata fatta all'insaputa dei quattro ragazzi, nel corso della prova stessa.

Il 45 giri di "Estate violenta" esce nel 1960 con la denominazione di "Fausto Papetti Sax e Ritmi", riscuote un simile successo nelle vendite da superare quello della colonna sonora originale del film, e da indurre la Durium a fargli incidere, nello stesso anno, il suo primo album che si intitolerà semplicemente "Raccolta".

Questo lavoro è una semplice raccolta delle più celebri canzoni che nello stesso periodo passano alla radio, arrangiate in versione strumentale (per esempio il tema musicale del film "La dolce vita", quello di "Scandalo al Sole", ed il suo primo amore "Cheek to Cheek"). Per la prima volta nella storia musicale, cominciando da questo album, tutti i suoi dischi avranno lo stesso titolo, e cambieranno solo la numerazione.

La fama riscossa porta Papetti sulla cresta dell'onda per il corso degli anni '60 e '70, tanto che ogni suo nuovo album tocca i vertici delle classifiche di vendita e viene stampato e distribuito per tutto il mercato latino-americano.

Nel periodo di maggior splendore Papetti propina fino a due raccolte all'anno; quella più venduta risulta essere la ventesima, che nel 1975 arriva al primo posto delle classifiche. I dischi di Fausto Papetti sono inconfondibili anche per le immagini in copertina, le quali ritraggono sempre ragazze seminude in pose ammiccanti.

La bravura e la notorietà che ne consegueno sono dimostrate dal fatto che Papetti diviene un vero e proprio capostipite di un genere, tant'è che negli anni '70 sono molti gli imitatori che ne seguono le orme; tra questi ci sono ad esempio Johnny Sax o Piergiorgio Farina.

Dal 1959 al 1984 il termometro del successo si chiama "Hit Parade", una trasmissione radiofonica le cui classifiche si basavano sulle statistiche Doxa. Gianni Morandi, Lucio Battisti, Adriano Celentano e Mina si dividono le vittorie di tappa settimanali, ma la vittoria finale, ottenuta con il totale dei piazzamenti e delle vendite, spetta a Fausto Papetti.

Alle raccolte di Papetti si affiancano anche alcuni album a tema come "Old America", "Evergreen", "Bonjour France", "Made in Italy", "Ritmi dell'America Latina", "Cinema anni '60", e "Cinema anni '70".

Nel 1985, dopo ben 25 anni di successi e collaborazioni, abbandona la Durium per passare alla CBS, che dal 1988 è acquisita dalla Sony Music; dal 1989 incide per la Fonit Cetra.

Fausto Papetti viene a mancare il 15 giugno del 1999 a Sanremo, nella quasi totale indifferenza. Sepolto a Ospedaletti (Imperia), dove ha vissuto per oltre 25 anni, lo ricordano coloro che hanno amato la sua persona e la sua musica dedicandogli concerti e jam session in ambienti frequentati da amanti della musica di qualità.






buona domenica

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dany61
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PAcho ROdríguez (Duitama, 28 maggio 1960), è un ex ciclista su strada colombiano, professionista dal 1984 al 1991.
Passò professionista nel 1984 con la squadra belga Splendor. Durante l'anno vinse due tappe al Critérium du Dauphiné Libéré e partecipò al Tour de France, concludendolo al quarantacinquesimo posto. L'anno successivo si trasferì alla Zor; dopo aver vinto il Clásico RCN, una delle due grandi corse a tappe colombiane, partecipò alla Vuelta a España, ove vinse due tappe e arrivò terzo nella classifica generale, in quella a punti e in quella degli scalatori.

Centrò un'altra vittoria di tappa alla Vuelta nel 1987 dopo una stagione poco positiva, culminata con un ritiro dal Tour de France. Ormai in declino, negli anni successivi riuscì a vincere solo alcune corse minori in Colombia. Si ritirò nel 1991.

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china46
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ROssella CoMO (Roma, 29 gennaio 1939 – Roma, 20 dicembre 1986) è stata un'attrice italiana.


Esordisce giovanissima in un piccolo ma gustoso ruolo nel film Poveri ma belli (1957) di Dino Risi. Da allora interpreterà - quasi sempre in parti di contorno - un buon numero di commedie (La nonna Sabella, 1957; Lazzarella, 1957; Io, mammeta e tu, 1958), in cui però viene troppo spesso confinata nel personaggio della bella ragazza petulante e svampita, che lei riesce però ad impreziosire grazie alla sua recitazione disinvolta e alla vivace ironia.

Negli anni sessanta Rossella Como è attiva anche in teatro (nel 1965 è accanto ad Amedeo Nazzari nella commedia Hanno rapito il presidente, scritta da Dino Verde[1]) e il cinema comincia ad affidarle della parti di maggior valore, in film come 8 e 1/2 (1963) di Federico Fellini e Ti ho sposato per allegria (1967) di Luciano Salce. Il suo successo le permette di essere chiamata a presentare tutti gli spettacoli del tour italiano dei Beatles, nel 1965.

Nei primi anni settanta l'attrice ha già cominciato a diradare i suoi impegni cinematografici. Nel 1973 porta con successo sulle scene uno spettacolo da lei stessa realizzato, Roma amor, in cui propone canzoni folkloristiche romane insieme a brani di Trilussa e Pasolini. L'attrice porterà questo recital in un lungo tour nell'America Latina.[2]

Nel 1983 Rossella Como torna brillantemente sullo schermo, interpretando la madre snob di Christian De Sica, nella commedia Vacanze di Natale, diretta da Carlo Vanzina.

Si spegne a soli quarantasette anni, a causa di un cancro.



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dany61
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MOlly WAlker è un personaggio della serie televisiva Heroes, interpretato da Adair Tishler e doppiato da Joy Saltarelli.

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Enza
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WAlly GAtor

Altra new entry per il mese di ottobre é Wally Gator, in onda in esclusiva su Boomerang dal lunedí al venerdí alle 14.25. Hanna e Barbera sono noti per aver preso spunto, per i loro cartoni, da pre-esistenti serie tv di successo (come accadde per esempio per Top Cat con Sgt. Bilko e I Jetson con Blondie). Wally Gator é invece la prima serie in cui i due cartoonist si sono ispirati ad una loro creazione: L'Orso Yoghi. Infatti cosí come Yoghi deve sempre affrontare l'arrogante autoritá del Ranger Smith, anche Wally deve costantemente vedersela con Twiddle, il Guardiano dello Zoo da cui é scappato. Wally infatti é un buffo coccodrillo che un giorno ha deciso di scappare dallo Zoo per assaporare la libertá, scendere in strada e comportarsi come un "uomo" qualsiasi. Ma un coccodrillo non é un "uomo" qualsiasi! I guai saranno inevitabili!







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dany61
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GAstón GIl Romero (General Roca, 6 maggio 1993) è un calciatore argentino, centrocampista dell'Estudiantes de La Plata.

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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

SUsanna FAssetta, talvolta accreditata come Suzy Fassetta (Venezia, 30 gennaio 1961), è un'attrice e doppiatrice italiana, che è stata attiva in cinema e televisione fra gli anni settanta e gli anni ottanta. Fra i cartoni animati in cui ha prestato la sua voce figura l'anime Cuore tratto dal romanzo omonimo di De Amicis.

È la sorella dell'ex-attore e doppiatore Christian Fassetta. Ha lasciato a sua volta la professione di doppiatrice e si è trasferita nella Repubblica Dominicana. Sposata con un canadese, fa l'allevatrice di cavalli e cura una scuola di equitazione oltre che un'agenzia di traduzioni per conto di una società statunitense.[1]

Fra le attrici che ha doppiato figurano, fra le altre, Sophie Marceau (ne Il tempo delle mele e Il tempo delle mele 2) e Jodie Foster (in Alice non abita più qui).




Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 13/04/2015 : 20:01:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
lampaDINA e lampaDario ha scritto:

dany61 ha scritto:

SUsanna FAssetta, talvolta accreditata come Suzy Fassetta (Venezia, 30 gennaio 1961), è un'attrice e doppiatrice italiana, che è stata attiva in cinema e televisione fra gli anni settanta e gli anni ottanta. Fra i cartoni animati in cui ha prestato la sua voce figura l'anime Cuore tratto dal romanzo omonimo di De Amicis.

È la sorella dell'ex-attore e doppiatore Christian Fassetta. Ha lasciato a sua volta la professione di doppiatrice e si è trasferita nella Repubblica Dominicana. Sposata con un canadese, fa l'allevatrice di cavalli e cura una scuola di equitazione oltre che un'agenzia di traduzioni per conto di una società statunitense.[1]

Fra le attrici che ha doppiato figurano, fra le altre, Sophie Marceau (ne Il tempo delle mele e Il tempo delle mele 2) e Jodie Foster (in Alice non abita più qui).






SUmmer Phoenix
(GI)



Summer Phoenix con il fratello Joaquin


Summer Joy Phoenix,
nata Summer Joy Bottom a Winter Park, 10 dicembre 1978,
è un'attrice tv, cinematografica e teatrale,
modella e stilista
ebrea americana.

Figlia d'arte, ha due sorelle e due fratelli,
tra cui i famosi River, Joaquin;
dal 2006 è la moglie dell'attore Casey Affleck,
con il quale ha due figli.

Quinta ed ultima figlia di Arlyn Dunetz (che poi cambierà
il suo nome in Heart), segretaria, nata nel Bronx da genitori
di origine russa e ungherese
e di religione ebraica e del carpentiere John Lee Bottom,
cattolico proveniente da Fontana in California,
è sorella di Joaquin, Rain, Liberty e River Phoenix,
quest'ultimo morto tragicamente nel 1993,
all'età di 23 anni. La famiglia, tuttora nota come la più
alternativa e hippie nel mondo del cinema, visse per alcuni
anni in Sud America ed i bambini presero parte alla setta
Bambini di Dio; quando però i Bottom rimasero profondamente
delusi dalla setta religiosa, decisero di uscirne.
Si trasferirono poi nuovamente negli Stati Uniti,
cambiando il cognome in "Phoenix".

Carriera cinematografica e teatrale
Summer, inizia la sua carriera da bambina, comparendo nelle
celeberrime eerie Genitori in blue jeans,
Airwolf ed in uno dei celebri episodi de La signora in giallo;
dope il diploma, studia alla Tish School of the Arts,
dove ottiene una laurea.
Grande appassionata di teatro e cinema, nel 1998 recita in
Giovani, pazzi e svitati, Fuori di cresta e The Faculty.
Nel 2000, dopo aver recitato da protagonista in Esther Kahn,
ruolo che le conferisce notorietà come versatile attrice alternativa,
appare in Lui, lei e gli altri, accanto al compagno e futuro marito
Casey Affleck, mentre nel 2001 è protagonista femminile di
The Believer, accanto a Ryan Gosling.

Il film, oltre a conferirle una più vasta notorietà, le permette una
candidatura come miglior attrice all'Independent Spirit Award
nel 2002. Recita in moltissime produzioni indipendenti e nel
teatrali, tanto che sarà proprio sul palcoscenico (è mettendo
in scena This is Our Youth, che Summer e Casey Affleck
intraprendono la loro relazione).
Dopo la nascita del primo figlio, nel 2004, Summer abbandona
la carriera cinematografica per dedicarsi a nuovi progetti.

Summer, da sempre appassionata di arte e moda originale, in molti
anni ha realizzato il progetto di diventare designer di moda.
Nel 2003 ha lanciato insieme alle amiche Odessa Whitmire e Ruby
Canner (con la quale Summer racconta di aver trascorso molti
pomeriggi, sin dall'età di nove anni, a fantasticare sul fatto di aprire
una boutique, tutta loro, un giorno) una linea di moda,
con l'apertura della boutique "Some Odd Rubies", la cui sede
principale si trova a New York. Attualmente Summer è impegnata
in questo progetto.

Vita privata
Nel 1995, il fratello Joaquin le presenta l'amico Casey Affleck,
con cui stava girando Da morire. I due diventano amici e nel 2000
intraprendono una relazione. Il 25 dicembre del 2003 la coppia
si fidanza ufficialmente e il 31 maggio del 2004 ad Amsterdam
nasce il loro primo figlio, Indiana August. Summer e Casey si sposano
il 3 giugno del 2006 a Savannah e nel gennaio 2008 hanno
un secondo figlio, Atticus.

Pensiero e ideologia
Summer ha imparato dalla sua famiglia l'amore per l'ambiente,
la natura e gli animali.
È infatti nella scuola d'infanzia che decide di essere una vegana
e di sostenere le cause degli ambientalisti e animalisti.
Una volta raggiunta la maggiore età si iscrive alla organizzazione
no-profit a sostegno dei diritti per gli animali
People for the Ethical Treatment of Animals.
Tuttora infatti, lei e il marito Casey Affleck, anche lui vegano,
collaborano con la PETA in vari progetti a favore della vita degli animali.

Dina & Dario
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china46
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Inserito il - 13/04/2015 : 23:10:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
GIorgione, pseudonimo di Giorgio Barbarella o Zorzi da Castelfranco (Castelfranco Veneto, 1478 circa – Venezia, 1510), è stato un pittore italiano.

Nonostante la grande popolarità dell'artista ancora in vita, la sua è una delle figure più enigmatiche della storia della pittura[1]. Non ha firmato alcuna opera e la ricostruzione del suo catalogo, nonché la determinazione dei significati iconografici di molte sue opere, sono oggetto di numerose controversie e dibattiti tra gli studiosi[1]. Fu attivo sulla scena pittorica veneziana per poco più di dieci anni, segnando un'apparizione repentina ma sfolgorante, che nella storiografia artistica ha poi assunto proporzioni leggendarie[1]. Anche restringendo al massimo il suo catalogo e volendo ridimensionare i commenti iperbolici che seguirono la sua morte, la sua attività segnò sicuramente una svolta epocale nella pittura veneta, imprimendo una decisiva svolta verso la "Maniera Moderna".

"Giorgione" era il soprannome legato probabilmente alla sua alta statura fisica. Giorgione stesso fu comunque sfuggente, inafferrabile e misterioso: a Gabriele D'Annunzio appariva "piuttosto come un mito che come un uomo".

BA

notte
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dany61
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Inserito il - 14/04/2015 : 07:30:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
BArack HUssein Obama Jr. (1961 – vivente), politico statunitense, 44° Presidente degli Stati Uniti d'America
2004[modifica]
Non c'è un'America progressista e un'America conservatrice – ci sono gli Stati Uniti d'America. Non c'è un'America nera e un'America bianca, un'America latina e un'America asiatica: ci sono gli Stati uniti d'America. [...] Veneriamo un dio onnipotente negli stati blu [a maggioranza democratica] e non amiamo che gli agenti federali ficchino il naso nelle nostre biblioteche negli stati rossi [a maggioranza repubblicana]. Prepariamo il campionato di basket negli stati blu e abbiamo amici gay negli stati rossi. Alcuni patrioti si sono opposti alla guerra in Iraq e alcuni patrioti l'hanno sostenuta. Siamo un solo popolo, abbiamo tutti prestato giuramento di fedeltà alla bandiera, difendiamo tutto gli Stati uniti d'America. (dal discorso del luglio 2004 al convegno democratico[1])
2007[modifica]
L'idea che non parlare a un paese sia una punizione – ovvero l'idea che ha guidato la sua amministrazione [di George W. Bush] è ridicola.(durante la campagna elettorale per le presidenziali nel 2007[2])
2008[modifica]
[I miei genitori mi hanno] dato un nome africano, Barack, che vuol dire "benedetto" pensando che in un'America tollerante il nome che si porta non sia un ostacolo al successo. Hanno immaginato che sarei andato nelle migliori scuole del paese anche se non erano ricchi, perché in un'America generosa non si ha bisogno di essere ricchi per realizzare le proprie potenzialità.[1]
Quando abbiamo superato delle prove apparentemente insuperabili; quando ci hanno detto che non eravamo pronti o che non dovevamo provare o che non potevamo, generazioni di americani hanno risposto con una semplice frase che riassume lo spirito di un popolo.
Sì, noi possiamo.
Questa frase era scritta nei documenti fondatori che dichiaravano il destino di un paese.
Sì, noi possiamo.
È stata mormorata dagli schiavi e dagli abolizionisti, aprendo uno spiraglio di luce verso la libertà nella notte più buia.
Sì, noi possiamo.
Lo hanno cantato i migranti che lasciavano terre lontane e i pionieri che progredivano verso ovest nonostante una natura spietata.
Sì, noi possiamo.
È stato l'appello degli operai che si organizzavano in sindacati; delle donne che lottavano per il diritto di voto; di un presidente che ha fatto della Luna la nostra nuova frontiera; e di un re che ci ha portato in cima alla montagna e ci ha mostrato la strada verso la Terra promessa.
Sì, noi possiamo avere giustizia e uguaglianza. Sì, noi possiamo avere possibilità e prosperità. Sì, noi possiamo guarire questa nazione. Sì, noi possiamo riparare questo mondo.
Sì, noi possiamo. (dal discorso della campagna elettorale nel New Hampshire del 10 gennaio 2008[1])
Il mondo deve impedire all'Iran di acquisire armi nucleari e lavorare per eliminare il programma nucleare nordcoreano. Nel perseguire questo obiettivo, non dobbiamo mai escludere l'opzione militare.[3]
Questa sera, dopo cinquantaquattro combattutissime sfide, la nostra stagione delle primarie si è finalmente conclusa. Sono passati sedici mesi da quando ci siamo riuniti per la prima volta, sui gradini del vecchio palazzo del Parlamento statale dell'Illinois, a Springfield. Abbiamo percorso migliaia di miglia. Abbiamo ascoltato milioni di voci. E grazie a quello che voi avete detto, grazie al fatto che voi avete deciso che a Washington deve arrivare il cambiamento, grazie al fatto che voi avete creduto che quest'anno dovrà essere diverso da tutti gli altri anni, grazie al fatto che voi avete scelto di dare ascolto non ai vostri dubbi o alle vostre paure ma alle vostre speranze e aspirazioni più grandi, questa notte noi scriviamo la parola fine di uno storico viaggio con l'inizio di un altro viaggio, un viaggio che porterà un'alba nuova e migliore per l'America. Questa notte, io posso venire da voi e dire che sarò il candidato del Partito democratico alla presidenza degli Stati Uniti.[4]
Tonight, Minnesota, after fifty-four hard-fought contests, our primary season has finally come to an end. Sixteen months have passed since we first stood together on the steps of the Old State Capitol in Springfield, Illinois. Thousands of miles have been traveled. Millions of voices have been heard. And because of what you said – because you decided that change must come to Washington; because you believed that this year must be different than all the rest; because you chose to listen not to your doubts or your fears but to your greatest hopes and highest aspirations, tonight we mark the end of one historic journey with the beginning of another – a journey that will bring a new and better day to America. Tonight, I can stand before you and say that I will be the Democratic nominee for President of the United States.[5]
[Dal discorso della campagna elettorale in Minnesota] America, questo è il nostro momento. Questa è il nostro tempo. Il tempo di voltare pagina rispetto alle politica del passato. Il tempo di apportare una nuova energia e nuove idee alle sfide che abbiamo di fronte. Il tempo di offrire una direzione nuova al Paese che amiamo.[4]
America, this is our moment. This is our time. Our time to turn the page on the policies of the past. Our time to bring new energy and new ideas to the challenges we face. Our time to offer a new direction for the country we love.[5]
Ho scelto di fare il presidente solo perché non potevo essere Bruce Springsteen.[6]
[...] I'm running for president is I can't be Bruce Springsteen.[7]
Se farete delle telefonate per me, se andrete su barackobama.com e scoprirete dove votare e se resterete con me, al mio fianco, allora vi prometto che non solo vinceremo le elezioni, ma lo faremo insieme e insieme cambieremo questo paese e cambieremo il mondo. Grazie. E che Dio vi benedica! (dal video di trenta minuti del 29 ottobre 2008, trasmesso su sette canali televisivi) Qual è la fonte secondaria? o è una traduzione nostra? dove si trova allora l'originale? citazione necessaria
Se ancora c'è qualcuno che dubita che l'America non sia un luogo nel quale nulla è impossibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è tuttora vivo in questa nostra epoca, che ancora mette in dubbio il potere della nostra democrazia, questa notte ha avuto le risposte che cercava.
If there is anyone out there who still doubts that America is a place where all things are possible, who still wonders if the dream of our founders is alive in our time, who still questions the power of our democracy, tonight is your answer.[9]
Questa è la nostra epoca: dobbiamo rimettere tutti al lavoro, spalancare le porte delle opportunità per i nostri figli, ridare benessere e promuovere la causa della pace, reclamare il Sogno Americano e riaffermare quella verità fondamentale: siamo molti ma siamo un solo popolo. Viviamo, speriamo, e quando siamo assaliti dal cinismo, dal dubbio e da chi ci dice che non potremo riuscirci, noi risponderemo con quella convinzioni senza tempo e immutabile che riassume lo spirito del nostro popolo: Yes, We Can.
This is our moment. This is our time, to put our people back to work and open doors of opportunity for our kids; to restore prosperity and promote the cause of peace; to reclaim the American Dream and reaffirm that fundamental truth, that, out of many, we are one; that while we breathe, we hope. And where we are met with cynicism and doubts and those who tell us that we can't, we will respond with that timeless creed that sums up the spirit of a people: Yes, we can.[9]
Se qualcuno spedisse razzi nella mia casa dove dormono le mie due figlie la notte, farei tutto per fermarlo, e mi aspetto che Israele faccia lo stesso.[3]
Il momento americano non è passato. Respingo quei cinici che dicono che questo nuovo secolo non possa essere un altro in cui, con le parole di Franklin Roosevelt, guideremo il mondo nella battaglia contro il male e nella promozione del bene. Io credo ancora che l'America sia l'ultima e migliore speranza sulla terra.[3]
Nessun presidente deve mai esitare a usare la forza, unilateralmente se è necessario, per proteggere noi stessi e i nostri interessi vitali quando siamo attaccati o minacciati di essere attaccati.[3]
2009[modifica]
[Sulle armi nucleari] Come unica potenza ad aver usato la bomba atomica, gli Stati Uniti hanno la responsabilità morale di agire. Per questo oggi annuncio con chiarezza e convinzione l'impegno dell'America a perseguire la pace e la sicurezza di un mondo senza armi atomiche. Non sono un ingenuo, so bene che questo obiettivo non sarà raggiungibile in tempi brevi e magari non vivrò abbastanza da vedere il completamento della missione. Ma oggi dobbiamo ignorare le voci che ci dicono che il mondo non può cambiare.[10]
[Sulle armi nucleari] So bene che alcune persone dubiteranno di un progetto così ambizioso. Alcune persone non credono a una reale collaborazione internazionale, sentono parlare di un mondo senza armi nucleari e pensano che non valga la pena porsi un obiettivo apparentemente irraggiungibile. Ma non lasciatevi ingannare, sappiamo bene dove porta quella strada.[10]
Se noi crediamo che la diffusione delle armi nucleari sia inevitabile, allora stiamo ammettendo in qualche forma che l'uso delle stesse armi sarà inevitabile. (da un discorso tenuto a Praga il 5 aprile 2009[2])
Il Pontefice [Benedetto XVI] gode del mio massimo rispetto personale, come figura che unisce una grande cultura a una grande sensibilità. L'opera che ha svolto per il dialogo fra le fedi è notevole.[11]
In un'epoca senza blogs, email, cellulari e satellite, LUI era la notizia[12]. Il Paese ha perso un'icona e un amico caro. Walter fu sempre qualcosa in più di un conduttore: qualcuno a cui ci potevamo affidare perché ci guidasse attraverso i temi più importanti del giorno, la voce della certezza in un mondo incerto. Era come uno di famiglia. Ci invitava a credergli e non ci deluse mai.[13]
Be', non è proprio il modo in cui pensavo di svegliarmi oggi. Dopo aver avuto la notizia, Malia è entrata e ha detto: papà, hai vinto il Nobel per la Pace ed è il compleanno di Bo (il cane). E poi Sasha ha aggiunto: e sta arrivando un week-end lungo. È bene avere bambini che mantengano le cose entro una prospettiva.[14]
[Consegnando un premio a Bruce Springsteen] In una occasione come questa mi piace ricordare che io sarò anche il presidente, ma lui è e resta il Boss.[15]
2010[modifica]
[Sulla segregazione razziale] È facile cantare in tempi felici. Ma è duro farlo di fronte agli insulti, alle paure, alla minaccia della violenza, in mezzo all'odio o al silenzio dell'inazione: gli inni dei diritti civili aiutarono la causa di un popolo.[16]
2011[modifica]
Ho parlato con lui [Hosni Mubarak] subito dopo il suo discorso, e gli ho detto che ha la responsabilità di dare un senso a quelle parole, di compiere passi e azioni concrete che adempiano a questa promessa. La violenza non è il modo per farsi carico delle lamentele del popolo egiziano. Il soffocare le idee non è mai riuscito a eradicarle. [...] Questo momento di instabilità deve risolversi in un momento di promessa.
I just spoke to him after his speech, and told him he has a responsibility to give meaning to those words, to take concrete steps and actions that deliver on that promise. Violence will not address the grievances of the Egyptian people. Suppressing ideas never succeeds in making them go away. [...] This moment of volatility has to be turned into a moment of promise[17]
Il popolo egiziano ha fatto sentire la sua voce, la sua voce è stata ascoltata, e l'Egitto non sarà mai più lo stesso. [...] Sono veramente pochi i momenti, nelle nostre vite, in cui abbiamo il privilegio di testimoniare il compiersi della storia. Questo è uno di quei momenti.
The people of Egypt have spoken, their voices have been heard, and Egypt will never be the same. [...] There are very few moments in our lives where we have the privilege of witnessing history taking place. This is one of those moments.[18]
Ogni americano, gay, bisessuale e transgender, merita di essere uguale davanti alla legge e godere degli stessi diritti di tutti gli altri cittadini.[19]
2012[modifica]
Nel corso degli anni ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff con partner dello stesso sesso, che ha cresciuto i figli insieme. Quando penso ai nostri soldati, ai nostri aviatori, ai nostri marinai che hanno dovuto lottare tanto per i loro diritti. Sì, a un certo punto ho concluso che per me personalmente è importante andare avanti e affermare che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi.[20]
2013[modifica]
Sulla base della tecnologia acquisita finora, l'Iran necessita circa un anno o un po' di più per produrre armi nucleari. Ma noi ovviamente non vogliamo arrivare vicini a quel punto... Il nostro obiettivo è di accertarci che l'Iran non venga a dotarsi di armi nucleari che metterebbero in pericolo Israele ed innescherebbero una corsa agli armamenti nella Regione.[21]
Ogni paese che riconosce il valore della giustizia deve definire Hezbollah per quello che è: una organizzazione terroristica.[22]
[Sul coming out di Jason Collins] Sembra una persona così meravigliosa. Gli ho detto che non potrei essere più orgoglioso di lui. Uno dei modi per misurare il progresso di questo paese è il riconoscimento che la comuità LGBT meriti il pieno riconoscimento, non la semplice eguaglianza parziale, non solo la tolleranza, ma il riconoscimento che è parte integrante della famiglia americana. E data l'importanza dello sport nella nostra società, una persona che eccelle ai massimi livelli in uno degli sport più seguiti può ancora dire: "Questo è quello che sono e ne sono orgoglioso. Sono ancora un grande campione. Sono alto ancora più di 2 metri, posso battere Shaq [Shaquille O'Neal]". Penso che per i giovani gay e lesbiche che sono alle prese con questi problemi, avere come modello di riferimento una persona che non ha paura, penso sia una grande cosa. E penso che gli americani dovrebbero essere orgogliosi che questo possa essere un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento che tutti possano essere trattati con equità e tutti siano parte di una famiglia e che giudichiamo le persone sulla base del loro carattere e di quello che fanno e non per il loro orientamento sesusale. Sono molto orgoglioso di lui.[23]
Nessuno è più offeso di me dalla legislazione anti-gay e anti-lesbiche che stiamo vedendo in Russia.[24]
Non ho tolleranza alcuna per i Paesi che tentano di trattare le persone gay o lesbiche o transgender in modo intimidatorio o che li danneggi.[24]
[Riferendosi ai Giochi olimpici di Sochi] Se la Russia non avrà atleti gay o lesbiche, il suo team sarà più debole.[24]
Non sono morti invano. Sono degli eroi. Martin Luther King ha dato speranza a milioni di persone. L'America è divenuta più libera e giusta, non solo per gli afro-americani ma anche per i latinos e i gay. Grazie a loro sono cambiati i legislatori, il Congresso, e alla fine anche la Casa Bianca è cambiata. E ora noi abbiamo il dovere di continuare il loro sogno.[25]
[Durante la guerra civile siriana] Il nostro territorio non può essere raggiunto da eventuali attacchi siriani con gas mortali, dobbiamo però evitare in ogni modo che armi chimiche possano essere usate contro di noi.[26]
[Durante la guerra civile siriana] Non sarà un nuovo Iraq e non ci sarà un lungo conflitto qualora decidessimo di entrare in azione. In Siria possiamo utilizzare un approccio che non ci faccia ripiombare in una lunga guerra, o una ripetizione dell'intervento in Iraq.[26]
[Durante la guerra civile siriana] Vogliamo che il regime di Assad comprenda che usare armi chimiche su larga scala contro il proprio popolo, contro donne, bambini, non infrange solo le norme internazionali, e ogni standard di decenza, ma crea anche una situazione in cui gli interessi nazionali degli Stati Uniti vengono colpiti e questo deve cessare.[26]
2014[modifica]
Come è stato ben documentato io ho fumato marijuana quando ero giovane, la considero un'abitudine sbagliata ed un vizio, ma non molto diverso dalle sigarette che ho fumato anche da grande. Ma non penso che sia più pericoloso dell'alcol.[27]
Oggi, nel 2014, è finita da tempo l'epoca in cui i confini potevano essere ridisegnati passando sulla testa dei leader democraticamente eletti. Dobbiamo sostenere il popolo ucraino man mano che si avvicina la data delle elezioni a maggio. È questo il percorso da seguire. Il segretario Kerry sta discutendo con tutti i nostri alleati, incluse anche l'Ucraina e la Russia, per percorrere questa strada, ma, se le violazioni del diritto internazionale continueranno, la determinazione degli Stati Uniti e della comunità internazioanle rimarrà salda.[28]
[Sull'abbattimento del Volo Malaysia Airlines 17.] I separatisti non possono abbattere gli aerei senza armi sofisticate e addestramento che viene dalla Russia. Siamo pronti, se necessario, a rafforzare le sanzioni contro Mosca.[29]
[Sull'abbattimento del Volo Malaysia Airlines 17] Penso che sia troppo presto per noi cercare di capire quali possano essere state le intenzioni di chi ha lanciato missili aria terra, ci sono delle indagini in corso e vedremo quale sarà l'esito... la verità sara sicuramente stabilita. Sappiamo però che i separatisti filroussi hanno sicuramente lanciato questo missile che ha colpito l'aereo ... bisogna che chi ha commesso questo terribile attacco venga assicurato alla giustizia.[29]
[Sull'abbattimento del Volo Malaysia Airlines 17.] L'intelligence ci dice che sono stati i filorussi a lanciare il missile che ha abbattuto il Boeing 777 della Malaysia Airlines.[30]
[L'Iran] È un paese grande e sofisticato, con molto talento.[31][2]
L'ISIS non è musulmano. Nessuna religione perdona lo sterminio di innocenti, e la maggior parte delle vittime dell'Isis sono stati dei musulmani. (da un discorso ufficiale del 9 settembre 2014)
ISIL is not "Islamic." No religion condones the killing of innocents, and the vast majority of ISIL's victims have been Muslim.[32]
2015[modifica]
Gruppi come al Qaida e ISIS sfruttano la rabbia crescente tra la popolazione quando questa sente che ingiustizia e corruzione non lasciano possibilità di migliorare la propria vita.[33]
Provano a dipingersi come leader religiosi, come guerrieri santi che difendono l'Islam. È per questo che l'ISIS presume di potersi dichiarare lo Stato islamico. Propagandano l'idea che l'America, e in generale l'Occidente, è in guerra con l'Islam. In questo modo riescono a reclutare. In questo modo riescono a rendere i giovani dei fondamentalisti. Non dobbiamo accettare la loro premessa perché è una bugia. E non dobbiamo neanche concedere a questi terroristi la legittimazione religiosa che cercano. Non sono leader religiosi. Sono terroristi. E non siamo in guerra con l'Islam. Siamo in guerra con chi ha corrotto l'Islam. (da un discorso fatto a un summit contro il terrorismo a Washington D.C. il 18 febbraio 2015)
They try to portray themselves as religious leaders, holy warriors in defense of Islam. That's why ISIL presumes to declare itself the Islamic state. And they propagate the notion that America and the west generally is at war with Islam. That's how they recruit. That's how they try to radicalize young people. We must never accept the premise that they put forward because it is a lie. Nor should we grant these terrorists the religious legitimacy that they seek. They are not religious leaders. They are terrorists. And we are not at war with Islam. We are at war with people who have perverted Islam.[34]
L'ISIS è un'emanazione diretta di Al Qaida in Iraq che è stata generata dalla nostra invasione. È un esempio di conseguenza indesiderata, ed è per questo che dovremmo in generale prendere bene la mira prima di sparare.
ISIL is direct outgrowth of Al-Qaida in Iraq that grew out of our invasion. Which is an example of unintended consequences, which is why we should generally aim before we shoot.[35]
[Su Usain Bolt.] Nessuno è mai stato più veloce di questo qui, nessuno, di tutti i miliardi di persone.[36]
[Incontrando Raul Castro durante il Summit delle Americhe di Panama.] La Guerra fredda è finita da molto tempo e francamente non ho voglia di combattere una battaglia cominciata molto prima della mia nascita.[37]
Citazioni su Barack Obama[modifica]
Barack Obama, premio Nobel per la Pace, ha dichiarato di "non escludere un attacco militare all'Iran". Il presidente israeliano Shimon Peres, premio Nobel per la Pace, ha affermato: "L'attacco all'Iran è sempre più vicino". Perché non diamo anche un bel premio Nobel per la Pace, alla memoria, al vecchio Adolf Hitler? (Massimo Fini)
Berlusconi e Sarkozy si muovono sulla stessa rotta, individualismo e liberismo sfrenati. Non mi riconosco in quei governi. Il mio presidente è Obama. Ho tifato per lui alle primarie, ho brindato alla sua vittoria. (Patrice Chéreau)
Credo che quel che è successo sia molto importante e poteva accadere solo in America. Inoltre non sarebbe potuto accadere senza Internet perché è stato il web a fornire la capillarità necessaria. YouTube da solo ha giocato un enorme ruolo. Piace dire che Kennedy fu eletto grazie alla televisione. Se è così, allora Obama è stato eletto grazie a YouTube. (Nicholas Negroponte)
D'istinto vedo molte analogie fra Obama e Berlusconi. Rompono entrambi gli schemi precostituiti: non sono per nulla ideologici, fondano le loro leadership su un carisma comunicativo personale unico. (Sandro Bondi)
È stato un eccellente stratega della propria campagna elettorale. Ha battuto Hillary Clinton, una professionista della politica. Barack Obama sarà ricordato per avere ridestato la passione politica in America. (Nico Perrone)
Ho detto al Presidente [Medvedev] che Obama ha tutto per poter andare d'accordo con lui: perché è giovane, è bello e anche abbronzato e quindi penso che si possa sviluppare una buona collaborazione. (Silvio Berlusconi)
[Fingendo di leggere un SMS] In più il presidente americano mi ha... eeeh... Lo devo leggere? Mi ha offerto di essere il suo collaboratore più vicino. Questo per me vuol dire essere un grande onore, perché io e Obama siamo diventati amici per la pelle: lui sente me e io sento lui, nel senso che c'è un connubio molto molto forte. (Richard Benson)
L'ho incontrato alla Casa Bianca. È incredibile che un afro-americano sia arrivato in quella posizione, specie dopo le sofferenze che abbiamo subito, dopo quello che succedeva in America solo 40 anni fa. Volevo incontrarlo a tutti i costi, è stato emozionante. (Serena Williams)
Mi scuso con il presidente Obama e gli altri presenti. Ho detto al presidente Obama che mi emoziono molto a parlare della rivoluzione. Mi scuso con lui perché il presidente Obama non ha responsabilità per questo. Io credo che il presidente Obama sia un uomo onesto. (Raúl Castro)
Obama crede nella libertà e nello stato di diritto. Putin nel denaro, negli affari e nel potere. (Boris Nemcov)
Obama è un capo di governo chiamato a fare i conti con una società pluralista. Questo è un dato da tener presente se si vogliono davvero capire le sue parole. (Georges Marie Martin Cottier)
Obama si preoccupa troppo di piacere, è la sua ossessione. Ma il nuovo presidente deve capire che un conto è fare pubbliche relazioni, un altro credere di potere veramente seguire una politica bipartisan, perché in questo caso sta perdendo tempo. (Tina Brown)
Sul piano della lotta al terrorismo internazionale, dovremo vedere Obama alla prova, perché questo è il vero banco di prova. L'America è la democrazia di riferimento per quanti vogliano affermare i valori della libertà, minacciati dal fondamentalismo, dal terrorismo islamico. Su Obama gravano molti interrogativi; con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta. (Maurizio Gasparri)
Obama è un grande fautore della pace eccetera, e anche dei droni. Lui pensa che la maniera di curare qualcuno di al Qaida è di mandargli un missile da un drone, mentre Gino Strada con me ha detto in televisione che avrebbe curato gli SS, se era in tempo di guerra, perché Emergency non fa differenze. Quindi tu curi le SS, lui esce e uccide altre trenta persone. (Edward Luttwak)
Obama ha fatto una scelta coraggiosa. In Italia siamo talmente indietro che credo sarà premiato chi sarà capace di aprire questa partita dei diritti in modo concreto. A parole, ad esempio, c'è una grandissima intesa sul tema delle unioni civili, però nessuno ha il coraggio di trasformare questi progetti in qualcosa di concreto. Tutto ciò che riguarda la sfera dei diritti delle persone, da noi, non arriva mai ad una conclusione pratica. Per questo dovremmo prendere esempio da Obama. In un momento in cui puoi garantire poco alle persone sui temi sociali, del welfare e dell'assistenza, perché c'è la crisi, ci sono dei diritti immateriali che garantiscono alle persone più felicità, che non costano niente, ma che cambiano la vita delle persone. (Flavia Perina)
Quest'uomo offre cambiamento e speranza. Le due cose in cui avevamo smesso di credere. Per la prima volta dopo otto anni mi sento di nuovo orgogliosa di essere americana. (Anne Hathaway)

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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HUgo CHavez

Il presidente venezuelano Hugo Rafael Chávez Frías nasce a Sabaneta (nello stato di Barinas, Venezuela) il 28 luglio 1954.

Figlio di Hugo de los Reyes Chávez, maestro rurale che a causa delle ristrettezze economiche, per mantenere la numerosa famiglia è obbligato ad affidare due dei suoi figli, il piccolo Hugo ed il fratello maggiore, alla nonna paterna Rosa Inés, anche lei residente a Sabaneta; Hugo cresce quindi con la nonna in una tipica casetta fatta di paglia e fango secco.

Hugo Chavez si arruola nell'Accademia di Arti Militari Venezuelana all'età di 17 anni. Ottenuta la laurea continua gli studi di Scienze poitiche presso l'Università Simon Bolívar di Caracas, che però lascerà senza conseguire alcun titolo.

In questi anni di Chávez insieme ai propri compagni sviluppano una dottrina nazionalista di sinistra cosiddetta "Bolívariana", ispirata dalla filosofia del rivoluzionario venezuelano dell'800 Simón Bolívar e dal pensiero di ideologi comunisti e socialisti come Marx e Lenin. In questi anni Chavez si dedica inoltre ad attività culturali ed eventi sportivi, preticando il baseball ed il softball (anche a livello agonistico nazionale), scrivendo poesie, racconti e opere teatrali.

Di Simón Bolívar assorbe il pensiero, soprattutto sui temi dell'integrazione e costituzione "Gran Colombia", progetto sognato ma mai realizzato che vedeva l'unione politica ed economica di Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia. Di indole ribelle, Hugo Chavez si era spesso messo nei guai per non condividere le azioni di repressione dell'Esercito (a quei tempi utilizzato come strumento di repressione ad ausilio della Polizia). Nasce così l'ideologia "Bolívariana", che inizialmente si sviluppa all'interno delle Forze Armate, dando vita nel 1983 al "Movimiento Bolívariano MBR-200", costituito per la maggior parte dai cadetti della promozione "Simón Bolívar" che si erano laureati nel 1975.

Chavez viene promosso al grado di colonnello nel 1991; l'anno seguente è protagonista di un colpo di stato da parte delle forze militari (4 febbraio 1992) che tenta di rovesciare il legittimo presidente Carlos Andrés Pérez. Il golpe fallisce (causando - secondo le voci ufficiali del Ministero della Difesa - 14 morti e 53 feriti): Chávez viene arrestato ed imprigionato.

Il suo arresto suscita un ampio movimento popolare che ne chiede la liberazione: torna in libertà nel 1994 grazie a un'amnistia, con la conseguenza che deve abbandonare l'esercito.

Il suo progetto politico comincia a prendere forma già durante gli anni di detenzione. Conquistatosi un vastissimo consenso presso le fasce popolari, nel 1997 Chávez crea il partito politico "Movimento Quinta Repubblica" (o MVR) alla guida del quale vince le elezioni presidenziali del 6 dicembre 1998 (56,2% dei voti). La "Quinta Repubblica" porta in sé il significato di una nuova costituzione e un nuovo ordinamento giuridico.

Vince grazie alle sue promesse di aiuto per la maggioranza povera della popolazione; indìce subito un referendum, primo nella storia del Venezuela, per chiedere al popolo il consenso alla stesura di una nuova costituzione: i voti favorevoli superano l'80%.

Nel dicembre del 1999, nasce la nuova costituzione, confermata da un altro referendum. Tra i punti più significativi vi sono l'attenzione ai diritti umani, il passaggio della struttura dello stato da una democrazia rappresentativa ad una nuova forma chiamata "Democrazia Participativa y Protagonica", l'istituzione del "referendum revocatorio" per tutte le cariche elettive, presidente compreso, nella seconda metà del mandato, la modifica del nome dello stato del Venezuela in "Repubblica Bolívariana del Venezuela", la modifica della durata del mandato presidenziale da cinque a sei anni, con possibilità di una sola rielezione.

Approvata la nuova costituzione, tutte le cariche pubbliche elettive si sottopongono al voto popolare ed anche Chávez rimette il suo mandato, ricandidandosi alle nuove elezioni presidenziali. Viene confermato a larga maggioranza (59,5%) il 30 luglio del 2000, e avvia l'attuazione della nuova costituzione, chiamando questa fase "Rivoluzione Bolívariana Pacifica".

Rieletto ancora nel 2006, in Venezuela Chávez lancia le Missioni Bolívariane, i cui obiettivi sono quelli di combattere le malattie, l'analfabetismo, la malnutrizione, la povertà e i mali sociali in genere. In politica estera si muove contro il "Washington Consensus" sostenendo modelli di sviluppo economico alternativi, richiedendo la cooperazione dei paesi più poveri del mondo, specialmente di quelli sudamericani.

Malato di cancro dal giugno 2011 viene ripetutamente operato in Venezuela e a Cuba: in seguito all'aggravarsi delle sue condizioni di salute, Hugo Chavez muore a Caracas il 5 marzo 2013 all'età di 58 anni.






buona giornata

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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

GIorgione, pseudonimo di Giorgio Barbarella o Zorzi da Castelfranco (Castelfranco Veneto, 1478 circa – Venezia, 1510), è stato un pittore italiano.

Nonostante la grande popolarità dell'artista ancora in vita, la sua è una delle figure più enigmatiche della storia della pittura[1]. Non ha firmato alcuna opera e la ricostruzione del suo catalogo, nonché la determinazione dei significati iconografici di molte sue opere, sono oggetto di numerose controversie e dibattiti tra gli studiosi[1]. Fu attivo sulla scena pittorica veneziana per poco più di dieci anni, segnando un'apparizione repentina ma sfolgorante, che nella storiografia artistica ha poi assunto proporzioni leggendarie[1]. Anche restringendo al massimo il suo catalogo e volendo ridimensionare i commenti iperbolici che seguirono la sua morte, la sua attività segnò sicuramente una svolta epocale nella pittura veneta, imprimendo una decisiva svolta verso la "Maniera Moderna".

"Giorgione" era il soprannome legato probabilmente alla sua alta statura fisica. Giorgione stesso fu comunque sfuggente, inafferrabile e misterioso: a Gabriele D'Annunzio appariva "piuttosto come un mito che come un uomo".

BA

notte




Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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lampaDINA e lampaDario ha scritto:

china46 ha scritto:

GIorgione, pseudonimo di Giorgio Barbarella o Zorzi da Castelfranco (Castelfranco Veneto, 1478 circa – Venezia, 1510), è stato un pittore italiano.

Nonostante la grande popolarità dell'artista ancora in vita, la sua è una delle figure più enigmatiche della storia della pittura[1]. Non ha firmato alcuna opera e la ricostruzione del suo catalogo, nonché la determinazione dei significati iconografici di molte sue opere, sono oggetto di numerose controversie e dibattiti tra gli studiosi[1]. Fu attivo sulla scena pittorica veneziana per poco più di dieci anni, segnando un'apparizione repentina ma sfolgorante, che nella storiografia artistica ha poi assunto proporzioni leggendarie[1]. Anche restringendo al massimo il suo catalogo e volendo ridimensionare i commenti iperbolici che seguirono la sua morte, la sua attività segnò sicuramente una svolta epocale nella pittura veneta, imprimendo una decisiva svolta verso la "Maniera Moderna".

"Giorgione" era il soprannome legato probabilmente alla sua alta statura fisica. Giorgione stesso fu comunque sfuggente, inafferrabile e misterioso: a Gabriele D'Annunzio appariva "piuttosto come un mito che come un uomo".

BA

notte






Giorgio Bassani
(CH)



Giorgio Bassani
Bologna, 4 marzo 1916
– Roma, 13 aprile 2000
è stato uno scrittore, filosofo, saggio e poeta
ebreo italiano.

Vincitore del Premio Strega

Vincitore del Premio Viareggio

Vincitore del Premio Campiello

Vincitore del Premio Feltrinelli

Vincitore del Premio Bagutta per la narrativa, saggistica e poesia.


Bassani nacque a Bologna il 4 marzo 1916,
figlio di Angelo Enrico Bassani (1885-1948), che fu anche presidente
della SPAL tra il 1921 e il 1924, e di Dora Minerbi (1893-1987),
ambedue benestanti ebrei ferraresi.
Fratello di Paolo e Jenny, trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Ferrara.
Alle scuole elementari per tre anni condivide il banco con Lanfranco Caretti.
Nel 1926 è ammesso al Regio Liceo Ginnasio "L. Ariosto"
dove frequenta i cinque anni del ginnasio e i tre del liceo e dove,
nel 1934, consegue la maturità.
Nell'archivio storico del liceo sono conservati numerosi documenti che
riguardano il giovane Bassani negli anni della sua formazione e alcuni,
in fotocopia, accompagnati da fotografie dell'epoca, sono esposti nell'atrio
a lui dedicato presso la sede dello stesso liceo.

In questi anni, mostra un vivo interesse per la musica, ma presto rinuncia
a questa passione per dedicarsi alla letteratura.
Un'altra passione che l'accompagnerà tutta la vita è il tennis.
Nel 1935 si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università di Bologna,
che frequenta da pendolare e dove, nonostante le leggi razziali,
si laurea nel 1939 con una tesi su Niccolò Tommaseo, discussa
con Carlo Calcaterra. Negli anni di studio diviene amico di Attilio
Bertolucci con il quale ammira la pittura di Giorgio Morandi e i saggi
sull'arte di Roberto Longhi.
Altre persone che frequenta nel periodo sono, tra gli altri, Giuseppe Dessì,
Carlo Ludovico Ragghianti e Augusto Frassineti.

Nel 1940 esce la sua prima opera Una città di pianura,
che pubblica sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi (il nome è quello
dello zio Giacomo Minerbi, fratello di Dora, mentre il cognome è della
nonna materna Emma Marchi). Insegna italiano e storia agli studenti ebrei
espulsi dalle scuole pubbliche, preparati privatamente nella scuola
ebraica di via Vignatagliata, e si trasforma in attivista politico clandestino.
Come antifascista viene rinchiuso, nel 1943, per alcuni mesi,
nella prigione di via Piangipane. Liberato, sposa Valeria Sinigallia, entra
in clandestinità e lascia Ferrara, prima per Firenze e, subito dopo,
per Roma, dove trascorrerà il resto della vita come scrittore e uomo pubblico.
Nel 1944 pubblica le poesie Storie dei poveri amanti e altri versi,
mentre nel 1947 scrive una seconda raccolta di versi Te lucis ante.
Nel 1948 Marguerite Caetani, che fonda e cura la pubblicazione della
rivista letteraria "Botteghe Oscure", invita Bassani a redigerla.
Al 1953 risale Passeggiata prima di cena, al 1955 Gli ultimi anni di Clelia Trotti.
Lo stesso anno diventa anche redattore della rivista "Paragone",
fondata nel 1950 da Roberto Longhi e Anna Banti,
nella cui redazione conosce, tra gli altri, Pier Paolo Pasolini.

Su "Botteghe Oscure" introduce agli italiani il lavoro letterario più
diverso di autori quali Dylan Thomas, René Char,
Roger Caillois, Henri Michaux, Georges Bataille, Maurice Blanchot,
Robert Graves, Wystan Hugh Auden, Antonin Artaud o Truman Capote,
e fa pubblicare Mario Soldati, Carlo Cassola, Giorgio Caproni e Italo Calvino,
oltre agli amici Bertolucci e Pasolini. Intanto nascono i figli Paola (nel 1945)
ed Enrico (nel 1949) e collabora a sceneggiature di film di Mario Soldati,
Michelangelo Antonioni, Alessandro Blasetti e Luigi Zampa.

Ormai frequenta parecchi intellettuali dell'epoca, a Roma
e in frequenti viaggi fuori Roma, in particolare il critico Niccolò Gallo
e la redazione di "Officina" (fondata da Pasolini con altri bolognesi).
Nel 1955 fonda l'associazione "Italia Nostra".
Nel 1956 pubblica le Cinque storie ferraresi,
con le quali vince il Premio Strega.
Nel 1957 è docente di storia del teatro all'Accademia nazionale d'arte
drammatica "Silvio D'Amico" (fino al 1967).
Al 1958 risale la pubblicazione de Gli occhiali d'oro in cui illustra
l'omosessualità quale motivo di emarginazione.
In qualità di consulente e direttore editoriale della Feltrinelli,
Bassani riesce a far pubblicare Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi
di Lampedusa e aiuta diversi altri, come Manlio Cancogni,
Antonio Delfini o Franco Fortini.
Tra gli stranieri aiuta a divulgare Jorge Luis Borges,
Edward Morgan Forster, Ford Madox Ford, Karen Blixen e soprattutto
Boris Pasternak il cui Il dottor divago è un'anteprima mondiale
e un grande successo di vendite. Nel 1960 pubblica Una notte
del '43 e Le storie ferraresi, che raccoglie il meglio della sua produzione
narrativa (ma chiude "Botteghe Oscure", sul cui ultimo numero scrive
un Congedo).
Collabora oramai anche alle più prestigiose riviste e ad alcune testate
giornalistiche di alto livello: Approdo, La Fiera Letteraria, Letteratura,
Nuovi Argomenti, Il Mondo, Officina, Corriere della Sera.

Continua inoltre come sceneggiatore con Luchino Visconti e Luis Trenker,
mentre Florestano Vancini decide di portare sullo schermo
La lunga notte del '43. Il massimo successo editoriale lo ottiene
nel 1962, con la pubblicazione del romanzo di formazione
Il giardino dei Finzi-Contini, scritto all'Hotel Le Najadi di Santa Marinella,
opera che gli assicura il Premio Viareggio di quell'anno:
rappresenta la più completa espressione del suo mondo,
dal piano formale e stilistico all'esperienza morale, intellettuale
e politica, raccontando sul filo della memoria la realtà della ricca
borghesia ebrea a Ferrara durante il fascismo a partire dalle
leggi razziali. Vittorio De Sica ne farà un film dal quale però
Bassani terrà sempre le distanze.

Nel 1963 si amareggia per gli attacchi del Gruppo 63 e,
a seguito della pubblicazione di Fratelli d'Italia di Alberto Arbasino,
a cui aveva consigliato una revisione, ma che Giangiacomo Feltrinelli
fa uscire presso un'altra collana, lascia la casa editrice.
Nel 1964 esce Dietro la porta (e in francese, presso Gallimard,
Les lunettes d'or et autres histoires de Ferrare che apre la lunga
serie di traduzioni all'estero della sua opera).
È vicepresidente della "RAI" (incarico che lascia l'anno successivo)
e dal 1965 presidente di "Italia Nostra".
Intanto si allontana dal PSI per avvicinarsi ai repubblicani di Ugo La Malfa,
amico di vecchia data.

Nel 1966 viene scelto come presidente della giuria della Mostra
internazionale d'arte cinematografica di Venezia
.
L'anno dopo acquista una casa al mare a Maratea e dal 1968,
per una quindicina di anni, vi trascorre le estati.
Molte delle sue poesie raccolte in "Epitaffio" e "In gran segreto"
prendono spunto da Maratea e dal retroterra lucano e sono ispirate
a Anne-Marie Sthelhein, americana d'origine che viveva a Parigi,
con cui Bassani aveva una intensa relazione amorosa.
Pubblica L'airone (1968, vincitore del Premio Campiello),
e L'odore del fieno (1972), Dentro le mura (1973,
riscrittura delle storie ferraresi), fino a Il romanzo di Ferrara
(1974, nel 1980 nella sua versione definitiva).

Intanto nel 1971 è nominato chevalier presso la Legion d'onore
francese e tiene lezioni in qualche università statunitense e canadese.
Nel 1978 conosce l'americana Portia Prebys, con la quale convive dal
1991 al 2000, anno della sua morte. Nel 1982 pubblica la raccolta
di tutte le sue poesie in In rima e senza e nel 1984 la raccolta di tutti
i suoi saggi e le sue riflessioni critiche in Di là dal cuore.
Altre pubblicazioni sono Storie dei poveri amanti e altri versi (1945),
Un'altra libertà (1951), Le parole preparate (1967), In gran segreto (1978).
Nel 1983 vince il Premio Bagutta con In rima e senza.

Nel 1987 esce Gli occhiali d'oro, film diretto da Giuliano Montaldo,
poi ottiene ancora il Premio Pirandello (1987) e il Premio Feltrinelli
(per la carriera, 1992). Nel 1998 le sue opere vengono raccolte in un
volume de I Meridiani di Mondadori. Muore a Roma il 13 aprile 2000
dopo un lungo periodo di malattia. È sepolto, per sua esplicita volontà
testamentaria, a Ferrara, nel cimitero ebraico di via delle Vigne,
a ridosso di quelle mura di cui Bassani, come Presidente di "Italia Nostra",
ha promosso il restauro.

Qui dove Bassani ha immaginato la tomba dei Finzi-Contini,
il comune di Ferrara ha voluto ricordarlo con un monumento,
frutto della collaborazione fra l'architetto Piero Sartogo e lo scultore
Arnaldo Pomodoro. Sempre a Ferrara gli è stata intitolata la Biblioteca
comunale del Barco ed il parco urbano a nord della città, mentre a
Codigoro la Biblioteca comunale Giorgio Bassani ospita la sede principale
della Fondazione Giorgio Bassani con lo Studio e le Biblioteche dello scrittore
ferrarese.
In un apposito spazio è stato ricostruito lo studio dello scrittore,
con il primo nucleo della sua biblioteca
privata - circa 1.500 volumi - e molti oggetti personali.


Bassani ha doppiato Orson Welles,
il "regista nella finzione" nel film La ricotta,
episodio diretto da Pier Paolo Pasolini del film Ro.Go.Pa.G. (1963)

http://poesia.blog.rainews.it/2011/11/29/intervista-inedita-a-giorgio-bassani-cosi-ho-raccontato-gli-ebrei/


Dina & Dario
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dany61
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CHantal GRoot (Amsterdam, 19 ottobre 1982) è una nuotatrice olandese. Specializzata nella farfalla e nello stile libero, ha conquistato un bronzo olimpico all'Olimpiade di Atene 2004.

Assieme alle velociste olandesi Hinkelien Schreuder, Inge Dekker e Marleen Veldhuis ha vinto l'oro, con l'allora record del mondo, nella 4x100 m sl ai mondiali in vasca corta di Shanghai nel 2006.
Vincitrice di 4 bronzi europei nei 50 m farfalla, e di varie medaglie europee con le staffette olandesi (compresi 3 ori nella 4x50 m sl in tre edizioni consecutive degli europei in vasca corta dal 2003 al 2005).

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china46
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GRazia Di MIchele (Roma, 9 ottobre 1955) è una cantautrice italiana.

Da giovanissima, con Chiara Scotti e Clelia Lamorgese fonda il gruppo musicale "Ape di vetro", di chiara ispirazione politica. Il gruppo accompagna gli Stradaperta, gruppo musicale che negli anni '80 diviene il gruppo ufficiale di Antonello Venditti, aprendone i concerti. "Ape di vetro" canta canzoni impegnate, su temi scottanti e di attualità, come l'aborto, ma canta anche preziose cover di grandi gruppi folk/Rock_acustici di quegli anni (Crosby, Still, Nash & Young). Si esibisce a Lanciano, poi in Sicilia, a Modica, raccogliendo consensi; in quegli anni "Ape di vetro" compare anche a "Radio città futura" (storica emittente di quegli anni politicizzati), per una intervista sul gruppo, la sua nascita e il suo messaggio politico. L'esperienza si protrae solo per pochi anni.[1]

La sua prima esibizione da solista al Folkstudio è del 1977[2]. La voce particolare e la forte capacità espressiva vengono subito notate dagli addetti ai lavori. In quegli anni lavora in un circolo culturale a Roma, il "Johann Sebastian Bar" fondato da Gaspare Pignatelli,Elio Piras, Bracaglia e Marsili (locale culto anni '70 dove la RAI "provava" i suoi artisti come Alberto Camerini e il duo Zuzzurro e Gaspare) e lavora come disc-jockey in radio.

Il suo primo album, prodotto da Vincenzo Micocci, si intitola Cliché ed esce nel 1978. Prevalgono temi femministi e socialmente impegnati
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dany61
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MIchele MAlaspina (Genova, 16 agosto 1908 – Roma, 13 gennaio 1979) è stato un attore, doppiatore e sceneggiatore italiano.

Oltre che nel doppiaggio cinematografico, è stato attivo anche come attore teatrale. In televisione ha interpretato lavori di prosa e sceneggiati televisivi, fra cui La Pisana e L'assassinio dei fratelli Rosselli.

Assieme a Luigi Capuano e a Nando Bruno curò il soggetto del film Bellezze a Capri, da lui interpretato nel 1951.

È morto all'età di 70 anni.

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Enza
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MArio Puzo

Figlio di emigranti campani, penultimo di otto fratelli, Mario Puzo è nato a New York il 15 ottobre 1920. Dopo il servizio militare svolto durante la II guerra mondiale ha studiato alla Columbia University. Il suo nome è legato al successo planetario del romanzo "Il Padrino", pubblicato nel 1969, poi diventato film di culto per la regia di Francis Ford Coppola; nella sceneggiatura del film, poi diventato una serie, c'è la mano di Puzo, per la quale ha vinto l'Oscar.

Cresciuto a Little Italy, la "cucina dell'inferno" (Hell's kitchen), come ebbe a definirla lui stesso con frase efficacissima, è anche riuscito a descriverla benissimo in molte sue pagine.

Fedele a un modello narrativo di vigoroso e documentato realismo, con i suoi romanzi ha fotografato alcuni aspetti di grande rilievo della realtà americana, passando dal mondo della mafia e dell'immigrazione italiana ("Il padrino", "L'ultimo padrino", "Mamma Lucia", "Il siciliano"), agli abissi di Las Vegas e Hollywood ("I folli muoiono") fino al mito kennedyano ("Il quarto K"). Le sue ultime opere, apparse postume, sono "Omertà" e "La famiglia", completato dalla sua compagna Carol Gino.

Grazie comunque alle ventun milioni di copie vendute in tutto il mondo del suo maggior best-seller si è potuto poi permettere una vita a ben più alti livelli.

"Il Padrino" rappresenta un affresco della società mafiosa e della sue logiche, senza eguali. I legami della "famiglia", i rituali del "rispetto", gli intrecci tra potere politico e malavita, gli spietati regolamenti di conti, la vita quotidiana dei boss e dei loro sicari, il ruolo dei consigliori, la capillare organizzazione degli affari illeciti, gli amori, i matrimoni, i funerali, i tradimenti e le vendette: Mario Puzo ha messo vita e verità in ogni più piccolo particolare realizzando un quadro narrativo di grande impatto.

Divenuto ormai un monumento, dopo aver collaborato con l'industria cinematografica per la scrittura di numerose altre sceneggiature, è scomparso il 2 luglio 1999 a Bay Shore, Long Island.





CA



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china46
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CAmilla Belle ROuth (Los Angeles, 2 ottobre 1986) è un'attrice statunitense di origine brasiliana.
Nata a Los Angeles, figlia dello statunitense Jack Wesley Routh, imprenditore edile e compositore di musica country, e della brasiliana Cristina, stilista. Ha studiato alla St. Paul the Apostle Catholic School ed in seguito alla Marlborough School, prestigiosa scuola esclusivamente femminile. Parla inglese, portoghese e spagnolo.
All'età di cinque anni debutta in televisione, recitando nel thriller della NBC Trapped Beneath the Earth. Debutta al cinema nel film La piccola principessa, mentre il suo primo ruolo da protagonista sul grande schermo arriva nel 2000, quando interpreta Sydney Miller nel film Un tuffo nel passato. Dall'età di sei anni compare inoltre in molti spot pubblicitari. In seguito ha partecipato a numerosi altri film tra cui Amori & incantesimi, Il mondo perduto - Jurassic Park, Verità apparente. Nel 2005 recita al fianco di Daniel Day-Lewis in La storia di Jack & Rose, nello stesso anno recita nel film indipendente The Chumscrubber. È stata protagonista, al fianco di George Clooney di uno spot televisivo per la Nespresso. Nel 2006 recita nel film Chiamata da uno sconosciuto, remake di un omonimo film del 1979. Nel 2008 è co-protagonista, al fianco di Steven Strait, in 10.000 A.C., film epico di Roland Emmerich. Nel 2009 compare sul grande schermo, affiancata da Chris Evans e Dakota Fanning, nel film Push. Nel 2010 recita insieme a Kevin Spacey nel film Professione inventore e nel 2011 interpreta Nora nel film From Prada To Nada, una rivisitazione in salsa messicana del romanzo di Jane Austen Ragione e sentimento. Sempre nel 2011 recita nella parte di Melissa in Breakaway, una commedia sportiva indo-canadese. Successivamente, nel 2012, Camilla Belle recita nel film Open Road insieme a Andy Garcia. In questo film di origini brasiliane interpreta la protagonista Angie, un'artista di strada che parte in viaggio per scoprire se stessa e risolvere i suoi problemi col passato. Nel 2013 partecipa al film americano Cavemen con protagonista Skylar Astin. Inoltre prende parte ad alcune produzioni ancora in sviluppo come I Brake for Gringos di Fernando Lebrija e il film argentino Amapola, basato sulla commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate. Belle entra anche nel cast di The American Side, un poliziesco basato sulla vita di Nicola Tesla, inoltre è stata annunciata la sua partecipazione con Kellan Lutz a Love, is all you need?, film dove si affrontano temi di discriminazione sociale quali l'omosessualità.



buonasera
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ROger Brooke TAney (Contea di Calvert, 17 marzo 1777 – Washington, 12 ottobre 1864) è stato un politico statunitense.
Nel 1831 divenne procuratore Generale degli Stati Uniti ed in seguito segretario al Tesoro presso il Presidente Andrew Jackson. Il caso Dred Scott contro Sandford nel 1856 lo vide presenziare la Corte Suprema degli Stati Uniti, la sentenza fece scalpore all'epoca in quanto dichiarò che Dred Scott era uno schiavo, non un cittadino, e quindi non aveva diritti in base alla costituzione. La contea di Taney viene chiamata così in suo onore.

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TAhar Ben Jelloun

Tahar Ben Jelloun è uno degli autori marocchini più conosciuti in Europa. Nasce a Fèz il giorno 1 dicembre 1944 dove trascorre la sua giovinezza. Ben presto, però, si trasferisce prima a Tangeri, dove frequenta il liceo francese, e poi a Rabat. Qui si iscrive all'università "Mohammed V" dove si laurea in filosofia.

Intorno ai primi anni '60 Ben Jelloun inizia la sua carriera di scrittore ed è in questo periodo che partecipa attivamente alla stesura della rivista "Souffles" che diventerà uno dei movimenti letterari più importanti del Nord-Africa. Fa la conoscenza di uno dei personaggi più importanti del momento, Abdellatif Laâbi, giornalista e fondatore di "Souffles", da cui trae innumerevoli insegnamenti e con cui elabora nuove teorie e programmi.

Contemporaneamente porta a termine la sua prima collezione di poesie intitolata "Hommes sous linceul de silence" che viene pubblicata nel 1971.

Dopo aver conseguito la laurea in filosofia si trasferisce in Francia dove frequenta l'università di Parigi. Qui ottiene il dottorato realizzando uno studio sulla sessualità degli immigrati nord-africani in Francia, studio da cui, intorno alla seconda metà degli anni '70, scaturiranno due testi importanti quali "La Plus haute des solitudes" e "La Reclusion solitaire". In queste due opere si sofferma ad analizzare la condizione degli emigrati magrebini in Francia che, fuggiti dal proprio paese con l'intento di cambiare vita, di migliorare la propria posizione sociale, sono diventati i nuovi schiavi di antichi padroni.

Pian piano la sua voce comincia a farsi sentire ma l'eco di queste parole si farà più intenso e penetrante con la pubblicazione di due opere importantissime quali "L'Enfant de sable" e "La Nuit sacrée", quest'ultima vincitrice del premio Goncourt che lo ha designato quale scrittore di fama internazionale. Da allora i suoi testi sono diventati sempre più numerosi mentre il genere letterario in cui si è distinto si è diversificato nel tempo.

Ha scritto novelle, poesie, opere teatrali, saggi, riuscendo ad apportare in ognuna delle sue opere elementi innovativi rispetto alla tradizione a cui egli stesso guardava e, contemporaneamente, la sua scrittura si è evoluta di giorno in giorno. Le tematiche trattate sono molteplici ma si basano tutte su argomenti scottanti e sempre attuali come l'emigrazione ("Hospitalité française"); la ricerca d'identità ("La Prière de l'absent" e "La Nuit sacrée"), la corruzione ("L'Homme rompu").

Diversa è anche l'ambientazione delle storie tant'è vero che dal Marocco di "Moha le fou", "Moha le sage", o "Jour de silence à Tanger", si passa a testi ambientati in Italia ed in particolare a Napoli ("Labyrinthe des sentiments" e "L'Auberge des pauvres"). A questa lunghissima lista di opere ne va aggiunta una, più recente, "Cette aveuglante absence de lumière" che, nonostante le critiche ne abbiano accompagnato la pubblicazione, ha impressionato il pubblico per la sua forza, per la sua scrittura che pare aver raggiunto in queste pagine il suo punto più alto.




JE




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china46
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JElena KArleuša Tošic nata il 17 agosto 1978), in arte sotto il suo nome da ragazza Jelena Karleuša , è un serbo artista pop, personaggio televisivo, ex editorialista e attivista per i diritti umani. Si alzò a fama con il suo album di debutto Ogledalce (1995), e da allora ha guadagnato popolarità in tutto il ex Jugoslavia . E 'sposata con il giocatore di football, Duško Toši#263; , con il quale ha due figlie.


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dany61
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KAspar CApparoni, nome d'arte di Gaspare Capparoni (Roma, 1º agosto 1964), è un attore italiano.
Nato a Roma il primo agosto del 1964, frequenta la Deutsche Schule di Roma[1]. Dopo aver esordito, all'età di 18 anni, in teatro grazie a Giuseppe Patroni Griffi, con il quale lavorerà per vent'anni, nel 1984 è nel cast del film Phenomena, diretto da Dario Argento, a cui fanno seguito: Colpi di luce (1985), regia di Enzo G. Castellari, Il commissario Lo Gatto di Dino Risi, Gialloparma (1999), regia di Alberto Bevilacqua, Encantado (2002), diretto da Corrado Colombo, Il ritorno del Monnezza (2005), diretto da Carlo Vanzina, Two families di Romano Scavolini, Il sole nero quest'ultimo con Valeria Golino, del 2007.

Lavora anche in varie fiction televisive, tra cui ricordiamo: la soap opera Ricominciare (2000), la miniserie Piccolo mondo antico, le serie Incantesimo 4 (2001) ed Elisa di Rivombrosa (2003), La caccia (2005), miniserie diretta da Massimo Spano, in cui è l'antagonista di Alessio Boni, e la serie Capri (2006), quest'ultima serie di notevole successo.

Nel 2007 è protagonista, a fianco di Lucrezia Lante della Rovere, della miniserie Donna detective, regia di Cinzia TH Torrini. L'anno seguente entra a far parte del cast della serie televisiva Rex, regia di Marco Serafini nei panni del commissario Lorenzo Fabbri presente dall'undicesima alla quattordicesima stagione. Questo personaggio lo renderà famoso nel mondo della televisione.

Nel 2009 torna sul piccolo schermo con la seconda stagione italiana di Rex e con il film televisivo di Canale 5, Al di là del lago, regia di Stefano Reali. Nel 2010 è protagonista ancora con Lucrezia Lante Della Rovere nella seconda stagione della miniserie di Rai Uno, Donna Detective, regia Fabrizio Costa. Sempre nel 2010 torna in Al di là del lago 2. Altra fiction televisiva di successo alla quale partecipa è Le tre rose di Eva (2012) nei panni di Don Riccardo Monforte presente nelle prime tre puntate della prima stagione.

Nel 2011 partecipa alla settima edizione di Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci, in coppia con Yulia Musikhina, uscendone vincitore con il 51% dei voti. Dal 24 marzo al 7 aprile 2012, torna nella pista di Ballando con le stelle, partecipando allo spin-off del programma, ovvero Ballando con te, sempre in coppia con Yulia Musikhina, i quali si aggiudicano anche la "Coppa dei campioni", con il 43% dei voti
al primo matrimonio avuto con Ashraf Ganouchi ha avuto due figli, Sheherazade e Joseph, nati nel 1993 e nel 2000. Nel febbraio 2003 Capparoni fu arrestato con l'accusa di maltrattamenti e sequestro di persona (successivamente fu assolto). Assolto inoltre dall'accusa di violazione degli obblighi dell'assistenza familiare, è stato invece condannato al pagamento di 300 euro di multa per insulti nei confronti della ex moglie. Abita con la seconda moglie Veronica Maccarone, sposata nel 2010, e i suoi numerosi pastori svizzeri bianchi che alleva dal 2002 con l'affisso Vom Home of White Wolves. Da lei ha avuto due figli: Alessandro, nel 2008 e Daniel, nel 2013.

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Enza
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https://www.youtube.com/watch?v=0bNWNR6gr-4

Enrico Ruggeri - Nuovo Swing

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china46
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CArlotta MAntovan (Mestre, 26 dicembre 1982) è una modella e giornalista italiana.

ha frequentatoil liceo classico "Raimondo Franchetti" di Mestre, dove ha superato l'esame di stato nel 2001. Nella stessa estate, a Salsomaggiore Terme (dove è giunta indossando la fascia di Miss Veneto) ha partecipato alle finali nazionali di Miss Italia, piazzandosi al secondo posto e ottenendo la fascia di Miss Deborah. Ha scritto su Il Gazzettino, ha iniziato a frequentare la facoltà di Scienze della Comunicazione a Trieste ed è la testimonial dell'associazione giornalisti "Stampa Veneta Insieme". È stata ospite della manifestazione 2001/2002 del "Radicchio d'Oro" a Castelfranco Veneto (dove è stata anche la madrina della 14ª edizione della "Spiga d'Oro") e ha partecipato a diverse manifestazioni di solidarietà, tra cui "Voglia di solidarietà 3" (il 4 marzo 2002 al Palasampietro di Casnate assieme ad Alena Seredova, Federica Fontana, Alessia Fabiani), "Insieme per la vita" (il 6 aprile 2002 allo Stadio Francesco Baracca di Mestre) e "In campo per un sorriso" (il 22 aprile 2002 allo Stadio Comunale di Mariano Comense). Il 5 giugno 2002 ha sfilato ufficialmente per la prima volta come modella durante l'annuale manifestazione "Modamare a Portocervo" su Canale 5; nello stesso anno ha partecipato, sempre su Canale 5, alle selezioni per le nuove Veline di Striscia la Notizia, giungendo fino alle semifinali, a Viva Miss Italia e a Miss Italia come guest star su Rai 1. Dal 2005 al 2008 ha presentato le previsioni del tempo su Sky Meteo 24 e dal 200 è una giornalista di Sky TG 24. Dopo dodici anni di fidanzamento, il 4 ottobre 2014 ha sposato Fabrizio Frizzi, dal quale, il 3 maggio 2013, ha avuto una figlia, Stella.


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dany61
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MArija SArapova Njagan', 19 aprile 1987) è una tennista russa. Residente negli Stati Uniti dal 1994,[2] Marija Šarapova è nel circuito professionistico dal 2001. La WTA l'ha classificata come numero uno al mondo in singolare in cinque diverse occasioni, per un totale di 21 settimane. È diventata numero uno per la prima volta il 22 agosto 2005, a 18 anni, e l'ultima volta per quattro settimane dall'11 giugno all'8 luglio 2012.[3][4]

Nella sua carriera, ha vinto 34 tornei in singolare, tra cui tutti i tornei del Grande Slam (due volte a Parigi) e le WTA Finals nel 2004. È la terza giocatrice in attività per numero di titoli vinti in singolare, dietro a Serena e Venus Williams. Nel 2012 si è aggiudicata la medaglia d'argento in singolare alle Olimpiadi di Londra. Ha vinto nella sua carriera anche tre titoli di doppio. Malgrado i numerosi infortuni, Marija Šarapova è una delle giocatrici più longeve del circuito femminile. Ha, infatti, vinto almeno un torneo in singolare per tredici anni consecutivi (un anno in meno solo a Steffi Graf, Martina Navratilova e Chris Evert). Vincendo al Roland Garros nel 2012, è diventata la sesta donna nell'Era Open (la decima in assoluto) a completare il Career Grand Slam. La russa eccelle nel circuito femminile per l'aggressività del suo stile di gioco ma soprattutto per forza mentale e spirito competitivo. Molti commentatori ed ex tennisti hanno notato questo aspetto e John McEnroe l'ha definita una delle "sportive più combattenti di sempre".[5] È l'atleta donna più pagata al mondo con un guadagno annuale di 24 milioni di dollari.[6] È, anche, la seconda giocatrice di sempre (dietro a Serena Williams) che ha guadagnato più dollari dai montepremi dei tornei a cui ha partecipato: 34 milioni.[7]

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Enza
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SAlvatore Settis

Salvatore Settis nasce a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, il giorno 11 giugno del 1941. Conseguita la laurea in Archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1963, prosegue gli studi ottenendo due anni più tardi il diploma di perfezionamento.

Lavora come assistente professore nel 1968 presso l'Università di Pisa; l'anno successivo diventa professore incaricato; dal 1976 e fino al 1985 Salvatore Settis è professore ordinario di Archeologia greca e romana.

Sempre all'interno dell'Università di Pisa, tra il 1977 e il 1981 ricopre la carica di direttore dell'Istituto di Archeologia e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia.

A partire dal 1985 diviene docente di Archeologia classica presso la Scuola Normale di Pisa.

Negli anni Novanta, dal 1994 al 1999, Settis dirige il "Getty Center for the History of Art and the Humanities" di Los Angeles.

Viene eletto direttore della Scuola Normale di Pisa dal 1999 fino al 2010.

È inoltre membro del Deutsches Archäologisches Institut, della American Academy of Arts and Sciences, dell'Accademia Nazionale dei Lincei, dell'Accademia di San Luca, del Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften, dell'Académie Royale de Belgique, dell'Academia Europaea, del Comitato scientifico dell'European Research Council, del Comitato Internazionale per la Salvaguardia della Torre di Pisa, del Consiglio Scientifico dell'Enciclopedia Italiana. Dal 2004 è membro del Comitato dei garanti della Scuola Galileiana di Studi Superiori.

In campo culturale e politico, Settis ricopre la carica di presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, quando nel 2008 esplicita il suo pensiero contro la politica di tagli indiscriminati all'Università promossa dal governo Berlusconi; i suoi interventi sulle pagine dei quotidiani La Repubblica e Il Sole 24 ore, vengono criticati dal neo-ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi: Settis decide così, nel febbraio 2009, di dare le dimissioni.

Gli interessi di studio e di ricerca del professor Settis riguardano principalmente la storia dell'arte antica, la storia della tradizione classica e la storia dell'iconografia e dell'arte religiosa europea, dal Medioevo al Seicento.

Negli anni tra il 2000 e il 2010 è protagonista in Italia di una battaglia contro la svendita del patrimonio culturale, avvenuta tramite articoli sui principali quotidiani e due sue pubblicazioni: "Italia S.p.A. - L'assalto al patrimonio culturale" (2002) e "Battaglie senza eroi. I beni culturali tra istituzioni e profitto" (2005). Il primo dei due titoli è vincitore del premio Viareggio (categoria: Saggistica) nel 2003.





ET


buon venerdì

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dany61
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ETtore PEtrolini (Roma, 13 gennaio 1884 – Roma, 29 giugno 1936) è stato un attore, drammaturgo, scrittore e sceneggiatore italiano, specializzato nel genere comico. È considerato uno dei massimi esponenti di quelle forme di spettacolo a lungo considerate teatro minore, termine con il quale si identificavano il teatro di varietà, la rivista e l'avanspettacolo.

Viene ricordato nello spettacolo l'atteggiamento sbeffeggiante verso la dittatura che portò il grande attore, in occasione della medaglia che Mussolini gli volle conferire, a pronunciare l'immortale ringraziamento: "E io me ne fregio!". Ettore Petrolini è ricordato per aver creato il dadaista Fortunello. Nel 1923 fu iniziato alla massoneria in una Loggia all'Obbedienza di Piazza del Gesù[1]. La sua importanza nel panorama del teatro italiano è oggi pienamente riconosciuta. Riassumendo in sé l'attore e l'autore, Petrolini ha inventato un repertorio e una maniera che hanno profondamente influenzato il teatro comico italiano del Novecento.

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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

ETtore PEtrolini (Roma, 13 gennaio 1884 – Roma, 29 giugno 1936) è stato un attore, drammaturgo, scrittore e sceneggiatore italiano, specializzato nel genere comico. È considerato uno dei massimi esponenti di quelle forme di spettacolo a lungo considerate teatro minore, termine con il quale si identificavano il teatro di varietà, la rivista e l'avanspettacolo.

Viene ricordato nello spettacolo l'atteggiamento sbeffeggiante verso la dittatura che portò il grande attore, in occasione della medaglia che Mussolini gli volle conferire, a pronunciare l'immortale ringraziamento: "E io me ne fregio!". Ettore Petrolini è ricordato per aver creato il dadaista Fortunello. Nel 1923 fu iniziato alla massoneria in una Loggia all'Obbedienza di Piazza del Gesù[1]. La sua importanza nel panorama del teatro italiano è oggi pienamente riconosciuta. Riassumendo in sé l'attore e l'autore, Petrolini ha inventato un repertorio e una maniera che hanno profondamente influenzato il teatro comico italiano del Novecento.






Dina & Dario
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dany61
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ETtore GEri (Trieste, 15 marzo 1914 – Roma, 19 febbraio 2003) è stato un attore italiano, caratterista attivo nel corso degli anni sessanta, settanta, ottanta e novanta.
Attore serio e professionale, iniziò a lavorare nel cinema italiano a partire dall'inizio degli anni sessanta. Il suo primo film fu Il boom di Vittorio De Sica, in cui interpretava il Commendator Carlo Bausetti, a cui Giovanni Alberti (impersonato da Alberto Sordi) è costretto a vendere un occhio per motivi economici. Dal 1969 iniziò la collaborazione col regista Ferdinando di Leo, che lo portò a lavorare in alcuni suoi film, anche se in ruoli secondari.

Ettore Geri lavorò con De Sica anche nei film Il giardino dei Finzi-Contini (1970) e ne Il viaggio (1974). Il suo ultimo film è stato Titus (1999) di Julie Taymor.

Ettore Geri è apparso brevemente anche in una puntata della fiction Distretto di polizia (2001).

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china46
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GEmma GAlgani (Capannori, 12 marzo 1878 – Lucca, 11 aprile 1903) è stata una mistica italiana, legata particolarmente all'ordine dei passionisti, al quale peraltro mai appartenne, ma alla cui spiritualità fu sempre conforme. Scomparsa a soli 25 anni, fu beatificata nel 1933 da Papa Pio XI e canonizzata da Papa Pio XII nel 1940. La sua memoria liturgica è, universalmente, l'11 aprile, giorno della sua morte, sebbene venga ricordata dall'ordine passionista e dall'arcidiocesi di Lucca il 16 maggio.

Nata Gemma Umberta Pia Galgani nel 1878 a Borgonuovo frazione del comune di Capannori, rimase orfana della madre a sette anni[1]. Cresciuta con il padre e i fratelli a Lucca, studiò presso le Suore Oblate dello Spirito Santo fino al giorno in cui, a causa di un fallimento, la sua famiglia perse ogni avere e si trasferì in una povera abitazione in via del Biscione (oggi via Santa Gemma Galgani). Lì Gemma Galgani affermò di aver ricevuto le stigmate[2].

Rifiutata dai monasteri della città, venne adottata dalla ricca famiglia Giannini che le offrì vitto e alloggio nella propria casa, per circa quattro anni, in via del Seminario a Lucca. Lì Gemma visse gli ultimi anni della sua giovane vita, assistita spiritualmente da monsignor Volpi, suo confessore, e dal passionista Germano Ruoppolo, che in sèguito scrisse la sua prima biografia.

Affetta da tubercolosi venne allontanata, per prevenzione, dall'abitazione dei Giannini e condotta in una casa vicina, in via della Rosa, dove morì a 25 anni. Dopo la sua morte cominciò l'edificazione di un monastero di passioniste a Lucca, come ella aveva ardentemente desiderato[3] e dove ancora oggi riposano le sue spoglie.

Buona sera
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dany61
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GGAlina STepina (Mosca, 25 agosto 1930 – Mosca, 15 dicembre 2013), è stata una cestista sovietica.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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STephen Gary Wozniak

Stephen Gary Wozniak nasce l'11 agosto del 1950 a Sunnyvale, in California. Sin da bambino eredita dal padre Jerry, ingegnere della Lockheed Corporation, la passione per l'elettronica. Incontra per la prima volta Steve Jobs nel 1971, al college, mentre Steve è ancora alle scuole superiori. Nel 1973 i due collaborano alla realizzazione di un videogioco arcade, Breakout, per la compagnia Atari a Los Gatos.

Due anni più tardi Steve Wozniak, mentre frequenta la University of California a Berkeley, rimane vittima di un incidente stradale dal quale esce miracolosamente illeso; in seguito a questo episodio decide di lasciare l'università. Mentre trova lavoro presso la Hewlett Packard, comincia a progettare un personal computer nel tempo libero, senza alcun fine commerciale.

Nello stesso periodo inizia a frequentare le riunioni di un club di appassionati di informatica e di elettronica, l'Homebrew Computer Club di Palo Alto, grazie alle quali ha la possibilità di confrontarsi e di condividere le proprie conoscenze tecniche: nel club ritrova il suo vecchio amico Steve Jobs. È proprio Jobs a persuadere Wozniak a far sì che i suoi progetti per la creazione di un personal computer non si limitino a costituire un hobby, ma diano vita a un prodotto commercialmente valido.

Così, i due cercano di raggranellare un po' di denaro da investire (Wozniak vende, tra l'altro, una preziosa calcolatrice scientifica HP), e alla fine racimolano 1.300 dollari per mezzo dei quali possono comprare diverse componenti elettroniche. Jobs e Wozniak, quindi, realizzano un prototipo di computer dotato di un microprocessore da 25 dollari, di un'unità di memorizzazione, di una Rom e di una tastiera per l'immissione dei dati. Jobs, quindi, propone all'amico e collega di mettere in vendita il computer: il 1° aprile del 1976 viene fondata la Apple, e il prototipo prende il nome di Apple I; i primi esemplari vengono acquistati per 666 dollari e 66 centesimi da un negozio di computer locale.

Sposatosi nel frattempo con Alicia Robertson, Steve Wozniak vede progressivamente incrementare i propri guadagni: grazie a Apple I, la sua società tocca il milione di dollari incassati. Stephen, quindi, decide di concentrarsi sul miglioramento del prodotto, introducendo una visualizzazione grafica migliore e progettando un lettore di floppy disk poco costoso; nel 1978, inoltre, sviluppa insieme con Randy Wigginton la bozza di un sistema operativo primordiale. Nel frattempo, viene messo sul mercato Apple II.

Nel 1980, mentre la Apple viene quotata in Borsa, Wozniak divorzia dalla moglie. Nel 1981, invece, rimane vittima di un incidente mentre si trova a bordo del suo aereo privato: l'evento gli provoca un'amnesia temporanea. Riacquistata completamente la memoria dopo un primo periodo di scarsa lucidità, rimane comunque turbato dall'episodio: anche una volta guarito, infatti, pare avere smarrito l'entusiasmo dei primi tempi.

Decide comunque di sposarsi con Candice Clark e di tornare all'università: nel 1982 si laurea in ingegneria elettrica e in informatica. Intanto, le vendite dell'Apple II permettono a Steve Wozniak e all'amico Jobs di diventare milionari, e al tempo stesso di avere le risorse economiche per sviluppare prodotti nuovi. Stephen, tuttavia, decide di lasciare la società il 6 febbraio del 1985, a nove anni di distanza dalla sua fondazione, per fondare CL9, una nuova compagnia dedicata allo sviluppo di interruttori con controllo remoto ad uso domestico.

Da quel momento, Jobs serba rancore nei confronti di Wozniak, al punto da fare pressione sui fornitori per indurli a boicottare la CL9: fornitori che, intimoriti dallo strapotere economico di Apple, decidono di boicottare la società di Wozniak, che nel giro di breve tempo fallisce. Incluso nella National Inventors Hall of Fame nel settembre del 2000, poco dopo fonda la WoZ, società (il cui nome è sia l'abbreviazione di Wozniak che l'acronimo di Wheels of Zeus) che si occupa dello sviluppo di soluzioni wireless. Nel 2004 riceve dalla North Carolina State University una laurea honoris causa in virtù del contributo fornito nel settore dei personal computer, mentre due anni più tardi pubblica il libro "iWoz: from computer geek to cult icon, how I invented the personal computer, co-founded Apple, and had fun doing it".

Dopo essere apparso nei panni di se stesso in un cameo in una puntata della quarta stagione della sit-com "The Big Bang Theory", nel dicembre del 2011 Steve Wozniak inizia a collaborare con Siemens e con lo staff di Assembly Complex Manufacturing.




WO


buon sabato

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china46
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WOlfgang TIllmans (Remscheid, 16 agosto 1968) è un fotografo tedesco. È noto per le sue foto della sottocultura giovanile londinese.

Nel 2000 è stato il primo fotografo non inglese a vincere il Turner Prize. Nel 2002 ha una esperienza nel campo dei videoclip, girando il video per il singolo Home and Dry dei Pet Shop Boys.

Nel 2001 è stato eretto a Monaco un suo monumento, il memoriale delle vittime dell'AIDS.

Nel 2015 gli è stato assegnato l'Hasselblad Foundation International Award in Photography.

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dany61
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TImothy DAly (New York, 1º marzo 1956) è un attore, doppiatore e produttore cinematografico statunitense. Le sue interpretazione gli sono valse numerosi Emmy.

In Italia è noto principalmente per il ruolo del dottor Richard Kimble, protagonista della serie televisiva Il fuggitivo (2000).

È apparso anche nell'episodio Il signor Monk e l'aeroplano della serie Detective Monk, nel ruolo di se stesso, e in quattro episodi de I Soprano, interpretando J.T. Dolan.

Ha partecipato alla serie TV The Nine e attualmente interpreta il ruolo di Peter Wilder in Private Practice.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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DAvid Fincher

Il regista David Fincher nasce il 28 agosto del 1962 a Denver in Colorado, il padre è uno scrittore e la madre un'infermiera psichiatrica. Comincia ad appassionarsi al cinema quando ha solo otto anni e per il suo compleanno riceve in regalo una telecamera Super 8. E' anche la località in cui vive, Marin County, California, a favorire la sua inclinazione artistica. La casa dei genitori dista, infatti, poche centinaia di metri da quella di Geroge Lucas, e David assiste adolescente alle riprese di "American Graffiti" (1973).

Subito dopo il diploma lavora presso la Korty Film alla pellicola d'animazione "Once Upon a time"(1983). Ma la sua strada e quella di George Lucas sono destinate a incrociarsi nuovamente quando viene assunto alla Industrial Light & Magic, azienda di proprietà del famoso regista dove vengono realizzati effetti speciali per film come "La storia infinita" (1984) e "Indiana Jones e il tempio maledetto" (1984).

Lavora contemporaneamente alla creazione di numerose campagne pubblicitarie, e diventa famoso per una pubblicità commissionatagli dalla Lega americana contro il cancro in cui il protagonista è un feto che fuma. Ma le sue attività non finiscono qui, David comincia a dirigere videoclip musicali per celebri star tra cui Madonna, gli Aerosmith, Sting, Iggy Pop, George Michael e Michael Jackson. Anche i committenti delle sue pubblicità diventano sempre più importanti dalla Pepsi alla Levi's, dalla Coca Cola alla Heineken fino alla Nike.

A soli 24 anni, nel 1986, fonda la sua casa di produzione cinematografica, Propaganda films, ma aspetta ancora sei anni prima di debuttare dietro la macchina da presa.

Il suo primo film come regista risale al 1992, e si tratta di "Alien 3" con Sigourney Weaver. Il film si rivela una pessima esperienza da tutti i punti di vista, soprattutto da quello artistico, in quanto molte delle scene vengono tagliate per accontentare i fan, abituati ad uno stile meno cupo. Lo stesso Fincher rivela la propria frustrazione derivante da questa esperienza e la difficoltà a gestire il budget decisamente troppo ingente.

Nel 1990 sposa Donya Fiorentino dalla quale ha un figlio. Il matrimonio però dura solo cinque anni e i due divorziano nel 1995. Nel periodo successivo ritorna ai videoclip e vince un Grammy Award per "Love is strong" dei Rolling Stones.

Il primo vero successo sul grande schermo arriva con il thriller "Seven" in cui dirige attori del calibro di Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey e Gwyneth Paltrow. Il film incassa al botteghino ben 100 milioni di dollari, un successo che non viene bissato dalla pellicola seguente, "The Game - Nessuna regola", che pure vede come protagonista Michael Douglas.

Il giudizio del pubblico continua a essere imprevedibile anche in occasione dell'uscita del film "Fight Club" (1999) con Edward Norton e Brad Pitt. La pellicola, basata sull'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, tuttavia diventa all'improvviso un cult grazie alla distribuzione in home video. David rimane sorpreso dalle critiche ricevute dalla sua opera che alcuni osannano e altri stroncano definendola un inno alla violenza e un rigurgito porno e fascista. In un'intervista è costretto a chiarire che il suo intento era semplicemente quello di realizzare una dark comedy, venata di spunti satirici.

Nonostante l'accoglienza altalenante tributata ai suoi film, continua con il filone del thriller e nel 2002 dirige Jodie Foster in "Panic Room". La realizzazione del film, ambientato in una casa assalita da una coppia di ladri, si rivela molto difficile perché per ben 100 giorni la troupe lavora in un'unica location.

Di nuovo una storia di violenza e di omicidi ispirata a un fatto di cronaca è al centro del film del 2007 "Zodiac", al quale fa seguito l'exploit de "Il curioso caso di Benjamin Button" (2008). Il film è tratto da un racconto dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald, e vede come protagonisti Brad Pitt e Cate Blanchett. Nonostante David lo definisca un racconto sul tema della morte, il pubblico lo accoglie come una grande storia d'amore. E il successo è tale che il film riceve tredici nomination agli Oscar, aggiudicandosi la statuetta per i migliori effetti speciali, la miglior scenografia e il miglior trucco.

Ma le soddisfazioni non finiscono qui, e diventano ancora maggiori con "The Social Network" (2010), un adattamento del libro di Ben Mezrich su Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. Il film vince 4 Golden Globe e tre Oscar per la miglior colonna sonora, la miglior sceneggiatura non originale e il miglior montaggio. Nel 2011 gira il secondo adattamento tratto dal romanzo "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson. Il film con protagonista Daniel Craig vince un premio Oscar nel 2012 per il miglior montaggio.




SI


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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

DAvid Fincher

Il regista David Fincher nasce il 28 agosto del 1962 a Denver in Colorado, il padre è uno scrittore e la madre un'infermiera psichiatrica. Comincia ad appassionarsi al cinema quando ha solo otto anni e per il suo compleanno riceve in regalo una telecamera Super 8. E' anche la località in cui vive, Marin County, California, a favorire la sua inclinazione artistica. La casa dei genitori dista, infatti, poche centinaia di metri da quella di Geroge Lucas, e David assiste adolescente alle riprese di "American Graffiti" (1973).

Subito dopo il diploma lavora presso la Korty Film alla pellicola d'animazione "Once Upon a time"(1983). Ma la sua strada e quella di George Lucas sono destinate a incrociarsi nuovamente quando viene assunto alla Industrial Light & Magic, azienda di proprietà del famoso regista dove vengono realizzati effetti speciali per film come "La storia infinita" (1984) e "Indiana Jones e il tempio maledetto" (1984).

Lavora contemporaneamente alla creazione di numerose campagne pubblicitarie, e diventa famoso per una pubblicità commissionatagli dalla Lega americana contro il cancro in cui il protagonista è un feto che fuma. Ma le sue attività non finiscono qui, David comincia a dirigere videoclip musicali per celebri star tra cui Madonna, gli Aerosmith, Sting, Iggy Pop, George Michael e Michael Jackson. Anche i committenti delle sue pubblicità diventano sempre più importanti dalla Pepsi alla Levi's, dalla Coca Cola alla Heineken fino alla Nike.

A soli 24 anni, nel 1986, fonda la sua casa di produzione cinematografica, Propaganda films, ma aspetta ancora sei anni prima di debuttare dietro la macchina da presa.

Il suo primo film come regista risale al 1992, e si tratta di "Alien 3" con Sigourney Weaver. Il film si rivela una pessima esperienza da tutti i punti di vista, soprattutto da quello artistico, in quanto molte delle scene vengono tagliate per accontentare i fan, abituati ad uno stile meno cupo. Lo stesso Fincher rivela la propria frustrazione derivante da questa esperienza e la difficoltà a gestire il budget decisamente troppo ingente.

Nel 1990 sposa Donya Fiorentino dalla quale ha un figlio. Il matrimonio però dura solo cinque anni e i due divorziano nel 1995. Nel periodo successivo ritorna ai videoclip e vince un Grammy Award per "Love is strong" dei Rolling Stones.

Il primo vero successo sul grande schermo arriva con il thriller "Seven" in cui dirige attori del calibro di Brad Pitt, Morgan Freeman, Kevin Spacey e Gwyneth Paltrow. Il film incassa al botteghino ben 100 milioni di dollari, un successo che non viene bissato dalla pellicola seguente, "The Game - Nessuna regola", che pure vede come protagonista Michael Douglas.

Il giudizio del pubblico continua a essere imprevedibile anche in occasione dell'uscita del film "Fight Club" (1999) con Edward Norton e Brad Pitt. La pellicola, basata sull'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, tuttavia diventa all'improvviso un cult grazie alla distribuzione in home video. David rimane sorpreso dalle critiche ricevute dalla sua opera che alcuni osannano e altri stroncano definendola un inno alla violenza e un rigurgito porno e fascista. In un'intervista è costretto a chiarire che il suo intento era semplicemente quello di realizzare una dark comedy, venata di spunti satirici.

Nonostante l'accoglienza altalenante tributata ai suoi film, continua con il filone del thriller e nel 2002 dirige Jodie Foster in "Panic Room". La realizzazione del film, ambientato in una casa assalita da una coppia di ladri, si rivela molto difficile perché per ben 100 giorni la troupe lavora in un'unica location.

Di nuovo una storia di violenza e di omicidi ispirata a un fatto di cronaca è al centro del film del 2007 "Zodiac", al quale fa seguito l'exploit de "Il curioso caso di Benjamin Button" (2008). Il film è tratto da un racconto dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald, e vede come protagonisti Brad Pitt e Cate Blanchett. Nonostante David lo definisca un racconto sul tema della morte, il pubblico lo accoglie come una grande storia d'amore. E il successo è tale che il film riceve tredici nomination agli Oscar, aggiudicandosi la statuetta per i migliori effetti speciali, la miglior scenografia e il miglior trucco.

Ma le soddisfazioni non finiscono qui, e diventano ancora maggiori con "The Social Network" (2010), un adattamento del libro di Ben Mezrich su Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook. Il film vince 4 Golden Globe e tre Oscar per la miglior colonna sonora, la miglior sceneggiatura non originale e il miglior montaggio. Nel 2011 gira il secondo adattamento tratto dal romanzo "Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson. Il film con protagonista Daniel Craig vince un premio Oscar nel 2012 per il miglior montaggio.




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Dina & Dario
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Enza
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Inserito il - 19/04/2015 : 19:25:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DAniela MorelLI

Daniela Morelli (Varese, 20 dicembre 1949) è una scrittrice, drammaturga e sceneggiatrice italiana, autrice di romanzi per ragazzi.

Si è formata alla Scuola d'Arte Drammatica Piccolo Teatro di Milano dal 1972 al 1974. Ha esercitato la professione di attrice in teatro (con Vittorio Franceschi, Dario Fo, Gabriele Salvatores, Sofia Scandurra, Federica Santambrogio); al cinema (con Gabriella Rosaleva, Silvio Soldini, Ansano Giannarelli, Luigi Faccini, Nanni Loy, Francesca Archibugi, Gianfranco Mingozzi) e in televisione (con Luigi Perelli, Gianpaolo Tescari, Salvatore Nocita).

Ha collaborato come giornalista pubblicista free lance alle testate Marie Claire (nel periodo in cui era edito da Arnoldo Mondadori Editore), Grazia e Flaïr.



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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

DAniela MorelLI

Daniela Morelli (Varese, 20 dicembre 1949) è una scrittrice, drammaturga e sceneggiatrice italiana, autrice di romanzi per ragazzi.

Si è formata alla Scuola d'Arte Drammatica Piccolo Teatro di Milano dal 1972 al 1974. Ha esercitato la professione di attrice in teatro (con Vittorio Franceschi, Dario Fo, Gabriele Salvatores, Sofia Scandurra, Federica Santambrogio); al cinema (con Gabriella Rosaleva, Silvio Soldini, Ansano Giannarelli, Luigi Faccini, Nanni Loy, Francesca Archibugi, Gianfranco Mingozzi) e in televisione (con Luigi Perelli, Gianpaolo Tescari, Salvatore Nocita).

Ha collaborato come giornalista pubblicista free lance alle testate Marie Claire (nel periodo in cui era edito da Arnoldo Mondadori Editore), Grazia e Flaïr.









Dina & Dario
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china46
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Inserito il - 19/04/2015 : 21:06:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
non si capisce da dove ricominciare ..vado da FI

FIorella Ceccacci RUbino (Latina, 18 agosto 1965) è una politica ed ex attrice italiana
Fiorella Ceccacci Rubino ha dedicato gran parte della sua carriera al teatro, lavorando con Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti, Enrico Montesano e Rossella Falk ma non sono mancate sue apparizioni in televisione e al cinema. Nel 1999 ha recitato in un cortometraggio erotico presentato da Tinto Brass facente parte della serie Corti circuiti erotici intitolato SCTMV("Sono Come Tu Mi Vuoi")
Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2006 è candidata alla Camera nella lista di Forza Italia e viene eletta nella circoscrizione XV (Lazio 1)[1]. Ha fatto parte della XII commissione parlamentare (affari sociali) dal 6 giugno 2006
Nel 2008 è subentrata alla camera dei deputati nelle file del Popolo delle Libertà in sostituzione di Antonio Martino che ha optato per altra circoscrizione.
Portavoce del Gruppo Parlamentare Diritti degli Animali del Popolo della Libertà ha firmato, con 30 deputati, una lettera a Silvio Berlusconi in cui dichiarava la propria contrarietà all'ennesimo tentativo di deregulation della caccia
Al febbraio 2013, l'associazione Openpolis pone la deputata Ceccacci al 434º posto, su 630 deputati, in termini di produttività parlamentare, con un tasso di assenza del 14.5%[7].
Candidata dal PdL per la Camera alle elezioni politiche italiane del 2013, non viene eletta[

buona serata
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lampaDINA e lampaDario
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lampaDINA e lampaDario ha scritto:

Che prendo?
prendo EL di Campbell



ELio Toaff
(FI)


Papa Giovanni Paolo II ed Elio Toaff
nella sinagoga di Roma il 13 aprile 1986


Elio Toaff
Livorno, 30 aprile 1915
? un rabbino italiano.

? considerato la massima autorit? spirituale
e morale ebraica in Italia dal secondo dopoguerra
sino ai primi anni Duemila.

Elio Toaff ? nato a Livorno il 30 aprile 1915.
Studi? presso il Collegio Rabbinico della sua
citt? natale sotto la guida del padre, Alfredo Toaff,
rabbino della citt?. Frequent? al tempo
stesso l'Universit? di Pisa
presso la facolt? di Giurisprudenza, dove pot?
laurearsi nel 1938 nei tempi stabiliti, in quanto
l'introduzione delle leggi razziali fasciste,
precludeva agli ebrei l'ingresso alle universit? ed
espelleva gli studenti fuori corso, ma consentiva
di completare gli studi a chi ne fosse giunto al termine.
L'anno successivo complet? gli studi rabbinici
laureandosi in teologia al Collegio rabbinico
di Livorno, ottenendo il titolo di rabbino maggiore.
Fu nominato rabbino capo di Ancona,
dove rimase dal 1941 al 1943.

Dopo l'8 settembre 1943, con la recrudescenza
della violenza nazista e le prime deportazioni
italiane per i lager, Toaff, sua moglie Lia Luperini
e il loro figlio Ariel fuggirono in Versilia,
alterando le generalit? sui loro documenti,
girovagando tra mille insidie.
Pi? volte Toaff scamp? alla morte per mano nazista
(in un'occasione scamp? ai nazisti rifugiandosi a
Citt? di Castello di cui ? cittadino onorario dal 1999),
ricorrendo alla propria inventiva e a tanta fortuna.
Entr? nella Resistenza combattendo sui monti e vedendo
con i propri occhi le atrocit? ai danni di civili inermi.

Dopo la guerra fu rabbino di Venezia, dal 1946 al 1951,
insegnando anche lingua e lettere ebraiche presso l?
Universit? di Ca' Foscari
.

Nel 1951 divenne rabbino capo di Roma.
Oltre al suo ruolo spirituale, ha ricoperto
diverse cariche nella comunit? ebraica italiana:
presidente della Consulta rabbinica italiana
per molti anni, direttore del Collegio rabbinico
italiano e dell'istituto superiore di studi ebraici,
direttore dell'Annuario di Studi Ebraici.
Inoltre ? membro dell'Esecutivo della Conferenza
dei rabbini europei fin dalla fondazione nel 1957
e dal 1988 ? entrato a far parte del Praesidium.

Nel 1987, Toaff pubblic? una sua autobiografia:
Perfidi giudei, fratelli maggiori (Mondadori, Milano).

L'8 ottobre 2001 Elio Toaff, all'et? di 86 anni,
annunci? le proprie dimissioni dalla carica di
Rabbino Capo di Roma.
Questa decisione venne manifestata da Toaff stesso
nella Sinagoga di Roma al termine delle preghiere
per il ?Oshann? Rabbah?.
Il motivo era voler lasciare spazio e occasioni ai giovani.
Grande fu la commozione tra i fedeli che erano in ascolto.
Il successore alla carica venne scelto in Riccardo Di Segni.

Nel 2005 Elio Toaff ? stato proposto alla carica
di senatore a vita.



Elio Toaff
Livorno, 30 aprile 1915
– Roma, 19 aprile 2015

Addio grande maestro
il rabbino più amato.
Da partigiano a guida spirituale
al grande abbraccio con Wojtyla!
RIP

Dina & Dario
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dany61
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FIona FErro (Libramont, 12 marzo 1997) è una tennista francese.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 20/04/2015 : 14:30:49  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FErnanda GAttinoni

Una delle maggiori firme della moda italiana di sempre, Fernanda Gattinoni nacque il 20 dicembre 1906 a Cocquio Trevisago, in provincia di Varese. Giovanissima si reca a Londra per lavorare presso l'atelier Molyneaux; alla fine degli anni '20, l'attrice Ina Claire la invita a Parigi per farsi mostrare i modelli della Collezione di Molineaux. Durante questo soggiorno Fernanda Gattinoni conosce Gabrielle Chanel che le propone di trasferirsi nella capitale francese per collaborare con il suo atelier.

Nel 1930 rientra in Italia e collabora con la sartoria Ventura di Milano, assumendo in pochi anni la direzione creativa della maison, accanto alla notissima Mme Anna. Quattro anni dopo la casa di moda Ventura apre la sua sede a Roma e affida alla Gattinoni la direzione stilistica.

Nel 1945 la straordinaria e competente stilista lascia la sartoria Ventura, non senza lasciare come supremo ricordo un'ultima creazione: il patelot grigio di cachemire diventato poi famosissimo e apprezzato dalle massime personalità dell'epoca.

Finalmente riesce ad aprire un suo atelier a Roma, a Porta del Popolo. Il primo abito prodotto dalla maison, con etichetta Gattinoni, è un tailleurs di velluto verde per Clara Calamai, celebre attrice di quel periodo. Due anni dopo, visti i successi riscontrati, inaugura sempre a Roma un nuovo atelier ma questa volta fa le cose in grande: allestisce uno spazio di mille metri quadrati per centoventi lavoranti, un luogo di creatività e di operosità simbolo anche della rinascita economica e culturale del paese.

E' in questo periodo fra l'altro che Madame Fernanda (com'era stata soprannominata), in collaborazione con Maria de Matteis, crea gli abiti di Audrey Hepburn per il colossal cinematografico "Guerra e pace", ottenendo la nomination al premio Oscar per i costumi.

Ingrid Bergman, Anna Magnani, Lucia Bosè, Ava Gardner, Kim Novak, sono soltanto alcune delle dive internazionali poi divenute clienti abituali dell'atelier diretto da Fernanda Gattinoni.

Dalla metà degli anni '80 il nome Gattinoni subisce una serie di stravolgimenti, soprattutto sul piano della conduzione se non dello stile. Il figlio Raniero porta avanti la nobile tradizione reinventando e attualizzando le caratteristiche tipiche dell'etichetta, ma nel 1993, scompare prematuramente.

Con la fondatrice ormai anziana, le redini sono prese saldamente in pugno da Guillermo Mariotto, giovane stilista che avrà cura di tutte le linee che portano la griffe Gattinoni. Intanto, la patriarca Fernanda continua a collaborare con l'atelier, sempre attenta e interessata a tutto il lavoro stilistico.

Il suo lavoro è stato anche riconosciuto attraverso le più alte onorificenze dello stato: è stata infatti eletta due volte "Cavaliere del Lavoro" e "Cittadino italiano nel mondo".

Dopo una vita di lavoro spesa a creare abiti meravigliosi, Fernanda Gattinoni si è spenta il 26 novembre 2002 a 96 anni nella sua casa romana.





buona giornata

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dany61
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GAkuto KOndo (Toyokawa, 10 febbraio 1981) è un calciatore giapponese, di ruolo difensore.
Formatosi nel Biwa Seikei Sports University, viene ingaggiato nel 2007 dal Vissel Kobe, sodalizio con cui esordisce in massima serie giapponese nella stagione 2008.

Nel 2013 viene ingaggiato dal Mito HollyHock, per poi passare l'anno seguente al FC Osaka

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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KOfi AnnAN

Kofi Annan nasce a Kumasi, in Ghana, il giorno 8 aprile 1938. Studia presso l'Università della Scienza e Tecnologia del proprio paese e completa gli studi universitari in economia al Macalester College di St. Paul, nel Minnesota, Stati Uniti. Dal 1961 al 1962 intraprende gli studi post-universitari in economia presso l'Institut universitaire des hautes études internationales a Ginevra. In qualità di Sloan Fellow al Massachusetts Institute of Technology (dal 1971 al 1972) riceve un Master in Gestione Aziendale.

Sposato con Nane Annan, avvocato ed artista svedese da cui ha avuto tre figli, parla correntemente l'inglese, il francese e diverse lingue africane.

Entra nel sistema delle Nazioni Unite nel 1962 in qualità di funzionario amministrativo e di budget presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra. Da quel momento ricopre diversi incarichi presso la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Africa, ad Addis Abeba; la Forza di Emergenza delle Nazioni Unite (UNEF II) in Ismailia; l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati a Ginevra; e la sede delle Nazioni Unite a New York, in qualità di Sotto Segretario Generale nell'Ufficio di gestione delle Risorse Umane e di Coordinatore per la Sicurezza nel sistema delle Nazioni Unite (1987-1990) e come Sotto Segretario Generale per la Pianificazione Programmata, il Budget, la Finanza ed il Controllo (1990-1992).

Prima di essere nominato Segretario Generale, ha ricoperto l'incarico di Sotto Segretario Generale per le operazoni di mantenimento della pace (marzo 1992-febbraio 1993) e, poi, di Segretario Generale Aggiunto (marzo 1993-dicembre 1996). Il suo servizio come Segretario Generale Aggiunto è coinciso con una crescita senza precedenti delle dimensioni e dei compiti delle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, con uno spiegamento complessivo, che ha raggiunto la sua vetta massima nel 1995, di quasi 70.000 militari e personale civile proveniente da 77 Paesi.

Dal novembre 1995 al marzo 1996, in seguito agli accordi di pace di Dayton che hanno segnato la fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, ricopre la carica di Rappresentante Speciale del Segretario Generale nella ex Yugoslavia, supervisionando la transizione in Bosnia-Erzegovina dalla Forza di Protezione delle Nazioni Unite (UNPROFOR) alla Forza Multinazionale di Attuazione (IFOR) guidata dall'Organizzazione del Patto Atlantico (NATO).

In qualità di Segretario Generale, la prima importante iniziativa di Kofi Annan è stata il suo programma di riforma, "Rinnovare le Nazioni Unite".

Nel 1990, in seguito all'invasione irachena del Kuwait, viene inviato dal Segretario Generale, in missione speciale, per agevolare il rimpatrio di oltre 900 persone appartenenti allo staff internazionale ed il rilascio dei cittadini occidentali in Iraq. Conseguentemente guida il primo team delle Nazioni Unite incaricato di negoziare con l'Iraq la vendita del "petrolio in cambio di cibo", al fine di finanziare l'acquisto di aiuti umanitari.

Kofi Annan ha utilizzato i suoi buoni uffici in diverse e delicate situazioni politiche, tra cui si include: il tentativo nel 1998 di ottenere dall'Iraq il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza; una missione nel 1998 per aiutare a promuovere la transizione della Nigeria verso un governo civile; un accordo nel 1999 per risolvere una situazione di stallo tra la Libia ed il Consiglio di Sicurezza per l'attentato di Lockerbie del 1988; un'azione diplomatica nel 1999 al fine di forgiare una risposta internazionale alla violenza in Timor Est; attestare il ritiro nel settembre del 2000 delle truppe israeliane dal Libano; ed ulteriori sforzi dopo la recrudescenza della violenza, nel settembre del 2000, per incoraggiare Israeliani e Palestinesi a risolvere i loro contrasti con negoziazioni, fondate sulle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di Sicurezza e sul principio della "terra per pace".

Nell'aprile 2000 ha pubblicato il Rapporto del Millennio, intitolato "Noi i popoli: il ruolo delle Nazioni Unite nel 21o secolo", esortando gli Stati Membri a impegnarsi in un piano di azione per fronteggiare la povertà e l'ineguaglianza, migliorare l'istruzione, ridurre l'HIV/AIDS, salvaguardare l'ambiente e proteggere i popoli dai conflitti cruenti e dalla violenza. Il rapporto costituisce la base della Dichiarazione del Millennio adottata dai Capi di Stato e di Governo in occasione del Vertice del Millennio, tenutosi nel settembre del 2000, presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Il 10 dicembre 2001, il Segretario Generale e le Nazioni Unite hanno ricevuto il Premio Nobel per la Pace.

Kofi Annan è il settimo Segretario Generale delle Nazioni Unite. Come primo Segretario Generale ad essere eletto tra le fila dello staff delle Nazioni Unite, ha assunto l'incarico il 1 gennaio 1997. Il 29 giugno 2001, è stato rieletto per acclamazione dall'Assemblea Generale, su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza, ad un secondo mandato, dal 1 gennaio 2002 al 31 dicembre 2006.

Il Consiglio di Sicurezza ONU ha designato come suo successore il sudcoreano Ban Ki-Moon.




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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

KOfi AnnAN

Kofi Annan nasce a Kumasi, in Ghana, il giorno 8 aprile 1938. Studia presso l'Università della Scienza e Tecnologia del proprio paese e completa gli studi universitari in economia al Macalester College di St. Paul, nel Minnesota, Stati Uniti. Dal 1961 al 1962 intraprende gli studi post-universitari in economia presso l'Institut universitaire des hautes études internationales a Ginevra. In qualità di Sloan Fellow al Massachusetts Institute of Technology (dal 1971 al 1972) riceve un Master in Gestione Aziendale.

Sposato con Nane Annan, avvocato ed artista svedese da cui ha avuto tre figli, parla correntemente l'inglese, il francese e diverse lingue africane.

Entra nel sistema delle Nazioni Unite nel 1962 in qualità di funzionario amministrativo e di budget presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra. Da quel momento ricopre diversi incarichi presso la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Africa, ad Addis Abeba; la Forza di Emergenza delle Nazioni Unite (UNEF II) in Ismailia; l'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati a Ginevra; e la sede delle Nazioni Unite a New York, in qualità di Sotto Segretario Generale nell'Ufficio di gestione delle Risorse Umane e di Coordinatore per la Sicurezza nel sistema delle Nazioni Unite (1987-1990) e come Sotto Segretario Generale per la Pianificazione Programmata, il Budget, la Finanza ed il Controllo (1990-1992).

Prima di essere nominato Segretario Generale, ha ricoperto l'incarico di Sotto Segretario Generale per le operazoni di mantenimento della pace (marzo 1992-febbraio 1993) e, poi, di Segretario Generale Aggiunto (marzo 1993-dicembre 1996). Il suo servizio come Segretario Generale Aggiunto è coinciso con una crescita senza precedenti delle dimensioni e dei compiti delle operazioni di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, con uno spiegamento complessivo, che ha raggiunto la sua vetta massima nel 1995, di quasi 70.000 militari e personale civile proveniente da 77 Paesi.

Dal novembre 1995 al marzo 1996, in seguito agli accordi di pace di Dayton che hanno segnato la fine della guerra in Bosnia-Erzegovina, ricopre la carica di Rappresentante Speciale del Segretario Generale nella ex Yugoslavia, supervisionando la transizione in Bosnia-Erzegovina dalla Forza di Protezione delle Nazioni Unite (UNPROFOR) alla Forza Multinazionale di Attuazione (IFOR) guidata dall'Organizzazione del Patto Atlantico (NATO).

In qualità di Segretario Generale, la prima importante iniziativa di Kofi Annan è stata il suo programma di riforma, "Rinnovare le Nazioni Unite".

Nel 1990, in seguito all'invasione irachena del Kuwait, viene inviato dal Segretario Generale, in missione speciale, per agevolare il rimpatrio di oltre 900 persone appartenenti allo staff internazionale ed il rilascio dei cittadini occidentali in Iraq. Conseguentemente guida il primo team delle Nazioni Unite incaricato di negoziare con l'Iraq la vendita del "petrolio in cambio di cibo", al fine di finanziare l'acquisto di aiuti umanitari.

Kofi Annan ha utilizzato i suoi buoni uffici in diverse e delicate situazioni politiche, tra cui si include: il tentativo nel 1998 di ottenere dall'Iraq il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza; una missione nel 1998 per aiutare a promuovere la transizione della Nigeria verso un governo civile; un accordo nel 1999 per risolvere una situazione di stallo tra la Libia ed il Consiglio di Sicurezza per l'attentato di Lockerbie del 1988; un'azione diplomatica nel 1999 al fine di forgiare una risposta internazionale alla violenza in Timor Est; attestare il ritiro nel settembre del 2000 delle truppe israeliane dal Libano; ed ulteriori sforzi dopo la recrudescenza della violenza, nel settembre del 2000, per incoraggiare Israeliani e Palestinesi a risolvere i loro contrasti con negoziazioni, fondate sulle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di Sicurezza e sul principio della "terra per pace".

Nell'aprile 2000 ha pubblicato il Rapporto del Millennio, intitolato "Noi i popoli: il ruolo delle Nazioni Unite nel 21o secolo", esortando gli Stati Membri a impegnarsi in un piano di azione per fronteggiare la povertà e l'ineguaglianza, migliorare l'istruzione, ridurre l'HIV/AIDS, salvaguardare l'ambiente e proteggere i popoli dai conflitti cruenti e dalla violenza. Il rapporto costituisce la base della Dichiarazione del Millennio adottata dai Capi di Stato e di Governo in occasione del Vertice del Millennio, tenutosi nel settembre del 2000, presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Il 10 dicembre 2001, il Segretario Generale e le Nazioni Unite hanno ricevuto il Premio Nobel per la Pace.

Kofi Annan è il settimo Segretario Generale delle Nazioni Unite. Come primo Segretario Generale ad essere eletto tra le fila dello staff delle Nazioni Unite, ha assunto l'incarico il 1 gennaio 1997. Il 29 giugno 2001, è stato rieletto per acclamazione dall'Assemblea Generale, su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza, ad un secondo mandato, dal 1 gennaio 2002 al 31 dicembre 2006.

Il Consiglio di Sicurezza ONU ha designato come suo successore il sudcoreano Ban Ki-Moon.










Dina & Dario
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Enza
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KOlbe Massimiliano Maria

Massimiliano Maria Kolbe nasce a Zdunska-Wola nella Polonia centrale l'8 gennaio 1894. Il giorno stesso della sua nascita viene battezzato con il nome di Raimondo. Frequenta le scuole primarie e Pabianice, e comincia sin dalla più tenera età a percepire un invito alla vita religiosa, un fortissimo richiamo che lo lega soprattutto alla fede per la Vergine Maria. Nel 1907 entra nel Seminario dei Frati Minori Conventuali di Leopoli, dove capisce che l'ordine che meglio si addice alla sua vocazione è quello fondato da San Francesco d'Assisi.

Il 4 settembre del 1910 comincia il noviziato per entrare nelle fila dei francescani con il nome di Massimiliano. Per completare la sua preparazione religiosa e teologica si trasferisce a Roma, dove rimane dal 1912 al 1919 nel Collegio Serafico Internazionale dell'Ordine Francescano. Emette la professione solenne nel 1914 con il nome di Massimiliano Maria. Continua intanto a studiare e si laurea prima in filosofia nel 1915 e poi in teologia nel 1919. Celebra la prima messa nel 1918 in quella Chiesa romana di S. Andrea delle Fratte, conosciuta per l'apparizione della Vergine Immacolata ad Alfonso Ratisbonne.

Padre Kolbe si sente talmente coinvolto nel suo ordine e nella vita della chiesa da desiderare di dar vita ad una pratica di rinnovamento. Guidato dall'enorme fede nella Vergine Immacolata, fonda il 16 ottobre 1917 la Milizia di Maria Immacolata, definita con l'abbreviativo M.I.

La milizia stabilisce la sua sede principale in Polonia dopo che l'arcivescovo di Cracovia concede il consenso a stampare la Pagella di iscrizione e a reclutare fedeli. In questo periodo la sua salute peggiora al punto da costringerlo a permanenze sempre più prolungate nel sanatorio di Zakopane per curare la tubercolosi. Continua però con la sua opera di reclutamento di fedeli, resa più agevole dalla pubblicazione, a partire dal 1922, della rivista ufficiale della M.I: "Il Cavaliere dell'Immacolata". La tiratura iniziale è di appena cinquemila copie, che però poi diventeranno addirittura un milione nel 1938.

Le adesioni arrivano numerose, e Massimiliano Maria Kolbe stabilisce nel convento di Grodno il centro editoriale autonomo della sua rivista. Nel 1927 dà vita nei pressi di Varsavia alla costruzione di un convento-città: il Niepokalanow (Città dell'Immacolata). Questa città convento diventa una vera e propria comunità francescana, con un forte impatto vocazionale che si trasforma anche in necessità di evangelizzazione. Padre Massimiliano Kolbe parte così per il Giappone: è il 1930.

Approda a Nagasaki dove costruisce un convento-città con il nome di Giardino dell'Immacolata. I risultati apostolici sono notevoli: si contano infatti moltissime conversioni. Massimiliano comincia a pensare di fondare varie Città dell'Immacolata in giro per il mondo, ma nel 1936 è costretto a ritornare in Polonia. Nel periodo 1936-1939 l'attività della Milizia dell'Immacolata raggiunge il suo culmine e nel 1937 per la ricorrenza ventennale della fondazione dell'ordine viene creata a Roma una Direzione Generale.

Il nazismo comincia intanto a conquistare sempre più potere e nel monastero vicino a Varsavia i frati accolgono profughi e feriti sia cristiani che ebrei. Il 19 settembre 1939 la polizia nazista rinchiude i frati nel campo di Amtitz in Germania. Padre Kolbe induce i propri confratelli a continuare la loro attività missionaria anche nel campo e nel mese di dicembre i frati riescono a tornare nel convento.

La nuova amministrazione nazista che si è insediata in Polonia è consapevole del carisma e del seguito di fedeli che Massimiliano si è conquistato negli anni e anche della sua affermazione secondo cui gli adepti della Milizia dell'Immacolata sarebbero disposti a donare la vita. Così per poterlo arrestare, la Gestapo lo incrimina con l'inganno. Il 17 febbraio 1941 Massimiliano Kolbe viene rinchiuso nel carcere di Pawiak e il 28 maggio viene trasferito nel campo di concentramento di Oswiipcim (Auschwitz), dove viene immatricolato con il numero 16670 e costretto a trasportare cadaveri.

Pur essendo rinchiuso in questo orribile luogo, continua la sua attività religiosa accettando le sofferenze e perdonando apertamente i propri carnefici. Prende il posto di un altro prigioniero condannato con altri nove uomini per ingiusta rappresaglia e viene rinchiuso in un bunker senza né cibo né acqua. Dopo due settimane di questa tortura, Massimiliano ed altri quattro prigionieri sono ancora vivi. Hanno passato tutti e quindici i giorni a pregare e cantare inni all'Immacolata.

Il 14 agosto 1941, giorno della vigilia della Festa dell'Assunzione di Maria, padre Massimiliano Maria Kolbe muore ad Auschwitz, ucciso da una iniezione di acido fenico.

Papa Paolo VI lo proclama Beato il 17 ottobre 1971; il 10 ottobre 1982 papa Giovanni Paolo II lo proclama santo e martire.



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china46
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MArianna Morandi (Roma, 14 febbraio 1969) è un'attrice italiana.
È la secondogenita del cantante e attore Gianni Morandi e dell'attrice Laura Efrikian (la primogenita Serena visse solo poche ore), nonché sorella maggiore del cantante Marco, che nel 2000 ha composto la sigla del programma "Chi vuol essere milionario?" andato in onda fino al 29 luglio 2011.
Ancora bambina debutta come cantante nel brano Sei forte papà, inciso da suo padre nel 1976 (l'altro bambino è Andrea Zambrini, figlio dell'autore della musica Bruno Zambrini).
Si diploma presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico di Roma.
Inizia la carriera di attrice teatrale, nel Don Giovanni di Molière per la regia di Glauco Mauri, ne L'avaro di Molière, per la regia di Giulio Bosetti e in Risiko di Francesco Apolloni per la regia di Pino Quartullo.
Recita poi nelle miniserie tv di Canale 5 La forza dell'amore (1998), al fianco del padre Gianni e dell'attrice Elena Sofia Ricci (che suscita qualche polemica per una scena con un bacio in bocca tra padre e figlia[1]), e Le madri del 1999, regia di Angelo Longoni che la dirigerà anche in Un anno a primavera (2005), miniserie tv di Rai 2, con Giorgio Pasotti e Nicoletta Romanoff.
Dal 2011 è testimonial AISM nella campagna La gardenia dell'AISM.
Marianna Morandi è stata legata sentimentalmente per nove anni (dal 1993 al 2002) al cantante Biagio Antonacci, con il quale ha avuto due figli: Paolo, nato nel 1995, e Giovanni, nato nel 2001.
Nel 1995 compare nella canzone Lavorerò (album edit), di Biagio Antonacci in una strofa rap.

buona serata
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dany61
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MOrgan SAnson (Saint-Doulchard, 18 agosto 1994) è un calciatore francese, centrocampista del Montpellier e della nazionale francese Under-21.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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SAmuel Atkinson-Waterston, meglio conosciuto come Sam Waterston (Cambridge, 15 novembre 1940), è un attore statunitense.

Suo padre, George Chychele Waterston, era un semanticista scozzese originario di Leith, un borgo a nord di Edimburgo; mentre sua madre, Alice Tucker Atkinson, era una pittrice statunitense specializzata nel ritrarre paesaggi. Dopo aver frequentato le scuole superiori nel Massachusetts, si iscrive all'Università Yale dove consegue il titolo di Bachelor of Arts nel 1962.

Dopo la frequenza della Clinton Playhouse, Waterston si reca a Parigi per un corso alla Sorbona. Tornato in patria, ottiene alcune parti in lavori teatrali e televisivi. Tra questi ultimi una riduzione per il piccolo schermo di Zoo di vetro accanto a Katharine Hepburn e un film britannico tratto da Molto rumore per nulla di Shakespeare.

Il suo debutto cinematografico risale al 1965 con The Plastic Dome of Norma Jean, film inedito in Italia. Nel 1967 interpreta un piccolo ruolo in Ladri sprint (Fitzwilly). Qualche anno più tardi arrivano i ruoli da comprimario in film di successo quali Il grande Gatsby (1974), Capricorn One (1978) e il discusso I cancelli del cielo.

Nel 1980 è protagonista di un'intensa interpretazione dello scienziato Oppenheimer nell'omonima miniserie BBC, che vince il British Academy Television Award per la miglior serie drammatica.

Nel 1985 viene candidato all'Oscar come miglior attore protagonista per Urla del silenzio. Per il suo ruolo in questo film ottiene anche la candidatura al Golden Globe e allo Screen Actors Guild Award.

Compare in diverse pellicole dirette da Woody Allen quali Interiors (1978), Hannah e le sue sorelle (1986, cameo), Settembre (1987) e Crimini e misfatti (1989).

In televisione è stato il celebre protagonista in diverse stagioni della serie televisiva Law & Order interpretando il ruolo del Vice procuratore Jack McCoy e, come tale, è stato più volte nominato all'Emmy Award.

Waterston ha più volte impersonato, sia sullo schermo che in palcoscenico, il ruolo di Abraham Lincoln (ad esempio nel documentario The Civil War, in Gore Vidal's Lincoln, a Broadway nel lavoro teatrale Abe Lincoln in Illinois). È stato inoltre membro della commissione per le celebrazioni del 200º anniversario della nascita dello statista statunitense.

Attivo nelle iniziative umanitarie, è politicamente indipendente e nelle presidenziali USA del 2008 ha sostenuto il movimento Unity08 che cercava di portare alla presidenza un candidato bipartisan.

Si è sposato due volte: prima con la fotografa Barbara Rutledge-Johns dal 1964 al 1975, da cui ha avuto un figlio, James (1969, attore) e dal 1976 è sposato con la modella Lynn Louisa Woodruff da cui ha avuto tre figli: Elisabeth (1976, attrice); Katherine (1980, attrice) e Graham (1982, regista).




CA


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china46
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CArlo Alberto EManuele Vittorio Maria Clemente Saverio di Savoia-Carignano (Torino, 2 ottobre 1798 – Oporto, 28 luglio 1849) fu Re di Sardegna e Principe di Piemonte dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849. Fu inoltre, tra gli altri titoli, principe di Carignano, duca di Savoia e di Genova e conte di Barge.
Durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un’educazione liberale. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l’appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione a re Vittorio Emanuele I di Sardegna. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823.
Non destinato al trono, diventò re dello Stato sabaudo nel 1831 alla morte dello zio Carlo Felice che non aveva eredi.
Da sovrano, dopo un primo periodo conservatore durante il quale appoggiò vari movimenti legittimisti d’Europa, nel 1848 aderì alle idee ispirate ad un’Italia federata guidata dal Papa e libera dagli Asburgo. Nello stesso anno concesse lo Statuto Albertino, la carta costituzionale che rimarrà in vigore (prima nel Regno di Sardegna e poi nel Regno d’Italia) fino al 1947.
Guidò le forze che portarono alla prima guerra di indipendenza contro l’Austria, ma, abbandonato da papa Pio IX e Ferdinando II di Borbone, nel 1849 fu sconfitto e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele. Morì in esilio qualche mese dopo nella città portoghese di Oporto.
Il suo tentativo di liberare l’Italia settentrionale dall’Austria rappresentò il primo sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri della penisola dettati dal Congresso di Vienna. L’opera sarà ripresa con successo dal figlio Vittorio Emanuele che diverrà il primo re d’Italia.
Carlo Alberto fu il primo dei cinque sovrani del ramo Savoia-Carignano. Ebbe diversi soprannomi, fra cui Italo Amleto, assegnatogli da Giosuè Carducci per il suo carattere cupo, conflittuale ed enigmatico

buona notte
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dany61
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EMy BErgamo (Roma, 5 agosto 1985) è una showgirl e attrice italiana.
Nel 2006 è protagonista della commedia musicale Roma, regia di Fabio Luigi Lionello. Nel 2008 Pier Francesco Pingitore la sceglie come primadonna del suo show Vieni avanti cretino, andato in onda su Rete 4. Successivamente, partecipa al musical Poveri ma belli, regia di Massimo Ranieri, accanto a Bianca Guaccero. Nel 2008 partecipa alle miniserie tv Vita da paparazzo, regia di Pier Francesco Pingitore, e Un ciclone in famiglia 4, regia di Carlo Vanzina. Dopo esser stata protagonista del cortometraggio Taglia corto (2005), regia di Pier Francesco Campanella, nel 2008 debutta sul grande schermo con il lungometraggio L'allenatore nel pallone 2, regia di Sergio Martino. Nel 2010 è stata Rosetta nello storico musical di Garinei e Giovannini: Rugantino accanto ad Enrico Brignano

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Enza
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BEatrice LOrenzin

Beatrice Lorenzin nasce il 14 ottobre del 1971 a Roma. Dopo essersi diplomata al liceo classico, si iscrive all'università a Giurisprudenza, ma non termina gli studi. Dedicatasi al giornalismo, collaborando con "Il Giornale di Ostia" ha l'occasione di conoscere da vicino l'hinterland romano. Si avvicina alla politica nel 1996, anno in cui aderisce al movimento giovanile laziale di Forza Italia, e viene eletta al Consiglio del XIII Municipio di Roma l'anno successivo, sempre nelle liste del partito di Silvio Berlusconi.

Nominata coordinatrice regionale del movimento giovanile del partito nell'aprile del 1999, Beatrice Lorenzin gestisce e controlla più di 15mila persone e più di cento eletti negli enti locali. Divenuta consigliere comunale della Capitale nel maggio 2001, è l'unica donna che fa parte della coalizione di centrodestra: diventa vicepresidente del gruppo consiliare di Forza Italia e vicepresidente della commissione Donne Elette.

Viene quindi nominata Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, ruolo che ricopre tra la fine del 2004 e il 2006, avendo così l'occasione di entrare in contatto con il sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'Informazione e l'Editoria del terzo governo Berlusconi, proprio grazie alla collaborazione con il portavoce del premier.

Diventata, nel frattempo, coordinatrice regionale di Forza Italia, a partire dal mese di settembre del 2006 Beatrice Lorenzin ricopre la stessa carica a livello nazionale, coordinando Forza Italia - Giovani per la Libertà. In occasione delle elezioni politiche del 2008 viene eletta alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito delle Libertà: durante la XVI legislatura è membro della Commissione Affari Costituzionali della Camera, della Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza e della Commissione Bicamerale per l'Attuazione del Federalismo Fiscale, oltre che del Consiglio Direttivo del Gruppo Pdl alla Camera.

Nel 2012 diviene Segretario del Comitato per la Legislazione, mentre all'inizio del 2013 si fa il suo nome per la candidatura alla Presidenza della Regione Lazio per il centrodestra: in realtà, il ruolo spetterà poi a Francesco Storace.

Rieletta parlamentare del Pdl alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio di quell'anno, Beatrice Lorenzin diventa Ministro della Salute nel governo di Enrico Letta: la nomina ufficiale avviene il 28 aprile del 2013.

Soprannominata "la Meg Ryan di Roma", per la sua somiglianza con l'attrice statunitense, ama la musica dei Police e dei Pink Floyd, ed è iscritta a "Vedrò", il think tank nato su iniziativa di Enrico Letta.




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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

BEatrice LOrenzin

Beatrice Lorenzin nasce il 14 ottobre del 1971 a Roma. Dopo essersi diplomata al liceo classico, si iscrive all'università a Giurisprudenza, ma non termina gli studi. Dedicatasi al giornalismo, collaborando con "Il Giornale di Ostia" ha l'occasione di conoscere da vicino l'hinterland romano. Si avvicina alla politica nel 1996, anno in cui aderisce al movimento giovanile laziale di Forza Italia, e viene eletta al Consiglio del XIII Municipio di Roma l'anno successivo, sempre nelle liste del partito di Silvio Berlusconi.

Nominata coordinatrice regionale del movimento giovanile del partito nell'aprile del 1999, Beatrice Lorenzin gestisce e controlla più di 15mila persone e più di cento eletti negli enti locali. Divenuta consigliere comunale della Capitale nel maggio 2001, è l'unica donna che fa parte della coalizione di centrodestra: diventa vicepresidente del gruppo consiliare di Forza Italia e vicepresidente della commissione Donne Elette.

Viene quindi nominata Capo della Segreteria Tecnica di Paolo Bonaiuti, ruolo che ricopre tra la fine del 2004 e il 2006, avendo così l'occasione di entrare in contatto con il sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'Informazione e l'Editoria del terzo governo Berlusconi, proprio grazie alla collaborazione con il portavoce del premier.

Diventata, nel frattempo, coordinatrice regionale di Forza Italia, a partire dal mese di settembre del 2006 Beatrice Lorenzin ricopre la stessa carica a livello nazionale, coordinando Forza Italia - Giovani per la Libertà. In occasione delle elezioni politiche del 2008 viene eletta alla Camera dei Deputati nelle liste del Partito delle Libertà: durante la XVI legislatura è membro della Commissione Affari Costituzionali della Camera, della Commissione Parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza e della Commissione Bicamerale per l'Attuazione del Federalismo Fiscale, oltre che del Consiglio Direttivo del Gruppo Pdl alla Camera.

Nel 2012 diviene Segretario del Comitato per la Legislazione, mentre all'inizio del 2013 si fa il suo nome per la candidatura alla Presidenza della Regione Lazio per il centrodestra: in realtà, il ruolo spetterà poi a Francesco Storace.

Rieletta parlamentare del Pdl alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio di quell'anno, Beatrice Lorenzin diventa Ministro della Salute nel governo di Enrico Letta: la nomina ufficiale avviene il 28 aprile del 2013.

Soprannominata "la Meg Ryan di Roma", per la sua somiglianza con l'attrice statunitense, ama la musica dei Police e dei Pink Floyd, ed è iscritta a "Vedrò", il think tank nato su iniziativa di Enrico Letta.










Dina & Dario
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dany61
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"BEtty" Rubble (nata McBricker) è un personaggio della serie di animazione I Flintstones.

Moglie di Barney, è amica intima di Wilma, con la quale condivide pettegolezzi e shopping, nonché le avventure nelle quali finiscono i consorti.
Betty può essere considerato il personaggio meno sviluppato nella storia, poiché si vede raramente, e in genere segue sempre le idee di Barney o Wilma. Nonostante questo, Betty sembra avere un matrimonio decisamente emozionale con Barney, con cui ama darsi nomignoli e a cui dimostra spesso affetto, in contrasto con l'interazione più dinamica ed energica tra Fred e Wilma.

Le occasioni in cui Betty conduce l'azione sono estremamente rare: un episodio è incentrato intorno al suo lavoro sotto copertura nei panni di un'anziana signora gentile in modo da guadagnare i soldi per fare un regalo per Barney, e in un'altra occasione la trama per lei e Wilma è stata guidata dal suo sospetto di una relazione extraconiugale di Barney con un'altra donna (che risulta essere Fred travestito al fine di partecipare gratuitamente ad una partita di pallone). Questa mancanza di protagonismo (quasi sullo sfondo come un personaggio di supporto, come Ciottolina, Bamm-Bamm o Dino, nonostante la sua presenza continua) rende Betty meno di una protagonista principale come è implicito nel concetto generale della serie.

RE

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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REnzi MAtteo

Matteo Renzi nasce l'11 gennaio del 1975, a Firenze. L'impegno civile è una caratteristica che il giovane Matteo trova subito nella sua famiglia, anche e soprattutto grazie a suo padre, il quale da sempre si è impegnato in movimenti politici ed ideologici. Cresciuto a Rignano sull'Arno, luogo nel quale risiedono i suoi genitori, nel 1989 Matteo si iscrive al Liceo ginnasio Dante Alighieri di Firenze. Contemporaneamente, sempre in questi anni e in qualità di educatore, si dedica anche allo scoutismo.

Ben presto il giovane Renzi capisce che la politica è forse la strada maggiormente in grado di coinvolgerlo. È del 1994 infatti, la sua prima opera in questo senso, quando dà il suo contributo per la nascita del "Comitato per Prodi presidente". Sempre in questo stesso anno poi, all'età di diciannove anni, partecipa al noto programma "La ruota della fortuna", condotto da Mike Bongiorno, come concorrente. Resta in tv per ben cinque puntate di seguito, sfoggiando la sua abilità e vivacità intellettiva, portandosi a casa trentatre milioni di vecchie lire.

Due anni dopo poi, nel 1996, Matteo Renzi ufficializza il suo sodalizio con l'impegno civile e si iscrive al Partito Popolare Italiano. Neanche tre anni dopo, nel 1999, diventa segretario provinciale del partito.

Iscrittosi all'Università di Firenze, alla Facoltà di Giurisprudenza, nel 1999 consegue la laurea, discutendo una tesi dal titolo "Firenze 1951-1956: la prima esperienza di Giorgio La Pira Sindaco di Firenze". In ogni caso, il 1999 è un anno di svolta per Matteo Renzi, che comincia anche a darsi da fare con alcune pubblicazioni, attività che non manca di incentivare nel corso della sua successiva carriera politica. Prende parte, infatti, al libro "Mode - Guida agli stili di strada e in movimento", curato da Fulvio Paloscia e Luca Scarlini ed edito da Adnkronos libri, e, sempre nel 1999, è coautore del volume "Ma le giubbe rosse non uccisero Aldo Moro", scritto a quattro mani con Lapo Pistelli. Contemporaneamente, dirige il mensile nazionale "Camminiamo Insieme", firmando i suoi articoli con lo pseudonimo di "Zac".

Prima di entrare definitivamente in politica, Renzi lavora per una società di servizi di marketing la cui proprietà fa a capo alla sua famiglia, la CHIL srl. I ruoli ricoperti sono sempre di carattere dirigenziale e il grosso dell'azienda, quanto a mole di lavoro ed introiti, si deve al servizio di vendita per conto del più importante quotidiano fiorentino, La Nazione.

Intanto, lo scenario politico è mutato. E nel 2001, dopo un inizio apparentemente centrista, il futuro "rottamatore" si fa eleggere coordinatore del partito della Margherita di Firenze. Anche qui, ci mette poco a farsi apprezzare e due anni dopo, nel 2003, diventa segretario provinciale.

L'occasione che si prospetta davanti è quella delle elezioni provinciali e le forze del centrosinistra scelgono proprio lui, un moderato, come loro leader per andare alle elezioni. Il 13 giugno del 2004, con il 58,8 % dei voti, Matteo Renzi viene eletto Presidente della Provincia di Firenze.

Durante questa esperienza, si fa portavoce di una ventata di gioventù nella politica e mette a segno alcune interessanti manovre, molto apprezzate non solo tra i suoi elettori. L'abbassamento delle tasse provinciali ad esempio, o il suo impegno nei rifiuti con il piano provinciale, senza dimenticare opere legate alla cultura e all'innovazione, come la manifestazione "Genio Fiorentino", per valorizzare Palazzo Medici.

Durante il suo mandato alla Provincia, Renzi scrive un altro libro, totalmente firmato da lui e che segna un po' il suo pensiero politico il quale, per quanto di centrosinistra, molto deve all'impostazione ideologica cara a De Gasperi. Il testo, apprezzato da critica e pubblico di lettori, si intitola "Tra De Gasperi e gli U2. I trentenni e il futuro", edito da Giunti nel 2006.

L'ascesa di Matteo Renzi continua senza sosta. Il giovane politico sfrutta soprattutto il fatto di essere un grande comunicatore, attento a tutti i mezzi possibili, new media compresi, e in grado di utilizzarli in modo adeguato e vincente. Il 29 settembre del 2008 infatti, questa volta prediligendo il contatto orale con la gente e davanti a una platea di quasi 2.000 persone, annuncia a sorpresa la sua candidatura alle elezioni primarie del Partito Democratico, valide per rappresentare la coalizione di centrosinistra alla imminenti elezioni nella città di Firenze. Dopo alcuni mesi di campagna elettorale tra strade e piazze, vince le primarie del 15 febbraio del 2009, secondo molti a sorpresa, ottenendo il 40,52% dei voti.

Intanto pubblica il libro "A viso aperto", edito da Polistampa nel 2008, il quale raccoglie 240 e-news tra quelle inviate negli ultimi otto anni di impegno politico ad amici ed elettori.

Il 9 giugno del 2009, alle elezioni amministrative, Renzi ottiene il 47,57% dei voti contro il 32% del suo avversario, Giovanni Galli (ex sportivo, in passato portiere del Milan), scelto per rappresentare il centrodestra. Al ballottaggio del 22 giugno poi, candidato a sindaco, ottiene 100.978 voti, aggiudicandosi la carica di primo cittadino di Firenze grazie al 59,96% dei voti.

Durante i primi 100 giorni del suo mandato, come una delle sue prime azioni di governo della città, realizza la completa pedonalizzazione di piazza del Duomo. Nel novembre del 2010 poi, il Sindaco di Firenze si guadagna il soprannome con il quale si è fatto conoscere anche lontano dai suoi consueti contesti. Durante il convegno che si tiene a Firenze, intitolato "Prossima fermata Italia", organizzato da Renzi e Pippo Civati, il primo cittadino fiorentino dichiara espressamente l'esigenza, da parte del Partito Democratico, di dover liberarsi di un gruppo dirigente ormai ritenuto vecchio e parlando proprio in termini di "rottamazione" per i vari Bersani, D'Alema e Veltroni.

Il suo libro, che si intitola emblematicamente "Fuori!", uscito per Rizzoli nel 2011, riprende e amplia questi concetti, affrontando anche alcuni problemi politici nazionali. Sposato con Agnese, insegnante precaria, Renzi è padre di tre figli: Francesco, Emanuele ed Ester.

Alla fine del 2013, alle elezioni primarie del Pd, supera i due candidati Cuperlo e Civati e viene eletto nuovo segretario del partito. Passano solo pochi mesi e assume l'incarico dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di formare un nuovo governo, sostituendo alla carica di premier, il suo collega di partito Enrico Letta.

Nei primi mesi del suo governo il suo operato si distingue per la concretezza degli intenti e per l'incalzare dei lavori che si susseguono a ritmo serrato. Alle elezioni europee che si svolgono alla fine del mese di maggio 2014, il partito che guida ottiene un risultato straordinariamente inaspettato: il Pd risulta di grand lunga il prima partito in Italia con oltre il 40% di preferenze.






buon venerdì

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china46
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MAhamadou DIarra (Bamako, 18 maggio 1981) è un calciatore maliano, centrocampista svincolato.
A meno di dodici anni, nel gennaio 1993, insieme all'amico Koli Kanté entra nel settore giovanile del Centre Salif Keita di Bamako. Nel 1996, a 17 anni, ottiene un provino dall'OFI Creta, club di seconda divisione greca. Si trasferisce quindi a giocare in Grecia per la stagione 1998-1999 (21 presenze, 2 gol); nell'estate 1999, vestendo la divisa della Nazionale maliana Under-20, raggiunge il terzo posto ai Mondiali di categoria disputati in Nigeria.

sera
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dany61
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DIvina Mary GAlica (Bushey, 13 agosto 1944) è un'ex sciatrice alpina ed ex pilota automobilistica britannica, conosciuta soprattutto per la sua carriera olimpica negli sport invernali.
Ventenne originaria di Bushey Heath, partecipò ai IX Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1964, gareggiando in discesa libera e slalom speciale[1]. In seguito prese parte anche ai giochi di Grenoble 1968 e Sapporo 1972. In entrambe le occasioni fu capitano della squadra olimpica britannica di sci[senza fonte] e finì nelle prime dieci posizioni nello slalom gigante.

Oltre alle competizioni olimpiche, Divina Galica raggiunse due podi nella Coppa del Mondo in discesa libera, classificandosi terza a Badgastein e Chamonix nel 1968.

Detenne per breve tempo anche il record di velocità in discesa libera a 125 mph (201 km/h)[2]

Ritornò a rappresentare la squadra britannica ai Giochi olimpici di Albertville 1992, partecipando alla gara dimostrativa di chilometro lanciato[

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GAry OLdman

Leonard Gary Oldman, conosciuto nel mondo dello spettacolo solo con il suo secondo nome, nasce a Londra in Gran Bretagna il 21 marzo 1958 da Kathleen e Leonard Oldman. Sviluppa la sua infanzia in un malfamato quartiere di Londra (New Cross) con la sporadica e quasi assente presenza di un padre che per vivere faceva il marinaio e che era più dedito all'alcool piuttosto che alla famiglia.

Gary ha solo sette anni quando il padre abbandona definitivamente la famiglia, composta anche da altre due sorelle: sta proprio a lui il compito di portare avanti la famiglia. Lavora è studia contemporaneamente per riuscire a portare a casa più denaro possibile e a soli 17 anni lascia gli studi.

Si appassiona sempre di più alla musica e comincia studiare con molta serietà il Pianoforte, da autodidatta. Sebbene non realizzerà il sogno di diventare un pianista famoso, il suo talento lo accompagna tutt'oggi. Capisce quasi subito che non è la musica il suo vero amore e scopre la vera passione nella recitazione.

Tenta di iscriversi alla "Royal Academy of Dramatic Arts" di Londra ma fallisce. Gary non si lascia certo intimidire da questa piccola prima sconfitta e così comincia a prendere lezioni di teatro seguendo i corsi di Williams al "Greenwich Young People Theatre". Si distingue immediatamente per le sue enormi capacità e grazie ad una borsa di studio può permettersi d frequentare il "Rose Bruford College of Speech and Drama" dove si laurea nel 1979 all'età di 21 anni con lode.

Gary Oldman inizia la sua stellare carriera teatrale che lo farà largamente conoscere ed apprezzare su scala nazionale dai critici e dal pubblico britannico, che lo riconoscerà come uno dei più dotati ed espressivi interpreti del loro panorama nazionale.

Si esibisce con la prestigiosa "Shakespeare Royal Company" e con diverse altre compagnie teatrali molto prestigiose che lo porteranno in tournèè in Europa e in America Latina, facendolo così apprezzare e riconoscere anche in altri paesi. Ben presto viene chiamato per piccole partecipazioni di show televisivi britannici e il suo volto diventa sempre più conosciuto non solo a un pubblico di teatro, ma anche agli amanti del piccolo schermo.

Il suo nome comincia a diventare noto, sempre in Inghilterra, grazie a un film per la tv girato nel 1981 dal titolo "Meanthime" di M. Leigh.

Il 1986 è l'anno in cui esordisce sul grande schermo, con una pellicola dai toni molto duri dedicata al cantante dei Sex Pistols, Sid Vicious, dal titolo "Sid e Nancy". La sua interpretazione in questa pellicola è così intensa da lasciare sbalorditi il pubblico e soprattutto la critica.

Diventa un attore molto amato ed apprezzato, non solo per le sue elevate doti recitative, ma anche perché appare subito come un attore meravigliosamente trasformista: viene paragonato a Robert De Niro proprio per questa sua caratteristica. Gary Oldman modifica spesso il suo aspetto in maniera vertiginosa e sbalorditiva, modifica con semplicità l'accento in base al ruolo che deve interpretare, e non lascia mai, nelle sue recitazioni, nessun particolare al caso.

In seguito gira il film "Prick up - L'importanza di essere Joe" in cui interpreta la parte di un omosessuale; segue poi nel 1989 il magnifico thriller intitolato "Legge criminale" dove interpreta il ruolo di un avvocato. Nel 1990 interpreta il film vincitore del Leone d'oro al Festival cinematografico di Venezia intitolato "Rosencrantz e Guildenstern sono morti", pellicola dedicata ai due personaggi minori dell'Amleto.

Il film che consacra la definitiva e sudata ascesa in campo internazionale di Gary Oldman è "Stato di Grazia" (al fianco di Sean Penn, diretto da Phil Joanon). Nel 1991 segue poi "JFK", uno dei capolavori dal maestro Oliver Stone: il film è dedicato all'assassinio del presidente statunitense John F. Kennedy, e Gary Oldman interpreta il difficile ruolo di Lee Harvey Oswald.

Il 1992 è ancora un anno importante: Gary Oldman è il protagonista di "Dracula di Bram Stoker", diretto dal grande maestro-regista Francis Ford Coppola che lo ha fortemente voluto per questo ruolo; il film, vincitore di 3 premi Oscar, è considerato come la migliore pellicola del suo genere.

L'interpretazione di Gary Oldman è da manuale e il suo accento rumeno perfetto: questo ruolo lo ha visto impegnato per quattro mesi con lo studio della lingua rumena e in questo compito lo ha aiutato un'amica attrice rumena, che nel film interpreta il demone biondo che seduce Keanu Reeves nel castello di Dracula e in cui compare anche una bellissima e sensuale Monica Bellucci. Oldman è accompagnato da un grande attore quale Anthony Hopkins, da una giovanissima ma già superba Winona Ryder.

Il ruolo del conte Dracula mette inoltre Gary Oldman sotto una prospettiva completamente nuova per la sua carriera, quella di sex-symbol.

Segue il bellissimo film "Triplo gioco", in cui interpreta il ruolo di un poliziotto corrotto che districa la sua esistenza privata tra moglie e amante e che si innamora perdutamente di una killer russa che lo costringerà ad uccidere alcuni boss della malavita.

Nel 1994 è in arrivo una sua stupenda interpretazione del cattivo di turno nel film "Alcatraz l'isola dell'ingiustizia", al fianco nuovamente di Kevin Bacon (già incontrato sul set di "JFK") e di Christian Slater, in cui interpreta con rara perizia il ruolo del crudele direttore del carcere.

Del 1995 è "La lettera scarlatta" - tratto dal celebre romanzo di Nathaniel Hawthorne - recitato al fianco di Demi Moore. Seguono poi due pellicole davvero magistrali, che riportano Oldman a recitare ruoli di elevato spessore: è il poliziotto corrotto e tossicomane in "Leon" per la magistrale regia di Luc Besson, in cui Oldman dà prova di sé e delle sue superbe qualità interpretative. Questo ruolo che lo vede accanto ad un grande e molto sottovalutato Jean Reno e di una superba e commovente recitazione della allora piccola Natalie Portman.

Recita nel film sulla vita del compositore Beethoven intitolato "Amata immortale", in cui si vede Oldman suonare il pianoforte. Seguono poi nel 1997 pellicole quali "Air Force One" (con Harrison Ford) e il "Quinto elemento" (con Bruce Willis) sempre di Luc Besson. L'anno seguente è nel cast di "Lost in space" (con William Hurt e Matt LeBlanc).

Nel 2001 lavora alla pellicola "Hannibal", affiancando Anthony Hopkins e diretto da Ridley Scott.

Gary Oldman, a causa della sua infanzia, ha avuto non pochi problemi con l'alcool che sono stati causa di divorzio da suoi due precedenti matrimoni. Il primo è stato quello con l'attrice Lesley Manville, dalla quale ha avuto un figlio e da cui ha divorziato nel 1989. Successivamente ha sposato l'attrice Uma Thurman, ma la coppia si è separata con la stessa rapidità con cui si è unita.

Dal 1994 al 1996 è stato fidanzato con l'attrice-modella Isabella Rossellini conosciuta sul set di "Amata Immortale", amore conclusosi sia per una forte differenza di età con l'attrice (più anziana di 7 anni), sia per i già citati motivi legati all'alcool.

Nel 1997 decide di entrare in terapia per uscirne in modo definitivo e qui consoce la modella e fotografa Donya Fiorentino, anche lei in terapia a causa di abuso di stupefacenti. Dalla coppia nasceranno due figli. Forte dal fatto di essere finalmente uscito dal turbinio dell'alcool, Oldman diventa sceneggiatore e regista, creando una pellicola che ritrae la vita di una famiglia povera che vive a Londra in un quartiere malavitoso; il film commovente si intitola "Niente per bocca", acclamatissimo dalla critica di tutto il mondo che ripercorre di pari passo la sua vita e quella che fu la sua triste infanzia. Il film partecipa al festival di Cannes e la protagonista vince il premio come miglior attrice.

Nel 2000 Donya ricade nel giro della droga: nel 2001 i due divorziano. Il tribunale affida a lui la custodia dei figli.

Nel 2004 Gary Oldman interpreta il personaggio di Sirius Black in "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban", film tratto dal terzo capitolo della fortunata serie di romanzi per ragazzi di J.K. Rowling, personaggio che comparirà anche nei capitoli successivi "Harry Potter e il calice di fuoco" (2005) e "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" (2007).






buon 25 aprile!!!

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dany61
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Inserito il - 25/04/2015 : 14:48:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
OLmo GHesizzi è un personaggio della sitcom Camera Café; ha 29 anni ed è il responsabile informatico dell'azienda. È interpretato da Carlo Giuseppe Gabardini.
Figlio di professori delle superiori, Olmo lavora (con un contratto a tempo determinato) nell'azienda da 4 anni. Ha un fratello maggiore, Ingemar, di cui non si sa molto. Visibilmente in sovrappeso – tanto che nei primi tempi usava sovente un monopattino per spostarsi tra gli uffici –, veste sempre con camicie hawaiane e si presenta spesso in area relax con qualche panino in mano[2] in quanto il cibo è una delle sue passioni[3], insieme al surf.

Infatti, nonostante la mole, Olmo dedica la maggior parte del suo tempo libero allo sport: è un surfista professionista e, malgrado la sua solita mancanza di denaro (per via della quale alcune volte rimane anche a dormire in azienda, per risparmiare su affitto e bollette[4][5]), appena possibile nei week end parte per Biarritz per partecipare a qualche gara. Olmo comunque non disdegna anche sport più estremi[6]. Oltre al surf segue anche il calcio e si dice tifoso dell'Inter[7].

Da poco tempo Olmo è un ragazzo padre: ha avuto suo figlio Primo da una relazione con Giada De Blanck che l'ha poi abbandonato, lasciandogli il bambino. In azienda nessuno ha però mai creduto a questa storia[9]. Non potendosi permettere una babysitter spesso Olmo "deposita" Primo nella sala server dell'azienda, nonostante i divieti di De Marinis; oppure lo lascia in balia dei suoi colleghi di lavoro, come Anna, per cui Olmo ha un debole[10][11][12].

Olmo non è un tipo competitivo sul lavoro, però è una persona che non si fa mettere i piedi in testa: all'occorrenza sa anche essere cattivo e vendicativo[13][14]. Durante la fusione Olmo si sente in pericolo in quanto si trova a concorrere per il posto di lavoro con l'esperto informatico della Digitex, il quale però, a differenza sua, ha un contratto a tempo indeterminato. Dopo la mancata fusione si vede un Olmo decisamente dimagrito, senza apparenti problemi di denaro per mantenere lui e suo figlio. Sembra aver cambiato look adottando con un abbigliamento più consono al lavoro. Ha ora una nuova passione per lo spazio e gli astronauti.

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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

OLmo GHesizzi è un personaggio della sitcom Camera Café; ha 29 anni ed è il responsabile informatico dell'azienda. È interpretato da Carlo Giuseppe Gabardini.
Figlio di professori delle superiori, Olmo lavora (con un contratto a tempo determinato) nell'azienda da 4 anni. Ha un fratello maggiore, Ingemar, di cui non si sa molto. Visibilmente in sovrappeso – tanto che nei primi tempi usava sovente un monopattino per spostarsi tra gli uffici –, veste sempre con camicie hawaiane e si presenta spesso in area relax con qualche panino in mano[2] in quanto il cibo è una delle sue passioni[3], insieme al surf.

Infatti, nonostante la mole, Olmo dedica la maggior parte del suo tempo libero allo sport: è un surfista professionista e, malgrado la sua solita mancanza di denaro (per via della quale alcune volte rimane anche a dormire in azienda, per risparmiare su affitto e bollette[4][5]), appena possibile nei week end parte per Biarritz per partecipare a qualche gara. Olmo comunque non disdegna anche sport più estremi[6]. Oltre al surf segue anche il calcio e si dice tifoso dell'Inter[7].

Da poco tempo Olmo è un ragazzo padre: ha avuto suo figlio Primo da una relazione con Giada De Blanck che l'ha poi abbandonato, lasciandogli il bambino. In azienda nessuno ha però mai creduto a questa storia[9]. Non potendosi permettere una babysitter spesso Olmo "deposita" Primo nella sala server dell'azienda, nonostante i divieti di De Marinis; oppure lo lascia in balia dei suoi colleghi di lavoro, come Anna, per cui Olmo ha un debole[10][11][12].

Olmo non è un tipo competitivo sul lavoro, però è una persona che non si fa mettere i piedi in testa: all'occorrenza sa anche essere cattivo e vendicativo[13][14]. Durante la fusione Olmo si sente in pericolo in quanto si trova a concorrere per il posto di lavoro con l'esperto informatico della Digitex, il quale però, a differenza sua, ha un contratto a tempo indeterminato. Dopo la mancata fusione si vede un Olmo decisamente dimagrito, senza apparenti problemi di denaro per mantenere lui e suo figlio. Sembra aver cambiato look adottando con un abbigliamento più consono al lavoro. Ha ora una nuova passione per lo spazio e gli astronauti.

Già MESSO DA POCO


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GhHslaine Maxwell (nata 25 dicembre 1961) è una socialite inglese e la figlia più giovane di editore Robert Maxwell . Maxwell si trasferì negli Stati Uniti, dopo la morte del padre ed è diventata nota come avvocato per l'oceano e fondatrice del Progetto Terramar , e la sua amicizia con Jeffrey Epstein e Principe Andrea, Duca di York .


LI

buona serata
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Enza
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LIvia Turco

Livia Turco nasce a Morozzo, comune piemontese della provincia di Cuneo, il 13 febbraio 1955. Cresce in una famiglia cattolica operaia e studia prima a Cuneo, poi a Torino, dove consegue una laurea in Filosofia. E' proprio durante la sua frequentazione universitaria che inizia la sua attività politica studentesca: si iscrive al Partito Comunista Italiano, per le cui fila verrà eletta deputata per la prima volta nel 1987.

Giovanissima si iscrive alla Fgci di Torino, diventandone segretario provinciale nel 1978.

Intanto la carriera all'interno del Pci continua: Livia Turco è dapprima dirigente della Federazione giovanile comunista, poi consigliere della regione Pieomonte (1983-1985), consigliere comunale a Torino (1985-1986), ed in seguito responsabile delle donne della Federazione locale del partito.

Favorevole alla svolta della Bolognin - che dal giorno dell'annuncio della svolta (12 novembre 1989) porterà allo scioglimento del Partito Comunista Italiano (3 febbraio 1991) - dà la propria adesione al Partito Democratico della Sinistra, che poi diventeranno Democratici di Sinistra: conferma così il suo seggio alla Camera dei Deputati dal 1992 fino al 2001.

Dal maggio del 1996 all'ottobre del 1998 ricopre la carica di Ministro per la Solidarietà Sociale nel governo guidato da Romano Prodi. L'incarico le viene confermato anche in seguito, quando diviene premier il collega di partito Massimo D'Alema. Si fa promotrice di molte delle leggi che contrassegnano la politica dei governi di centrosinistra, in particolare gli interventi sull'immigrazione (legge n. 40 del 1998 meglio nota come legge Turco-Napolitano), sull'assistenza (legge n.328 del 2000 per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) e sul sostegno della maternità e paternità (legge n. 53 del 2000). Il suo impegno parlamentare prosegue nella XIV legislatura nella Commissione Affari sociali della Camera.

Nel 2000 viene candidata dal centrosinistra a presidente della Regione Piemonte, ma è sconfitta dal presidente uscente Enzo Ghigo, candidato della Casa delle Libertà. Nel 2005 scrive con Paola Tavella il libro "I nuovi Italiani. L'Immigrazione, i pregiudizi, la convivenza". Alle elezioni politiche del 2006 Livia Turco riceve un nuovo mandato parlamentare, questa volta per il Senato, eletta nella regione Piemonte.

Dal 17 maggio del 2006 fino all'aprile 2008 è Ministro della Salute nel secondo governo Prodi.

Vive a Roma con il marito Agostino ed il figlio Enrico.




MI

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dany61
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MIja Martina BArbaric (Mostar, 26 aprile 1985) è una cantante bosniaca.

Il suo nome è un chiaro omaggio alla cantante italiana Mia Martini.

Era una star già da bambina, ha assaggiato il successo quando all'età di tre anni e mezzo ha vinto un concorso di canto per bambini. La sua prima apparizione professionale è stata in un concorso a Sarajevo a sedici anni.

Nonostante la giovane età ha già partecipato a molti festival e due volte alla finale nazionale bosniaca per l'Eurovision Song Contest, il concorso per decidere chi avrebbe partecipato per la Bosnia ed Erzegovina. Nel 2003, ha vinto con la canzone Ne brini, cantata metà in bosniaco e metà in inglese. La canzone è arrivata sedicesima alla finale europea di Riga, con 27 punti.

Lavora inoltre come giornalista e presenta una trasmisisone musicale sulla televisione locale a Mostar.

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lampaDINA e lampaDario
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lampaDINA e lampaDario ha scritto:

dany61 ha scritto:

OLmo GHesizzi è un personaggio della sitcom Camera Café; ha 29 anni ed è il responsabile informatico dell'azienda. È interpretato da Carlo Giuseppe Gabardini.
Figlio di professori delle superiori, Olmo lavora (con un contratto a tempo determinato) nell'azienda da 4 anni. Ha un fratello maggiore, Ingemar, di cui non si sa molto. Visibilmente in sovrappeso – tanto che nei primi tempi usava sovente un monopattino per spostarsi tra gli uffici –, veste sempre con camicie hawaiane e si presenta spesso in area relax con qualche panino in mano[2] in quanto il cibo è una delle sue passioni[3], insieme al surf.

Infatti, nonostante la mole, Olmo dedica la maggior parte del suo tempo libero allo sport: è un surfista professionista e, malgrado la sua solita mancanza di denaro (per via della quale alcune volte rimane anche a dormire in azienda, per risparmiare su affitto e bollette[4][5]), appena possibile nei week end parte per Biarritz per partecipare a qualche gara. Olmo comunque non disdegna anche sport più estremi[6]. Oltre al surf segue anche il calcio e si dice tifoso dell'Inter.

Da poco tempo Olmo è un ragazzo padre: ha avuto suo figlio Primo da una relazione con Giada De Blanck che l'ha poi abbandonato, lasciandogli il bambino. In azienda nessuno ha però mai creduto a questa storia[9]. Non potendosi permettere una babysitter spesso Olmo "deposita" Primo nella sala server dell'azienda, nonostante i divieti di De Marinis; oppure lo lascia in balia dei suoi colleghi di lavoro, come Anna, per cui Olmo ha un debole[10][11][12].

Olmo non è un tipo competitivo sul lavoro, però è una persona che non si fa mettere i piedi in testa: all'occorrenza sa anche essere cattivo e vendicativo[13][14]. Durante la fusione Olmo si sente in pericolo in quanto si trova a concorrere per il posto di lavoro con l'esperto informatico della Digitex, il quale però, a differenza sua, ha un contratto a tempo indeterminato. Dopo la mancata fusione si vede un Olmo decisamente dimagrito, senza apparenti problemi di denaro per mantenere lui e suo figlio. Sembra aver cambiato look adottando con un abbigliamento più consono al lavoro. Ha ora una nuova passione per lo spazio e gli astronauti.

Già MESSO DA POCO



OLivETti camillo
(ET)

(veduta invernale)

Camillo Olivetti
Ivrea, 13 agosto 1868
– Biella, 4 dicembre 1943
è stato un ingegnere e imprenditore
ebreo italiano, fondatore dell'azienda Olivetti.

Biografia
Nacque nel 1868 in una famiglia della borghesia ebraica di Ivrea.
Il padre era un commerciante di tessuti,
impresa che aveva ereditato dagli avi,
la madre, Elvira Sacerdoti, originaria di Modena,
era figlia di banchieri.
Dalla linea paterna, Camillo Olivetti ereditò lo spirito imprenditoriale
e l'amore per il progresso, dalla madre una cultura non provinciale
e l'amore per le lingue (Elvira ne parlava quattro).
Quando Camillo aveva solo un anno, morì il padre.
Ad occuparsi di lui fu la madre, che lo affidò al collegio
convitto «Calchi Taeggi» di Milano.

Al termine del liceo, si iscrisse al Regio Museo Industriale Italiano
(poi Politecnico di Torino dal 1906) e alla Scuola di Applicazione
Tecnica, dove frequentò i corsi di elettrotecnica tenuti
da Galileo Ferraris.
Laureatosi in ingegneria industriale (31 dicembre 1891),
Camillo sentì da una parte l'esigenza di perfezionare il
proprio inglese e, dall'altra, di fare un'utile esperienza lavorativa.
Soggiornò oltre un anno a Londra dove si impiegò
in un'industria che produceva strumentazione elettrica,
facendo anche il meccanico.
Al suo ritorno a Torino, divenne assistente di Ferraris.
Nel 1893 accompagnò negli Stati Uniti il suo maestro,
che era stato invitato a tenere una conferenza al Congresso
Internazionale di Elettrotecnica di Chicago.
Olivetti gli fece da interprete. Insieme visitarono i laboratori
Thomas A. Edison al Llewellyn Park, nel New Jersey,
dove incontrarono di persona il brillante inventore statunitense.
Dopo tale incontro, nel 1893, Camillo scrisse al cognato
Carlo da Chicago:

« 13 agosto 1893. (...)
Adesso che ti ho dato qualche impressione sulla città,
ti dirò come vi ho passato il mio tempo.
(…) Il sig Hammer ci condusse a Llewellin Park, distante una mezz'ora
di ferrovia da New York a vedere il laboratorio di Edison.
Il sig. Edison in persona ci venne a ricevere e fece con noi un po'
di conversazione e ci eseguì sul suo fonografo alcuni pezzi di musica.
Come vedi ho cominciato presto a far la conoscenza di persone celebri.
Edison ha là a Llewellin Park un enorme edificio che come la maggior
parte degli edifici industriali e privati di qui è in legno.
Là oltre una bellissima biblioteca e un magazzino in cui tiene un po'
di tutto ha un enorme laboratorio con una settantina di cavalli
di forza motrice, macchine, dinamo elettriche, torni,
macchine utensili, un gabinetto completo di fisica ed uno di chimica,
un gabinetto fotografico e persino un teatro dove sta facendo esperienze,
che pare fino adesso non riescano molto, sul cinematografo.
È aiutato da un numero grande di assistenti e qualunque cosa gli salti
in mente di costruire lo può fare senza difficoltà. Edison è un bell'uomo,
alto e tarchiato dalla faccia napoleonica.
È gentile ma essendo piuttosto sordo, e d'altra parte non essendo
il prof. Ferraris capace per il momento né di intendere,
né di spiegarsi molto in inglese, la conversazione non
fu molto animata.(…) »

(Camillo Olivetti, Lettere Americane, Fondazione Adriano Olivetti, 1968-1999)

Camillo continuò da solo il viaggio da Chicago a San Francisco,
annotando scrupolosamente le cose che andava scoprendo sugli Stati Uniti:
se già la situazione industriale inglese lo aveva colpito,
trovò la realtà americana assai superiore, non solo dal punto di vista
industriale ma anche sociale.
Alcuni mesi passati a Palo Alto gli fecero conoscere le università americane.
Come assistente di elettrotecnica alla Stanford University
(novembre 1893 - aprile 1894), Olivetti ebbe modo di sperimentare
in laboratorio le potenzialità e le diverse applicazioni dell'uso dell'elettricità.

Tornato in Italia, si mise in società con due ex compagni di università
e fece l'importatore di macchine per scrivere e biciclette.
Successivamente concepì l'idea di fondare un'azienda per produrre
e commercializzare strumenti di misurazione elettrica,
principalmente per laboratori di ricerca. Nacque così ad
Ivrea nel 1896 la «C. Olivetti & C.». Gli inizi della
sua attività industriale non furono produttivi.
Olivetti capì che doveva cambiare target di mercato
(dai laboratori di ricerca alla nascente industria elettrica).
Nel 1903 la fabbrica si trasferì a Milano e l'anno successivo a Monza,
diventando C.G.S. (dalle iniziali di Centimetro-Grammo-Secondo,
nome di un vecchio sistema di misura elettrodinamico).
Nella compagine societaria entrò in seguito la Edison,
il più grande produttore italiano di energia dell'epoca,
oltre ad un'importante banca d'affari.

Ben presto Olivetti si sentì prigioniero di quei soci finanziari,
che non gli consentivano di svolgere, parallelamente alla produzione,
quell'attività di ricerca che riteneva indispensabile.
Fu quella l'ultima volta che non ebbe la maggioranza assoluta delle
quote di una società.
Era partito per Milano con una quarantina di operai,
con gli stessi tornò a Ivrea nel 1908, dove impiantò la prima fabbrica
in Italia di macchine per scrivere.
Anche nella scelta del nome della ditta tornò al passato:
«Ing. Olivetti & C.» con l'aggiunta
"prima fabbrica nazionale di macchine per scrivere".
L'azienda, destinata a divenire celebre come Fabbrica di mattoni rossi,
ebbe un rapido sviluppo. Attento a selezionare, formare e valorizzare
operai di talento, Olivetti scelse tra loro i quadri aziendali che
contribuirono al successo dell'impresa.
L'officina riprendeva solo esteriormente i modelli dell'epoca,
poiché la sua struttura, dietro ai mattoni canavesani,
era composta dall'allora avveniristico cemento armato.
Il primo modello di macchina, la Olivetti M1 (1908),
fu interamente progettato da lui, assieme ad alcune macchine utensili
per la produzione delle parti componenti.
Olivetti la perfezionò dopo aver compiuto altri due viaggi degli
Stati Uniti (dove comprò macchinario prodotto in loco ed
esaminò il livello della concorrenza).
A quel punto fu pronto ad entrare in produzione.
I primi tempi furono difficoltosi sul piano finanziario, dal momento che
per tre anni dalla fabbrica uscirono unicamente prototipi.
Trovò allora dei soci di capitale non invadenti; con essi arrivarono
anche le prime commesse e la presentazione all'Esposizione Universale
di Torino (1911) per il cinquantenario dell'Unità d'Italia.
Oltre alla M1, venne presentato uno spaccato funzionante
dell'officina di Ivrea.

La svolta decisiva per la Olivetti fu il primo conflitto mondiale:
non furono tuttavia i superprofitti a fare la fortuna dell'Olivetti,
ma la produzione tecnologicamente avanzata per l'aeronautica.
Anche i velivoli inglesi impiegarono parti prodotte dalla Olivetti.
Il dopoguerra vide la Olivetti produrre la M20,
una macchina per scrivere sempre più perfezionata,
il cui successo consentì a Camillo di attuare il suo progetto commerciale,
basato soprattutto sull'assistenza alla clientela mediante filiali.
La prima filiale fu quella di Milano, cui seguirono i principali centri
italiani ed esteri.
Tale strategia gli consentì di battere la concorrenza internazionale
(americana e tedesca principalmente),
giocando non sul prezzo ma sulla qualità.

Nel 1925 entrò in azienda Adriano Olivetti, il secondo dei suoi figli
- dopo aver compiuto anch'egli un viaggio negli Stati Uniti.
Quell'anno Camillo si avviava verso la sessantina e,
dovendo pensare alla successione, pretese che i figli maschi
(Adriano e Massimo) facessero la gavetta in fabbrica
(Dino, l'ultimo della famiglia, era ancora troppo giovane).
Le caratteristiche produttive della fabbrica furono caratterizzate
dalla totale indipendenza nella componentistica rispetto all'allora
ristretto mercato italiano. Si pensi che anche le viti venivano
prodotte in fabbrica. Per produrre in proprio le macchine utensili
nacquero, nel 1926, le fonderie e l'Officina Meccanica Olivetti (OMO).
Quest'ultima divenne in seguito un'unità produttiva indipendente
sul mercato, anche dalla casa madre.

In seguito Olivetti diede impulso al primo nucleo della ricerca e sviluppo:
con la OMO, e negli stessi locali, nacque il Centro
Formazione Meccanici, una delle prime "scuole di fabbrica"
in cui non si insegnarono solo nozioni tecniche, ma anche cultura
generale e cultura politica.
All'inizio degli anni trenta fu potenziata la struttura distributiva all'estero.
Nel corso del decennio furono prodotti i primi modelli di mobili per
ufficio "Synthesis", le prime telescriventi e macchine per calcolo.
Nel 1933 il figlio Adriano fu nominato amministratore delegato;
a partire da quell'anno Camillo fu affiancato e progressivamente sostituito
alla guida della società.
Olivetti lasciò la presidenza della società nel 1938,
conservando la sola direzione dello stabilimento macchine utensili.

Nel secondo dopoguerra, Adriano seppe condurre la Olivetti alla posizione
di leader nel settore delle macchine d'ufficio - assorbendo anche,
nel 1959, la Underwood Americana, suo principale concorrente
- ed a farla diventare un'azienda capace di produrre cultura nei
campi del design, dell'architettura industriale e dello sviluppo della
responsabilità sociale d'impresa, in termini di relazioni sociali con
i lavoratori e di rapporti con il territorio.
In politica, Camillo Olivetti fu di fede socialista liberale:
finanziò (prima dell'avvento del regime fascista che appoggiò sino
alle leggi razziali) la diffusione di periodici di dibattito politico,
contribuendovi personalmente con non pochi scritti.

Amico di Filippo Turati, il 4 dicembre 1943 morì all'ospedale di Biella,
città ove era stato costretto a riparare per sfuggire alle leggi razziali:
al funerale partecipò una nutrita folla di operai,
giunta spontaneamente da Ivrea sfidando la sorveglianza
del regime.
In lui la città di Ivrea trovò un imprenditore coraggioso
e capace che seppe portare l'industria da lui creata fra
le prime nei mercati mondiali.


Dina & Dario
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dany61
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ETtore FAgiuoli (Verona, 3 settembre 1884 – Verona, 19 marzo 1961) è stato un architetto e scenografo italiano celebre per le sue opere a Verona e provincia oltre che per le sue scenografie del festival lirico areniano.
Figlio di Francesco Fagiuoli, ingegnere civile, e di Itala Zuraide Vecchi, frequentò prima l'Istituto "alle Stimate" e quindi il Liceo Ginnasio Statale Scipione Maffei[1] del quale avrebbe poi progettato la ristrutturazione e dal quale fu licenziato nel 1903.

Laureatosi in architettura nel 1908 al politecnico di Milano (dopo aver frequentato il biennio di architettura a Padova e aver frequentato l'Accademia di belle arti di Brera) fece subito delle esperienze professionali in chiave eclettica, lavorando prima nello studio paterno e in un secondo momento in quello gestito da L. Broggi e C. Nava, il cui stile si rifaceva a quello di Camillo Boito. Nel 1911 torna a Verona, iniziando a collaborare con la soprintendenza ai Monumenti di Verona, Mantova e Cremona (vincendo il primo posto a in un pubblico concorso) e a realizzare incisioni ispirate alle vedute veronesi. Nel 1913 conclude la sua collaborazione con la sopraintendenza, ove aveva lavorato sotto la direzione di A. Da Lisca.

A Verona inizia la costruzione di numerosi villini signorili nell'area di Borgo Trento. Incline allo stile liberty nei suoi lavori si intravede anche uno stile neo-medioevalista e neo-quattroecentesco. Le creazioni di quegli anni sono caratterizzate da una particolare attenzione del decoro e della mobilia interna, spesso realizzata in legno su ispirazione del gusto rinascimentale o barocco e arricchita da elementi in ferro battuto che richiamavano le tradizioni artigiane. Nel 1913 supera lo stile liberty con la presentazione del progetto, classificatosi poi terzo, per la nuova sede della Cassa di Risparmio, in piazza delle Erbe, di chiara ispirazione neoclassica con elementi mittel-europei (il progetto fu realizzato in collaborazione con G. Greppi e aveva come suo motto "Rinnovarsi o morire"). Nello stesso anno progetta inoltre la sede della Banca d'Italia in via Cordusio a Milano (in collaborazione con Broggi e Nava) e il campanile per il duomo di Verona, che verrà poi realizzato nel 1927 fatta eccezione per la cuspide utilizzando gli stilemi del tardo XVI secolo. Sempre nel 1913 inizia l’attività di scenografo allestendo le scene di Aida (in scena per la prima volta all’Arena di Verona in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Verdi), attività che lo porterà a firmare ben 37 scenografie, fino al 1958. Tra il 1939 e il 1958 l'intensità delle collaborazioni andrà però scemando.

Durante la Prima guerra mondiale Fagiuoli, architetto del genio, rimase un anno sull'Altopiano di Asiago per poi trasferirsi a Roma in qualità di architetto militare. Nel 1922 fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine della Corona in virtù dell'attività svolta durante il conflitto; a Roma realizzò quattro acquerelli raffiguranti l'arco di Settimio Severo, Villa d'Este e per due volte Castel Sant'Angelo: tali opere vennero nel 1919 esposte assieme ad altre realizzate da soldati e congedati. Numerose le attività connesse alla ricostruzione: il progetto del ponte sull'Arno a Pisa, alcuni monumenti dedicati ai caduti (non tutti realizzati, il più celebre si trova a Trento ed è il Mausoleo di Cesare Battisti). Finita la grande guerra progetta e realizza, in città, il garage Fiat in via Manin dando prova di un notevole modernismo nell'utilizzo di calcestruzzo armato e ampie vetrate, fondendo numerose correnti artistiche (tra cui l’Art Decò, Secessione viennese, Futurismo di Antonio Sant'Elia) in forme austere e funzionali che riescono a sfruttare al meglio la conformazione del suolo. Particolare la copertura con capriate.


Ponte della Vittoria a Verona
Nel 1920 torna a progettare numerosi villini sia a Verona che in provincia come a Bardolino e a Isola della Scala: tra le sue opere, le ville Cipriani, Bassani, Bonomi. Inoltre si occupa del restauro e dell'ammodernamento di alcune ville della Valpolicella come Villa Bettelloni-Fagiuoli e nel restauro del palazzo Boggian in Stradone San Fermo a Verona.

Sempre a Verona, tra il 1922-26, progetta il nuovo palazzo delle poste in stile ispirato al manierismo e all'architettura barocca nell'area ricavata dall'abbattimento di alcune case. Sempre a Verona, nel 1924 progetta una ristrutturazione per l'area del Ghetto di Verona e per quella del Filarmonico (Teatro Filarmonico di Verona e Museo lapidario maffeiano), nel 1925 vince il concorso nazionale per la costruzione del Ponte della Vittoria. Sotto la direzione di Ferdinando Forlati e di Antonio Avena, nel 1925 inizia i lavori di restauro di Castelvecchio. Tra il 1926 e il 1928 a più riprese elaborò progetti per il Palazzo del Capitaniato in Vicenza per il quale quale ideò di aggiungere o un edificio porticato ispirato allo stile palladiano o due campate, senza che alcuno dei due progetti fosse realizzato.

Tra il 1929 e il 1935 realizza, con la collaborazione dell'ingegner R. Carapacchi per la parte meccanica, la Casa «il Girasole» a Marcellise, in provincia di Verona, da un progetto precedente dell'architetto Angelo Invernizzi. La particolarità della villa è di ruotare sul proprio asse per seguire il corso del sole durante l'intero arco della giornata,[2] secondo il mito del movimento e dell'energia proposto dal futurismo. La progettazione collettiva è un elemento chiaramente collegato agli usi dell'ambiente collegato al Bauhaus.

Nel 1934 Ettore Fagiuoli risulta vincitore, con l'ingegner Enea Ronca, del concorso bandito nel 1933 per il completamento e la sistemazione del palazzo centrale dell'Università di Padova (Palazzo del Bo), con il progetto contrassegnato dal motto «Falconetto 23». Il palazzo viene realizzato tra il 1938 e il 1942[3]. Nel progetto cercò di mediare tra la monumentalità imposta dal fascismo e i gusti neo-rinascimentali. Sempre secondo questo gusto elaborò un progetto mai realizzato per un monumento ai caduti italiani da realizzarsi a Praga] (1935), una fontana per la piazza della Stazione di Bologna (1938) e varie scenografie tra le quali una per la rappresentazione areniana di Lucia di Lammermoor, avvenuta nel 1934. Questi lavori si confanno allo stile del tempo, adottato pure da Carlo Carrà e Mario Sironi. Sempre nel 1934 progetta invece il nuovo Liceo Ginnasio Scipione Maffei (progetto rielaborato dallo stesso nel 1958 e reso operativo nel 1960, in cui si nota come il progettista sapesse integrare forme moderne in un contesto antico caratterizzato dalla vicinanza alla Chiesa di Santa Anastasia).

Tra il 1934 e il 1935, anno in cui venne inaugurato, Fagiuoli progettò e realizzò il Mausoleo di Cesare Battisti, sull'altura del Doss Trento, che domina la città[4] Causa la militanza del figlio Gianfranco tra i partigiani, abbandonò Verona durante la Seconda Guerra Mondiale, rifugiandosi a Genova ospite dell'ingegner Invernizzi, con il quale aveva già avuto modo di collaborare: realizzò varie acqueforti ispirate alle vedute genovesi, disperse a causa dei bombardamenti che interessarono la città. Siffatta attività non era mai stata del tutto abbandonata dal Fagiuoli, il quale aveva già esposto le sue opere in varie occasioni: nel 1916 espose alla londinese Associazione italiana degli acquafortisti, nel 1921 alla prima Biennale di Roma e nel 1922 e nel 1930 alla Biennale di Venezia. 170 acqueforti saranno poi ristampate e esposte nel 1981 nella Casa di Giulietta assieme ad altri bozzetti per scenografie. Altri bozzetti sono presenti all'AMO di Verona.

Negli anni seguenti, e fino alla sua morte avvenuta il 19 marzo 1961 a Verona , si occupa di numerosi progetti a Verona e provincia. Attività principali di questo periodo furono il restauro e la ristrutturazione in cantieri aperti in via Anfiteatro e all'Istituto Campostrini. Nel 1949 realizzò Ponte alla Carraia di Firenze; in seguito si dedicò alla realizzazione di condomini e di scenografie. Sempre nell'ambito della ricostruzione veronese, propose un progetto per ricostruire il Teatro Filarmonico (1948) e Ponte della Vittoria (1951), distrutto durante la guerra. Circa 3000 disegni vennero donati dagli eredi al Centro studi e archivio della comunicazione dell'Università di Parma e furono esposti nel 1984 in occasione di una mostra monografica

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Enza
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FAbio TacCHella


Quando la creatività pura incrocia l'alta cucina diventa arte culinaria. E' questa la natura di Fabio Tacchella, cuoco e consulente gastronomico di altissimo livello, nato nel veronese il 13 settembre 1957. Prima di tutto è cuoco, ma anche scultore, inventore e scrittore. Tutte queste passioni si alimentano a vicenda e trovano la sintesi più alta in cucina, dove il suo estro inesauribile trova la migliore espressione. L'inventiva e la grande maestria si esprimono in modo sempre più straordinario ed efficace anche nell'ideazione di strumenti da cucina e sistemi di cottura innovativi, tutti coperti da suoi brevetti.

In un crescendo di competenze e attività, ha raggiunto oggi i vertici della ristorazione italiana. Fabio Tacchella coltiva questa passione sin da giovanissimo: gli inizi della sua formazione sono all'Istituto Alberghiero di Bardolino del Garda dove consegue il diploma di aiuto cuoco con il massimo dei voti. Frequentazioni prestigiose, tra le quali lo chef Giorgio Gioco, segnano il suo stile in cucina, uno stile molto personale e di continua ricerca.

Attraverso tappe sempre più prestigiose matura la sua professionalità e la sua esperienza. È rappresentante della cucina veronese in Svizzera e insegnante presso centri di formazione alberghiera e infine illustre docente ai corsi di perfezionamento in scuole per professionisti. Dal 1974 è iscritto alla Federazione Italiana Cuochi.

Sono numerosi i premi e i riconoscimenti in carriera che confermano la sua genialità e il suo impegno nell'innovazione: tra questi vi sono le medaglie d'oro e di bronzo alle Olimpiadi di Francoforte, le due argento all'Olimpiade mondiale di Basilea, la direzione - dal 2001 - della squadra nazionale Italiana Cuochi, della Federazione Italiana Cuochi. Anche con la nazionale ottiene ottimi risultati: dalle Olimpiadi mondiali di Berlino, alla coppa del mondo di Lussemburgo, alla European Cutering Cup e il riconoscimento da parte dell'Accademia della Cucina Italiana come miglior cuoco dell'anno 2000.

I segreti della sua arte culinaria sono a disposizione di tutti, Fabio Tacchella, infatti, è coautore e dal 2001 anche autore, di numerosi testi di cucina; collabora con diverse riviste del settore Horeca (termine che si riferisce al settore commerciale dell'industria alberghiera). La divulgazione a tutto campo fa parte della sua natura: trasmettere ai colleghi ed al grande pubblico le sue tecniche lo hanno portato ad essere chiamato in vari programmi televisivi.

La competenza e la fama di Fabio Tacchella sono note anche a livello internazionale: ha collaborato infatti a vari livelli in tutto il mondo, dal Giappone alla Nuova Zelanda, dagli Emirati Arabi al Canada. Uno spirito gaio quello di Fabio Tacchella, che contamina non solo la cucina ma anche i rapporti con le persone che lo affiancano.

Tra le sue invenzioni più prestigiose c'è Carta Fata: prodotto dal 2004, questa speciale pellicola ha introdotto un nuovo sistema di cottura, oggi utilizzato da cuochi di tutto il mondo. Anche la grande industria ne fa utilizzo per proporre prodotti nuovi sul mercato. Utilizzando questo sistema di cottura si rispetta la materia prima, si valorizzano i sapori, si riducono i consumi di grassi, tutto a vantaggio della salute, aspetto che per Fabio Tacchella risiede alla base della sua filosofia professionale.

Un altro prodotto ideato e realizzato dallo Chef Tacchella è Fata Bags, che dal 2010 rappresenta una tecnologia innovativa di altissimo valore: con le buste Fata Bags si può cuocere sottovuoto a 180-200 gradi, cucinando direttamente il prodotto contenuto nelle buste su delle griglie elettriche. Oltre a conferire un sapore più accentuato agli alimenti, evita la formazione di acroleina - tossica per l'organismo - e recupera i tempi di cottura, fa risparmiare grassi e condimenti, energia, minor materiale di cucina da pulire e lavare.

Non a caso per queste sue innovazioni Fabio Tacchella è stato insignito del premio come Chef più innovativo del 2010, alla fiera "Sapore - Tasting Experience" di Rimini. Solo poche settimane prima di ricevere il premio (febbraio 2011) aveva portato la NIC (Nazionale Italiana Cuochi) a vincere tre titoli alla Coppa Continentale d'Irlanda (Medaglia d'oro nella Cucina Calda, Medaglia d'oro nella Cucina Fredda, Trofeo quale Miglior squadra).







Buona Domenica

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china46
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CHarles Matthew HUnnam, noto come Charlie Hunnam (Newcastle upon Tyne, 10 aprile 1980), è un attore britannico.

Nato a Newcastle upon Tyne (Regno Unito), ha iniziato la sua carriera di attore in giovanissima età, a soli nove anni, in un programma televisivo per bambini in onda su una rete nazionale inglese.
Charlie era il più giovane dei due figli di un padre da lui descritto come duro e forte e di una mamma un po' bohemienne che lasciò il marito quando lui aveva due anni.[1] Si trasferì, a 12 anni, nel Lake District: la madre, intanto, si era risposata. Furono per il ragazzo anni non facili sia nel rendimento scolastico che nei rapporti sociali.[2] Sentendosi portato per le discipline artistiche, si iscrisse al Cumbria College of Art and Design dove conseguì un buon risultato. Fece, al contempo, dei piccoli lavori per rendersi indipendente economicamente, ma saranno la sensibilità artistica e il gradevole aspetto ad aiutarlo nel debutto cinematografico e televisivo. Un manager di produzione dello show per bambini,[3] Byker Grove, notò Charlie vestito da clown in un negozio di calzature: fu subito scritturato nel suo primo ruolo, come Jason, in tre episodi del suddetto programma. Nel 1999 partecipò per la prima volta a un film - Whatever Happened to Harold Smith? - nella parte di Daz.


notte
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dany61
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HUkwe Ubi ZAwose (Dodoma, 1940 circa – Bagamoyo, 30 dicembre 2003) è stato un musicista tanzaniano, di etnia gogo.

Polistrumentista e cantante, viene ricordato in particolare come maestro dell'ilimba, un lamellofono simile alla m'bira e al piano a pollice (thumb piano). Negli ultimi anni della sua vita era entrato nel mondo della world music soprattutto attraverso una collaborazione con il musicista britannico Peter Gabriel, la cui etichetta discografica Real World Records ha pubblicato due lavori di Zawose, Chibite e Assembly

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ZAgrebelsky GuSTavo


Gustavo Zagrebelsky nasce a San Germano Chisone (Torino) il giorno 1 giugno 1943.

Socio Costituzionalista dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti (A.I.C.), già professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli studi di Torino, è stato nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro il 9 settembre 1995, prestando giuramento il 13 settembre 1995.

Il 28 gennaio 2004 Zagrebelsky è stato eletto Presidente della Corte Costituzionale, carica che ha ricoperto fino allo scadere del suo mandato il 13 settembre 2004. In seguito ha continuato l'attività di docente di Giustizia costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Torino e docente a contratto presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Gustavo Zagrebelsky collabora in Italia con i quotidiani La Repubblica e La Stampa), ed è socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei.

Nell'articolato pensiero giuridico di Zagrebelsky è possibile ritrovare una visione - ma in qualche modo anche una una speranza - dualistica del diritto diviso in lex e ius, concetti riconducibili ai lati formale e sostanziale del diritto.

Gustavo Zagrebelsky afferma di fatto l'importanza della duplicità degli aspetti del diritto evidenziando il pericolo derivante dall'acriticità di un diritto solo formale o solo sostanziale.

A lui si deve una pluriennale opera di riflessione e di riproposizione di alcuni autori classici del pensiero giuridico novecentesco, tra i quali Piero Calamandrei, Costantino Mortati e Rudolf Smend.

Tra le sue opere ricordiamo "Amnistia, indulto e grazia: profili costituzionali" (1974), "La giustizia costituzionale" (1977), "Manuale di diritto costituzionale, vol. I" (1987), "Il diritto mite. Legge, diritti, giustizia" (1992), "Il «crucifige!» e la democrazia" (1995), "Il futuro della Costituzione" (1996, con Pier Paolo Portinaro e Jorg Luther), "La domanda di giustizia "(Carlo Maria Martini, 2003), "La leggenda del grande inquisitore" (2003), "Principî e voti. La Corte costituzionale e la politica" (2005), "Norberto Bobbio tra diritto e politica (con altri, 2005), "Essere delle istituzioni" (2005), "Imparare la democrazia" (2007), "Giuda. Il tradimento fedele" (2007), "La virtù del Dubbio. Intervista su etica e diritto. A cura di Geminello Peterossi" (2007), "Contro l'etica della verità" (2008), "La legge e la sua giustizia" (2009).







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dany61
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STuart PAlmer (Baraboo, 21 giugno 1905 – 4 febbraio 1968) è stato uno scrittore statunitense di romanzi gialli, conosciuto soprattutto per il suo personaggio Hildegarde Withers.

Palmer nacque a Baraboo nel Wisconsin. Discendente di uno dei più antichi coloni inglesi, svolse una varietà di mestieri tra cui marinaio, raccoglitore di mele, tassista e giornalista, prima di dedicarsi ai racconti[1]. Il suo primo romanzo, The Penguin Pool Mystery, fu pubblicato 1931 e trasposto al cinema l'anno seguente dalla RKO Radio Pictures, col titolo Penguin Pool Murder. L'attrice Edna May Oliver impersonò l'eroina di Palmer, Hildegarde Withers, un'insegnate zitella e investigatrice dilettante, una specie di versione americana della Miss Marple di Agatha Christie, ma più ironica e caustica. Il modello per l'insolita detective fu la sua insegnante superiore, tale Miss Fern Hakett, ammise lo scrittore in seguito[1]. L'assegnazione della parte a Oliver fu una felice coincidenza perché Palmer fu influenzato, nella creazione del personaggio, proprio dall'interpretazione dell'attrice nella rappresentazione teatrale Show Boat tenuta a Broadway. Il film fu un successo e Oliver impersonò Withers in altri due film, ma poi lasciò la RKO nel 1935. La serie finì con altri tre film, con Helen Broderick e poi ZaSu Pitts nel ruolo che fu di Oliver. Il successo del primo racconto ispirò Palmer a collezionare immagini e statue di pinguini e a creare un marchio personale caratterizzato da uno di questi uccelli[1].

Molte storie di Stuart Palmer sono state trasportate al cinema. Nel 1936, scrisse la sua prima sceneggiatura e seguitò a scriverne, il più delle quali per film cosiddetti B-movie. Palmer scrisse per molte serie di gialli di serie B come i primi tre film di Bulldog Drummond per la Paramount, e più tardi in Lone Wolf della Columbia e The Falcon della RKO.

Palmer scrisse molti racconti di Hildegarde Withers, incluso Murder on the Blackboard (1932), Murder on Wheels (1932), The Puzzle of the Pepper Tree (1934), Four Lost Ladies (1949), e Cold Poison (1954), messi insieme nello studio di animazione di Walter Lantz. La raccolta di racconti brevi People vs. Withers and Malone (1963), fu scritta con Craig Rice e affiancava al suo personaggio il detective-avvocato alcolizzato John Joseph Malone della Rice. Hildegarde Withers Makes the Scene (1969) fu completato da Fletcher Flora dopo la morte di Palmer e fu pubblicato postumo. Palmer scrisse anche brevi racconti incentrati sulla Withers che uscirono su giornali e riviste di gialli; alcuni sono stati raccolti nei libri The Riddles of Hildegarde Withers (1947), The Monkey Murder (1950), e Hildegarde Withers: Uncollected Riddles (2002).

The Adventure of the Remarkable Worm è una ironica pastiche (nell'anglosassone significato di parodia) su Sherlock Holmes, che fu pubblicata nel 1944 in The Misadventures of Sherlock Holmes a cura di Ellery Queen. Nel 1960, The Adventure of the Marked Man fu pubblicato da Palmer nell'"Ellery Queen's Mystery Magazine". Questa breve pastiche porta Holmes e il suo compagno d'avventura Dr. Watson nel villaggio di Penzance, in Cornovaglia. Lì, investigano gli strani avvertimenti ricevuti da Allen Pendarvis e il susseguente attentato alla sua vita.[2] « I due racconti, uno umoristico, l'altro serio, furono scritti mentre Palmer era in una sperduta postazione dell'esercito in Oklahoma, dove aveva la mansione di istruttore

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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PAtrizio Roversi (Mantova, 4 febbraio 1954) è un conduttore televisivo italiano.
Bolognese di adozione, è noto per aver lavorato molti anni in RAI ed in passato sulle reti televisive private.Terminato il Liceo Classico a Mantova, si trasferisce a Bologna dove consegue la laurea in Dams.
Inizia la propria carriera artistica facendo animazione teatrale nei teatri per ragazzi nelle colonie estive organizzate dal comune, dove conosce quella che diventerà sua moglie, l'attrice Syusy Blady (da cui ora si è separato).
Passa poi al teatro di strada e, successivamente, con la compagnia Teatro Evento trova uno spazio presso il circolo Arci Cesare Pavese della storica via del Pratello con uno spettacolo dal vivo, il Gran Pavese Varietà, animato tra gli altri da Syusy Blady, Stefano Bicocchi in arte Vito, i Gemelli Ruggeri e Olga Durano.
Durante una delle loro performance vengono notati dall'autore Rai Giovanni Minoli che propone al gruppo un piccolo spazio all'interno della trasmissione Rai Mixer.



VE

BUONA SERATA
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dany61
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VEra TAlchi, nata Talqui (Nizza, 17 agosto 1934), è un'attrice francese, nota per la sua interpretazione del personaggio di Gina Filotti in Don Camillo.
Di origine italiana, interpretò nella sua breve carriera ruoli mai di prima importanza.

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china46
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Tanzio da Varallo

Antonio d'Enrico, detto Tanzio da Varallo, o semplicemente il Tanzio (Alagna Valsesia, 1582 circa – Varallo (?), 1633), è stato un pittore italiano, tra i migliori interpreti di quel fervore di rinnovamento artistico che, in Piemonte e in Lombardia, si espresse, in modi diversi, sulla scia del lascito di spiritualità di San Carlo Borromeo e dell'Arte della Controriforma.

Già più volte segnalata da Roberto Longhi, la sua produzione artistica uscì dal modesto interesse riservatole sino ad allora dagli storici dell'arte, per merito di Giovanni Testori che, con l'esposizione torinese del 1959-60, contribuì in modo decisivo ad affermare la statura artistica del pittore di Alagna.

TU

buona sera
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dany61
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TUrgay BAhad#305;r (Vienna, 15 gennaio 1984) è un calciatore austriaco naturalizzato turco, centrocampista del Karabükspor.

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china46
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BArbara Palvin (Budapest, 8 ottobre 1993) è una modella ungherese.

Barbara Palvin nasce a Budapest, in Ungheria, l'8 ottobre 1993. Ha frequentato la Erkel Ferenc Elementary School e la Merse High School a Budapest.

Sin da piccola ha iniziato a praticare calcio e canto, considerati da lei suoi passatempi favoriti. Infatti si è sempre definita un maschiaccio. Barbara è stata "scoperta" dalla IMG Models a soli 13 anni, nel 2006, mentre camminava per le strade di Budapest.

Ha girato il suo primo editoriale per Spur Magazine (in Giappone) e, successivamente, si è trasferita in Asia dove ha continuato a posare per diversi servizi fotografici. In pochi anni ha saputo farsi strada nell'universo della moda apparendo in parecchie riviste del settore e per diverse nazioni. Argentina, l'Elle aprile 2012, in Francia per L'Officiel del febbraio 2010, Jalouse aprile del medesimo anno, French Revue de Mode nell'edizione primavera/estate 2011 e nell'Elle del 16 settembre 2011. In Ungheria posa per il Glamour nel settembre del 2010 e nell'Elle dell'ottobre 2011. Mentre per la Corea il numero di Vougue Girl e l'Harper’s Bazaar entrambi per l'aprile 2011. Libano, Elle Oriental nel novembre 2011, per la Russia L'Officiel nel marzo 2010 e nel Vouge del Dicembre dello stesso anno. Mentre in Spagna per la rivista Rabat nel Gennaio 2012[2].


Barbara Palvin al Festival di Cannes nel (2012)
Il suo debutto in passerella è avvenuto con Prada (durante la settimana della moda nel febbraio 2010). Nel corso della sua carriera ha sfilato per brand importanti come Chanel, Giorgio Armani, Louis Vuitton, Nina Ricci, Emanuel Ungaro, Vivienne Westwood, Miu Miu, Christopher Kane, Julien MacDonald, Jeremy Scott, Vivienne Westwood, Etro, New Yorker, H&M, H&M Authentic Collection, Pull and Bear, Armani Exchange, Calvin Klein ‘Forbidden Euphoria’ fragrance, Intimissimi, Calzedonia, Decious, Jazmin Chebar, Tommy Hilfiger, L'Oréal, New Yorker, Spick and Span Noble, Stradivarius, Victoria's Secret, Rosa Clara, Rag & Bone Jeans e tanti altri[2].

Ha inoltre partecipato ai Ready to wear di diverse collezioni, autunno/inverno 2010-2011 e primavera/estate 2011-2012[2].

Nel 2011 ha aperto la campagna Pre-Fall 2011/2012 di Chanel e in seguito assieme a Cara Delevingne e Simon Nessman posa per la collezione H&M Authentic Collection F/W 2011. Conquista notorietà nel 2012, sfilando per lo show TV Victoria's Secret Fashion Show, organizzato dalla linea d'intimo Victoria's Secret, accanto a topmodel del calibro di Alessandra Ambrosio, Miranda Kerr e Adriana Lima.Prende parte al progetto Victoria’s Secret PINK 2012 e al Victoria’s Secret Designer Collection posando per un servizio fotografico in solitario. Nel febbraio dello stesso anno diventa l'ambasciatrice per la L'Oréal, per la quale gira diversi spot pubblicitari rappresentando il rossetto Rouge Caresse e la collezione di make up Miss Candy[3]. Nel 2013 viene riconfermata e nuovamente presta il proprio volto per diversi prodotti e pubblicità televisive incrementando ulteriormente la propria fama.

Nel maggio 2013 è la protagonista della campagna pubblicitaria di Intimissimi. E posa anche in quella di H&M primavera/estate 2013 insieme a Toni Garrn[4]. Nel luglio 2013 posa anche in uno spot per Mambo Goddess Australia 2013[5], per la collezione primavera/state 2013-2014 assieme ad Ashley Hart.

Nel 2012, 2013 e 2014 è testimonial, insieme a Sara Sampaio, della linea di abiti da sposa Rosa Clarà[6].

Spesso viene paragonata alla supermodella russa Natalia Vodianova, la quale assieme a Kate Moss, sostiene essere la sua modella preferita. La Palvin si è classificata quarantesima nella lista Top 50 Models Women stilata da models.com. Sempre lo stesso sito ha stilato un'altra classifica, The Money Girls, dove la Palvin si è classificata 23ª[7]. L'editor britannico Miranda Almond, le ha dedicato la copertina di Vogue e l'ha definita un sensuale mix perfetto tra Natalia Vodianova e una giovane Brooke Shields.



VI

buona notte
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dany61
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VIctor POtel, o, più familiarmente, Vic Potel, (Lafayette, 12 ottobre 1889 – Hollywood, 8 marzo 1947), è stato un attore statunitense
Nato a Lafayette (Indiana), fu un attore caratterista che lavorò molto all'epoca del cinema muto, passando poi al sonoro senza alcun problema. Potel cominciò la sua carriera cinematografica nel 1910. Alla Essanay, dove lavorò con Gilbert M. 'Broncho Billy' Anderson, fu protagonista in un'ottantina di pellicole dove interpretava il personaggio di Slippery Slim in popolari commedie a un rullo prodotte dalla casa di Chicago.

Il suo primo film sonoro fu Melody of Love che aveva come interprete principale Walter Pidgeon. Fino al 1948, Potel girò ben 439 pellicole. Oltre a recitare, diresse anche due cortometraggi muti nel 1924 e nel 1927. Lavorò anche come sceneggiatore.

Potel continuò a lavorare fino all'ultimo. Il film Il vagabondo della città morta, dove ha una piccola parte di contorno, uscì nel 1948, dopo la sua morte, avvenuta l'8 marzo 1947.

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POlitkovskaja Anna

Anna Stepanovna Politkovskaja è stata una giornalista russa, voce critica di Vladimir Putin e dell'intervento militare in Cecenia.

Nasce a New York il 30 agosto 1958, figlia di due diplomatici sovietici di stanza presso le Nazioni Unite. La sua carriera giornalistica inizia nel 1982, due anni dopo aver conseguito la laurea all'Università di Mosca, quando comincia a scrivere per lo storico giornale della capitale, Izvestija, che lascia nel 1993. Un anno dopo è assistente di Egor Jakovlev, direttore della Obs#269;aja Gazeta, nonché collaboratore di Mikhail Gorbaciov. Nel 1998 compie il primo viaggio in Cecenia per intervistare il neo eletto presidente dell'ex repubblica sovietica, Aslan Mashkadov.

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Un anno dopo lascia l'Obs#269;aja Gazeta per approdare ad un giornale piccolo e indipendente, la Novaja Gazeta, dove lavora fino al giorno della sua morte, il 7 ottobre 2006. A partire dal 2000, la Politkovskaja compie una serie di viaggi nelle repubbliche caucasiche (Cecenia, Daghestan ed Inguscezia), dove entra in contatto con le famiglie delle vittime, visita ospedali e campi profughi, intervista militari russi e civili ceceni, rimanendo inorridita dalle atrocità commesse dall'esercito nei confronti della popolazione civile.

Sulla Novaja Gazeta pubblica più di 200 articoli in cui denuncia l'operato russo nelle repubbliche separatiste, attacca le scelte politiche del nuovo presidente Vladimir Putin e dei primi ministri ceceni Ahmad Kadyrov e suo figlio Ramsan, entrambi sostenuti da Mosca. Avvalendosi delle testimonianze raccolte, la giornalista pubblica anche una serie di libri ("Un piccolo angolo d'inferno", "Diario russo 2003-2005", "Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin", "La Russia di Putin e "Cecenia, il disonore russo").

Per la sua attività viene minacciata più volte di morte.

Nel 2001 è costretta a fuggire a Vienna in seguito alle intimidazioni ricevute via e-mail da Sergei Lapin, ufficiale dell'OMON (la polizia russa con delega di vigilare le ex repubbliche sovietiche), da lei accusato di crimini contro la popolazione civile cecena. Lapin viene arrestato e poi rilasciato nel 2002. Il processo riprende nel 2003 per concludersi, dopo numerose interruzioni, nel 2005 con una condanna per l'ex-poliziotto per abusi e maltrattamenti aggravati su un civile ceceno e per falsificazione di documenti.

Tra il 26 e il 27 ottobre 2002, Anna Politkovskaja collabora alla trattativa con i terroristi per il rilascio degli ostaggi, durante la crisi del Teatro Dubrovka di Mosca. Nonostante l'impegno della coraggiosa giornalista, le forze speciali russe fanno irruzione nel teatro, dopo aver pompato un misterioso agente chimico all'interno del sistema di ventilazione. Secondo le stime ufficiali, nelle operazioni muoiono 39 dei 40 terroristi e almeno 129 ostaggi.

Nel settembre 2004 è richiamata a trattare con i separatisti ceceni nella scuola di Beslan. Mentre viaggia verso la cittadina caucasica, Anna Politkovskaja è colpita da un improvviso malore e perde conoscenza. L'aereo è costretto a tornare indietro per permettere un suo immediato ricovero. Molti sospettano un tentativo di avvelenamento, ma la dinamica dell'accaduto non verrà mai chiarita del tutto.

In diverse occasioni la Politkovskaja aveva riconosciuto la pericolosità del suo lavoro: "Sono assolutamente convinta che il rischio sia parte del mio lavoro; il lavoro di una giornalista russa, e non posso fermarmi perché è il mio dovere [...] Credo che il compito di un dottore sia guarire i pazienti, il compito di un cantante è cantare. L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede".

Per il suo impegno ottiene prestigiosi riconoscimenti in tutto il mondo (l'Italia le conferisce nel 2006 il premio per il Giornalismo internazionale intitolato a Tiziano Terzani).

Anna Politkovskaja viene trovata cadavere nell'ascensore del suo palazzo il giorno 7 ottobre 2006. Secondo le ricostruzioni della polizia, la giornalista tornava nella sua abitazione dopo essersi recata al supermercato del quartiere. Dopo essere salita al settimo piano per posare i primi pacchi della spesa, scendeva per prenderne degli altri. Al pian terreno l'aspettava un killer, proprio di fronte all'ascensore. Appena aperte le porte, l'uomo avrebbe esploso contro di lei quattro colpi di pistola, più un altro di "sicurezza" alla nuca.

In base alle registrazione delle telecamere a circuito chiuso del supermercato, vengono incriminati tre uomini, Sergei Khadzhikurbanov, ex ufficiale anticrimine della Polizia Municipale di Mosca e due fratelli di origini cecena, Ibragim e Jabrail Makhmudov. Anche un ex ufficiale del FSB (i moderni servizi segreti russi) Pavel Ryaguzov, non incriminato dell'omicidio, ma legato ai tre, nonché accusato di abuso d'ufficio ed estorsione.

I funerali si svolgono il 10 ottobre presso il cimitero Troekurovskij di Mosca a cui partecipano più di mille persone, fra cui i colleghi e semplici ammiratori della giornalista, ma nessun esponente del governo russo. Il presidente Putin, pochi giorni dopo l'omicidio, in una conferenza stampa affermerà che la Politkovskaja "era ben conosciuta fra i giornalisti, gli attivisti per i diritti umani e in Occidente. Comunque, la sua influenza sulla vita politica russa era minima".





AD



buona giornata

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china46
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ADelina Dmitrievna Sotnikova (; Mosca, 1º luglio 1996) è una pattinatrice artistica su ghiaccio russa.
Vincitrice della medaglia d'oro alle Olimpiadi invernali di So#269;i 2014 nella gara individuale femminile, è la prima atleta russa nella storia ad aver conquistato il gradino più alto del podio in questa specialità. Due volte medaglia d'argento al Campionato Europeo (2013 e 2014), campione del mondo junior nel 2011, quattro volte campionessa russa (2009, 2011, 2012 e 2014) e medaglia d'argento ai giochi olimpici della gioventù. È quarta nella classifica dell'International Skating Union (ISU)

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Enza
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Inserito il - 30/04/2015 : 11:17:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
VAl KilmER

Val Edward Kilmer nasce il 31 dicembre 1959 a Los Angeles, secondo di tre figli, da una famiglia originaria del Nuovo Messico. Vede i propri genitori separarsi quando lui ha solo nove anni, e trascorre l'infanzia con il padre e i fratelli nella San Fernando Valley (mentre la madre si trasferisce in Arizona). Aderisce al credo cristiano scientista e, insieme con gli attori Mare Winningham e Kevin Spacey frequenta la Chatsworth High School. Poco dopo si sposta alla Berkeley Hall School, istituto di Beverly Hills cristiano scientista, e deve fare i conti con la morte del fratello Wesley, deceduto dopo un incidente.

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Nel 1981, recitando in "How it all began", rappresentazione teatrale in scena in occasione del "New York Shakespeare Festival" al Public Theatre, viene notato da Francis Ford Coppola, che lo vorrebbe per il suo film "I ragazzi della 56° strada"; Val Kilmer tuttavia rifiuta, per impedire che la società teatrale per la quale lavora vada incontro allo scioglimento.

Il suo esordio al cinema non tarda comunque ad arrivare: nel 1984 prende parte al comico "Top Secret!" nel ruolo di una star della musica, recitando e cantando (i brani da lui interpretati vengono addirittura pubblicati nell'album "Nick Rivers", dal nome del suo personaggio). La sua esperienza sul grande schermo prosegue con "Scuola di geni", di Martha Coolidge, e soprattutto con "Top Gun", di Tony Scott, dove è uno dei protagonisti (Iceman) insieme con Tom Cruise.

Negli anni Ottanta si segnalano anche i film tv "Incatenato all'inferno" e "La vera storia di Billy The Kid". L'ultimo decennio del millennio, invece, si apre con "The Doors", film di Oliver Stone in cui interpreta Jim Morrison: la pellicola ottiene un successo commerciale notevole, così come "Tombstone" (del 1993), in cui invece interpreta Doc Holliday: per questo film viene candidato agli MTV Movie Awards del 1994 come attore più sexy.

Dopo essere stato Batman in "Batman Forever" (sul cui set, secondo i giornali dell'epoca, si creano tensioni tra lui, Joel Schumacher e Jim Carrey), Val Kilmer recita in "Heat - La sfida", di Michael Mann, e si separa dalla moglie, l'attrice Joeanne Whalley, con cui si era sposato nel 1988 e che gli aveva dato due figli, Jack e Mercedes. È il 1996: l'anno successivo l'attore viene inserito dalla rivista britannica "Empire" nella classifica delle "Top 100 Movie Stars of All Time" e interpreta Simon Templar ne "Il santo", di Phillip Noyce, prima di essere chiamato come doppiatore per il cartone animato "Il principe d'Egitto".

Dopo aver recitato nel film di Ed Harris "Pollock", ispirato alla vita dell'omonimo artista (Jackson Pollock), nel 2000 non si fa mancare una partecipazione al "Saturday Night Live". Negli anni seguenti, invece, Val Kilmer recita per James Cox in "Wonderland - Massacro a Hollywood", e per David Mamet in "Spartan". Nel 2004, ottiene suo malgrado una candidatura ai Razzie Awards per "Alexander", nella categoria "Peggiore attore non protagonista".








buondi'

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china46
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ERmete RealacCI (Sora, 1º maggio 1955) è un ambientalista e politico italiano, presidente onorario di Legambiente ed esponente del Partito Democratico.
Figlio di insegnanti, ha vissuto fino a undici anni a San Giovanni Incarico, poi a Formia dove ha partecipato, nei primi anni '70, al Movimento di Animazione Cristiana (MAC). Dopo la maturità classica ha lavorato come pubblicista. Dal 1987 al 2003, è stato presidente di Legambiente, divenendo uno dei maggiori esponenti dell'ambientalismo italiano. È stato presidente dell'AIES (Associazione Interparlamentare per il commercio Equo e Solidale) e tra i fondatori del Kyoto club, unione di varie istituzioni e imprese impegnate per la riduzione dei gas-serra. Con lo scopo di promuovere la soft-economy e di creare una lobby di realtà che rappresentino la qualità italiana, ha fondato Symbola - la Fondazione per le qualità italiane, di cui è Presidente.

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dany61
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CIriaco ROcci (Roma, 1581 – Roma, 25 settembre 1651) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano
Di nobile famiglia di origine cremonese, era nipote del cardinale Pompeo Arrigoni.

Studiò lettere e nel 1606, durante il pontificato di Paolo V, entrò nella Curia romana come abbreviatore di parco maggiore. Nel 1620 divenne governatore di Viterbo e dal 1624 al 1628 fu vicelegato a Ferrara.

Il 29 maggio 1628 fu nominato arcivescovo titolare di Patrasso. Dal 1628 al 1630 fu nunzio pontificio in Svizzera, poi in Austria dal 1630 al 1634.

Nel concistoro del 19 novembre 1629 papa Urbano VIII lo creò cardinale in pectore. Fu pubblicato il 28 novembre 1633. Il 31 maggio 1635 tornò a Roma e il 13 agosto dello stesso anno ricevette il titolo di San Salvatore in Lauro. Dal 1637 al 1640 fu legato a Ferrara, dove, con lo pseudonimo di Minchius Maximus, scrisse il trattatello Erotica Dottrina.

Partecipò al conclave del 1644, che elesse papa Innocenzo X.

Morì a Roma e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli.

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ROberta PInotti

Roberta Pinotti nasce il 20 maggio del 1961 a Genova. Laureata in Lettere Moderne, intraprende la carriera politica sin dalla fine degli anni Ottanta, quando con il Partito Comunista Italiano viene eletta consigliere di circoscrizione a Sampierdarena.

Nel 1991, in seguito allo scioglimento del Pci, decide di aderire al Partito Democratico della Sinistra (che a sua volta darà vita ai Democratici di Sinistra: Pinotti farà parte del cosiddetto "correntone").

L'impegno per la sua città

A partire dal 1993 è assessore della Provincia di Genova con delega alle politiche sociali, alle politiche giovanili e alla scuola; abbandona la carica nel 1997, quando viene nominata assessore per il Comune di Genova con delega alle istituzioni scolastiche.

Nel 1999, terminato il suo mandato nella giunta comunale del capoluogo ligure, viene scelta come segretaria provinciale dei Ds. Mantiene tale ruolo fino al 2001, anno in cui viene candidata alle elezioni politiche: ottenendo più voti di tutti nel collegio Genova 7, è eletta alla Camera dei Deputati.

L'attività di parlamentare

Come cofirmataria, presenta tra l'altro proposte di legge relative alle rappresentanze sindacali unitarie sul posto di lavoro, alle molestie sessuali sul posto di lavoro, all'istituzione di un fondo di cofinanziamento per i centri delle donne, alla promozione del parto fisiologico, all'istituzione delle banche di sangue da cordone ombelicale, alle pari opportunità nell'accesso alle cariche elettive e agli uffici pubblici, all'istituzione della giornata nazionale contro la pena di morte, alle norme contro le discriminazioni dovute all'orientamento sessuale, alla disciplina dell'unione domestica e all'istituzione della giornata della dignità.

Come prima firmataria, invece, presenta due proposte di legge nel 2005: la prima riguarda le "disposizioni in materia di unificazione dei ruoli normale e speciale delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio e trasmissioni con i corrispondenti ruoli dell'Arma dei trasporti e materiali"; la seconda concerne la modifica dell'articolo 2 della legge numero 374 del 29 ottobre del 1997 sulla messa al bando delle mine antiuomo.

Le nuove elezioni e la Commisione Difesa

Dopo il quinquennio del governo Berlusconi, Roberta Pinotti si candida anche in occasione delle politiche del 2006: riconfermata in Parlamento, dopo avere aderito al gruppo parlamentare dell'Ulivo è la prima donna italiana a essere nominata presidente della IV Commissione Difesa della Camera.

Nel settembre del 2006 dichiara di non essere intenzionata a partecipare alle elezioni primarie dell'Unione che si terranno per scegliere il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Genova, preferendo concentrarsi sull'attività di parlamentare.

Nel 2007 viene nominata responsabile nazionale difesa e sicurezza nella segreteria nazionale del Partito Democratico appena nato.

Con la caduta del governo Prodi e le nuove elezioni politiche che si tengono già nel 2008, Roberta Pinotti viene candidata - sempre in Liguria - per la prima volta al Senato: viene eletta nuovamente.

Al Senato della Repubblica

In qualità di senatrice, presenta come prima firmataria sei ddl, uno dei quali riguarda l'istituzione del marchio etico per il riconoscimento delle imprese socialmente responsabili. Scelta da Walter Veltroni, segretario del partito, come ministro della Difesa del governo ombra del Pd che dovrebbe tenere sotto controllo l'operato del governo di Silvio Berlusconi, lascia tale ruolo nel febbraio del 2009, quando il nuovo segretario del Pd Dario Franceschini la sceglie come presidente nazionale del Forum Difesa del partito.

Dal 13 ottobre del 2010 Roberta Pinotti è vicepresidente della commissione difesa del Senato.

La candidatura a sindaco di Genova

Nel 2012 sceglie di presentarsi alle primarie che dovranno stabilire il candidato sindaco di Genova per il centrosinistra: viene sconfitta, però, da Marco Doria (presentatosi come indipendente ma appoggiato da Sel, che ottiene il 46% dei voti) e da Marta Vincenzi (sindaco uscente, che conquista il 27,5% delle preferenze), arrivando solo al 23,6%.

Nel 2013, con le nuove elezioni politiche, Roberta Pinotti viene eletta ancora una volta al Senato. Segretario del gruppo Pd a Palazzo Madama, il 14 marzo lascia la vicepresidenza della commissione difesa, mentre a maggio - con il nuovo governo che vede Enrico Letta Presidente del Consiglio - è nominata sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa di Mario Mauro.

Prima donna alla guida del Ministero della Difesa

L'anno successivo, con le dimissioni di Letta e la scelta di Matteo Renzi come nuovo premier, viene proposta dall'ex sindaco di Firenze come ministro della difesa: Pinotti giura ufficialmente il 22 febbraio del 2014, prima donna italiana ad avere questo incarico.

Come primo impegno ufficiale, decide di incontrare le mogli dei due marò italiani tenuti prigionieri in India da due anni. Tra le varie decisioni che assume nel corso del suo mandato, c'è anche quella di stringere un accordo con le amministrazioni comunali di Firenze, di Milano e di Roma per riqualificare le locali caserme dismesse, per una superficie complessiva che supera il milione di metri quadri: tali spazi verranno riconvertiti in poli culturali, aree artigianali, alloggi popolari e altre strutture destinate a uso civile.

Nell'agosto del 2014, Pinotti presenta alle commissioni Difesa ed Esteri della Camera e del Senato - insieme con Federica Mogherini, ministro degli esteri - la richiesta di spedire armi ai curdi aggrediti dagli uomini armati dell'Isis. All'inizio di settembre dello stesso anno, il ministro genovese vola in India dopo avere appreso che uno dei due marò, Massimiliano Latorre, è stato colpito da un'ischemia ed è stato ricoverato in un ospedale di Nuova Delhi.




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china46
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PIerangelo Bertoli (Sassuolo, 5 novembre 1942 – Modena, 7 ottobre 2002) è stato un cantautore e attivista italiano.
Considerato un vero e proprio "cantastorie"[1] e una voce sincera della sua terra[2], autodefinitosi "artigiano della canzone"[3], egli fu una figura emblematica della canzone d'autore italiana dagli anni settanta ai primi anni 2000, spaziando dalla musica popolare al rock, con testi diretti e densi di riferimenti sociali e politici.[4] Di lui è stato scritto che «l'immediatezza dei messaggi e la sincerità dell'ispirazione sono la peculiarità delle sue composizioni; la denuncia sociale, ora più meditata ora più aggressiva, connota il suo modo di raccontare l'uomo e il tempo in cui vive. Non ci sono coinvolgimenti nel consumismo del mercato, ma semmai una rabbia autentica certo non più attuale nel dilagante qualunquismo, ma frutto anche della maggiore sensibilità che egli ha come portatore di handicap» (venne colpito dalla poliomielite durante l'infanzia).[5]
Pierangelo Bertoli è stato paragonato ai celebri compositori di ballate politiche popolari del passato, erede di una tradizione a cui appartenne, ad esempio, l'anarchico Pietro Gori.[6]


RA

notte
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dany61
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RAchele GUidi Mussolini (Predappio Alta, 11 aprile 1890 – Forlì, 30 ottobre 1979) , conosciuta anche come Donna Rachele, fu la consorte di Benito Mussolini
Rachele nacque a Predappio Alta, in località Salto da Agostino Guidi e Anna Lombardi. Ultima di cinque sorelle, era di umilissime origini essendo figlia di contadini. Frequentò la scuola elementare dove incontrò per la prima volta Benito che, maestro elementare, sostituiva talvolta la madre, Rosa Maltoni. All'età di otto anni rimase orfana di padre: cominciò così per la sua famiglia un periodo di estrema miseria, umiliazione e fame.

Si trasferirono a Forlì, dove Rachele andò a servizio in alcune ricche famiglie. Nel 1909, Benito convocò suo padre Alessandro Mussolini e la madre di Rachele, entrambi rimasti vedovi, comunicando loro che Rachele e lui avevano intrapreso una stabile relazione e, indicando la giovane con una rivoltella in mano, minacciò di uccidere lei e se stesso se non avesse ottenuto il permesso di sposarla. In seguito, convisse con Mussolini fin dal gennaio 1910 a Forlì e ne ebbe una figlia, Edda, prima del matrimonio, quindi illegittima secondo la legislazione dell'epoca. Fu registrata all'anagrafe come figlia di Mussolini e di madre ignota, anche se in alcune versioni storiche è il padre di Edda ad essere ignoto in quanto Mussolini non credeva nello stato e quindi non firmò all'anagrafe, contrassegnando il padre di Edda come ignoto.

Benito Mussolini sposò poi Rachele una prima volta con rito civile il 16 dicembre 1915 durante una degenza come ferito di guerra all'ospedale di Treviglio ed una seconda volta con rito religioso nel 1925, quando era ormai presidente del Consiglio. Anche durante il ventennio fascista, nonostante la posizione politica del marito, Rachele mantenne rapporti con gli ambienti popolari della Romagna ed in particolare di Forlì: ad esempio, era risaputo che era cliente del celebre guaritore e speziale, medico empirico non titolato, Augusto Rotondi, da tutti conosciuto semplicemente come Zambuten[2].

La coppia ebbe cinque figli:

Edda (1º settembre 1910 - 9 aprile 1995)
Vittorio (27 settembre 1916 - 13 giugno 1997)
Bruno (22 aprile 1918 - 7 agosto 1941)
Romano (26 settembre 1927 - 3 febbraio 2006)
Anna Maria (3 settembre 1929 - 25 aprile 1968)
Molte fonti concordano nell'affermare che Donna Rachele avesse un temperamento severo e autoritario, a volte anche più del marito: fu per esempio contraria ad ogni atto di clemenza nei confronti del genero Galeazzo Ciano dopo il processo di Verona e peggiorò per questo i rapporti con la figlia Edda, che la definì "il vero dittatore di casa"[3]; inoltre negli ultimi mesi del 1943 andava ogni sera a colloquio per due ore con Buffarini Guidi, ministro dell'Interno della Repubblica Sociale Italiana, chiedendogli più severità al fine di ristabilire l'ordine interno[4].


La tomba
Dopo la fine della guerra, Donna Rachele e i figli Romano e Anna Maria furono mandati al confino ad Ischia, dove rimasero fino al 1957. Questa data segna anche il ritorno della salma del Duce a Predappio in seguito alle numerose istanze di Donna Rachele. Dopo questa data, si ritirò a Villa Carpena (ora diventata museo), in provincia di Forlì, dove trovò nella solidarietà delle persone i mezzi per vivere nei suoi famosi "orto e pollaio".

Da notare che Donna Rachele percepì una pensione di reversibilità che ammontava a 600.000 lire mensili (in pratica, uno stipendio da impiegato dell'epoca) solamente a partire dal 1975: risultò infatti che Mussolini non aveva percepito alcuno stipendio dallo Stato, quindi i contributi non risultavano versati e di conseguenza non aveva accesso alla pensione. Ciò avvenne per interessamento del segretario missino Giorgio Almirante.

È sepolta vicino al marito nella cripta del cimitero di Predappio.

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Enza
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GUido SIlvestri

Guido Silvestri, in arte Silver, è il fumettista italiano padre del noto Lupo Alberto, il famosissimo Lupo blu, nato dalla sua matita nel 1974 e che ancora oggi è personaggio attualissimo: lo dimostra il fatto che l'immagine del simpatico Lupo Alberto torna ciclicamente di moda su riviste, diari dei teen-ager e televisione.

Nato a Carpi (Modena) il 9 dicembre 1952, il giovanissimo Guido Silvestri, come molti ragazzini della sua età legge i fumetti che arrivano dalla Gran Bretagna (come Andy Capp, di Reg Smythe per citare un esempio). Le caratteristiche dei fumetti dell'epoca vengono accomunate dal loro particolare umorismo, che oltre a far sorridere i più giovani sono capaci di attrarre il pubblico più adulto invitandolo, tra le righe, alla riflessione.

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Guido Silvestri non frequenta scuole di fumetto: la sua passione viene coltivata con il passar del tempo. Quello che matura in lui è l'umorismo incapsulato nel suo DNA e innaffiato dagli insegnamenti di grandi autori come Benito Jacovitti, George Harriman, Krazy Kat, Charles Schulz, Chuck Jones o Will Eisner.

Nel 1969 Silver si iscrive all'Istituto di Arte di Modena e nel 1970 comincia a collaborare nei ritagli di tempo con Franco Bonvicini, in arte Bonvi. Le prime storia che disegna per Bonvi sono quelle di "Capitan Posapiano". Poco dopo, nello studio arriva a dar man forte anche Claudio Onesti (Clod), il quale prende in consegna il Capitano per far passare Silver ad un personaggio più importante: Cattivik. Intanto Bonvi porta avanti "Sturmtruppen" e "Nick Carter". E' il 1973 e Guido Silvestri lascia scuola e famiglia e si trasferisce in casa Bonvicini.

Inizialmente i fumetti dello studio di Bonvi appaiono su "Tiramolla" delle edizioni Alpe, poi cominciano a venir pubblicati sul "Corriere dei Ragazzi" ed "Eureka", per poi approdare sul piccolo schermo, in quella fortunata e mitica trasmissione che era "Supergulp, i fumetti in TV".

Quando "Cattivik" inizia ad essere pubblicato sul "Corriere dei Ragazzi", Silver ne cura sia i disegni che i testi. Ereditato da Bonvi, Silver rende Cattivik graficamente più accattivante. Il Cattivik di Silver è diverso nella forma (non assomiglia più a un peperone, ma si assottiglia assumendo prima la silouette di una melanzana, poi quella di una pera) e le sue storie, raggiungono un notevole livello grafico e narrativo, supportate da divertenti sceneggiature.

Nel frattempo Silvestri viene contattato dalla casa editrice "Dardo", curata da Bonvi e Alfredo Castelli, per realizzare una nuova rivista di grande formato: "Undercomics". A Silvestri viene proposto di curare una striscia completamente sua: mancavano solo venti giorni alla scadenza, e Silvestri tira fuori dal cassetto un suo vecchio progetto di una striscia intorno alla vita di una fattoria, abbozzata qualche anno prima.

Nei progetti di Silver la striscia doveva intitolarsi "La fattoria dei McKenzie", e il lupo chiamato Alberto avrebbe dovuto essere solo un personaggio di contorno, comparendo di rado, mescolato insieme a tutti gli altri animali dai nomi comuni (Marta, Enrico, Cesira, Alcide...).

Castelli considera il nome "McKenzie" troppo difficile da pronunciare per i ragazzi più piccoli, e pensa che la striscia sarebbe più efficace se si scegliesse di identificarla con un singolo personaggio personaggio. Così di sua iniziativa Castelli decide per il titolo "Lupo Alberto", obbligando l'autore a dare al lupo un ruolo di primo piano.

La rivista di Bonvicini e Castelli non decolla, ma Bonvi, in uno dei suoi frequenti spostamenti a Milano, porta con se quelle strisce per presentarle a Francesconi, direttore del Corriere dei Ragazzi, il quale, rimsto positivamente impressionato, contatta personalmente il giovane Silvestri.

La passione per i fumetti americani e inglesi, e soprattutto per il cinema di animazione di Chuck Jones e Tex Avery, porta Silver a creare un personaggio unico nel suo genere. Negli stessi anni viene ispirato da "Krazy Kat" di George Harriman e "Pogo" di Walt Kelly. Di questi autori Silver ama il modo di scrivere nelle nuvole parlanti e l'impiego di lettering speciali.

Le strisce di Lupo Alberto vengono pubblicate saltuariamente sul "Corriere dei Ragazzi" a partire dal 1974, e su "Eureka" dal 1976, prima di avere una propria testata indipendente.

Nel 1976 Silver e il Lupo vincono il Premio Albertarelli, il primo di una lunga serie di riconoscimenti.

Nel 1978 Silver collabora per la Rai disegnando i cartoon di Nick Carter per "Gulp!" e di Lupo Alberto per il successivo "Supergulp". Dopo essere stato nel 1979 vignettista del quotidiano "L'Occhio", dirige per circa un anno "Eureka". Qui Lupo Alberto imbocca una nuova strada: dalle semplici gag, passa alle short stories. Le storie della fattoria sono corali: almeno una decina di personaggi sono caratterizzati in modo efficacissimo, e ciascuno rappresenta una tipologia umana sottoforma di animale.

Nel 1985 esce il mensile dedicato a Lupo Alberto, edito da Glénat Italia. Per la stessa casa editrice Silver illustra "I casi di Zuzzurro e Gaspare" con testi scritti dai due comici, suoi grandi ammiratori. Seguirà poi "Zuzzurro & Gaspare show" (2001). Alla fine degli anni '80 Silver diventa comproprietario e coeditore di "Lupo Alberto".

Oggi l'amore del pubblico per l'irriverente Lupo Alberto è ancora grande. Da fumetto a testimonial del Ministero dell'Istruzione, passando per i cartoon, il Lupo continua a divertire grandi e piccini.






buon 1° maggio a tutti

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china46
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Simon PHilip Cowell (Londra, 7 ottobre 1959) è un personaggio televisivo e produttore discografico britannico.
Nato nel quartiere londinese di Lambeth e cresciuto a Elstree dalla madre ballerina, Julie Brett, e dal padre, Eric Selig Phillip Cowell (1918–1999), imprenditore immobiliare e dell'industria musicale. Il cognome "Cowell" è la trasformazione anglicana del patronimico gaelico irlandese MacCathmaoil (McCaul) che significava "figlio del capo battaglia".
Ha frequentato la "Radlett Preparatory School" e il Dover College.
Sua madre gli trasmise l'ambito artistico e suo padre l'ambito imprenditoriale; più avanti infatti unendo i due "elementi" creò molti talent-show come per esempio The X Factor.

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dany61
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PHil CHang Zhang Yu Taipei, 30 aprile 1967) è un cantante, compositore e conduttore televisivo taiwanese.

Al tempo in cui si laureò in servizi finanziari alla Feng Chia University, era già conosciuto come abile cantante folk, pianista e chitarrista. Ha pubblicato il suo primo album, Piedi con il Vento,, nel 1992, ed ha ottenuto il successo con il secondo album pubblicato, Ben Intenzionato, nel 1993. Nel 1997 ha sposato quella che era sua partner da lungo tempo, la compositrice di testi Xi#257;o Huìwèn (che usa lo pseudonimo Shí Y#299;láng). Il suo album del 1999, Sole e Luna, è stato un altro grande successo.

Nel 2004 si è unito a Chang Hsiaoyan per condurre il programma televisivo Happy Sunday, al posto del gruppo femminile taiwanese S.H.E. Il 30 aprile 2007 ha iniziato a condurre il suo show personale sul canale satellitare TVBS-G, Perché gli Uomini Fanno Male.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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CHarleville (Irlanda)

TR



buon sabato

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

CHarleville (Irlanda)

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Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

JArkko NIeminen tennista finlandese








Dina & Dario
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Enza
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CHarlie PArker

Charlie Parker nasce il 29 agosto del 1920, a Kansas City, nello stato americano del Kansas. Con ogni probabilità può essere considerato il più grande sassofonista della storia del Jazz, in assoluto, tra i primi tre grandi musicisti di questo genere che siano mai vissuti. Con Dizzy Gillespie e altri jazzisti dell'epoca ha dato vita, portandola agli estremi livelli artistici, la corrente jazzistica del cosiddetto be-bop, filone che di lì a qualche anno sarebbe sconfinato anche fuori dagli States, diventando di fatto lo stile jazz più suonato e ambito da tutti i jazzisti del Novecento.

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Per rendere l'idea dell'apporto dato al genere da parte del sassofonista di colore, ricalcando il pensiero dei più importanti studiosi, critici e storici della musica, l'italiano Arrigo Polillo, profondo conoscitore del settore, ha definito Charlie Parker nei seguenti termini all'interno della sua famosa antologia del jazz: "Fu il Picasso dell'arte afroamericana, l'uomo che reinventò la sintassi e la morfologia della musica jazz e ne deviò il corso".

Charlie Parker nasce a Kansas City, sobborgo dell'omonimo stato e, ironia della sorte, si trasferisce quasi subito a Kansas City, invece la grande città dello stato del Missouri. Accade che quando il futuro "Bird" è ancora un bambino, suo padre abbandoni la famiglia, restando di fatto nella prima Kansas e allontanandosi per sempre dalla moglie e dal figlio. Parker Senior è un guitto male in arnese e poco noto, assoldato presso alcune compagnie di vaudeville della zona. Lo stesso Charlie non lo rivedrà che da morto, parecchi anni dopo, al suo funerale, per giunta causato da una pugnalata ricevuta da una prostituta.

La madre è una donna di pulizie e dopo l'abbandono subìto dal marito si trasferisce con il figlio nel Missouri, trovando un lavoro che la impegna nelle ore notturne. Iscrive Charlie alla Lincoln High School, che frequenta per qualche anno, con scarsi profitti. Il futuro jazzista passa le sue giornate intrufolandosi in quello che sarà il suo mondo, ascoltando e imparando da alcuni grandi maestri, come Lester Young e Buster Smith, detto "Il professore", entrambi attivi nei cabaret di Kansas City.

Nel 1935, all'età di appena quindici anni, Charlie Parker sposa una ragazza di diciannove anni, di nome Rebecca Ruffin. Nel frattempo può considerarsi già un musicista professionista, benché ancora di livello mediocre. Ha già conosciuto le droghe e ne fa un largo uso. Il periodo, musicalmente parlando, è fulgido in città. E c'è posto anche per lui, che dal 1934 suona per alcune orchestrine, come quella al seguito del pianista Lawrence Keyes.

Ci mette un paio d'anni a maturare e subito, i migliori della zona, come Buster Smith e Jay McShann, lo vogliono a suonare nelle loro orchestre. A quei tempi si sente già il numero uno e, lasciando al palo moglie e figlio, decide di abbandonare la città di Kansas, per dirigersi a Chicago, viaggiando nascosto in un carro merci. Il passaggio è breve e subito Parker intuisce che è New York la meta giusta. Vi si reca e si fa ospitare dal suo ex capo orchestra, Buster Smith, quasi di nascosto dalla moglie. Il giovane jazzman vive di notte: lavora nei locali e, quando glielo permettono, suona durante le jam session.

Fa lo sguattero, in pratica, sia al Clarke Monroe's e sia al Jimmy's Chicken Shack, un locale elegante dove si esibisce quasi ogni sera Art Tatum, e che Charlie frequenta solo per ascoltare il grande pianista. Passa qualche tempo e comincia a guadagnarsi da vivere con la musica. Viene assunto nell'orchestra del Parisian Ballroom, una sala da ballo nei dintorni di Times Square. Muore suo padre in questi giorni, e Parker fa un breve ritorno nella Kansas natia. Ci resta poco però, il richiamo di New York è forte e vi ritorna, senza pensarci due volte, determinato a mettere a punto quello che già chiama il suo stile.

Tra il 1940 e il 1941 Parker incide i suoi primi dischi. Ha appena vent'anni, ma ha raggiunto un proprio suono, maturo e riconoscibile, secondo alcuni già "superbo", come lo definiscono dei colleghi al termine di un suo famoso concerto al Savoy, nel quartiere di Harlem.

Nel 1942 Bird evita l'esercito dichiarandosi tossicodipendente. Grazie ad alcuni suoi ammiratori riesce a mettersi in contatto con Dizzy Gillespie, e poi con Earl Hines, il quale lo assume nella sua orchestra. Parker vi lavora per dieci mesi, mancando le prove, talvolta addormentandosi sul palco, spesso scomparendo per giorni e ricevendo sempre, puntuali, le multe del capo orchestra.

Indisciplinato fino al midollo allora, se ne va definitivamente, prendendo a girovagare per alcune città, come Washington e Chicago, prima di ricevere una nuova chiamata da New York, questa volta nell'orchestra di un altro grande del tempo, Billy Eckstine, esattamente nella primavera del 1944.

L'atteggiamento di "Bird" però non cambia e ben presto, il sassofonista si rende conto che se vuole sopravvivere, è solo attraverso piccole formazioni da lui guidate, nient'altro che in questo modo.

Si "vende" allora alla Cinquantaduesima Strada e al "Three Deuces" trova definitivamente il suo sound, in un locale piccolo che però, grazie a lui, diventa la culla dei nuovi bopper.

Tra il 1944 e il 1945 le incisioni con musicisti occasionali si moltiplicano: per l'etichetta Savoy, Parker registra molti pezzi nuovi in questo periodo, come la celebre "Red Cross". Di lì a poco si ritrova con Dizzy Gillespie ad incidere una serie di brani che segnano l'inizio di un nuovo modo di fare il jazz, come "Groovin' high", "Dizzy Atmosphere" e "All the things you are", seguiti qualche mese dopo da "Salt peanuts", "Lover man" e "Hot house".

Nell'autunno del 1945, sempre per la Savoy, incide un'altra serie di brani, tra cui c'è anche "Ko ko", secondo alcuni il suo capolavoro. La gran parte del pubblico e della critica però, a parte alcune eccezioni, non riesce ancora a penetrare in tutto e per tutto il nuovo modo di suonare di Dizzy e Bird e quest'ultimo si consola con le droghe, con l'alcol e, anche e soprattutto, con le donne.

Sposa Geraldine Scott da cui divorzia quasi subito, per amare e sposare, in Messico, successivamente (dimenticandosi però di non aver divorziato ufficialmente da Geraldine), la meteora Doris Snydor. In questo stesso periodo, conosce e ama anche Chan Richardson, la donna bianca che fa un po' da mecenate con gli artisti neri della zona e con cui resterà in contatto fino alla sua morte.

Durante questi anni, Bird mangia e beve come nessuno, all'eccesso, e stessa cosa fa con gli stupefacenti e, nonostante suoni praticamente ogni giorno, è sempre in cerca di denaro, che talvolta si fa prestare senza restituire mai più.

Sempre nel 1945, Charlie e Dizzy si recano alla conquista di Hollywood, per portare il nuovo sound newyorchese da quelle parti, al Billy Berg's. Tuttavia i colleghi californiani si fanno vedere solo di rado e, spesso, quando si recano appositamente per sentire Bird, finisce che non lo trovano nemmeno, a causa del suo peregrinare in giro senza meta, preda delle droghe e dell'alcol. Lo stesso Gillespie deve assumere un sassofonista di riserva durante quel tour.

Quando arriva il momento di ritornare a New York, finita la scrittura al Billy Berg's, manca Parker all'appello; questi nel frattempo ha conosciuto il tipo giusto in grado di procurargli l'eroina, soprannominato "Moose the Mooche", a cui dedica persino un pezzo, oltre al 50% delle sue stesse royalties.

Dopo qualche mese, si viene a sapere che Bird ha trovato un nuovo impiego e suona praticamente quasi tutte le sere al "Finale", un locale situato nel quartier di Little Tokyo, a Los Angeles. Nel 1946, il luogo diventa il nuovo centro nevralgico del jazz americano, grazie a Parker e soci.

Ross Russell, un produttore, dà vita alla nuova etichetta Dial, che accoglie in quel periodo tutte le invenzioni di Bird, in stato di grazia. Il periodo non dura per sempre e con la chiusura del Finale, a causa dello smercio di droga, scompare anche il periodo aureo californiano per Parker.

Bird se la passa male allora, non avendo più eroina disponibile; comincia a bere in modo smodato. Nemmeno Norman Granz, con la sua Jazz at the Philarmonic, per cui suona in qualche occasione, riesce a tirarlo fuori dai guai.

Nel luglio del 1946, Russell cede alle insistenze di Bird, e dà vita ad una seduta d'incisione, nonostante Parker sia messo malissimo. Per l'occasione infatti, è presente anche uno psichiatra, chiamato apposta per evitare che Bird dia in escandescenza, come gli capita in quel periodo. La registrazione, tuttavia, contiene una versione leggendaria di "Lover man", secondo molti la migliore mai suonata nella storia del jazz, per pathos ed intensità emozionale, la quale ha ispirato diversi racconti e romanzi di celebri scrittori, come "Il persecutore" di Julio Cortazar, inserito nella sua opera dal titolo "Bestiario".

Alla famosa seduta assiste anche il giornalista Elliott Grennard, che qualche mese dopo pubblica un racconto intitolato "Sparrow's Last Jump", uscito sulla rivista Harper's Magazine nel maggio del 1947 e incentrato sulla leggendaria esperienza vissuta al fianco di Parker. Durante la seduta vengono incisi solo altri due brani, "The Gypsy" e "Bebop", prima di riaccompagnare uno stremato Bird in albergo.

Passano alcune ore e il sassofonista impazzisce, piomba nudo e urlante nella hall dell'hotel e dà fuoco al letto della sua stanza, prima di essere portato via dalla polizia. Viene internato nel reparto psichiatrico del "Camarillo State Mental Hospital", a un centinaio di chilometri da Los Angeles, dove rimane ricoverato per sei mesi, componendo il noto brano "Relaxin' at Camarillo".

Trascorre alcuni mesi sobrio ma, al ritorno definitivo a New York, dal 1947 in poi, ricomincia a drogarsi. Passa alcuni anni tra alti e bassi, fisici e musicali, tuttavia incidendo sempre per le etichette discografiche Savoy e Dial, spesso in compagnia del cosiddetto "quintetto classico", con Miles Davis al flicorno e Max Roach alla batteria. Riprende anche a suonare al Three Deuces e al The Onyx, con Gillespie, che invano cerca ogni volta di ripulirlo, senza mai riuscirci.

Suona con i migliori di sempre, come Miles Davis, Howard McGhee, Red Rodney, Fats Navarro, Kenny Dorham, Dexter Gordon, il vibrafonista Milt Jackson e Bud Powell, oltre ai vari Barney Kessel, Ray Brown e Charles Mingus.

Nel 1949 la "Metronome", storica etichetta, mette insieme Parker con Lennie Tristano e Pete Rugolo, oltre ad altri grandi di sempre, dando vita a storiche incisioni. Nel 1950, Bird incide a New York con una grande orchestra d'archi. È un successo finanziario, forse l'unico della sua vita, ma gli amici di vecchia data glielo rinfacciano, causando in lui una forte delusione. In verità Parker è sempre stato un cultore della musica colta europea, da Schoenberg a Debussy a Stravinsky.

Nello stesso anno traversa l'Atlantico, già varcato anni addietro per uno sfortunato tour parigino, e si reca in Svezia, dove tiene alcuni concerti. Viene nuovamente invitato da Delaunay a suonare a Parigi ma, nonostante gli annunci, non si presenta.

Nel frattempo, a New York, in suo onore, nasce il "Birdland", un locale dove si suona solo la sua musica. Tuttavia, anche qui, Parker ci mette poco a farsi cacciare, a causa dei suoi comportamenti.

Dal 1950 al 1953 compie alcune buone incisioni, ma molto appannate in confronto alla esecuzioni che vanno tra il 1947 e il 1948 con la Savoy e la Dial. E' sempre più schiavo della droga e riesce a tenersi in vita, per così dire, solo grazie all'aiuto della sua vera e unica compagna di una vita, la paziente Chan Richardson.

All'inizio del 1954 Parker compie un'ultima puntata in California, per sostituire il collega Stan Getz, arrestato per aver minacciato con una pistola un farmacista perché a corto di stupefacenti. Esegue delle buone performance ma impazzisce letteralmente quando lo raggiunge la notizia della morte della sua figlioletta Pree, avuta con Chan e stroncata da una polmonite.

A New York passano alcuni mesi e viene ricoverato nuovamente in manicomio, al Bellevue Hospital. Viene dimesso, suona con la Philarmonic, con Sarah Vaughan, ma ritorna di sua spontanea volontà in ospedale, solo qualche giorno dopo.

Tiene i suoi ultimi concerti il 4 e il 5 marzo del 1955, al "Birdland". Sarebbe dovuta essere una "all star band", insieme con Powell (anch'egli provato dalle droghe e dalla follia), Charles Mingus, Art Blakey e Kenny Dorham#133; Ma è un fiasco totale: Parker non ce la fa più.

Passano alcuni giorni e Bird si reca da un'amica, un'altra mecenate bianca, la baronessa Nica Rothschild de Koenigswarter. Viene chiamato un medico, convinto dalle pessime condizioni del musicista, a fargli visita ogni giorno. Ne passano circa tre e il 12 marzo del 1955, Charlie Parker muore davanti al televisore, nell'appartamento della baronessa, ufficialmente per polmonite.

Il coroner, chiamato a fargli l'autopsia, non sapendo individuare subito la causa, scrive sul referto che la salma appartiene ad un uomo di circa cinquantatre anni. Quando muore, invece, Bird ha solo trentaquattro anni.

I tributi in musica in suo onore sono innumerevoli; ispirato alla sua vita è il film "Bird" del 1988, diretto da Clint Eastwood, e interpretato da Forest Whitaker nei panni del musicista.








buona domenica

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china46
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PAt SChafhauser (Saint Paul, 27 luglio 1971) è un ex hockeista su ghiaccio statunitense con cittadinanza svizzera professionista che giocava nel ruolo di difensore. Giocava nel campionato svizzero, dapprima vestendo la maglia dello Zugo e successivamente del Lugano.


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dany61
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SCulli GiuSEppe (Locri, 23 marzo 1981) è un calciatore italiano, centrocampista o attaccante della Lazio.
In carriera ha spesso vestito la maglia n° 14, in onore del suo idolo Johan Cruijff.[1]

È nipote del boss della 'ndrangheta Giuseppe Morabito,[2] arrestato nel 2004 dopo dodici anni di latitanza.
In un'intervista del 2007 ha raccontato: «Io sono pulito, ma qualcuno voleva che rinnegassi il mio sangue. Ma a mio nonno non hanno mai fatto un processo. È dentro dal 2004, ma non l' hanno trovato con droga o armi, non ha ucciso nessuno. E non viene processato». Quando alle Olimpiadi del 2004 con l'Italia ha vinto la medaglia di bronzo non fu chiamato al Quirinale per la nomina a cavaliere da parte del Presidente della Repubblica: «Gli altri ebbero la fascia tricolore e la pergamena. Ma io sono il nipote di Giuseppe Morabito, un mafioso. In quel momento non mi sono sentito un cittadino italiano».[3]

Il 5 marzo 2013 a Locri viene arrestato per associazione a delinquere e riciclaggio anche il padre di Sculli, Francesco (funzionario del Comune di Bruzzano Zeffirio scarcerato dopo una settimana e morto nel novembre 2014) oltre allo zio Rocco Morabito [4][5][6] per aver favorito i clan degli Aquino e dei Morabito nel progetto di cementificazione del litorale jonico.[7]

Ha avuto una relazione con Malika El Hazzazi, ex di Adriano Galliani.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

PAt SChafhauser (Saint Paul, 27 luglio 1971) è un ex hockeista su ghiaccio statunitense con cittadinanza svizzera professionista che giocava nel ruolo di difensore. Giocava nel campionato svizzero, dapprima vestendo la maglia dello Zugo e successivamente del Lugano.





appena passato


Dina & Dario
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Enza
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SErgio CAstellitto

Sergio Castellitto nasce a Roma il giorno 18 agosto del 1953 in una famiglia le cui origini geografiche vengono dalla città di Campobasso. Sergio studia recitazione presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, ma non porta a termine il suo percorso. Esordisce in teatro molto giovane ed ha modo di essere diretto da registi importanti; tra questi ci sono Luigi Squarzina ed Aldo Trionfo(Il Candelaio, 1981) ed Enzo Muzii (Girotondo da Schnitzler, 1985).

All'età di 34 anni, nel 1987, si unisce in matrimonio con la collega Margaret Mazzantini; Sergio e Margaret si erano conosciuti in occasione della messa in scena de "Le tre sorelle" di Anton Cechov: la coppia metterà al mondo ben quattro figli.

Durante gli anni '90, Sergio Castellitto ottiene buon successo con la fortunata commedia di Neil Simon "A piedi nudi nel parco" (1994) e nella pièce "Recital su Derek Jarman" (1995).

L'esordio come regista teatrale avviene nel 1996 con la pièce "Manola", scritta e interpretata da Margaret Mazzantini e da Nancy Brilli.

Ancora come regista ma anche come interprete, porta in scena nel 2004 un altro testo della moglie, dal titolo "Zorro".

Come attore cinematografico esordisce nel 1981 recitando un marginale ruolo di comparsa in "Tre Fratelli", di Francesco Rosi; seguono alcuni film in cui Sergio Castellitto ricopre ruoli di spalla, per poi farsi notare come protagonista in alcune opere prime realizzate da giovani registi; tra le sua prove migliori c'è quella in "Sembra morto... ma è solo svenuto" (1985), di Felice Farina, di cui Castellitto scrive anche il soggetto e collabora alla sceneggiatura.

Il grande pubblico lo apprezza nelle commedie "Piccoli equivoci" (1989), di Ricky Tognazzi, e "Stasera a casa di Alice" (1990), di Carlo Verdone. Non disdegna ruoli di impegno come in "La carne" di Marco Ferreri e "L'ora di religione" di Marco Bellocchio. Molto richiesto all'estero, lavora con una certa continuità in Francia.

I suoi film migliori durante gli anni '90 sono "Il grande cocomero" (1993), di Francesca Archibugi e "L'uomo delle stelle" (1995), di Giuseppe Tornatore, che gli valgono due premi Nastri d'Argento.

L'esordio come regista sul grande schermo non raccoglie molti consensi: il suo primo film è una commedia grottesca intitolata "Libero Burro", che esce nelle sale nel 1999. Vince invece un David di Donatello per "Non ti muovere", pellicola del 2004 tratta dall'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini, che Sergio Castellitto dirige e di cui scrive la sceneggiatura.

Nel 2006 torna a recitare diretto da Marco Bellocchio nel film "Il regista di matrimoni"; nello stesso anno lavora per la prima volta con Gianni Amelio nel film "La stella che non c'è".

L'esordio televisivo avviene nel 1982, ma è dalla metà degli anni '80 che la presenza di Sergio Catellitto diventa costante: ottiene grande successo di pubblico nella serie "Un cane sciolto", diretta da Giorgio Capitani. Grande emozioni suscitano le sue eccellenti interpretazioni di grandi personaggi italiani quali Fausto Coppi (1995), Don Lorenzo Milani (1997), Padre Pio (2000) ed Enzo Ferrari (2003). Conosce anche un clamoroso flop nel 2004 quando interpreta in tv il commissario Maigret.

Tra le produzioni cinematografiche internazionali ricordiamo la sua partecipazione ne "Le cronache di Narnia: il principe Caspian" (2008) nel ruolo di Re Miraz, antagonista del giovane Caspian (Castellitto in passato ha vissuto realmente nel comune di Narni, in Umbria, l'antica Narnia dei romani da cui Clive Staples Lewis, l'autore del romanzo da cui è tratto il film, ha preso spunto per il nome della sua opera).

Tra i suoi più recenti lavori al cinema ricordiamo "Italians" (regia di Giovanni Veronesi, 2009), "Tris di donne e abiti nuziali" (regia di Vincenzo Terracciano, 2009), "Questione di punti di vista" (regia di Jacques Rivette, 2009), "Alza la testa" (regia di Alessandro Angelini, 2009), "La bellezza del somaro" (sua regia, 2010), "Venuto al mondo" (sua regia, 2011).







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china46
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CArrie-ANne Moss (Burnaby, 21 agosto 1967) è un'attrice canadese.
Dopo il divorzio dei genitori, cresce con la madre Barbara a Vancouver, inizia a recitare giovanissima lavorando in una compagnia teatrale, in seguito studia recitazione all'Accademia Americana di Arti Drammatiche a Pasadena. Inizia lavorando come modella in Europa e Giappone. Si ferma in Spagna dove lavora nella serie tv I giustizieri della notte. Una volta tornata negli Stati Uniti ottiene un ruolo nella serie di Aaron Spelling Models Inc..
Dopo alcune partecipazioni minori e dopo aver lavorato in vari film per la televisione, nel 1999 arriva la grande occasione, infatti viene scelta per il ruolo di Trinity nella trilogia di Matrix dei fratelli Wachowski. In seguito ottiene ruoli nei film Memento di Christopher Nolan e Chocolat di Lasse Hallström.

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dany61
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ANgelina PIrini (Sala di Cesenatico, 30 marzo 1922 – Sala di Cesenatico, 2 ottobre 1940) è stata un'educatrice italiana, venerata come serva di Dio dalla chiesa cattolica.
Angelina Pirini nacque a Celle di Sala di Cesenatico il 30 marzo 1922, da Luigi e Dina Savini. Primogenita di quattro sorelle, a lei seguirono Rosina, Giuliana ed Anna[1].

La sua famiglia era di origini modeste, e Angelina crebbe nella semplicità e religiosità di un ambiente umile e rurale, il cui centro era la parrocchia di Sala. Frequentò l'asilo condotto dalle suore canossiane e francescane e quindi la scuola fino alla quinta elementare. In casa, fin da piccola, attendeva a piccoli lavori domestici e alla cura delle sorelline[2].

A dodici anni, Angelina venne mandata ad imparare il mestiere di sarta[3] presso una vicina di casa, attività che seguì fino al 1937, primo anno della sua infermità.

Angelina fu iscritta all'azione cattolica fin da bambina e, dal 1930 quando ricevette la prima Comunione, frequentò la santa Messa ogni giorno, trattenendosi in chiesa in preghiera dopo la funzione[4].

Nel 1934 don Giuseppe Marchi fece l'ingresso a Sala come nuovo parroco e decise di rifondare l'azione cattolica parrocchiale, dando anche nuovo impulso alla vita religiosa del paesino, al culto dell'Eucaristia e della Passione di Gesù. Quell'anno era considerato da Angelina come decisivo per la sua vita spirituale: infatti don Marchi le affidò l'incarico di delegata beniamine nel 1934, incarico che svolse fino al 1937 quando divenne delegata aspiranti e infine presidente della sezione femminile parrocchiale[5].


Angelina con il gruppo delle beniamine
Angelina si impegnò moltissimo nell'apostolato con le fanciulle, e vi riversò tutta l'energia che la sua spiritualità le dava. Era un'educatrice molto attenta: cercava di comprendere la psicologia delle bambine per poter parlare loro dell'amore di Dio[6]. Scriverà: «Oh, come è bello parlare alle anime dell'Amore. In mezzo a queste anime mi vedo come una sacerdotessa che tiene tra le sue mani Gesù nel Suo Corpo Mistico!... Come mi commuove![7]»

Il 15 maggio del 1937 partecipò con entusiasmo al raduno nazionale della gioventù femminile di azione cattolica a Loreto. In quell'occasione ebbe modo di parlare con la dirigente nazionale Armida Barelli, che successivamente rispose ad una lettera di Angelina, la quale le esprimeva la gioia e i doni che l'appartenere all'associazione le aveva dato. Scriverà nel maggio del 1938: «Quanto bene io voglio all'azione cattolica! Sì, perché è stato nel partecipare a questo grande esercito che io ho imparato a conoscere e ad amare il Signore, che tanto amo e solo sua sono. Mi sono state affidate molte anime e solo questo appaga il mio grande desiderio. Vorrei essere in tutti i punti della terra per parlare alle anime dell'amore di Dio...».

La giovane ragazza aveva il desiderio di consacrarsi al Signore, così col permesso del suo padre spirituale (lo stesso don Giuseppe Marchi), l'8 dicembre 1936 emise voto di verginità, che ripeté anche l'anno successivo[9].

La malattia[modifica | modifica wikitesto]

Tabernacolo del santuario di Sala di Cesenatico, davanti al quale Angelina spesso si fermava in preghiera.
Il 9 luglio 1937 venne colpita da forti dolori addominali: ricoverata d'urgenza all'ospedale di Cesenatico subì il primo intervento per un'appendicite perforata, ma da quel giorno non riacquisto più la salute.

Si fece di tutto per tentare di risolvere il caso: dal 31 luglio 1938 al 4 agosto fu a Bologna per accertamenti presso la clinica Sant'Orsola; dal 19 agosto al 25 dello stesso mese cercò ristoro a Balze di Verghereto sull'Appennino tosco-emiliano; nel settembre del 1938 fu di nuovo ricoverata all'ospedale di Cesenatico per un secondo intervento di carattere esplorativo[10]. Purtroppo nulla portò ad una soluzione. Solo in seguito le venne diagnosticata una tubercolosi intestinale, ma a quel punto non era più possibile intervenire poiché la malattia era ormai troppo avanzata[7].

Angelina non si scoraggiò ma trovò, come si legge dai suoi diari, nella malattia un motivo per offrire a Dio le sue sofferenze sia fisiche che morali (le forti incomprensioni con il padre Luigi[11]): era desiderio della giovane Pirini offrirsi come vittima di riparazione per il mondo intero.

Il 16 giugno 1938 si legò a Gesù Eucaristia col voto di castità perpetua e di vittima riparatrice, per meglio unirsi alla Passione di Gesù[12]. Scriveva infatti: «Vivere l'Eucaristia, viverla nelle ore di abbandono e di incomprensione, nell'ora in cui per questo genere di sofferenza l'anima assomiglia all'Ostia viva dei nostri Altari...!; Mi offro per i Sacerdoti perché siano santi, per i missionari perché, o Gesù, Tu dia loro forza e coraggio..., perché Tu protegga il Papa, nostro dolce Cristo in terra... Gesù io desidero partecipare ai Tuoi dolori. Ne ho il diritto, essendo la Tua piccola sposa... Voglio morire martire per Te e per la Tua Gloria.[13]».

Per imitare Gesù che si fece ubbidiente fino alla morte di Croce[14], Angelina emise il voto di ubbidienza al suo direttore spirituale l'11 febbraio 1939[15].

Dal 1939 al 1940, la serva di Dio ebbe la consolazione e il privilegio ricevere diverse visite del vescovo di Cesena Beniamino Socche, che si tratteneva in colloquio con lei nella sua stanza. Monsignor Socche l'aveva conosciuta grazie ad una lettera nella quale Angelina si congratulava per la sua nomina a vescovo e gli offriva le proprie sofferenze fisiche e spirituali. Alla lettera ne seguirono altre, con le risposte sempre puntuali del presule[16].

Prima di morire, la giovane educatrice volle anche prendere un impegno insieme a don Marchi: il 16 luglio 1939, insieme al Padre spirituale, davanti al crocifisso stabili un patto di alleanza, «per vivere solo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime»[17].

Durante il suo ultimo anno di vita, Angelina sperimentò la cosiddetta notte dello spirito: un periodo di aridità spirituale, durante il quale la sua fede venne messa alla prova duramente, perché le erano state tolte le consolazioni sensibili dell'anima, in un periodo di buio spirituale[13].

Vicina a morire, quando già respirava a fatica ed era senza voce, Angelina chiese a Gesù di poter cantare con le bambine dell'associazione, che con il parroco le portavano il Viatico: la giovane si mise a cantare a voce dispiegata, nella meraviglia di tutti[18].

Morte e funerali[modifica | modifica wikitesto]

L'altare dedicato a S. Maria Goretti, dove riposano le spoglie di Angelina Pirini
Angelina Pirini morì il 2 ottobre 1940, venti minuti dopo la mezzanotte. I funerali videro una grandissima partecipazione della popolazione e di molti giovani dell'azione cattolica (fra i quali Pio Moretti, Guelfa Bondi e Irma Ceredi, quest'ultima guida dell'azione cattolica dopo la morte di Angelina[19]). Il discorso funebre fu tenuto dal Canonico Antonio Chiesa, prevosto della Cattedrale di Cesena.

Le spoglie mortali di Angelina furono tumulate nel cimitero di Sala attiguo alla chiesa parrocchiale[20].

Dal 25 marzo 2001 la salma riposa in un sarcofago di marmo, voluto dal vescovo Socche, presso l'altare di Santa Maria Goretti, dentro la chiesa parrocchiale di Sala di Cesenatico, nella cui pala d'altare (opera di Piero Delle Ceste) sono raffigurate, ai piedi della Santa, Angelina Pirini e Irma Ceredi[21].

Scritti e corrispondenza con il vescovo Beniamino Socche[modifica | modifica wikitesto]

Don Giuseppe Marchi e monsignor Beniamino Socche
Angelina fu invitata da don Marchi, per poterla meglio seguire spiritualmente, a tenere un diario spirituale. La ragazza amava scrivere e nonostante la sua bassa scolarizzazione era portata a descrivere il suo stato interiore con un linguaggio forbito e denso di particolari. Tra i suoi numerosi scritti oltre al citato Diario, conservato manoscritto in tre fascicoli, ricordiamo i Resoconti Spirituali, il Testamento spirituale, lAtto di Consacrazione e lEpistolario, in cui sono presenti le lettere al vescovo Beniamino Socche, cui il presule rispose sempre affettuosamente (monsignor Socche si recò più volte a Sala dove si intrattenne in colloquio privato con Angelina[22]).

Dall'ultima pagina del suo Diario: «...Ho bisogno di amore puro, o Gesù, per ricambiare il Tuo amore infinito: dammelo. Ho sete di silenzio, di nascondimento, di mortificazione per poter assomigliare a Te, per potermi identificare con Te, o Gesù, Ostia di amore. Ho sete..., ho sete di Te…, brucio: Gesù, dammi da bere, Tu che sei la fonte della vita perché io non muoia, ma viva e viva solo di Te, o Gesù, e viva solo per Te. Voglio essere Tua fino alla consumazione e consumarmi per Te... Padre mio che sei nei cieli, io credo in Te e Ti amo. Sì, Padre mio, Ti amo. Sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà, o Padre, come è fatta in cielo. Padre, sono un povero nulla e nella profondità del mio nulla e nella conoscenza della mia infermità, grido a Te l'amore puro. A Te che vedo tutto bello, santo e infinitamente misericordioso: grido a Te l'amore mio, Padre, per l'onore e la gloria del Figliolo, il Tuo e mio Gesù, che essendo me e Te stesso, mi fece partecipare di Te, Padre benedetto».

Il processo di beatificazione[modifica | modifica wikitesto]
Il 23 dicembre 1984 furono iniziate le pratiche per un riconoscimento canonico di Angelina Pirini, e vennero presentati in quella data i relativi documenti.

Dopo il voto favorevole della Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna (primavera del 1985) e dopo il nulla osta (nihil obstat) della congregazione per le cause dei Santi in Vaticano (27 luglio 1985), il vescovo di Cesena monsignor Luigi Amaducci dichiarò introdotto il processo diocesano per la causa di beatificazione e di canonizzazione della serva di Dio Angelina Pirini, con decreto dell'8 settembre 1985.

Così vennero aperti pubblicamente i processi cognizionali sulla vita, virtù e miracoli, il 12 ottobre 1985[23].

Dopo cinque anni dal loro inizio, i processi cognizionali vennero conclusi in diocesi il 28 ottobre 1989 e tutti i documenti passarono a Roma presso la congregazione per le cause dei santi, dove il 12 giugno 1990 iniziarono i lavori per la causa di beatificazione e di canonizzazione che è ancora in corso ][23].

Il vice-postulatore è monsignor Bruno Benini della diocesi di Cesena-Sarsina.

L'Associazione "Amici di Angelina"[modifica | modifica wikitesto]

La stanza di Angelina, nella sua casa a Sala
Per mantenere viva la memoria di Angelina Pirini presso la casa parrocchiale di Sala di Cesenatico, è attiva l'associazione "Amici di Angelina", con lo scopo di far conoscere la serva di Dio. L'associazione organizza inoltre conferenze, incontri di preghiera e cura la pubblicazione di opuscoli e libri, alcuni scritti dal defunto don Angelo Pirini, cugino della serva di Dio[24].

La casa dove Angelina visse e morì è ora di proprietà della parrocchia (cui è attigua) e ospita gli incontri dell'associazione stessa, dell'azione cattolica, momenti educativi per i giovani, riunioni e gruppi di preghiera . Poco distante, in aperta campagna, esiste ancora la casa natale della serva di Dio, di proprietà privata. Il comune di Cesenatico ha dedicato, sempre nella frazione di Sala, una piazza ad Angelina Pirini

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china46
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PIersandro Pallavicini (Vigevano, 1962) è uno scrittore e professore universitario di Chimica italiano. Ha iniziato a pubblicare racconti su riviste degli anni '90 quali Versodove, Addictions, 'Tina e Fernandel, per i cui tipi è uscita la sua raccolta di racconti Anime al neon nel 2002.
Il suo romanzo d'esordio è Il mostro di Vigevano, pubblicato nel 1999 da Pequod. È poi passato alla casa editrice Feltrinelli, per la quale ha pubblicato Madre nostra che sarai nei cieli (2002), Atomico Dandy (2005) e African Inferno (2009). In quest'ultimo, in particolare, Pallavicini esamina il tema dell'immigrazione africana in Italia, ambientando il romanzo nella provincia italiana, a Pavia. Al tema dell'immigrazione africana in Italia appartiene anche il romanzo breve del 2010, A braccia aperte, pubblicato nella collana "Verdenero Romanzi" delle Edizioni Ambiente. Molto legato al tema dell'immigrazione, Piersandro Pallavicini ha lavorato fino al 2010 con le edizioni "di strada" Ediarco, per le quali ha curato una collana di libri di scrittori italiani sul tema del rapporto Africa-Italia. Per Ediarco ha anche pubblicato i due volumi Afro-Beats (racconti) e L'Africa nel piatto (racconti e ricette). La particolarità di questi libri (considerati da Pallavicini un "riuscito esperimento di editoria equa e solidale") è che sono acquistabili solo per le strade, dai venditori senegalesi affiliati a Ediarco, cui va direttamente il 50% del prezzo di copertina grazie al salto della distribuzione in libreria.
Nel 2012 ha pubblicato sempre per Feltrinelli Romanzo per signora, e l'ebook inedito London Angel (Feltrinelli "Zoom"). Il suo ultimo romanzo, sempre per Feltrinelli, è Una commedia italiana (2014).
Ha collaborato a lungo con Pulp Libri, dove si è occupato di recensioni, interviste, articoli sulla nuova narrativa italiana e sulla narrativa migrante. Dal 2005 collabora anche con il supplemento TuttoLibri di La Stampa, dove pubblica recensioni sullo stesso tipo di letteratura.

CO

buona sera
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dany61
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COstantino BArbella (Chieti, 31 gennaio 1852 – Roma, 5 dicembre 1925) è stato uno scultore italiano.
Nacque a Chieti nel 1852 da Sebastiano e Maria Bevilacqua, entrambi commercianti: fu iniziato, nonostante la sua riluttanza, al mestiere dei genitori.

Si dilettava a modellare statuine per i presepi, che poi vendeva nella sua bottega: le sue opere furono notate e apprezzate da Francesco Paolo Michetti, che lo incoraggiò in tale attività.

Grazie a un sussidio della provincia di Chieti, riuscì a frequentare la Reale Accademia di Belle Arti (Napoli), dove fu allievo di Stanislao Lista, maestro anche di Vincenzo Gemito.

Si specializzò nelle composizioni di piccolo formato in terracotta o in bronzo, raffiguranti soprattutto scene contadine e costumi della sua terra che portarono lo scultore al successo in Italia e all'estero: nel 1875 una sua scultura, la gioia dell'innocenza, fu acquistata da Vittorio Emanuele II e donata alla Galleria di Capodimonte.

Curò l'allestimento della sezione italiana alla Mostra Internazionale di Anversa del 1884: questo gli consentì di estendere la sua fama all'estero. Fu anche nominato professore onorario dell'Istituto Reale di Belle Arti.

Nel 1899 partecipò alla III Esposizione internazionale d'arte di Venezia.

Fu grande amico degli altri grandi artisti abruzzesi della sua epoca: Francesco Paolo Tosti, Gabriele d'Annunzio e Francesco Paolo Michetti, con i quali era solito villeggiare, in gioventù, presso un antico convento francescano sconsacrato sito a Francavilla al Mare (noto come convento Michetti). Morì quasi cieco a Roma nel 1925.

Gli è intitolato il Museo civico di Chieti.

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Enza
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BAttaglia ROmano

Romano Battaglia (Marina di Pietrasanta, 31 luglio 1933 – Marina di Pietrasanta, 22 luglio 2012) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Dopo un inizio in veste di attore, negli anni '60 divenne corrispondente per la RAI, anche conducendo rotocalchi televisivi e rubriche di approfondimento del TG1 come Tv7, Cronache italiane, Tg l'una, A Nord a Sud e Bell'Italia. Autore di diverse opere letterarie, romanzi, libri per ragazzi e raccolte di poesie, ha ricevuto diversi premi quali il premio Bancarella, il premio WWF Posidone, il premio Cypraea e il premio Levanto.

Al suo nome è legata la grande manifestazione culturale "La Versiliana" che si svolge nella pineta dove visse Gabriele d'Annunzio.

Negli ultimi anni di attività ha scritto per Il Giorno e per La Nazione.

È scomparso nel 2012 all'età di 78 anni dopo una breve malattia.







buona giornata

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dany61
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ROger NOrdstrand (20 maggio 1973) è un ex calciatore svedese, di ruolo attaccante.
Nordstrand giocò per lo Örgryte dal 1989 al 1995. Passò poi ai norvegesi del Brann, per cui esordì nella Tippeligaen in data 2 settembre 1995, quando fu titolare nel successo per 1-0 sullo Stabæk.[1] Il 15 ottobre arrivò la sua prima e unica rete in campionato, nel pareggio per 1-1 contro il Kongsvinger.[2] Tornò poi in Svezia, per giocare nelle file dello Stenungsund e in quelle dell'Halmstad.

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

BAttaglia ROmano

Romano Battaglia (Marina di Pietrasanta, 31 luglio 1933 – Marina di Pietrasanta, 22 luglio 2012) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Dopo un inizio in veste di attore, negli anni '60 divenne corrispondente per la RAI, anche conducendo rotocalchi televisivi e rubriche di approfondimento del TG1 come Tv7, Cronache italiane, Tg l'una, A Nord a Sud e Bell'Italia. Autore di diverse opere letterarie, romanzi, libri per ragazzi e raccolte di poesie, ha ricevuto diversi premi quali il premio Bancarella, il premio WWF Posidone, il premio Cypraea e il premio Levanto.

Al suo nome è legata la grande manifestazione culturale "La Versiliana" che si svolge nella pineta dove visse Gabriele d'Annunzio.

Negli ultimi anni di attività ha scritto per Il Giorno e per La Nazione.

È scomparso nel 2012 all'età di 78 anni dopo una breve malattia.




buona giornata





Dina & Dario
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NOthomb Amelie

Nata il 13 agosto 1967 a Kobe, in Giappone, dove ha passato i primi cinque anni della sua vita, Amélie Nothomb è la terza figlia dell'ex ambasciatore del Belgio a Roma e la nipote del politico Charles-Ferdinand Nothomb. Proviene da un'illustre famiglia di Bruxelles che permise l'annessione del Lussemburgo al reame del Belgio. Bambina estremamente intelligente e precoce ? dice di ricordarsi di tutto di sé e degli aneddoti della sua infanzia a partire dall'età di due anni ? a soli tre parla correntemente il giapponese, lingua del paese che per lei incarna tutta la bellezza del mondo.

Il lavoro di suo padre in Cina, in Bangladesh, Birmania e Laos, le ha imposto un'infanzia e un'adolescenza itineranti attraverso tutto l'Estremo Oriente con l'eccezione di tre soli anni interamente trascorsi a New York, dove la scrittrice ha avuto la sua "iniziazione" alla cultura, alla letteratura e alla vita. La miseria inimmaginabile di alcuni di questi luoghi, (in particolare il Bangladesh) l'ha profondamente segnata: rifiutandosi di vedere tanta abominazione la piccola Amélie leggeva interminabilmente i classici francesi della biblioteca paterna, soprattutto Diderot, Proust, Stendhal, Flaubert e Radiguet.

Amélie e sua sorella Juliette, legate da un rapporto tanto stretto quanto "malato" e terrorizzate dall'idea di essere separate, decidono di non crescere: questa ossessione le ha spinte fino all'anoressia. Contrariamente a Juliette, la Nothomb è riuscita a vincere questa malattia, con il sentimento però di aver tradito in parte la sua infanzia.

All'età di 17 anni, approdata per la prima volta in Europa, nel Belgio delle sue origini, si è iscritta al corso di Laurea in Filologia Romanza alla Université Libre di Bruxelles. In molte interviste la scrittrice indica questo periodo della sua vita come il più doloroso e difficile ma allo stesso tempo quello che l'ha condotta verso la scrittura.

Una volta giunta in Europa, il Paese dei suoi sogni, delle sue tante letture, delle sue origini, Amélie ha dovuto scontrarsi con l'indifferenza delle persone, con un modo di vivere e di pensare a cui non era abituata.

Laureatasi nel 1988 decide di tornare in Giappone (perché le aveva donato "l'amour de la beauté", come afferma lei stessa in quasi tutte le interviste). Lì si fidanza con un "délicieux jeune homme japonais", batte il record mondiale di discesa del Monte Fuji e infine entra per uno stage come interprete in una grande impresa giapponese, dove svolgerà pressoché tutte le funzioni professionali eccetto quella di traduttrice, fino a quella di custode delle toilettes. Questa terribile esperienza è divenuta anni dopo oggetto del suo romanzo "Stupeurs et tremblements", vincitore del Grand prix du roman de l'Académie Française nel 1999.

Due anni più tardi, delusa dal mondo professionale giapponese e dalla sua chiusura nei confronti delle donne (in particolare quelle occidentali), è tornata a Bruxelles e nel 1992 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Hygiène de l'assassin" (Igiene dell'assassino), per la casa editrice Albin Michel.

Questo libro, rivelazione dell'anno, conobbe un successo immediato tra il pubblico. La critica letteraria francese, non credendo che una ragazza di 24 anni potesse scrivere un romanzo tanto brillante, lo attribuì invece ad un famoso scrittore che avrebbe utilizzato uno pseudonimo letterario.

Dal suo esordio ogni autunno, con una regolarità quasi strabiliante, Amélie Nothomb pubblica un libro e riceve un successo crescente presso il pubblico.




JU

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JUgal HAnsraj (26 luglio 1972) è un attore e regista indiano.

Ha debuttato giovanissimo a Bollywood nel 1983 nel film Masoom, con Naseeruddin Shah e Shabana Azmi. La sua carriera da adulto è iniziata nel 1994 con Aa Gale Lag Jaa, con Urmila Matondkar. Lo si ricorda per interpretazioni anche in ruoli di contorno in pellicole di successo, come Kabhi Kushi Kabhie Gham e Salaam Namaste.

È stato sceneggiatore e regista di Roadside Romeo, del 2008, che ha segnato il suo debutto dietro la macchina da presa.

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HAyao Miyazaki

Hayao Miyazaki nasce il 5 gennaio del 1941 a Tokyo (Giappone). Il padre è un ingegnere aeronautico che nonostante la guerra in corso, riesce a garantire alla sua famiglia una vita agiata. L'infanzia di Hayao trascorre tranquilla tranne per la malattia della madre, ricoverata per ben nove anni in ospedale a causa di una tubercolosi spinale. L'attività paterna fa nascere in lui la passione per il volo e gli aerei; tale passione avrà grande influenza nella sua attività di disegnatore.

Dopo la laurea in Scienze politiche ed Economia, milita per un certo periodo in un sindacato di sinistra. Ma la passione per il disegno ha poi la meglio; così nel 1963 entra a far parte del team di disegnatori della società Toei, che gli porta fortuna non solo da un punto di vista lavorativo. Presso gli uffici della Toei conosce infatti la sua futura moglie, Akemi Ota, anche lei disegnatrice.

La coppia sposa nel 1965: avranno due figli, divenuti poi entrambi disegnatori. Negli anni successivi Hayao Miyazaki partecipa, diretto dal suo maestro Yasuo Otsuka, alla realizzazione del film animato "La grande avventura del piccolo principe Valiant". Durante la lavorazione conosce Isao Takahata, un collega con il quale comincerà a fare coppia fissa. Nel 1971 segue il suo maestro ed il collega alla "A Production", società per la quale realizza alcuni episodi della serie "Lupin III".

Nello stesso anno Miyazaki lavora ad un progetto di trasposizione animata del romanzo Pippi Calzelunghe, che purtroppo non vedrà mai la luce in quanto l'autrice, Astrid Lindgren, non concederà mai l'autorizzazione a causa della distanza del film animato dalla storia originale. Nonostante l'insuccesso di quest'ultima iniziativa, Hayao Miyazaki continua a lavorare, nel 1973, alla trasposizione di romanzi per ragazzi. Questa volta il committente è la casa di produzione Zuiyo Pictures, diventata poi Nippon Animation. Tra i lavori realizzati in questo periodo ci sono: "Heidi" (1974), "Dagli Appennini alle Ande" (1975) episodio tratto dal libro "Cuore" di Edmondo De Amicis, e "Anna dai cappelli rossi" (1979).

Il grande successo di pubblico arriva nel 1978 con la serie animata "Conan, il ragazzo del futuro", che raccoglie molti consensi anche in Italia. Miyazaki riesce così a dirigere il suo primo lungometraggio nel 1979, si tratta del film "Lupin III, il castello di Cagliostro", seguito nel 1980 da sei episodi della serie "Il fiuto di Sherlock Holmes", commissionatogli dalla Rai.

Il grande salto in carriera avviene dopo il successo del suo primo manga, "Nausicaa della Valle del Vento", pubblicato prima sulla rivista "Animage" e poi trasformato in film nel 1984. Grazie al successo del film, Hayao Miyazaki riesce finalmente ad aprire una propria casa di produzione. L'azienda è denominata "Ghibli" e prende il nome da un aereo italiano della Seconda guerra mondiale.

La casa di produzione è diretta da Miyazaki e dall'amico e collega di sempre Takahata, con il quale condivide l'aspirazione ad un lavoro libero senza alcun condizionamento da parte delle case produttrici. Inizia così un'avventura artistica ricca di successi tra cui "Laputa - Castello nel cielo" (1986) il cui spunto è ancora una volta un testo letterario: "I viaggi di Gulliver" di Jonathan Swift, e "Il mio vicino Totoro" (1988), premiato come miglior film dell'anno in Giappone. Il successo di Totoro è tale, che la sua sagoma diventa il logo ufficiale dello studio. Grazie a questa ed altre produzioni, i due soci-amici riescono ad ingrandire lo studio, a produrre altri film ed assumere personale, puntando anche sul marketing e la commercializzazione di gadget.

Nel 1992 è la volta del successo del film di animazione "Porco Rosso", che mantiene il titolo in italiano anche in Giappone e negli altri paesi in cui viene distribuito. Il film racconta le avventure di un pilota italiano di caccia che, a seguito di un incidente, assume il volto di maiale. Questo film sottolinea l'importante rapporto che Miyazaki ha con l'Italia: il nome del protagonista, infatti, Marco Pagot, è un esplicito omaggio ai due disegnatori italiani Nino e Toni Pagot, i creatori di Calimero.

Intanto l'attività del regista giapponese si diversifica e, oltre che come disegnatore, lavora come sceneggiatore e produttore di lavori di altri. Il primo grande successo mondiale è rappresentato dal film "La città incantata" (2001) con il quale vince una serie di premi tra cui l'Orso d'oro al Festival di Berlino e l'Oscar nel 2003 come migliore lungometraggio di animazione. L'anno successivo partecipa al Festival del cinema di Venezia con "Il castello errante di Howl". Nel 2008 con "Ponyo sulla scogliera" rinuncia all'uso della computer graphic (grafica computerizzata) e coinvolgendo le matite di settanta artisti che a mano disegnano 170.000 disegni.

Di lui, l'illustre collega Akira Kurosawa ha avuto modo di dire "Talvolta lo paragonano a me. Mi dispiace per lui perché lo abbassano di livello"; mentre Marco Müller, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ha detto: "La filosofia di Miyazaki unisce romanticismo e umanesimo a un piglio epico, una cifra di fantastico visionario che lascia sbalorditi. Il senso di meraviglia che i suoi film trasmettono risveglia il fanciullo addormentato che è in noi".

Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo il film d'animazione "The borrowers" (2011) per il quale ha scritto la sceneggiatura, tratta dall'omonimo romanzo fantasy di Mary Norton, e "Arrietty" (2011). Il maestro giapponese all'inizio del mese di settembre 2013, contemporaneamente all'uscita del suo ultimo film "Si alza il vento" (Kaze Tachinu), presentato a Venezia annuncia il suo ritiro dall'attività cinematografica.




DI


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dany61
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DIdier CUche (Le Pâquier, 16 agosto 1974) è un ex sciatore alpino svizzero
Sciatore portato per le discipline veloci, ma abile anche nello slalom gigante, Didier Cuche è stato l'atleta di punta per la classifica generale di Coppa del Mondo della squadra elvetica negli anni duemila. Dal carattere guascone, è noto per il gesto che compie alla fine delle gare, quando prende al volo uno sci dopo averlo fatto roteare in aria.[1] Il fisico possente gli ha permesso di riprendersi dopo alcuni gravi infortuni in cui è incappato durante la carriera, come ad esempio i problemi di varia natura alle ginocchia fra il 1990 e il 1996[2] e la distorsione dei legamenti del ginocchio destro nel 2005.[3]

Autore di numerose vittorie in Coppa del Mondo, ha ottenuto successi in molte "classiche" del Circo bianco, tra le quali Kitzbühel (Austria), Garmisch-Partenkirchen (Germania), Kvitfjell (Norvegia) e Val Gardena (Italia) oltre ad un'affermazione nel difficile slalom gigante di Adelboden (Svizzera). Detiene inoltre proprio il record di vittorie in discesa libera sulla Streif di Kitzbühel, cinque, una in più dei fuoriclasse di casa Karl Schranz e Franz Klammer.[4] Cuche può inoltre vantare sulla stessa pista anche una vittoria in supergigante.

Durante la sua carriera in Coppa del Mondo si è aggiudicato quattro volte la coppa di specialità in discesa libera, una volta quella di supergigante e una volta quella di slalom gigante. Non si è mai imposto invece in classifica generale, in cui è però arrivato secondo nel 2011 e terzo per ben cinque volte (2002 e tra il 2007 e il 2010). È inoltre lo sciatore alpino più anziano ad aver vinto una gara di Coppa.[5]

Ha partecipato a quattro diverse edizioni dei Giochi olimpici invernali, conquistando la medaglia d'argento in supergigante alle olimpiadi giapponesi di Nagano 1998.

Ai Mondiali ha conquistato quattro medaglie. La prima medaglia la ottiene ai mondiali del 2007 ad Åre, in Svezia, un bronzo nello slalom gigante.[6] La seconda e la terza medaglia giungono ai mondiali del 2009, tenutisi in Val-d'Isère, dove si laurea campione mondiale nel supergigante.[7] Tale impresa lo ha reso finora l'atleta più anziano ad aver vinto una medaglia d'oro ai Campionati mondiali di sci alpino. Tre giorni dopo la vittoria in supergigante Cuche giunge secondo in discesa libera, a 4 centesimi dal vincitore della gara, il canadese John Kucera, mettendo così al collo una medaglia d'argento.[9] La quarta medaglia mondiale, un altro argento, la conquista ai mondiali del 2011, tenutisi a Garmisch-Partenkirchen, sempre in discesa libera, venendo di nuovo preceduto da un atleta canadese, Erik Guay.[10]

Il 19 gennaio 2012, a Kitzbühel, durante una conferenza stampa ha annunciato la volontà di volersi ritirare dalle competizioni agonistiche al termine della stagione 2011-2012.[11] Ha disputato la sua ultima gara in Coppa il 16 marzo successivo a Schladming; prima della seconda manche del gigante in programma, Cuche ha salutato il mondo dello sci percorrendo la pista di gara in tenuta d'epoca (sci di legno, coppola e zaino in spalla).[12] La sua ultima apparizione agonistica è invece stata durante i campionati nazionali svizzeri della settimana successiva. L'atleta elvetico ha abbandonato l'attività dopo 19 stagioni e 369 pettorali in Coppa del Mondo

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CUmberbatch Benedict

Benedict Timothy Carlton Cumberbatch nasce il 19 luglio del 1976 a Londra, figlio degli attori Wanda Ventham e Timothy Carlton. Dopo avere frequentato nel West Sussex la Brambletye School, si iscrive alla Harrow School e inizia a recitare.

Una volta conclusi gli studi obbligatori, per un anno va a insegnare inglese in Tibet, in un monastero; quindi, fa ritorno in Gran Bretagna, studiando drammaturgia all'Università di Manchester.

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Dopo essersi laureato, frequenta la London Academy of Music and Dramatic Art proseguendo gli studi nel campo della recitazione.

Nel frattempo, inizia a frequentare Olivia Poulet, una ragazza conosciuta all'università: la loro relazione durerà ben dodici anni.

Gli anni 2000

Nel 2002 Benedict Cumberbatch debutta in televisione nel film "Fields of Gold", per poi apparire in diverse serie tv. Nel 2004, grazie alla sua interpretazione di Stephen Hawking in "Hawking", conquista il Golden Nymph nell'ambito del Festival de Télévision de Montecarlo in qualità di migliore attore in un film per la televisione, e ottiene una candidatura come migliore attore ai Bafta.

Il rapimento in Sudafrica

Nel 2005 è protagonista di "To the Ends of the Earth", miniserie ispirata alla trilogia di William Golding, in cui veste i panni di Edmund Talbot. Durante le riprese, è suo malgrado vittima di uno sgradevole episodio: mentre si trova in Sudafrica, a KwaZulu-Natal, viene rapito da una banda di criminali locali insieme con due suoi colleghi, Theo Landey e Denise Black.

Dopo essere stato legato e privato del denaro che portava con sé, viene condotto in campagna: riesce a salvarsi, tuttavia, grazie alla comparsa improvvisa di alcune luci, che spaventano i rapitori poco prima che questi procedano all'uccisione dei sequestrati.

I lavori sucessivi

In seguito, ripresosi dal trauma, Benedict Cumberbatch recita all'Almeida Theatre in "Hedda Gabier", presentato anche al Duke of York's Theatre: grazie al suo personaggio, Tesman, viene candidato come migliore attore non protagonista ai Laurence Olivier Awards.

Nel 2006 è al cinema con "Amazing Grace", in cui interpreta William Pitt: la pellicola racconta la storia del capo del movimento contro la schiavitù William Wilberforce, che nel 1807 riesce a ottenere l'abolizione della tratta degli schiavi e, circa venticinque anni dopo, anche l'abolizione della schiavitù in tutto l'impero britannico.

Grazie a questo ruolo, Cumberbatch viene candidato come migliore esordiente britannico ai London Critics Circle Film Awards. Dopo avere recitato in "L'altra donna del re", nel 2007 egli appare nell'adattamento per la televisione del libro "Stuart: A Life Backwards", accanto a Tom Hardy; l'anno successivo, grazie al suo impegno in "The Last Enemy", viene candidato come migliore attore in una miniserie ai Satellite Award.

La pioggia di nomination ai più importanti premi del settore non si arresta: nel 2009, anno in cui recita nel film "Creation", dedicato alla vita di Charles Darwin, Cumberbatch veste i panni di Bernardo nell'adattamento di "Small Island" per il piccolo schermo, venendo nuovamente candidato ai Bafta; allo stesso periodo risale anche "Miss Marple - È troppo facile", in cui impersona Luke Fitzwilliam.

Gli anni 2010

Nel 2010 Cumberbatch fa parte del cast di "The Whistleblower", mentre a teatro è all'Old Vic di Londra con "The Children's Monologues", opera diretta da Danny Boyle e prodotta dalla Dramatic Need. Nello stesso periodo, inizia a recitare in "Sherlock", serie televisiva creata da Steven Moffat e Mark Gatiss per la Bbc, in cui presta il volto al protagonista, l'investigatore Sherlock Holmes, celebre personaggio nato dalla penna di Arthur Conan Doyle.

Nel 2011 torna sul palco in teatro in un adattamento di "Frankenstein": al Royal Natonal Theatre, interpreta alternativamente il mostro e il dottor Frankenstein, accanto a Jonny Lee Miller. Al cinema, invece, presta il volto e la voce a Peter Guillam nell'adattamento per il grande schermo del romanzo "La talpa", di John le Carrè: nel cast ci sono anche Tom Hardy, Colin Firth e Gary Oldman, mentre la regia è di Tomas Alfredson.

Dopo avere recitato in "War Horse", per la regia di Steven Spielberg, alla fine del 2011 Cumberbatch viene nominato dalla rivista "GQ" attore dell'anno.

Dopo avere concluso la sua storia con Olivia Poulet, inizia una relazione con Anna James, decoratrice londinese, dalla quale però si separa già nel 2012.

Nel 2013 Benedict Cumberbatch viene diretto da J.J. Abrams nel sequel di "Star Trek": il suo ruolo è quello di Khan / John Harrison, antagonista dell'Enterprise. Successivamente, egli è protagonista de "Il quinto potere", film di Bill Condon in cui ha il volto di Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks.

Nel novembre del 2014, viene reso noto che Benedict sarà il protagonista di "Dottor Strange", film che uscirà nelle sale cinematografiche nel 2016. Negli stessi giorni, egli annuncia il suo fidanzamento con Sophie Hunter. Nel frattempo, la sua fama in tutto il mondo si amplifica grazie alla sua interpretazione del matematico Alan Turing nel film di Morten Tyldum "The Imitation Game": un ruolo che gli consente di essere candidato come miglior attore in un film drammatico ai Golden Globe e come migliore attore protagonista agli Oscar.




AR


buon venerdì

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dany61
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ARmando Riso (Casale Monferrato, 29 dicembre 1909 – ...) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
SA

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ARrigo PetacCO (Castelnuovo Magra, 7 agosto 1929) è un giornalista, saggista e storico italiano. È stato inviato speciale, caporedattore e direttore della Nazione di Firenze e del mensile Storia Illustrata. È inoltre stato autore di programmi televisivi a tema storico.Ha iniziato la sua carriera giornalistica presso Il Lavoro di Genova diretto da Sandro Pertini. Prolifico scrittore storico, ha sceneggiato vari film e realizzato numerosi programmi televisivi, in particolare con la Rai. Nella sua attività giornalistica ha intervistato alcuni tra i protagonisti della seconda guerra mondiale.
Nel 1983 ha vinto il Premio Saint Vincent per il giornalismo grazie alle sue inchieste televisive[1] e nel 2006 il Premio Capo d'Orlando per il giornalismo.[2] Nel biennio 1986-87, succedendo a Tino Neirotti, ha diretto il quotidiano fiorentino La Nazione.
Dal suo romanzo biografico dedicato all'ufficiale della polizia USA Joe Petrosino, che combatté contro la mafia, è stato tratto nel 1972 lo sceneggiato televisivo intitolato appunto Joe Petrosino, mentre nel 1977 Pasquale Squitieri girò Il prefetto di ferro, tratto dall'omonimo romanzo di Petacco.
Nel novembre del 2014 viene intervistato dal blog di Beppe Grillo in merito al omicidio Matteotti: nell'occasione, Petacco afferma di non aver "mai creduto che Mussolini avesse fatto il delitto", motivando la sua opinione con queste parole "Mussolini nel '24 ha ottenuto il 68,8% dei voti, vi rendete conto? Altro che violenza e che minaccia! E i socialisti, il povero Matteotti era al 18-20%. A questo punto la domanda che faccio io è: voi pensate che, 10 giorni prima che aveva stravinto le elezioni politiche, il capo del governo, non ancora dittatore, per fare uccidere il capo dell’opposizione manda 4 manigoldi con una lima arrugginita?"[3].
Petacco vive a Portovenere, in provincia della Spezia.

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dany61
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COurtney Michelle Love nata Courtney Michelle Harrison (San Francisco, 9 luglio 1964) è una cantante, attrice e pittrice statunitense, nota soprattutto per essere stata la front-woman della rock band Hole e moglie di Kurt Cobain.
Nasce a San Francisco (California) con il nome di Courtney Michelle Harrison. Figlia di Hank Harrison e della psicoterapeuta Linda Carroll, separati quando Courtney aveva 5 anni, passa un'infanzia turbolenta spesso con la madre e un'adolescenza fra riformatori e case di correzione. A 12 anni fece un provino per il Mickey Mouse Club, ma venne respinta dopo aver letto una poesia di Sylvia Plath durante la sua audizione, e prese anche parte a lezioni di cinema a Portland con un allora sconosciuto Gus Van Sant. A 15 anni comincia a esibirsi come spogliarellista al Mary's Club di Portland e, contemporaneamente, debutta nel mondo musicale con il suo primo gruppo, le Sugar Babylon. Si trasferisce prima a Dublino, dove conosce Julian Cope, poi a Londra e a Liverpool, prima di tornare negli Stati Uniti.

La musica[modifica | modifica wikitesto]
Agli inizi degli anni ottanta, Courtney canta per un breve periodo con i Faith No More e, nel 1985, fonda le Sugar Babydoll con Kat Bjelland e Jennifer Finch. Il gruppo ha vita breve, gettando però le basi per le band che le tre ragazze formeranno di lì a poco: rispettivamente, Hole, Babes in Toyland e L7. Nel 1990 esce il primo singolo delle Hole, Retard Girl, a cui fa seguito un anno dopo l'album Pretty on the Inside.

Nel 1994 esce il secondo album delle Hole intitolatoLive Through This, pubblicato qualche giorno dopo la morte di Kurt Cobain. Nello stesso anno muore anche la bassista Kristen Pfaff che viene sostituita da Melissa Auf der Maur. L'album si rivela un grandissimo successo sia dal punto di vista commerciale che di critica, risultando ancora oggi un cult di riferimento del rock moderno. Il disco è stato stimato dalle riviste Rolling Stone e Billboard come miglior album del 1994.

Nel 1998 esce l'album di maggior successo commerciale della band: Celebrity Skin. Per promuovere il disco Courtney accetta di seguire come band di supporto il Mechanical Animals Tour di Marilyn Manson, ma l'esperienza non ha lunga durata a causa dei continui litigi tra la Love e Manson. Tra il 1998 e il 1999, infatti, diventano memorabili gli scontri, le provocazioni e le minacce che le due rockstar si scambiano sui palchi di tutto il mondo e nei backstage. Un'altra polemica riguardò il titolo dell'album, omonimo di una nota rivista americana che minacciò azioni legali contro il gruppo per l'abuso del loro nome.

Nonostante le varie polemiche, l'album supera il successo di Live Through This, grazie specialmente al primo singolo estratto Celebrity Skin, ad oggi una delle più famose canzoni del gruppo. L'immagine di Courtney Love in questo periodo appare molto più ripulita esteticamente e lontana dagli eccessi dei primi anni novanta. È stata una buddista praticante dal 1989, e ha studiato e praticato sia il Buddismo tibetano che quello di Nichiren Daishonin.

L’avventura con le Hole termina poi nel 2002. Quattro anni dopo il successo di Celebrity Skin, Courtney tenta, senza fortuna, di creare una nuova band, le Bastard, fino al debutto come solista nel 2004, quando esce America's Sweetheart, accompagnato dal primo singolo Mono. L'album si rivela un flop e in seguito la Love afferma in varie interviste che la produzione di America's Sweetheart è stata un incubo, aggiungendo di aver scritto alcuni pezzi validi con Linda Perry, ma che il risultato finale è stato terribile, come anche l'artwork che non è stata una sua idea. Ammette anche che la causa sia stata il fatto di essere troppo intenta a drogarsi, e che i vari produttori che si sono alternati alla produzione del disco non sapevano cosa stavano facendo, spendendo solo i suoi soldi. Dopo un periodo molto travagliato, in cui infrange di nuovo le leggi sulla detenzione e l'uso degli stupefacenti, nel 2005 viene condannata a trascorrere sei mesi in un centro di riabilitazione. Nel periodo di cura, però, l'amica e produttrice Linda Perry le fa spesso visita, incoraggiandola a comporre nuove canzoni.

Ritorna sulla scena musicale nel 2010 con l'album Nobody's Daughter. Il disco si rivela un buon successo, nonostante l'abbandono di tutti i membri originari, tranne appunto Courtney Love. Nel 2014 ritorna sulle scene musicali con un nuovo progetto solista: la pubblicazione di un doppio singolo dal nome You Know My Name/Wedding Day.

Il cinema[modifica | modifica wikitesto]

Courtney Love durante un concerto
L'esordio cinematografico avviene nel 1985, quando Courtney si presenta a un'audizione per la parte di Nancy Spungen in Sid & Nancy di Alex Cox. Ottiene solo la parte di un'amica di Nancy, ma il regista, l’anno successivo, la sceglie come protagonista di Diritti all'inferno. Il 1996 è l'anno d'oro di Courtney, che gira tre film, tra cui Basquiat e, soprattutto, Larry Flint - Oltre lo scandalo di Milos Forman.

La parte di Althea, moglie eroinomane di Larry Flint, le vale diversi riconoscimenti, tra cui una nomination ai Golden Globe, e rappresenta il salto di qualità che le consente una carriera cinematografica parallela a quella musicale; durante le riprese del film intraprende una relazione sentimentale, che durerà 4 anni, con l'attore Edward Norton. Alla fine degli anni novanta interpreta la fidanzata di Jim Carrey (che veste il ruolo di Andy Kaufman) nel film Man on the Moon diretto dallo stesso Milos Forman e nel 2000 interpreta Joan Vollmer, la moglie di William S. Burroughs, nel film Beat. La più recente interpretazione di Courtney Love è quella di Cheryl Tilly, moglie del capo di una banda criminale, in 24 ore di Luis Mandoki. Di recente è apparsa in Straight to Hell Returns, sequel di Diritti all'inferno, sempre nel ruolo di Velma.

Kurt & Courtney[modifica | modifica wikitesto]
La tormentata e controversa relazione con Kurt Cobain, leader dei Nirvana comincia nel 1990. Nel 1986 Courtney Love aveva già sposato Falling James Moreland, leader travestito del gruppo punk Leaving Trains, ma il matrimonio era stato annullato subito dopo. È in questi anni che Courtney si innamora del cantante dei Nirvana. I due si sposano il 24 febbraio 1992 a Waikiki nelle Hawaii e il 18 agosto dello stesso anno nasce la figlia Frances Bean. Il matrimonio dura solo poco più di due anni, perché l'8 aprile del 1994 Cobain viene trovato morto da Gary Smith, un elettricista della Veca Electric, nella serra presso il garage nella sua casa a Seattle, suicidatosi con un colpo di fucile. Tra le sue altre storie d'amore si ricordano quella con Edward Norton, Dave Navarro e Billy Corgan.

Problemi giudiziari[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2002 ha citato in causa Dave Grohl e Krist Novoselic per il controllo del catalogo dei Nirvana, e la Geffen Records per il suo contratto con le Hole. Nel 2004 invece ha aperto una causa contro la sua banca per un buco di 40 milioni di dollari nel suo conto. Nel 2010, la pubblicazione di Nobody's Daughter (all'inizio previsto come suo secondo album solista) con il nome Hole senza il consenso dell'altro membro fondatore della band, Eric Erlandson, è stata oggetto di contenzioso tra i due. Nel 2013 la cantante annuncia un nuovo album, questa volta di nuovo a nome Courtney Love.

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HAns Küng

Hans Küng nasce a Sursee, sul lago di Sempach, in Svizzera il giorno 19 marzo 1928. Compie gli studi liceali a Lucerna poi studia filosofia e teologia a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana. Nella capitale italiana viene ordinato sacerdote nell'anno 1954. Kung prosegue poi gli studi a Parigi, dove consegue il Dottorato in teologia presso l'Institut Catholique difendendo una tesi sulla dottrina della giustificazione del teologo riformato Karl Barth.

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A soli 32 anni, nel 1960, viene nominato professore ordinario presso la Facoltà di Teologia cattolica all'Università di Tubinga in Germania, dove fonderà anche l'Istituto per la ricerca ecumenica. Tra il 1962 e il 1965, nominato da Papa Giovanni XXIII, partecipa al Concilio Vaticano II in qualità di esperto; in questa occasione conosce personalmente anche Joseph Ratzinger, che prende parte al Concilio come teologo consigliere del vescovo di Colonia.

Tornato a Tubinga, invita l'università ad assumere Ratzinger come professore di teologia dogmatica; la cooperazione tra i due termina nel 1969, a seguito delle manifestazioni studentesche che colpirono profondamente Ratzinger, spingendolo a spostarsi nella più tranquilla facoltà di Ratisbona.

Nel 1970 Kung pubblica il libro "Infallibile? Una domanda nel quale si dichiara che non è ammissibile il dogma sulla infallibilità papale". A causa delle sue posizioni nel 1975 viene richiamato dalla Congregazione per la dottrina della fede. In seguito all'inasprirsi dei toni della contestazione, la Congregazione per la dottrina della fede il 18 dicembre 1979 gli revoca la missio canonica (l'autorizzazione all'insegnamento della teologia cattolica).

Küng ad ogni modo è sempre un sacerdote cattolico e continua a conservare la cattedra presso il suo Istituto, che viene però separato dalla facoltà cattolica. Quella che subisce è la prima condanna della Congregazione per la dottrina della fede del pontificato di Giovanni Paolo II: il valore simbolico della condanna è molto alto proprio perché colpisce uno dei più autorevoli personaggi del Concilio Vaticano II.

Nel 1993 Hans Küng crea la Fondazione Weltethos (Etica mondiale), impegnata a sviluppare e rinforzare la cooperazione tra le religioni.

Dal 1996 è Professore emerito, avendo lasciato l'insegnamento per raggiunti limiti di età. Rimane fra i principali critici dell'autorità papale (che ritiene essere un'invenzione umana) e del culto mariano; continua la sua battaglia affinché la Chiesa cattolica, sulla base del Concilio Vaticano II, si apra all'ammissione delle donne a ogni ministero, favorisca la partecipazione dei laici alla vita religiosa, incentivi il dialogo ecumenico e interreligioso e si apra al mondo, abbandonando l'esclusivismo teologico e l'eurocentrismo.

Tra le molte opere pubblicate da Hans Kung ricordiamo la trilogia composta dai volumi "Ebraismo", "Cristianesimo" e "Islam": nella trilogia l'autore compie un'analisi della storia delle tre religioni monoteiste e dei loro rapporti con il mondo contemporaneo. I suoi ultimi titoli sono "L'inizio di tutte le cose" (2006), "La mia battaglia per la libertà" (2008), "Ciò che credo" (2010).




GE

buon sabato

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china46
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GEnevieve NIcole Cortese (San Francisco, 8 gennaio 1981) è un'attrice statunitense.


Genevieve Cortese è nata a San Francisco, in California, da una famiglia di origini italiane, francesi e fiamminghe. Ha iniziato la carriera di attrice molto giovane ma la sua fama è cresciuta quando ha interpretato la fantina Kris Furillo nella serie televisiva Wildfire. Ha partecipato a varie produzioni teatrali regionali come A Midsummer Night's Dream, One Flew Over the Cuckoo's Nest, Crimes of the Heart e Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat. Ha preso parte anche alla serie Supernatural nella parte di Ruby.

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dany61
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NIcole RAmalalanirina (Antananarivo, 5 marzo 1972) è un'atleta malgascia naturalizzata francese, specialista delle corse a ostacoli.
Da ragazzina giocava a pallacanestro, iniziò a praticare atletica leggera su indicazione della sua professoressa di educazione fisica. All'inizio degli anni novanta lasciò il Madagascar e si stabilì in Francia, a Poitiers, per allenarsi con Gérard Lacroix. A livello internazionale continuò a gareggiare per il suo paese natale fino al 1998, quando ottenne la cittadinanza francese.

Le sue principali vittorie con la maglia della nazionale malgascia furono il titolo africano dei 100 m ostacoli nel Campionati africani di atletica leggera del 1993 e la vittoria alle Universiadi sulla stessa distanza nel 1995, oltre a due medaglie di bronzo, rispettivamente ai Giochi panafricani del 1991 e alle Universiadi del 1993. Partecipò inoltre a due edizioni dei Giochi olimpici (Barcellona 1992 e Atlanta 1996), a tre campionati del mondo di atletica leggera e due mondiali indoor, senza risultati di rilievo.

Nel febbraio 1998 ricevette la cittadinanza francese. Nelle stagioni successive mise in bacheca una medaglia di bronzo individuale sui 60 m ostacoli ai mondiali al coperto di Lisbona nel 2001.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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RAmona Badescu (Craiova, 29 novembre 1968) è un'attrice, showgirl e cantante romena naturalizzata italiana.

cresciuta in Romania da famiglia benestante, oltre alla propria lingua madre parla correntemente l'italiano, il francese e l'inglese. È laureata in Economia e Commercio. Dal 1996, dopo il matrimonio con un avvocato romano, da cui non ha avuto figli, è diventata anche cittadina italiana.

Nel 1994 debutta in televisione nella serie televisiva fantasy Le storie di Farland, nel ruolo della chiromante Vedonia. Poi inizia la sua carriera cinematografica e televisiva interpretando ruoli significativi in fiction tv di successo come La piovra 8, Incantesimo 2, I misteri di Cascina Vianello.

È stata, insieme a Giulia Montanarini, Pamela Prati e Angela Melillo una delle primedonne del Bagaglino con lo spettacolo Marameo. Nel 2005 partecipa alla seconda edizione del reality show La fattoria, condotto da Barbara D'Urso con Pupo, venendo eliminata nel corso della settima puntata con il 61% dei voti.

Nel 2007 partecipa a diversi programmi televisivi e recita a teatro con il musical MR- Musical Romantico, sulle tracce del Moulin Rouge, accanto a Nathalie Caldonazzo.

Nel mese di maggio 2010 esce Jumi Juma. È questo il nome dell’album il cui titolo significa "metà e metà". Metà Italia metà Romania per unire le due nazioni e quindi i loro popoli. È infatti un cd che reinterpreta canzoni napoletane da un lato interpretate in gusto balcanico e canzoni romene tradizionali. Nell’album c’è anche un duetto con Gigi Finizio, che ha arrangiato la canzone "Resta cu'mme".

Attività politica[modifica | modifica wikitesto]
Nelle elezioni comunali di Roma del 2008 si candida nella lista civica che sostiene la candidatura a sindaco di Gianni Alemanno[1] ottenendo 54 voti. Anche se non eletta, a metà luglio 2008 viene nominata, dal neo-eletto sindaco capitolino, "Consigliere per i Rapporti con la Comunità Romena", per studiare forme di integrazione tra i due popoli e le due culture e compiere un lavoro di mediazione fra il Campidoglio e il governo di Bucarest. L'incarico è svolto a titolo gratuito.

Per le elezioni parlamentari del 2008 è stata proposta come candidata alla camera romena per il PNL nel collegio uninominale C1 cioè quello riguardante l'Europa occidentale.



CU
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dany61
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CUco Martina (Rotterdam, 25 settembre 1989) è un calciatore olandese, difensore o centrocampista del Twente.
GA

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china46
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Inserito il - 11/05/2015 : 23:48:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
GAbriel Mann, nato Gabriel Wilhoit Amis Mick (New Haven, 14 maggio 1972), è un attore statunitense.
Nato nel Connecticut inizia la sua carriera lavorando come modello. Debutta come attore nel 1995 partecipando a due film a tematica gay, come Parallel Sons e Stonewall. In seguito partecipa ai film Ho sparato a Andy Warhol e Paradiso perduto, venendo accreditato come Gabriel Mick.

Noto per aver interpretato Danny Zorn in The Bourne Identity e in The Bourne Supremacy, nel 2004 avrebbe dovuto interpretare Padre Francis in L'esorcista - La genesi di Paul Schrader, ma dopo il cambio del regista fu sostituito da un altro attore, ma riuscì ad interpretare Padre Francis in Dominion: Prequel to the Exorcist che Schrader realizzò nel 2005. Nel 2005 lavora nel film di Wim Wenders Non bussare alla mia porta.

Prende parte ad alcuni episodi delle serie televisive Mad Men e La spada della verità, in quest'ultima ricopre il ruolo del mago Zeddicus Zu'l Zorander da giovane. Dal 2011 fa parte del cast della serie televisiva Revenge.

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dany61
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Inserito il - 13/05/2015 : 06:03:09  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
MIlena Maria Sadurek RAdecka (Katowice, 18 ottobre 1984) è una pallavolista polacca.

Gioca nel ruolo di palleggiatrice nel Volley Bergamo.
Milena Radecka inizia la carriera pallavolistica nella squadra giovanile della sua città, il Kolejarz Katowice. Successivamente gioca nel SMS PZPS Sosnowiec. Durante questi anni, vince diverse medaglie con le nazionali giovanili: la medaglia d'argento al campionato europeo pre-juniores del 2001 e la medaglia di bronzo al campionato mondiale pre-juniores dello stesso anno, poi, successivamente, la medaglia d'oro al campionato europeo juniores del 2003 e la medaglia di bronzo al campionato mondiale juniores dell'anno successivo.

Appena diaciannovenne, fa il suo esordio da professionista in PlusLiga, nel 2003 con il Bialski Klub Sportowy Bielsko-Bia#322;a, con cui vince un campionato, si aggiudica due volte la Coppa di Polonia e una volta Supercoppa polacca, in cinque stagioni. Nella stessa estate del 2003 fa anche il suo esordio in nazionale maggiore.

Nel 2008, si trasferisce al PTPS Pi#322;a, dove resta per due stagioni, vincendo nuovamente la Supercoppa polacca. Nel 2009 vince la Piemonte Woman Cup e partecipa al campionato europeo 2009, dove vince la medaglia di bronzo. Terminata la rassegna continentale, viene ingaggiata dal CSU Metal Gala#539;i, con cui vince il campionato rumeno.

Nel 2010 si trasferisce nel Mi#281;dzyszkolny Klub Sportowy Muszynianka con cui vince il campionato, la Coppa di Polonia e una Supercoppa polacca.

Nella stagione 2012-13 viene ingaggiata dall'Az#601;rreyl Voleybol Klubu nella Superliqa azera, dove resta anche nella stagione successiva, passando però alla Lokomotiv Bak#305; Voleybol Klubu, mentre nella stagione 2014-15 approda nella Serie A1 italiana con il Volley Bergamo.

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Inserito il - 14/05/2015 : 11:34:53  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
RAspelli EDoardo

Edoardo Raspelli (Milano, 19 giugno 1949) è un giornalista, scrittore e gastronomo italiano.

È il più celebre critico gastronomico italiano. Ha stipulato con la Reale Mutua Assicurazioni una polizza su gusto e olfatto, assicurandoli per circa 500.000 euro.

Inizia a scrivere per testate giornalistiche (tra cui il Corriere della Sera diretto da Giovanni Spadolini) già durante il secondo anno del liceo classico.

A ventidue anni (1971) viene assunto al Corriere d'Informazione. Il 10 ottobre 1975, su ordine del direttore di allora, Cesare Lanza, dà vita sul quotidiano milanese alle pagine settimanali dedicate ai ristoranti, con la rubrica di stroncature "Il faccino nero". Questa valse diverse minacce a Raspelli, fino alla consegna di una corona di fiori recante il messaggio «Al nostro caro Edoardo»; Raspelli rispose sull'edizione successiva della rubrica con «Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua cucina è sicuramente fetente ma non mortale»[2].

Si occupa della cronaca nera negli anni più cupi del terrorismo (è il primo giornalista ad accorrere sul luogo dell'assassinio del commissario Luigi Calabresi[3]). Suoi colleghi sono, fra gli altri, Walter Tobagi, Vittorio Feltri, Ferruccio De Bortoli, Massimo Donelli, Gigi Moncalvo, Gian Antonio Stella, Paolo Mereghetti e Gianni Mura.

Dal 1977 (l'anno di fondazione) al 1981 è stato responsabile del Gambero Rosso, ai tempi supplemento del quotidiano il manifesto, uno dei dirigenti di Guida d'Italia dell'Espresso e della rubrica "Il Goloso", pubblicata sul settimanale L'Espresso.

Ogni settimana sul quotidiano La Stampa Raspelli pubblica le proprie recensioni critiche su alberghi e ristoranti.

Fra i programmi televisivi cui ha partecipato Edoardo Raspelli: Star bene a tavola (con Anna Bartolini, su OdeonTV), Che fai, mangi? (con Anna Bartolini e Carla Urban/Enza Sampò su Rai 2), Eat Parade (rubrica del TG2 su Rai 2) e ha partecipato nel 1999 alla trasmissione Fenomeni (in prima serata, su RAI 2) con Piero Chiambretti, Aldo Busi e Giampiero Mughini.

Sempre con Piero Chiambretti è stato attore (nella parte di un cameriere) nel film Ogni lasciato è perso.

Nel 2005 ha condotto su Rete 4 in prima serata il quiz giallo Psyco (con Remo Girone).

Nel 2008 ha condotto su Rete 4 in prima serata il programma Attenti al lupo (la cui canzone era la sigla dello stesso programma, cantata da Lucio Dalla).

È stato guest star della fiction "A un pelo dalla victoria".

Dal 1998 Edoardo Raspelli conduce ogni domenica mattina su Rete 4 il programma Melaverde, per anni in collaborazione con Gabriella Carlucci, poi con Elisa Bagordo ed ora con Ellen Hidding. Il programma dal 2012 va in onda su Canale 5.

È stato ospite della prima edizione di MasterChef Italia insieme ai critici Clara Barra e Andrea Grignaffini.

Nel 2012 ha recitato nel film Asfalto Rosso di Ettore Pasculli.







buona giornata

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china46
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EDward Nicolae LUttwak (Arad, 4 novembre 1942) è un economista, politologo e saggista romeno naturalizzato statunitense, conosciuto per le sue pubblicazioni sulla strategia militare e politica estera, esperto di politica internazionale e consulente strategico del Governo americano.Luttwak nacque in una famiglia ebraica ad Arad in Romania. Frequentò il Carmel College in Inghilterra per un breve periodo. Ancora a scuola rivelò un talento per la scrittura con una vivida descrizione su un giornale scolastico di un volo notturno durante la seconda guerra mondiale[1]. La sua famiglia si rifugiò in Italia durante la II guerra mondiale, per scappare dalle persecuzioni anti-ebraiche.
In seguito studiò nella London School of Economics and Political Science e all'Università Johns Hopkins di Baltimora, dove ricevette un dottorato in economia. Il suo primo incarico come professore fu all'Università di Bath; a partire dal 2004, è diventato un consulente al Centro Internazionale per gli Studi Strategici a Washington. Ha ottenuto il ruolo di consulente all'Ufficio del Ministero della difesa, il National Security Council ed al Dipartimento di Stato americano. È un membro del National Security Study Group del Dipartimento della Difesa americano, e fa parte del Ministero del Tesoro se, più precisamente dell'Istituto delle Politiche Fiscali e Monetarie.

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dany61
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LUkas FOss (Berlino, 15 agosto 1922 – Manhattan, 1º febbraio 2009) è stato un compositore statunitense, di origini tedesche. A quindici anni si trasferì negli Stati Uniti, dove compie gli studi cominciati a Parigi. Fu allievo di Paul Hindemith. Vinse molti riconoscimenti, grazie alle sue doti di compositore, pianista e direttore d'orchestra. Compose musica da camera, opere liriche e balletti. Fu pianista della Boston Symphony Orchestra e ottenne la cattedra di composizione all'Università della California di Los Angeles.

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FOrmigli CorraDO

Corrado Formigli nasce il 24 marzo del 1968 a Napoli, figlio di un dirigente di un'impresa edile.

Intraprende la carriera giornalistica a "Paese Sera" a Firenze alla fine degli anni Ottanta; nel frattempo, si iscrive all'università e studia giurisprudenza.

Trasferitosi a Londra, comincia a scrivere come corrispondente dalla capitale britannica per "Il Manifesto": dopo un anno in tale ruolo, torna in Italia e viene impiegato nella redazione romana del quotidiano, dove si occupa non solo di politica ma anche di spettacolo.

Gli anni '90

Nel 1994 inizia a lavorare per la Rai, per la trasmissione "Tempo Reale", mentre nel 1996 segue Michele Santoro a Mediaset, in qualità di inviato di "Moby Dick", in onda su Italia 1. In questo ruolo ha modo di raccontare, tra l'altro, i massacri compiuti in Algeria dai fondamentalisti islamici: nel 1998 proprio un documentario sulla guerra nel Paese africano permette a Corrado Formigli di vincere il Premio Ilaria Alpi.

Nello stesso anno, si vede conferire anche il Premio Penne Pulite, per merito di un documentario dedicato alle condizioni degli operai della Volkswagen nella sede dell'industria a Wolfsburg, in Germania. Nel 1999 vince ancora il Premio Ilaria Alpi, questa volta in virtù di un documentario relativo all'apartheid in Sudafrica del dopo Mandela.

Gli anni 2000

Dopo avere raccontato per "Moby Dick" anche la guerra del Kosovo e la guerra civile in Albania, nel 2000 Formigli torna in Rai, sempre al seguito di Santoro: come inviato speciale lavora a "Circus", in onda su Raiuno, ed è il co-conduttore di "Raggio Verde", su Raidue, dove è protagonista anche di "Sciuscià".

In questo periodo si occupa, tra l'altro, di servizi sugli Stati Uniti del dopo 11 settembre, ma anche sul Medio Oriente: Corrado Formigli è il primo giornalista di una televisione a riuscire a entrare a Jenin in seguito ai raid israeliani andati in scena nella primavera del 2002.

Sky, La7, Rai e Radio24

L'anno successivo, con la chiusura di "Sciuscià", il giornalista napoletano passa a Sky Tg24, rete appena nata e diretta da Emilio Carelli, dove conduce il talk show politico "Controcorrente".

Nel giugno del 2004 inizia a collaborare con La7, dove è protagonista di "Passato prossimo", serie di reportage storici (il primo dei quali dedicato alla battaglia di Montecassino); nello stesso periodo, per la serie "La storia siamo noi" su Rai Educational collabora ad "A risentirci a più tardi", per la regia di Alex Infascelli: un incontro tra Francesco Cossiga e Adriana Faranda.

Mentre continua la sua esperienza con "Controcorrente" su SkyTg4, nel 2006 Formigli approda anche in radio, dove conduce "La Zanzara". Ripete l'esperienza anche nel 2008, anno in cui lascia Sky e torna a collaborare con Michele Santoro su Raidue, autore di molte delle inchieste di "Annozero".

Gli anni 2010

Nel 2011 lascia Santoro e la Rai per La7, dove conduce il talk show politico "Piazzapulita".

Nel febbraio del 2012 viene condannato dal Tribunale di Torino al pagamento (in solido con la Rai) di sette milioni di euro per un servizio giornalistico dedicato all'Alfa Romeo MiTo trasmesso nel corso di "Annozero". Nel servizio, che era andato in onda nel dicembre del 2010, il giornalista aveva messo a confronto la MiTo con altre due vetture, la Citroen Ds e la Mini Cooper, mostrando le immagini riguardanti prove su strada differenti. Per la Fiat, che aveva intentato la causa, si era trattato di una "aggressione mediatica insopportabile", e per questo era stata avanzata la richiesta di risarcimento di 7 milioni (5 milioni e 250mila euro di danno non patrimoniale e un milione e 750mila euro di danno patrimoniale): per i giudici del tribunale quella di Formigli è una informazione denigratoria e non veritiera.

A ottobre del 2012, "Piazzapulita" viene sostituita da "Servizio pubblico", nuovo programma di Michele Santoro su La7.

A partire dal gennaio del 2013, "Piazzapulita" torna in onda e viene trasmessa ogni lunedì, sostituendo "L'infedele" di Gad Lerner, in una collocazione che manterrà anche negli anni successivi.

Nell'autunno successivo, Corrado Formigli viene assolto in pieno dalla Corte di Appello di Torino per la vicenda del servizio sull'Alfa Romeo MiTo: i giudici sostengono che il servizio non fosse in alcun modo diffamatorio, e condannano la Fiat a pagare le spese processuali.

Dopo avere pubblicato per Mondadori il libro "Impresa impossibile: storie di italiani che hanno combattuto e vinto la crisi", nel 2014 Formigli torna in tv con una nuova stagione di "Piazzapulita", ed è tra l'altro il primo giornalista italiano a riuscire a entrare nella città di Kobane, in Siria, al fine di documentare l'evolversi e il progresso dell'Isis.







buon venerdì

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china46
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DOminique Gisin (Engelberg, 4 giugno 1985) è un'ex sciatrice alpina svizzera, campionessa olimpica nella discesa libera ai XXII Giochi olimpici invernali di So#269;i 2014.
È sorella di Marc e Michelle, anche loro sciatori della nazionale elvetica

EN

buona serata
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dany61
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ENrique Porta (Villanueva de Gállego, 17 dicembre 1944) è un ex calciatore spagnolo, di ruolo attaccante.

OR

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ORefici Oscar

Oscar Orefici (Roma, 13 luglio 1946 – Roma, 26 ottobre 2014 è stato un giornalista, scrittore, autore televisivo e cinematografico italiano.

Nel 1978 ha scritto il documentario Formula 1: la febbre della velocità e nel 1980 ha diretto Pole Position: i guerrieri della Formula 1.

Ha scritto vari libri sull'automobilismo: Storia della formula 1 in collaborazione con Luca Argentieri (1987), Enzo Ferrari, l’ingegnere rampante (1988 - Editore: Editalia), Ferrari. Romanzo di una vita (2007 - Editore: Cairo Publishing)

Negli anni Settanta fu responsabile del settimanale Martedì Sport. In seguito lavorò in Rai, nella Gazzetta dello Sport, in Tele Capodistria, e dal 1991 nel gruppo Mediaset.

Ha lavorato a Sky Sport dalla fondazione di Sky Italia, nel 2003. Opinionista per la Formula 1, per Sky Sport ha anche realizzato numerosi documentari a tema motoristico; nel 2009 è stato il responsabile editoriale per la Formula 1, di cui Sky deteneva i diritti.





GI

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GIorgino FRancesco (Andria, 8 agosto 1967) è un giornalista e conduttore televisivo italiano.
Professore a contratto, studioso di tematiche sociali e saggista. È caporedattore centrale della redazione Interni del Tg1[2], volto noto e conduttore del Tg1 delle 20.

Fratello di Nicola Giorgino, attuale sindaco di Andria per il Popolo della libertà, inizia la sua carriera di giornalista quando, non ancora diplomato, collabora con l'emittente privata di Andria "Telesveva". È giornalista pubblicista dal 1988, e si laurea in giurisprudenza nel 1990 presso l'Università degli Studi di Bari, con una tesi sul Sistema radiotelevisivo pubblico e privato ed ordinamento costituzionale.[3][4] Lavora come responsabile di uffici stampa, e collabora con i quotidiani Il Popolo e Il Globo.[4]
È praticante dal 1991, quando entra in Rai nella redazione di Unomattina. Diventa giornalista professionista a gennaio 1993, con menzione speciale da parte della commissione di esame.[3]
Nel 1993 scrive il suo primo libro (Intervista alla prima Repubblica). È addetto stampa del Ministro Giuliano Urbani durante il Governo Berlusconi I (1994).
Dal 2001 è professore a contratto presso la facoltà di Scienze della comunicazione dell’università «La Sapienza» di Roma, dove insegna Teorie e tecniche del newsmaking.
Insieme a Simona Ventura conduce il Dopofestival del Festival di Sanremo 2002[5].
Collabora con la Rivista San Francesco Patrono d’Italia, dei francescani conventuali di Assisi.
Dal 2000 conduttore del Tg1 delle 13.30, nel 2010 - sotto la direzione di Augusto Minzolini - torna alla conduzione dell'edizione alle 20 che aveva già condotto per un breve periodo nel 2004-2005. Il 13 marzo 2013, alle 19:06, annuncia nel corso di un'edizione straordinaria del Tg1 l'avvenuta fumata bianca nel Conclave che ha portato all'elezione di Papa Francesco come 266° pontefice nella storia della Chiesa.

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Inserito il - 16/05/2015 : 13:53:27  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FRanco CApaldo (Napoli, 19 aprile 1901 – Napoli, 9 agosto 1978) è stato un cantante italiano.
Iniziò la carriera nel mondo della lirica, debuttando come tenore al Teatro Bellini di Napoli nel 1924 nel Rigoletto e cantando poi ne La traviata, Tosca e La bohème.

In seguito, consigliato da E. A. Mario, passò alla musica leggera, esibendosi al Teatro Apollo con Santa lucia luntana e Presentimento.

Dopo numerose tournée in tutta Italia ed all'estero, soprattutto in Germania, America latina ed Europa orientale, nel 1930 lanciò la canzone Torna, del maestro Nicola Valente con versi di Pacifico Vento, che riscosse successo.

Incise per svariate etichette, tra cui La voce del padrone e Parlophone.

Tra i suoi brani più famosi, si ricordano: Mmiez'o ggrano, O piscatore, Funiculì funiculà, Napule ca se ne va, Suspiranno, O surdato nun tene età, Sera d'autunno, Frecce nere e Nanasse, eseguita in coppia con Arturo Gigliati.

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Inserito il - 17/05/2015 : 12:14:24  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CArmen Lasorella

• (Carmela) Matera 28 febbraio 1955. Giornalista tv. Presidente di RaiNet, che gestisce l’offerta web del gruppo di Viale Mazzini. Ex direttore generale di San Marino Rtv, radiotelevisione di Stato della Repubblica di San Marino di cui la Rai possiede il 50 per cento.
• Inizi nella carta stampata con Espansione, Gazzetta del Sud, Globo, Ansa. Nell’87 entrò in Rai debuttando in video alle 13 nel Tg2 diretto da Antonio Ghirelli. Diventata inviato speciale, il 9 febbraio 1995 fu vittima in Somalia di un’imboscata in cui perse la vita l’operatore tv Marcello Palmisano. Al tempo della Moratti divise la serata politica di Raiuno con Bruno Vespa (due serate a lui, tre a lei). Nel 1996 fu incaricata di occuparsi della comunicazione aziendale (lo fece controvoglia). Curò poi alcuni speciali, da lei definiti «splendidi», su Hong Kong che passava alla Cina ecc. Poi Prima donna, trasmissione centrata su una donna importante: «Facevo il programma praticamente da sola. Con mezzi inesistenti. Persi 6 chili, alla fine lasciai perdere. Arrivò la proposta di fare la corrispondente da Berlino».
• Dal 2004, fino alla nomina a San Marino Rtv, non è più apparsa in video e, in generale, è rimasta non per sua colpa inattiva, continuando però a ricevere «uno stipendio da vicedirettore (dimezzato)». Nel giugno 2007 43 senatori presentarono in proposito un’interpellanza ai ministri delle Comunicazioni e dell’Economia citando un commento di Giovanni Valentini: «Al contrario di altre vittime dell’epurazione, Carmen Lasorella è considerata politicamente neutrale, non appartiene a questo o quel partito, a questa o quella corrente o gruppo di potere (...) La sua emarginazione, dunque, non ha nulla a che fare con la lottizzazione che imperversa a viale Mazzini, ma semmai con la paralisi, l’incapacità, l’impotenza che incombe sulla gestione dell’azienda pubblica». «Non mi lamento, né sputo nel piatto dove ho mangiato, però voglio proposte concrete, non un parcheggio con promozione e superqualifica», disse a Claudia Voltattorni nell’agosto 2007.
• Nel 2008 ha pubblicato il libro Verde e Zafferano (Bompiani), dedicato alla situazione in Birmania e alla rivolta dei monaci buddisti contro i militari. All’interno un’intervista al premio Nobel Aung San Suu Kyi: «Ha incarnato il dramma birmano ed è l’unica che potrebbe usare il suo carisma per risolverlo».




MA


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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

CArmen Lasorella

• (Carmela) Matera 28 febbraio 1955. Giornalista tv. Presidente di RaiNet, che gestisce l’offerta web del gruppo di Viale Mazzini. Ex direttore generale di San Marino Rtv, radiotelevisione di Stato della Repubblica di San Marino di cui la Rai possiede il 50 per cento.
• Inizi nella carta stampata con Espansione, Gazzetta del Sud, Globo, Ansa. Nell’87 entrò in Rai debuttando in video alle 13 nel Tg2 diretto da Antonio Ghirelli. Diventata inviato speciale, il 9 febbraio 1995 fu vittima in Somalia di un’imboscata in cui perse la vita l’operatore tv Marcello Palmisano. Al tempo della Moratti divise la serata politica di Raiuno con Bruno Vespa (due serate a lui, tre a lei). Nel 1996 fu incaricata di occuparsi della comunicazione aziendale (lo fece controvoglia). Curò poi alcuni speciali, da lei definiti «splendidi», su Hong Kong che passava alla Cina ecc. Poi Prima donna, trasmissione centrata su una donna importante: «Facevo il programma praticamente da sola. Con mezzi inesistenti. Persi 6 chili, alla fine lasciai perdere. Arrivò la proposta di fare la corrispondente da Berlino».
• Dal 2004, fino alla nomina a San Marino Rtv, non è più apparsa in video e, in generale, è rimasta non per sua colpa inattiva, continuando però a ricevere «uno stipendio da vicedirettore (dimezzato)». Nel giugno 2007 43 senatori presentarono in proposito un’interpellanza ai ministri delle Comunicazioni e dell’Economia citando un commento di Giovanni Valentini: «Al contrario di altre vittime dell’epurazione, Carmen Lasorella è considerata politicamente neutrale, non appartiene a questo o quel partito, a questa o quella corrente o gruppo di potere (...) La sua emarginazione, dunque, non ha nulla a che fare con la lottizzazione che imperversa a viale Mazzini, ma semmai con la paralisi, l’incapacità, l’impotenza che incombe sulla gestione dell’azienda pubblica». «Non mi lamento, né sputo nel piatto dove ho mangiato, però voglio proposte concrete, non un parcheggio con promozione e superqualifica», disse a Claudia Voltattorni nell’agosto 2007.
• Nel 2008 ha pubblicato il libro Verde e Zafferano (Bompiani), dedicato alla situazione in Birmania e alla rivolta dei monaci buddisti contro i militari. All’interno un’intervista al premio Nobel Aung San Suu Kyi: «Ha incarnato il dramma birmano ed è l’unica che potrebbe usare il suo carisma per risolverlo».




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Dina & Dario
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dany61
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CArmela BAricelli (Casalbuttano ed Uniti, 25 gennaio 1861 – Cremona, 14 aprile 1946) è stata un'insegnante, giornalista e scrittrice italiana.
Figlia di Carolina Sartori (di professione filatrice) e Stefano, Carmela Baricelli è primogenita di otto figli, nessuno dei quali tuttavia le sopravviverà. La famiglia Baricelli, dapprima residente a Casalbuttano, poi a Cremona, si guadagna la stima del conte Stefano Jacini, uno dei collaboratori di Cavour. Avviata in tenera età alla tipica professione femminile dell'epoca, quella della sarta, Baricelli dà prova fin dal principio della sua determinazione a voler intraprendere gli studî quando un giorno, durante il tragitto percorso con la madre per raggiungere la sartoria in cui apprendeva la professione, si getta a terra gridando di voler andare a scuola[1]. Dopo l'iscrizione alla seconda classe elementare, in virtù del fatto che sapeva già leggere e scrivere, consegue dapprima, nel 1879, il diploma magistrale e successivamente, nel 1887, la laurea presso l'Università di Pavia e la conseguente abilitazione, nel 1890, all'insegnamento della Lingua e delle Lettere italiane negli istituti magistrali. È questo l'inizio di una lunga carriera di insegnamento, svolta in diversi istituti del Nord Italia. Subito dopo l'abilitazione insegna presso l'Istituto Magistrale «Sofonisba Anguissola» di Cremona, dopodiché, nel 1904, continua la sua attività presso l'Istituto Magistrale «Adelaide Cairoli» di Pavia finché, dal 1912 al 1914, anni che coincidono con la sua militanza socialista, viene trasferita, come lei stessa riferisce nella sua autobiografia, «per castigo delle mie idee che parevano rivoluzionarie»[2] , presso l'Istituto Magistrale di Padova, per essere trasferita successivamente a Torino presso la Regia Scuola complementare autonoma «Margherita di Savoia» e, dopo un breve ritorno all'«Anguissola» di Cremona, assume l'incarico di preside presso l'Istituto Magistrale di Belluno. Baricelli rivolge immediatamente la sua attenzione verso un problema che le sta molto a cuore, ovvero l'alfabetizzazione e l'istruzione delle categorie sociali più deboli e, in particolare, del popolo, quel popolo, come afferma, «da cui aspettiamo i grandi avvenimenti»[3] . Unisce la sua passione per il lavoro di insegnante a quella per la politica, diventando sostenitrice della Società Operaia Femminile di Cremona, presso la quale tiene conferenze volte all'istruzione popolare. Organizza inoltre corsi istruzione presso la Società operaria cremonese e dirige la scuola serale della Camera del lavoro, ottenendo risultati proficui, nonché il riconoscimento dell'amministrazione comunale. Baricelli mostra inoltre una grande attenzione alle tematiche prettamente lavorative che concernono la professione di insegnante, battendosi per un equo adeguamento economico degli stipendi degli insegnanti, la parità del trattamento economico tra insegnanti di scuole maschili e femminili e l'uguaglianza nel trattamento di maestre e maestri. Propone inoltre un nuovo approccio alla metodologia di insegnamento e alla didattica, che prevede una diretta partecipazione dell'alunno, in netto contrasto con il tipo di istruzione prettamente passiva nei suoi confronti e basata su rigidi criteri di imposizione alla base della didattica dell'epoca.

L'attività politica e giornalistica[modifica | modifica wikitesto]
L'impegno politico di Baricelli, la vede affiliata per una parte della sua vita, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni del nuovo secolo, al Partito Socialista italiano. Tuttavia l'inizio della sua attività politica risale a qualche anno prima e la vede in collaborazione con Leonida Bissolati nell'istituzione di dibattiti e conferenze, che la rendono nota fra i giovani socialisti cremonesi di fine Ottocento e operante all'interno di alcune realtà associative cittadine[4] , quali la Società operaia femminile di mutuo soccorso, la Lega di resistenza femminile e la Lega di emancipazione femminile, motivo per il quale viene iscritta come elemento sovversivo nel casellario politico dell'Archivio centrale dello Stato. Con l'istituzione della Camera del Lavoro di Cremona, nel 1893, di cui è figura rappresentativa di spicco con un consenso di 308 dei 314 votanti[5] all'atto dell'istituzione, concretizza, insieme all'allora presidente Garibotti, la sua idea di organizzare ed educare gli operai tramite l'avviamento di una scuola serale e di assistenza ai disoccupati tramite l'istituzione di un vero e proprio ufficio di collocamento[6]. Tra sue le forti prese di posizione politiche si annovera anche la collaborazione con Bissolati per l'organizzazione dei primi scioperi delle lavoratrici impiegate nelle filande della realtà cremonese che hanno luogo a decorrere dal 1893. In piazza insieme alle filatrici, Baricelli, che esercita su di loro un notevole ascendente[7], chiede l'aumento di mezzo centesimo sulla paga oraria, l'abolizione delle multe e la riduzione a 13 ore, anziché 14, dell'impegno di lavoro giornaliero delle cernitrici. Oltre a insegnante e personaggio politico di spicco, la vocazione di Baricelli la porta a iniziare, fin dal 1885, anno in cui supera l'esame attitudinale da giornalista, la sua attività di collaborazione con il giornale La Provincia—Corriere di Cremona, allora ad uscita trisettimanale, con lo pseudonimo di «Malvina», ricordando la scrittrice veneta e conferenziera protofemminista Malvina Frank. È questo l'inizio di una brillante attività giornalistica che verte in particolar modo sui problemi della scuola, della famiglia, temi di attualità, teatro e letteratura, sempre con un occhio di riguardo verso la condizione femminile. A Pavia, trasferita per motivi politici presso l'Istituto magistrale «Adelaide Cairoli», è fondatrice del circolo L'Alleanza Femminile nel 1906, il cui obiettivo è favorire l'istruzione sociale e politica delle donne[9] e di una testata giornalistica, L'Alleanza, attraverso la quale riprende i problemi che più di tutti le stanno a cuore: la formazione e l'istruzione, senza per questo perdere di vista questioni di politica estera in un momento storico di poco precedente allo scoppio della Grande Guerra. Di nuovo trasferita per le sue idee rivoluzionarie[10], dapprima a Padova e successivamente a Torino, nel primo decennio del 1900, i rapporti di Baricelli con il Partito Socialista si rompono definitivamente. Dirige una pubblicazione, L'alleanza interventista, di orientamento chiaramente opposto rispetto a quello socialista, la cui fondazione coincide con un grande ritorno di Baricelli alla sua attività di conferenziera, questa volta profondamente influenzata da un riaccostamento alla religione.

La conversione[modifica | modifica wikitesto]
Dopo l'esperienza torinese e la delusione dell'esperienza socialista, Baricelli fa ritorno nella sua città, Cremona, nel 1919, mostrando una netta inversione di tendenza. Come riferisce Angelo Maria Telli nella biografia a lei dedicata, Lettera al Paradiso con nastro azzurro – biografia di Carmela Baricelli, ella «per la prima volta sceglie il silenzio di fronte ad eventi che pure avrebbero influenzato pesantemente la vita del Paese»[11], mostrando «il primo segnale di un cambiamento radicale nella Baricelli, da sempre abituata per temperamento a prendere posizione e a scendere in campo in prima persona»[12]. Dopo l'esperienza bellunese come preside dell'istituto magistrale della città, torna a Cremona nel 1931, dove inizia a frequentare la chiesa di Sant'Agata per arrivare, un anno più tardi, al definitivo riaccostamento alla religione. Trascorre gli ultimi anni della sua vita in un appartamento presso l'Istituto del «Buon Pastore» dove ha l'occasione di approfondire temi riguardanti la fede e si occupa dell'istruzione delle giovani sfortunate accolte dall'istituto.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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Inserito il - 17/05/2015 : 20:35:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
BArtolomeo Diaz, in portoghese Bartolomeu Dias, (1450 – 25 maggio 1500), è stato un navigatore portoghese.
Nato in Portogallo nel 1450, della sua vita si sa poco o quasi niente. Sappiamo per certo che nacque in una ricca famiglia portoghese di marinai ed esploratori tra i quali ricordiamo Dinis Dias che guidò alcune spedizioni lungo le coste dell’Africa settentrionale e che intorno al 1440 aveva raggiunto Capo Verde. Nella sua gioventù, Diaz frequentò gli studi di matematica e astronomia all'università di Lisbona; inoltre servì come militare nella fortezza di São Jorge Da Mina. In età adulta diventò cavaliere della corte e successivamente comandante della nave da guerra São Cristóvão, che fu la caravella con la quale egli compì i suoi viaggi sulle coste atlantiche dell’Africa.
Dei suoi viaggi ne ricordiamo tre. Il primo, nonché il più importante che egli fece, permise di trovare una nuova rotta per le Indie, fu quello che compì nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza per la prima volta nella storia dell'Europa. Il secondo è quello che svolse nel 1497 accompagnando Vasco da Gama fino al Capo di Buona Speranza per poi lasciarlo continuare da solo fino alle Indie. L’ultimo, nel quale naufragò perdendo la vita, fu accompagnando Pedro Álvares Cabral.
Bartolomeo Diaz morì il 25 maggio del 1500, onorato per le sue scoperte e per i servigi resi alla Corona portoghese che lo aveva insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine Militare del Cristo. Quest’ordine era l’ultima eredità dell’Ordine templare portoghese, scomparso nel 1312. Anch’esso sparirà nel 1910 con l’introduzione della repubblica.

EZ

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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

BArtolomeo Diaz, in portoghese Bartolomeu Dias, (1450 – 25 maggio 1500), è stato un navigatore portoghese.
Nato in Portogallo nel 1450, della sua vita si sa poco o quasi niente. Sappiamo per certo che nacque in una ricca famiglia portoghese di marinai ed esploratori tra i quali ricordiamo Dinis Dias che guidò alcune spedizioni lungo le coste dell’Africa settentrionale e che intorno al 1440 aveva raggiunto Capo Verde. Nella sua gioventù, Diaz frequentò gli studi di matematica e astronomia all'università di Lisbona; inoltre servì come militare nella fortezza di São Jorge Da Mina. In età adulta diventò cavaliere della corte e successivamente comandante della nave da guerra São Cristóvão, che fu la caravella con la quale egli compì i suoi viaggi sulle coste atlantiche dell’Africa.
Dei suoi viaggi ne ricordiamo tre. Il primo, nonché il più importante che egli fece, permise di trovare una nuova rotta per le Indie, fu quello che compì nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza per la prima volta nella storia dell'Europa. Il secondo è quello che svolse nel 1497 accompagnando Vasco da Gama fino al Capo di Buona Speranza per poi lasciarlo continuare da solo fino alle Indie. L’ultimo, nel quale naufragò perdendo la vita, fu accompagnando Pedro Álvares Cabral.
Bartolomeo Diaz morì il 25 maggio del 1500, onorato per le sue scoperte e per i servigi resi alla Corona portoghese che lo aveva insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine Militare del Cristo. Quest’ordine era l’ultima eredità dell’Ordine templare portoghese, scomparso nel 1312. Anch’esso sparirà nel 1910 con l’introduzione della repubblica.

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EZio Foppa PEdretti (Telgate, 3 giugno 1927 – Bergamo, 28 settembre 2010) è stato un imprenditore italiano, fondatore nel 1945, con il fratello Tito, della Fabbrica di giocattoli dei Fratelli Foppa Pedretti, oggi Foppa Pedretti S.p.A..

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lampaDINA e lampaDario
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lampaDINA e lampaDario ha scritto:

china46 ha scritto:

BArtolomeo Diaz, in portoghese Bartolomeu Dias, (1450 – 25 maggio 1500), è stato un navigatore portoghese.
Nato in Portogallo nel 1450, della sua vita si sa poco o quasi niente. Sappiamo per certo che nacque in una ricca famiglia portoghese di marinai ed esploratori tra i quali ricordiamo Dinis Dias che guidò alcune spedizioni lungo le coste dell’Africa settentrionale e che intorno al 1440 aveva raggiunto Capo Verde. Nella sua gioventù, Diaz frequentò gli studi di matematica e astronomia all'università di Lisbona; inoltre servì come militare nella fortezza di São Jorge Da Mina. In età adulta diventò cavaliere della corte e successivamente comandante della nave da guerra São Cristóvão, che fu la caravella con la quale egli compì i suoi viaggi sulle coste atlantiche dell’Africa.
Dei suoi viaggi ne ricordiamo tre. Il primo, nonché il più importante che egli fece, permise di trovare una nuova rotta per le Indie, fu quello che compì nel 1487 e che terminò sedici mesi più tardi nel dicembre del 1488 dopo aver raggiunto e doppiato il Capo di Buona Speranza per la prima volta nella storia dell'Europa. Il secondo è quello che svolse nel 1497 accompagnando Vasco da Gama fino al Capo di Buona Speranza per poi lasciarlo continuare da solo fino alle Indie. L’ultimo, nel quale naufragò perdendo la vita, fu accompagnando Pedro Álvares Cabral.
Bartolomeo Diaz morì il 25 maggio del 1500, onorato per le sue scoperte e per i servigi resi alla Corona portoghese che lo aveva insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine Militare del Cristo. Quest’ordine era l’ultima eredità dell’Ordine templare portoghese, scomparso nel 1312. Anch’esso sparirà nel 1910 con l’introduzione della repubblica.

EZ

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^^^^^^^ ^^^^^^^ ^^^^^^^
BAlsam Martin
(PE)



Martin Henry Balsam
New York, 4 novembre 1919
è morto a Roma, 13 febbraio 1996
è stato un grande attore del cinema e televisione
ebreo statunitense.
Nel 1966 vinse il Premio Oscar nella categoria
migliore attore non protagonista per la sua
interpretazione in L'incredibile Murray - L'uomo
che disse no (A Thousand Clowns).

Biografia

Nato in una famiglia ebraica nel Bronx,
studiò drammaturgia all a New School for Social Research di New York.
Durante la Seconda guerra mondiale servì in aviazione.
Nel 1947 fu selezionato da Elia Kazan e Lee Strasberg per l'Actors Studio,
con cui iniziò una carriera abbastanza ricca sul piccolo schermo.

Interpretò anche numerosi film per il cinema, di cui alcuni
estremamente celebri: si ricordino, tra gli altri, Psyco,
Il promontorio della paura (oltre all'originale del 1962,
è presente anche nel remake con De Niro),
Colazione da Tiffany e Tora! Tora! Tora!
e Il colpo della metropolitana (Un ostaggio al minuto).
La parola ai giurati, Al Capone,
Assassinio sull'Orient Express,
Tutti gli uomini del presidente, Delta Force…
Fra le sue ultime interpretazioni c'è anche l'apparizione
de Il silenzio dei prosciutti di Ezio Greggio,
in cui Balsam parodiava se stesso in Psyco.

È stato il primo Dr. Rudy Wells nell'episodio pilota
Dalla luna al deserto della serie
L'uomo da sei milioni di dollari (1972)


buona settimana

Dina & Dario
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dany61
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PEllegatti CArlo (Milano, 11 aprile 1950) è un giornalista e commentatore televisivo italiano.
Laureato in scienze politiche,[1] è stato radiocronista delle partite del Milan, facendo il suo esordio nella stagione 1983-1984.[1] Dopo una lunga carriera in Qui Studio a Voi Stadio alla fine degli anni ottanta, passa a Mediaset come inviato di Studio Sport, ruolo che ricopre tuttora. Nei primi anni duemila è stato telecronista delle partite di campionato del Milan sul secondo canale audio di Milan Channel (allora incluso nella piattaforma D+), mentre dal 2007 svolge lo stesso ruolo ma sul secondo canale audio di Mediaset Premium. Svolge anche il ruolo di opinionista fisso per Milan Channel, sin dai primi anni dalla nascita del canale tematico. Grande appassionato anche di ippica, scrive spesso su La Gazzetta dello Sport facendo pronostici sulle corse di trotto e galoppo in programma all'Ippodromo di San Siro a Milano.[2]

Grande tifoso rossonero nonché azionista del club (possiede 20 azioni per il valore nominale di circa 10 euro),[3] Pellegatti è noto al pubblico per le sue telecronache ed interviste appassionate e per niente imparziali, in cui chiama i calciatori del Milan attraverso numerosi e fantasiosi soprannomi.[4]

Al termine della partita Milan-Juventus del girone di ritorno del campionato 2011-2012 si è lasciato andare a commenti polemici e offensivi nei confronti dell'allenatore della Juventus Antonio Conte, nella convinzione di non essere in onda.[5] Nei giorni successivi si è scusato con riserva sia con la Juventus che con Conte, da cui è stato comunque querelato.[6][7][9]

Dal 7 luglio 1994 è un giornalista professionista iscritto all'Ordine professionale della Lombardia.

Attualmente lavora per Mediaset, è collaboratore della rivista Forza Milan e nell'estate 2011 è diventato editorialista di MilanNews.it. Inoltre è opinonista a Odeon Tv alla trasmissione "Campionato dei Campioni"

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