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Enza
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Inserito il - 18/05/2015 : 11:34:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PEnny MArshall

Carole Penelope Marshall, meglio conosciuta semplicemente come Penny Marshall, nasce a New York, nel Bronx, il 15 ottobre del 1942. Regista, produttrice e attrice statunitense, si è fatta conoscere dal grande pubblico americano negli anni '70, interpretando la parte di Laverne DeFazio, nella nota e ormai cult sit-com dal titolo "Laverne & Shirley". È la sorella di Garry Marshall, anche lui regista.

Dagli anni '90 ha intrapreso definitivamente la carriera di regista, ottenendo pregevoli risultati con pellicole che hanno letteralmente sbancato il botteghino, come il famoso "Big", che ha lanciato il grande attore Tom Hanks, all'epoca giovanissimo.

Le origini della giovane e intraprendente Penelope sono per metà italiane e per metà britanniche. Suo padre è Antonio "Tony" Marshall, nato Masciarelli, e tale fino all'anno del suo sbarco negli Usa. Abruzzese, per vivere si occupa anche lui di regie e produzioni cinematografiche, per quanto più legate, almeno all'inizio, ad un ambito commerciale. Sua madre si chiama Marjorie Ward ed è una insegnante di danza di discendenza metà scozzese e metà inglese. Penny invece è la sorella minore oltre che di Gerry Marshall, futuro regista affermato, anche di Ronny Hallin, che diventerà un produttore televisivo.

Nella sua famiglia il soprannome che le danno sin da subito, causa il suo caratterino e la voglia di mettersi in mostra, nonostante sia la più piccola, è quella di "La cattiva". I Marshall, agli inizi degli anni '50, vivono in un appartamento al Grand Concourse, nel Bronx come detto, in uno stabile nel quale abitano e abiteranno anche altri personaggi importanti del mondo dello spettacolo e dell'arte a stelle strisce, tra i quali Neil Simon, Paddy Chayefsky, Calvin Klein e Ralph Lauren.

A quei tempi inoltre, la piccola Penny si appassiona, sin dall'età di tre anni e sotto l'influenza di sua madre, alla danza e, in particolar modo, al tip-tap, la disciplina specifica di Marjorie.

Ad ogni modo, per quanto riguarda la sua formazione, la giovane Penny frequenta una scuola superiore femminile di New York, la Walton High School. Successivamente si iscrive all'Università del Nuovo Messico, che frequenta per circa due anni. Qui però la Marshall rimane incinta della sua futura figlia, Tracy, che ha con il giovane Michael Henry. Nel 1961 Penny sposa l'atleta Michael Henry, ma due anni dopo, la coppia divorzia.

In questo periodo la futura regista si dà da fare come segretaria, almeno fino al 1967, quando decide di trasferirsi a Los Angeles, per ricongiungersi con il fratello maggiore Garry, a quei tempi autore cinematografico. L'anno dopo, nel 1968, debutta al cinema, proprio grazie al fratello, nel film "How Sweet It Is!", dove recita insieme a Debbie Reynolds e James Garner.

Successivamente, dopo alcune altre parti minori, compreso un ruolo in uno spot molto famoso insieme alla bella Farrah Fawcett, la giovane Penny Marshall deve aspettare gli anni '70 per ritagliarsi la propria fetta di popolarità. Intanto, il 10 aprile del 1971, si sposa per la seconda volta, con Rob Rainer, attore e regista.

Nel 1976 viene scelta per interpretare il ruolo di Laverne De Fazio nella sit-com "Laverne & Shirley". Con lei, in questa esperienza che dura fino al 1983, ottenendo un grande successo di pubblico, c'è anche l'attrice Cindy Williams. Tuttavia Penny Marshall molto deve a suo fratello Garry, il quale a quei tempi, oltre a prendere parte come autore e sceneggiatore alla leggendaria sit-com "Happy Days", è ormai pienamente inserito nell'ambito televisivo americano.

L'idea di lanciare sua sorella e la bella Cindy Williams nasce proprio perché le due, in quel periodo, vengono scritturate ed inserite in una delle puntate più amate della sit-com americana ambientata negli anni '50 e ruotante attorno al personaggio interpretato da Henry Winkler: Fonzie.

La coppia "Laverne e Shirley" nasce, praticamente, in "Happy Days", per poi diventare una sit-com a sé, non prima di prendere parte ad altre puntate della fortunata serie televisiva famosa in tutto il mondo, sull'onda del successo e dell'apprezzamento di pubblico ottenuto durante la prima apparizione.

Dopo aver preso parte come guest-star ad altre sit-com di successo, come "Taxi", dove interpreta se stessa, la brava Penny Marshall, terminata la serie che l'ha resa celebre, sotto suggerimento di suo fratello Garry, comincia ad interessarsi alla regia. Nel 1981 divorzia dal suo secondo marito, anche a seguito della sua relazione con il musicista Art Garfunkel.

Dopo alcune regie televisive, nel 1986 gira il suo primo film, molto apprezzato, dirigendo la brava Whoopi Goldberg in "Jumpin' Jack Flash".

Passano due anni e si mette dietro la telecamera per dirigere un altro giovane attore in procinto di diventar grande, Tom Hanks. Il film è "Big", e va nelle sale nel 1988, ottenendo un successo e un incasso senza precedenti, vero e proprio record ottenuto da una donna andata in cabina di regia, con oltre 100 milioni di dollari guadagnati.

Nel 1990, ormai regista affermata, gira "Risvegli", con Robert De Niro e Robin Williams. Due anni dopo è la volta di "Ragazze vincenti", altro grande successo interpretato da Geena Davis, Tom Hanks e Madonna, incentrato su una squadra di baseball femminile e ambientato durante il periodo bellico. Anche questo film, le vale quanto il precedente "Big", confermando il suo talento alla regia.

Dopo "Mezzo professore tra i marines", datato 1994, e il film "Uno sguardo dal cielo", del 1996, gira

"I ragazzi della mia vita" nel 2001.

Per il decennio successivo, anche a causa di lavori come regista non proprio esaltanti, prende parte a diverse serie televisive, come "Frasier", del 2004, "Campus Ladies", nel 2006, e "The Game", del 2008. Spesso interpreta se stessa, forte del successo ottenuto in precedenza.

Nel 2009, l'agente di Penny Marshall smentisce la notizia trapelata su alcuni giornali, secondo cui l'attrice e regista sarebbe malata di cancro.

Collezionista di cimeli sportivi, sportiva lei stessa, segue entrambe le squadre di basket di Los Angeles, i Lakers e i Clippers.










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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 18/05/2015 : 11:43:27  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CAnetti Elias
(EL)

Elias Canetti
Ruse, 25 luglio 1905
– Zurigo, 14 agosto 1994
è stato uno scrittore, saggista e aforista
ebreo bulgaro naturalizzato britannico
di lingua tedesca, insignito del Nobel per la letteratura
nel 1981.
È considerato l'ultima grande figura della cultura
mitteleuropea, per quanto la sua opera risulti abbastanza
eccentrica rispetto alla tradizione stessa che quella cultura
ha formato tra l'inizio del Novecento e la fine della seconda
guerra mondiale.
A parte Karl Kraus, figura dominante sino al 1960 e in seguito
Hermann Broch, è difficile infatti trovare riferimenti precisi
senza scorgere influssi taoisti e buddhisti nel pensiero canettiano.


Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 18/05/2015 : 11:48:33  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Enza ha scritto:

PEnny MArshall

Carole Penelope Marshall, meglio conosciuta semplicemente come Penny Marshall, nasce a New York, nel Bronx, il 15 ottobre del 1942. Regista, produttrice e attrice statunitense, si è fatta conoscere dal grande pubblico americano negli anni '70, interpretando la parte di Laverne DeFazio, nella nota e ormai cult sit-com dal titolo "Laverne & Shirley". È la sorella di Garry Marshall, anche lui regista.

Dagli anni '90 ha intrapreso definitivamente la carriera di regista, ottenendo pregevoli risultati con pellicole che hanno letteralmente sbancato il botteghino, come il famoso "Big", che ha lanciato il grande attore Tom Hanks, all'epoca giovanissimo.

Le origini della giovane e intraprendente Penelope sono per metà italiane e per metà britanniche. Suo padre è Antonio "Tony" Marshall, nato Masciarelli, e tale fino all'anno del suo sbarco negli Usa. Abruzzese, per vivere si occupa anche lui di regie e produzioni cinematografiche, per quanto più legate, almeno all'inizio, ad un ambito commerciale. Sua madre si chiama Marjorie Ward ed è una insegnante di danza di discendenza metà scozzese e metà inglese. Penny invece è la sorella minore oltre che di Gerry Marshall, futuro regista affermato, anche di Ronny Hallin, che diventerà un produttore televisivo.

Nella sua famiglia il soprannome che le danno sin da subito, causa il suo caratterino e la voglia di mettersi in mostra, nonostante sia la più piccola, è quella di "La cattiva". I Marshall, agli inizi degli anni '50, vivono in un appartamento al Grand Concourse, nel Bronx come detto, in uno stabile nel quale abitano e abiteranno anche altri personaggi importanti del mondo dello spettacolo e dell'arte a stelle strisce, tra i quali Neil Simon, Paddy Chayefsky, Calvin Klein e Ralph Lauren.

A quei tempi inoltre, la piccola Penny si appassiona, sin dall'età di tre anni e sotto l'influenza di sua madre, alla danza e, in particolar modo, al tip-tap, la disciplina specifica di Marjorie.

Ad ogni modo, per quanto riguarda la sua formazione, la giovane Penny frequenta una scuola superiore femminile di New York, la Walton High School. Successivamente si iscrive all'Università del Nuovo Messico, che frequenta per circa due anni. Qui però la Marshall rimane incinta della sua futura figlia, Tracy, che ha con il giovane Michael Henry. Nel 1961 Penny sposa l'atleta Michael Henry, ma due anni dopo, la coppia divorzia.

In questo periodo la futura regista si dà da fare come segretaria, almeno fino al 1967, quando decide di trasferirsi a Los Angeles, per ricongiungersi con il fratello maggiore Garry, a quei tempi autore cinematografico. L'anno dopo, nel 1968, debutta al cinema, proprio grazie al fratello, nel film "How Sweet It Is!", dove recita insieme a Debbie Reynolds e James Garner.

Successivamente, dopo alcune altre parti minori, compreso un ruolo in uno spot molto famoso insieme alla bella Farrah Fawcett, la giovane Penny Marshall deve aspettare gli anni '70 per ritagliarsi la propria fetta di popolarità. Intanto, il 10 aprile del 1971, si sposa per la seconda volta, con Rob Rainer, attore e regista.

Nel 1976 viene scelta per interpretare il ruolo di Laverne De Fazio nella sit-com "Laverne & Shirley". Con lei, in questa esperienza che dura fino al 1983, ottenendo un grande successo di pubblico, c'è anche l'attrice Cindy Williams. Tuttavia Penny Marshall molto deve a suo fratello Garry, il quale a quei tempi, oltre a prendere parte come autore e sceneggiatore alla leggendaria sit-com "Happy Days", è ormai pienamente inserito nell'ambito televisivo americano.

L'idea di lanciare sua sorella e la bella Cindy Williams nasce proprio perché le due, in quel periodo, vengono scritturate ed inserite in una delle puntate più amate della sit-com americana ambientata negli anni '50 e ruotante attorno al personaggio interpretato da Henry Winkler: Fonzie.

La coppia "Laverne e Shirley" nasce, praticamente, in "Happy Days", per poi diventare una sit-com a sé, non prima di prendere parte ad altre puntate della fortunata serie televisiva famosa in tutto il mondo, sull'onda del successo e dell'apprezzamento di pubblico ottenuto durante la prima apparizione.

Dopo aver preso parte come guest-star ad altre sit-com di successo, come "Taxi", dove interpreta se stessa, la brava Penny Marshall, terminata la serie che l'ha resa celebre, sotto suggerimento di suo fratello Garry, comincia ad interessarsi alla regia. Nel 1981 divorzia dal suo secondo marito, anche a seguito della sua relazione con il musicista Art Garfunkel.

Dopo alcune regie televisive, nel 1986 gira il suo primo film, molto apprezzato, dirigendo la brava Whoopi Goldberg in "Jumpin' Jack Flash".

Passano due anni e si mette dietro la telecamera per dirigere un altro giovane attore in procinto di diventar grande, Tom Hanks. Il film è "Big", e va nelle sale nel 1988, ottenendo un successo e un incasso senza precedenti, vero e proprio record ottenuto da una donna andata in cabina di regia, con oltre 100 milioni di dollari guadagnati.

Nel 1990, ormai regista affermata, gira "Risvegli", con Robert De Niro e Robin Williams. Due anni dopo è la volta di "Ragazze vincenti", altro grande successo interpretato da Geena Davis, Tom Hanks e Madonna, incentrato su una squadra di baseball femminile e ambientato durante il periodo bellico. Anche questo film, le vale quanto il precedente "Big", confermando il suo talento alla regia.

Dopo "Mezzo professore tra i marines", datato 1994, e il film "Uno sguardo dal cielo", del 1996, gira

"I ragazzi della mia vita" nel 2001.

Per il decennio successivo, anche a causa di lavori come regista non proprio esaltanti, prende parte a diverse serie televisive, come "Frasier", del 2004, "Campus Ladies", nel 2006, e "The Game", del 2008. Spesso interpreta se stessa, forte del successo ottenuto in precedenza.

Nel 2009, l'agente di Penny Marshall smentisce la notizia trapelata su alcuni giornali, secondo cui l'attrice e regista sarebbe malata di cancro.

Collezionista di cimeli sportivi, sportiva lei stessa, segue entrambe le squadre di basket di Los Angeles, i Lakers e i Clippers.








Con PE già messo da dany era PEllegatti CArlo

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Enza
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CArlo Sgorlon

• Cassacco (Udine) 26 luglio 1930 – Udine 25 dicembre 2009. Scrittore. Tra i suoi libri: La poltrona (1968), Il trono di legno (1973, Supercampiello), La conchiglia di Anataj (1983, Supercampiello), L’armata dei fiumi perduti (1985, Strega), Il Caldèras (1988), La foiba grande (1992), La malga di Sîr (1997), L’alchimista degli strati (2008), tutti editi da Mondadori. Nell’ultimo romanzo «si parla in termini scientifici, ma anche mitici e simbolici, di petrolio e trivelle, alternatori e falde acquifere, meteoriti e sorgenti calde, entropia e fonti rinnovabili, il tutto mentre vi si dipana il destino avventuroso del protagonista Martino Senales» (Dario Fertilio). Da ultimo ha scritto un’autobiografia: La penna d’oro (Morganti 2009). • «Narratore epico e controcorrente, ha scritto una vera epopea della gente friulana, oltre che di popoli sfortunati e senza patria: l’istriano, il cosacco, lo zingaro, l’ebreo» (comune.udine.it). • Sposato con la maestra elementare Edda Agarinis .




GI

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Enza ha scritto:

CArlo Sgorlon

• Cassacco (Udine) 26 luglio 1930 – Udine 25 dicembre 2009. Scrittore. Tra i suoi libri: La poltrona (1968), Il trono di legno (1973, Supercampiello), La conchiglia di Anataj (1983, Supercampiello), L’armata dei fiumi perduti (1985, Strega), Il Caldèras (1988), La foiba grande (1992), La malga di Sîr (1997), L’alchimista degli strati (2008), tutti editi da Mondadori. Nell’ultimo romanzo «si parla in termini scientifici, ma anche mitici e simbolici, di petrolio e trivelle, alternatori e falde acquifere, meteoriti e sorgenti calde, entropia e fonti rinnovabili, il tutto mentre vi si dipana il destino avventuroso del protagonista Martino Senales» (Dario Fertilio). Da ultimo ha scritto un’autobiografia: La penna d’oro (Morganti 2009). • «Narratore epico e controcorrente, ha scritto una vera epopea della gente friulana, oltre che di popoli sfortunati e senza patria: l’istriano, il cosacco, lo zingaro, l’ebreo» (comune.udine.it). • Sposato con la maestra elementare Edda Agarinis .


Con CA già messo era CAnetti Elias
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Enza
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Inserito il - 18/05/2015 : 14:29:13  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ELsa ForneRO

Elsa Maria Fornero nasce a San Carlo Canavese (Torino) il giorno 7 maggio 1948. Prima di diventare nota al grande pubblico nel ruolo di Ministro del Lavoro (alla fine del 2011) è stata professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Torino, insegnando Macroeconomia ed Economia del risparmio, della previdenza e dei fondi pensione. Le sue ricerche scientifiche in ambito economico e finanziaro trovano approfondimento nei sistemi previdenziali, sia pubblici che privati, nelle riforme previdenziali; tra gli altri importanti suoi temi di studio vi sono l'invecchiamento della popolazione, le scelte di pensionamento, il risparmio delle famiglie e le assicurazioni sulla vita.

Nella sua lunga e prestiogiosa carriera accademica Elsa Fornero ha ricoperto numerosi ruoli di rilievo e ricevuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale: è stata Coordinatore Scientifico del CeRP (Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, Collegio Carlo Alberto), Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto, Membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Economiche dell'Università di Torino e del dottorato in Social Protection Policy presso la Maastricht Graduate School of Governance (Università di Maastricht), di cui è stata anche docente; membro del Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, costituito presso il Ministero del Welfare, membro del Comitato Scientifico dell'Observatoire de l'Epargne Européenne (Parigi), membro del comitato editoriale della Rivista Italiana degli Economisti; ha collaborato anche come editorialista per il quotidiano economico e finanziario "Il Sole 24 ore".

In campo civico dal 1993 al 1998 è stata consigliere comunale per il Comune di Torino, eletta con la lista "Alleanza per Torino".

Elsa Fornero è stata Vice Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo (2010-2011), Vice Presidente della Compagnia di Sanpaolo (2008-2010), membro del Consiglio direttivo della Società Italiana degli Economisti (2005-2007), membro del Comitato Scientifico di Confindustria (2005-2006), membro della commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-2004), con l'incarico di valutare il ruolo di assistenza svolto dalla Banca nell'attuazione delle riforme previdenziali di paesi con economie di transizione, membro della commissione di esperti della Task Force su "Portability of Pension Rights and Taxation of Pension Schemes in the EU" costituita presso il CEPS (Center for European Policy Studies), Bruxelles (2001-2003), membro della Commissione Ministeriale di esperti indipendenti per la verifica previdenziale (2001), e componente del Comitato Scientifico del Mefop (2000-2003).

Tra i riconoscimenti ricevuti in carriera vi sono il Premio Saint Vincent per l'Economia, ricevuto ex aequo con Ignazio Musu nel 2001; il Premio INA-Accademia dei Lincei per gli studi in materia assicurativa, ricevuto (ex aequo con Olivia Mitchell nel 2003; il premio "La Mela d'Oro" dalla Fondazione Marisa Bellisario dedicato a "Donne innovazione e capitale umano" nel 2011.

In campo governativo, a livello nazionale, il 16 novembre 2011 viene nominata ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, del governo Mario Monti. E' la seconda donna nella storia della Repubblica Italiana (dopo Tina Anselmi) a ricoprire questo incarico. E' molto noto un episodio mediatico che ha visto il neo ministro dare di sé un'immagine molto umana, sicuramente lontana dalle immagini abituali dei politici precedenti: chiamata, come tutta la squadra di governo, a operare una significativa manovra di tagli, alla presentazione alla stampa avvenuta all'inizio del mese di dicembre 2011, Elsa Fornero si commuove nel suo discorso di presentazione, interrompendolo a causa delle proprie lacrime. Inizia proprio con le parole "#133;i vincoli finanziari oggi sono severissimi: nessuna riforma nell'anno della sua introduzione da risparmi. È un meccanismo lungo. E allora abbiamo dovuto, e ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacrificio#133;", senza però terminare la frase, che si voleva riferire al blocco della perequazione delle pensioni.

Elsa Fornero è sposata con l'economista Mario Deaglio; ha una figlia, Silvia Deaglio, nata nel 1975 e anch'ella insegnante presso l'Università di Torino.



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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 18/05/2015 : 15:08:44  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Enza ha scritto:

ELsa ForneRO

Elsa Maria Fornero nasce a San Carlo Canavese (Torino) il giorno 7 maggio 1948. Prima di diventare nota al grande pubblico nel ruolo di Ministro del Lavoro (alla fine del 2011) è stata professore ordinario di Economia politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Torino, insegnando Macroeconomia ed Economia del risparmio, della previdenza e dei fondi pensione. Le sue ricerche scientifiche in ambito economico e finanziaro trovano approfondimento nei sistemi previdenziali, sia pubblici che privati, nelle riforme previdenziali; tra gli altri importanti suoi temi di studio vi sono l'invecchiamento della popolazione, le scelte di pensionamento, il risparmio delle famiglie e le assicurazioni sulla vita.

Nella sua lunga e prestiogiosa carriera accademica Elsa Fornero ha ricoperto numerosi ruoli di rilievo e ricevuto numerosi riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale: è stata Coordinatore Scientifico del CeRP (Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, Collegio Carlo Alberto), Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto, Membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Economiche dell'Università di Torino e del dottorato in Social Protection Policy presso la Maastricht Graduate School of Governance (Università di Maastricht), di cui è stata anche docente; membro del Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, costituito presso il Ministero del Welfare, membro del Comitato Scientifico dell'Observatoire de l'Epargne Européenne (Parigi), membro del comitato editoriale della Rivista Italiana degli Economisti; ha collaborato anche come editorialista per il quotidiano economico e finanziario "Il Sole 24 ore".

In campo civico dal 1993 al 1998 è stata consigliere comunale per il Comune di Torino, eletta con la lista "Alleanza per Torino".

Elsa Fornero è stata Vice Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo (2010-2011), Vice Presidente della Compagnia di Sanpaolo (2008-2010), membro del Consiglio direttivo della Società Italiana degli Economisti (2005-2007), membro del Comitato Scientifico di Confindustria (2005-2006), membro della commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-2004), con l'incarico di valutare il ruolo di assistenza svolto dalla Banca nell'attuazione delle riforme previdenziali di paesi con economie di transizione, membro della commissione di esperti della Task Force su "Portability of Pension Rights and Taxation of Pension Schemes in the EU" costituita presso il CEPS (Center for European Policy Studies), Bruxelles (2001-2003), membro della Commissione Ministeriale di esperti indipendenti per la verifica previdenziale (2001), e componente del Comitato Scientifico del Mefop (2000-2003).

Tra i riconoscimenti ricevuti in carriera vi sono il Premio Saint Vincent per l'Economia, ricevuto ex aequo con Ignazio Musu nel 2001; il Premio INA-Accademia dei Lincei per gli studi in materia assicurativa, ricevuto (ex aequo con Olivia Mitchell nel 2003; il premio "La Mela d'Oro" dalla Fondazione Marisa Bellisario dedicato a "Donne innovazione e capitale umano" nel 2011.

In campo governativo, a livello nazionale, il 16 novembre 2011 viene nominata ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, del governo Mario Monti. E' la seconda donna nella storia della Repubblica Italiana (dopo Tina Anselmi) a ricoprire questo incarico. E' molto noto un episodio mediatico che ha visto il neo ministro dare di sé un'immagine molto umana, sicuramente lontana dalle immagini abituali dei politici precedenti: chiamata, come tutta la squadra di governo, a operare una significativa manovra di tagli, alla presentazione alla stampa avvenuta all'inizio del mese di dicembre 2011, Elsa Fornero si commuove nel suo discorso di presentazione, interrompendolo a causa delle proprie lacrime. Inizia proprio con le parole "#133;i vincoli finanziari oggi sono severissimi: nessuna riforma nell'anno della sua introduzione da risparmi. È un meccanismo lungo. E allora abbiamo dovuto, e ci è costato anche psicologicamente, chiedere un sacrificio#133;", senza però terminare la frase, che si voleva riferire al blocco della perequazione delle pensioni.

Elsa Fornero è sposata con l'economista Mario Deaglio; ha una figlia, Silvia Deaglio, nata nel 1975 e anch'ella insegnante presso l'Università di Torino.









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Enza
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ELlroy JAmes

Lee Earle Ellroy, conosciuto con lo pseudonimo di James Ellroy, nasce a Los Angeles il giorno 4 marzo 1948.

I genitori Armand e Geneva divorziano e nel 1955 la madre si trasferisce con il figlio a El Monte. Nel 1958 la madre viene uccisa in un delitto che rimarrà irrisolto. Pochi mesi dopo James riceve in regalo dal padre un libro di Jack Webb dal titolo "The Badge", che parla del LAPD (Los Angeles Police Department). Questi due avvenimenti costituiscono due punti cruciali della vita dello scrittore, tanto che anni dopo, ne parlerà nelle sue opere.

L' altro evento che segna l'esistenza di Ellroy è il caso "Dalia Nera", un caso di omicidio rimasto irrisolto avvenuto a poca distanza da dove il giovane James abitava.

Tutta la vita di Ellroy è movimentata: dopo aver abbandonato la scuola senza prendere il diploma, a diciassette anni di età (nel 1965) perde anche il padre. Ellroy finge un esaurimento nervoso e ne approfitta per lasciare l'esercito, dove nel frattempo si era arruolato volontario. Da qui in avanti vive un lungo periodo di sregolatezza, durante il quale si dedica a piccoli furti, ed eccede con alcol e droga.

Durante i fatti di Watts del 1965 (una sommossa a sfondo razziale di imponente portata che durò 6 giorni), con alcuni amici, tenta di entrare nella zona della rivolta, senza però riuscirci. Vive da vagabondo, dormendo nei parchi pubblici di Los Angeles e leggendo romanzi gialli. Viene addirittura più volte arrestato, finendo nella prigione della contea.

A causa delle sue abitudini sregolate, rischia di morire di polmonite per ben due volte.

Nel 1975 riesce finalmente ad uscire da quello che chiama "il giro di giostra" e comincia a lavorare alla stesura del suo primo romanzo "Brown's Requiem" (tradotto in italiano com "Prega detective"). I suoi romanzi polizieschi hanno subito successo.

Il libro che lo porta all'attenzione del grande pubblico è "The Black Dahlia" (Dalia Nera), ispirato alla tragica vicenda della madre.

Con i due romanzi successivi, "Il Grande Nulla" e "L.A. Confidential", diventa un autore di culto. Con "I miei luoghi oscuri" indaga sulla morte della madre.

James Ellroy si definisce come un grande narcisista, un egoista perduto nel vortice dell'attenzione di sé e di quanto interessa a se medesimo.

Dopo il suo secondo matrimonio con Helen Knode (autrice del libro "The Ticket Out"), James Ellroy si trasferisce a Kansas City.

Dopo il divorzio, nel 2006 lo scrittore torna nella sua Los Angeles.

Dai suoi romanzi sono stati tratti diversi film, il più famoso è "L.A. Confidential" (regia di Curtis Hanson, con Kevin Spacey, Russell Crowe, Guy Pearce, Kim Basinger e Danny DeVito), che ha fruttato due premi Oscar nel 1997, uno a Kim Basinger come miglior attrice non protagonista, e uno per la migliore sceneggiatura non originale.

Il suo ultimo libro si intitola "Il sangue é randagio" (Blood's a Rover), del 2010.



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dany61
Utente Master


Regione: Emilia Romagna
Prov.: Modena


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Inserito il - 18/05/2015 : 20:32:36  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
JAssem Al HuwaiDI Madinat al-Kuwait, 28 ottobre 1972) è un calciatore kuwaitiano,
ex attaccante della nazionale di calcio del Kuwait.
Nel 1991 ha esordito con la maglia del Al-Salmiya dove ha collezionato 40 presenze e messo a segno 37 goal. Ha poi giocato nell'Al-Shabab, nell'Al-Hilal e nell'Al-Ryyan per poi concludere la sua carriera ritornando nell'Al-Salmiya. Nel 1998, dopo aver messo a segno 20 goal, diventa il bomber dell'anno che viene assegnato dall'IFFHS ogni anno solare al miglior attaccante, tenendo conto dei gol messi a segno a livello internazionale con squadre di club e nazionali

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Enza
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DIno TIberi

Dino Tiberi (Urbino, 29 novembre 1923 – Urbino, 7 marzo 2013) è stato un politico, scrittore e insegnante italiano

Nato in una famiglia contadina, divenne insegnante e iniziò a lavorare durante la II Guerra Mondiale.

È stato una delle figure politiche più importanti della città di Urbino e della locale Democrazia Cristiana, nella seconda metà del XX secolo. Inoltre si è sempre interessato dei problemi legati al patrimonio storico e ambientale dell'entroterra marchigiano, oltre ad essere stato un attento osservatore degl'usi e costumi della civiltà contadina; tali temi hanno caratterizzato la sua produzione letteraria.

Ha ricoperto la carica di consigliere comunale di Urbino, dal 27 maggio 1951 al 6 giugno 1970 e dal 12 maggio 1985 al 5 maggio 1990[1]; ma soprattutto ha fatto parte del Consiglio Regionale delle Marche, dal 7 giugno 1970 all'11 maggio 1985; ricoprendo vari incarichi, tra cui: la presidenza della I commissione per gli affari istituzionali (25 settembre 1975 - 7 giugno 1980), la vice presidenza del Consiglio Regionale (17 novembre 1970 - 19 dicembre 1972) e infine la presidenza della Giunta Regionale, dal 20 dicembre 1972 al 10 settembre 1975. Oltre ad essere stato membro di quattro commissioni.[2]

Dopo l'esperienza politica in Regione, si dedicò alla scrittura collaborando con quotidiani, riviste, con la Rai e scrivendo diversi libri, tra cui il più importante è il Ranco, una sorta di autobiografia ambientata negli anni bui della guerra; il libro vinse nel 1985 il V premio nazionale Frontino - Montefeltro e il premio letterario per la narrativa "Città di Ancona". I suoi libri si caratterizzano per la grande importanza attribuita ai valori della tradizione, alle bellezze naturali e alla saggezza popolare.[3]

È morto il 7 marzo 2013 all'età di 89 anni, colto da un improvviso malore mentre si trovava nel Circolo cittadino per la quotidiana lettura dei giornali.




buondì

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china46
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TIrso de Molina, pseudonimo di Gabriele Téllez (Madrid, 1584 – Almazán, 1648), è stato un religioso, drammaturgo e poeta spagnolo.
È stato una delle principali figure del teatro del siglo de oro.
Nacque nel seno di un'umile famiglia di domestici dei conti di Molina de Herrera. Dopo gli studi regolari svolti nel centro universitario della capitale presso Alcalá, nel 1601, entrò nell'Ordine della Mercede. Per conto di tale Ordine svolse anche un'importante missione nelle Americhe (fu visitatore a Santo Domingo dove svolse, tra gli altri, il ruolo di insegnante). Ancor prima di intraprendere tale viaggio (1616-1618) era già noto come drammaturgo nelle accademie e a corte.
Fu un seguace di Lope de Vega ed infatti si intravedono varie affinità tra i due autori, quali la libertà tecnica e nell'innumerevole serie di invenzioni drammatiche che consentirono al teatro spagnolo di assumere l'egemonia in campo europeo per almeno un secolo.[1]
Nonostante l'intimazione di un tribunale ecclesiastico a non scrivere più per il teatro, nel 1627 pubblicò la prima delle cinque Parti (Partes) in cui sono raccolte le sue opere teatrali, pur ritirandosi parzialmente dalla vita pubblica.
Le altre quattro "Parti" furono pubblicate a cura del nipote, Francisco Lucas de Avila.
Nel frattempo divenne significativa anche la sua carriera ecclesiastica nell'ordine della Mercede, dove venne nominato unico cronista (1634).
Tirso de Molina ha raggiunto fama universale come autore di El Burlador de Sevilla y convidado de piedra, il dramma in cui viene rappresentata la storia di Don Giovanni, che diede poi l'ispirazione a infinite altre opere teatrali, in prosa e in musica, di cui la più nota è quella di Mozart. Recentemente studi hanno dimostrato che l'attribuzione dell'opera a Tirso de Molina è tutt'altro che certa, in quanto si potrebbe trattare di un'operazione pubblicitaria da parte di un commediografo minore (probabilmente Andrés de Claramonte).
Tirso de Molina ha scritto anche due opere in prosa: I villini di Toledo (Los cigarrales de Toledo, 1621), un'opera in prosa in cui fantasia e realtà, spesso autobiografica, si intrecciano, e una raccolta di racconti brevi, Dilettare con giovamento (Deleitar aprovechando, 1635) dagli accenti moralistici.
Tra le sue opere si annoverano la Historia general de la órden de la Merced ("Storia generale dell'ordine della Mercede"), i drammi biblici come La venganza di Tamar ("La vendetta di Tamar") del 1634, i drammi sacri quali per esempio La santa Juana ("Santa Giovanna"), le commedie d'amore e quelle di argomento leggendario.
Ottenne nel 1645 la nomina di superiore del convento di Soria, dove trascorse gli ultimi anni di vita.
Note[modifica | modifica wikitesto]
^ Elena Moltrasio, introduzione a I tre mariti burlati, di Tirso de Molina, Mera

LU

notte
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dany61
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LUnetta SAvino (Bari, 2 novembre 1957) è un'attrice italiana.

È divenuta popolare grazie alla serie televisiva Un medico in famiglia, dove ha interpretato il ruolo di Cettina Gargiulo.
Dopo aver conseguito il diploma presso la Scuola di Teatro "Alessandra Galante Garrone" di Bologna, debutta a teatro nel 1981 con Macbeth. Nel 1982 debutta al cinema con Grog di Felice Laudadio. Molto importanti per la sua carriera sono le partecipazioni ad: Il mercante di Venezia, nel 1984, Sorelle Materassi (dal romanzo omonimo di Aldo Palazzeschi), nel 1988, e Medea nel 1994. Nel 1995 debutta a Roma al Teatro dell'Orologio con Prova orale per membri esterni, nel quale interpreta una professoressa di sesso orale. Scritto e diretto da Claudio Grimaldi: lo spettacolo si replicherà con successo di pubblico per sei stagioni teatrali in varie città d'Italia.

L'attrice è molto conosciuta al pubblico televisivo italiano dal 1998, quando ha avuto il ruolo di Cettina (Concetta Gargiulo), in Un medico in famiglia, dove, tra i personaggi principali, dalla prima serie è una delle poche che è rimasta fino alla sesta.[2] Nel 2007 debutta con Casa di bambola - L'altra Nora tratto da Henrik Ibsen, scritto e diretto da Leo Muscato: lo spettacolo replicherà con successo di pubblico e critica fino a marzo 2009 in oltre 150 teatri in tutta Italia.[senza fonte] Parallelamente alle ultime stagioni de Un medico in famiglia, ha recitato nella fortunata serie di Canale 5, Il bello delle donne, dove ha interpretato il ruolo di Agnese Borsi.[3]

Nel 2006 insieme a Massimo Ghini è protagonista della fiction Raccontami, con la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco. Del 2007 è la fiction Il figlio della luna, andato in onda su Rai Uno il 22 febbraio 2007 con un alto indice di ascolto[senza fonte], in cui interpreta il ruolo di Lucia, vera madre-coraggio siciliana di Fulvio Frisone, affetto da tetraplegia spastica distonica, ora quarantenne fisico nucleare. Nel 2009 appare, per una sola puntata, il personaggio di Cettina nella serie Un medico in famiglia.[4]

La carriera cinematografica di Lunetta Savino conta molte presenze importanti. Fra le sue interpretazioni: Mi manda Picone di Nanni Loy del 1983, Cucciolo (1998), Matrimoni (1998), Liberate i pesci! (1999), Se fossi in te (2001), Viva la scimmia (2002), Amore con la S maiuscola nel 2002, Mai più come prima (2005), Saturno contro (2007) e Mine vaganti (2010) di Ferzan Özpetek.[5] Ritornerà su Rai 1 dopo 5 anni dall'ultima apparizione in Un medico in famiglia recitando in Fuoriclasse 3 in cui sarà la sorella della protagonista Isa Passamaglia, interpretata da Luciana Littizzetto.[

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Enza
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SAra PaPA

Sara Papa, maestra di cucina, esperta di panificazione e di lievito madre. Le sue ricette e i suoi consigli sono preziosissimi per chi voglia affacciarsi al mondo della panificazione anche a livello casalingo. Nei suoi libri così come in televisione su Alice nel programma "Pane, amore e fantasia", Sara ha la grande dote di saper spiegare in modo semplice, naturale ed efficace anche le tecniche che potrebbero sembrare di difficile realizzazione. Sara dà vita a pani di ogni genere, dai più tradizionali a quelli più originali con forme ed ingredienti speciali, con passione, fantasia e professionalità. Vedi anche il calendario corsi di Sara Papa.

Sara Papa nasce a San Nicola da Crissa, in provincia di Vibo Valentia, ed è lì che con la sua mamma nasce l'amore per la cucina. Con lei impara a sfruttare le risorse che la stagione offre preparando conserve, marmellate, facendo il pane e la pasta, carpendo da lei tanti trucchi e ricette.

In seguito, il suo innato buon gusto e senso estetico la portano ad iniziare la carriera come costumista cinematografica. In quegli anni Sara non dimentica l'amore per la cucina, ma continua a coltivarlo preparando cene per attori e registi, tra i quali Renato Pozzetto. Ci racconta che anche allora in quelle occasioni la sua tavola era sempre "assolutamente" elegante, raffinata, curata nei minimi particolari, così come i piatti preparati da lei, in cui la sua fantasia e creatività hanno dato sempre il tocco di originalità. In seguito Sara inizia a frequentare corsi di cucina prima amatoriali e poi professionali imparando le tecniche di cucina a tutto tondo, dalla pasticceria, alla panificazione, corsi sul cioccolato e corsi formativi con grandi chef.

Oggi fa parte della Federazione Nazionale Cuochi ed è docente presso molte scuole di cucina, tra cui la Scuola di Arti Culinarie Cordon Bleu; è stata anche maestra di cucina nella celebre trasmissione La prova del cuoco in cui ha portato le sue conoscenze della cucina tradizionale calabrese. Collabora con prestigiose riviste, tra cui “Cucina moderna” e “A tavola”. La sua idea di cucina consiste soprattutto nel proporre piatti della tradizione realizzati con le nuove tecniche; i campi in cui trova la sua migliore espressione sono la pasticceria, la lavorazione del cioccolato, la gelateria e la preparazione della pasta fillo, ma è con la panificazione che riesce a coniugare al meglio tradizione e creatività. Attualmente Sara vive a Roma e sta conducendo la seconda fortunata serie di "Pane, amore e fantasia" su ALICE TV.






buona giornata

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china46
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PAtricia Lee Smith (Chicago, 30 dicembre 1946) è una cantante e poetessa statunitense. Figura atipica e rivoluzionaria nel rock degli anni '70, è stata tra le grandi protagoniste del proto-punk e della New wave.[1][2][3] Il grande carisma interpretativo e la suggestiva potenza delle sue liriche le hanno fatto guadagnare il soprannome di ''sacerdotessa maudit del rock".
La rivista Rolling Stone la inserisce al quarantasettesimo posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti.

TH

buona serata
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dany61
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THan WYenn (New York, 2 maggio 1919 – Woodland Hills, 30 gennaio 2015[1]) è stato un attore statunitense.

Ha recitato in oltre 20 film dal 1949 al 1984 ed è apparso in oltre 120 produzioni televisive dal 1954 al 1985. È stato accreditato anche con il nome Thann Wyenn.
Than Wyenn nacque a New York il 2 maggio 1919.

Per la televisione, interpretò, tra gli altri, il ruolo di Licenciado Piña in 7 episodi della serie televisiva La spada di Zorro dal 1957 al 1958 e numerosi altri personaggi secondari o ruoli da guest star in molti episodi di serie televisive dagli anni 50 alla prima metà degli anni 80. La sua ultima apparizione sul piccolo schermo avvenne nell'episodio The Assassin della serie televisiva T.J. Hooker, andato in onda il 13 novembre 1985, che lo vede nel ruolo di Emile Kaplan, mentre per il grande schermo l'ultima interpretazione risale al film Splash - Una sirena a Manhattan del 1984 in cui interpreta Ambrose.

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Enza
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WYlie Adam

Adam Wylie (nome completo: Adam Augustus Wylie) (San Dimas, 23 maggio 1984) è un attore e doppiatore statunitense.

Figlio di Karen Wylie insieme ai fratelli Eric, Ben, Aaron e alla sorella Tai, Adam ha iniziato la sua carriera da attore all'età di 4 anni. Dall'età di 9 anni è stato impegnato anche nell'attività di doppiaggio: ha preso parte a molte produzioni, dando la voce a molti personaggi di varie serie animate.

Diventato in un primo tempo assai noto per il personaggio interpretato nella serie televisiva La famiglia Brock dal 1992 al 1996 (era il più giovane dei tre figli dello sceriffo Brock), è apparso successivamente in molti altri programmi televisivi e telefilm tra cui Ed (2001), Una mamma per amica (2001 - 2002), oltre a svariate partecipazioni come Guest star in Quell'uragano di papà (1991), Crescere, che fatica! (1996), La signora in giallo (1996), I viaggiatori (1997), Settimo cielo (1998), Il tocco di un angelo (1998), Walker Texas Ranger (1999), Giudice Amy (2002), Malcolm (2004), Veronica Mars (2004), Detective Monk (2005), Entourage (2006).

Ha partecipato inoltre alla realizzazione di molti film per la televisione quali Un poliziotto alle elementari (1990), La bambola assassina 2 (1990), Una mummia per amico (1997).

È anche un apprezzato interprete di musical: nel 2002 lavora nel primo revival di Broadway del musical Into the Woods di Stephen Sondheim e nel 2007 è Boq in Wicked a Chicago.

Nel corso della sua variegata attività come attore Wylie ha conseguito importanti e prestigiosi riconoscimenti che ne attestano il valore: ha vinto 4 Young Artist Awards (di cui tre nel 1994 e uno nel 1997) e uno YoungStar Award nel 1997, oltre ad aver ricevuto 9 candidature per le medesime categorie.




JO
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dany61
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Inserito il - 21/05/2015 : 17:42:00  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
JOsip MohoroVI#263; (Albona, 22 marzo 1948) è un ex calciatore e allenatore di calcio croato

Ha militato nel Rijeka[2], club jugoslavo. Con i fiumani ottenne come miglior piazzamento in massima serie il quinto posto nella stagione 1976-1977.

Nel 1978 gioca anche nei Paesi Bassi, nella massima serie del campionato, nel NAC Breda. Nelle tre stagioni di militanza con i gialloneri ottiene come miglior piazzamento l'ottavo posto finale nel campionato 1976-1977.

Tra il 1979 ed il 1981 gioca con gli svizzeri del Chiasso, nella Lega nazionale A. Nella sua prima stagione ottiene l'ottavo posto finale, mentre in quella seguente il tredicesimo.

L'anno successivo si trasferisce nel Mendrisio Star, poi divenuto Mendrisio, e vi rimane sino alla fine della stagione 1983-1984 in qualità di giocatore ed allenatore.

Nel 1984 accetta l'offerta di allenare il Bellinzona sempre in LNB, venendo però in seguito esonerato.

In seguito Mohorovi#263; allenerà alcune squadre minori del Cantone, facendo ritorno, ma solo per un breve periodo, anche nel FC Mendrisio.

In seguito diviene aiuto-allenatore del Lugano Pro Futsai

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VIttorio MessoRI

• Sassuolo (Modena) 16 aprile 1941. Giornalista. Scrittore. Il più noto e popolare autore cattolico laico del nostro Paese. «Ringrazio Dio che mi ha permesso di trasformare il mio bisogno di indagare in solitudine sulle ragioni della fede nella mia professione».
• Ha lavorato a lungo per La Stampa, poi con Avvenire, adesso col Corriere della Sera. Tra i libri: Ipotesi su Gesù (Sei 1976), l’intervista a Giovanni Paolo II Varcare la soglia della speranza (Mondadori 1994), Ipotesi su Maria (Ares 2005), Io, il bambino ebreo rapito da Pio IX. Il caso Mortara (Mondadori 2005), Emporio cattolico (Sugarco 2006), il libro-intervista con il vaticanista del Giornale Andrea Tornielli Perché credo (Piemme 2008), Bernadette non ci ha ingannati (Mondadori 2012), La Chiesa di Francesco (Grandi Saggi – Corriere della Sera 2013). Nel 2010 è stato direttore editoriale del quotidiano cattolico online La Bussola Quotidiana.
• «“Perché non mi fa qualche domanda?”. Karol Wojtyla si rivolse così a Vittorio Messori, convocato a sorpresa alla tavola dell’alloggio privato del Pontefice a Castelgandolfo. L’idea era di trarne un’intervista televisiva da trasmettere una sera del mese di ottobre del 1993, in occasione delle celebrazioni per i quindici anni del Pontificato. Il colloquio divenne invece un libro, Varcare la soglia della speranza, che fu pubblicato contemporaneamente in 53 lingue: soltanto in Italia, tra il 20 ottobre e il 25 dicembre 1994, il saggio vendette oltre due milioni di copie. Seduto alla tavola di Castelgandolfo, davanti ai piatti preparati dalle suore polacche che assistono il Papa, Messori propose uno schema di trenta domande, che affrontavano le questioni fondamentali della dottrina cattolica: l’esistenza di Dio, il legame di Gesù di Nazareth con il Padre, la pretesa della Chiesa di rappresentare il Cristo. Come ricorda lo stesso Messori, il Papa rispose agli interrogativi per iscritto, a mano, in lingua polacca» (Corriere della Sera).






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china46
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RIchard Charles Nicholas BRanson (Shamley Green, 18 luglio 1950) è un imprenditore britannico, fondatore del Virgin Group.Sotto il suo marchio, "Virgin", appaiono numerose attività tra cui compagnie aeree, carte di credito, assicurazioni pensionistiche, autonoleggi e la Virgin Galactic. Ha intentato e vinto una causa legale contro la compagnia aerea di bandiera inglese, in merito ai famosi dirty tricks.
Durante il GP di F1 a Melbourne del 2009 le due monoposto Brawn GP hanno sfoggiato il marchio Virgin sulla loro carrozzeria, continuando per la maggior parte della stagione. Visti gli strepitosi titoli Piloti e Costruttori 2009 della neonata scuderia, Branson ha dichiarato di essere pronto a rinnovare la collaborazione. In seguito però, la Virgin è diventata sponsor della neonata Manor. Successivamente Branson ha acquisito del tutto il team Manor che è diventato Virgin Racing. Nella stagione 2010 i piloti del team sono stati Timo Glock e Lucas Di Grassi.
Nel novembre 2010 fu confermata la cessione di una quota azionaria della scuderia alla casa automobilistica russa Marussia Motors, in seguito al quale la scuderia cambiò nome in Marussia Virgin Racing[1]. Nella stagione 2011 la Marussia Virgin Racing correrà con la nuova vettura Virgin MVR-02 e con i piloti Timo Glock e Jérôme d'Ambrosio.
Il 17 ottobre 2011 ha inaugurato nel deserto del Nuovo Messico, negli Stati Uniti, lo "Spaceport America", il primo aeroporto spaziale della storia, firmato dall'architetto britannico Norman Foster. La prima navetta, la cui entrata in servizio è prevista per il 2012/2013, è chiamata "WhiteKnight Two" (Cavaliere bianco 2), e porterà i primi turisti nello spazio ad un prezzo medio di 200.000 dollari.
Il 31 ottobre 2014 l'aeronave SpaceShipTwo è esplosa in volo sopra il Deserto del Mojave poco dopo essere stata sganciata dall'aereo madre; il fatto è accaduto pochi secondi dopo l'accensione dei propri propulsori, causando la morte del copilota e il ferimento grave del pilota.

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dany61
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BRendan FRederick Shanahan (Mimico, 23 gennaio 1969) è un dirigente sportivo ed ex hockeista su ghiaccio canadese, vice presidente della National Hockey League. Ha segnato 656 gol nella lega ed ha vinto tre Stanley Cup con i Detroit Red Wings. È membro del Triple Gold Club

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FRancesca Todini


Nata a Roma il 04/07/65.
Giornalista del Tg LA7, ha collaborato con il quotidiano "il Messaggero" per la pagina economica.
Ha lavorato a "la Repubblica" e alla "Reuters", dove si è occupata di giornalismo finanziario e di politica estera.

Laureata in Scienze Politiche, indirizzo economico internazionale, con una tesi sulla Perestrojka di Gorbaciov e l'apertura dell'Est all'economia di mercato.

Master biennale alla LUISS in giornalismo economico per la televisione con borsa di studio Fieg.

Iscritta all'Albo dei Giornalisti dal 31/01/95.

Conduttrice del telegiornale di VideoMusic, ha realizzato inchieste in Germania e in Francia, girando le immagini in Video8, come nello stile del telegiornale.

A TMC, è stata il volto del notiziario della sera e come giornalista della redazione economica, ha curato e condotto la rubrica quotidiana dedicata alla Borsa e presentato il programma settimanale di economia "Soldi Soldi".

A LA7 è in forze nella redazione economia.




CL



buon venerdì

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CLarissa Claretti (Fermo, 7 ottobre 1980) è un'ex atleta italiana, specialista del lancio del martello.
Con Ester Balassini e Silvia Salis forma un trio di martelliste italiane in grado di competere a livello internazionale. In carriera è stata sette volte campionessa italiana della specialità. Ha realizzato il suo record personale di 72,46 metri il 19 luglio del 2008 a Cagliari.

Oltre a praticare il lancio del martello è anche arbitro di calcio.[1] Ai mondiali di Berlino 2009 ha raggiunto l'ottavo posto in finale con la misura di 71,56 metri.

È stata inoltre capolista del Popolo della Libertà alle elezioni amministrative 2011 per il comune di Fermo, senza tuttavia essere eletta.

RO

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china46
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ROmeo Gigli (Castel Bolognese, 1949) è uno stilista italiano.

Dopo aver studiato architettura all'università, Romeo Gigli dimostra un forte interesse per la moda e l'abbigliamento che lo portano in ognuno dei suoi numerosissimi viaggi, a portare con sé abiti locali, gioielli ed accessori.[1] Nel 1979 Gigli lavora presso un atelier a New York, per imparare i segreti della sartoria.
Di ritorno in Italia Gigli realizza una prima collezione per Zamasport nel 1983, a cui segue la collaborazione con Callaghani. La celebrità arriva nel 1986, quando le sue collezioni a Parigi sono accolte da un grande successo[1]. Alla linea Gigli uomo e Gigli donna vengono affiancate G Gigli per il pubblico più giovane, e linee di accessori, pelletteria, occhiali da sole, e profumi.
Nel 2003 alcune creazione dello stilista sono state esposte al Momu di Anversa, al Fashion Textile Museum di Londra, al Fashion Institute of Technology ed al Metropolitan Museum di New York



SP

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dany61
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SPomenka STimec (Orehovica, 4 gennaio 1949) è una scrittrice, traduttrice ed esperantista croata. Attualmente è segretario della Esperantlingva Verkista Asocio, l'associazione che raggruppa gli scrittori in lingua esperanto. È membro dell'Akademio de Esperanto.
Dopo l'istruzione di base, la Štimec si trasferì a Zagabria per studiare; nel 1972 si laureò in lingua tedesca e francese. Nello stesso anno iniziò a lavorare attivamente all'interno del movimento esperantista, nell'ambito dell'Internacia Kultura Servo; avrebbe proseguito tale attività sino al 1994.

La Štimec apprese l'esperanto sedicenne, nel 1964, tramite un corso tenuto da Zdenka Ivek nel ginnasio di Varasdino. Il primo congresso universale cui partecipò fu il congresso di Budapest del 1966.

Le sue attività nel movimento esperantista iniziarono con l'adesione allo Studenta Esperanto-Klubo di Zagabria (1967). La Štimec fu quindi attiva nella TEJO e nell'UEA, e fra le varie attività organizzò l'Internacia Junulara Kongreso di Sarajevo del 1973 e fu segretaria presso quello di Münster del 1974. Fu membro del gruppo direttivo dell'UA per la cultura, e lanciò durante un congresso universale il Tago de Libro.

Tradusse spettacoli di marionette e collaborò all'organizzazione dei Pupteatraj Internaciaj Festivaloj fra il 1968 e il 1982. Fu inoltre segretaria della Kroata Esperanto-Ligo nel 1995.

Durante la sua vita, tenne conferenze in diverse nazioni (Francia, Svezia, Iran, Corea, Giappone); insegnò inoltre l'esperanto, come visiting professor, negli Stati Uniti, all'Università di Hartford e all'Università di San Francisco (1993-2000).

Condusse numerosi corsi di esperanto nelle scuole elementari di Zagabria e Velika Gorica; tenne corsi di livello medio e avanzato all'interno della Kroata Esperanto-Ligo fra il 2003 ed il 2004.

Dal 1995 la sua fattoria familiare Njeguš, fra Hraš#263;ina e Trgoviš#263;e, è a disposizione per incontri esperantisti.

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STefano Feltri

Stefano Feltri (Modena, 7 settembre 1984) è un giornalista e scrittore italiano. È vicedirettore de Il Fatto Quotidiano di cui è stato per cinque anni responsabile del settore Economia.

Laureatosi alla Bocconi, Feltri comincia la carriera ne la Gazzetta di Modena, dopo stage a Radio 24 e al Foglio viene assunto dal Il Riformista. Dal 2009 lavora a Il Fatto Quotidiano, dirigendone la sezione economica da cui dipende l'inserto del mercoledì Il Fatto economico; a febbraio 2015 diventa vicedirettore del quotidiano.

Non è imparentato con Vittorio Feltri. Dal 2012 è parte della squadra di collaboratori di Otto e mezzo di Lilli Gruber. Dal novembre 2011 è invitato dalla Rai a condurre per una settimana all'anno la trasmissione radiofonica Prima pagina, su Radio 3.




EL


buon sabato

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dany61
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ELisabetta CArlotta d'Orléans, duchessa di Lorena e di Bar, principessa sovrana di Commercy (Saint-Cloud, 13 settembre 1676 – Commercy, 23 dicembre 1744), fu una Principessa del sangue francese. Fu una petite-fille de France e per il matrimonio con Leopoldo, Duca di Lorena divenne duchessa e poi regente di Lorena, Bar e Teschen. Fu anche Suo jure Principessa di Commercy.

Tra i suoi figli vi furono Francesco Stefano I, Sacro Romano Imperatore, cofondatore del Casato degli Asburgo-Lorena.
Elisabetta Carlotta, che nacque al Castello di Saint-Cloud fuori Parigi, fu l'unica figlia di Filippo I, Duca d'Orléans, Monsieur, e della sua seconda moglie Elisabetta Carlotta del Palatinato, Madame, figlia a sua volta di Carlo I Luigi, Elettore Palatino; suo padre era l'unico fratello di Luigi XIV di Francia.

Come petite-fille de France, era titolata Altezza Reale così come il diritto di avere ad una poltrona in presenza del Re.[1]

Alla nascita le fu dato il titolo di cortesia di Mademoiselle de Chartres, preso da uno degli Appannaggi di suo padre. Dopo il matrimonio delle sue sorellastre maggiori Maria Luisa e Anna Maria, nate dal primo matrimonio del loro padre con Enrichetta Anna d'Inghilterra, divenne conosciuta come Madame Royale in base al suo status di principessa di più alto rango non sposata in Francia.

Da piccola fu, a detta della madre, "così terribilmente selvaggia" e "rude come un ragazzo"; [2] con dispiacere di suo padre, ereditò i modi sinceri di sua madre.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]
La madre voleva che ella facesse un matrimonio di prestigio come quello delle sue sorelle. Quando la moglie di suo cugino la Dauphine suggerì che avrebbe potuto sposare suo fratello minore Giuseppe Clemente di Baviera, Elisabetta Carlotta disse:

Non sono fatta, madame, per un figlio minore (je ne suis pas faite, madame, pour un cadet).

Dato che come sua madre disprezzava i figli illegittimi del re, le probabilità di una tale alleanza erano remote, tuttavia, nel 1692, con 'orrore' della duchessa d'Orléans, una tale unione si verificò quando il Duca di Chartres sposò Françoise Maria di Borbone, la più figlia minore legittimata di Luigi XIV e Madame de Montespan.

La madre di Elisabetta inizialmente voleva che sua figlia sposasse il re Guglielmo III d'Inghilterra, che era vedovo della regina Maria II d'Inghilterra ma, a causa delle differenze religiose poiché Guglielmo era protestante, il matrimonio non si realizzò.

Altri candidati considerati furono il Sacro Romano Imperatore Giuseppe I[3], Giuseppe fu altamente considerato e il matrimonio poteva avere luogo, l'unione sarebbe stato un modo per riconciliare i Borbone e i loro tradizionali rivali, gli Asburgo. Anche il suo vedovo primo cugino Monseigneur Delfino di Francia, era tenuto conto, così come suo figlio, Luigi di Francia, e un altro cugino, il legittimato Louis-Auguste de Bourbon, duca del Maine, figlio primogenito di Luigi XIV e Madame de Montespan. Quest'ultimo, con grande sollievo di Madame non si verificò in quanto il Duca del Maine sposò Mademoiselle de Charolais nel maggio del 1692.

Elisabetta Carlotta sposò infine il 13 ottobre 1698 presso il Castello di Fontainebleau Leopoldo, duca di Lorena[4], figlio di Carlo V, duca di Lorena, e dell'arciduchessa Eleonora Maria Giuseppina d'Austria.

Il matrimonio era una conseguenza del Trattato di Ryswick, una delle sue condizioni è che il Ducato di Lorena, che era stato per molti anni in possesso della Francia, venisse restituito a Leopoldo Giuseppe, figlio di Carlo V, duca di Lorena. Così, Elisabetta Carlotta non era che uno strumento per cementare il trattato di pace. Sua madre più tardi disse che sua figlia "è stato una vittima di guerra".

Duchessa di Lorena[modifica | modifica wikitesto]
Il matrimonio era visto come un partito brillante dalla Casa di Lorena, ma è stato considerato da alcuni come un rango non meritato di una petite-fille de France. Nonostante ciò, la Casa di Lorena ricevette una dote di 900.000 Livre. Così molte onorificenze suscitarono la gelosia degli altri membri della famiglia reale, e, prendendo il pretesto della morte di un figlio del duca di Maine[5], alcune principesse pretesero di partecipare alla cerimonia di matrimonio per procura in abito di lutto.

Dopo il matrimonio di Elisabetta Carlotta, la nipote Luisa Adelaide d'Orléans, nata il 13 agosto 1698, assunse lo stile di Mademoiselle de Chartres.

Con sorpresa di tutti, quella che era stata previsto essere un'unione infelice si rivelò essere un matrimonio d'amore e di felicità. Con la nascita dei suoi figli, Elisabetta Carlotta mostrò grande istinto materno e un carattere di natura assistenziale.

Il matrimonio produsse tredici figli, cinque dei quali sono sopravvissuti fino all'età adulta. Tre di loro morì entro una settimana nel maggio del 1711 a causa di un'epidemia di vaiolo scoppiata al Castello di Lunéville, la residenza di campagna del duca di Lorena.

Dopo dieci anni, però, il marito riversò le sue attenzioni verso Anne-Marguerite de Lignéville, princesse de Beauvau-Craon. Imbarazzata, Elisabetta Carlotta, su consiglio della madre, rimase in silenzio e continuò a vivere nel castello di Lunéville con il marito e la sua amante. Dopo che la liaison del marito finì, la coppia ebbe altri cinque figli, uno dei quali sarebbe diventato il padre della regina Maria Antonietta.

Nel giugno del 1701, suo padre morì dopo aver avuto un'accesa discussione con Luigi XIV a Versailles[6] sul duca di Chartres. Suo fratello divenne quindi il nuovo Duca di Orléans e capo della Casa d'Orléans. Sua madre fu lasciata in balia di Luigi XIV, che le proibì di recarsi all'estero [citazione necessaria]. Come risultato, Elisabetta Carlotta poteva far visita a sua madre quando andava a Versailles. Nonostante questo, Elisabetta Carlotta e la madre vide ancora l'un l'altro e si mantenevano in contatto tramite lettere. La loro corrispondenza fu tragicamente distrutta in un incendio al castello di Lunéville nel 1719.

Alla morte di Luigi XIV nel 1715, suo fratello maggiore, divenne il Reggente di Francia per il piccolo re Luigi XV di cinque anni. Nel 1718, durante una breve visita alla corte di Francia a Parigi, sua nipote, la duchessa vedova di Berry, le fece una splendida accoglienza in suo onore al Palais du Luxembourg che includeva 132 antipasti, 32 zuppe, 60 primi piatti, 130 entremets caldo, 60 entremets freddo, 72 ronds plats, 82 piccioni, 370 pernici e fagiani e 126 animelle. Il dessert consisteva di 100 cestini di frutta fresca, 94 cesti di frutta secca, 50 piatti di frutta glacés e 106 composte. L'evento fu considerato uno dei più lussuosi della stagione.[7]

Dopo aver lasciato la Francia, il marito ricevette il titolo di Altezza Reale, dato a principi stranieri alla corte di Francia, la Casa di Lorena era considerata un Prince étranger.

Luigi XV fu incoronato re di Francia nella Cattedrale di Reims, il 25 ottobre 1722. L'occasione fu l'unica occasione per Anna Carlotta, figlia minore di Elisabetta Carlotta, di conoscere la nonna che morì poche settimane dopo, l'8 dicembre; fratello di Elisabetta Carlotta morì un anno dopo la morte della loro madre, il 2 dicembre 1723.

Reggente di Lorena[modifica | modifica wikitesto]
Suo marito morì nel 1729, lasciando la moglie in qualità di Reggente di Lorena per il loro figlio, Francesco Stefano di Lorena. Dopo essere stato educato a Vienna, Francesco Stefano ritornò in Lorena nel 1737, ponendo fine mandato di sua madre come reggente.

Elisabetta Carlotta cercò di fidanzare la figlia minore Anna Carlotta al re Luigi XV, questo progetto fallì a causa degli intrighi del Duca di Borbone; Elisabetta Carlotta tentò poi di organizzare il matrimonio di Anna Carlotta con il suo primo cugino Luigi d'Orléans, duca di Orléans, che era rimasto da poco vedovo, Luigi d'Orléans rifiutò

Principessa di Commercy[modifica | modifica wikitesto]
Incapace di impedre al figlio di rinunciare al Ducato di Lorena in favore di Stanislao Leszczy#324;ski quando sposò Maria Teresa d'Austria, erede degli Asburgo, Elisabetta Carlotta si trasferì nello Château d'Haroué nella vicina Commercy, che per lei fu trasformato in un principato sovrano da godere durante i suoi anni di vedovanza.


Il Castello di Commercy dove morì nel 1744
Nel 1737, sua figlia Elisabetta Teresa sposò Carlo Emanuele III di Sardegna. Elisabetta Teresa, morì di parto nel 1741 dopo aver dato alla luce il nipote di Elisabetta Carlotta, Benedetto, duca di Chiablese.

Il 7 gennaio 1744, il figlio minore, Carlo Alessandro di Lorena contrasse un "matrimonio d'amore" con l'Arciduchessa Maria Anna d'Austria, che morì di parto il 16 dicembre 1744.

Elisabetta Carlotta morì per un ictus il 23 dicembre 1744, una settimana dopo la sua nuora e nipote, all'età di sessantotto anni. Fu l'ultima dei suoi fratelli a morire ed era sopravvissuta a dieci dei suoi tredici figli. Nove mesi dopo la sua morte, suo figlio Francesco Stefano divenne imperatore del Sacro Romano Imperatore.

Fu sepolta nella cappella funeraria dei duchi di Lorena, nella chiesa di Saint-François-des-Cordeliers a Nancy.

Eredità[modifica | modifica wikitesto]
Elisabetta Carlotta autorizzò la costruzione di un ospedale nella città di Bruyères.

Nel 1730, offrì alla chiesa di Mattaincourt il santuario di legno dorato per le reliquie di Pierre Fourier, l'ex parroco che era stato beatificato il 29 gennaio 1730. La moderna basilique Saint-Pierre-Fournier è stata costruita nel 1853 sul sito della ex chiesa.

Nel 1696, l'autore francese Charles Perrault dedicò Les Contes de ma mère l'Oye, ("I racconti di Mamma Oca") ad Elisabetta Carlotta, che allora aveva diciannove anni.

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china46
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CAlisto Tanzi (Collecchio, 17 novembre 1938) è un imprenditore italiano

Fu proprietario di numerose società, tra cui Parmalat da lui fondata nel 1961, e del Parma A.C. (divenuto Parma Football Club dopo il crac Parmalat).

Venne arrestato nel 2003 nell'ambito delle inchieste sul crac Parmalat. Dagli atti dei processi in corso appare come Calisto Tanzi fosse riuscito a creare un sistema perverso dal quale per anni hanno tratto la propria convenienza politici, banche, giornali, ma non i piccoli investitori, sui quali si sono invece riversati gli enormi costi di un'esposizione debitoria accumulatasi negli anni senza essere frenata da nessuno dei soggetti istituzionalmente deputati a vigilare sulla solidità patrimoniale della Parmalat (Consob, Banca d'Italia, società di rating, società di revisione.....eccc...

ZI

buona sera
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ZIad JAziri (Tunisi, 12 luglio 1978) è un ex calciatore tunisino, di ruolo attaccante.

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JAmie Oliver

Jamie Oliver nasce il 27 maggio del 1975 a Clavering, nell'Essex, in Inghilterra. Cresciuto nel pub gestito dai genitori, Jamie manifesta alcuni problemi a scuola, dovuti soprattutto alla sua dislessia; iscrittosi al Westminster Catering College, dopo aver cominciato la propria carriera ai fornelli nel ristorante londinese di Antonio Carlucci inizia a nutrire una profonda ammirazione per la cucina italiana.

Notato dalla Bbc nel 1999, viene scelto per condurre la trasmissione "The Naked Chef", cui fa seguito un libro di cucina campione di vendite nel Regno Unito. Oliver diventa in breve tempo un personaggio popolare in Gran Bretagna, al punto da essere scelto per cucinare per Tony Blair, allora Primo Ministro inglese.

Proprietario di una catena di ventinove ristoranti chiamata "Jamie's Italian", con locali presenti anche a Sidney e Dubai, nel 2005 è il protagonista di "Jamie's Great Italian Escape", trasmissione in sei episodi dedicata alla cucina italiana (che nel 2011 verrà proposta anche nel nostro Paese su Cielo).

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La sua fama e la sua autorevolezza lo inducono a diventare un opinion leader, che convince numerose mense britanniche a rimuovere dai propri menù il cosiddetto junk food, il cibo spazzatura (secondo l'equivalenza junk food = junk kids). Parte del merito va anche alla trasmissione "School Dinners", attraverso la quale egli contesta la qualità del cibo rivolgendosi direttamente al governo laburista.

Creatore, tra l'altro, di una linea di pentole Tefal, e diventato nel frattempo una star multi-milionaria (e parliamo di sterline), Oliver in patria è famoso anche per le sue doti di musicista.

Padre di due figlie, Daisy Boo e Poppy Honey, Jamie Oliver ha aperto tra l'altro il "Fifteen charity restaurant" ad Amsterdam, dove accoglie quindici ragazzi colpiti da esperienze di vita negative, desiderosi di trovare un riscatto dietro ai fornelli.

Membro dell'Ordine dell'impero Britannico dal 2003, Oliver ha scritto numerosi libri: "Something for the Weekend", "The Naked Chef, "The Return of the Naked Chef", "Happy Days with the Naked Chef", "The Naked Chef Takes Off", "Jamie's Kitchen", "Jamie's Dinners", "Jamie's Italy", "Cook With Jamie: My Guide to Making You a Better Cook", "Jamie's Little Book of Big Treats", "Jamie at Home: Cook Your Way to the Good Life", "Jamie's Ministry of Food: Anyone Can Learn to Cook in 24 Hours", "Jamie's Red Nose Recipes", "Jamie's America", "Jamie Oliver, Jamie does..." e "Jamie's 30-minute Meals".




PA




buona domenica

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PAmela Susan CoursON (Weed, 22 dicembre 1946 – Los Angeles, 25 aprile 1974) è stata la compagna di vita più significativa del leader dei Doors Jim Morrison, anche se i due non contrassero mai matrimonio. Fu una dei due testimoni oculari della morte di Morrison (l'altro fu il medico legale Max Vasille), avvenuta improvvisamente a Parigi il 3 luglio 1971. Nominata erede del patrimonio del cantante, morì tre anni dopo il compagno a causa di un'overdose di eroina e fu sepolta con il nome di Pamela Susan Morrison.
Nel film del 1991 The Doors, diretto da Oliver Stone, è interpretata da Meg Ryan. In merito a questa interpretazione Patricia Butler (che conobbe i Doors e frequentò Jim e Pamela) ebbe parole dure: Pamela sarebbe stata dipinta come una donna ingenua e senza carattere, totalmente alla mercé di Jim e della popolarità dei Doors, quando in realtà la Courson si sarebbe sempre distinta per il suo temperamento forte.


buona notte
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ONyekachi OKonkwo detto Tico (Aba, 13 maggio 1982) è un calciatore nigeriano, centrocampista dello Zurigo.

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Inserito il - 25/05/2015 : 11:33:29  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
OK So-ri

Il vero nome dell'attrice sud coreana Ok So-ri è Ok Bo-gyeong.

Nata il giorno 23 dicembre 1968, è conosciuta in tutto il mondo non tanto per la sua carriera cinematografica, quanto per essere stata accusata nel 2008 di adulterio.

La notizia ha fatto scalpore in quanto il codice penale della Corea del Sud considera il tradimento coniugale un reato.


Sposata dal 1996 con Park Chul, volto noto della tv coreana, che Ok aveva conosciuto sul set di una soap opera, questi accusava Ok di avere una relazione con due uomini, uno chef italiano e un amico di famiglia. L'attrice avrebbe poi ammesso la seconda.

Con coraggio ha messo in gioco la propria immagine e la propria carriera, battendosi per difendersi, ma il tribunale di Goyang, vicino Seul, alla fine ha condannato Ok So-ri a otto mesi di carcere.




CR


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dany61
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CRistóvão Borges dos SAntos, detto Cristóvão (Salvador, 9 giugno 1959), è un allenatore di calcio ed ex calciatore brasiliano, di ruolo attaccante.

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Inserito il - 25/05/2015 : 21:22:59  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SAndrine Bonnaire (Clermont-Ferrand, 31 maggio 1967) è un'attrice e regista francese.Settima di undici figli, il padre era un operaio e la madre una testimone di Geova, approda al cinema per circostanze fortuite. Fa infatti, quindicenne, una piccola apparizione nel film Il tempo delle mele 2 (1982) grazie al fatto che del casting delle comparse si occupa il padre di una sua compagna di scuola. In seguito, accompagnando sua sorella ad un provino, conosce il regista Maurice Pialat che la sceglie come protagonista per un film che non verrà poi realizzato. Pialat però non la dimentica e la chiama per Ai nostri amori, un film che le frutta un Premio César come miglior attrice emergente. Il film le procura grande notorietà in patria, ma è solo l'inizio di una brillante carriera.
Nel 1986 vince un altro César per il film Senza tetto né legge di Agnès Varda, leone d'oro al Festival di Venezia. L'anno dopo lavora ancora con Pialat nella pellicola Sotto il sole di Satana, con Gérard Depardieu, Palma d'oro al Festival di Cannes, ma il pubblico fischia il regista durante la premiazione.
Nel 1990 viene scelta da Francesca Archibugi per il film Verso sera. L'anno dopo è protagonista di Sotto il cielo di Parigi il primo e ultimo film di Michel Béna, morto di AIDS prima dell'uscita della pellicola. Nel film Sandrine è coinvolta in un triangolo amoroso tra lei, il suo compagno di stanza omosessuale e un tizio conosciuto in piscina.
Nel 1992, sul set del film La peste di Luis Puenzo, tratto dall'omonimo romanzo di Albert Camus, Sandrine Bonnaire conosce l'attore William Hurt che diventerà suo compagno e padre della figlia Jeanne.
Per Claude Chabrol gira due film: Il colore della menzogna (1998) e Il buio nella mente (1995) con il quale vince il premio di migliore attrice al Festival di Venezia, ex aequo con Isabelle Huppert, coprotagonista della pellicola. In questo film fa la parte di una fredda domestica analfabeta, apparentemente priva di emozioni, che si avvicina a una postina povera con il vizio di aprire la posta dei suoi datori di lavoro.
Nel 2002 lavora con Brian De Palma nel suo Femme fatale.
Nel 2003 si sposa con lo sceneggiatore Guillaume Laurant.



RE
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dany61
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REnata MAuro, nome d'arte di Renata Maraolo (Milano, 17 maggio 1934 – Biella, 28 marzo 2009), è stata una conduttrice televisiva, attrice, cantante e soubrette italiana, attiva soprattutto fra gli anni cinquanta e sessanta.

Scelse come pseudonimo il cognome Mauro per esigenze di spettacolo e fra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni sessanta ha interpretato alcuni film per il cinema e varietà per la televisione.

Ricordata per essere stata colei che annunciò assieme a Mike Bongiorno al pubblico del Festival di Sanremo del 1967 la notizia della morte di Luigi Tenco, come presentatrice della RAI - Radiotelevisione italiana ha presentato, oltre al Festival di Sanremo, l'Eurovision Song Contest 1965, tenuto per la prima volta in Italia, da Napoli. Dal 1967 al 1970 presentò anche Giochi senza frontiere con Enzo Tortora e Giulio Marchetti.

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MArcello Valentino

Marcello Valentino, chef palermitano, estroverso e brillante, classe 1969, diplomato, amante della musica Jazz e della pesca sportiva è uno chef innamorato della sua terra: la Sicilia. Sin da piccolo è stato affascinato dai fornelli, grazie all'antica trattoria gestita dagli zii dove trascorreva la maggior parte del suo tempo. Racconta Marcello: «...tutte le volte che entravo in quella piccola cucina era come se si avverasse un sogno...provavo una gande emozione...tutti quei piccoli gesti, i movimenti per le preparazioni mi affascinavano così tanto che un giorno arrivai al punto di dire a me stesso: Marcello questo è il tuo mestiere». Già negli anni 80' frequenta alcune trattorie come apprendista cuoco per poi diventare aiuto cuoco a Trapani. In quel periodo a Mazara del Vallo conosce Samir e Karim, due ristoratori tunisini che gli danno modo di imparare tanto della cucina tunisina. Marcello partecipa attivamente alla realizzazione di diversi piatti tipici: "Couscous, Tajine, Brik e Makroud". Grazie a Benito Terzo esperto ristoratore e proprietario del "Royal Garden" di viale Strasburgo continua a formare le proprie basi professionali, tecniche e umane, rimanendo in quella cucina per ben 6 anni. Finita quell'esperienza Marcello comincia a viaggiare alla scoperta di usanze e tradizioni legate al Mediterraneo. Conosce anche Emile Bernard, un giovane cuoco a suo tempo allievo del maestro Roger Verge, da cui Marcello impara nuove metodiche e importanti tecniche di alta cucina come le cotture a bassa temperatura e sottovuoto. Durante il suo lungo percorso, per imparare tanto ancora da questo mestiere, Marcello decide anche di proporsi gratuitamente ad alcuni ristoranti della sua città. Dopo tanti sacrifici finalmente la prima significativa esperienza come executive chef, esattamente a Roma, presso il ristorante siciliano "Conca d'Oro (gestione Di Lorenzo), dell'omonima associazione culturale. Aggiunto questa esperienza Marcello ritorna in Sicilia, e dopo un periodo di riflessione inizia l'avventura come personal chef, ma cura anche i menù di nuovi ristoranti che gli danno modo di esprimere la sua filosofia in cucina; piatti leggeri e innovativi, che rispettano comunque la tradizione della sua terra. Dal 2006 Marcello è un executive chef itinerante, porta in giro per l'Europa la sua cucina proponendo i banqueting direttamente nelle location scelte dai clienti. Inoltre, è consulente della ristorazione e docente di importanti scuole di cucina, dove tiene corsi di formazione a tutti i livelli. Presso alcuni prestigiosi ristoranti, sempre come executive chef, ha collezionato negli anni decine di eventi dedicati ai suoi piatti, in coppia con illustri colleghi, anche stellati. Da qualche anno sono frequenti le sue apparizioni televisive a livello nazionale...tra queste spiccano alcune partecipazioni alla trasmissione della Rai TV "Geo & Geo", condotta da Sveva Sagramola, dove lo chef Marcello Valentino ha presentato i suoi piatti. Il 2014, come già programmato da tempo, sarà l'anno dell'apertura di un ristorante dove proporrà la sua cucina. Ancora qualche mese e questo ennesimo progetto diventerà realtà...




FR


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FRank CRudele (Bari, 27 ottobre 1954) è un attore italiano.
Nato a Bari da una famiglia di origini canadesi, è attore di cinema, teatro e fiction. Ha recitato in vari lavori televisivi, tra cui Un medico in famiglia, Ho sposato un calciatore, Gente di mare e Gente di mare 2.

Ha lavorato in lingua inglese, francese e spagnola.

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CReedence Clearwater RevivAL

I Creedence Clearwater Revival sono stati un gruppo rock statunitense, attivo dal 1967 al 1972. La band era composta dal cantante, chitarrista e principale compositore John Fogerty, dal fratello chitarrista ritmico Tom Fogerty, dal bassista Stu Cook e dal batterista Doug Clifford. Il loro stile musicale era influenzato dal country, dal blues e dal rock 'n roll e veniva definito swamp rock anche se per l'iconografia del sud presente nei loro testi vengono spesso inquadrati nel sottogenere southern rock.

La band ha venduto 26 milioni di album negli Stati Uniti ed è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1993, sono stati classificati alla posizione numero 82 su Rolling Stone nella top 100 dei più grandi artisti di tutti i tempi.



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dany61
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ALfio VAndi (Santarcangelo di Romagna, 7 dicembre 1955) è un dirigente sportivo ed ex ciclista su strada italiano con caratteristiche di passista-scalatore. Professionista dal 1976 al 1988, fu il primo corridore ad aggiudicarsi la classifica giovani al Giro d'Italia.

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Enza
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VAn Morrison

George Ivan "Van" Morrison (Belfast, 31 agosto 1945) è un cantante, polistrumentista e paroliere proveniente dall'Irlanda del Nord; suona diversi strumenti tra i quali chitarra, armonica a bocca, tastiere, sassofono e occasionalmente anche la batteria.

Dopo gli esordi blues rock con i Them, Morrison intraprese una carriera solista in bilico tra la passione giovanile per la musica nera, una forte vena sperimentale (che lo ha portato a sconfinare spesso in territori jazz) e uno stretto legame con la musica tradizionale della sua terra d'origine. A rendere unico il suo stile contribuiscono la sua caratteristica vocalità e una intensa poetica che abbraccia musica e parole in modo altamente espressivo.

La rivista Rolling Stone lo classifica quarantaduesimo nella sua lista dei cento migliori artisti di sempre nonché ventiquattresimo in quella dei cento migliori cantanti. Le sue esibizioni dal vivo, al suo meglio, sono state definite come mistiche e trascendenti.

Inoltre due suoi album, Astral Weeks e Moondance, compaiono nella lista dei 500 migliori album di sempre, ancora secondo Rolling Stone.




LE

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

VAn Morrison

George Ivan "Van" Morrison (Belfast, 31 agosto 1945) è un cantante, polistrumentista e paroliere proveniente dall'Irlanda del Nord; suona diversi strumenti tra i quali chitarra, armonica a bocca, tastiere, sassofono e occasionalmente anche la batteria.

Dopo gli esordi blues rock con i Them, Morrison intraprese una carriera solista in bilico tra la passione giovanile per la musica nera, una forte vena sperimentale (che lo ha portato a sconfinare spesso in territori jazz) e uno stretto legame con la musica tradizionale della sua terra d'origine. A rendere unico il suo stile contribuiscono la sua caratteristica vocalità e una intensa poetica che abbraccia musica e parole in modo altamente espressivo.

La rivista Rolling Stone lo classifica quarantaduesimo nella sua lista dei cento migliori artisti di sempre nonché ventiquattresimo in quella dei cento migliori cantanti. Le sue esibizioni dal vivo, al suo meglio, sono state definite come mistiche e trascendenti.

Inoltre due suoi album, Astral Weeks e Moondance, compaiono nella lista dei 500 migliori album di sempre, ancora secondo Rolling Stone.




LE






Dina & Dario
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Enza
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VAlli BernarDO

Bernardo Valli (Parma, 15 ottobre 1930) è un giornalista e scrittore italiano.

Nasce a Parma in una famiglia benestante: il padre è medico.[1]

Va via di casa molto giovane: nel 1949, a diciannove anni, si arruola nella Legione straniera francese. Nel 1954 assiste, nella base di Sidi Bel Abbes, alla parata dei reduci dalla sconfitta di Dien Bien Phu. Quell'anno decide di lasciare la Legione.[1]

Si trasferisce a Milano, dove fa il praticantato da giornalista presso il quotidiano «L'Italia»[1]; nel 1956 è al neonato «Giorno», dove si occupa di cronaca nera. Dopo solo un anno passa dalla cronaca alla politica internazionale: parte per il Venezuela per descrivere la sollevazione generale che porta il presidente Marcos Pérez Jiménez a lasciare il Paese. Successivamente è testimone della rivoluzione algerina. Negli anni sessanta è presente a Cuba e racconta la Guerra dei Sei giorni (1967).

Nel 1971 si trasferisce al «Corriere della Sera», come inviato in Vietnam, India, Cina e Cambogia. Rimane complessivamente sette anni in Asia.[1] Nel 1975 rientra in Europa, come corrispondente da Parigi. Nel 1979 racconta la rivoluzione Khomeinista in Iran.

Diventa poi redattore capo della sede francese della «Repubblica».



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dany61
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DOrina Böczög#337; (Orosháza, 15 febbraio 1992) è una ginnasta ungherese; ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012 e detiene 5 titoli nazionali ungheresi individuali, oltre a varie medaglie di specialità.
PA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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PAuley Perrette

Pauley Perrette (New Orleans, 27 marzo 1969) è un'attrice e cantante statunitense.

La Perrette è cresciuta in diverse città, spostandosi con frequenza a causa del lavoro del padre. Si è laureata con lode al college, conseguendo un master in criminologia; ha poi studiato sociologia e psicologia. È appassionata di scienze forensi.[senza fonte]

È stata sposata per tre anni col cantante e attore canadese Coyote Shivers, da cui ha divorziato nel 2004; convive a Los Angeles con il compagno Thomas Arklie. È una sostenitrice di diverse organizzazioni di beneficenza, inclusa la salvaguardia degli animali, l'American Red Cross e i diritti civili degli omosessuali.

La sua principale occupazione è quella di attrice, ottenendo notorietà dal 2003 con l'interpretazione dell'analista forense Abby Sciuto nella serie televisiva NCIS - Unità anticrimine; aveva in precedenza ricoperto diversi ruoli in film e serie TV. Nel 1994 ha preso parte al videoclip Secret di Madonna e successivamente al video The Unnamed Feeling dei Metallica[senza fonte]. Al cinema, ha recitato nelle pellicole The Ring e Ash Tuesday, mentre sul piccolo schermo, tra gli altri, ha partecipato con un piccolo ruolo alla prima stagione della serie TV 24.

Al di fuori della carriera di attrice, ha inciso un album e possiede una propria etichetta discografica, la GO Records. Sempre in campo musicale, è stata bandleader nel girl group Lo-Ball, attivo a Los Angeles; canta e compone per la band americana Stop Making Friends.[senza fonte] È inoltre scrittrice (compone poesie) e fotografa, e possiede (con altri soci) una pasticceria, Donna Bell's Bake Shop, a Manhattan.




JO

buona giornata

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dany61
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JOshua Eagle (Toowoomba, 10 maggio 1973) è un ex tennista australiano. Ottenne il suo best ranking in singolare il 28 febbraio 1994 con la 219ª posizione; mentre nel doppio divenne, il 23 aprile 2001, l'11° del ranking ATP.

In doppio, in carriera, ha vinto cinque tornei del circuito ATP e sette tornei del circuito challenger. Ha raggiunto, inoltre, diciannove volte la finale di un torneo ATP tra cui i Master Series di Toronto nel 2000 e di Monte Carlo nel 2001 sempre in coppia con il connazionale Andrew Florent.

È sposato con la ex tennista austriaca Barbara Schett; in coppia con la moglie ha raggiunto nel 2001 la finale del doppio misto dell'Australian Open venendo però sconfitto dal sudafricano Ellis Ferreira e dalla statunitense Corina Morariu con il punteggio di 6-1, 6-3.

Nel 1991 in coppia con il connazionale Grant Doyle ha conquistato l'Australian Open junior.

JE

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JEffrey Jones

Jeffrey Duncan Jones (Buffalo, 28 settembre 1946) è un attore statunitense, noto soprattutto per la sua interpretazione dell'Imperatore Giuseppe II nel film vincitore del premio Oscar 1985 Amadeus di Miloš Forman, e per il suo sodalizio con il regista Tim Burton, per il quale ha interpretato tre pellicole.

È figlio di Ruth Shooley, una storica dell'arte che lo ha spinto ad intraprendere la strada della recitazione mentre il padre, Douglas Bennett Jones, morì quando era ancora un bambino[1][2]. Nel 1969 Jones andò a Londra per studiare presso la London Academy of Music and Dramatic Art, dopodiché ha lavorato per tre anni per la compagnia dello Stratford Theatre a Stratford in Ontario.

Ha iniziato ad interpretare piccole parti per il cinema e per la televisione verso la fine degli anni settanta. Un ruolo da non protagonista nel film del 1983 Soldi facili di James Signorelli e la partecipazione a un episodio della serie TV Mai dire sì lo aiutarono ad avere la parte dell'Imperatore Giuseppe II in Amadeus di Miloš Forman, sostituendo Ian Richardson che era stato in precedenza scelto per il ruolo; per l'interpretazione ottenne la candidatura al Golden Globe per il miglior attore non protagonista. È diventato in seguito molto popolare per il ruolo del preside Edward R. Rooney nel film Una pazza giornata di vacanza del 1986: Rooney, pieno di sé e ossessionato dall'idea di riportare all'ordine lo studente scansafatiche Ferris Bueller, protagonista del film, diventò per un periodo negli Stati Uniti una specie di simbolo delle persone arroganti, odiose e autoritarie a sproposito.

È stato uno degli attori preferiti da Tim Burton, per il quale è apparso in Beetlejuice - Spiritello porcello, Ed Wood e Il mistero di Sleepy Hollow. Ha partecipato inoltre ad altri film di successo come Hanoi Hilton, Caccia a Ottobre Rosso, Howard e il destino del mondo, L'avvocato del diavolo, Stuart Little - Un topolino in gamba e L'insaziabile.

Tra il 2004 e il 2006 ha preso parte a 35 episodi del telefilm western Deedwood per la rete televisiva HBO.




CL

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china46
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CLaude FRançois (Ismaïlia, 1º febbraio 1939 – Parigi, 11 marzo 1978) è stato un cantautore e musicista egiziano naturalizzato francese, con madre di origine italiana (era nativa della Calabria) e padre francese.
Bandleader eclettico, è ricordato per la sua voce melodiosa e per essere stato autore di Comme d'habitude, la canzone originale da cui è stata derivata la canzone My Way, divenuta un successo internazionale nelle interpretazioni di Frank Sinatra ed Elvis Presley.
Fra le sue canzoni più conosciute di repertorio pop e disco figurano anche Je viens dîner ce soir, Chanson populaire, Le lundi au soleil, Je vais à Rio, Belinda, Magnolias for ever e Cette année là, riferita all'anno del suo debutto, il 1962.
L'11 marzo 2000, in occasione del ventiduesimo anniversario della sua morte, una piazza di Parigi è stata intitolata al suo nome. In Place Claude-François sorge il palazzo in cuì morì in tragiche (e mai del tutto chiarite) circostanze, all'età di trentanove anni.
Autore di celebri canzoni, alcune delle quali riadattate come cover (fra le altre Le Téléphone Pleure, che Domenico Modugno tradurrà in italiano come Piange il telefono) è considerato dai suoi connazionali - per i quali era semplicemente Cloclo - una sorta di bene nazionale.
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dany61
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FRanca SCiutto (Genova, 14 gennaio 1939) è un'attrice italiana che è stata attiva negli anni sessanta e settanta
Fra il 1968 ed il 1974 è stata interprete di una trentina di film, comprendenti diversi b-movie di genere musicarello, poliziottesco e in stile commedia all'italiana.

Fra gli altri titoli si ricordano: Il sasso in bocca, di Giuseppe Ferrara e con Carlo Delle Piane, Senza sapere niente di lei, di Luigi Comencini e con Philippe Leroy, Il prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue, di Luciano Salce e con Alberto Sordi, e Il prode Anselmo e il suo scudiero, di Bruno Corbucci e con Enrico Montesano.

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SCott RIdley

Tutto si può dire di Ridley Scott ma una cosa è certa: come regista ha conosciuto i suoi alti e bassi e, accanto ad opere di pregio è incappato in vere e proprie cadute di stile. Ma solo per aver girato un capolavoro insieme metaforico e visionario, fantascientifico ma anche terribilmente horror come "Alien", il regista passerà alla storia del cinema.

Ha piazzato nell'immaginario visivo umano anche un'altra perla, e alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del cupo e ormai mitico "Blade runner".


Regista e produttore, il capace e inflessibile Ridley Scott (si dice che abbia un carattere particolarmente tosto) è nato il 30 novembre 1937 a Northumberland, in Inghilterra. La sua carriera è molto articolata e ha potuto esprimersi in più settori.

Dopo aver studiato al West Hartpool College of Art e al London's Royal College of Art, all'inizio degli anni '60 comincia a lavorare come scenografo alla British Broadcasting Company.

In seguito, dirige alcuni show dell'emittente inglese, come il serial poliziesco "Z Cars".

Abbandonata la Bbc, dà credito al suo spirito indipendente e si rimette in gioco come freelance. Apre una sua casa di produzione, con tutti i rischi (soprattutto economici) del caso.

Per mantenersi a galla, il lavoro di quegli anni è forsennato. Realizza centinaia di spot pubblicitari e la mano è già quella di un maestro. Molte di quelle sue iniziali produzioni conquistano infatti premi e riconoscimenti. Nel 1977 debutta come regista cinematografico a tutti gli effetti con il film "I duellanti", interpretato da Keith Carradine e Harvey Keitel.

Il risultato avrebbe incoraggiato anche il più indeciso dei principianti, dato che vince il premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes, ma Scott non è certo il tipo da aver bisogno di consensi esterni.

Il film successivo, è ancora più ambizioso. Si tratta del già citato "Alien" (1979), rivoluzionario esempio di cinema di fantascienza. Il personaggio principale è la dura cosmonauta Ripley, interpretata da una convincente Sigourney Weaver. L'alieno è una sorta di creatura biomeccanica che viene disegnato da quel vero e proprio re degli incubi che risponde al nome di H.R. Giger.

Tre anni dopo con "Blade runner", liberamente tratto dal romanzo "Il cacciatore di Androidi" di Philip K. Dick, il regista propone una tenebrosa visione del futuro, poco attenuata dal finale consolatorio imposto allora dalla produzione ma di recente fortunatamente ripristinato; con il suo protagonista Rich Deckard il film contribuisce a rendere sempre più mitico il suo interprete Harrison Ford, già nell'olimpo di Hollywood per la sua presenza nei film di Indiana Jones (Steven Spielberg) e Star Wars (George Lucas).

Gli altri film realizzati negli anni '80, "Legend" (1985, con Tom Cruise), "Chi protegge il testimone" (1987) e "Black Rain - Pioggia sporca" (1989), sono certamente meno originali dei primi, ma nel 1991 "Thelma & Louise" è uno straordinario successo commerciale: ottiene sei nomination dell'Academy Award.

Dopo il clamoroso flop di "1492 - La scoperta del paradiso" (1992), Scott realizza opere che non raccolgono più i consensi di un tempo: "Albatros - Oltre la tempesta" (1996) e "Soldato Jane" (1997), un inquietante esaltazione della vita militare che vede sullo schermo un'irriconoscibile Demi Moore, tutta muscoli e capelli corti.

Il pubblico sembra insomma aver un po' abbandonato il regista inglese ma nel 2000, torna al successo con "Il Gladiatore" (interpretato dal neodivo Russell Crowe), vincitore di cinque Oscar, tra cui quello per il miglior film.

Subito dopo realizza "Hannibal", il seguito de "Il silenzio degli innocenti", prova controversa e oggetto di infinite discussioni tra fan e critici (c'è chi lo denigra e chi invece lo stima grande film).

A questo è seguito il meno fortunato "Black hawk down" (storia della sanguinosa battaglia combattuta dai militari Usa a Mogadiscio nel 1993), che rappresenta il tipico prodotto della discontinuità del regista.

Tra le ultime fatiche di Ridley Scott vi sono il divertente "Il genio della truffa", "Le Crociate" (Kingdom of Heaven, 2005, con Orlando Bloom) e "American Gangster" (2007) film che narra la storia del boss Frank Lucas.







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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

SCott RIdley

Tutto si può dire di Ridley Scott ma una cosa è certa: come regista ha conosciuto i suoi alti e bassi e, accanto ad opere di pregio è incappato in vere e proprie cadute di stile. Ma solo per aver girato un capolavoro insieme metaforico e visionario, fantascientifico ma anche terribilmente horror come "Alien", il regista passerà alla storia del cinema.

Ha piazzato nell'immaginario visivo umano anche un'altra perla, e alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del cupo e ormai mitico "Blade runner".


Regista e produttore, il capace e inflessibile Ridley Scott (si dice che abbia un carattere particolarmente tosto) è nato il 30 novembre 1937 a Northumberland, in Inghilterra. La sua carriera è molto articolata e ha potuto esprimersi in più settori.

Dopo aver studiato al West Hartpool College of Art e al London's Royal College of Art, all'inizio degli anni '60 comincia a lavorare come scenografo alla British Broadcasting Company.

In seguito, dirige alcuni show dell'emittente inglese, come il serial poliziesco "Z Cars".

Abbandonata la Bbc, dà credito al suo spirito indipendente e si rimette in gioco come freelance. Apre una sua casa di produzione, con tutti i rischi (soprattutto economici) del caso.

Per mantenersi a galla, il lavoro di quegli anni è forsennato. Realizza centinaia di spot pubblicitari e la mano è già quella di un maestro. Molte di quelle sue iniziali produzioni conquistano infatti premi e riconoscimenti. Nel 1977 debutta come regista cinematografico a tutti gli effetti con il film "I duellanti", interpretato da Keith Carradine e Harvey Keitel.

Il risultato avrebbe incoraggiato anche il più indeciso dei principianti, dato che vince il premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes, ma Scott non è certo il tipo da aver bisogno di consensi esterni.

Il film successivo, è ancora più ambizioso. Si tratta del già citato "Alien" (1979), rivoluzionario esempio di cinema di fantascienza. Il personaggio principale è la dura cosmonauta Ripley, interpretata da una convincente Sigourney Weaver. L'alieno è una sorta di creatura biomeccanica che viene disegnato da quel vero e proprio re degli incubi che risponde al nome di H.R. Giger.

Tre anni dopo con "Blade runner", liberamente tratto dal romanzo "Il cacciatore di Androidi" di Philip K. Dick, il regista propone una tenebrosa visione del futuro, poco attenuata dal finale consolatorio imposto allora dalla produzione ma di recente fortunatamente ripristinato; con il suo protagonista Rich Deckard il film contribuisce a rendere sempre più mitico il suo interprete Harrison Ford, già nell'olimpo di Hollywood per la sua presenza nei film di Indiana Jones (Steven Spielberg) e Star Wars (George Lucas).

Gli altri film realizzati negli anni '80, "Legend" (1985, con Tom Cruise), "Chi protegge il testimone" (1987) e "Black Rain - Pioggia sporca" (1989), sono certamente meno originali dei primi, ma nel 1991 "Thelma & Louise" è uno straordinario successo commerciale: ottiene sei nomination dell'Academy Award.

Dopo il clamoroso flop di "1492 - La scoperta del paradiso" (1992), Scott realizza opere che non raccolgono più i consensi di un tempo: "Albatros - Oltre la tempesta" (1996) e "Soldato Jane" (1997), un inquietante esaltazione della vita militare che vede sullo schermo un'irriconoscibile Demi Moore, tutta muscoli e capelli corti.

Il pubblico sembra insomma aver un po' abbandonato il regista inglese ma nel 2000, torna al successo con "Il Gladiatore" (interpretato dal neodivo Russell Crowe), vincitore di cinque Oscar, tra cui quello per il miglior film.

Subito dopo realizza "Hannibal", il seguito de "Il silenzio degli innocenti", prova controversa e oggetto di infinite discussioni tra fan e critici (c'è chi lo denigra e chi invece lo stima grande film).

A questo è seguito il meno fortunato "Black hawk down" (storia della sanguinosa battaglia combattuta dai militari Usa a Mogadiscio nel 1993), che rappresenta il tipico prodotto della discontinuità del regista.

Tra le ultime fatiche di Ridley Scott vi sono il divertente "Il genio della truffa", "Le Crociate" (Kingdom of Heaven, 2005, con Orlando Bloom) e "American Gangster" (2007) film che narra la storia del boss Frank Lucas.












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Dina & Dario
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SCheider ROy

Roy Richard Scheider (Orange, 10 novembre 1932 – Little Rock, 10 febbraio 2008) è stato un attore statunitense. Ha partecipato a molti film di notevole importanza tra gli anni settanta e ottanta.

Nato a Orange, nel New Jersey, il 10 novembre 1932, Roy Scheider era figlio di Roy Bernhard Scheider, un meccanico statunitense di origini tedesche e di religione protestante, e di Anna Crosson, una casalinga statunitense di origini irlandesi e di religione cattolica.

Tra le opere cinematografiche a cui ha partecipato vi sono Il braccio violento della legge come collega-spalla di Gene Hackman, All that Jazz (film simile nell'impostazione a Otto e mezzo, ma concepito come musical), di Bob Fosse, per il quale è stato candidato all'Oscar come miglior attore protagonista, Tuono blu in cui interpreta un pilota di elicottero da combattimento coinvolto in giochi di potere vertenti sul controllo dell'informazione (il film paventava il rischio dell'uso della tecnologia per il controllo delle persone sgradite al potere). Si tratta di un tema diverso rispetto ai precedenti, in cui l'elemento tecnologico e spettacolare diventa preponderante a differenza della maggior parte dei film degli anni settanta.

Determinante per l'entrata nell'olimpo dei miti di Hollywood la sua presenza nel cast del film Lo squalo (Jaws) di Steven Spielberg, in cui recita nel ruolo dello sceriffo di Amity Bay, tranquilla cittadina costiera statunitense, minacciata da un enorme squalo bianco col quale egli sosterrà una cruenta sfida che lo vedrà vincitore, seppur dopo la morte di numerose persone. L'attore fu presente anche ne Lo squalo 2, secondo episodio della serie cinematografica. Interpretò inoltre la parte del fratello di Dustin Hoffman ne Il maratoneta.

Negli ultimi anni aveva interpretato un piccolo ruolo nell'action-movie The Punisher con Thomas Jane. Di rilievo anche la parte del protagonista in 2010 - L'anno del contatto.

È deceduto all'ospedale di Little Rock, in Arkansas, all'età di 75 anni, per un mieloma multiplo che lo aveva colpito da circa due anni.




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dany61
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ROland BArthes (Cherbourg, 12 novembre 1915 – Parigi, 26 marzo 1980) è stato un saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese, fra i maggiori esponenti della nuova critica francese di orientamento strutturalista.
Figlio di Louis Barthes (1883-1916), sottotenente di vascello e Henriette Binger (1893-1978), Roland Gérard Barthes[1] nasce al n. 107 di rue de la Bucaille a Cherbourg, in Bassa Normandia (Francia). Il 26 ottobre 1916 al largo del Cap Gris-Nez il padre muore in una battaglia navale sul pattugliatore che comandava nel Mare del Nord e per questo nel 1925 viene decorato alla memoria con la Legion d'onore. La madre si trasferisce a Bayonne, dove abitano la suocera e la cognata Alice (professoressa di pianoforte). Qui Roland trascorre la sua infanzia frequentando la scuola materna e le elementari.

Nel 1924 con la madre si sistema a Parigi, dapprima in rue Jacob, poi in rue Bonaparte, rue Mazarine, rue Jacques-Callot e infine in rue de Seine (tutte nel VI arrondissement di Parigi). Roland frequenta la scuola media all'École Montaigne fino al 1930, trascorrendo le vacanze scolastiche a Bayonne presso la casa dei nonni. Intanto, nel 1927 la madre, che ha una relazione con André Salzedo, ceramista di Saint-Martin-de-Hinx, partorisce un secondo figlio, Michel, riconosciuto dal padre che, per conto suo, è sposato e non vivrà mai con la madre del piccolo. La nonna di Roland, madre di Henriette, ora diventata Noémie Révelin, non accetta questa situazione, anche perché nel frattempo ha divorziato, si è risposata con un professore e abita una casa di lusso in place du Panthéon. Per questo Roland non legherà mai molto con la famiglia materna e al contempo porterà un grande affetto verso la madre, che sente di dover proteggere.

Dal 1930 al 1934 intanto Roland frequenta il liceo Louis-le-Grand a indirizzo filosofico e consegue la licenza con ottimi voti. In questo periodo legge Mallarmé, Valéry, Jaurès, ma soprattutto scopre uno dei suoi autori di riferimento, Marcel Proust, la cui lettura lo accompagnerà per tutta la vita. Inoltre, si comincia ad appassionare di teatro e tenta di scrivere un romanzo[2]. Il 10 maggio 1934 Roland ha un forte attacco di emottisi per una lesione al polmone sinistro ma si cura, senza farsi ricoverare, a Bedous, nel cantone di Accous sui Pirenei, e nel 1935 è praticamente guarito. Durante la malattia e la convalescenza legge molto, soprattutto Balzac, Mauriac, Giraudoux e numerosi Arsène Lupin, suona il pianoforte e scrive Le Voyage d'Arion, un'opera teatrale giovanile, scritta un poco per sfottere gli amici del liceo.

Nel 1935 si iscrive alla Sorbona alla facoltà di Lettere Classiche e nel frattempo fonda il "Gruppo di teatro antico", un gruppo studentesco che esiste tuttora nell'università, dove persino recita ne I Persiani di Eschilo. Ora le letture si fanno davvero vaste, ruotando però ancora attorno a classici francesi quali Racine, Gide, Hugo, Baudelarie ecc. Nel 1937 ottiene l'esenzione dal servizio militare e durante l'estate si reca a Debrecen, in Ungheria, con l'incarico di lettore. Nel 1938 fa un viaggio in Grecia con il Gruppo di teatro antico e nel 1939 si laurea in lettere classiche con il massimo dei voti. Allo scoppio della guerra viene riformato definitivamente e assunto al nuovo liceo di Biarritz come professore incaricato dove rimane fino al 1940 (anche la madre e il fratellastro lo raggiungono e abitano in rue Cardinal-Lavigerie).

Con la resa di Pétain e il Governo di Vichy però tornano a Parigi (ora abitano in rue Servandoni), dove, dal 1940 al 1941 Barthes è professore e insegnante di sostegno nei licei Voltaire e Carnot, mentre consegue un ulteriore diploma di studi superiore sulla tragedia greca (in questo periodo studia anche canto). Nell'ottobre del 1941 Roland ha una ricaduta di tubercolosi polmonare e nel 1942 si reca a Saint-Hilaire-du-Touvet, nell'Isère per un primo soggiorno presso il Sanatorio per studenti dove rimane un anno. In questo periodo legge Sartre, Michelet, Camus, Michaux e, per far tacere dei pettegolezzi che lo vogliono interessato alla moglie del direttore del sanatorio, rivela a qualcuno la propria omosessualità. Intorno a lui comunque comincia a costruirsi rispetto, alcuni malati lo credono un aristocratico e ha il permesso di suonare il pianoforte.

Nel 1943 si reca alla Post-Cure della rue Quatrefages, a Parigi per la convalescenza e prende una seconda laurea in grammatica e filologia. Comincia a scrivere critiche e a partecipare alla vita intellettuale leggendo riviste come "L'Arche", "Combat", "Les Lettres français" o "Les Temps Modernes", tra esistenzialismo e marxismo (decisivo l'invito a parteciparvi come critico da parte di Maurice Nadeau nel 1947). Nel luglio del 1943, intanto, a causa di una ricaduta al polmone destro, si reca per un secondo soggiorno al Sanatorio per studenti dove studia medicina psichiatrica, ma, durante la cura, ha una ricaduta. Nel 1945 è a Leysin, presso la clinica Alexandre, dipendenza del Sanatorio svizzero universitario, per proseguire la cura ma, nell'ottobre 1945 viene colpito da pneumotorace extrapleurico destro.

Dal 1946 al 1947 rimane a Parigi in convalescenza e nel 1948 accetta dapprima l'incarico di aiuto bibliotecario e in seguito di professore di francese a Bucarest, nella cui università diviene lettore. Nel 1949 è lettore all'Università di Alessandria d'Egitto dove rimane fino al 1950, poi, fino al 1952, lavora alla Direzione generale delle Relazioni culturali, servizio dell'Istruzione. Ora pubblica su riviste come "France-Observateur", "Esprit", "Les Lettres nouvelles", "Critique" e nel 1953 esce in volume presso Seuil, il Degré zéro de l'écriture, subito recensito da Roger Nimier e Jean-Bertrand Pontalis. Lo stesso anno, dopo la morte della nonna Noémie (che aveva permesso una sola volta che vivesse in casa sua, ovvero in una villa al mare che aveva paura le venisse sequestrata durante la guerra in quanto vuota), Barthes va a vivere in place du Panthéon per qualche mese. Quindi ritorna a rue Servandori.

Dal 1952 al 1954 svolge attività di ricercatore al CNRS (lessicologia) come borsista, dal 1954 al 1955 come consulente letterario alle Éditions de l'Arche; dal 1955 al 1959 torna al CNRS come ricercatore di sociologia. Intanto ricomincia l'avventura teatrale, con la rivista "Théâtre populaire" (con Robert Voisin, Jean Duvignaud, Guy Dumur, Morvan-Lebesque e Bernard Dort). Nel 1955 partecipa al concorso di lettore di francese di Uppsala (posto lasciato libero da Georges Dumézil), ma il posto andrà a Michel Foucault, e da allora i due diventano amici (almeno per una decina d'anni, quando poi qualcosa li separa). Un altro amico del periodo è Algirdas Julien Greimas. Nel 1957 esce Les Mythologies. Edgar Morin lo invita a partecipare alla rivista "Arguments", poi parteciperà anche a "Communications" e a "Tel Quel". Comincia a occuparsi di problemi di linguaggio, "nouveau roman", rapporto tra realtà e finzione, scrittura e soggetto, moda, messaggio pubblicitario (e naturalmente letteratura e teatro)

Dopo un importante viaggio a New York, nel 1960 diventa responsabile di ricerca alla VI sezione dell'Ècole pratique des Hautes Ètudes, scienze economiche e sociali (divenuta poi École des Hautes Études en Sciences Sociales), e fino al 1962 direttore di studi e in seguito, sempre presso l'École pratique des Hautes Ètudes (sociologia dei segni, sociologia dei simboli e sociologia delle rappresentazioni) direttore degli studi. Sono gli anni in cui anche Claude Bremond, Tzvetan Todorov, Christian Metz, Jacques Lacan e Claude Lévi-Strauss (oltre ai citati Morin e Foucault) producono i loro studi migliori e c'è grande fermento e scambio di vedute. Barthes poi, frequenta anche Philippe Sollers, Julia Kristeva, Alain Robbe-Grillet e Raymond Queneau. Tra gli italiani ha rapporti con Franco Fortini e Italo Calvino (ma anche con Pier Paolo Pasolini e Umberto Eco).

Intanto nel 1961 la madre ha comprato una casetta a Urt dove Barthes passa le estati in sua compagnia. L'uscita di Sur Racine (1963) divide i lettori tra chi gli riconosce ormai ruolo centrale e alto magistero e chi ancora non ne vede la novità e l'intelligenza critica (come Raymond Picard, specialista di Racine, con il suo pamphlet Nouvelle critique ou nouvelle imposture, 1965). Tra coloro che lo difendono si trovano nuovi studiosi, come Gérard Genette o Jacques Derrida. Barthes risponde alla polemica con Critique et verité (1966). Lo stesso anno a maggio fa il primo dei tre viaggi in Giappone che lo porterano a scrivere L'Empire des signes. Si occupa anche di retorica antica. Sono gli anni in cui anche André Martinet, Émile Benveniste, Georges Mounin e Roman Jakobson stanno cercando di allargare i confini della linguistica e nasce la semiologia e quel che verrà chiamato lo strutturalismo.

Durante le contestazioni giovanili del 1968 prende distanza dagli studenti, scrivendo su Ignazio di Loyola, Sade, Charles Fourier (con il concetto di "biografema") e Balzac (S/Z, su Sarrasine uscirà nel 1970), partecipando a delle conferenze negli Stati Uniti. Questo procura attacchi, soprattutto da parte di Lucien Goldmann. Ma c'era anche chi si esprimeva su di lui in questi termini: "un uomo meraviglioso, affascinante, di grande sensibilità" (sono parole di Jack Lang, futuro ministro della cultura[3]) e viene invitato e stimato da storici come Jacques Le Goff e filosofi come Henri Lefebvre. Nel 1971 gli viene offerta la direzione del Teatro Chaillot, ma il governo ne blocca i progetti.

Tra i nuovi numerosi amici gli è vicino il regista André Téchiné, e Barthes si diverte con la calligrafia e gli acquerelli. Il breve ma per lui centrale saggio su Le Plaisir du texte (che si può inserire nella corrente di Gilles Deleuze e Félix Guattari che avevano appena pubblicato L'Anti-Œdipe) esce nel 1973. Nel 1974 fa parte di una delegazione di "Tel Quel" che visita la Cina. L'anno successivo esce Roland Barthes par Roland Barthes, sorta di critica della (propria) critica che riceve molta attenzione. Nel 1975 fa un viaggio in Tunisia. Nel 1976 accetta la cattedra di Semiologia letteraria, creata appositamente per lui, al Collège de France (dove viene presentato da Michel Foucault, con il quale ora si è riconciliato, e dove alla lezione inaugurale si presenta un grande numero di intellettuali in voga), continuando a collaborare a numerosi periodici e inchieste, mentre raccoglie le riflessioni sull'amore che ha tenuto durante un corso in Fragments d'un discours amoureux (1977), altro sconfinamento dalla critica tradizionalmente intesa e altro successo di vendita al pubblico più generale.

Nel 1978 muore la madre. A partire dall'osservazione di una sua fotografia parte la riflessione che diventa un classico di teoria fotografica, La Chambre claire (1980). Il 25 febbraio 1980, uscendo dal Collège de France, è investito da un furgoncino e il 26 marzo successivo muore. Usciranno ancora diversi testi postumi, la raccolta delle opere complete e gli appunti e le registrazioni degli allievi dei suoi corsi, ma Barthes è anche riconoscibile come personaggio di diversi romanzi, da Femmes di Philippe Sollers, dove appare con il nome di Werth, a Roman Roi di Renaud Camus (entrambi del 1983), da Le Regard des statues di Norbert Bensaïd (nascosto dietro il personaggio di Michel Laporte) a Les Samouraïs di Julia Kristeva, romanzo autobiografico di colei che forse può essere considerata una delle sue migliori allieve, infine all'esplicito Roland Barthes, roman (1986) di Philippe Roger. Anche André Téchiné ne farà un personaggio di un suo film J'embrasse pas (1991), interpretato da Philippe Noiret.

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dany61 ha scritto:

ROland BArthes (Cherbourg, 12 novembre 1915 – Parigi, 26 marzo 1980) è stato un saggista, critico letterario, linguista e semiologo francese, fra i maggiori esponenti della nuova critica francese di orientamento strutturalista.
Figlio di Louis Barthes (1883-1916), sottotenente di vascello e Henriette Binger (1893-1978), Roland Gérard Barthes[1] nasce al n. 107 di rue de la Bucaille a Cherbourg, in Bassa Normandia (Francia). Il 26 ottobre 1916 al largo del Cap Gris-Nez il padre muore in una battaglia navale sul pattugliatore che comandava nel Mare del Nord e per questo nel 1925 viene decorato alla memoria con la Legion d'onore. La madre si trasferisce a Bayonne, dove abitano la suocera e la cognata Alice (professoressa di pianoforte). Qui Roland trascorre la sua infanzia frequentando la scuola materna e le elementari.

Nel 1924 con la madre si sistema a Parigi, dapprima in rue Jacob, poi in rue Bonaparte, rue Mazarine, rue Jacques-Callot e infine in rue de Seine (tutte nel VI arrondissement di Parigi). Roland frequenta la scuola media all'École Montaigne fino al 1930, trascorrendo le vacanze scolastiche a Bayonne presso la casa dei nonni. Intanto, nel 1927 la madre, che ha una relazione con André Salzedo, ceramista di Saint-Martin-de-Hinx, partorisce un secondo figlio, Michel, riconosciuto dal padre che, per conto suo, è sposato e non vivrà mai con la madre del piccolo. La nonna di Roland, madre di Henriette, ora diventata Noémie Révelin, non accetta questa situazione, anche perché nel frattempo ha divorziato, si è risposata con un professore e abita una casa di lusso in place du Panthéon. Per questo Roland non legherà mai molto con la famiglia materna e al contempo porterà un grande affetto verso la madre, che sente di dover proteggere.

Dal 1930 al 1934 intanto Roland frequenta il liceo Louis-le-Grand a indirizzo filosofico e consegue la licenza con ottimi voti. In questo periodo legge Mallarmé, Valéry, Jaurès, ma soprattutto scopre uno dei suoi autori di riferimento, Marcel Proust, la cui lettura lo accompagnerà per tutta la vita. Inoltre, si comincia ad appassionare di teatro e tenta di scrivere un romanzo[2]. Il 10 maggio 1934 Roland ha un forte attacco di emottisi per una lesione al polmone sinistro ma si cura, senza farsi ricoverare, a Bedous, nel cantone di Accous sui Pirenei, e nel 1935 è praticamente guarito. Durante la malattia e la convalescenza legge molto, soprattutto Balzac, Mauriac, Giraudoux e numerosi Arsène Lupin, suona il pianoforte e scrive Le Voyage d'Arion, un'opera teatrale giovanile, scritta un poco per sfottere gli amici del liceo.

Nel 1935 si iscrive alla Sorbona alla facoltà di Lettere Classiche e nel frattempo fonda il "Gruppo di teatro antico", un gruppo studentesco che esiste tuttora nell'università, dove persino recita ne I Persiani di Eschilo. Ora le letture si fanno davvero vaste, ruotando però ancora attorno a classici francesi quali Racine, Gide, Hugo, Baudelarie ecc. Nel 1937 ottiene l'esenzione dal servizio militare e durante l'estate si reca a Debrecen, in Ungheria, con l'incarico di lettore. Nel 1938 fa un viaggio in Grecia con il Gruppo di teatro antico e nel 1939 si laurea in lettere classiche con il massimo dei voti. Allo scoppio della guerra viene riformato definitivamente e assunto al nuovo liceo di Biarritz come professore incaricato dove rimane fino al 1940 (anche la madre e il fratellastro lo raggiungono e abitano in rue Cardinal-Lavigerie).

Con la resa di Pétain e il Governo di Vichy però tornano a Parigi (ora abitano in rue Servandoni), dove, dal 1940 al 1941 Barthes è professore e insegnante di sostegno nei licei Voltaire e Carnot, mentre consegue un ulteriore diploma di studi superiore sulla tragedia greca (in questo periodo studia anche canto). Nell'ottobre del 1941 Roland ha una ricaduta di tubercolosi polmonare e nel 1942 si reca a Saint-Hilaire-du-Touvet, nell'Isère per un primo soggiorno presso il Sanatorio per studenti dove rimane un anno. In questo periodo legge Sartre, Michelet, Camus, Michaux e, per far tacere dei pettegolezzi che lo vogliono interessato alla moglie del direttore del sanatorio, rivela a qualcuno la propria omosessualità. Intorno a lui comunque comincia a costruirsi rispetto, alcuni malati lo credono un aristocratico e ha il permesso di suonare il pianoforte.

Nel 1943 si reca alla Post-Cure della rue Quatrefages, a Parigi per la convalescenza e prende una seconda laurea in grammatica e filologia. Comincia a scrivere critiche e a partecipare alla vita intellettuale leggendo riviste come "L'Arche", "Combat", "Les Lettres français" o "Les Temps Modernes", tra esistenzialismo e marxismo (decisivo l'invito a parteciparvi come critico da parte di Maurice Nadeau nel 1947). Nel luglio del 1943, intanto, a causa di una ricaduta al polmone destro, si reca per un secondo soggiorno al Sanatorio per studenti dove studia medicina psichiatrica, ma, durante la cura, ha una ricaduta. Nel 1945 è a Leysin, presso la clinica Alexandre, dipendenza del Sanatorio svizzero universitario, per proseguire la cura ma, nell'ottobre 1945 viene colpito da pneumotorace extrapleurico destro.

Dal 1946 al 1947 rimane a Parigi in convalescenza e nel 1948 accetta dapprima l'incarico di aiuto bibliotecario e in seguito di professore di francese a Bucarest, nella cui università diviene lettore. Nel 1949 è lettore all'Università di Alessandria d'Egitto dove rimane fino al 1950, poi, fino al 1952, lavora alla Direzione generale delle Relazioni culturali, servizio dell'Istruzione. Ora pubblica su riviste come "France-Observateur", "Esprit", "Les Lettres nouvelles", "Critique" e nel 1953 esce in volume presso Seuil, il Degré zéro de l'écriture, subito recensito da Roger Nimier e Jean-Bertrand Pontalis. Lo stesso anno, dopo la morte della nonna Noémie (che aveva permesso una sola volta che vivesse in casa sua, ovvero in una villa al mare che aveva paura le venisse sequestrata durante la guerra in quanto vuota), Barthes va a vivere in place du Panthéon per qualche mese. Quindi ritorna a rue Servandori.

Dal 1952 al 1954 svolge attività di ricercatore al CNRS (lessicologia) come borsista, dal 1954 al 1955 come consulente letterario alle Éditions de l'Arche; dal 1955 al 1959 torna al CNRS come ricercatore di sociologia. Intanto ricomincia l'avventura teatrale, con la rivista "Théâtre populaire" (con Robert Voisin, Jean Duvignaud, Guy Dumur, Morvan-Lebesque e Bernard Dort). Nel 1955 partecipa al concorso di lettore di francese di Uppsala (posto lasciato libero da Georges Dumézil), ma il posto andrà a Michel Foucault, e da allora i due diventano amici (almeno per una decina d'anni, quando poi qualcosa li separa). Un altro amico del periodo è Algirdas Julien Greimas. Nel 1957 esce Les Mythologies. Edgar Morin lo invita a partecipare alla rivista "Arguments", poi parteciperà anche a "Communications" e a "Tel Quel". Comincia a occuparsi di problemi di linguaggio, "nouveau roman", rapporto tra realtà e finzione, scrittura e soggetto, moda, messaggio pubblicitario (e naturalmente letteratura e teatro)

Dopo un importante viaggio a New York, nel 1960 diventa responsabile di ricerca alla VI sezione dell'Ècole pratique des Hautes Ètudes, scienze economiche e sociali (divenuta poi École des Hautes Études en Sciences Sociales), e fino al 1962 direttore di studi e in seguito, sempre presso l'École pratique des Hautes Ètudes (sociologia dei segni, sociologia dei simboli e sociologia delle rappresentazioni) direttore degli studi. Sono gli anni in cui anche Claude Bremond, Tzvetan Todorov, Christian Metz, Jacques Lacan e Claude Lévi-Strauss (oltre ai citati Morin e Foucault) producono i loro studi migliori e c'è grande fermento e scambio di vedute. Barthes poi, frequenta anche Philippe Sollers, Julia Kristeva, Alain Robbe-Grillet e Raymond Queneau. Tra gli italiani ha rapporti con Franco Fortini e Italo Calvino (ma anche con Pier Paolo Pasolini e Umberto Eco).

Intanto nel 1961 la madre ha comprato una casetta a Urt dove Barthes passa le estati in sua compagnia. L'uscita di Sur Racine (1963) divide i lettori tra chi gli riconosce ormai ruolo centrale e alto magistero e chi ancora non ne vede la novità e l'intelligenza critica (come Raymond Picard, specialista di Racine, con il suo pamphlet Nouvelle critique ou nouvelle imposture, 1965). Tra coloro che lo difendono si trovano nuovi studiosi, come Gérard Genette o Jacques Derrida. Barthes risponde alla polemica con Critique et verité (1966). Lo stesso anno a maggio fa il primo dei tre viaggi in Giappone che lo porterano a scrivere L'Empire des signes. Si occupa anche di retorica antica. Sono gli anni in cui anche André Martinet, Émile Benveniste, Georges Mounin e Roman Jakobson stanno cercando di allargare i confini della linguistica e nasce la semiologia e quel che verrà chiamato lo strutturalismo.

Durante le contestazioni giovanili del 1968 prende distanza dagli studenti, scrivendo su Ignazio di Loyola, Sade, Charles Fourier (con il concetto di "biografema") e Balzac (S/Z, su Sarrasine uscirà nel 1970), partecipando a delle conferenze negli Stati Uniti. Questo procura attacchi, soprattutto da parte di Lucien Goldmann. Ma c'era anche chi si esprimeva su di lui in questi termini: "un uomo meraviglioso, affascinante, di grande sensibilità" (sono parole di Jack Lang, futuro ministro della cultura[3]) e viene invitato e stimato da storici come Jacques Le Goff e filosofi come Henri Lefebvre. Nel 1971 gli viene offerta la direzione del Teatro Chaillot, ma il governo ne blocca i progetti.

Tra i nuovi numerosi amici gli è vicino il regista André Téchiné, e Barthes si diverte con la calligrafia e gli acquerelli. Il breve ma per lui centrale saggio su Le Plaisir du texte (che si può inserire nella corrente di Gilles Deleuze e Félix Guattari che avevano appena pubblicato L'Anti-Œdipe) esce nel 1973. Nel 1974 fa parte di una delegazione di "Tel Quel" che visita la Cina. L'anno successivo esce Roland Barthes par Roland Barthes, sorta di critica della (propria) critica che riceve molta attenzione. Nel 1975 fa un viaggio in Tunisia. Nel 1976 accetta la cattedra di Semiologia letteraria, creata appositamente per lui, al Collège de France (dove viene presentato da Michel Foucault, con il quale ora si è riconciliato, e dove alla lezione inaugurale si presenta un grande numero di intellettuali in voga), continuando a collaborare a numerosi periodici e inchieste, mentre raccoglie le riflessioni sull'amore che ha tenuto durante un corso in Fragments d'un discours amoureux (1977), altro sconfinamento dalla critica tradizionalmente intesa e altro successo di vendita al pubblico più generale.

Nel 1978 muore la madre. A partire dall'osservazione di una sua fotografia parte la riflessione che diventa un classico di teoria fotografica, La Chambre claire (1980). Il 25 febbraio 1980, uscendo dal Collège de France, è investito da un furgoncino e il 26 marzo successivo muore. Usciranno ancora diversi testi postumi, la raccolta delle opere complete e gli appunti e le registrazioni degli allievi dei suoi corsi, ma Barthes è anche riconoscibile come personaggio di diversi romanzi, da Femmes di Philippe Sollers, dove appare con il nome di Werth, a Roman Roi di Renaud Camus (entrambi del 1983), da Le Regard des statues di Norbert Bensaïd (nascosto dietro il personaggio di Michel Laporte) a Les Samouraïs di Julia Kristeva, romanzo autobiografico di colei che forse può essere considerata una delle sue migliori allieve, infine all'esplicito Roland Barthes, roman (1986) di Philippe Roger. Anche André Téchiné ne farà un personaggio di un suo film J'embrasse pas (1991), interpretato da Philippe Noiret.






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ROlando ANtonio Blackman (Panamá, 26 febbraio 1959) è un ex cestista, allenatore di pallacanestro e dirigente sportivo statunitense, professionista nella NBA, in Grecia e in Italia. Attualmente è direttore dello sviluppo dei giocatori per i Dallas Mavericks.
Cresciuto a Brooklyn, New York, Blackman si iscrive alla Kansas State University, dove gioca sotto la guida di Jack Hartman. A Kansas State, Blackman ottiene molti riconoscimenti: nel 1980 viene nominato giocatore dell'anno e All-American nella Big Eight Conference; viene scelto tre volte nella selezione dell'All-Big Eight e altrettante volte vince il titolo di difensore dell'anno della Big Eight Conference; segna 1844 punti in carriera (secondo di sempre a Kansas State); chiude con una percentuale al tiro del 51,7%.

Prima del suo anno da senior, Blackman viene selezionato nella squadra di basket per le Olimpiadi del 1980, che non partirà per Mosca in seguito al boicottaggio deciso dal presidente Jimmy Carter.

Molti anni dopo la sua uscita di scena dalla scuola, nel 1996, quando la Big Eight è diventata Big Twelve Conference, Blackman viene nominato nell'AP All-Time All-Big Eight.

NBA[modifica | modifica wikitesto]
Rolando Blackman viene scelto dai Mavericks al primo giro (9ª scelta) nel 1981. In undici stagioni con i Mavericks, Blackman viene convocato quattro volte per l'All Star Game e in sei occasioni raggiunge i play-off. Segna 16.643 punti e 6.487 tiri liberi, entrambi gli score sono stati record della franchigia prima di essere battuti da Dirk Nowitzki.

Blackman gioca le ultime due stagioni nella NBA con i New York Knicks. Si ritira dai pro nella stagione 1993-94, dopo aver realizzato un totale di 17.623 punti, 3.287 rimbalzi e 2.981 assist. Blackman è il 60° di sempre nella storia della NBA per punti segnati in carriera (subito dietro Magic Johnson). Il suo numero 22 è stato ritirato dai Mavericks l'11 marzo 2000.

Europa[modifica | modifica wikitesto]
Rolando Blackman firma per i greci dell'AEK Atene a metà della stagione 1994-95. L'anno dopo si trasferisce all'Olimpia Milano, con il quale vince prima la Coppa Italia (firmando 28 punti nella finalissima contro la Mash Verona) e poi il Campionato (segnandone 19 in gara 4 contro la Fortitudo Bologna). Chiude la carriera a Milano con 596 punti (14,9 di media a partita).

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2000 Blackman viene contattato dai Dallas Mavericks per il ruolo di coordinatore della difesa sotto coach Don Nelson. L'anno dopo diventa assistant-coach della Nazionale tedesca, che vince il bronzo ai Campionato mondiali del 2002 a Indianapolis. Nella stagione NBA 2004-05, Blackman viene assunto in qualità di commentatore di una delle televisioni legate ai Mavericks con Matt Pinto e Bob Ortegel. Nella stagione successiva Blackman torna sulla panchina di Dallas per la sua prima stagione da assistant-coach nella NBA. Nel 2006 diventa direttore dello sviluppo dei giocatori.

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ANtonello Colonna

Antonello Colonna inizia la propria carriera nel mondo culinario nel 1985, anno in cui prende il comando dell'attività familiare, stravolgendone la natura. Oltre al cambio di nome del ristorante, che diventa semplicemente "Antonello Colonna", a essere modificata è soprattutto la linea gastronomica, che mantiene sì il riferimento alla tradizione romana e più in generale del Lazio, ma al tempo stesso propone un carattere rivoluzionario.


La fama di Colonna si diffonde velocemente, arrivando addirittura Oltreoceano. Per esempio, nel 1986 Antonello realizza "The wind of Rome is a friendly wind", una soirée organizzata dalla National Italian America Foundation che gli procura un successo personale importante. L'anno successivo, Colonna apre a New York "Albero d'oro" (attualmente conosciuto come "Vabene"), ristorante ebraico-romano situato sulla Second Avenue. Cinque anni più tardi, nel 1992, il Culinary Institute of America assegna a Colonna il compito di tenere alcune lezioni relative alla cucina romana; il cuoco laziale nello stesso anno cura l'aspetto gastronomico di eventi come la maratona di New York, il Columbus Day e Time of Italy, ma soprattutto i Campionati del Mondo del 1994.

Supervisore di Casa Italia ad Atlanta per la spedizione azzurra dei Giochi Olimpici del 1996, nel 1997 Colonna viene nominato dall'Enit "Ambasciatore della cucina italiana nel mondo." Dopo aver curato l'apertura del locale "Paper Moon" in Turchia, a Istanbul, aumenta sempre di più la propria fama grazie anche a comparsate televisive (conduce una rubrica gastronomica nel programma "Più sani più belli") e spot pubblicitari (tra gli altri per De Longhi, Divella, Pecorino Romano, Grana Padano e La Molisana).

Confermato responsabile di Casa Italia anche per le Olimpiadi di Sidney, diventa docente di Management della Ristorazione per la Luiss, mentre la sua popolarità ha ormai raggiunto livelli mondiali.

Dall'inizio del nuovo millennio, si dedica sempre più ad attività di marketing, partecipando a eventi mondani e culturali di assoluto prestigio, e contribuendo a diffondere il piacere della gastronomia romana nel mondo, grazie anche al prestigio conferitogli dal Ristorante "Open Colonna", inaugurato nell'ottobre del 2007 all'ultimo piano del Palazzo delle Esposizioni di Roma.




GI



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GIovanni Pezzoli (Bologna, 14 maggio 1952) è un batterista italiano.

È noto per essere il batterista degli Stadio.
Inizia a suonare la batteria a 13 anni su brani di Cream, Vanilla Fudge, Deep Purple, Led Zeppelin e Dik Dik.

Nel 1970, all'età di 18 anni ha l'occasione di suonare in un tour con Lucio Dalla[1]. Da questo momento inizia con Dalla una lunga collaborazione che lo porterà a suonare in quasi tutti i suoi album.[1]

Nel 1977, negli studi Fonoprint di Bologna, conosce il cantautore Gaetano Curreri,[1] col quale fonda gli Stadio, con Marco Nanni al basso, Ricky Portera alla chitarra e Fabio Liberatori alle tastiere. Ha collaborato anche con Vasco Rossi.
PA

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PAola SAluzzi

Paola Saluzzi (Roma, 21 maggio 1964) è una conduttrice televisiva italiana.

Di padre lucano (nato ad Acerenza, provincia di Potenza) e madre piemontese,[1] fa il suo esordio in TV su Rai 1 nel 1987 nella trasmissione Viaggio intorno all'uomo del giornalista e scrittore Sergio Zavoli.

Comincia così la sua carriera legata al mondo dello sport: collabora per tre anni ai telegiornali sportivi di Telemontecarlo e fa l'inviata alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Nel 1993 partecipa in qualità di valletta alla seconda edizione del noto programma d'intrattenimento leggero ideato da Jocelyn Il grande gioco dell'oca su Rai 2: al suo fianco Alessia Marcuzzi; insieme coadiuvavano la brillante conduzione di Gigi Sabani.

Nel 1995 avviene il passaggio a Mediaset dove conduce alcune trasmissioni (tra queste Giorno per giorno insieme ad Alessandro Cecchi Paone) e si cimenta come attrice nella sitcom Casa Vianello. Nel 1998 è di nuovo in Rai per presentare Unomattina Estate insieme a Filippo Gaudenzi e Uno Mattina (di cui sarà anche autrice) al fianco di Luca Giurato. Ha presentato anche molte manifestazioni ufficiali della Repubblica Italiana come quella del 2 giugno 2001, e serate come il Premio Letterario Viareggio, Speciale Alta Moda Roma, Premio Rodolfo Valentino 2001, Premio Italiani nel mondo e Premio Ischia Internazionale di Giornalismo 2009.

Una sua telefonata a Salvo Sottile datata 21 aprile 2005 è stata intercettata e usata come prova per lo scandalo riguardante il portavoce di Gianfranco Fini circa l'assunzione di ragazze in Rai in cambio di prestazioni sessuali.[2]

A fine 2005 approda al canale televisivo SAT2000, dal 2009 denominato TV2000, di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana. In questa emittente conduce due programmi, uno serale Novecento Controluce ed uno mattutino Buongiorno con...

Dal 2009 presenta Sky TG 24 Pomeriggio, un programma di approfondimenti di attualità sulla piattaforma televisiva Sky dal lunedì al venerdì dalle ore 15:05 alle 17:00, per il quale è stata premiata lo scorso 24 luglio con il Grand Prix Corallo Città di Alghero.

Nel 2010 ha condotto su Rai 1 la manifestazione Una notte per Caruso, insieme a Luca Ward; lo stesso anno ha ricevuto, per la sezione giornalismo, il "Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo".

Dal 6 ottobre 2011 conduce su Cielo la trasmissione Buongiorno Cielo dal lunedì al venerdì dalle ore 06:30 alle 9:00.

Sposata per undici anni e con un divorzio alle spalle, nel febbraio 2015 la Saluzzi annuncia di aver sposato in gran segreto il 25 agosto 2014 in America il giornalista Gabriele Romagnoli, firma di «Repubblica» e «Vanity Fair». Galeotto tra i due giornalisti un incontro di lavoro a New York nel 2013. Le nozze presso il municipio di New York, il City Clerk, sono avvenute alla presenza di un solo amico come testimone, prima del passaggio al consolato italiano per la regolarizzazione dell’atto.

Nel febbraio del 2013 è stato annunciato dall'ufficio stampa del comune di Alghero che Paola Saluzzi sarebbe stata nominata testimonial della città di Alghero e presidente di META, Organo di promozione turistico culturale della nota Riviera del Corallo e finanziata con i proventi delle Grotte di Nettuno. Arrivata ad Alghero[3] per presenziare il giorno 10 marzo 2013 alla conferenza stampa di presentazione del CDA di META la Saluzzi non si è presentata comunicando di rinunciare all'incarico per via delle numerose polemiche scatenatesi su tale scelta all'interno della giunta comunale e pubblicate su tutti gli organi di informazione locale[4][5] e lasciando immediatamente Alghero. Il fatto ha inoltre creato la possibile apertura di una crisi politica tanto che il sindaco Stefano Lubrano ha comunicato alla stampa di voler chiedere la conferma della fiducia alla coalizione di maggioranza con cui il sindaco è stato eletto alle precedenti consultazioni di giugno 2012.




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Enza ha scritto:

PAola SAluzzi

Paola Saluzzi (Roma, 21 maggio 1964) è una conduttrice televisiva italiana.

Di padre lucano (nato ad Acerenza, provincia di Potenza) e madre piemontese,[1] fa il suo esordio in TV su Rai 1 nel 1987 nella trasmissione Viaggio intorno all'uomo del giornalista e scrittore Sergio Zavoli.

Comincia così la sua carriera legata al mondo dello sport: collabora per tre anni ai telegiornali sportivi di Telemontecarlo e fa l'inviata alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Nel 1993 partecipa in qualità di valletta alla seconda edizione del noto programma d'intrattenimento leggero ideato da Jocelyn Il grande gioco dell'oca su Rai 2: al suo fianco Alessia Marcuzzi; insieme coadiuvavano la brillante conduzione di Gigi Sabani.

Nel 1995 avviene il passaggio a Mediaset dove conduce alcune trasmissioni (tra queste Giorno per giorno insieme ad Alessandro Cecchi Paone) e si cimenta come attrice nella sitcom Casa Vianello. Nel 1998 è di nuovo in Rai per presentare Unomattina Estate insieme a Filippo Gaudenzi e Uno Mattina (di cui sarà anche autrice) al fianco di Luca Giurato. Ha presentato anche molte manifestazioni ufficiali della Repubblica Italiana come quella del 2 giugno 2001, e serate come il Premio Letterario Viareggio, Speciale Alta Moda Roma, Premio Rodolfo Valentino 2001, Premio Italiani nel mondo e Premio Ischia Internazionale di Giornalismo 2009.

Una sua telefonata a Salvo Sottile datata 21 aprile 2005 è stata intercettata e usata come prova per lo scandalo riguardante il portavoce di Gianfranco Fini circa l'assunzione di ragazze in Rai in cambio di prestazioni sessuali.[2]

A fine 2005 approda al canale televisivo SAT2000, dal 2009 denominato TV2000, di proprietà della Conferenza Episcopale Italiana. In questa emittente conduce due programmi, uno serale Novecento Controluce ed uno mattutino Buongiorno con...

Dal 2009 presenta Sky TG 24 Pomeriggio, un programma di approfondimenti di attualità sulla piattaforma televisiva Sky dal lunedì al venerdì dalle ore 15:05 alle 17:00, per il quale è stata premiata lo scorso 24 luglio con il Grand Prix Corallo Città di Alghero.

Nel 2010 ha condotto su Rai 1 la manifestazione Una notte per Caruso, insieme a Luca Ward; lo stesso anno ha ricevuto, per la sezione giornalismo, il "Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo".

Dal 6 ottobre 2011 conduce su Cielo la trasmissione Buongiorno Cielo dal lunedì al venerdì dalle ore 06:30 alle 9:00.

Sposata per undici anni e con un divorzio alle spalle, nel febbraio 2015 la Saluzzi annuncia di aver sposato in gran segreto il 25 agosto 2014 in America il giornalista Gabriele Romagnoli, firma di «Repubblica» e «Vanity Fair». Galeotto tra i due giornalisti un incontro di lavoro a New York nel 2013. Le nozze presso il municipio di New York, il City Clerk, sono avvenute alla presenza di un solo amico come testimone, prima del passaggio al consolato italiano per la regolarizzazione dell’atto.

Nel febbraio del 2013 è stato annunciato dall'ufficio stampa del comune di Alghero che Paola Saluzzi sarebbe stata nominata testimonial della città di Alghero e presidente di META, Organo di promozione turistico culturale della nota Riviera del Corallo e finanziata con i proventi delle Grotte di Nettuno. Arrivata ad Alghero[3] per presenziare il giorno 10 marzo 2013 alla conferenza stampa di presentazione del CDA di META la Saluzzi non si è presentata comunicando di rinunciare all'incarico per via delle numerose polemiche scatenatesi su tale scelta all'interno della giunta comunale e pubblicate su tutti gli organi di informazione locale[4][5] e lasciando immediatamente Alghero. Il fatto ha inoltre creato la possibile apertura di una crisi politica tanto che il sindaco Stefano Lubrano ha comunicato alla stampa di voler chiedere la conferma della fiducia alla coalizione di maggioranza con cui il sindaco è stato eletto alle precedenti consultazioni di giugno 2012.










Dina & Dario
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Enza
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PAolo Taviani

Vittorio Taviani nasce il 20 settembre del 1929 a San Miniato, in Toscana; poco più di due anni più tardi, l'8 novembre 1931 nasce, sempre a San Miniato, suo fratello Paolo. La coppia di registi è considerata tra le più importanti del cinema italiano.

Figli di un avvocato che negli anni del fascismo ha più di un problema con la giustizia e con l'autorità a causa del suo pensiero antifascista, i Taviani sono entrambi appassionati di cinema sin da quando sono ragazzi, e in gioventù animano il Cineclub di Pisa: nel frattempo frequentano l'università di Pisa (Paolo è iscritto alla facoltà di lettere, Vittorio a quella di giurisprudenza) e insieme con il partigiano Valentino Orsini, un loro amico, organizzano proiezioni e spettacoli tra Livorno e Pisa prima di trasferirsi, intorno alla metà degli anni Cinquanta, a Roma, dove lavorano ad alcuni documentari.

Tra questi, anche "San Miniato luglio '44", che si avvale del contributo di Cesare Zavattini alla sceneggiatura e che è basato sugli eventi avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale in Toscana.

Gli anni '60

Nel 1960 insieme con Joris Ivens i fratelli Taviani dirigono un documentario intitolato "L'Italia non è un paese povero"; due anni più tardi firmano con Valentino Orsini il film "Un uomo da bruciare", cui segue nel 1963 "I fuorilegge del matrimonio".

Nella seconda metà degli anni Sessanta i fratelli Taviani esordiscono come registi autonomi: è il 1967 quando vede la luce "I sovversivi", pellicola che anticipa sotto molti punti di vista gli avvenimenti del Sessantotto.

Nel 1969 la coppia di registi toscani dirige Gian Maria Volonté in "Sotto il segno dello scorpione".

Gli anni '70

Nel 1972 viene realizzato un adattamento di un racconto di Tolstoj chiamato "Il divino e l'umano": si tratta di "San Michele aveva un gallo", lungometraggio che ottiene numerosi apprezzamenti della critica. Due anni più tardi è la volta di "Allonsanfan", film dedicato alla restaurazione con protagonisti Lea Massari, Laura Betti e Marcello Mastroianni.

Nel 1977 i fratelli Taviani vincono la Palma d'Oro al Festival di Cannes grazie a "Padre padrone", film tratto dal libro omonimo di Gavino Ledda: in esso viene affrontata e narrata la lotta che un pastore sardo deve combattere contro le crudeli norme dell'universo patriarcale di cui fa parte.

Gli anni '80

Dopo gli echi neorealistici de "Il prato", nel 1982 i registi di San Miniato sono i padri di "La notte di San Lorenzo", che narra la fuga di un gruppo di abitanti di un piccolo paese toscano martoriato dalle rappresaglie fasciste e naziste.

"La notte di San Lorenzo" viene ampiamente celebrato dalla critica, e si vede assegnato anche il premio della giuria ecumenica e il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes; in Italia, vince due Nastri d'Argento (regia del miglior film e migliore sceneggiatura, oltre a una nomination per il miglior soggetto) e due David di Donatello (miglior film e migliore regia).

Nel 1984 i Taviani si dedicano a un altro adattamento di un'opera letteraria: è "Kaos", film a episodi ispirato alle "Novelle per un anno" di Luigi Pirandello, che vince il David di Donatello per la migliore sceneggiatura (essendo stato candidato anche per il miglior film e per la migliore regia).

Due anni più tardi, i Taviani si vedono assegnare il Leone d'oro alla carriera in occasione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, mentre nel 1987 provano a lanciarsi nel mercato internazionale con "Good morning Babilonia", la storia di due fratelli che lasciano l'Italia in cerca di fortuna e in America iniziano a lavorare nel mondo del cinema.

Ambientato nel passato è anche "Il sole anche di notte", che ha come location la Napoli del Settecento pur essendo il suo soggetto ispirato a un racconto di Tolstoj, "Padre Sergij".

Gli anni '90

Nel 1993 i registi si dedicano a "Fiorile", una riflessione dedicata al potere del denaro, spesso corruttore, mentre nel 1995 vengono nominati Commendatori Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Un anno più tardi portano sul grande schermo "Tu ridi", esplicitamente ispirato alle novelle pirandelliane. "Tu ridi" è una pellicola distinta in due episodi: nel primo, un ex baritono (interpretato da Antonio Albanese) obbligato a non cantare più per ragioni di salute sfoga la sua frustrazione con fragorose risate notturne; nel secondo, il rapitore di un ragazzo (interpretato da Lello Arena) uccide il sequestrato.

Gli anni 2000

Negli anni Duemila, i fratelli Taviani ricevono l'onorificenza di Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana e si dedicano anche alla televisione: nel 2004, per esempio, vede la luce "Luisa Sanfelice", con protagonisti Adriano Giannini e Laetitia Casta, che vestono i panni di due ragazzi che vivono una grande storia d'amore sullo scenario di un conflitto bellico.

Nel 2007 i registi tornano al cinema con "La masseria delle allodole", che tratta del genocidio compiuto dai turchi nei confronti della popolazione armena durante gli anni della Prima Guerra Mondiale: l'opera viene presentata nella sezione Berlinale Special al Festival di Berlino e riceve il riconoscimento dell'Efebo d'Oro.

L'anno successivo, i cineasti ricevono dall'Università di Pisa (facoltà di Lettere e Filosofia) la laurea honoris causa in cinema, teatro e produzione multimediale. Nel 2009 si vedono assegnare il Premio Camillo Marino alla carriera e il Premio Monsignor Torello Pierazzi; due anni dopo, invece, vengono onorati al Bif&st di Bari con il Premio Federico Fellini 8 ½.

Nel 2012 i Taviani tornano a Berlino, dove viene proposto in concorso e consacrato "Cesare deve morire", pellicola in cui i detenuti del carcere laziale di Rebibbia mettono in scena la tragedia shakespeariana che dà il titolo al film: "Cesare deve morire" si aggiudica l'Orso d'Oro nella rassegna tedesca, ma vince anche il David di Donatello per la migliore regia e quello per il miglior film.

Nel 2015 i registi toscani portano sul grande schermo, per l'ennesima volta, un'opera letteraria: questa volta si tratta addirittura del "Decameron" di Giovanni Boccaccio, rappresentato nel film "Maraviglioso Boccaccio", con Kasia Smutniak e Riccardo Scamarcio.




FR

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china46
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FRancisco JOsé de Goya y Lucientes (Fuendetodos, 30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828) è stato un pittore e incisore spagnolo.

Nacque a Fuendetodos, un piccolo paese dell'Aragona, il 30 marzo del 1746. Il padre, José Benito de Goya y Franque, era un doratore di origini basche mentre la madre, Gracia de Lucientes y Salvador, apparteneva ad una famiglia della piccola borghesia aragonese. Francisco era il quarto di sei fratelli: Rita battezzata nel 1737, Tomás battezzato nel 1739, Jacinta battezzata nel 1743, quindi il pittore nato nel 1746 seguito da Mariano 1750 e Camilo 1753. Francisco frequenta a Saragozza un istituto religioso, le Escuelas Pías de San Antón, dove ha come compagno di scuola Martín Zapater, che rimarrà suo intimo amico di tutta una vita e di cui rimane una cospicua corrispondenza di 131 lettere scritte dall'artista fra il 1755 e il 1801. Probabilmente l'istruzione offerta dalle Escuelas era poco più che sufficiente (Goya manterrà lacune tali da causargli spesso difficoltà di scrittura e ortografia) ma era comunque superiore a quella offerta dalla maggioranza degli istituti di provincia dell'epoca. Nel 1759 la famiglia Goya y Lucientes si trasferisce nella vicina Saragozza, dove qualche anno prima aveva comprato una casa, per permettere al padre di cercare un impiego migliore.
Nel capoluogo aragonese, dall'età di quattordici anni, Goya frequenta come apprendista lo studio del pittore José Luzán y Martínez, dove conosce Francisco Bayeu, anch'egli allievo di Luzán, e dove studia la tecnica del disegno.
Trasferitosi nel 1763 a Madrid, partecipa senza successo al concorso indetto dall'Accademia di Belle Arti di San Fernando di Madrid per l'assegnazione di una borsa di studio. Presso Francisco Bayeu, divenuto pittore di corte, lavora come apprendista. Al bando successivo del 1766, Goya ritenta, sempre senza risultato, l'ammissione all'Accademia di Madrid.

Alla ricerca di una qualificazione professionale maggiore, nel 1770 intraprende un viaggio in Italia a proprie spese per studiare i maestri dell'antichità classica e rinascimentale. Visita Venezia, Siena, Napoli e Roma dove ha contatti con molti giovani artisti europei. A Parma, nel 1771, partecipa a un concorso di pittura indetto dall'Accademia di Belle Arti, ottenendo però solo il secondo posto alle spalle di Paolo Borroni (1749-1819). L'opera presentata da Goya ha il titolo Annibale vincitore, che rimira per la prima volta dalle Alpi l’Italia.
Forte del nuovo status di artista derivato dall'esperienza italiana, il 21 ottobre 1771 fa ritorno in Spagna dove vince la sua prima commissione ufficiale per le decorazioni della cappella di Nuestra Señora del Pilar a Saragozza.
Il 25 luglio 1773 Goya sposa Josefa Bayeu (1747-1812), sorella del suo amico Francisco Bayeu, pittore già affermato a corte.
In quegli anni il pittore dipinge numerose opere religiose a Saragozza e tra le più importanti ci sono certamente le pitture realizzate nel 1774 per la cartuja, o monastero certosino, l'Aula Dei, a circa 25 chilometri dalla città.



buona serata
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dany61
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JOshua STephen Bynes (Pompano Beach, 24 agosto 1989) è un giocatore di football americano statunitense che ha gioca nel ruolo di linebacker per i Baltimore Ravens della National Football League (NFL). Al college ha giocato a football alla Auburn University vincendo il campionato NCAA nel 2010.
Bynes firmò in qualità di free agent con i Baltimore Ravens dopo non essere stato scelto nel Draft NFL 2011. Nella sua stagione da rookie disputò una sola gara senza far registrare alcuna statistica. Trovò maggior spazio nella stagione 2012 quando giocò 10 partite, di cui 3 come titolare, mettendo a segno 34 tackle e 2 passaggi deviati. Quell'anno i Ravens avanzarono fino al Super Bowl XLVII, vincendolo contro i San Francisco 49ers[1]. Nella stagione 2013, Bynes un nuovo primato personale con 45 tackle in 15 partite, di cui sei come titolare.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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STana Katic

Stana Katic (Hamilton, 26 aprile 1978) è un'attrice canadese che lavora negli Stati Uniti d'America, meglio conosciuta per il suo ruolo come detective Kate Beckett nella serie televisiva Castle.

Nasce in Ontario da padre serbo e madre croata, entrambi emigrati dalla ex Jugoslavia. Trasferitasi con la sua famiglia ad Aurora, nell'Illinois, Stana passa i successivi anni avanti e indietro tra il Canada e gli Stati Uniti. Dopo essersi diplomata nel West Aurora High School nel 1996, la Katic studia recitazione alla Chicago's Goodman School of Drama. Ha quattro fratelli e una sorella, un'estensione vocale da mezzosoprano, e oltre all'inglese parla correntemente serbo-croato, sloveno, francese e italiano. Il 26 aprile 2015, giorno del suo compleanno, si è sposata in una cerimonia privata con il fidanzato Kris Brkljac.

In ambito televisivo Stana ha interpretato i ruoli di Hana Gitelman in Heroes, Collette Stenger nella quinta stagione di 24 e Simone Renoir nel film TV The Librarian 3 - La maledizione del calice di Giuda, mentre al cinema ha impersonato Jenny nel film Feast of Love con Morgan Freeman, Morgenstern nel film di Frank Miller The Spirit e Corrine Veneau in Quantum of Solace.

Nell'agosto 2008 viene scritturata dalla ABC per un ruolo della detective Kate Beckett nella serie televisiva Castle, come co-protagonista accanto a Nathan Fillion. Nello stesso anno la Katic apre una sua compagnia di produzione, la Sine Timore Production. Nel 2011 doppia il personaggio di Talia al Ghul nel videogioco Batman: Arkham City.




CL

buon sabato

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dany61
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CLay REgazzoni (Lugano, 5 settembre 1939 – Fontevivo, 15 dicembre 2006), è stato un pilota automobilistico svizzero.

Pilota istintivo e dalla guida aggressiva, aveva un'ottima capacità nella messa a punto delle vetture dovute alle conoscenze di meccanica acquisite nell'officina di famiglia.[2] Durante la sua carriera vinse il titolo di campione europeo di Formula 2 nel 1970 e conquistò 5 Gran Premi iridati in Formula 1, sfiorando la vittoria del mondiale nel 1974.Dopo l'apprendistato di carrozziere nella ditta dello zio a Mendrisio – e spinto dall'amico Silvio Moser[3] –, nel 1963, all'età di 24 anni, debuttò nelle corse disputando alcune cronoscalate con una Austin-Healey Sprite 950[4]. Prosegue l'attività sportiva l'anno successivo al volante di una Mini Cooper S 1070[4]. Nel 1965 prende parte al corso di pilotaggio di Jim Russell e risulta essere il migliore, guadagnandosi l'ingaggio in Formula 3 su di una Brabham-Ford.[4].

Disputa la sua prima gara di Formula 2 nel 1966 a Siracusa, sempre con una Brabham, dove coglie la pole position[5]. Nel 1967 continua in Formula 3, passando alla Tecno e vincendo il XV Gran Premio de España per F2 e F3 a Jarama:[6] a fine stagione si classifica secondo nella Coppa Europa disputatasi in gara unica a Hockenheim[7], piazzamento che consegnò la Coppa delle Nazioni alla Svizzera.

L'anno seguente Regazzoni disputa varie gare in F3, facendo stavolta sua la Coppa Europa a Hockenheim, contribuendo con questa vittoria alla seconda affermazione consecutiva della nazione elvetica nella Coppa delle Nazioni[9], e salvandosi miracolosamente in un incidente occorsogli sul circuito di Monte Carlo: all'uscita della variante dopo il tunnel, Regazzoni perde il controllo della sua Tecno 68 andando a sbattere violentemente contro le barriere. Le ridotte dimensioni della monoposto fanno sì che essa si infili sotto il guard rail, con la lama di metallo che passa sopra l'abitacolo. Lo svizzero si accuccia istintivamente, riuscendo ad abbassarsi quel tanto che gli basta per evitare la decapitazione, e la vettura si ferma quando il roll-bar dietro la sua testa va a incastrarsi sotto la barriera[10]


La Ferrari 312 PB di Regazzoni alla 1000 km del Nürburgring del 1971
Il suo impegno principale è però il Campionato Europeo di Formula 2 con lo stesso team, dove salta tre delle nove gare e conquista due podi, per poi terminare la stagione in Sudamerica disputando la XVII Temporada Argentina, sempre con la Tecno di F2[11]. Nel 1969 è ancora nell'Europeo dove comincia la stagione con una Dino 166 F2, ritornando poi a metà campionato sulla Tecno 68-Cosworth FVA con cui conquista il suo miglior risultato, il quarto posto al Gran Premio di Enna.

L'anno della sua definitiva affermazione è il 1970, quando diventa campione europeo di Formula 2 sempre la Tecno, vincendo quattro delle otto gare della serie e riuscendo solo alla penultima gara (grazie al regolamento sugli "scarti") ad avere la meglio su un regolarissimo Derek Bell[12]. Prende parte nello stesso anno anche alla 24 Ore di Le Mans[13], la sua prima gara con vetture Sport Prototipo, al volante della Ferrari 512 S ufficiale in coppia con Arturo Merzario, nell'edizione dello scontro frontale Ferrari-Porsche; Merzario aveva mantenuto la loro vettura tra le prime posizioni fino al cambio, quando Regazzoni fu costretto al ritiro dopo sole due ore di gara a causa dell'incidente sotto la pioggia con la 512 S Reine Wisell, che procedeva lentamente in pista dopo un'uscita di strada[14] (probabilmente causata da un'incomprensione con l'Alfa Romeo T33/3 di Andrea De Adamich)[15].

In seguito avrebbe ancora partecipato a gare del Campionato Mondiale Marche con la Ferrari 312 PB nel 1971 e '72[16], vincendo in quest'ultima stagione la 1000 km di Monza assieme a Jacky Ickx[17] e la 9 Ore di Kyalami in coppia con Merzario[18][19] (fuori campionato), contribuendo così al successo della Scuderia Ferrari nella classifica finale. Nel 1973 fu ingaggiato dall'Autodelta e con la nuova Alfa Romeo Tipo 33 TT/12 disputò la Targa Florio, la 1000 km del Nürburgring e la 1000 km di Zeltweg, ma un incidente in prova nella gara siciliana (dove l'equipaggio Regazzoni/Facetti aveva ottenuto il terzo tempo in qualifica) e due ritiri nelle altre due gare chiusero la parentesi con la casa milanese[16]. Prese anche parte ad alcune gare del Campionato ProCar del 1979[20].

La Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

Regazzoni durante il weekend del Gran Premio d'Olanda 1974
Regazzoni fece un debutto sensazionale in Formula 1 con la Scuderia Ferrari nel 1970, invertendosi con Ignazio Giunti alla guida della seconda vettura.[2] All'esordio giunse subito a punti ottenendo il quarto posto al Gran Premio d'Olanda e dopo dopo sole quattro gare riuscì ad aggiudicarsi il Gran Premio d'Italia (nonostante negli ultimi giri la sua vettura perdesse benzina),[21] e terminando il campionato al terzo posto assoluto, alle spalle del compagno di squadra Jacky Ickx e di Jochen Rindt.

Nel biennio successivo, a causa dello stato di crisi in cui versava il team italiano[3], ottenne magri risultati, salendo sul podio solo quattro volte e centrando una sola pole position. Si accordò quindi con la BRM per la stagione 1973, facendo squadra con Jean-Pierre Beltoise e con Niki Lauda. Proprio con quest'ultimo farà ritorno in Ferrari l'anno successivo, suggerendo peraltro a Enzo Ferrari l'ingaggio del giovane austriaco[3] e andando a formare, con il direttore sportivo Luca Cordero di Montezemolo e il direttore tecnico Mauro Forghieri, la base del gruppo che riporterà la scuderia ai vertici mondiali. In un triennio la coppia di piloti dette a Maranello due titoli costruttori (nel 1975 e nel 1976), mentre da par suo Regazzoni raggiunse nel 1974 il suo miglior piazzamento nel mondiale piloti, secondo a sole tre lunghezze dall'iridato Emerson Fittipaldi (quando, dopo essere arrivato a pari punti col brasiliano alla vigilia dell'ultima gara, dovette arrendersi a causa di problemi alle sospensioni[3]).


Regazzoni su Ferrari 312 T2 al Gran Premio di Germania 1976
Tuttavia, dopo aver perso il campionato del '74 Regazzoni venne messo in secondo piano dalla Ferrari, che a partire dalla stagione seguente puntò sul più promettente Lauda. Ciò causò un deterioramento dei rapporti con la squadra, ma il peggio venne con la primavera del 1976, dopo la partecipazione dello svizzero a un varietà televisivo della RAI, che ebbe come conseguenza una dichiarazione del Drake che lo definì: «Viveur, danseur, calciatore, tennista e, a tempo perso, pilota»; da quel momento Regazzoni capì che la sua storia in Ferrari era finita, giacché per la stessa stampa era diventato un «pilota a tempo perso»[22].

Cercò quindi un nuovo ingaggio e, in seguito al fallito accordo con la Brabham dovuto al veto posto da Carlos Pace[3], passò alla neonata Ensign nel 1977, e poi alla Shadow nel 1978. Regazzoni fu protagonista di un paio di stagioni incolori fino al 1979, anno in cui Frank Williams lo assunse nella sua squadra a fare coppia con Alan Jones; lo svizzero regalò alla squadra inglese la sua prima vittoria a Silverstone e diversi buoni piazzamenti (tra cui un secondo posto conquistato a Montecarlo, partendo dalle ultimissime file dello schieramento), ma nonostante questo fu esonerato a fine stagione in favore di Carlos Reutemann (che già aveva preso il suo posto nel 1977 alla Ferrari).

Tornato all'Ensign, la carriera di Regazzoni terminò in seguito a un incidente sul circuito di Long Beach nel 1980: la sua vettura uscì di pista al 51º giro a causa di un'avaria all'impianto frenante[3] e si schiantò a 270 km/h contro la Brabham di Ricardo Zunino, che era stata abbandonata dai commissari nella via di fuga dopo il ritiro dell'argentino; le gravissime ferite che il pilota riportò alle gambe e alla spina dorsale lo resero per sempre paraplegico, e un successivo intervento, che avrebbe dovuto essere risolutore, ne peggiorò ancor di più le condizioni.

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Enza
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REnato di LOrenzo

Renato Di Lorenzo (28 maggio 1944) è un ingegnere, scrittore e opinionista italiano.

Dopo aver conseguito nel 1968 la laurea in Ingegneria Elettronica con il massimo dei voti e una tesi sulla Relatività Generale, inizia immediatamente la sua carriera in Fiat e in Aeritalia, dove tra il 1970 e il 1974 è prima Ricercatore e poi Capo Progetto.

Dal 1974 al 1978 lavora presso Mira Lanza come Direttore della Pianificazione Strategica, passando poi a Direttore Generale di una consociata.

Per circa un anno fa parte della Commissione Economica Nazionale del Partito Repubblicano Italiano.

Dal 1978 al 1980 è Direttore Centrale del Controllo Gestione della Sidalm (Motta-Alemagna) e insegna alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Bologna.

Dal 1980 si dedica alla Consulenza di Direzione e Organizzazione Aziendale, via via specializzandosi nell'Area Finanza delle Banche e svolgendo una intensa attività di formatore.

Pubblica articoli in Italia e negli Stati Uniti ed è autore di una serie di manuali di argomento finanziario per il Gruppo Sole 24 Ore che vendono oltre 280'000 copie, pubblicati con successo anche all'estero, da Springer Verlag, Diaz de Santos e altri, sia in lingua inglese che spagnola.

Pubblica anche romanzi a sfondo finanziario per Mondadori ed altri editori.

È attivo su Scribd, Twitter, Facebook, Google+ e altri social network.

Nel 2014 ha attivato il sito "Analytic Trading" (con il sito connesso "Analytic Trading Shop") dove si occupa di divulgazione finanziaria e analisi tecnica e dove analizza e pubblica notizie dai vari mercati finanziari mondiali.

Dal 2015 entra a far parte degli autori della casa editrice Guerini Next di Milano, iniziando la pubblicazione di una collana di volumi sul Day Trading.


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china46
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LO Cascio FRancesco (Roma, 25 luglio 1961) è un vibrafonista jazz italiano.Dopo i primi studi da autodidatta, tra il 1984 e il 1985 frequenta il Berklee College of Music di Boston, Massachusetts, approfondendo la tecnica del vibrafono con Ed Saindon.
Dal 1986, tornato in Italia, si stabilisce a Roma e intraprende stabilmente la carriera di performer, sia in qualità di freelance sia come leader o co-leader di vari gruppi. Tra le prime collaborazioni, dal vivo e su disco, si segnalano quelle con i sassofonisti George Garzone (Ipotetico, Beefless e ACT II) e Gary Bartz (Stairway to Heaven). Nel 1994 si esibisce come solista sotto la direzione di Gunther Schuller alla prima italiana della Third Stream, presso il Teatro Michetti di Pescara.
A metà degli anni ’90 Francesco Lo Cascio matura il progetto del Vibes Trio con l’intento di esplorare una delle formazioni più agili e al tempo stesso più classiche della storia del jazz, dando respiro alle molteplici possibilità armoniche e melodiche del vibrafono. L’omonimo disco, del 1997, vede Giovanni Tommaso al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria, oltre a Stefano Di Battista come special guest al sassofono. L’ensemble, in attività con la stessa composizione strumentale, ha visto negli anni la partecipazione di diversi musicisti.
Dal 1998 – anno in cui Francesco Lo Cascio viene indicato dai critici fra i “migliori nuovi talenti del jazz italiano” nel referendum annuale indetto dalla rivista Musica Jazz [1] - nascono o si consolidano altre collaborazioni con artisti quali il compositore e contrabbassista Bruno Tommaso (Vento del Nord, Vento del Sud) e il chitarrista Irio De Paula (Lembrando Wes Montgomery). Nel 2003 Lo Cascio appare come solista nell’opera Epitaph di Charles Mingus sotto la direzione del musicologo Andrew Homzy al festival Metastasio Jazz, presso il Teatro Metastasio di Prato. Del 2009 la partecipazione a un progetto del collettivo di improvvisazione Franco Ferguson, sotto la direzione del sassofonista e compositore John Tchicai, che nel 2011 sfocia nella pubblicazione del disco Live at Moro Jazz Festival. Nel febbraio 2013, durante una tournée in Gran Bretagna con il quartetto Heimweh, Francesco Lo Cascio si esibisce a Londra con la London Improvisers Orchestra in un memorial dedicato al musicista e direttore d’orchestra Butch Morris.
Il temperamento eclettico di Francesco Lo Cascio, fondamento della sua personalità artistica, lo ha portato a sperimentare nel corso del tempo gli stili più diversi, partendo dal jazz di matrice europea e dall’hard bop per passare al “jazz etnico” e allo swing, sino ad arrivare al free jazz. Dai primi anni 2000, pur senza abbandonare la consueta versatilità, si dedica in particolare alla musica improvvisata. La sua attività, che annovera centinaia di concerti in Italia, Francia, Svizzera, Austria, Gran Bretagna, Ungheria e Grecia, ha ottenuto nel 2012 il riconoscimento del pubblico con il secondo posto tra i vibrafonisti italiani nel Jazz Award indetto dalla rivista Jazzit
Buona notte
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dany61
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FRiedrich CLemens Gerke (Osnabrück, 22 gennaio 1801 – Amburgo, 21 maggio 1888) è stato uno scrittore, giornalista e musicista tedesco, pioniere del telegrafo e revisore del codice Morse.

Gerke, cresciuto in condizioni modeste, all'età di sedici anni si recò ad Amburgo come servitore e cameriere dello scienziato Arnold Schuback. Nel 1818 passò alle dipendenze del senatore Brunnemann, ed iniziò ad avere uno stipendio fisso per la prima volta nella sua vita. Il 10 luglio 1820 sposò la giovane, affascinante, Sophie Marianne Duclais figlia di modesti immigrati francesi. Provarono a mettere su un negozio di cappelli, ma ben presto l'azienda andò in fallimento. Decisero così di emigrare, come milioni di altri cittadini europei del XIX secolo, con la previsione di arruolarsi nell'esercito britannico.

Via Twielenfleth (Bassa Sassonia) e l'isola di Helgoland, giunsero in Canada nel 1820, e Gerke prestò servizio come musicista nel battaglione Rifle, 60º reggimento in quanto suonava molto bene il clarinetto ed il corno. A Gerke però non piaceva molto il servizio militare, e dopo essere riuscito a trovare un sostituto al quale affidare il suo posto nell'esercito, tornò ad Amburgo nel 1823.

Negli anni precedenti Gerke aveva aveva avuto modo di conoscere il telegrafo ottico e poi quello elettrico e lavorato come musicista nei pub e negli stabilimenti per marittimi sulla Reeperbahn. Questa zona di Amburgo era allora sotto amministrazione danese.

In quel periodo iniziò la carriera di scrittore e giornalista e pubblicò numerosi articoli sulla vita sociale e sul criticato malgoverno. Gerke scrisse diversi libri sulla vita in generale, e sull'assistenza sanitaria. Dopo alcuni anni, divenuto indipendente economicamente con la nuova attività, abbandonò la sua professione di musicista.

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Enza
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CLaudio SarDO


• Faenza (Ravenna) 12 novembre 1958. Giornalista. Dall’8 luglio 2011 al 16 ottobre 2013 direttore dell’Unità (al suo posto Luca Landò), adesso editorialista e commentatore politico.
• «Notista politico del Messaggero, dal 2006 segretario dell’Associazione stampa parlamentare» (Rep 5/7/2011).
• «Era al Messaggero dal 2008 nella redazione politica con la qualifica ad personam di vicecaposervizio. Ha iniziato a Paese Sera, è stato direttore del settimanale delle Acli Azione sociale, poi cronista parlamentare dell’Agenzia Asca e del Mattino di Napoli, dove ha lavorato per 17 anni. Dal 2006 è segretario dell’Associazione stampa parlamentare. Ultimamente è stato autore con Miguel Gotor di Per una buona ragione (Laterza), libro-intervista su Pierluigi Bersani» (Pst 4/7/2011).
• «Ha riportato il quotidiano all’ortodossia di partito dopo gli anni scapigliati di Furio Colombo, Antonio Padellaro e Concita De Gregorio, anticipa spesso le svolte del leader. Suoi gli attacchi più duri contro Renzi, dalla polemica sulle Cayman (titolo: “Le primarie vanno in paradiso. Fiscale”) all’aggettivo “fascistoide” scaraventato contro il sindaco di Firenze dall’editorialista Michele Prospero» (Marco Damilano) [Esp 7/12/2012].
• «Non è mai stato iscritto al Pci, è cattolico, è un grande tifoso della Roma, è sposato con Chiara e hanno tre figli» (Fabrizio Roncone) [Cds 8/4/2013].



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china46
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DOmenico Berardi (Cariati, 1º agosto 1994) è un calciatore italiano, attaccante del Sassuolo, in prestito dalla Juventus, e della Nazionale Under-21 italiana.
Il Sassuolo lo preleva dal Cosenza a 16 anni, e lo inserisce nel proprio settore giovanile.[2] Il 27 agosto 2012, a 18 anni, debutta da professionista in Serie B nella gara Sassuolo-Cesena (3-0).[3] Il 1º settembre 2012 sigla il momentaneo 1-0 sul Crotone, partita vinta dal Sassuolo 2-1.[4] In campionato disputa 37 partite e segna 11 reti, contribuendo alla prima promozione del Sassuolo in Serie A.

AR

buon pomeriggio
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dany61
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ARmin ZöggelER (Merano, 4 gennaio 1974) è un ex slittinista italiano.

È considerato uno dei più grandi e vincenti di sempre in questa disciplina[1]. Specializzato nel singolo, nel suo palmarès annovera sei titoli mondiali, quattro europei e dieci Coppe del Mondo, oltre a sei medaglie individuali consecutive – due ori, un argento e tre bronzi – ai Giochi olimpici: nella storia dello sport, lo slittinista azzurro è il primo e al 2015 l'unico ad aver raggiunto tale traguardo[
Zöggeler è cresciuto a Foiana (Völlan), una frazione del comune di Lana e una delle roccaforti dello slittino su pista naturale in Alto Adige. Ha iniziato a praticare questo sport fin da bambino, utilizzando lo slittino per scendere dal maso in cui abitava con la famiglia fino a valle dove era situata la scuola, lungo una strada di circa tre chilometri che per tutto l'inverno rimaneva ghiacciata[4].

Appena undicenne vinse la sua prima gara internazionale, ma il suo allenatore dell'epoca Severin Unterholzner, convinto delle potenzialità del giovane Armin, lo spinse a passare allo slittino su pista artificiale, la specialità più diffusa e che ha dignità olimpica; a quattordici anni sulla pista Panorama di Valdaora fece il suo esordio in gara in questa nuova disciplina[4]. Zöggeler non tradì le aspettative e a soli sedici anni conquistò la Coppa del Mondo juniores, ottenendo il primo di una lunga serie di trionfi; sempre a livello giovanile vinse due medaglie d'oro e una d'argento in tre edizioni dei campionati mondiali juniores.

Gareggiando per la nazionale italiana ha fatto il suo esordio a livello assoluto in Coppa del Mondo nella stagione 1992/93, ha conquistato il primo podio il 6 dicembre 1992 nel singolo a Sigulda (3°) e la prima vittoria il 15 gennaio 1995 sempre nel singolo a Oberhof. A tutt'oggi può vantare 59 vittorie di tappa in totale, di cui ben 57 nella specialità del singolo, che fanno di lui lo slittinista più vincente di sempre in gare di Coppa del Mondo su pista artificiale ed è, nella speciale graduatoria della vittorie in tappe di Coppa del Mondo negli sport invernali, il secondo italiano con più trionfi in assoluto, dietro al solo Patrick Pigneter (specialista della stessa disciplina ma su pista naturale) e davanti ad Alberto Tomba. In classifica generale ha conquistato la Sfera di cristallo in dieci occasioni: nel 1997/98, nel 1999/00, nel 2000/01, nel 2003/04, nel 2005/06, nel 2006/07, nel 2007/08, nel 2008/09, nel 2009/10 e nel 2010/11, eguagliando così il primato di trofei ottenuti nella specialità del singolo, detenuto dall'austriaco Markus Prock, e portandosi a una sola lunghezza dal record assoluto di sfere di cristallo vinte nello slittino, che appartiene all'italiano Norbert Huber con tre trofei conquistati nel singolo e otto nel doppio.


Zöggeler nel 2008, assieme al collega svizzero Stefan Höhener.
Ha partecipato a sei edizioni dei Giochi olimpici invernali, riuscendo in ognuna di esse a salire sul podio. L'esordio ai Giochi è avvenuto a Lillehammer 1994 occasione in cui ha colto la medaglia di bronzo, quattro anni più tardi a Nagano 1998 ha conquistato l'argento, a Salt Lake City 2002, come anche nell'edizione di casa a Torino 2006, ha vinto la medaglia d'oro mentre a Vancouver 2010 e poi a So#269;i 2014 ha ottenuto nuovamente il bronzo. In quest'ultima occasione ha preso il via anche nella gara a squadre, concludendo la prova in quinta posizione insieme ai compagni Sandra Gasparini, Christian Oberstolz e Patrick Gruber.

Ha partecipato altresì a quindici edizioni dei campionati mondiali, da Calgary 1993 a oggi, saltando solo l'ultima rassegna, quella di Whistler 2013, per curarsi da un problema alla schiena[5]. In dieci occasioni è riuscito a salire sul podio nella specialità del singolo e di queste per ben sei volte raggiungendo il primo posto, anch'esso un record nella storia dello slittino; le vittorie furono conquistate nelle rassegne iridate di Lillehammer 1995, Schönau am Königssee 1999, Calgary 2001, Sigulda 2003, Park City 2005 e Cesana Torinese 2011. Alle medaglie conquistate nel singolo si aggiungono le altre sei, ottenute sempre a livello di campionati del mondo, nella gara a squadre.

Nelle rassegne continentali ha vinto in totale diciotto medaglie, quattro delle quali d'oro: una nella gara a squadre a Schönau am Königssee 1994 e tre nel singolo a Oberhof 2004, a Cesana Torinese 2008 e a Sigulda 2014.

Proprio sulla Cesana Pariol, la prima pista italiana a ospitare manifestazioni internazionali dai tempi in cui fu dismessa quella di Valdaora, ora nuovamente riutilizzata ma per gare su pista naturale, Zöggeler è non solo imbattuto, ma l'unico ad aver inserito il suo nome nell'albo d'oro dei vincitori di una gara a livello assoluto nella specialità del singolo su tale pista: oltre all'oro olimpico, al titolo mondiale e a quello europeo, ha infatti conquistato tutte e quattro le prove di Coppa del Mondo che si siano mai tenute sul catino piemontese: nel 2005/06, nel 2006/07, nel 2008/09 e nel 2009/10[6][7].

Grazie a questo suo impressionante palmarès gli sono stati attribuiti diversi soprannomi dai vari giornalisti sportivi nel corso degli anni: da il "cannibale"[9], con l'ovvio riferimento al grande ciclista belga Eddy Merckx, famoso con quel soprannome già dagli anni sessanta, fino a lo "Schumacher del ghiaccio"[10], per l'affinità tra lo slittinista italiano e il pilota di formula 1 tedesco Michael Schumacher, sia per quanto concerne l'alta velocità con la quale affrontavano coi loro mezzi le piste nei rispettivi sport, sia per la meticolosità dei due atleti, oltreché, naturalmente, per i record di vittorie che durante gli anni 2000 li accomunavano.

Sempre per merito dei suoi numerosi trionfi ha ottenuto diversi riconoscimenti, anche extrasportivi, primo fra tutti il titolo di commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, onorificenza ricevuta all'indomani della vittoria ai Giochi olimpici di Salt Lake City 2002[11] ed è stato insignito dall'Arma dei Carabinieri, del cui centro sportivo fa parte, del grado di maresciallo[12][13]; inoltre in più occasioni ha ottenuto la medaglia d'oro al valore atletico da parte del CONI e nel 2011 la Gazzetta dello Sport, nell'annuale sondaggio per decretare i migliori atleti della stagione, lo ha proclamato sportivo italiano dell'anno[14].

Alle Olimpiadi invernali di So#269;i 2014 la giunta del CONI lo ha designato quale portabandiera della delegazione italiana ai Giochi. È il terzo slittinista nella storia azzurra ad avere questo onore, dopo Paul Hildgartner, che ricoprì tale incarico addirittura in due occasioni, a Sarajevo 1984 e a Calgary 1988, e Gerda Weissensteiner, alfiere a Nagano 1998[15][16][17]. Come dichiarato dallo stesso presidente della comitato olimpico italiano Giovanni Malagò questa scelta "onora e gratifica l'intero Paese" essendo lo stesso Zöggeler "il più grande atleta di tutti i tempi nel suo sport"[18]. Sul valore dell'atleta di Foiana concordano anche alcuni dei più grandi esperti del settore, come ad esempio Walter Plaikner, ex campione olimpico nel doppio a Sapporo 1972, per anni responsabile della squadra e delle slitte azzurre e oggi capo allenatore della nazionale russa, che intervistato prima dei mondiali di Cesana Torinese 2011 aveva sentenziato: "Armin è unico, nessuno lo eguaglierà"[6].

Con il bronzo conquistato in Russia, Zöggeler è diventato il primo atleta nella storia olimpica (sia estiva che invernale) a ottenere una medaglia individuale, nella stessa disciplina, in sei edizioni consecutive dei Giochi, superando sportivi come il tiratore Ralf Schumann, la judoka Ryoko Tamura, l'altro slittinista Georg Hackl, la pattinatrice Claudia Pechstein e la schermitrice Valentina Vezzali[2][3].

Il 14 ottobre 2014, a Milano, ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni, specificando bensì di voler continuare a collaborare con le squadre nazionali di slittino[

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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ERwin Rommel

Erwin Johannes Eugen Rommel, appartenente ad una borghese famiglia sveva, nasce il 15 novembre 1891 ad Heidenheim, presso Ulm, sul Danubio, nel Wurttenberg. Il padre, che portava lo stesso nome del figlio, era un maestro, figlio a sua volta di un maestro. Erwin cresce dunque in una famiglia dove indubbiamente si amano i bambini, anche considerando i quattro fratelli che i genitori metteranno poi al mondo.

La sua infanzia la trascorre fra la casa e lo studio, affrontato per la verità con scarso impegno.

Divenuto adolescente, si manifesta in lui la passione per le armi e frequenta la scuola militare di Danzica. Nel 1910, a diciannove anni, è arruolato nel 124° Reggimento di fanteria a Wiengarten col grado di aspirante colonnello; l'anno dopo conoscerà la ragazza che diventerà sua moglie: è Lucie Maria Mollin, figlia di un proprietario terriero della Prussia Occidentale.

La Grande Guerra, porta Rommel sul fronte francese ed a Varennes, col battesimo del fuoco riceve la sua prima ferita, ora non è più lo studente svogliato, il ragazzo timido: la guerra lo rivela quello che il suo biografo, Desmond Young, definirà "un perfetto animale da combattimento, freddo, instancabile, inflessibile, rapido nelle decisioni, incredibilmente valoroso". Nel 1915 ha la Croce di Ferro di prima classe, diventa tenente, viene poi trasferito sul fronte rumeno.

Durante una licenza, il 27 Novembre 1916 a Danzica sposa Lucie, mentre l'anno dopo è sul fronte italiano per un'importante azione. Viene promosso capitano e riceve la medaglia pour le Mérite.

Nel 1918, finita la guerra, Rommel è senza professione e senza soldi. Convinto che ormai non vi sia più posto per lui nell'esercito è ormai rassegnato all'abbandono della carriera militare ma, per una serie di fortunate coincidenze, viene notato dal Generale Von Epp, che lo inserisce nei 4.000 ufficiali atti a costituire il nuovo esercito tedesco. Sono anni tranquilli, pur con una Germania in difficoltà e stremata economicamente dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Nel 1928, dopo undici anni di matrimonio, nasce il suo unico figlio, Manfred.

In seguito, divenuto colonnello nel 1937, è al comando del battaglione addetto alla incolumità del Fuhrer Adolf Hitler. Viene poi promosso Generale e, allo scoppio nel 1939 della Seconda guerra mondiale, presta servizio, durante la campagna polacca, al quartier generale del Führer. Successivamente gli viene affidato il comando della settima divisione corazzata del XV corpo, che costituisce la colonna di punta dell'esercito tedesco nelle operazioni sul fronte occidentale.

La settima divisione combatte sulla Mosa, ad Arras, a Lilla, sulla Somme, ed è la prima a raggiungere la Manica. Il 6 febbraio 1941 Rommel è a casa in licenza da due giorni, quando un aiutante del quartier generale del Führer bussa alla porta e gli consegna un messaggio urgente: Hitler vuole vederlo subito. Ha deciso di mandare in soccorso di Graziani due divisioni della Wehrmacht. Rommel dovrà assumere il comando generale di questo corpo africano e recarsi immediatamente in Libia.

Sul finire del 1940 Hitler affida dunque a Rommel il comando dell' Afrikakorps, la nuova armata costituita per contrastare in Africa Settentrionale lo strapotere britannico ed aiutare appunto gli alleati italiani, allora in gravi difficoltà. L'Afrikakorps, sbarca in Libia nei primi mesi del 1941, il 1° Aprile, Rommel dà il via al primo attacco contro gli inglesi.

In breve, Rommel grazie a nuove strategie rivoluzionarie ed ai suoi ingegnosi piani, riesce a raccogliere numerose vittorie ed a ribaltare la situazione sul fronte africano a favore dell'Asse (per questo si meritò il soprannome di "volpe del deserto"). Il 28 Giugno 1942, dopo aver espugnato il campo trincerato di Marsa Matruh, viene nominato da Hitler Feldmaresciallo. Grande stratega, infligge agli inglesi gravi perdite. Di lui Churchill dice davanti alla Camera dei Comuni: «Abbiamo di fronte a noi un avversario molto audace e abile e, se posso dirlo al disopra delle stragi di guerra, un grande generale». A fronteggiarlo si succedono i migliori generati britannici: Wavell, Auchinleck, Cunningham, Ritchie e infine Montgomery, colui che riuscirà a piegarlo.

Anche il suo genio tattico, infatti, è alla fine sconfitto dalla superiorità di uomini e mezzi del generale Montgomery nella lunga e terribile battaglia di El Alamein (ottobre 1942), che sancì la definitiva perdita dell'Africa del Nord per le forze dell'Asse Roma-Berlino.

Hitler, benevolmente, non lo ritiene responsabile di queste sconfitte ma anzi gli offre altri incarichi. Viene così richiamato in Patria, dove gli viene affidato il comando delle Armate B in Normandia.

Agli inizi del 1944, però, resosi conto che la guerra era ormai perduta, Rommel inizia a porsi delle domande sul come evitare al suo paese ulteriori, inutili perdite, ma, fedele al Reich e al suo Fuhrer, continua a combattere fino a che non viene gravemente ferito in Francia nel luglio 1944, proprio pochi giorni prima dell'attentato a Hitler compiuto dal conte Claus von Stauffenberg. Terminato in un bagno di sangue il complotto contro Hitler (persero la vita sia il conte che i suoi complici), anche Rommel fu indagato dalla Gestapo e, ritenuto ingiustamente colpevole di avervi partecipato, venne indotto al suicidio.

La sua morte fu ufficialmente attribuita a cause naturali (data la grande popolarità di cui godeva nel paese) e gli furono tributati solenni funerali di stato a Ulma. Nemmeno un anno dopo, la guerra finisce con la dissoluzione del Reich e la vittoria degli Alleati, fermando così il progetto di Hitler di erigere un ipocrita monumento al "grande condottiero caduto in disgrazia".




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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

ERwin Rommel

Erwin Johannes Eugen Rommel, appartenente ad una borghese famiglia sveva, nasce il 15 novembre 1891 ad Heidenheim, presso Ulm, sul Danubio, nel Wurttenberg. Il padre, che portava lo stesso nome del figlio, era un maestro, figlio a sua volta di un maestro. Erwin cresce dunque in una famiglia dove indubbiamente si amano i bambini, anche considerando i quattro fratelli che i genitori metteranno poi al mondo.

La sua infanzia la trascorre fra la casa e lo studio, affrontato per la verità con scarso impegno.

Divenuto adolescente, si manifesta in lui la passione per le armi e frequenta la scuola militare di Danzica. Nel 1910, a diciannove anni, è arruolato nel 124° Reggimento di fanteria a Wiengarten col grado di aspirante colonnello; l'anno dopo conoscerà la ragazza che diventerà sua moglie: è Lucie Maria Mollin, figlia di un proprietario terriero della Prussia Occidentale.

La Grande Guerra, porta Rommel sul fronte francese ed a Varennes, col battesimo del fuoco riceve la sua prima ferita, ora non è più lo studente svogliato, il ragazzo timido: la guerra lo rivela quello che il suo biografo, Desmond Young, definirà "un perfetto animale da combattimento, freddo, instancabile, inflessibile, rapido nelle decisioni, incredibilmente valoroso". Nel 1915 ha la Croce di Ferro di prima classe, diventa tenente, viene poi trasferito sul fronte rumeno.

Durante una licenza, il 27 Novembre 1916 a Danzica sposa Lucie, mentre l'anno dopo è sul fronte italiano per un'importante azione. Viene promosso capitano e riceve la medaglia pour le Mérite.

Nel 1918, finita la guerra, Rommel è senza professione e senza soldi. Convinto che ormai non vi sia più posto per lui nell'esercito è ormai rassegnato all'abbandono della carriera militare ma, per una serie di fortunate coincidenze, viene notato dal Generale Von Epp, che lo inserisce nei 4.000 ufficiali atti a costituire il nuovo esercito tedesco. Sono anni tranquilli, pur con una Germania in difficoltà e stremata economicamente dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Nel 1928, dopo undici anni di matrimonio, nasce il suo unico figlio, Manfred.

In seguito, divenuto colonnello nel 1937, è al comando del battaglione addetto alla incolumità del Fuhrer Adolf Hitler. Viene poi promosso Generale e, allo scoppio nel 1939 della Seconda guerra mondiale, presta servizio, durante la campagna polacca, al quartier generale del Führer. Successivamente gli viene affidato il comando della settima divisione corazzata del XV corpo, che costituisce la colonna di punta dell'esercito tedesco nelle operazioni sul fronte occidentale.

La settima divisione combatte sulla Mosa, ad Arras, a Lilla, sulla Somme, ed è la prima a raggiungere la Manica. Il 6 febbraio 1941 Rommel è a casa in licenza da due giorni, quando un aiutante del quartier generale del Führer bussa alla porta e gli consegna un messaggio urgente: Hitler vuole vederlo subito. Ha deciso di mandare in soccorso di Graziani due divisioni della Wehrmacht. Rommel dovrà assumere il comando generale di questo corpo africano e recarsi immediatamente in Libia.

Sul finire del 1940 Hitler affida dunque a Rommel il comando dell' Afrikakorps, la nuova armata costituita per contrastare in Africa Settentrionale lo strapotere britannico ed aiutare appunto gli alleati italiani, allora in gravi difficoltà. L'Afrikakorps, sbarca in Libia nei primi mesi del 1941, il 1° Aprile, Rommel dà il via al primo attacco contro gli inglesi.

In breve, Rommel grazie a nuove strategie rivoluzionarie ed ai suoi ingegnosi piani, riesce a raccogliere numerose vittorie ed a ribaltare la situazione sul fronte africano a favore dell'Asse (per questo si meritò il soprannome di "volpe del deserto"). Il 28 Giugno 1942, dopo aver espugnato il campo trincerato di Marsa Matruh, viene nominato da Hitler Feldmaresciallo. Grande stratega, infligge agli inglesi gravi perdite. Di lui Churchill dice davanti alla Camera dei Comuni: «Abbiamo di fronte a noi un avversario molto audace e abile e, se posso dirlo al disopra delle stragi di guerra, un grande generale». A fronteggiarlo si succedono i migliori generati britannici: Wavell, Auchinleck, Cunningham, Ritchie e infine Montgomery, colui che riuscirà a piegarlo.

Anche il suo genio tattico, infatti, è alla fine sconfitto dalla superiorità di uomini e mezzi del generale Montgomery nella lunga e terribile battaglia di El Alamein (ottobre 1942), che sancì la definitiva perdita dell'Africa del Nord per le forze dell'Asse Roma-Berlino.

Hitler, benevolmente, non lo ritiene responsabile di queste sconfitte ma anzi gli offre altri incarichi. Viene così richiamato in Patria, dove gli viene affidato il comando delle Armate B in Normandia.

Agli inizi del 1944, però, resosi conto che la guerra era ormai perduta, Rommel inizia a porsi delle domande sul come evitare al suo paese ulteriori, inutili perdite, ma, fedele al Reich e al suo Fuhrer, continua a combattere fino a che non viene gravemente ferito in Francia nel luglio 1944, proprio pochi giorni prima dell'attentato a Hitler compiuto dal conte Claus von Stauffenberg. Terminato in un bagno di sangue il complotto contro Hitler (persero la vita sia il conte che i suoi complici), anche Rommel fu indagato dalla Gestapo e, ritenuto ingiustamente colpevole di avervi partecipato, venne indotto al suicidio.

La sua morte fu ufficialmente attribuita a cause naturali (data la grande popolarità di cui godeva nel paese) e gli furono tributati solenni funerali di stato a Ulma. Nemmeno un anno dopo, la guerra finisce con la dissoluzione del Reich e la vittoria degli Alleati, fermando così il progetto di Hitler di erigere un ipocrita monumento al "grande condottiero caduto in disgrazia".




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Dina & Dario
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EMmanuelle SEigner (Parigi, 22 giugno 1966) è un'attrice, modella e cantante francese, nipote dell'attore Louis Seigner (1903-1991) e sorella dell'attrice Mathilde Seigner.
Ha iniziato a sfilare come modella all'età di quattordici anni, divenendo col tempo una celebre professionista del settore. Diventa testimonial per le campagne pubblicitarie di Burberry, Celine, H&M, Marc Jacobs, Moschino e Yves Saint Laurent e compare sulle copertine di Elle, Vogue e D La Repubblica delle donne.

Attuale moglie del regista franco-polacco Roman Polanski, con cui ha avuto due figli, Morgane e Elvis. Co-protagonista in Frantic al fianco di Harrison Ford e in Luna di fiele con Hugh Grant, diretta proprio dal marito, ha partecipato anche con una parte secondaria al film con Johnny Depp La nona porta, ancora sotto la regia di Roman Polanski. Nel 2006 ha iniziato una collaborazione come cantante con il duo pop rock Ultra Orange, con il quale ha pubblicato un album, Ultra Orange & Emmanuelle, nel 2007. Da quest'album è stata estratta la canzone Don't Kiss Me Goodbye, utilizzata nella colonna sonora di Lo scafandro e la farfalla.

Nei primi mesi del 2013 gira Venere in pelliccia nuovo film diretto dal marito Roman Polansk

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

ERwin Rommel

Erwin Johannes Eugen Rommel, appartenente ad una borghese famiglia sveva, nasce il 15 novembre 1891 ad Heidenheim, presso Ulm, sul Danubio, nel Wurttenberg. Il padre, che portava lo stesso nome del figlio, era un maestro, figlio a sua volta di un maestro. Erwin cresce dunque in una famiglia dove indubbiamente si amano i bambini, anche considerando i quattro fratelli che i genitori metteranno poi al mondo.

La sua infanzia la trascorre fra la casa e lo studio, affrontato per la verità con scarso impegno.

Divenuto adolescente, si manifesta in lui la passione per le armi e frequenta la scuola militare di Danzica. Nel 1910, a diciannove anni, è arruolato nel 124° Reggimento di fanteria a Wiengarten col grado di aspirante colonnello; l'anno dopo conoscerà la ragazza che diventerà sua moglie: è Lucie Maria Mollin, figlia di un proprietario terriero della Prussia Occidentale.

La Grande Guerra, porta Rommel sul fronte francese ed a Varennes, col battesimo del fuoco riceve la sua prima ferita, ora non è più lo studente svogliato, il ragazzo timido: la guerra lo rivela quello che il suo biografo, Desmond Young, definirà "un perfetto animale da combattimento, freddo, instancabile, inflessibile, rapido nelle decisioni, incredibilmente valoroso". Nel 1915 ha la Croce di Ferro di prima classe, diventa tenente, viene poi trasferito sul fronte rumeno.

Durante una licenza, il 27 Novembre 1916 a Danzica sposa Lucie, mentre l'anno dopo è sul fronte italiano per un'importante azione. Viene promosso capitano e riceve la medaglia pour le Mérite.

Nel 1918, finita la guerra, Rommel è senza professione e senza soldi. Convinto che ormai non vi sia più posto per lui nell'esercito è ormai rassegnato all'abbandono della carriera militare ma, per una serie di fortunate coincidenze, viene notato dal Generale Von Epp, che lo inserisce nei 4.000 ufficiali atti a costituire il nuovo esercito tedesco. Sono anni tranquilli, pur con una Germania in difficoltà e stremata economicamente dalle devastazioni della Prima Guerra Mondiale. Nel 1928, dopo undici anni di matrimonio, nasce il suo unico figlio, Manfred.

In seguito, divenuto colonnello nel 1937, è al comando del battaglione addetto alla incolumità del Fuhrer Adolf Hitler. Viene poi promosso Generale e, allo scoppio nel 1939 della Seconda guerra mondiale, presta servizio, durante la campagna polacca, al quartier generale del Führer. Successivamente gli viene affidato il comando della settima divisione corazzata del XV corpo, che costituisce la colonna di punta dell'esercito tedesco nelle operazioni sul fronte occidentale.

La settima divisione combatte sulla Mosa, ad Arras, a Lilla, sulla Somme, ed è la prima a raggiungere la Manica. Il 6 febbraio 1941 Rommel è a casa in licenza da due giorni, quando un aiutante del quartier generale del Führer bussa alla porta e gli consegna un messaggio urgente: Hitler vuole vederlo subito. Ha deciso di mandare in soccorso di Graziani due divisioni della Wehrmacht. Rommel dovrà assumere il comando generale di questo corpo africano e recarsi immediatamente in Libia.

Sul finire del 1940 Hitler affida dunque a Rommel il comando dell' Afrikakorps, la nuova armata costituita per contrastare in Africa Settentrionale lo strapotere britannico ed aiutare appunto gli alleati italiani, allora in gravi difficoltà. L'Afrikakorps, sbarca in Libia nei primi mesi del 1941, il 1° Aprile, Rommel dà il via al primo attacco contro gli inglesi.

In breve, Rommel grazie a nuove strategie rivoluzionarie ed ai suoi ingegnosi piani, riesce a raccogliere numerose vittorie ed a ribaltare la situazione sul fronte africano a favore dell'Asse (per questo si meritò il soprannome di "volpe del deserto"). Il 28 Giugno 1942, dopo aver espugnato il campo trincerato di Marsa Matruh, viene nominato da Hitler Feldmaresciallo. Grande stratega, infligge agli inglesi gravi perdite. Di lui Churchill dice davanti alla Camera dei Comuni: «Abbiamo di fronte a noi un avversario molto audace e abile e, se posso dirlo al disopra delle stragi di guerra, un grande generale». A fronteggiarlo si succedono i migliori generati britannici: Wavell, Auchinleck, Cunningham, Ritchie e infine Montgomery, colui che riuscirà a piegarlo.

Anche il suo genio tattico, infatti, è alla fine sconfitto dalla superiorità di uomini e mezzi del generale Montgomery nella lunga e terribile battaglia di El Alamein (ottobre 1942), che sancì la definitiva perdita dell'Africa del Nord per le forze dell'Asse Roma-Berlino.

Hitler, benevolmente, non lo ritiene responsabile di queste sconfitte ma anzi gli offre altri incarichi. Viene così richiamato in Patria, dove gli viene affidato il comando delle Armate B in Normandia.

Agli inizi del 1944, però, resosi conto che la guerra era ormai perduta, Rommel inizia a porsi delle domande sul come evitare al suo paese ulteriori, inutili perdite, ma, fedele al Reich e al suo Fuhrer, continua a combattere fino a che non viene gravemente ferito in Francia nel luglio 1944, proprio pochi giorni prima dell'attentato a Hitler compiuto dal conte Claus von Stauffenberg. Terminato in un bagno di sangue il complotto contro Hitler (persero la vita sia il conte che i suoi complici), anche Rommel fu indagato dalla Gestapo e, ritenuto ingiustamente colpevole di avervi partecipato, venne indotto al suicidio.

La sua morte fu ufficialmente attribuita a cause naturali (data la grande popolarità di cui godeva nel paese) e gli furono tributati solenni funerali di stato a Ulma. Nemmeno un anno dopo, la guerra finisce con la dissoluzione del Reich e la vittoria degli Alleati, fermando così il progetto di Hitler di erigere un ipocrita monumento al "grande condottiero caduto in disgrazia".




EM











ERnst BLoch



Ludwigshafen, 8 luglio 1885
– Tubinga, 4 agosto 1977
è stato uno scrittore e filosofo,
musicista ed artista
ebreo tedesco marxista,
nonché teorico dell'ateismo.

Vita e opere
Nato in una famiglia di origine ebraica del Palatinato,
si laureò in filosofia nel 1908 con una tesi intitolata
Disquisizioni critiche su Rickert e il problema
dell'epistemologia moderna.
Nel 1913 si sposò con la scultrice Else von Stritzky (che morì nel 1921).
Ad Heidelberg conobbe Max Weber, mentre a Berlino frequentò
Bertolt Brecht, Kurt Weill e Theodor W. Adorno, tra gli altri.
Nel 1922 si sposò con la pittrice ebrea Linda Oppenheimer.
Da questo matrimonio nacque sua figlia Mirijam nel 1928.

Nel 1933, all'avvento del nazismo in Germania,
emigrò prima in Svizzera, poi in Austria, in Cecoslovacchia
e in Francia, finché non si stabilì negli Stati Uniti d'America,
dove scrisse la sua opera principale, "Il principio speranza",
un'opera non a caso permeata dallo spirito della filosofia
statunitense, da Emerson a James.
Nel 1948 Bloch accettò l'incarico di professore all'Università di Lipsia,
nella Repubblica Democratica Tedesca, e qui volle portare
il suo contributo di filosofo marxista al fine di creare una
società socialista.

Tuttavia entrò presto in conflitto con il regime della RDT,
che vedeva in lui un fautore del revisionismo rispetto all'ortodossia
marxista e che cercò nel 1957 di isolarlo come un
"tentatore della gioventù", costringendolo a lasciare la docenza.
Nel 1961 fuggì, passando per Berlino Ovest, a Tubinga,
dove ottenne una cattedra universitaria.

Ne Il principio speranza (pubblicato in tre volumi dal 1953 al 1959),
Bloch sosteneva che speranza e utopia sono elementi essenziali
dell'agire e del pensare umano.
Egli intendeva così porre in luce il contenuto utopico del pensiero
di Karl Marx, che viene ad assumere, nell'interpretazione di Bloch,
una peculiare tensione messianica.
Bloch tentò di stabilire un collegamento fra marxismo e Cristianesimo,
poiché in quest'ultimo riconosceva un significato utopico,
come speranza di una redenzione, che il marxismo avrebbe trasformato
in una prospettiva rivoluzionaria.

Al tempo stesso egli interpretava il materialismo storico marxiano
alla luce di elementi filosofici a esso estranei, quali il naturalismo
del pensiero rinascimentale e le filosofie della natura di Wolfgang
Goethe e di Friedrich Schelling, per pervenire a una nozione di materia.

Contestò la linearità del concetto di progresso e insieme
ridefinì il concetto di tempo:

Nel suo stile prevale un tono elevato e magniloquente,
simile a quello di un profeta biblico, tuttavia punteggiato
dal gusto del paradosso e da guizzi d'ironia.
Tali registri stilistici rispecchiano la sua vicinanza giovanile
e familiare tanto alle letture bibliche quanto all'espressionismo
e alle avanguardie artistiche.

Altre opere importanti di Bloch sono: "Spirito dell'utopia" (1918);
"Thomas Münzer come teologo della rivoluzione" (1921);
"Tracce" (1930);
"Soggetto-Oggetto, Delucidazioni su Hegel" (1949);
"Avicenna e la sinistra aristotelica" (1952);
"Ateismo nel cristianesimo" (1968);
"Il problema del materialismo: storia e sostanza" (1972);
"Experimentum Mundi" (1975).


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BLek, noto al pubblico anche con il nome di Blek Macigno, di pari passo con Capitan Miki e Kinowa è stato un fumetto italiano di grande successo del gruppo EsseGesse, realizzato dai tre sceneggiatori e disegnatori piemontesi, Giovanni Sinchetto, Dario Guzzon e Pietro Sartoris e pubblicato dall'Editoriale Dardo.
BA

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BAch EDward

Edward Bach, medico gallese diventato noto in tutto il mondo grazie alla terapia di sua invenzione denominata "Fiori di Bach" nasce il 24 settembre 1886 a Moseley, un villaggio a cinque chilometri da Birmingham.

La terra natale ha molta importanza nella sua formazione: il contatto con un ambiente bucolico e la serenità intrinseca di quei luoghi lo indurranno ad un contatto sempre più stretto con la natura.

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Fin da piccolo si convince che tutte le cose hanno un'anima e la sua accesa sensibilità lo porta a ritenere che tutto gli parli un linguaggio sottile e misterioso che tuttavia lui riesce a cogliere.

La decisione di diventare medico avviene all'età di sei anni. Inizia i propri studi frequentando l'Università di Birmingham, compie un tirocinio all'Ospedale dell'University College di Londra, dove si laurea nel 1912. Inizialmente si butta a capofitto nella pratica ospedaliera che gli sembra molto interessante ed entusiasmante, ma le delusioni si rivelano maggiori delle soddisfazioni. Edward Bach si rende conto che la pratica medica ha un carattere meccanico e spersonalizzante e che la medicina tradizionale si concentra più sulla malattia e sul sintomo, che sull'uomo nella sua complessità, che naturalmente comprende anche personalità ed emotività.

La sua è una visione che si discosta dallo sguardo "meccanicistico" dei sistemi di cura occidentali, per avvicinarsi ad una comprensione "olistica" dell'uomo, ossia comprensiva di tutte le sue componenti, nella consapevolezza che esse interagiscono e si influenzano fra loro.

Per usare uno slogan di facile impatto si potrebbe dire che secondo Bach è l'uomo che va curato, non la malattia.

La prova evidente di questa affermazione è data dal fatto che alcune medicine risultano efficaci per un paziente e completamente inutili per un altro. A seguito di queste convinzioni abbandona il reparto di Chirurgia dell'ospedale per dedicarsi alla ricerca sui batteri (la cosiddetta "immunologia"), un settore in cui otterrà importanti risultati. Purtroppo i grossi sforzi e lo studio a lungo andare mineranno la sua costituzione.

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Edward Bach viene riformato proprio per le sue precarie condizioni fisiche. Nonostante ciò gli viene affidata la responsabilità di quattrocento posti presso l'ospedale dell'University College, l'istituto dove si è laureato.

La somma di queste responsabilità lo porta nel luglio del 1917 a svenire ed essere operato d'urgenza. La diagnosi è: tumore con metastasi.

Secondo i medici non gli rimangono che tre mesi di vita.

Cade in una depressione profonda e si rende conto che non gli resta il tempo necessario per portare a termine le sue ricerche. Decide comunque di tentare il più alto numero di ricerche ed esperimenti possibili. Assorbito da questo scopo trascorrono ben più di tre mesi; i medici che l'avevano in cura non credono ai loro occhi: la malattia è regredita.

Fu così che Bach ebbe la conferma che un grande amore, una passione, uno scopo nella vita era di fondamentale importanza, tanto da fermare la morte.

Lo studio sui vaccini dava ottimi risultati, ma Bach non era soddisfatto tanto è vero che alcuni malati non rispondevano alla cura. Venne quindi a conoscenza del pensiero di Samuel Hahnemann, creatore dell'Omeopatia e ne rimase profondamente colpito, anche perchè si avvicinava a quelle convinzioni che da tempo coltivava dentro se stesso. La sua intuizione fu quella di unire le scoperte di Hahnemann con le proprie.

In questo modo Bach trovò dei vaccini omeopatici chiamati in seguito "I sette nosodi di Bach". Divise i batteri responsabili delle malattie in gruppi e iniziò ad analizzare le caratteristiche che accumunavano le persone bisognose di uno stesso vaccino. Scoprì vari tipi psicologici corrispondenti e diversi profili umani. Quindi asserì che lo stato d'animo provoca la malattia e non viceversa.

Le ricerche continuarono nei batteri, nell'alimentazione e nell'atteggiamento psicologico, anche se ormai era certo che alla base di ogni malattia c'era uno stato d'animo negativo.

La sua fama di medico aveva varcato i confini nazionali e i suoi vaccini (nosodi) venivano utilizzati sia in America che in Germania, sia dalla medicina omeopatica che da quella allopatica.

Tuttavia Bach continuava ad essere insoddisfatto dei vaccini e sempre per gli stessi motivi, ossia che alcune persone di fatto non rispondevano alle cure da lui stabilite. Spinto da questa esigenza di completezza cercò allora nuovi rimedi tra le piante e le erbe, alla ricerca ossessiva di una correlazione fra queste ultime, i vari stati d'animo e la reazione alle terapie.

A conclusione di questo enorme lavoro, Bach stabilì, anche grazie all'ausilio di tabelle, che i vari tipi di fiori esistenti, interagendo con l'emotività, riequilibravano ciascuno a modo suo lo stato d'animo.

La Floriterapia da lui creata è la cura che tramite 38 essenze di fiori risolve problemi legati alla psiche, agli stati d'animo negativi e a quelle emozioni che provocano squilibrio e disarmonia. Indirettamente la Floriterapia cura molti sintomi e malattie del corpo, quando questi sono causati da un disagio dello spirito (e cioè nella maggior parte dei casi).

Edward Bach morì il 27 novembre 1936. Quello fu l'anno della messa a punto della Floriterapia, e da allora il sistema dilagò in tutto il mondo, ricevendo entusiastici consensi. Sul piano ufficiale, la Floriterapia è un sistema terapeutico riconosciuto dall'OMS dal 1976.







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Enza ha scritto:

BAch EDward

Edward Bach, medico gallese diventato noto in tutto il mondo grazie alla terapia di sua invenzione denominata "Fiori di Bach" nasce il 24 settembre 1886 a Moseley, un villaggio a cinque chilometri da Birmingham.

La terra natale ha molta importanza nella sua formazione: il contatto con un ambiente bucolico e la serenità intrinseca di quei luoghi lo indurranno ad un contatto sempre più stretto con la natura.

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Fin da piccolo si convince che tutte le cose hanno un'anima e la sua accesa sensibilità lo porta a ritenere che tutto gli parli un linguaggio sottile e misterioso che tuttavia lui riesce a cogliere.

La decisione di diventare medico avviene all'età di sei anni. Inizia i propri studi frequentando l'Università di Birmingham, compie un tirocinio all'Ospedale dell'University College di Londra, dove si laurea nel 1912. Inizialmente si butta a capofitto nella pratica ospedaliera che gli sembra molto interessante ed entusiasmante, ma le delusioni si rivelano maggiori delle soddisfazioni. Edward Bach si rende conto che la pratica medica ha un carattere meccanico e spersonalizzante e che la medicina tradizionale si concentra più sulla malattia e sul sintomo, che sull'uomo nella sua complessità, che naturalmente comprende anche personalità ed emotività.

La sua è una visione che si discosta dallo sguardo "meccanicistico" dei sistemi di cura occidentali, per avvicinarsi ad una comprensione "olistica" dell'uomo, ossia comprensiva di tutte le sue componenti, nella consapevolezza che esse interagiscono e si influenzano fra loro.

Per usare uno slogan di facile impatto si potrebbe dire che secondo Bach è l'uomo che va curato, non la malattia.

La prova evidente di questa affermazione è data dal fatto che alcune medicine risultano efficaci per un paziente e completamente inutili per un altro. A seguito di queste convinzioni abbandona il reparto di Chirurgia dell'ospedale per dedicarsi alla ricerca sui batteri (la cosiddetta "immunologia"), un settore in cui otterrà importanti risultati. Purtroppo i grossi sforzi e lo studio a lungo andare mineranno la sua costituzione.

Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Edward Bach viene riformato proprio per le sue precarie condizioni fisiche. Nonostante ciò gli viene affidata la responsabilità di quattrocento posti presso l'ospedale dell'University College, l'istituto dove si è laureato.

La somma di queste responsabilità lo porta nel luglio del 1917 a svenire ed essere operato d'urgenza. La diagnosi è: tumore con metastasi.

Secondo i medici non gli rimangono che tre mesi di vita.

Cade in una depressione profonda e si rende conto che non gli resta il tempo necessario per portare a termine le sue ricerche. Decide comunque di tentare il più alto numero di ricerche ed esperimenti possibili. Assorbito da questo scopo trascorrono ben più di tre mesi; i medici che l'avevano in cura non credono ai loro occhi: la malattia è regredita.

Fu così che Bach ebbe la conferma che un grande amore, una passione, uno scopo nella vita era di fondamentale importanza, tanto da fermare la morte.

Lo studio sui vaccini dava ottimi risultati, ma Bach non era soddisfatto tanto è vero che alcuni malati non rispondevano alla cura. Venne quindi a conoscenza del pensiero di Samuel Hahnemann, creatore dell'Omeopatia e ne rimase profondamente colpito, anche perchè si avvicinava a quelle convinzioni che da tempo coltivava dentro se stesso. La sua intuizione fu quella di unire le scoperte di Hahnemann con le proprie.

In questo modo Bach trovò dei vaccini omeopatici chiamati in seguito "I sette nosodi di Bach". Divise i batteri responsabili delle malattie in gruppi e iniziò ad analizzare le caratteristiche che accumunavano le persone bisognose di uno stesso vaccino. Scoprì vari tipi psicologici corrispondenti e diversi profili umani. Quindi asserì che lo stato d'animo provoca la malattia e non viceversa.

Le ricerche continuarono nei batteri, nell'alimentazione e nell'atteggiamento psicologico, anche se ormai era certo che alla base di ogni malattia c'era uno stato d'animo negativo.

La sua fama di medico aveva varcato i confini nazionali e i suoi vaccini (nosodi) venivano utilizzati sia in America che in Germania, sia dalla medicina omeopatica che da quella allopatica.

Tuttavia Bach continuava ad essere insoddisfatto dei vaccini e sempre per gli stessi motivi, ossia che alcune persone di fatto non rispondevano alle cure da lui stabilite. Spinto da questa esigenza di completezza cercò allora nuovi rimedi tra le piante e le erbe, alla ricerca ossessiva di una correlazione fra queste ultime, i vari stati d'animo e la reazione alle terapie.

A conclusione di questo enorme lavoro, Bach stabilì, anche grazie all'ausilio di tabelle, che i vari tipi di fiori esistenti, interagendo con l'emotività, riequilibravano ciascuno a modo suo lo stato d'animo.

La Floriterapia da lui creata è la cura che tramite 38 essenze di fiori risolve problemi legati alla psiche, agli stati d'animo negativi e a quelle emozioni che provocano squilibrio e disarmonia. Indirettamente la Floriterapia cura molti sintomi e malattie del corpo, quando questi sono causati da un disagio dello spirito (e cioè nella maggior parte dei casi).

Edward Bach morì il 27 novembre 1936. Quello fu l'anno della messa a punto della Floriterapia, e da allora il sistema dilagò in tutto il mondo, ricevendo entusiastici consensi. Sul piano ufficiale, la Floriterapia è un sistema terapeutico riconosciuto dall'OMS dal 1976.



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BAloo

Baloo è uno dei personaggi principali de Il libro della giungla e Il secondo libro della giungla di Rudyard Kipling. È un orso (presumibilmente un orso labiato, essendo l'unica specie di orso che vive nella giungla dell'India centrale, dov'è ambientato il romanzo).

Il suo nome in hindi significa "orso".

Baloo è un personaggio forte, sincero e saggio, parla per sé e si assume la responsabilità di ciò che dice. È il maestro della legge di tutti i cuccioli del branco e, dopo aver parlato in favore di Mowgli, ne diviene una guida finché Mowgli non va a vivere nel mondo degli uomini.

Baloo è uno dei quattro personaggi cardine della storia nella formazione di Mowgli. Per questo motivo, la sua figura viene usata nel lupettismo. Non fa parte del Branco di Seeonee, ma è l'unico essere della Giungla a poter partecipare al Consiglio della rupe pur non essendone membro. Il suo ruolo nel Branco è quello di Maestro della Legge ed ha il compito di insegnare ai lupetti la Legge, le Parole Maestre e la lingua della Giungla. Citando il manuale "La Giungla" di Federico Colombo ed Enrico Calvo (edizione Fiordaliso 2002), "Baloo ha confidenza con quell'ordine superiore del mondo che gli consente di guardare con occhio limpido e comprensione, cose, avvenimenti e persone." Nello scautismo cattolico, generalmente la figura di Baloo in branco è associata a quella dell'assistente ecclesiastico, secondo l'intuizione di Fausto Catani. Tuttavia questa non è una regola rigida, infatti, data l'importanza educativa di questo personaggio, capita che, in assenza di assistente ecclesiastico, il ruolo di Baloo venga assegnato a un altro Vecchio Lupo. Del resto, in ogni caso, il compito di educare alla fede, non spetta esclusivamente al sacerdote, ma a ogni vecchio lupo, che è appunto chiamato ad essere anche catechista.

La sua parola maestra è[2]:

(EN)
« The jungle is large and the Cub he is small. »
(IT)
« La giungla è grande e il Cucciolo è piccolo. »
(Parola maestra di Baloo)

Baloo è uno dei personaggi principali del film Disney del 1967 Il libro della giungla. A differenza della sua controparte letteraria, in questo film Baloo è un orso simpatico, perdigiorno e spensierato che ama vivere alla giornata e che attraverso la sua canzone (Lo stretto indispensabile) insegna a Mowgli che bastano le cose semplici per vivere bene la vita. Ama molto ballare, cosa che dimostra quando per salvare Mowgli da Re Luigi inscena un ballo con lui (travestendosi da scimmia femmina per distrarlo) e mostra anche un grande coraggio quando per salvare Mowgli affronta Shere Khan trattenendolo per la coda e venendo malmenato e quasi ucciso dalla tigre.

Compare anche nel secondo film, dove sente molto la mancanza di Mowgli e va a trovarlo al villaggio, e nella serie televisiva Cuccioli della giungla, dove viene narrata la sua infanzia. È poi protagonista, in versione antropomorfa, della serie TaleSpin. In questa serie incarna uno strampalato pilota di aeroplani (nome completo Baloo von Bruinwald XIX) che vive sull'isola Cape Suzette ed è molto amico di Luigi (contrariamente al film) e del piccolo Kit Nuvoletta con cui si reca alla ricerca di tesori (entrando spesso in contrasto con il capo Rebecca Cunnigham).

Di seguito sono riportati i doppiatori di Baloo (versione Disney):

Doppiatori in inglese: Phil Harris (Il libro della giungla), John Goodman (Il libro della giungla 2), Ed Gilbert (TaleSpin), Pamela Segall (Cuccioli della giungla da cucciolo), Bill Scott (Cuccioli della giungla da adulto)
Doppiatori in italiano: Pino Locchi (Il libro della giungla, parti recitate), Tony De Falco (Il libro della giungla, parti cantate), Fabrizio Pucci (Il libro della giungla 2), Michele Kalamera (TaleSpin e Cuccioli della giungla da adulto), Giovanna Martinuzzi (Cuccioli della giungla da cucciolo)




JA

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JAson Schwartzman
(DW)


Jason Schwartzman nel 2010

Jason Francesco Schwartzman
Nato a Los Angeles, 26 giugno 1980
è un attore del cinema e tv,
batterista e musicista rock
ebreo statunitense.

Figlio dell'attrice Talia Shire e del produttore Jack Schwartzman,
fratello dell'attore e cantante Robert Carmine,
nipote del regista Francis Ford Coppola,
nonché cugino di Nicolas Cage e Sofia Coppola.
È per metà di origini italiane e per metà ebraiche.

È stato batterista dei Phantom Planet,
gruppo del quale è stato uno dei fondatori.
Ha lasciato il gruppo per la carriera di attore,
venendo sostituito come batterista da Jeff Conrad.
Ha anche accompagnato il musicista americano Andrew Bird
nel suo tour europeo del 2009.

Una delle canzoni di Schwartzman, The West Coast,
è stata inserita nella colonna sonora della quarta stagione
del telefilm The O.C. (il brano è presente nel decimo episodio,
La stagione delle pesche).
Schwartzman aveva già collaborato alla colonna sonora del telefilm
quango era il batterista dei Phantom Planet:
la canzone più famosa del gruppo, California,
è stata utilizzata come sigla di The O.C.

Debutta come attore nel film Rushmore,
seguito da CQ, S1m0ne con Al Pacino,
I love Huckabees - Le strane coincidenze della vita,
Vita da strega con Nicole Kidman, Marie Antoinette diretto
dalla cugina Sofia Coppola, dove interpreta Luigi XVI di Francia
al fianco di Kirsten Dunst e interpreta il cattivo Gideon Graves
nel film Scott Pilgrim vs. the World.

Dal 2009 al 2011 è protagonista della serie televisiva
HBO Bored to Death - Investigatore per noia,
in cui veste i panni dello scrittore in crisi Jonathan Ames
che per noia si improvvisa investigatore privato.

E' sposato con Brady Cunningham dal 2009.


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DWayne Johnson

Dwayne Douglas Johnson, conosciuto anche come The Rock (Hayward, 2 maggio 1972), è un wrestler e attore statunitense. In passato è stato spesso accreditato come Dwayne "The Rock" Johnson. È figlio e nipote d'arte, rispettivamente, di Rocky Johnson e di Peter Maivia, entrambi wrestler professionisti, ed è stato per questo definito "wrestler di terza generazione"; inoltre diversi tra zii, cugini e nipoti sono stati o sono wrestler professionisti. È stato, tra il 1999 e il 2003, un simbolo dell'Attitude Era dell'allora World Wrestling Federation (WWF, ora WWE). È definito come una delle icone del wrestling e della WWE e uno dei wrestler più carismatici.

Johnson ha vinto 17 titoli nella WWF/E, di cui 10 mondiali (il WWF/E Championship otto volte e il WCW/World Championship due). Ha vinto anche il WWF Intercontinental Championship per due volte e il WWF Tag Team Championship per cinque volte. È stato il sesto WWF/E Triple Crown Champion, e vincitore della Royal Rumble 2000.

Il suo primo ruolo da protagonista per un film fu Il Re Scorpione nel 2002, a cui hanno fatto seguito Il Tesoro dell'Amazzonia, Doom, Faster e la saga di Fast & Furious a partire dal quinto capitolo.

È stato sposato con Danyelle Garcia dal 1997 al 2007, con la quale ha avuto una figlia di nome Simone Alexandra Johnson, nata nel 2001.

Nel maggio 2015 ha lasciato le impronte di mani e piedi sul marciapiede del Chinese Theatre di Hollywood.




AN

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ANgus Macfadyen (Glasgow, 21 settembre 1963) è un attore scozzese. Macfadyen è nato a Glasgow ed è cresciuto in vari luoghi: Africa, Francia, Filippine e Singapore. Il padre era un medico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Macfayden frequenta l'Università di Edimburgo e la Central School of Speech and Drama a Londra. È famoso per aver interpretato Robert Bruce nel film Braveheart (1995) e Jeff Reinhart in Saw III (2008
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GAbriele La Porta

Laureatosi in Filosofia negli anni settanta con il massimo dei voti, ha iniziato ad interessarsi a Giordano Bruno, curando e traducendo alcune opere del filosofo di Nola, il De umbris idearum (1976) e il Cantus Circaeus (1977), riprendendo poi le tematiche con il libro Giordano Bruno. Il nolese di ghiaccio (1991) pubblicato da Bompiani.

Per 42 anni in Rai, ha iniziato la sua lunga carriera nel servizio pubblico a 23 anni, prima come programmista, poi, tra gli altri incarichi, come conduttore,giornalista professionista, editorialista del Radiocorriere TV, vice caporedattore del TGR Lazio, caporedattore del DSE RAI (Dipartimento Scuola Educazione, l’attuale RAI Cultura). Nel 1994 è stato nominato direttore di Rai 2, incarico che ha ricoperto per un anno e mezzo e nel 1996 è diventato direttore del palinsesto di Rai Notte, apparendo spesso anche in video come conduttore di trasmissioni culturali. Essendo stato, ininterrottamente, per 16 anni direttore, Gabriele La Porta è stato il più longevo dirigente della storia della televisione pubblica italiana.

È tuttora solido il sodalizio umano e professionale con Pino Gagliardi. In radio e in tv ha inoltre prestato la sua opera ad EcoRadio (radio) e ad EcoTv (tv). Nel 2006 ha condotto, accanto allo scrittore Giuseppe Carlotti, il programma televisivo RAI Ti presento Sophia, interamente dedicato alla storia della filosofia. La coppia La Porta - Carlotti si è riunita nel giugno 2008 per una nuova edizione del programma, sempre circondata da un numero pari di persone. Tra gli altri libri pubblicati, La Magia (1998), Coincidenze miracolose (2001), Storia della magia (2001), e la trilogia di A come anima, A come amore e C come cuore.

Nell'ottobre del 2008 è uscito Dizionario dell'inconscio e della magia, pubblicato per Sperling & Kupfer. Il suo ultimo lavoro, Tu chiamale se vuoi coincidenze è stato pubblicato nel 2011 da La Lepre Edizioni. È stato, per 14 anni, direttore della struttura Rai Notte che cura la programmazione notturna di Rai 1, Rai 2 e Rai 3.

Il 5 maggio 2010 va in pensione e lascia la Rai, per passare al circuito televisivo Cinquestelle, dove ha condotto, insieme ad Egidio Senatore, il programma in diretta "Come State?", programma in diretta, per 4 ore, che affrontava tematiche sociali con la partecipazione, senza filtro, delle telefonate del pubblico; in questo contesto hanno partecipato figure autorevoli come il presidente dell'INPS Antonio Mastrapasqua e il presidente dell'Agcom Corrado Calabrò. Dal 2 giugno 2010 al dicembre 2011 è stato direttore di EcoRadio[1]. Per EcoRadio ha condotto, insieme ad Egidio Senatore, la rubrica letteraria "La Grande Madre".

È stato ospite fisso del format radiofonico "News of the World" su Radio Manà Manà. Dal 2001 è imitato e parodiato da Corrado Guzzanti.

Il 28 aprile 2012 è stato insignito della cittadinanza onoraria dalla città di Boscoreale.

Alle elezioni comunali di Roma del 2013 si candida alla carica di consigliere comunale con il Movimento Unione Italiano di Stefano Bandecchi.

Come autore, curatore, giornalista e conduttore radiotelevisivo si è occupato, principalmente, di tematiche culturali e sociali. Tra i suoi programmi Rai ricordiamo: “Scuola aperta” (1976), “Tra scuola e lavoro” (1977), “Ricerca sul mito” (1978), “Sulle orme degli antenati” (1979), “Incontri nella notte, colloqui con gli scrittori contemporanei” (1980), “Segnali: appunti sui giovani d’oggi” (1981), “Novecento: storia della letteratura italiana dal 1945 ad oggi” (1989), “Bellitalia” (1989-91). Ha curato e condotto, per Rai 2, “Casablanca” (1990), programma di aggiornamenti editoriali che, tuttora, vanta il massimo ascolto per una rubrica letteraria. Ha condotto lo spazio letterario della rubrica televisiva di Rai 2 “La Rete” (1990), ha curato e condotto “Parlato semplice” (1992-93), per oltre 300 puntate, ed ha curato e condotto gli spazi storici della rubrica “Filo Rosso” di Gianni Bisiach. Ha, inoltre, realizzato gli speciali televisivi “Giordano Bruno”, “Edgar Allan Poe”, “Alla ricerca di Dracula” (1992), “Storia della Magia” (1993), ha curato e condotto gli spazi filosofici de “La stanza del principe” (1994), ha curato e condotto le 22 puntate di “Storia della cavalleria” (1994) ed il “Prix Italia” (1994).

Per il palinsesto di Rai Notte,tra il 1996 e il 2010, è stato autore e conduttore di numerosi programmi, come “Anima Good News”, “Il mare di notte”, “Inconscio e Magia”, “Inconscio e Magia – Psiche”, l’unico programma televisivo RAI dedicato alla poesia. È spesso ospite, come opinionista, nelle rubriche letterarie e culturali di Rai 1.





MI

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dany61
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MIrta Teresita Massa (1945) è una modella argentina vincitrice di Miss International nel 1967. La Massa è stata la prima Miss Argentina ad ottenere il titolo e la seconda donna latino americana a vincere il titolo dopo la colombiana Maria Stella Márquez Zawadzky che aveva vinto il titolo nel 1960.

Ottenne molta popolarità in Argentina, che le permise di intraprendere una breve carriera di attrice ed una più significativa carriera di modella.
TE

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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TErry PRatchett

Terence David John Pratchett nasce il 28 aprile del 1948 a Beaconsfield, in Inghilterra, nella contea del Buckinghamshire, figlio unico di Eileen e David.

A nove anni si trasferisce con la famiglia nel Somerset, a Bridgewater, e due anni più tardi supera l'eleven plus esam guadagnandosi la possibilità di entrare nella John Hampden Grammar School; sceglie, invece, di iscriversi alla High Wycombe Technical High School.

Da ragazzo si appassiona all'astronomia e alla lettura di libri di fantascienza, sia americani che britannici; nel frattempo, sviluppa una forte attitudine per la scrittura, che lo porta a pubblicare già a tredici anni "The Hades Business", il suo primo racconto, che appare sul giornale scolastico.

I primi lavori

Dopo avere pubblicato sulla rivista "New Worlds" "Night Dweller" nell'inverno del 1965, decide di lasciare la scuola a diciassette anni per cominciare a lavorare come giornalista per il "Bucks Free Press", in cui - firmandosi con il nome d'arte di Uncle Jim - scrive alcuni racconti per la sezione denominata "Children's Circle".

Nel 1968 Terry Pratchett sposa Lyn, e due anni più tardi insieme con lei si trasferisce a Rowberrow. Nel 1971 pubblica il suo primo libro, "Il popolo del tappeto", grazie all'interessamento di Peter Bander van Duren; l'opera riceve recensioni molto positive, al punto che nel 1975 Pratchett ha l'opportunità di pubblicare ancora: viene dato alle stampe, quindi, "The dark side of the sun".

L'anno successivo egli diventa padre di Rhianna. Successivamente prosegue la carriera giornalistica al "Western Daily Press" e in un'altra testata locale, il "Bath Chronicle"; poi nel 1980 viene nominato addetto stampa per la Central Electricity Generating Board, l'azienda britannica statale che si occupa della produzione di energia elettrica.

Gli anni '80

Nel 1983 pubblica "Il colore della magia", il primo romanzo del Mondo Disco: il libro conquista un ottimo successo, al punto che ne viene tratto un serial che viene trasmesso dalla BBC nel corso del programma "Woman's Hour".

Nel 1987, dopo avere portato a termine "L'arte della magia" e "Morty l'apprendista", Terry Pratchett abbandona il lavoro di addetto stampa per dedicarsi in maniera esclusiva alla carriera di scrittore, visto anche il successo di vendite registrato dalle sue opere.

Gli anni '90

Nel 1993 si trasferisce con la famiglia nel Wiltshire, a nord-ovest di Salisbury; cinque anni più tardi riceve il titolo di Ufficiale dell'Order of the British Empire in virtù del servizio reso alla letteratura, mentre nel 1999 si vede assegnare dall'Università di Warwick il dottorato in Lettere honoris causa.

Terry Pratchett e il morbo di Alzheimer

Nel 2007 gli viene diagnosticato per sbaglio un piccolo ictus, che secondo i medici si sarebbe verificato almeno un paio di anni prima e che sarebbe stato responsabile di una lesione alla parte destra del suo cervello, che avrebbe compromesso le sue capacità motorie (ma non la sua abilità nello scrivere); poco dopo, tuttavia, la diagnosi viene corretta, e Pratchett scopre di essere stato colpito da una rara forma di Alzheimer precoce, che ha causato un'atrofia corticale posteriore: in pratica, alcune aree della parte posteriore del suo cervello hanno incominciato a ridursi di volume.

Nei mesi successivi, egli dimostra di avere accettato con filosofia la malattia, sostenendo di avere tempo per scrivere altri libri.

Nella primavera del 2008 decide di donare un milione di dollari all'Alzheimer's Research Trust, spiegando di essere riuscito a conoscere persone sopravvissute a un tumore al cervello ma di non avere mai avuto l'opportunità di incontrare soggetti guariti dall'Alzheimer (semplicemente perché guarire non è possibile).

Da quel gesto deriva una compagna su Internet, denominata "Match it for Pratchett", che porta a raccogliere un altro milione di dollari.

Nello stesso periodo, lo scrittore collabora con la BBC per la realizzazione di un documentario dedicato alla sua malattia, intitolato "Terry Pratchett: Living with Alzheimer's"; inoltre, si impegna nel testare in via sperimentale un prototipo finalizzato a migliorare le sue condizioni.

Nel 2009 viene insignito del titolo di Knight Bachelor dalla Regina Elisabetta II.

La morte assistita

Due anni più tardi presenta "Terry Pratchett: Choosing to Die", un documentario della BBC dedicato al tema della morte assistita, che si aggiudica un premio BAFTA.

Nel frattempo, Pratchett avvia il processo formale che porterà al suicidio assistito a cui ha deciso di sottoporsi.

Lo scrittore britannico muore il 12 marzo del 2015 a Broad Chalke: a darne l'annuncio è la figlia Rhianna sul suo sito Internet, con queste parole: "ALLA FINE, SIR TERRY, DOBBIAMO INCAMMINARCI INSIEME". Nelle sue opere, Pratchett era solito usare il maiuscolo per identificare le parole pronunciate dalla Morte.







buona giornata

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dany61
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PReston Thomas Tucker (Capac, 21 settembre 1903 – Ypsilanti, 26 dicembre 1956) è stato un ingegnere e imprenditore statunitense.

Visionario appassionato d'auto e inventore di tecnologie avanzate realizzate artigianalmente viene ricordato soprattutto per la creazione della Tucker Torpedo del 1948 e per la torretta Tucker adottata dal governo americano nel secondo conflitto mondiale.
TH

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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THerese JohaUG (Røros, 25 giugno 1988) è una fondista norvegese.

In Coppa del Mondo ha esordito il 27 gennaio 2007 nella 10 km a tecnica classica di Otepää (8ª), ha ottenuto il primo podio il 27 marzo successivo nell'inseguimento di Falun (3ª) e la prima vittoria il 25 novembre 2007 nella staffetta di Beitostølen. Nella stagione 2013-2014 ha vinto sia la coppa del Mondo generale sia quella di distanza.

In carriera ha preso parte a due edizioni dei Giochi olimpici invernali, Vancouver 2010 (7ª nella 30 km, 6ª nell'inseguimento, 1ª nella staffetta) e So#269;i 2014 (3ª nella 10 km, 2ª nella 30 km, 4ª nell'inseguimento, 5ª nella staffetta), e a quattro dei Campionati mondiali, vincendo undici medaglie.

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lampaDINA e lampaDario
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UGo STille



Ugo Stille,
nato Mikhail Kamenetzky
Mosca, 3 dicembre 1919
– New York, 2 giugno 1995,
è stato un giornalista
ebreo italiano naturalizzato statunitense,
di origine russa.

Fu corrispondente dall'America del Corriere della Sera dal
secondo dopoguerra agli anni novanta e,
nel lustro 1987-1992, ne fu anche direttore.

Biografia
Stille nacque a Mosca, in Russia, il 3 dicembre del 1919
da una famiglia di religione giudaica.
Quand'era solamente un neonato, lui e la sua famiglia
furono costretti a lasciare il Paese a causa del consolidarsi
del regime bolscevico, emigrando dapprima a Riga,
in Lettonia, ed in seguito in Italia dove, dopo una breve
parentesi a Formia ed a Napoli, si stabilirono a Roma. Qui,
il giovane Mikhail (chiamato con il vezzeggiativo Misha)
crebbe e studiò.

Nella sua giovinezza, Misha frequentò, fra l'altro, la casa di Giuseppe
Lombardo Radice, stringendo amicizia con i suoi figli, Lucio,
Laura e Giuseppina, e soprattutto con il giornalista e scrittore
Giaime Pintor, anch'egli assiduo frequentatore dei Lombardo
Radice, che fu uno dei suoi più cari amici. Fu proprio insieme
a Pintor che coniò lo pseudonimo Ugo Stille, con cui avrebbe poi
firmato tutti i suoi articoli; secondo una testimonianza di Laura
Lombardo Radice il nomignolo derivò da un errore di traduzione
effettuato dai due su di un passo del poeta tedesco Rainer Maria
Rilke, nella quale il termine tedesco 'Stille' ('quiete') fu scambiato
per un nome proprio. Il nome 'Ugo' deriverebbe invece dal nome
del giurista siciliano Ugo Natoli, cui Kamenetzky e Pintor erano
molto legati.
Nei primi anni trenta, sotto questo pseudonimo condiviso,
i due amici firmarono diversi articoli antifascisti, scritti ora dall'uno
ora dall'altro, destinati a riviste e giornali.

Nei primi anni quaranta la famiglia Kamenetzky dovette emigrare
di nuovo per sfuggire alla leggi razziali fasciste promulgate nel 1938.
Il 4 settembre del 1941 i Kamenetzky si imbarcarono perciò per
gli Stati Uniti, grazie ad un visto ottenuto tramite l'intercessione
di Giovanni Battista Montini, il futuro Papa Paolo VI,
stabilendosi a New York.

Poco dopo, il poco più che ventenne Misha fu arruolato nell'esercito
statunitense, e prese parte allo sbarco in Sicilia con il grado di sergente.
Una volta sull'isola, fu messo dal comando USA alla direzione
di Radio Palermo, l'emittente radiofonica installata dagli Alleati
all'indomani della conquista della Sicilia.
In questa veste continuò a seguire l'esercito statunitense prima
a Napoli e poi a Milano.

Finita la guerra, tornò negli Stati Uniti e divenne corrispondente
del quotidiano Il Corriere della Sera, presso il quale iniziò
a pubblicarvi i propri articoli a partire dal gennaio 1946,
firmandosì però con il vecchio pseudonimo di Ugo Stille,
in ricordo dell'amico Pintor, morto tre anni prima a causa
di una mina nazista.
Di lì a poco, Misha avrebbe adottato legalmente il nome di Ugo Stille.

Nel 1948 sposò una donna statunitense, Elizabeth Bogert,
dalla quale ebbe due figli, uno dei quali, Alexander,
avrebbe poi seguito le orme del padre come giornalista.
Stille continuò per tutto il dopoguerra, e fino agli anni ottanta,
il suo lavoro di corrispondente, firmando numerosi articoli di
attualità sia statunitense che italiana.

Nel 1987, dopo aver rifiutato una prima volta, accettò la carica
di direttore del Corriere della Sera, trasferendosi così con la
famiglia a Milano. Dopo aver guidato il giornale per cinque anni,
Stille lasciò l'incarico nel 1992, ritornando negli Stati Uniti e
riprendendo l'attività di corrispondente.

Morì a New York il 2 giugno del 1995.


buona serata

Dina & Dario
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Enza
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STefano FolLI

• Roma 18 giugno 1949. Giornalista. Editorialista de la Repubblica. Già del Sole 24 Ore. Ex direttore del Corriere della Sera (dal maggio 2003 al dicembre 2004: tra De Bortoli e Mieli). «Cerco il distacco critico da fatti e personaggi».
• «Prima di occupare la famosa poltrona di via Solferino, quella con la Treccani alle spalle, era già stato direttore della Voce Repubblicana, l’organo storico del Pri. E proprio Giovanni Spadolini, segretario del Pri, primo ministro negli anni Ottanta e direttore del Corriere dal 1968 al 1972, è stato uno dei maestri di Folli. Famiglia di origini lombarde, i primi passi nel giornalismo li muove proprio alla Voce Repubblicana, prima della chiusura nel 1978. Quando il giornale torna in edicola, nell’81, è direttore. È il tempo dell’ingresso nello staff di Palazzo Chigi, proprio con Giovanni Spadolini, primo presidente del Consiglio laico nella storia della Repubblica. Alla Voce Repubblicana resta fino all’89 quando diventa caposervizio politico al Tempo. Ma per lui sta per cominciare l’esperienza al Corriere della Sera, dove nel 1990 diventa notista politico, per poi diventare editorialista» (la Repubblica).
• La sua nota quotidiana, prima sul Corriere adesso sul Sole, stella polare di tutti coloro che si interessano di politica.
• «Oggi dovremmo immaginare un giornalismo che si occupa di educazione civile, cultura politica, non stucchevole, utilizzando nuove tecnologie e web in modo intelligente, non passivo. Forse così si può restituire al Paese la possibilità di riconsolidarsi. Insisto sulla memoria storica, mentre oggi il web ci fornisce l’istante. Il rischio è rimanere nella fase della denuncia; la fase successiva è capire cosa è successo e cosa fare» [estratto dal suo intervento del 12/10/2013 al seminario Società e politica di Gabicce Mare (PU)].
• Non passeggia per il Transatlantico di Montecitorio, né frequenta politici. Passioni: la fotografia, i viaggi, i libri e la vela: «In barca si fanno le letture migliori: Hemingway, London e soprattutto Conrad».
• Sposato, un figlio.




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china46
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LIborio RomaNO (Patù, 27 ottobre 1794 – Patù, 17 luglio 1867) è stato un politico italiano.
Figlio primogenito di una nobile e antica famiglia, studiò dapprima a Lecce e poi, giovanissimo, prese la laurea in giurisprudenza a Napoli e ottenne subito la cattedra di Diritto Civile e Commerciale all'Università partenopea.

S'impegnò presto nella politica, frequentando ambienti carbonari e abbracciò quindi gli ideali del Risorgimento italiano.

Nel 1820 prese parte ai moti, per cui venne destituito dall'insegnamento, imprigionato per un breve tempo e poi inviato prima al confino e poi in esilio all'estero.

Nel 1848 tornò a Napoli e partecipò agli avvenimenti che condussero alla concessione della costituzione da parte del re Ferdinando II di Borbone.

Ma il 15 maggio 1848, dopo il sangue versato a Napoli nei moti liberali che avevano risentito di una certa improvvisazione, Romano fu nuovamente imprigionato. Egli chiese quindi al ministro di polizia la commutazione della pena della detenzione in quella dell'esilio. La sua richiesta venne accolta. Romano dovette perciò risiedere in Francia, a (Montpellier e poi a Parigi), dal 4 febbraio 1852 al 25 giugno 1854


buona serata
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dany61
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NOrberto ANtonio Yácono (Buenos Aires, 8 gennaio 1919 – Avellaneda, novembre 1985) è stato un calciatore argentino, di ruolo difensore.
Yácono fu un difensore polivalente: giocò come centrale o come terzino destro.[2] Fu particolarmente abile nell'interpretare quest'ultimo ruolo, venendo apprezzato per la sua sicurezza nel giocare il pallone e per la sua capacità in marcatura,[3] soprattutto nei confronti delle ali avversarie.[1] Il suo rendimento era notevole

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 06/06/2015 : 11:31:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ANnalisa Cuzzocrea

Annalisa Cuzzocrea (Reggio Calabria, 23 febbraio 1974) è una giornalista italiana.

Dopo aver conseguito con il massimo dei voti la Laurea in Lingue e Letterature Straniere all’Università "La Sapienza" di Roma[1], si iscrive nel 1998 al corso di giornalismo presso l’Istituto per la Formazione al Giornalismo di Urbino.

È stata autrice e conduttrice a Repubblica Tv, cronista a Radio Capital e Repubblica.it.

Dal 2011 è redattrice politica per il quotidiano La Repubblica.




RA



buon sabato

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china46
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RAmón SamPEdro (Porto do Son, 5 gennaio 1943 – Boiro, 12 gennaio 1998) è stato uno scrittore spagnolo, attivista per il riconoscimento legale del diritto all'eutanasia in Spagna.

Pescatore gallego, rimase paralizzato a 25 anni in seguito ad un incidente dovuto ad un tuffo dalla Praia das Furnas, Xuño di Porto do Son e passò gli altri 29 anni della sua vita a scrivere poesie e chiedere il suicidio assistito.
Le sue argomentazioni enfatizzavano il fatto che lui fosse assolutamente certo della sua decisione di morire ma, a causa della tetraplegia, non era in grado di suicidarsi senza aiuto. Sostenne che il suicidio è un diritto e che tale diritto gli era negato per cui intentò una causa legale (la prima di questo tipo in Spagna) tentando di vedersi riconosciuta legalmente la possibilità di ricevere assistenza per porre fine alla sua vita. La sua petizione venne rigettata e i giudici specificarono che chiunque lo avesse aiutato a morire avrebbe commesso un reato.
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dany61
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PEdrito el Drito è un personaggio umoristico dei fumetti creato nel 1951 da Antonio Terenghi ed uno dei più longevi personaggi della storia del fumetto italiano.[1] Dagli anni sessanta alla creazione delle sue avventure hanno collaborato altri autori di cartoon fra cui Alfredo Castelli
HA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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HArry Styles

Stili Harry Edward (nato il 1 febbraio 1994) è un cantante e compositore inglese, conosciuto come un membro della boy band One Direction . Ha fatto il suo debutto come cantante con la sua band Bianco Eskimo, che ha eseguito a livello locale in Holmes Chapel , Cheshire , in Inghilterra . Nel 2010, Stili provino come solista per la serie televisiva britannica The X Factor . Dopo essere stato eliminato come solista, Styles è stato portato di nuovo nel concorso, insieme ad altri quattro concorrenti, per formare il gruppo che più tardi sarebbe diventato noto come One Direction.

Nato a Holmes Chapel, Stili frequentato Holmes Chapel Comprehensive School , e ha lavorato part-time presso un panificio locale. Ha terminato la sua formazione dopo aver preso i suoi GCSE, come la sua carriera era decollata. Si interessò a cantare in giovane età, esibendosi in vari talent show, concorsi di canto e matrimoni. Oltre a cantare, Styles è apparso anche in televisione e del cinema, tra cui la Nickelodeon serie iCarly e autobiografico film-concerto One Direction: This Is Us .


Dal suo ingresso in una direzione, stili, insieme a compagni di band Niall Horan , Zayn Malik , Liam Payne e Louis Tomlinson , ha pubblicato quattro album di successo commerciale, effettuato in un tour in tutto il mondo, e ha vinto diversi premi, tra cui due BRIT Awards e quattro MTV Video Music Awards . Debutto One Direction singolo " Cosa ti fa bella "ha debuttato al numero uno della UK Singles Grafico , e da allora ha venduto oltre 5 milioni di copie in tutto il mondo, che lo rende uno tra i singoli di tutti i tempi più venduti



TH

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THomAS More

Tommaso Moro, così viene ricordato in Italia lo scrittore e uomo politico inglese Thomas More. Nasce a Londra il giorno 7 febbraio 1478; segue le orme del padre Sir John More, avvocato e giudice di successo, intraprendendo anch'egli la professione di avvocato. Nel corso della sua vita si guadagna fama a livello europeo come autore di scritti di stampo umanista oltre che occupare numerose cariche pubbliche, compresa quella di Lord Cancelliere d'Inghilterra negli anni tra il 1529 e il 1532, sotto la monarchia di Enrico VIII. Il suo cancellierato si distinguerà anche per la sua costante caccia agli eretici e alle loro opere.

A lui viene attribuito il merito di aver coniato il vocabolo "utopia", con cui battezzò un'immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, "L'Utopia" appunto, pubblicata nel 1516. La derivazione del termine "utopia" viene dal greco antico, e può letteralmente significare "luogo inesistente", oppure "luogo bellissimo".

Durante la sua vita Moro diviene grande amico di Erasmo da Rotterdam, che gli dedicherà il suo "Elogio della follia". Moro contribuisce anche alla redazione de "La difesa dei sette sacramenti", polemica contro la dottrina protestante che fa guadagnare a Enrico VIII nel 1521 il titolo di "difensore della Fede" da parte di papa Leone X. Sia la risposta di Martin Lutero al re che la conseguente "Responsio ad Lutherum" ("Risposta a Lutero") furono criticate per i loro intemperanti attacchi "ad hominem".

Storicamente è ricordato per il suo forte e fermo rifiuto della rivendicazione di Enrico VIII di proclamarsi capo supremo della Chiesa d'Inghilterra: questa decisione mise fine alla carriera politica di Moro conducendolo alla pena capitale con l'accusa di tradimento.

Viene processato, poi condannato e incarcerato, quindi giustiziato a Tower Hill il giorno 6 luglio 1535. La testa viene mostrata sul Ponte di Londra per un mese; sarà poi la figlia Margaret Roper a recuperarla, dietro pagamento di una tangente.

E' venerato come san Tommaso Moro dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa anglicana. Moro è stato canonizzato dalla Chiesa cattolica nel 1935 da Papa Pio XI ed è commemorato il giorno 22 giugno. Dal 1980, ogni 6 luglio, è commemorato anche nel calendario dei Santi della Chiesa anglicana, assieme all'amico Giovanni Fisher, vescovo di Rochester, decapitato quindici giorni prima di Moro.

Nel 2000 papa Giovanni Paolo II ha dichiarato san Tommaso Moro patrono degli statisti e dei politici.




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dany61
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AScanio VIttozzi (Baschi, 1539 – Torino, 1615) è stato un architetto italiano.

Nato ad Orvieto[1], seguì da giovane la carriera delle armi, arruolandosi nell'esercito pontificio e combattendo, nel 1571, nella Battaglia di Lepanto, quindi a Tunisi ed in Portogallo, sempre a seguito della Lega Santa.
Al seguito delle forze armate, venne elevato architetto militare, disegnando fortificazioni alla moderna, che lo fecero notare alla corte di Emanuele Filiberto di Savoia, soprannominato il "Duca Testa di Ferro". Giunto nella capitale di quest'ultimo, Torino, allora in fermento rinnovativo, specie sotto il ducato del successore, Carlo Emanuele I, detto "il Grande", Vittozzi si dedicò non solo alle opere difensive, ma anche all'architettura civile, disegnando piazze, vie ed edifici e diventando il fautore del primo barocco piemontese.

È sepolto nella Chiesa della Santissima Trinità a Torino, nella centrale via Garibaldi.

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Enza
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VIsco Ignazio

Ignazio Visco nasce a Napoli il 21 novembre 1949. Dal 2004 Funzionario Generale della Banca d'Italia (prima come Direttore Centrale per le Attività Estere e dal marzo 2006 come Direttore Centrale per la Ricerca Economica) ne diviene Vice Direttore Generale dal 9 gennaio 2007.

Consegue la laurea in Economia e Commercio nel 1971 con il massimo dei voti e con lode, presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza": discute una tesi dal titolo "Verifica della tesi dell'incorporamento dell'aumento dei prezzi nel tasso d'interesse", con il professor Federico Caffè.

Visco inizia a lavorare già nel 1972 in Banca d'Italia: perfeziona i propri studi accademici presso la University of Pennsylvania (Philadelphia, Usa), grazie anche alle borse di studio "B. Stringher", "Luigi Einaudi" e "Marco Fanno", e come Fellow dell'Economic Research Unit del Dipartimento di Economia, dove consegue un Master of Arts (1974) e un Ph.D. in Economics (1981) discutendo la tesi "The Measurement, Analysis and Formation of Inflation Expectations" (con i professori A. Ando, Lawrence Robert Klein e R.S. Mariano).

Al ritorno in Italia, nel 1974, Visco viene assegnato al Servizio Studi, di cui diviene Capo nel 1990. Coordina il Gruppo di lavoro per la costruzione del Modello trimestrale dell'economia italiana (1983-1986), partecipa allo studio e alla definizione di interventi di politica monetaria e del cambio, rappresenta l'Istituto e ricopre incarichi in organismi nazionali (tra i quali, Istat, CNEL, CNR e Presidenza del Consiglio dei Ministri) e internazionali (OCSE, UE, BRI).

Dal 1997 al 2002 è Chief Economist e Direttore dell'Economics Department dell'OCSE, nella cui veste sovrintende all'attività di analisi delle economie e delle politiche dei paesi industriali e ai progetti di ricerca sui principali problemi economici e finanziari mondiali. E' anche membro di vari gruppi e comitati internazionali, tra i quali il Comitato dei Supplenti del G-10 (nel quale poi rappresenta la Banca d'Italia dal 2004 al 2006) e la Commission on Global Ageing del Center for Strategic and International Studies di Washington.

Ignazio Visco è autore di numerose pubblicazioni, tra le quali: Price Expectations in Rising Inflation, North Holland, 1984; Le aspettative nell'analisi economica, Il Mulino, 1985; Inflazione, concorrenza e sviluppo (con S. Micossi), Il Mulino, 1993; Saving and the Accumulation of Wealth (con A. Ando e L. Guiso), Cambridge University Press, 1994; L'economia italiana (con L. F. Signorini), Il Mulino, 2002; Ageing and Pension System Reform (Rapporto per i Supplenti del Gruppo dei Dieci, presidente del Gruppo di lavoro), 2005; Investire in conoscenza, Il Mulino, 2009.

Ha insegnato econometria (1983-1985) e politica economica (1989) presso l'Università "La Sapienza" di Roma. E' stato Associate Editor della European Economic Review (1986-1991) e membro dei Comitati scientifici della Fondazione Enrico Mattei (1994-2001), delle Lezioni Raffaele Mattioli (1996-2004) e di "Monitoring Italy" per l'ISAE (2002-03). E' stato co-direttore della rivista "Politica economica", membro del Gruppo consultivo per il settore economia della Società Editrice "Il Mulino", del Comitato consultivo della Scuola Normale Superiore di Pisa, del Comitato scientifico della Scuola Superiore di Economia (SSE) di Venezia e presidente del Consiglio scientifico dell'International Center for Monetary and Banking Studies di Ginevra.

E' membro della Società Italiana degli Economisti, della Società Italiana di Statistica, dell'American Economic Association, del Consiglio italiano per le Scienze Sociali e dell'Associazione "Il Mulino". Ha ricevuto il Leontief Award for Best Dissertation in Quantitative Economics (Eastern Economic Association, 1982), il Premio "Best in Class", Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma "La Sapienza" (2006) e l'onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana (2007).

Presidente del Comitato Relazioni Internazionali del Sistema Europeo delle Banche Centrali - SEBC (2009-2010) è anche membro del Comitato dei Supplenti del G-7, del Comitato dei Supplenti del G-20, del Comitato Economico e Finanziario della UE, del gruppo di lavoro n. 3 del Comitato di Politica Economica dell'OCSE e supplente nel Consiglio di amministrazione della BRI.

Nel 2011 sostituisce Mario Draghi nel ruolo di Governatore della banca D'Italia.




MA


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MArie Edmé Patrice Maurice Mac-Mahon, duca di Magenta e maresciallo di Francia (Sully, 13 luglio 1808 – Montcresson, 16 ottobre 1893), è stato un generale e politico francese. Fu il terzo presidente della Repubblica dopo la fine del secondo impero.
Nato a Sully (presso Autun), nel département della Saona e Loira, Patrice de Mac-Mahon era il sedicesimo di 17 figli di una famiglia della nobiltà francese. In realtà la nobilitazione della sua famiglia era avvenuta abbastanza di recente, a partire dal 1749 quando suo nonno Jean-Baptiste de Mac-Mahon era stato nominato Marchese di Mac-Mahon e d'Eguilly (feudo quest'ultimo ricevuto in dote dalla moglie Charlotte Le Belin, Dama d'Eguilly) dal Re Luigi XV. Per queste discendenze, la politica vigente in famiglia era prevalentemente di corrente realista.

I suoi antenati, però, erano originari dell'Irlanda dalla quale erano stati costretti ad emigrare dopo le leggi proibitive emanate sotto il governo di Giacomo II d'Inghilterra contro i cattolici; fu così che la famiglia Mac-Mahon giunse in Francia dove si naturalizzò nel 1749.

Patrice de Mac-Mahon entrò dal 1820 nel Petit Séminaire des Marbres di Autun, continuano poi i propri studi al Collegio "Louis-le-Grand". Il 23 ottobre 1825 fece il proprio ingresso all'Accademia di St-Cyr, ove si diplomò il 1º ottobre 1827. Dal 1827 iniziò anche la sua carriera nell'esercito entrandone a far parte.


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LYa Mara, nata Alexandra Gudowitsch (in lettone: Aleksandra Gudovi#269;a) (Riga, 1 agosto 1897 – 1 marzo 1960), è stata una ballerina lettone diventando in seguito una nota attrice del cinema muto tedesco.
ME

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china46
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MElania GAbbiadini (Calcinate, 28 agosto 1983) è una calciatrice italiana, attaccante dell'AGSM Verona, del quale è anche capitano, e della Nazionale femminile.

« La seguivo con i miei, da bambino, e volevo essere forte come lei. »
(Manolo Gabbiadini)
Nata da una famiglia originaria di Bolgare, è sorella maggiore di Manolo, anch'egli calciatore e centravanti.

È dotata di una migliore velocità quando è in possesso del pallone nonché di una maggiore capacità di prevedere le occasioni per segnare[2]. È stata scelta come calciatrice italiana dell'anno nel 2012, 2013 e 2014.

Inizia a giocare a calcio a 9 anni, nel 1992, e fino al 2000 milita nella squadra a 7 del suo paese d'origine, che disputa i campionati del CSI. Nello stesso anno passa all'A.C.F. Bergamo R, squadra di Serie B, dove rimane fino al 2004, stagione in cui realizza 24 reti in campionato, al termine della quale la squadra bergamasca è sciolta, e svincola tutte le sue calciatrici.

Dopo l'esperienza in Lombardia nell'estate 2004 sottoscrive un accordo con il Bardolino che le offre la possibilità di continuare la sua attività agonistica al livello di vertice del campionato italiano di calcio femminile. Con la società dell'omonimo centro della provincia di Verona dalla sua prima stagione, la 2004-2005, trova sempre più spazio guadagnandosi velocemente la fiducia dell'allenatore, dando il suo contributo alla conquista del 1º titolo di Campione d'Italia. Nella stagione sucessiva non riesce a bissare il risultato in campionato ma contribuisce alla conquista della prima Coppa Italia della società e della seconda Supercoppa.


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dany61
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GAstone SImoni (Omegna, 1 gennaio 1899 – 11 agosto 1966) è stato uno scrittore italiano.

Fu autore di storie d'avventura di impronta salgariana e della prima fantascienza italiana tra le due guerre mondiali, come La casa nel cielo (1928), La città del sole (1929) e la sua seconda parte La barriera invisibile (1929), L'ultimo degli Atlantidi (1932), L'idolo d'acciaio (1934), Il re del mistero (1934), con una misteriosa città nel Sahara sede di una avanzata civiltà, La rivolta degli idoli (1936). Scrisse inoltre storie poliziesche

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china46
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SImona HAlep (Costanza, 27 settembre 1991) è una tennista rumena.

In carriera ha vinto 11 tornei WTA in singolare (tra cui il Premier Mandatory Indian Wells). Nei tornei del Grande Slam vanta la finale al Roland Garros nel 2014 e la semifinale nel successivo torneo di Wimbledon; nella stessa stagione ha raggiunto anche la finale del Master di fine anno.
Il padre della Halep gestiva una fattoria di latte e formaggio. Simona inizia a giocare a tennis a quattro anni per emulare il fratello maggiore nella pratica di questo sport. La rumena si definisce una giocatrice aggressiva da fondocampo. Serena Williams, dopo averla battuta al secondo turno del torneo di Wimbledon 2011, ha dichiarato "serve bene per la sua altezza...ha molta potenza nel suo servizio". Simona è allenata da Andrei Mlendea e anche da Adrian Marcu. Il suo coach di fitness è Teo Cercel. La Halep è seguita anche da Virginia Ruzici.

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dany61
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HArtmann WEirather detto Harti (Reutte, 25 gennaio 1958) è un ex sciatore alpino austriaco. Specialista della discesa libera, fu uno degli elementi di punta della nazionale austriaca di velocità. Nonostante la concorrenza esercitata principalmente dai compagni di squadra riuscì ad aggiudicarsi una Coppa del Mondo di specialità e sei successi di gara. L'apice della carriera dell'atleta fu la vittoria ai Mondiali di Schladming 1982.

È sposato con l'ex sciatrice olimpionica Hanni Wenzel[1], con la quale dirige un'agenzia di consulenza aziendale a Planken (Liechtenstein)[senza fonte]. Anche la figlia della coppia, Tina, ha intrapreso la carriera nello sci alpino

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WErner KRopik, nasce nel 1942 a Vienna, dove consegue la maturità artistica. Studia per sei anni all’Accademia di Belle Arti. Si trasferisce poi in Svizzera, a Lugano, dove svolge per molti anni l’attività di orafo. Poi succede qualcosa ed allora molla tutto e si dedica a documentare frammenti di vita reale, discosta, diversa. Diventa documentarista e con cuore e sete di conoscenza si avventura per il mondo, spesso in Asia Centrale – India, Pakistan, Cina e Tibet – ma non solo, sempre con la sua bicicletta schivando tutti i luoghi comuni di un tradizionale turista. Decido allora di conoscere meglio questo eclettico ed eccentrico personaggio per carpire frammenti della sua particolare filosofia di vita e di viandante. Werner è affabile, mi riceve in cucina, un ambiente accogliente e vissuto, e prendiamo insieme un caffè… lungo, naturalmente. Lo condivido con voi.
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dany61
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KRistine Marie LIlly (New York City, 22 luglio 1971) è un'ex calciatrice statunitense di ruolo centrocampista.

Lilly è in assoluto la giocatrice di calcio con più presenze in nazionale al mondo nella storia di questo sport (sia maschile che femminile), con ben 352 presenze per la squadra statunitense (l'ultima è avvenuta nel novembre 2010 in una partita valida per le qualificazioni alla Coppa del Mondo). Fa parte della squadra statunitense dal 1987, come Mia Hamm, la migliore cannoniera del mondo. Ha raggiunto la sua 300^ presenza il 18 gennaio 2006, nel corso di una partita contro la Norvegia.

Lilly ha annunciato il suo ritiro dal mondo del calcio il 6 gennaio 2011.

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china46
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Inserito il - 09/06/2015 : 17:04:58  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LIliana SeGRe (Milano, 10 settembre 1930) è una reduce dell'olocausto italiana, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e testimone di essi.

Nata a Milano in una famiglia ebraica, Liliana Segre visse insieme a suo padre, Alberto Segre, e ai nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga Loevvy. La madre, Lucia Foligno, era morta quando lei non aveva ancora compiuto un anno. Di famiglia laica, la consapevolezza di essere ebrea giunge a Liliana attraverso il dramma delle leggi razziali fasciste del 1938, in seguito alle quali viene espulsa dalla scuola.

Dopo l'intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani suo padre la nascose da amici utilizzando documenti falsi. Il 10 dicembre 1943 cercò, assieme al padre e due cugini, di fuggire in Svizzera, ma furono respinti dalle autorità svizzere. Il giorno dopo la Segre venne arrestata a Selvetta di Viggiù in Provincia di Varese; a quel momento aveva soltanto 13 anni. Dopo sei giorni nel carcere a Varese fu trasferita a Como e alla fine a Milano, dove fu detenuta per quaranta giorni.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal Binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse sette giorni dopo. È subito separata dal padre, che non rivedrà mai più, morto ad Auschwitz il 27 aprile 1944. Nel giugno del 1944 anche i suoi nonni paterni, arrestati a Inverigo (Como) il 18 maggio 1944, furono deportati e uccisi al loro arrivo ad Auschwitz il 30 giugno.

Alla selezione Liliana Segre riceve il numero di matricola 75190 tatuato sull'avambraccio. Fu impiegata nel lavoro forzato nella fabbrica di munizioni Union, che apparteneva alla Siemens, lavoro che svolse per circa un anno. Durante la sua prigionia subì ancora tre altre selezioni. Alla fine di gennaio del 1945 affrontò la marcia della morte verso la Germania dopo l'evacuazione del campo.

Liliana venne liberata il primo maggio 1945 al campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati a Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti.

Dopo lo sterminio nazista vive con i nonni materni, di origini marchigiane, unici superstiti della sua famiglia. Si sposa con Alfredo Belli Paci, cattolico, anch'egli reduce dai campi di concentramento nazisti per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale. Nascono i figli e i nipoti.

Della sua esperienza, per molto tempo, Liliana non ha mai voluto parlare pubblicamente. Ha deciso di interrompere questo silenzio nei primi anni ’90 e da allora si è resa disponibile a partecipare a decine e decine di assemblee scolastiche e convegni di ogni tipo per raccontare ai giovani la propria storia anche a nome dei milioni di altri che l'hanno con lei condivisa e che non sono mai stati in grado di comunicarla.

Nel 2004 è, con Goti Herskovits Bauer e Giuliana Fiorentino Tedeschi, una delle tre donne ex-deportate intervistate da Daniela Padoan nel volume Come una rana d’inverno. Conversazioni con tre donne sopravvissute ad Auschwitz (Bompiani, Milano).

Nel 2005 la sua vicenda è ripercorsa con maggiori dettagli in un libro-intervista di Emanuela Zuccalà: Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah (Milano: Paoline Editoriale Libri).

Nel 2009 la sua voce è inclusa nel progetto di raccolta dei "racconti di chi è sopravvissuto", una ricerca condotta tra il 1995 e il 2008 da Marcello Pezzetti per conto del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea che ha portato alla raccolta delle testimonianze di quasi tutti i sopravvissuti italiani dai campi di concentramento allora ancora viventi.

Il 27 novembre 2008 l'Università di Trieste le ha assegnato la laurea honoris causa in Giurisprudenza. Il 15 dicembre 2010 L'Università degli Studi di Verona le ha assegnato la laurea honoris causa in Scienze pedagogiche.
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dany61
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GRaziella POlesinanti (Roma, 12 marzo 1943) è un'attrice e doppiatrice italiana.
Tra i suoi ruoli da doppiatrice si ricordano Lynn Cohen nei film Sex and the City, Quando tutto cambia e Eagle Eye; Chus Lampreave nelle pellicole Volver - Tornare e Fuori menù. Ha doppiato inoltre l'attrice Kelly Bishop nel ruolo di Emily Gilmore nella serie Una mamma per amica (Gilmore Girls). La sua voce appare anche in molte serie d'animazione come Ken il guerriero, in cui è nota per il doppiaggio del personaggio di Bart, Dave il barbaro, Cinderella Boy, TaleSpin, Tre gemelle e una strega, nella quale interpreta La Strega Annoiata, e le serie animate dell'Uomo Ragno (serie del 1981, 2ª edizione e serie anni '90), dove interpreta Zia May. Doppia la tartaruga fiorentina Camilla nel cartone Fantazoo.

Come attrice la si ricorda nello spiritoso ruolo di un'infermiera che chiede continuamente dei soldi ad ogni richiesta di Fantozzi nel film Fantozzi subisce ancora.di Compare nel film "College" (1984) nei panni di un'insegnante di buone maniere.

Nelle stagioni 1978-1979 e 1979-1980 ha interpretato la preziosa nella commedia musicale Cyrano, scritto da Riccardo Pazzaglia e Domenico Modugno, per la regia di Daniele D'Anza.

Ha vinto un Nastro d'argento nel 1999 come miglior voce femminile per il suo doppiaggio di Fernanda Montenegro in Central do Brasil.

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china46
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POrtman NataLIe

Natalie Portman nata Natalie Hershlag (Gerusalemme, 9 giugno 1981) è un'attrice, modella e regista israeliana naturalizzata statunitense.

Il suo primo ruolo di attrice fu nel film d'azione francese del 1994 Léon. Negli anni novanta recita nei film Beautiful Girls, Mars Attacks!, La mia adorabile nemica, prima di interpretare Padmé Amidala nel capitolo iniziale della nuova trilogia di Guerre stellari.Nel 1999 si iscrive alla Harvard University per studiare psicologia e nel 2003 termina gli studi e ottiene la laurea[4]. Nel 2001 partecipa alla produzione de Il gabbiano di Anton #268;echov, al The Public Theater di New York al fianco di Meryl Streep, Kevin Kline e Philip Seymour Hoffman.

Nel 2005 riceve una nomination agli Oscar come Migliore attrice non protagonista e vince un Golden Globe per la migliore attrice non protagonista per Closer. Per interpretare Evey nel film V per Vendetta (2006) si rade la testa, assume un accento inglese e vince un Constellation Award e un Saturn Award. Recita quindi ne L'ultimo inquisitore (2006) e L'altra donna del re (2008). Nell'aprile 2008 ha fatto parte della giuria del 61º Festival di Cannes come membro più giovane

Il film Eve, suo debutto come regista, ha aperto il concorso dei cortometraggi alla 65ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Nel 2011, per la sua interpretazione ne Il cigno nero, ha vinto il Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico, lo Screen Actors Guild Award per la migliore attrice cinematografica e la sera del 27 febbraio 2011 il Premio Oscar alla migliore attrice.
[imng]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/46/Natalie_Portman_Thor_2_cropped.png[/img]

bongiono
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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

POrtman NataLIe

Natalie Portman nata Natalie Hershlag (Gerusalemme, 9 giugno 1981) è un'attrice, modella e regista israeliana naturalizzata statunitense.


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Dina & Dario
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POcahontas (Virginia, 1595 circa – Gravesend, 21 marzo 1617) fu una donna nativa americana che sposò un uomo inglese, John Rolfe, e a Londra, sul finire della sua vita, divenne una celebrità.

Era la figlia di Wahunsunacock (conosciuto anche come Powhatan), che governò su un'area che comprendeva praticamente tutte le tribù vicine alla regione Tidewater della Virginia (chiamata Tenakomakah a quel tempo). I suoi nomi formali erano Matoaka e Amonute[1]; Pocahontas era un soprannome infantile che faceva riferimento alla sua natura vivace (nella lingua powhatan significa "piccola svergognata", secondo William Strachey[2]). Dopo aver ricevuto il battesimo, cambiò nome in Rebecca, ed in seguito al matrimonio, Rebecca Rolfe
FE

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FEderica NArgi (Roma, 5 febbraio 1990) è una modella, showgirl e conduttrice televisiva italiana.

Dopo aver frequentato sin dall'infanzia una scuola di danza ed aver partecipato a diversi concorsi di bellezza, nel 2007 si classificò all'undicesimo posto a Miss Italia dopo aver vinto prima la fascia di Miss Roma e poi il titolo nazionale di Miss Cotonella. Nell'estate 2008, nella categoria more, a Veline su Canale 5 e vinse la finale del 18 settembre in coppia con la bionda Costanza Caracciolo e quindi le due showgirl furono le veline di Striscia la Notizia per quattro edizioni consecutive dal 22 settembre 2008 al 10 giugno 2012 e quindi nelle stagioni 2010-2011 e 2011-2012 hanno condotto Le nuove mostre, show comico di La 5 ideato da Antonio Ricci. Nell'estate 2011 debuttò al cinema recitando nel film di Massimo Morini Capitan Basilico 2 - I Fantastici 4+4. Nell'estate 2012 divenne modella e testimonial della casa di moda Koralline per le due campagne pubblicitarie[3] della "stagione autunno-inverno 2012-2013". Nell'autunno 2012 partecipò alla prima edizione del reality show di Rai 2 Pechino Express nella squadra-tandem "Le Veline" insieme a Costanza Caracciolo. Nel dicembre 2012 è stata, in coppia con Costanza Caracciolo, una delle concorrenti del talent show culinario di La7d Cuochi e Fiamme Celebrities.


Nell'inverno 2013 divenne modella e testimonial della casa di moda Koralline per le campagne pubblicitarie della "stagione primaverile 2013"[7], fu una delle concorrenti-vip del nuovo game show di Rai 1 Red or Black? - Tutto o niente e divenne, insieme a Costanza Caracciolo e Francesca Fioretti, una delle testimonial per una linea di borse della casa di moda Yamamay[9]. Nella primavera 2013 fu modella e testimonial della casa di moda Golden Point per le campagne pubblicitarie della "stagione estiva 2013"[10][11], partecipò con Melissa Satta[12] al Forever Together Summer Show di Italia 1 come modella di Calzedonia e ha condotto lo show comico di Italia 1 Colorado ... a rotazione! insieme a Fiammetta Cicogna e Paolo Ruffini[15]. Nel giugno 2013 sfila al Glamour Live Show di Milano[16] per le collezioni di Hip Hop, Tèr de Caractère e Golden Point, tre case di moda di cui è modella e testimonial insieme ad Alessia Tedeschi; sempre per Golden Point, è stata la protagonista dei "cataloghi mare" dell'estate 2013 e dei cataloghi della "stagione autunno-inverno 2013-2014". Nel settembre 2013 conduce insieme a Niccolò Torielli[17] lo show di Rai 2 Facciamo pace[18]. Nel novembre 2013 debuttò a teatro perché recitò, accanto a Roberta Giarrusso e Gabriele Cirilli[19], nello spettacolo Lui e Lei - Istruzioni per la coppia diretto da Federico Moccia. Nella primavera 2014 fu una delle concorrenti della prima edizione del talent show di Rai 1 Si può fare! in cui ha ottenuto il secondo posto.

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dany61
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NAdine ANgerer (Lohr am Main, 10 novembre 1978) è una calciatrice tedesca, portiere del Portland Thorns, in prestito al Brisbane Roar.
Il 13 gennaio 2014 è eletta miglior calciatrice del mondo, divenendo il primo portiere a vincere tale premio[1].

Dopo il ritiro di Birgit Prinz è diventata capitano della nazionale[

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china46
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ANnette Susanne STrøyberg (Odense, 7 dicembre 1936 – Copenaghen, 12 dicembre 2005) fu una attrice danese, seconda moglie del regista francese Roger Vadim.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Alla morte del padre, avvenuta quando Annette era ancora molto giovane, lei e la sorella si trasferirono a vivere a Copenaghen.

In seguito si recò a Parigi dove iniziò a lavorare come modella. E qui fu notata dal celebre regista Roger Vadim il quale la volle in alcuni suoi film.

Nel 1958 i due si sposarono ed ebbero una figlia: Nathalie. La coppia però divorziò nel 1960.

Si recò allora in Italia dove lavorò con il nome d'arte di Annette Strøyberg accanto a star del calibro di Vittorio Gassman con cui ebbe un flirt, Nino Manfredi, Alain Delon, Omar Sharif e Warren Beatty.

Dopo un breve e fallimentare matrimonio con un marocchino di origine francese, Annette si risposò con Gregory Callimanopulos, un ricco magnate greco e trascorse molti anni negli Stati Uniti. Fece ritorno in Europa solo dopo il loro divorzio.

Annette è morta di cancro il 12 dicembre 2005 a Copenaghen all'età di 69 anni.

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dany61
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STeven de Sousa VItória, noto semplicemente come Steven Vitória (Toronto, 11 gennaio 1987), è un calciatore portoghese, difensore del Philadelphia Union in prestito dal Benfica.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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VIrgini 0'BRien

Virginia O'Brien, all'anagrafe Virginia Lee O'Brien, (Los Angeles, 18 aprile 1919 – Woodland Hills, 16 gennaio 2001), è stata un'attrice e cantante statunitense.

Fu una popolare cantante e attrice che diventò un personaggio della radio: era conosciuta per i ruoli interpretati nelle commedie musicali della MGM negli anni quaranta.



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dany61
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BRenda FRicker (Dublino, 17 febbraio 1945) è un'attrice irlandese. Ha vinto il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1990 per l'interpretazione ne Il mio piede sinistro (My Left Foot).

È stata sposata dal 1979 al 1988 con il marito alcolizzato, per poi riavvicinarsi nel 1990 fino alla sua morte avvenuta l'anno seguente.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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FRancesca Fanuele

Francesca Fanuele (Roma, 28 ottobre 1970) è una giornalista italiana.

Giornalista professionista dal 15 febbraio 1995, ha fatto il suo esordio televisivo nel telegiornale dell'emittente Video Music, sperimentando già dall'inizio nuovi linguaggi mediatici destinati ai giovani.

Dal 1996, dopo l'acquisizione di Video Music fatta da Vittorio Cecchi Gori entra a far parte della redazione del TMC News, cominciando con la conduzione di telegiornali mattutini fino al 1999.

Lo stesso anno, condusse la trasmissione di approfondimento giornalistico I 15 dedicata ai paesi europei che nel 2002 entravano nell'Unione europea.

Dagli anni 2000, Francesca Fanuele diventò inviata nel mondo sia per le news che per servizi per altre trasmissioni di approfondimento.

Nel maggio del 2001, dopo l'acquisizione di Telemontecarlo da parte di Telecom Italia Media passa alle news di MTV, dove avvia insieme ad altri giornalisti un servizio di news indirizzato ad un pubblico giovanile.

Dopo l'attentato dell'11 settembre 2001, passa a LA7 dove modera dibattiti e conduce degli Speciali del TG LA7 sui maggiori eventi internazionali come il funerale di Giovanni Paolo II, la Seconda guerra del Golfo, la strage di Nassiriya e le ultime elezioni americane del 2004 e del 2008.

Dai primi mesi del 2002, fino al mese di maggio dello stesso anno ha condotto la trasmissione pomeridiana Good morning America, in diretta dagli USA con approfondimenti sui fatti americani attuali.

Attualmente, ricopre l'incarico di vicecaporedattore responsabile della redazione Economia/Esteri del TG LA7, conducendo anche l'edizione delle 13.30 dello stesso.

Dall'estate 2013, conduce su LA7 in prima serata il programma Donne Vittime e Carnefici.




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china46
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cosa prendo ?
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LEe CurreRI

Leonard Charles Curreri, meglio noto come Lee Curreri (New York, 4 gennaio 1961), è un attore e musicista statunitense.

Ha suonato il piano nel gruppo musicale In vitro.

Curreri è soprattutto noto per la sua interpretazione del ruolo di Bruno Martelli nel film Saranno famosi e nella serie tv derivata.



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china46
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Inserito il - 13/06/2015 : 16:25:34  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

LEe THompson Young (Columbia, 1º febbraio 1984 – Los Angeles, 19 agosto 2013) è stato un attore statunitense.


Nato nella Carolina del Sud, figlio di Velma Love e Tommy Scott Young, inizia ad avere le prime esperienze recitative attorno ai dieci anni, participando a recite scolastiche. Nonostante la giovane età, la sua passione per la recitazione lo spinge fino a New York, dove debutta nella parte da protagonista nella serie televisiva targata Disney Channel Il famoso Jett Jackson, recitandovi dal 1998 al 2001. Nel 1999 partecipa al Disney Channel Original Movie Johnny Tsunami - Un surfista sulla neve. Dopo la fine de Il famoso Jett Jackson partecipa ad un film tratto dalla serie e continua la sua carriera alternando lavori televisivi a lavori cinematografici.

Partecipa ad alcuni episodi delle serie televisive The Guardian e South Beach, per il cinema recita nei film Friday Night Lights (2004) e Una parola per un sogno (2006). Nel 2007 fa parte del cast dell'horror Le colline hanno gli occhi 2, nello stesso anno debutta alla regia, dirigendo ed interpretando un cortometraggio intitolato Mano.

La sua carriera prosegue con alcune apparizioni nella serie televisiva Scrubs - Medici ai primi ferri e con il ruolo ricorrente dell'agente Al Gough nella serie targata ABC FlashForward.

Nel 2010 entra a far parte del cast principale della serie televisiva poliziesca Rizzoli & Isles nel ruolo di Barry Frost.

Il 19 agosto 2013 il suo corpo viene trovato privo di vita nella sua dimora con una ferita autoinflitta d'arma da fuoco. Il suo manager ha confermato che l'attore si è tolto la vita. Aveva 29 anni.
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Inserito il - 13/06/2015 : 18:05:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
china46 ha scritto:


LEe THompson Young (Columbia, 1º febbraio 1984 – Los Angeles, 19 agosto 2013) è stato un attore statunitense.


Nato nella Carolina del Sud, figlio di Velma Love e Tommy Scott Young, inizia ad avere le prime esperienze recitative attorno ai dieci anni, participando a recite scolastiche. Nonostante la giovane età, la sua passione per la recitazione lo spinge fino a New York, dove debutta nella parte da protagonista nella serie televisiva targata Disney Channel Il famoso Jett Jackson, recitandovi dal 1998 al 2001. Nel 1999 partecipa al Disney Channel Original Movie Johnny Tsunami - Un surfista sulla neve. Dopo la fine de Il famoso Jett Jackson partecipa ad un film tratto dalla serie e continua la sua carriera alternando lavori televisivi a lavori cinematografici.

Partecipa ad alcuni episodi delle serie televisive The Guardian e South Beach, per il cinema recita nei film Friday Night Lights (2004) e Una parola per un sogno (2006). Nel 2007 fa parte del cast dell'horror Le colline hanno gli occhi 2, nello stesso anno debutta alla regia, dirigendo ed interpretando un cortometraggio intitolato Mano.

La sua carriera prosegue con alcune apparizioni nella serie televisiva Scrubs - Medici ai primi ferri e con il ruolo ricorrente dell'agente Al Gough nella serie targata ABC FlashForward.

Nel 2010 entra a far parte del cast principale della serie televisiva poliziesca Rizzoli & Isles nel ruolo di Barry Frost.

Il 19 agosto 2013 il suo corpo viene trovato privo di vita nella sua dimora con una ferita autoinflitta d'arma da fuoco. Il suo manager ha confermato che l'attore si è tolto la vita. Aveva 29 anni.



con LE l'avevo già messo io!

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dany61
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RIchard THorpe, nato Rollo Smolt Thorpe (Hutchinson, 24 febbraio 1896 – Palm Springs, 1º maggio 1991), è stato un regista statunitense.

Si ritirò dal cinema nel 1967, al termine del suo ultimo film, dopo essere stato uno dei registi più prolifici di Hollywood.
Nato nel 1896 ad Hutchinson, nel Kansas, cominciò la sua carriera artistica nel vaudeville e sui palcoscenici teatrali. Nel 1921, esordì come attore cinematografico, iniziando una carriera che lo avrebbe poi portato dietro la macchina da presa. Nel 1923, diresse il suo primo film.

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china46
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non mi ero accorta

THierry GUetta, noto anche con lo pseudonimo Mr. Brainwash ("MBW") (Garges-lès-Gonesse, 1966[1], secondo un'altra fonte[2] è nato a Sarcelles), è un artista e writer francese.Thierry Guetta ha inaugurato la sua prima mostra-evento Life is Beautiful a Los Angeles il 18 giugno 2008.
Nel 2009, ha creato la copertina dell'album Celebration di Madonna.
La sua seconda esposizione denominata ICONS si è tenuta il 14 febbraio 2010 a New York. Essa copriva una superficie di 1400 m² all'interno di un magazzino abbandonato. Secondo Anthony Haden-Guest, blogger per The Daily Beast, un ritratto di Jim Morrison esposto all'interno della mostra creato partendo da vinili rotti è stato venduto alla cifra di 100.000 dollari. Sempre per la mostra sono state create delle enormi lattine, con grandezza variabile da cira un metro ad oltre tre metri.
Nel giugno 2011 ha collaborato con i Red Hot Chili Peppers. A Los Angeles ha collocato in vari punti della città dei graffiti raffiguranti un robot ed il logo del gruppo con la data 30 agosto 2011. Inizialmente la band ha negato ogni collegamento con l'attività dell'artista. Successivamente, però, il 14 luglio 2011 TMZ.com ha annunciato che i graffiti facevano parte della promozione ufficiale del nuovo album della band di Anthony Kiedis, I'm with You, che è stato rilasciato proprio il 30 agosto. Mr. Brainwash ha confermato di essere lui l'autore delle opere, affermando di avere molti altri progetti con la band.

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dany61
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GUstav CAsmir (Berlino, 5 novembre 1874 – 2 ottobre 1910) è stato uno schermidore tedesco, vincitore di due medaglie d'oro e due d'argento nella scherma ai giochi intermedi di Atene del 1906 (non riconosciuti dal CIO).

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Enza
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CArlo PAris

Carlo Pasquale Paris (Avezzano, 23 gennaio 1954) è un giornalista sportivo italiano.

Divenuto giornalista professionista nel 1989, scrive per La Repubblica e per varie riviste prima di passare al TG3. Lavora per il Processo di Biscardi. Conduce il TG3 Roma-New York. Dal 1989 al 1993 è telecronista delle gare europee e mondiali di offshore (motonautica). Nel 1995 diviene inviato di Rai Sport. È stato tra gli inviati per la Coppa America di vela dalla Nuova Zelanda tra il 1999 e il 2000, oltre a varie edizioni dei Giochi Olimpici e degli Europei e Mondiali di Calcio. Nel 2005 ha fatto parte del cast de Il processo alla tappa, trasmissione itinerante a seguito del Giro d'Italia.

Per anni, in occasione delle gare della Nazionale italiana di calcio, Champions League e Coppa Italia è stato l'inviato a bordo campo con il compito di svolgere la prima intervista post-partita al CT della Nazionale, ruolo attualmente ricoperto da Alessandro Antinelli. Per la Domenica Sportiva svolge le interviste dagli spogliatoi in occasione degli anticipi o posticipi serali della Serie A.

Da ottobre 2011 conduce il programma 5' di recupero in onda ogni domenica sera dopo l'edizione serale del TG1.

Nel 2012 ha curato i collegamenti dalle tendopoli dei terremotati dell'Emilia nel corso degli Europei di calcio e ha condotto da Londra con Antonio Caprarica la rubrica Fuori dai giochi nel corso delle Olimpiadi.

È caporedattore degli speciali di Rai Sport e negli anni ha realizzato numerosi documentari sportivi e reportage in tutto il mondo.

Il 4 settembre 2014 il Consiglio di Amministrazione della Rai lo nomina direttore di Rai Sport al posto di Mauro Mazza.




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china46
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PAul William WAlker IV (Glendale, 12 settembre 1973 – Santa Clarita, 30 novembre 2013) è stato un attore e produttore cinematografico statunitense.
Ha raggiunto la notorietà soprattutto per aver interpretato Brian O'Conner nella serie di film Fast and Furious.Walker nacque a Glendale in California da Paul William Walker III, un appaltatore di fogne ed ex pugile, due volte vincitore dei Golden Gloves. La madre, Cheryl Crabtree, era una modella. Suo nonno paterno, William Walker (detto "Irish" Billy Walker) era un sopravvissuto dell'attacco giapponese a Pearl Harbor ed un ex campione di boxe della Marina nella categoria pesi medi. Suo nonno materno comandò un battaglione di carri armati che sbarcò in Italia sotto il Generale Patton durante la Seconda guerra mondiale. Aveva due fratelli, Caleb e Cody e due sorelle, Ashile e Amie.
Studiò nella Los Angeles San Fernando Valley Village Christian High School, dove si diplomò nel 1991. Frequentò numerosi college, studiando biologia marina: era un grande ammiratore del famoso biologo marino Jacques Cousteau, di cui avrebbe voluto seguire le orme. Entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Billfish nel 2006.
Visse a Santa Barbara, in California, con la figlia Meadow Rain, nata nel 1998. Era cintura marrone di Jiu jitsu brasiliano ed un surfista.
Nel marzo 2010 si recò a Constitución, in Cile, per offrire il suo aiuto alle persone ferite nel terremoto di magnitudo 8,8 del 27 febbraio. Con la sua associazione benefica, la Reach Out Worldwide, volò ad Haiti per aiutare le vittime del terremoto di Haiti del 2010.
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dany61
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WAlton SAnders Goggins Jr. (Birmingham, 10 novembre 1971) è un attore e produttore cinematografico statunitense, conosciuto soprattutto per i ruoli del detective Shane Vendrell nel telefilm poliziesco The Shield e del criminale Boyd Crowder nel telefilm Justified
Dopo molte piccole parti, il ruolo di Shane Vendrell nella serie televisiva The Shield gli ha dato una grandissima notorietà nel mondo televisivo e cinematografico. È apparso in diversi film come Pallottole cinesi, Il ragioniere (cortometraggio che vinse l'Oscar 2001 per migliore sceneggiatura), Miracolo a Sant'Anna (di Spike Lee, 2008), Django Unchained (di Quentin Tarantino, 2012) e Lincoln(di Steven Spielberg,2012). Dal 2010 al 2015 ha fatto parte del cast della serie Justified, nel ruolo del fuorilegge Boyd Crowder.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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SAbine KUegler (* 25 dicembre 1972 a Patan , Nepal ), è l'autore del bestseller Dschungelkind , del 2011 con lo stesso titolo è stato girato. I suoi genitori hanno vissuto in Nepal con la tribù di Danuwar Rai per studiare la lingua e la cooperazione allo sviluppo da fare. Per ragioni politiche, hanno dovuto lasciare il paese nel 1976 e sono tornati in Germania. In seguito la famiglia si trasferì a Indonesia ( Papua Occidentale ) al popolo di Fayu che nel profondo della giungla vivevano senza contatto con il mondo esterno.

Al loro ritorno in Occidente Sabine Kuegler laureato con 17 anni di formazione in una svizzera collegio a Montreux sul lago di Ginevra . Le vostre esperienze di due ambienti sociali e il loro polemiche e le loro personali problemi di aggiustamento descrive nel suo primo libro. La sua storia di vita ei loro problemi sono tipici dei cosiddetti bambini cultura terzi , persone che sono cresciuti durante la loro infanzia e l'adolescenza in diverse culture.


Modificato da - china46 in data 15/06/2015 17:33:21
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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

WAlton SAnders Goggins Jr. (Birmingham, 10 novembre 1971) è un attore e produttore cinematografico statunitense, conosciuto soprattutto per i ruoli del detective Shane Vendrell nel telefilm poliziesco The Shield e del criminale Boyd Crowder nel telefilm Justified
Dopo molte piccole parti, il ruolo di Shane Vendrell nella serie televisiva The Shield gli ha dato una grandissima notorietà nel mondo televisivo e cinematografico. È apparso in diversi film come Pallottole cinesi, Il ragioniere (cortometraggio che vinse l'Oscar 2001 per migliore sceneggiatura), Miracolo a Sant'Anna (di Spike Lee, 2008), Django Unchained (di Quentin Tarantino, 2012) e Lincoln(di Steven Spielberg,2012). Dal 2010 al 2015 ha fatto parte del cast della serie Justified, nel ruolo del fuorilegge Boyd Crowder.





Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 15/06/2015 : 21:03:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
lampaDINA e lampaDario ha scritto:

dany61 ha scritto:

WAlton SAnders Goggins Jr. (Birmingham, 10 novembre 1971) è un attore e produttore cinematografico statunitense, conosciuto soprattutto per i ruoli del detective Shane Vendrell nel telefilm poliziesco The Shield e del criminale Boyd Crowder nel telefilm Justified
Dopo molte piccole parti, il ruolo di Shane Vendrell nella serie televisiva The Shield gli ha dato una grandissima notorietà nel mondo televisivo e cinematografico. È apparso in diversi film come Pallottole cinesi, Il ragioniere (cortometraggio che vinse l'Oscar 2001 per migliore sceneggiatura), Miracolo a Sant'Anna (di Spike Lee, 2008), Django Unchained (di Quentin Tarantino, 2012) e Lincoln(di Steven Spielberg,2012). Dal 2010 al 2015 ha fatto parte del cast della serie Justified, nel ruolo del fuorilegge Boyd Crowder.







WAld Abraham
(KU)




Ábrahám Wald
Kolozsvár, 31 ottobre 1902
– Travancore, 13 dicembre 1950
è stato un matematico e statistico
ebreo ungherese.
Contribuì alla teoria delle decisioni,
all'analisi sequenziale, alla geometria e all'econometria.

Non frequentando il sabato la scuola in quanto ebreo,
fece la scuola dell'obbligo in casa.
Grazie all'educazione ricevuta venne ammesso alle locali
scuole superiori.
Nel 1927 iniziò l'università a Vienna dove conseguì
nel 1931 il Ph.D. in matematica.

In seguito alle persecuzioni dei nazisti seguite
all'annessione dell'Austria del 1938 nel Terzo Reich,
emigrò negli Stati Uniti.

Morì a 48 anni in un incidente aereo in India, paese nel quale si era
recato per tenere dei seminari di statistica su
invito del governo indiano.


buona serata

Dina & Dario
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china46
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KUrt Donald Cobain (Aberdeen, 20 febbraio 1967 – Seattle, 5 aprile 1994) è stato un cantautore, chitarrista e pittore statunitense, frontman del gruppo musicale grunge Nirvana. Cobain ha formato i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic. In due anni la band divenne uno dei gruppi leader della scena rock statunitense. Nel 1991, l'uscita del singolo Smells Like Teen Spirit segnò l'inizio di una nuova generazione.I media musicali avrebbero infatti conferito a quel brano il titolo di inno di una generazione,e, con esso, a Cobain l'appellativo di portavoce della generazione X.
Negli ultimi anni della sua vita, Cobain ha lottato contro la dipendenza dall'eroina e le pressioni dei media su di lui e sulla moglie Courtney Love, da cui ha avuto una figlia di nome Frances Bean. L'8 aprile 1994[4] venne trovato morto nella sua casa di Seattle, suicidatosi con un colpo di fucile. Negli anni seguenti si è tuttavia sviluppato un acceso dibattito riguardo alle cause della sua mort
Kurt Cobain è diventato un'icona vera e propria fra i giovani di ormai quasi due generazioni, a tal punto da influenzare ancora oggi sia la musica che la cultura giovanile.A Cobain non piaceva che ci si riferisse a lui, come con Bob Dylan, definendolo "il portavoce di una nuova generazione" (nel caso di Cobain, la generazione X), ma ottenne ugualmente tale titolo.Secondo la rivista Rolling Stone, nonostante la sua breve vita, Kurt Cobain è stato il miglior artista degli anni novanta.È stato inoltre inserito al 45º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stonee al 73º posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Ston
Cobain è stato introdotto, insieme agli altri membri dei Nirvana Krist Novoselic e Dave Grohl, nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2014, il primo anno in cui erano eleggibili.

AB

BUONA SERA
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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

KUrt Donald Cobain (Aberdeen, 20 febbraio 1967 – Seattle, 5 aprile 1994) è stato un cantautore, chitarrista e pittore statunitense, frontman del gruppo musicale grunge Nirvana. Cobain ha formato i Nirvana nel 1987 con Krist Novoselic. In due anni la band divenne uno dei gruppi leader della scena rock statunitense. Nel 1991, l'uscita del singolo Smells Like Teen Spirit segnò l'inizio di una nuova generazione.I media musicali avrebbero infatti conferito a quel brano il titolo di inno di una generazione,e, con esso, a Cobain l'appellativo di portavoce della generazione X.
Negli ultimi anni della sua vita, Cobain ha lottato contro la dipendenza dall'eroina e le pressioni dei media su di lui e sulla moglie Courtney Love, da cui ha avuto una figlia di nome Frances Bean. L'8 aprile 1994[4] venne trovato morto nella sua casa di Seattle, suicidatosi con un colpo di fucile. Negli anni seguenti si è tuttavia sviluppato un acceso dibattito riguardo alle cause della sua mort
Kurt Cobain è diventato un'icona vera e propria fra i giovani di ormai quasi due generazioni, a tal punto da influenzare ancora oggi sia la musica che la cultura giovanile.A Cobain non piaceva che ci si riferisse a lui, come con Bob Dylan, definendolo "il portavoce di una nuova generazione" (nel caso di Cobain, la generazione X), ma ottenne ugualmente tale titolo.Secondo la rivista Rolling Stone, nonostante la sua breve vita, Kurt Cobain è stato il miglior artista degli anni novanta.È stato inoltre inserito al 45º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stonee al 73º posto della lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Ston
Cobain è stato introdotto, insieme agli altri membri dei Nirvana Krist Novoselic e Dave Grohl, nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2014, il primo anno in cui erano eleggibili.

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KUrt HAmrin Stoccolma, 19 novembre 1934) è un ex calciatore svedese, di ruolo attaccante.

Fu attivo nel campionato italiano, e con 190 reti in Serie A è l'ottavo miglior marcatore della competizione[2], con una media gol pari a 0,48[3]. Si segnala inoltre per essere, con 400 presenze nella massima divisione, il quarto calciatore non italiano con più partite disputate[4]. Nonostante sia annoverato tra i goleador più prolifici, in Italia non vinse mai il titolo di capocannoniere, riconoscimento invece ottenuto nella nativa Svezia. Hamrin fu inoltre membro della Selezione nazionale del suo paese, con la quale prese parte al Campionato mondiale del 1958 organizzato proprio nello Stato scandinavo, perdendo la finale contro il Brasile.

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HArvey Keitel

Harvey Keitel nasce a New York, il 13 maggio del 1939. Importante attore statunitense, la sua fama si deve soprattutto ai ruoli da duro e da personaggio spietato e freddo, spesso interpretati nel corso della sua lunghissima carriera. È anche un poliedrico caratterista. Inoltre, il suo fiuto per il talento puro lo ha portato a investire in produzioni con registi d'avanguardia talvolta sconosciuti, i quali si sono poi rivelati dei grandi cineasti, da Martin Scorsese a Ridley Scott, finendo con il più recente Quentin Tarantino. Il primo film di quest'ultimo, girato con pochi mezzi economici, "Le iene", deve quasi tutto a Keitel, co-produttore della pellicola e assoldato praticamente a costo zero.

Figlio di un polacco e di una donna rumena, entrambi ebrei, gestori di un piccolo ristorante di Brooklyn, il giovane Harvey inizialmente non è né un figlio modello, né un bravo studente. La sua scuola, la Alexander Hamilton Vocational School, lo espelle a causa della sua mancanza di disciplina.

Giovanissimo allora si arruola nei Marines, entrando a far parte del corpo di spedizione americano diretto a Beirut. Passa qualche tempo e l'irrequieto giovane torna a casa cercando di darsi da fare con diversi lavori, abusando nel contempo di alcol e droghe.

Successivamente cerca di darsi una "ripulita" - come avrebbero detto alcuni dei suoi futuri personaggi - e trova lavoro prima come commesso in un negozio di scarpe femminili e poi come stenografo, occupazione questa che gli permette di pagarsi i corsi all'Actor's Studio. La stenografia gli porta via dieci anni, ma gli dà l'opportunità di inseguire il suo nuovo sogno, quello di fare l'attore. Si iscrive all'"Actor's" anche e soprattutto per vincere la sua grave forma di balbuzie, la quale in precedenza gli aveva fatto perdere il lavoro nel negozio di scarpe.

Studia con Dean James Lipton, Frank Corsaro, Lee Strasberg e Stella Adler, e riesce persino a smettere di balbettare. Inizialmente si fa valere come attore di teatro, calcando le scene più alternative dei teatri di Broadway, stringendo un forte sodalizio con l'allora sconosciuto Sam Shepard.

Le prime apparizioni televisive sono datate 1966, nel telefilm "Dark Shadows". L'anno dopo è un soldato con poche parole nel film "Riflessi in un occhio d'oro" di John Huston, con Marlon Brando ed Elizabeth Taylor.

L'anno di svolta arriva con un giovane regista il quale in quegli anni sta girando un film indipendente dal titolo "Chi sta bussando alla mia porta?", valido per la sua tesi di laurea. Si chiama Martin Scorsese e lo vuole in questa sua piccola produzione. I due diventano amici e cominciano a collaborare, e a crescere, insieme, diventando due punti di riferimento del nascente cinema d'autore a stelle e strisce.

Harvey Keitel comincia a camminare anche con le proprie gambe e recita in film ormai considerati dei cult della storia del cinema, da "Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno", del 1973, ad "Alice non abita più qui" del 1975, fino al notissimo "Taxi Driver", datato 1976, il quale lega l'attore newyorkese ad un altro astro nascente del cinema americano: Robert De Niro.

Nel 1976 entra nella grande produzione firmata da Robert Altman, "Buffalo Bill e gli indiani", con Paul Newman e Burt Lancaster. L'anno dopo Keitel si fa convincere da un altro emergente, che come Scorsese gli sarà riconoscente artisticamente e non solo, il regista Ridley Scott, il quale lo vuole nella trasposizione cinematografica dal breve capolavoro di Joseph Conrad, dal titolo "I duellanti".

Nel 1979 viene scelto nel leggendario "Apocalypse Now", nel ruolo del capitano Willard, ma dopo appena due settimane litiga con Francis Ford Coppola, il regista, e abbandona il set, sostituito da Martin Sheen.

È l'inizio di una crisi artistica, soprattutto in ambito americano, che porta l'attore di Brooklyn a lavorare perlopiù all'estero, tra Francia e Italia, per quasi tutti gli anni '80.

Il regista Bernard Tavernier lo vuole in "La morte in diretta", del 1980, e registi come Ettore Scola e Sergio Citti non si lasciano scappare l'occasione, arruolandolo in film importanti come "Il mondo nuovo", con Marcello Mastroianni, "L'inchiesta" e "Caro Gorbaciov", rispettivamente nel 1982, nel 1986 e nel 1988.

Nel frattempo però l'attore americano fa in tempo a sposarsi con l'attrice Lorraine Bracco, nel 1982, che porta con sé anche la sua prima figlia: Stella Keitel.

Artisticamente, va rilevata nel 1988 la sua interpretazione nello scandaloso e visionario "L'ultima tentazione di Cristo", girato dall'amico Martin Scorsese, il quale gli cuce addosso la parte di Giuda.

Nel 1993 divorzia dalla Bracco e si butta in una estenuante battaglia legale per ricevere in affido la figlia, la quale però finisce con la madre e con il suo compagno, Edward James Olmos, accusato di molestie sessuali su una bambina amica della figlia e malvisto dall'attore.

Intanto nel 1991 Keitel riceve la sua prima candidatura all'Oscar, per "Bugsy", con Warren Beatty.

L'anno dopo viene ribattezzato dalla stampa "Dirty Harvey", per la sua mirabile interpretazione ne "Il cattivo tenente". Nello stesso anno viene contattato dall'ennesimo regista sconosciuto, Quentin Tarantino, il quale gli propone il soggetto e la sceneggiatura de "Le iene", che produce e interpreta nel ruolo di Mr. White. È un grande successo, bissato l'anno dopo in un film molto diverso, dal titolo "Lezioni di piano", di Jane Campion, nel quale si rende protagonista anche di un nudo integrale.

Nel 1994 interpreta il piccolo ma fulminante personaggio di Mr. Wolf, "l'uomo che risolve i problemi", in "Pulp Fiction", capolavoro di Tarantino. L'anno successivo vince l'Orso d'Argento e il David di Donatello come miglior attore straniero per "Smoke", nel ruolo del tabaccaio Auggie, scritto dall'autore Paul Auster.

Nel frattempo intesse relazioni amorose con le attrici Heather Bracken, Toni Welsh, Embeth Davidtz e Andie MacDowell, diventando nuovamente padre grazie alla sua ragazza dell'epoca, Lisa Karmazin, la quale gli regala il piccolo Hudson.

Il 7 ottobre del 2001, tre settimane dopo averla conosciuta, sposa l'attrice Daphna Kastner, sua seconda moglie, durante una cerimonia segretissima, a Gerusalemme. Nell'agosto del 2004, l'unione viene concretizzata dalla nascita del figlio Roman.

Intanto l'attore recita con Anthony Hopkins nella trilogia di Hannibal, e prende parte al film d'avventura "Il mistero dei templari", datato 2004, con Nicolas Cage e Jon Voight. È del 2009 la sua interpretazione in "The Ministers"; sempre nello stesso anno prende parte al nuovo e acclamato film di Tarantino, "Bastardi senza gloria".

Nel 2010 recita in "Ti presento i piccoli" e l'anno dopo in "Gandhi of the month", di Kranti Kanade




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Enza ha scritto:

HArvey Keitel

Harvey Keitel nasce a New York, il 13 maggio del 1939. Importante attore statunitense, la sua fama si deve soprattutto ai ruoli da duro e da personaggio spietato e freddo, spesso interpretati nel corso della sua lunghissima carriera. È anche un poliedrico caratterista. Inoltre, il suo fiuto per il talento puro lo ha portato a investire in produzioni con registi d'avanguardia talvolta sconosciuti, i quali si sono poi rivelati dei grandi cineasti, da Martin Scorsese a Ridley Scott, finendo con il più recente Quentin Tarantino. Il primo film di quest'ultimo, girato con pochi mezzi economici, "Le iene", deve quasi tutto a Keitel, co-produttore della pellicola e assoldato praticamente a costo zero.

Figlio di un polacco e di una donna rumena, entrambi ebrei, gestori di un piccolo ristorante di Brooklyn, il giovane Harvey inizialmente non è né un figlio modello, né un bravo studente. La sua scuola, la Alexander Hamilton Vocational School, lo espelle a causa della sua mancanza di disciplina.

Giovanissimo allora si arruola nei Marines, entrando a far parte del corpo di spedizione americano diretto a Beirut. Passa qualche tempo e l'irrequieto giovane torna a casa cercando di darsi da fare con diversi lavori, abusando nel contempo di alcol e droghe.

Successivamente cerca di darsi una "ripulita" - come avrebbero detto alcuni dei suoi futuri personaggi - e trova lavoro prima come commesso in un negozio di scarpe femminili e poi come stenografo, occupazione questa che gli permette di pagarsi i corsi all'Actor's Studio. La stenografia gli porta via dieci anni, ma gli dà l'opportunità di inseguire il suo nuovo sogno, quello di fare l'attore. Si iscrive all'"Actor's" anche e soprattutto per vincere la sua grave forma di balbuzie, la quale in precedenza gli aveva fatto perdere il lavoro nel negozio di scarpe.

Studia con Dean James Lipton, Frank Corsaro, Lee Strasberg e Stella Adler, e riesce persino a smettere di balbettare. Inizialmente si fa valere come attore di teatro, calcando le scene più alternative dei teatri di Broadway, stringendo un forte sodalizio con l'allora sconosciuto Sam Shepard.

Le prime apparizioni televisive sono datate 1966, nel telefilm "Dark Shadows". L'anno dopo è un soldato con poche parole nel film "Riflessi in un occhio d'oro" di John Huston, con Marlon Brando ed Elizabeth Taylor.

L'anno di svolta arriva con un giovane regista il quale in quegli anni sta girando un film indipendente dal titolo "Chi sta bussando alla mia porta?", valido per la sua tesi di laurea. Si chiama Martin Scorsese e lo vuole in questa sua piccola produzione. I due diventano amici e cominciano a collaborare, e a crescere, insieme, diventando due punti di riferimento del nascente cinema d'autore a stelle e strisce.

Harvey Keitel comincia a camminare anche con le proprie gambe e recita in film ormai considerati dei cult della storia del cinema, da "Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno", del 1973, ad "Alice non abita più qui" del 1975, fino al notissimo "Taxi Driver", datato 1976, il quale lega l'attore newyorkese ad un altro astro nascente del cinema americano: Robert De Niro.

Nel 1976 entra nella grande produzione firmata da Robert Altman, "Buffalo Bill e gli indiani", con Paul Newman e Burt Lancaster. L'anno dopo Keitel si fa convincere da un altro emergente, che come Scorsese gli sarà riconoscente artisticamente e non solo, il regista Ridley Scott, il quale lo vuole nella trasposizione cinematografica dal breve capolavoro di Joseph Conrad, dal titolo "I duellanti".

Nel 1979 viene scelto nel leggendario "Apocalypse Now", nel ruolo del capitano Willard, ma dopo appena due settimane litiga con Francis Ford Coppola, il regista, e abbandona il set, sostituito da Martin Sheen.

È l'inizio di una crisi artistica, soprattutto in ambito americano, che porta l'attore di Brooklyn a lavorare perlopiù all'estero, tra Francia e Italia, per quasi tutti gli anni '80.

Il regista Bernard Tavernier lo vuole in "La morte in diretta", del 1980, e registi come Ettore Scola e Sergio Citti non si lasciano scappare l'occasione, arruolandolo in film importanti come "Il mondo nuovo", con Marcello Mastroianni, "L'inchiesta" e "Caro Gorbaciov", rispettivamente nel 1982, nel 1986 e nel 1988.

Nel frattempo però l'attore americano fa in tempo a sposarsi con l'attrice Lorraine Bracco, nel 1982, che porta con sé anche la sua prima figlia: Stella Keitel.

Artisticamente, va rilevata nel 1988 la sua interpretazione nello scandaloso e visionario "L'ultima tentazione di Cristo", girato dall'amico Martin Scorsese, il quale gli cuce addosso la parte di Giuda.

Nel 1993 divorzia dalla Bracco e si butta in una estenuante battaglia legale per ricevere in affido la figlia, la quale però finisce con la madre e con il suo compagno, Edward James Olmos, accusato di molestie sessuali su una bambina amica della figlia e malvisto dall'attore.

Intanto nel 1991 Keitel riceve la sua prima candidatura all'Oscar, per "Bugsy", con Warren Beatty.

L'anno dopo viene ribattezzato dalla stampa "Dirty Harvey", per la sua mirabile interpretazione ne "Il cattivo tenente". Nello stesso anno viene contattato dall'ennesimo regista sconosciuto, Quentin Tarantino, il quale gli propone il soggetto e la sceneggiatura de "Le iene", che produce e interpreta nel ruolo di Mr. White. È un grande successo, bissato l'anno dopo in un film molto diverso, dal titolo "Lezioni di piano", di Jane Campion, nel quale si rende protagonista anche di un nudo integrale.

Nel 1994 interpreta il piccolo ma fulminante personaggio di Mr. Wolf, "l'uomo che risolve i problemi", in "Pulp Fiction", capolavoro di Tarantino. L'anno successivo vince l'Orso d'Argento e il David di Donatello come miglior attore straniero per "Smoke", nel ruolo del tabaccaio Auggie, scritto dall'autore Paul Auster.

Nel frattempo intesse relazioni amorose con le attrici Heather Bracken, Toni Welsh, Embeth Davidtz e Andie MacDowell, diventando nuovamente padre grazie alla sua ragazza dell'epoca, Lisa Karmazin, la quale gli regala il piccolo Hudson.

Il 7 ottobre del 2001, tre settimane dopo averla conosciuta, sposa l'attrice Daphna Kastner, sua seconda moglie, durante una cerimonia segretissima, a Gerusalemme. Nell'agosto del 2004, l'unione viene concretizzata dalla nascita del figlio Roman.

Intanto l'attore recita con Anthony Hopkins nella trilogia di Hannibal, e prende parte al film d'avventura "Il mistero dei templari", datato 2004, con Nicolas Cage e Jon Voight. È del 2009 la sua interpretazione in "The Ministers"; sempre nello stesso anno prende parte al nuovo e acclamato film di Tarantino, "Bastardi senza gloria".

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HArry LAngdon


Harry Langdon (Council Bluffs, 15 giugno 1884 – Los Angeles, 22 dicembre 1944) è stato un attore, regista e produttore cinematografico statunitense, stella di prima grandezza nel firmamento Hollywoodiano all’epoca del cinema muto.

La sua carriera racchiude tratti comuni a diversi protagonisti dell’epoca pionieristica del muto: acclamato primattore del vaudeville prima, rapido successo nel cinema poi, che gli dette fama universale, fino all’avvento del sonoro al quale non seppe adeguare il proprio stile di recitazione, venendone travolto e trascinandosi in seguito in produzioni minori, finendo per essere snobbato dallo star-system hollywoodiano e quasi dimenticato dal pubblico.

All’apice della sua carriera, intorno alla metà degli anni venti, nei panni caratteristici dell’eterno fanciullo, pur nelle sembianze di uomo maturo, dalla timidezza e ingenuità disarmanti, tenero e romantico, candido e innocente, indifeso contro la malizia del mondo circostante, dalla faccia rotonda e semplice, piatta, che pareva disegnata per un fumetto, seppe rivaleggiare alla pari con le altre stelle della silent era: Charlie Chaplin, Buster Keaton, Harold Lloyd, contendendosi i favori del pubblico.




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china46 ha scritto:

PAul William WAlker IV (Glendale, 12 settembre 1973 – Santa Clarita, 30 novembre 2013) è stato un attore e produttore cinematografico statunitense.
Ha raggiunto la notorietà soprattutto per aver interpretato Brian O'Conner nella serie di film Fast and Furious.Walker nacque a Glendale in California da Paul William Walker III, un appaltatore di fogne ed ex pugile, due volte vincitore dei Golden Gloves. La madre, Cheryl Crabtree, era una modella. Suo nonno paterno, William Walker (detto "Irish" Billy Walker) era un sopravvissuto dell'attacco giapponese a Pearl Harbor ed un ex campione di boxe della Marina nella categoria pesi medi. Suo nonno materno comandò un battaglione di carri armati che sbarcò in Italia sotto il Generale Patton durante la Seconda guerra mondiale. Aveva due fratelli, Caleb e Cody e due sorelle, Ashile e Amie.
Studiò nella Los Angeles San Fernando Valley Village Christian High School, dove si diplomò nel 1991. Frequentò numerosi college, studiando biologia marina: era un grande ammiratore del famoso biologo marino Jacques Cousteau, di cui avrebbe voluto seguire le orme. Entrò a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Billfish nel 2006.
Visse a Santa Barbara, in California, con la figlia Meadow Rain, nata nel 1998. Era cintura marrone di Jiu jitsu brasiliano ed un surfista.
Nel marzo 2010 si recò a Constitución, in Cile, per offrire il suo aiuto alle persone ferite nel terremoto di magnitudo 8,8 del 27 febbraio. Con la sua associazione benefica, la Reach Out Worldwide, volò ad Haiti per aiutare le vittime del terremoto di Haiti del 2010.






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LAura Boldrini

• Macerata 28 aprile 1961. Giornalista. Deputata di Sinistra ecologia e libertà. Presidente della Camera (eletta il 16 marzo 2013). Ex portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). È la terza presidente della Camera donna, dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti. «Mi sono candidata perché indignata dalla politica come tanta altra gente in Italia e perché non ci si può limitare a lamentarsi».
• Dopo la maturità classica va a lavorare in una risaia del Venezuela, prima di intraprendere un lungo viaggio in tutto il Centro America. Laurea in Giurisprudenza a Roma nel 1985 (tesi sul diritto di cronaca), dopo una breve esperienza come precaria in Rai comincia nel 1989 la sua carriera all’Onu, lavorando per quattro anni alla Fao. Dal 1993 al 1998 si occupa del Programma alimentare mondiale (Wfp) come portavoce per l’Italia. Dal 1998 al 2012 è stata portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati per il quale coordina anche le attività di informazione in Sud-Europa. Si è occupata in particolare dei flussi di migranti e rifugiati nel Mediterraneo. Numerose missioni in luoghi di crisi tra cui ex Jugoslavia, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Iran, Sudan, Caucaso, Angola e Ruanda. «In Kosovo Umberto Ranieri ricorda “che accoglieva quei disgraziati in fuga e discuteva con passione ma senza forzature o estremismi”. Anche a Roma frotte di rifugiati si raccoglievano davanti al suo ufficio, quasi fosse un’ultima spiaggia. “Siamo abituati a pensare ai migranti come numeri, ma dietro ogni numero c’è una vita”» (M. G. B.) [Sta 18/5/2009].
• Nel maggio 2009 fu coinvolta in una polemica con l’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa, che l’accusò «di essere “o disumana, perché pretende che teniamo i rifugiati per mesi rinchiusi nei centri per poi espellerli, oppure è criminale perché vuole eludere la legge e vuole che una volta in Italia scappino e si sparpaglino sul territorio”. Poi il ministro ha definito l’Unhcr per i rifugiati “uno degli organismi che contano quando la stampa li fa contare, ma in realtà non contano un fico secco”. E ha rincarato la dose dicendo che “a rappresentare l’Italia in quell’organismo c’è una persona che non ha meriti personali, la signora Boldrini che è nota per essere un esponente di Rifondazione comunista e porta il cognome di un noto capo partigiano, rispettabilissimo, per carità”» (Cds 17/5/2009). Fu poi chiarito che non è esponente di Rifondazione né parente di Arrigo Boldrini.
• Alle elezioni politiche del 2013 è stata candidata alla Camera nelle circoscrizioni Sicilia 1 e 2 e Marche come capolista di Sinistra ecologia e libertà (fortemente voluta da Nichi Vendola). La sua candidatura è stata inclusa tra le ventitré persone scelte dall’assemblea del partito senza passare dalle primarie. Ha optato poi per il seggio in Sicilia 2. Eletta presidente della Camera il 16 marzo 2013 con 327 voti su 618 votanti.
• Nel 2010 ha scritto per Rizzoli il libro Tutti indietro sull’immigrazione e la politica di respingimento dei migranti. Teneva un blog su Repubblica (“Popoli in fuga”) e uno sull’Huffington Post. Nel 2013, sempre per Rizzoli, Solo le montagne non si incontrano mai. Storia di Murayo e dei suoi due padri, sulla vicenda di una bambina somala gravemente ammalata, portata in Italia da un militare nel 1994, che dopo quattordici anni riconosce il padre naturale in una puntata della trasmissione Chi l’ha visto e, incoraggiata dalla sua famiglia siciliana e aiutata dalla stessa Boldrini, riesce a incontrarlo in Kenia.
• Medaglia ufficiale della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999), Cavaliere ordine al merito della Repubblica italiana (2004). Nel 2009 ha ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Lampedusa. Famiglia Cristiana, nel suo primo numero del 2010, l’ha indicata come italiana dell’anno 2009 per il «costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo e per la dignità e fermezza mostrate nel condannare i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo effettuati».
• Parla francese, inglese, spagnolo. «La prima volta ho acquisito lo spagnolo con l’esperienza diretta in America centrale, mi piaceva molto come lingua e quindi al ritorno presi delle lezioni. Il francese l’ho imparato un po’ ai tempi dell’università perché coabitavo con una ragazza francese, e poi ho frequentato la scuola Alliance Française a Roma. Anche quando lavoravo alla Fao prendevo lezioni. L’inglese l’ho imparato viaggiando e approfondito con lo studio» (Fabrizio Buratto) [S24 8/2/2010]. Separata dal giornalista Luca Nicosia, una figlia, Anastasia (1993), che studia Scienze politiche in Inghilterra. Compagna da anni del giornalista catanese Vittorio Longhi, di undici anni più giovane: «Ci sono uomini che stanno con ragazze più giovani di trenta-quaranta anni e questo viene considerato normale. Se una donna ha un compagno di 11 anni di meno, diventa subito uno scandalo, e questo dimostra un maschilismo inaccettabile, un’arretratezza allarmante. Vittorio è un giornalista che non ha barriere culturali e ha una visione che esce fuori dai confini nazionali. Con lui divido da cinque anni anche ideali e impegno» (a Stefania Di Lellis) [D 27/4/2013]. Appassionata di musica, da Lucio Battisti ai Radiodervish: «Poi Venditti, De Gregori, i Nomadi. Insomma quelli che cantavo quando facevo la scout» (Elvira Serra) [Cds 13/2/2010].
• È stata il primo presidente della Camera, nel giugno 2013, a prendere parte al Gay Pride, a Palermo.
• Il 31 ottobre 2013 ha ricevuto il Tapiro d’oro da Valerio Staffelli di Striscia la notizia per aver partecipato come assistente di produzione nel 1988 al programma Cocco di Pier Francesco Pingitore.
• È spesso contestata dal Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo sul suo blog nel settembre 2013: «La Boldrini è un oggetto di arredamento del potere, non è stata eletta ma nominata da Vendola».
• Secondo un sondaggio online è la donna più amata dai camionisti italiani. Seguono la giornalista Alessandra Viero e Alessandra Moretti del Pdl (Lib 21/8/2013).
• È cattolica: «Anche se non molto praticante. Ho ricevuto un’educazione religiosa. Mio padre ci faceva recitare il rosario in latino, la sera» [Di Lellis cit.].
• È stata criticata e accusata di sperperare i soldi pubblici per aver fatto cambiare la carta intestata di Montecitorio sostituendo la dicitura «il Presidente» con «la Presidente». La risposta su Facebook: «La carta della Camera dei deputati con l’intestazione “il Presidente” non è stata buttata. Non è andato al macero nemmeno un foglio. Tutte le risme già in archivio sono e restano ordinatamente riposte in magazzino, in attesa del prossimo uomo presidente che si occuperà di guidare Montecitorio (...) In questa scelta c’è la volontà di dare un segnale, così come mi è stato chiesto da tantissime donne, rivendicando, anche attraverso l’articolo, il genere di appartenenza».
• «Mai un sorri­so sul bel volto di cinquanta­duenne giovanile. Sempre im­bronciata e superciliosa, con la voce esasperata di chi ha la ri­cetta per un mondo migliore ma è inchiodata a questa valle di lacrime dai trogloditi che non la pensano come lei. Fieramente consapevole di appartenere a un’élite come borghese benestante e militan­te della sinistra mondialista, Laura ha tuttavia degli sbalzi umorali che manifesta nel cam­bio continuo del look. Un gior­no ha i capelli sciolti, l’altro a co­da di cavallo, a volte ha occhia­li, altre è senza, alterna abiti da clausura a maliziosi decolleté, vesti arcobaleno a cupe tenute da esistenzialista. (...) Prima di cinque figli (oltre a lei, tre fratelli e una sorella), Laura appartiene a una cospi­cua famiglia, molto cattolica, dell’anconetano. Il ceppo è di Matelica, il borgo di Enrico Mat­tei e dell’amico Massimo Bol­drini, pezzo grosso dell’Eni e lontano parente di Laura. Do­po le prime scuole in campagna, la ragazza si trasferì a Jesi ­città natale di Federico II – per il liceo. Era uno spirito ribelle, un simil maschiaccio che non sta­va mai con le ragazze. Col pa­dre, austero avvocato conserva­tore, che le aveva insegnato le preghiere in latino, rompe i ponti quando, dopo la licenza, decide di partire per il Venezue­la a fare la campesina tra le risa­ie, tirando poi a lungo con un gi­ro in Centro America prima di approdare a New York. Tornata in Italia, traslocò a Roma per fre­quentare Legge alla Sapienza, mentre l’idea di occuparsi dei drammi del mondo si faceva sempre più strada. Fino alla lau­rea, prese l’abitudine di trascor­rere sei mesi l’anno nei Paesi a rischio, con il babbo sempre più arrabbiato e la mamma, an­tiquaria, a tenerle teneramente bordone. (...) Nel giro di un an­no – nel 2011 – ha perso il pa­dre, la madre, l’unica sorella e una zia, cui era legatissima, per un’identica, crudele malattia» (Giancarlo Perna) [Grn 5/8/2013].
• «Se il sogno finale è il modello Iotti, l’avvio è piuttosto marcato dal modello Manu Chao. Così, è su questo duplice binario che la fenomenologia della presidente Boldrini si muove: l’autorevole tailleur, persino a volte un filo di perle quasi thatcheriano; l’argomentare sospiroso di chi il mondo guarda con sguardo impeccabilmente, politicamente corretto. Vengono annotati dalle cronache i cambi di colore, “dal rosa confetto al grigio perla”, non viene tralasciata la segnalazione della “lunga pashmina color melanzana”, non manca l’attenzione sugli orecchini, “vera passione di Laura Boldrini”» (Stefano Di Michele) [Pan 29/8/2013].
• Ribattezzata dal Foglio «la badessa di Montecitorio».




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CAmeron RIchardson (Baton Rouge, 11 settembre 1979) è un'attrice statunitense.

Nel 2002 era 76ª nella classifica delle 102 donne più sexy del mondo, stilata dalla rivista Stuff e 52ª nella classifica Hot 100, del 2005, stilata dalla rivista Maxim.[1] È apparsa sulla copertina del gennaio-febbraio 2008 della rivista Women's Health.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza ha scritto:

LAura Antonelli

Laura Antonelli nasce il 28 novembre 1941 a Pola, citt? dell'Istria, attualmente in Croazia, con il nome di Laura Antonaz in una famiglia istriana. Insieme alla quasi coetanea Femi Benussi e alle pi? attempate Alida Valli e Sylva Koscina fa infatti parte delle "bellissime quattro" dalmato-istriane. Da bambina con la sua famiglia ? profuga durante l'esodo istriano. Compie gli studi superiori a Napoli, presso il Liceo Scientifico "Vincenzo Cuoco", ed in seguito si diploma presso il locale I.S.P.E.F (Istituto Superiore Pareggiato di Educazione Fisica). Trasferitasi a Roma con la propria famiglia, per un breve arco di tempo svolge l'attivit? d'insegnante di Educazione Fisica presso il Liceo Artistico sito in Via di Ripetta.
Dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola ed interpretato numerosissimi fotoromanzi, diffusi anche all'estero, esordisce nel cinema interpretando piccoli ruoli in vari film, a cominciare da Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli del 1964 e Le sedicenni di Luigi Petrini del 1965. La sua prima parte importante le viene offerta, nel 1969, dal regista Massimo Dallamano che la sceglie come protagonista del film Venere in pelliccia, ispirato al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch. Ma l'occasione sfuma a causa della feroce censura del tempo, che blocca l'uscita del film, il quale sar? riproposto sei anni pi? tardi con il titolo Le malizie di Venere.[1] Nel 1971 raggiunge una certa notoriet?, recitando nel film Il merlo maschio, interpretato al fianco di Lando Buzzanca e diretto da Pasquale Festa Campanile.



AN

buongiorno


22 Giugno 2015
E' morta Laura Antonelli
Aveva 74 anni.
R.I.P

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riparto da
ANthony LEvine (Abbeville, 27 marzo 1987) è un giocatore di football americano statunitense che ha giocato nel ruolo di safety per i Baltimore Ravens della National Football League (NFL). Al college ha giocato a football alla Tennessee State University.
Dopo non essere stato scelto nel Draft NFL 2010, Levine firmò coi Green Bay Packers, con cui passò nella squadra di allenamento le stagioni 2010 e 2011. Nel 2012 passò ai Baltimore Ravens con cui debuttò come professionista disputando due gare nella stagione regolare mettendo a segno un tackle. Mentre si trovava nella squadra di allenamento, nel gennaio 2013, i Ravens vinsero il Super Bowl XLVII[1][2]. Nella stagione successiva disputò tutte le 16 partite, nessuna delle quali come titolare, facendo registrare 10 tackle

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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LEs PAul

Nato a Waukesha (Wisconsin) il 9 giugno 1915, Lester William Polfus, conosciuto universalmente come Les Paul, è uno delle figure più importanti nello sviluppo e nell'evoluzione della chitarra elettrica, nonchè nelle tecniche di registrazione in studio.

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Appena dopo l'adolescenza Les Paul lavora già come musicista professionista; suona chitarra, basso e armonica in complessi country and western nella zona del Midwest. Nel 1934 la sua musica hillbilly è nota e richiesta nella città di Chicago: si esibisce utilizzando vari pseudonimi, dei quali "Les Paul" rimarrà a vita. Forma poi un suo trio a New York all'età di 21 anni. Viene arruolato nell'esercito durante la Seconda Guerra Mondiale e in questo periodo approfondisce le sue esperienze di tecnico nel gruppo Trasmissioni: suona a numerosi concerti per i soldati del suo reggimento. Dopo la guerra rimane al seguito di Bing Crosby; entra poi a far parte dello staff tecnico, anche come esperto musicista, della NBC radio di Los Angeles.

Già nel 1941 produce un tronco con delle corde e una spina che sarà il prototipo della prima chitarra elettrica a corpo solido. Nel frattempo si dedica maggiormente al jazz (Armstrong, Tatum, Christian), ampliando i propri orizzonti sulla tecnica dello strumento. I suoi esperimenti con la chitarra si concretizzano alla fine degli anni '40: nel 1945 a Los Angeles mette in piedi un proprio studio di registrazione, un vero e proprio laboratorio di sperimentazione all'avanguardia. Nel suo laboratorio nascono il close miking (registrazione con microfono ravvicinato), l' echo delay (ritardo con eco), il multi-tracking (sovrapposizione di tracce). Costruisce la sua prima chitarra elettrica solid-body nel 1946 e compone "Lover" e "Brazil" che diventano subito dei successi per la Capitol. Il sound di Les Paul è qualcosa di mai sentito prima: veloce, profondo, multi-dimensionale, grazie al ricco bagaglio di effetti sonori (riverbero, echo, delay, phasing).

Nel 1949 sposa Colleen Somerset, cantante conosciuta come Mary Ford: insieme registrano alcuni grandi successi degli anni '50 come "How high the moon", "Vaya con Dios", "The world is waiting for the sunrise" e "Mockin' Bird Hill". Les Paul utilizza la tecnica dell'overdub (sezioni accelerate e sezioni sovrapposte) sia sulla sua chitarra che sulla voce della moglie, lavorando per la maggior parte nel suo studio casalingo, utilizzando un registratore a 8 tracce, concepito e costruito da se stesso. La minuziosità e il perfezionismo di Les Paul hanno fatto in modo che le sue registrazioni siano ancora oggi considerate migliori di quelle degli studi delle grandi major, di quel periodo.

Il nome di Les Paul è noto anche per aver fondato una vera ditta produttrice di chitarre, che con il modello che portava il suo nome, distribuito dalla Gibson dal 1952, divenne antagonista di Leo Fender. Les Paul, oltre all'overdub e il registratore a otto tracce, ideò il pickup duale e diversi accessori per chitarra.

Nel 1963 divorzia dalla moglie: si ritira, interrompe le sue attività di registrazione, ma occasionalmente si esibisce ancora in pubblico. Nel 1968 esce il suo album "Les Paul Now!"; collabora poi con Chet Atkins a due album di jazz d'avanguardia: "Chester & Lester" (1977) e "Guitar monsters" (1978). Torna sui palcoscenici nel 1984, con un suo trio, girando i jazz club di New York.

Les Paul muore a New York il 12 agosto 2009 all'età di 94 anni, a causa di complicazioni conseguenti una polmonite.



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dany61
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PAulette RUddy Zang Milama (Port-Gentil, 6 giugno 1987) è un'atleta gabonese specializzata nella velocità.

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Enza
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Inserito il - 25/06/2015 : 10:47:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
RUsh GeofFRy

Geoffrey Roy Rush nasce il 6 luglio del 1951 a Toowoomba, in Australia, figlio di Merle, una commessa, e Roy, impiegato presso la Royal Australian Air Force. Quando ha cinque anni, in seguito al divorzio dei genitori Geoffrey si trasferisce a Brisbane insieme con la madre e i nonni materni; in seguito, frequenta l'Everton Park State High School. Durante gli anni dell'università, inizia a recitare con la Queensland Theatre Company: il suo debutto risale alla produzione "Wrong side of the moon".

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Laureatosi all'università del Queensland in letteratura inglese, si trasferisce a Parigi per due anni per frequentare la scuola di teatro "Jacques Lecoq": qui studia mimo, prossemica e recitazione. Tornato in patria, lavora come attore teatrale, avendo tra l'altro l'occasione di portare in scena "Aspettando Godot" insieme con Mel Gibson. Il suo esordio nel mondo del cinema risale al 1981, anno in cui recita per Claude Whatham in "Hoodwink"; l'anno successivo, invece, appare in "Starstruck", di Gillian Amstrong.

Dopo aver lavorato al cinema in "Twelfth night", di Neil Armfield, e aver portato a teatro "The Winter's Tale" con la State Theatre Company of South Australia al The Playhouse di Adelaide, nel 1988 Geoffrey Rush sposa Jane Menelaus e recita in "Dad and Davie: on our selection", film di George Whaley; l'anno successivo è sul palco dell'Old Museum Building con "Troilus and Cressida".

Nel 1992 diventa padre della sua prima figlia, Angelica, mentre tre anni più tardi nasce il suo secondo figlio, James. Nel 1997 Geoffrey Rush si aggiudica l'Oscar come migliore attore (battendo Tom Cruise, favorito della vigilia con "Jerry Maguire") grazie al ruolo di David Helfgott interpretato nel film di Scott Hicks "Shine", grazie al quale aveva ripreso a studiare pianoforte. Il 1998 è un anno di grande successo: Geoffrey compare, tra l'altro, in "Con un po' d'anima", di Peter Duncan, in "Elizabeth", di Shekhar Kapur, e in "I miserabili", di Bille August.

Nominato agli Oscar nel 1999 come migliore attore non protagonista per "Shakespeare in love", recita per William Malone in "Il mistero della casa in collina" e per Kinka Usher in "Mistery men", prima di far parte del cast di doppiatori di "Il budino magico", di Karl Zwicky. Nel 2001 ottiene una nuova candidatura agli Oscar, in qualità di migliore attore protagonista, interpretando Marquis de Sade, protagonista del film "Quills - La penna dello scandalo", e recita in "Il sarto di Panama", diretto da John Boorman.

Due anni più tardi si cimenta nuovamente con il doppiaggio per il film di animazione "Alla ricerca di Nemo" e veste i panni del pirata Hector Barbossa, accanto a Keira Knightley, Orlando Bloom e Johnny Depp, nel film di Gore Verbinski "La maledizione della prima luna"; nello stesso periodo, viene diretto da Russell Mulcahy in "Una bracciata per la vittoria" e da Gregor Jordan in "Ned Kelly", oltre che dai fratelli Coen in "Prima ti sposo, poi ti rovino".

Protagonista di "Tu chiamami Peter", per la regia di Stephen Hopkins, presta la propria voce al videogioco "Kingdom Hearts II"; nel 2005 è nel cast di "Munich", di Steven Spielberg, mentre l'anno successivo riprende il ruolo di Barbossa in "Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma". In seguito, recita per Neil Armfield in "Paradiso + Inferno" e torna nel cast di "Pirati dei Caraibi" per il capitolo intitolato "Ai confini del mondo".

Nel 2007 Geoffrey Rush lavora nuovamente con Shekhar Kapur in "Elizabeth: The golden age". In seguito appare in "Bran Nue Dae", di Rachel Perkins, ed è tra i doppiatori di "Il regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani", oltre che voce narrante della serie tv "Lowdown". Nel 2011 doppia il film "Lanterna verde", di Martin Campbell, e viene diretto da Rob Marshall in "Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare"; inoltre, vince un Bafta Award e conquista la sua quarta candidatura agli Oscar, venendo inserito nella cinquina dei migliori attori non protagonisti, grazie alla sua interpretazione ne "Il discorso del re", di Tom Hooper (film per il quale viene candidato anche ai Golden Globe e ai Critics Choice Movie Awards).

L'anno successivo, presta il volto al battitore d'aste e collezionista Virgil Oldman nella pellicola di Giuseppe Tornatore "La migliore offerta" e appare in un episodio della serie tv "Being Brendo"; inoltre, doppia il cortometraggio di Kasimir Burgess e James Armstrong "The man who could not dream". Nel 2013, è diretto da Brian Percival in "Storia di una ladra di libri".






buona giornata

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dany61
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Inserito il - 26/06/2015 : 06:13:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FRank VIgnola (Long Island, 30 dicembre 1965) è un chitarrista statunitense
Di origini italoamericane, crebbe a New York dove intraprese, all'età di sei anni, lo studio della chitarra, prendendo a modello musicisti appartenenti ai generi più disparati, tra i quali Django Reinhardt, Les Paul e Frank Zappa. Una volta adulto, approfondito lo studio dello strumento presso il Centro delle Arti Culturali di Long Island, figurò come sideman, nei primi anni '80, al seguito di personaggi di spicco nel panorama musicale mondiale, quali Madonna, Ringo Starr o Leon Redbone.
Solo in seguito, tornato a New York nel 1988, fondò, per la prima volta, un proprio complesso, con il quale cominciò a concentrarsi su tributi all'attività musicale di Django Reinhardt, finendo tra le attenzioni del New York Times[1].
All'età di 28 anni, firmò un contratto con la casa di produzione discografica della Concord Jazz, per la quale incise il suo primo disco come leader, "Appel Direct", subito seguito da album quali "Let it Happen", nel '94, e da "Look Right, Jog Left", nel '96. Nel 2001, incise un disco per chitarra solista, dal titolo "Blues for a Gipsy", in cui viene ulteriormente sviluppata la pratica del Gipsy Jazz, di cui Vignola è uno dei più autorevoli esponenti. Nello stesso periodo, si esibisce con artisti quali il violinista Mark O' Connor, il trombettista Wynton Marsalis (in compagnia dei quali prende parte al festival "Jazz in Marciac" nel 2010) o il chitarrista Tommy Emmanuel. È, in particolare, con quest'ultimo che, per Frank Vignola, la collaborazione diviene più prolifera: con Tommy Emmanuel pubblica l'album "Just Between Frets" ed intraprende un tour mondiale che, tra il 2010 e il 2013, lo vede impegnato in concerti e seminari. È, infatti, l'insegnamento una delle componenti principali dell'attività di Frank Vignola: sono 18 i metodi per chitarra Jazz da lui stesi e curati[2]. Sempre al 2013 risale il suo ultimo album, "Melody Magic", inciso, in duo, con il chitarrista Vinny Raniolo, già da tempo membro abituale dei suoi numerosi complessi

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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 26/06/2015 : 17:43:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
dany61 ha scritto:

FRank VIgnola (Long Island, 30 dicembre 1965) è un chitarrista statunitense
Di origini italoamericane, crebbe a New York dove intraprese, all'età di sei anni, lo studio della chitarra, prendendo a modello musicisti appartenenti ai generi più disparati, tra i quali Django Reinhardt, Les Paul e Frank Zappa. Una volta adulto, approfondito lo studio dello strumento presso il Centro delle Arti Culturali di Long Island, figurò come sideman, nei primi anni '80, al seguito di personaggi di spicco nel panorama musicale mondiale, quali Madonna, Ringo Starr o Leon Redbone.
Solo in seguito, tornato a New York nel 1988, fondò, per la prima volta, un proprio complesso, con il quale cominciò a concentrarsi su tributi all'attività musicale di Django Reinhardt, finendo tra le attenzioni del New York Times[1].
All'età di 28 anni, firmò un contratto con la casa di produzione discografica della Concord Jazz, per la quale incise il suo primo disco come leader, "Appel Direct", subito seguito da album quali "Let it Happen", nel '94, e da "Look Right, Jog Left", nel '96. Nel 2001, incise un disco per chitarra solista, dal titolo "Blues for a Gipsy", in cui viene ulteriormente sviluppata la pratica del Gipsy Jazz, di cui Vignola è uno dei più autorevoli esponenti. Nello stesso periodo, si esibisce con artisti quali il violinista Mark O' Connor, il trombettista Wynton Marsalis (in compagnia dei quali prende parte al festival "Jazz in Marciac" nel 2010) o il chitarrista Tommy Emmanuel. È, in particolare, con quest'ultimo che, per Frank Vignola, la collaborazione diviene più prolifera: con Tommy Emmanuel pubblica l'album "Just Between Frets" ed intraprende un tour mondiale che, tra il 2010 e il 2013, lo vede impegnato in concerti e seminari. È, infatti, l'insegnamento una delle componenti principali dell'attività di Frank Vignola: sono 18 i metodi per chitarra Jazz da lui stesi e curati[2]. Sempre al 2013 risale il suo ultimo album, "Melody Magic", inciso, in duo, con il chitarrista Vinny Raniolo, già da tempo membro abituale dei suoi numerosi complessi




Dina & Dario
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Inserito il - 26/06/2015 : 18:17:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FRankenstein

Frankenstein, o il moderno Prometeo (Frankenstein; or, the modern Prometheus) o semplicemente Frankenstein è un romanzo scritto dall'autrice britannica Mary Shelley fra il 1816 e il 1817, all'età di 19 anni. Fu pubblicato nel 1818 e modificato dall'autrice per una seconda edizione del 1831. È questo il romanzo con cui nascono le figure letterarie del dottor Victor Frankenstein e della sua creatura, spesso ricordata come mostro di Frankenstein, ma anche, in maniera erronea, con lo stesso nome del suo artefice.

È probabile che si debba alla figura del mostro, espressione della paura, al tempo diffusa, per lo sviluppo tecnologico, se il romanzo è divenuto immortale. Frankenstein è uno dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici nelle paure umane. La "creatura" è l'esempio del sublime, del diverso, che in quanto tale causa terrore.

Dalla pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nell'immaginario collettivo in ambito letterario, cinematografico e televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente discutibili.




JA

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dany61
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Inserito il - 27/06/2015 : 07:14:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
JAsper Morrison (Londra, 1959) è un designer inglese.

Nato a Londra e cresciuto a New York negli Stati Uniti, Jasper Morrison ha frequentato la Bryanston School. Si è laureato in Design presso la Kingston Polytechnic Design School nel 1982 e ha conseguito due masters in Design: uno presso la stessa Kingston Polytechnic Design School nel 1982, l'altro preso il Royal College of Art a Londra nel 1985. Ha studiato inoltre presso la Hochschule der Künste (HdK) a Berlino.

Ha lavorato per Alessi, Alias, Cappellini, FLOS, FSB, MAGIS, Rosenthal, Rowenta, SCP, Furniture, Vitra.
PA

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Inserito il - 27/06/2015 : 11:37:02  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PAolo PagliaRO


Paolo Pagliaro (Bolzano, 7 marzo 1951) è un giornalista italiano.

È stato redattore capo de la Repubblica e vicedirettore de l'Espresso. Ha diretto l'Adige e altre testate quotidiane locali; inoltre ha fondato l'agenzia giornalistica 9Colonne, nel 1996, di cui è direttore.

Politicamente orientato a sinistra, dal 2008 è coautore, con Lilli Gruber, della trasmissione TV Otto e mezzo, sul canale LA7, per la quale cura l'editoriale Il punto di Paolo Pagliaro.

Da non confondere con l'omonimo editore leccese.





buon sabato

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dany61
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Inserito il - 27/06/2015 : 13:50:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ROd William STreater (Burlington, 9 febbraio 1988) è un giocatore di football americano statunitense che gioca nel ruolo di wide receiver per gli Oakland Raiders della National Football League (NFL). Al college giocò a football alla Temple University.

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STewart NOrthcott (Saskatchewan, novembre 1906 – 2 ottobre 1930) è stato un serial killer canadese.
Fu l'autore di una serie di sparizioni ed omicidi di bambini (conosciuti come Wineville Chicken Murders), verificatisi a Los Angeles e a Riverside County, California, dal 1928 al 1930. Il caso ricevette attenzione nazionale e mise in evidenza la corruzione del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Nel 2008 è uscito il film Changeling, di Clint Eastwood, basato su questi fatti.
Nel settembre 1928, la polizia di Los Angeles visitò il ranch di proprietà della famiglia Northcott, a Wineville. Nel 1926, Sanford Clark, il nipote tredicenne del proprietario del ranch, Gordon Stewart Northcott, fu prelevato da quest'ultimo da casa sua, a Saskatchewan in Canada. Northcott abusò sessualmente di lui, prima che un membro della famiglia, scoperta la situazione, avvisasse la polizia. La polizia trovò Clark al ranch e lo prese in custodia. Clark raccontò che Northcott aveva rapito, molestato e ucciso numerosi bambini con l'aiuto della sua presunta madre, Sarah Louise Northcott, e con la partecipazione forzata dello stesso Clark. La polizia tornò ad ispezionare il ranch e trovò parti del corpo ed oggetti personali di bambini scomparsi, e anche alcune asce sporche di sangue. Clark raccontò inoltre che i resti dei bambini venivano cosparsi di calce viva e seppelliti nel deserto. Gordon e la madre, che erano intanto scappati in Canada, vennero arrestati vicino a Vernon.
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dany61
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Inserito il - 28/06/2015 : 06:33:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
NOrina Trombini (Ravenna, 14 agosto 1916 – Ravenna, 4 giugno 2009) è stata una partigiana italiana.
Entrò a far parte della Resistenza nel ravennate sin dai primi giorni dopo l'armistizio dell'8 settembre 1944 con il nome di battaglia Ortensia, contribuendo alla creazione di una efficiente rete di staffette al servizio dell'attività clandestina partigiana, assieme ad altre numerose donne (tra cui Maria Bartolotti).

"Era capace di fare chilometri e chilometri con la sua bicicletta per un messaggio. Nascondeva gli ordini nella biancheria che portava addosso e quando la frugavano si mostrava spavalda. Lei, nel dopoguerra, quando le si ricordava i pericoli corsi si schermiva. Diceva che non era la sola. Che tanti avevano corso dei rischi come lei."[2]

A partire dall'estate del 1944 svolse la sua attività presso il Distaccamento "Terzo Lori" della 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini", dislocato presso l'Isola degli Spinaroni, rimanendo ad esso aggregata sino alla Liberazione.
KA

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dany61 ha scritto:

NOrina Trombini (Ravenna, 14 agosto 1916 – Ravenna, 4 giugno 2009) è stata una partigiana italiana.
Entrò a far parte della Resistenza nel ravennate sin dai primi giorni dopo l'armistizio dell'8 settembre 1944 con il nome di battaglia Ortensia, contribuendo alla creazione di una efficiente rete di staffette al servizio dell'attività clandestina partigiana, assieme ad altre numerose donne (tra cui Maria Bartolotti).

"Era capace di fare chilometri e chilometri con la sua bicicletta per un messaggio. Nascondeva gli ordini nella biancheria che portava addosso e quando la frugavano si mostrava spavalda. Lei, nel dopoguerra, quando le si ricordava i pericoli corsi si schermiva. Diceva che non era la sola. Che tanti avevano corso dei rischi come lei."[2]

A partire dall'estate del 1944 svolse la sua attività presso il Distaccamento "Terzo Lori" della 28ª Brigata Garibaldi "Mario Gordini", dislocato presso l'Isola degli Spinaroni, rimanendo ad esso aggregata sino alla Liberazione.
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Dina & Dario
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NOrberto Mola (Torino, 26 settembre 1902 – Asti, 2 settembre 1973) è stato un direttore di coro e direttore d'orchestra italiano.
Diplomatosi in pianoforte, inizia la sua attività artistica nei teatri di provincia, ma lavora anche a Milano (Teatro Carcano, Teatro Dal Verme, Teatro alla Scala), all'Arena di Verona, al Teatro Regio di Torino, al Balbo, al San. Martino, al Romano, in qualità di maestro sostituto o di maestro concertatore e direttore d'orchestra in opere ed operette, riviste e balletti.

Dopo due stagioni estive al Teatro Puccini di Rodi come direttore d'orchestra, nel 1925 viene chiamato alla Scala di Milano da Arturo Toscanini con la mansione di maestro sostituto e direttore d'orchestra per gli spettacoli di ballo; conserverà l'incarico per vari anni, diventando poi sostituto maestro del coro di Vittore Veneziani.
CA
Pur rimanendo sempre nell'ambito scaligero, nell'aprile del 1951 è chiamato a dirigere il coro per le celebrazioni del centocinquantenario del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Trieste. Nell’estate sempre del 1951 è Direttore del coro per la stagione estiva al Castello di San Giusto sempre a Trieste. Dal 1955 diviene il Direttore del coro del Teatro alla Scala, dirigendolo anche nelle tournée svoltesi in tutte le capitali Europee. Si chiude nel 1963 (per raggiunti limiti d’età) la sua carriera scaligera. Ma nell’autunno dello stesso anno riprende la sua attività partendo in tournée per Dallas in (Texas), dove ricopre il ruolo di Maestro del coro al Civic Opera, per nove stagioni consecutive. Contemporaneamente, nel 1964 riscuote grande successo la sua tournée a Rio De Janeiro in Brasile.

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CArlotta, nome d'arte di Carla QUadraccia (Roma, 3 novembre 1975), è una cantante italiana.

Cresciuta ad Amelia (Terni), dove vive tutt'ora, si avvicina al mondo della musica fin dall'infanzia; nei primi anni della sua vita comincia infatti a studiare canto e parallelamente frequenta anche corsi di danza moderna e classica. A 16 anni entra a far parte di un gruppo locale in qualità di cantante, con il quale si esibisce in serate nelle regioni Lazio e Umbria.
Dopo essersi diplomata in ragioneria, nel 1994, partecipa a numerosi concorsi di voci nuove, ottenendo sempre degli ottimi risultati e si iscrive alla Louis Music Academy di Roma, una scuola che le permette di studiare per tre anni canto e jazz, solfeggio, musica d'insieme e armonia. Proprio in quegli anni inizia un'altra esperienza importante per la sua carriera seppur breve; partecipa alla punk band Pea Brain suonando il basso elettrico.
Nel 1999 riesce ad avere un contratto con un'etichetta discografica, la Carosello, e pubblica il suo primo singolo, Mi chiamano Candy, che ottiene un ottimo successo, seguito da Baciami adesso, che totalizzò anch'esso un ottimo risultato di airplay.
Il 2000 si apre positivamente per Carlotta, che viene nominata al Premio Internazionale della Musica come rivelazione italiana dell'anno. A maggio dello stesso anno pubblica quella che può essere considerata la canzone più importante e ricordata della cantante, Frena, estratto dal suo album d'esordio Smack! che uscì anch'esso in quei mesi. Il brano diventa un vero e proprio tormentone estivo di quell'anno, grazie anche al video con protagonista una Volkswagen Maggiolino in versione cartone animato. A confermare il successo, quell'estate, è anche la vittoria nella sezione giovani di Un disco per l'estate. La canzone in seguito viene anche scelta come campagna pubblicitaria per la prevenzione degli incidenti stradali, per via del suo titolo, e viene anche incisa una compilation da vari artisti intitolata Frena, contenente anche il brano d'ispirazione. A fine estate, nel settembre 2000, pubblica il quarto singolo tratto dal suo album, 7 lavatrici, che riscuote un tiepido successo.
Nel marzo del 2001 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Promessa, ottenendo però un successo limitato, pubblicando anche il suo secondo omonimo album. Nel giugno di quell'anno con il singolo Caresse toi partecipa al Festivalbar, mentre l'anno successivo pubblica il singolo Gelosia (se dovessi strangolarla allora legami).
Nel 2003 pubblica l'ultimo singolo da solista con la Carosello, L'hai fatto mai l'amore in mezzo al mare? e avvia un progetto denominato Scarlatto, un gruppo musicale folk-teatrale che nel 2006 pubblica il suo primo eponimo album.
Nel giugno 2009 prende parte all'evento "Amiche per l'Abruzzo", presso lo stadio di San Siro, dedicato alle vittime del terremoto dell'Aquila
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QUentin JOhn Coryatt (Saint Croix, 1º agosto 1970) è un ex giocatore di football americano statunitense che ha giocato nel ruolo di linebacker nella National Football League (NFL). Fu scelto nel corso del primo giro (2º assoluto) del Draft NFL 1992 dagli Indianapolis Colts. Al college giocò a football alla Texas A&M University

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JOe Pesci

Joseph Francesco DeLores Eliot Pesci, conosciuto come Joe Pesci (Newark, 9 febbraio 1943), è un attore e musicista statunitense, vincitore del premio Oscar nella categoria miglior attore non protagonista nel 1991 per l'interpretazione del mafioso italoamericano Tommy DeVito nel film di Martin Scorsese, Quei bravi ragazzi.

Debutta sul grande schermo nel 1961 con un piccolo ruolo di un chitarrista, non accreditato, nel film musicale dal titolo Hey, Let's Twist diretto da Greg Garrison. Il primo ruolo da protagonista è del 1975 in un film poliziesco a basso budget chiamato The Death Collector dove recita al fianco dell'amico Frank Vincent. Il film non ottiene il successo sperato e Pesci lascia il mondo dello spettacolo e torna nel Bronx per lavorare in un ristorante italiano. Qualche tempo dopo riceve una telefonata da Martin Scorsese e da Robert De Niro, rimasti colpiti dalla sua performance nel film di Ralph De Vito e gli offrono di interpretare il co-protagonista al fianco dello stesso De Niro, intitolato Toro scatenato.[1] Pesci accetta e per la sua interpretazione di Joey LaMotta, fratello del pugile Jake si aggiudica il BAFTA award per il miglior attore esordiente e una nomination al premio Oscar per il miglior attore non protagonista.

Questa pellicola gli conferisce una notorietà immediata e sancisce l'inizio del sodalizio artistico tra Pesci e Robert De Niro, che continua negli anni grazie a film di grande successo come C'era una volta in America (1984), Quei bravi ragazzi (1991), Bronx (1993) e Casinò (1995). Nel Saturday Night Live nasce un famoso sketch chiamato The Joe Pesci Show, basato proprio sull'imitazione dell'attore e del suo amico De Niro (i due fecero poi un'apparizione nello show per una puntata speciale).

Durante gli anni ottanta recita in svariati film, tra cui Eureka (1983) di Nicolas Roeg, al fianco di Gene Hackman e Rutger Hauer; sempre nel 1983 è in Soldi facili di James Signorelli. Nel 1984 è nel cast di Tutti dentro diretto ed interpretato da Alberto Sordi, e nel capolavoro di Sergio Leone, C'era una volta in America, accanto a De Niro, James Woods e Burt Young. Nel 1987 recita in Pericolo in agguato di Elie Chouraqui. Nel 1988 recita con il cantante pop Michael Jackson nel musical Moonwalker, dove interpreta l'antagonista Frankie "Mr. Big" LiDeo (un anagramma di uno dei produttori del film e manager di lunga data di Jackson).

Due anni dopo ha recitato nel blockbuster per famiglie intitolato Mamma, ho perso l'aereo, impersonando il personaggio di Harry Lyme, uno dei due ladri maldestri (l'altro era Daniel Stern), che tentano di rubare nella casa del personaggio interpretato da Macaulay Culkin. Due anni dopo, ha ripreso il suo ruolo nel sequel, Mamma, ho riperso l'aereo - Mi sono smarrito a New York. Joe Pesci ha impressionato critica e pubblico per l'interpretazione nel film dell'amico Scorsese, Quei bravi ragazzi (Goodfellas) (1990), accanto ad altri attori affermati come De Niro, Frank Vincent, Paul Sorvino e un giovane Ray Liotta dove interpreta Tommy DeVito, un gangster con eccessi d'ira e violenza, e che gli vale il Premio Oscar come migliore attore non protagonista.

Dopo il successo di Quei bravi ragazzi ha dimostrato di sapersi destreggiare abilmente sia in ruoli drammatici sia in ruoli comici. Tra le sue interpretazioni comiche di maggiore successo vi sono i già citati Mamma, ho perso l'aereo (1990) e nel sequel Mamma, ho riperso l'aereo - Mi sono smarrito a New York (1992), ma soprattutto Mio cugino Vincenzo (1992), commedia brillante in cui interpreta il ruolo di un avvocato inesperto ed incline alle gaffe. Ha partecipato anche a numerosi thriller di successo come JFK - Un caso ancora aperto (1991), diretto da Oliver Stone, e Occhio indiscreto (1992), diretto da Howard Franklin. È apparso anche nel secondo e terzo e quarto capitolo della saga action movie Arma letale diretta da Richard Donner.

Nel 1999, Pesci lascia la carriera d'attore per intraprendere la carriera di musicista. Nel 2006 compare in un cameo in The Good Shepherd - L'ombra del potere diretto da Robert De Niro. Nel 2010 il ritorno alle scene dopo undici anni, è protagonista insieme a Helen Mirren in Love Ranch dove interpreta il proprietario di un bordello. Nel 2011 insieme a Don Rickles (con cui ha recitato nel 1995 in Casinò) gira uno spot televisivo della famosa marca di snack Snickers.




CL


buona settimana

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china46
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CLaudette ColvIN (nato 5 Set 1939) è un pioniere della African American movimento dei diritti civili . Il 2 marzo 1955, è stata la prima persona arrestata per aver resistito autobus segregazione in Montgomery, in Alabama , che precede la più pubblicizzata Rosa Parks incidente di nove mesi.

Colvin è stato tra i cinque attori originariamente inclusi nel caso corte federale, presentata da avvocato per i diritti civili Fred grigio il 1 febbraio 1956, come Browder v. Gayle , e ha testimoniato davanti al pannello di tre giudici che sentito il caso del Regno Uniti District Court . Il 13 giugno 1956, i giudici hanno stabilito che le leggi statali e locali che necessitano di autobus segregazione in Alabama erano incostituzionali. Il caso è andato alla Corte suprema degli Stati Uniti , che ha confermato la sentenza del 17 dicembre 1956. Colvin, l'ultimo testimone di testimoniare, è stato considerato [ da chi? ] la "stella" testimone. Tre giorni dopo, la Corte Suprema ha emesso un ordine di Montgomery e lo stato dell'Alabama per terminare bus della segregazione, e il boicottaggio degli autobus di Montgomery è stato chiamato fuori.

Per lungo tempo, i leader neri di Montgomery non pubblicizzare lo sforzo pionieristico di Colvin perché era un adolescente e rimasta incinta mentre non sposata. Date le norme sociali del tempo e la sua gioventù, i NAACP dirigenti preoccupati per mezzo del suo per rappresentare il loro movimento

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dany61
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INgrid Muccitelli (Roma, 25 giugno 1979) è una conduttrice televisiva italiana.
Giornalista pubblicista, è laureata in Scienze della Comunicazione.

Nata a Roma nel 1979, dopo essersi laureata in Scienze della Comunicazione nel 2003, inizia a lavorare per la casa di produzione Magnolia come redattrice del programma Markette di La 7, dove rimane anche per le edizioni 2004-2005 e 2005-2006.

Nella primavera del 2006 collabora nella redazione di Niente di personale di Antonello Piroso. Nell'estate 2006, finita l'esperienza come redattrice, passa alla conduzione di Omnibus estate insieme ad Andrea Pennacchioli, dove viene confermata anche per l'edizione invernale 2006-2007. Dall'autunno 2007 conduce Omnibus Weekend in coppia con Paola Cambiaghi.

Approda in Rai nel 2008 nel programma del mezzogiorno di Rai Due Insieme sul Due, con la conduzione di Milo Infante e la regia di Michele Guardì. Nel 2009 entra a far parte del cast del programma del week-end Mattina in famiglia, dove viene riconfermata nella stagione 2010-2011 con le rubriche Donne e Risorgimento e Sport e cuore. Nell'estate 2011 passa alla conduzione del programma di Rai 1 Unomattina estate weekend insieme a Gianni Milano. Nell'ottobre 2011 in occasione del Festival del Cinema di Roma conduce su Rai Movie, TV ufficiale dell'evento, l'appuntamento quotidiano Ciak Point. Il 30 giugno ha presentato su Rai Uno con Tiberio Timperi il Premio Ischia 2012, prestigioso premio dedicato al giornalismo internazionale. Sempre su Rai Uno, dal 31 luglio al 7 settembre, conduce con Luca Salerno il programma Unomattina VitaBella.[1] Dal 3 giugno 2013 conduce l'ultima parte di Unomattina estate chiamata Ciao, come stai?.

Nella stagione 2013-2014 conduce Linea Verde su Rai Uno con Patrizio Roversi. Nell'estate 2014 conduce l'ultima parte di Unomattina estate, intitolata Sapore di Sole. Dal 4 ottobre 2014 è la nuova padrona di casa di Unomattina in famiglia, dove sostituisce Francesca Fialdini, a sua volta approdata alla versione feriale di Unomattina.

GR

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Enza
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GRaziano Delrio

Graziano Delrio (Reggio nell'Emilia, 27 aprile 1960) è un politico italiano, attuale Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dopo aver ricoperto la carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Renzi sino al 2 aprile 2015.

È stato Sindaco di Reggio Emilia dal 2004 al 2013 e Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Letta.

Laureato in Medicina, è specializzato in endocrinologia. È docente e ricercatore all'Università di Modena e Reggio Emilia e ha perfezionato i suoi studi fra Gran Bretagna ed Israele.

Ha fondato e presieduto l'Associazione Giorgio La Pira con cui ha promosso numerose iniziative culturali e allacciato rapporti con il Medioriente.

Ha ricoperto il suo primo incarico istituzionale nel 1999 subentrando al Consigliere Comunale Giuseppe Davoli il quale si dimise perché assunse l'incarico di Assessore in Giunta. Graziano Delrio quindi, primo dei non eletti, prese il suo posto come Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il Partito Popolare Italiano. Nel 2000 è eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna con oltre 4.000 preferenze. In Consiglio regionale ha presieduto la Commissione sanità e politiche sociali. Nel 2001 ha aderito alla Margherita.

A 22 anni, ha sposato Anna Maria: insieme hanno nove figli, cinque femmine e quattro maschi.

Alle elezioni comunali del 12 e 13 giugno 2004 è eletto sindaco di Reggio Emilia al primo turno con il 63,2% dei voti, divenendo il primo sindaco di Reggio dal 1945 a non aver militato nel PCI. Alle elezioni comunali del 6 e 7 giugno 2009 è stato riconfermato sempre al primo turno con il 52,5% dei voti.

Graziano Delrio è stato Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI): il 5 ottobre 2011 è stato eletto presidente per acclamazione, succedendo così a Sergio Chiamparino ex sindaco di Torino, dopo una competizione interna al Partito Democratico che lo vide contrapposto a Michele Emiliano (quest'ultimo era sostenuto da molti sindaci del sud e da Nichi Vendola, mentre Delrio dalla dirigenza ANCI). Delrio vinse quella competizione che lo portò a divenire presidente ANCI per soli 4 voti (89 Delrio, 85 Emiliano). Era vicepresidnte già dal 2005 con la delega al welfare, poi, dal 2009, alla finanza locale e al personale.

È membro della Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali. Presiede la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera L'Italia sono anch'io promossa da una ventina di associazioni della società civile.

Il 28 aprile 2013 è Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo presieduto da Enrico Letta. In seguito, il 26 giugno 2013, riceve la delega per lo sport in seguito alle dimissioni del ministro Idem.

Il 22 febbraio 2014 è Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di segretario del consiglio, nel Governo Renzi.

Il 2 aprile 2015 è nominato Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in seguito alle dimissioni di Maurizio Lupi.




FL

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

GRaziano Delrio

Graziano Delrio (Reggio nell'Emilia, 27 aprile 1960) è un politico italiano, attuale Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, dopo aver ricoperto la carica di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Renzi sino al 2 aprile 2015.

È stato Sindaco di Reggio Emilia dal 2004 al 2013 e Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Letta.

Laureato in Medicina, è specializzato in endocrinologia. È docente e ricercatore all'Università di Modena e Reggio Emilia e ha perfezionato i suoi studi fra Gran Bretagna ed Israele.

Ha fondato e presieduto l'Associazione Giorgio La Pira con cui ha promosso numerose iniziative culturali e allacciato rapporti con il Medioriente.

Ha ricoperto il suo primo incarico istituzionale nel 1999 subentrando al Consigliere Comunale Giuseppe Davoli il quale si dimise perché assunse l'incarico di Assessore in Giunta. Graziano Delrio quindi, primo dei non eletti, prese il suo posto come Consigliere Comunale a Reggio Emilia per il Partito Popolare Italiano. Nel 2000 è eletto consigliere regionale dell'Emilia-Romagna con oltre 4.000 preferenze. In Consiglio regionale ha presieduto la Commissione sanità e politiche sociali. Nel 2001 ha aderito alla Margherita.

A 22 anni, ha sposato Anna Maria: insieme hanno nove figli, cinque femmine e quattro maschi.

Alle elezioni comunali del 12 e 13 giugno 2004 è eletto sindaco di Reggio Emilia al primo turno con il 63,2% dei voti, divenendo il primo sindaco di Reggio dal 1945 a non aver militato nel PCI. Alle elezioni comunali del 6 e 7 giugno 2009 è stato riconfermato sempre al primo turno con il 52,5% dei voti.

Graziano Delrio è stato Presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI): il 5 ottobre 2011 è stato eletto presidente per acclamazione, succedendo così a Sergio Chiamparino ex sindaco di Torino, dopo una competizione interna al Partito Democratico che lo vide contrapposto a Michele Emiliano (quest'ultimo era sostenuto da molti sindaci del sud e da Nichi Vendola, mentre Delrio dalla dirigenza ANCI). Delrio vinse quella competizione che lo portò a divenire presidente ANCI per soli 4 voti (89 Delrio, 85 Emiliano). Era vicepresidnte già dal 2005 con la delega al welfare, poi, dal 2009, alla finanza locale e al personale.

È membro della Conferenza Stato-Città ed Autonomie locali. Presiede la campagna nazionale per i diritti di cittadinanza e il diritto di voto per le persone di origine straniera L'Italia sono anch'io promossa da una ventina di associazioni della società civile.

Il 28 aprile 2013 è Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo presieduto da Enrico Letta. In seguito, il 26 giugno 2013, riceve la delega per lo sport in seguito alle dimissioni del ministro Idem.

Il 22 febbraio 2014 è Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di segretario del consiglio, nel Governo Renzi.

Il 2 aprile 2015 è nominato Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in seguito alle dimissioni di Maurizio Lupi.




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Dina & Dario
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china46
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GRant GUstin
Thomas Grant Gustin (Norfolk, 14 gennaio 1990) è un attore televisivo e teatrale statunitense.
Dopo aver fatto parte del cast di Glee ricoprendo il ruolo di un ragazzo omosessuale e altre numerose comparse in teatro, è divenuto noto al pubblico interpretando il personaggio di Barry Allen/Flash nella fortunata serie tv The Flash, spin-off di un'altra serie americana di grande successo, Arrow, nella quale lo stesso Gustin aveva recitato.Durante la sua carriera scolastica, Grant ha frequentato la Governor's School for the Arts a Norfolk, in Virginia, per il Teatro Musicale. Ha un fratello maggiore di nome Tyler e una sorella minore di nome Gracie.
Nel 2008, si è diplomato alla Granby High School ed ha continuato a frequentare il teatro musicale BFA Program presso la Elon University nel North Carolina per due anni.
Ha lasciato la scuola per interpretare il ruolo di Baby John nel Revival Tour di Broadway di West Side Story, e si esibisce con il tour dalla sua apertura, il 30 settembre 2010, al 23 settembre 2011.
A novembre 2011, ha debuttato nella serie televisiva Glee, nel ruolo di Sebastian Smythe, un membro apertamente gay della Dalton Academy. Ha cominciato a registrare la parte nel settembre del 2011, dopo aver finito il tour di West Side Story.
Nel 2012 prende parte al film A Mother's Nightmare, nel ruolo di Chris Stewart e sempre nel 2012 compare come guest star in alcune puntate di 90210 nel ruolo di Campbell Price.
Grant è anche nel cast di Affluenza, film di Kevin Asch in uscita nelle sale a fine 2013, sempre nello stesso anno prende parte alla serie televisiva 90210, interpretando la parte di Campbell Price.
Nel 2014 ricopre il ruolo di Barry Allen/Flash, protagonista della fortunata serie statunitense The Flash prodotta dal canale The CW e spin-off di un'altra serie di grande successo, Arrow, nella quale lo stesso Gustin aveva recitato al fianco di Stephen Amell.

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dany61
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GUnther S. STent (Berlino, 28 marzo 1924 – Haverford, 12 giugno 2008) è stato un chimico e biologo tedesco naturalizzato statunitense.

Nato a Berlino come "Günter Siegmund Stensch" da una famiglia ebrea benestante, il nome venne cambiato dopo la fuga negli Stati Uniti (nel 1940 a Chicago). Nel 1948 conseguì il dottorato in chimica fisica presso l'università dell'Illinois. Fu uno dei principali scienziati appartenenti al "gruppo del fago", passato allo studio della biologia e della genetica e uno dei fondatori della nascente biologia molecolare. Noto anche per i suoi studi sul metabolismo dei batteri e sulla neurobiologia delle sanguisughe, e per i suoi scritti sulla storia e la filosofia della biologia.

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china46
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STanley Baker (Ferndale, 28 febbraio 1928 – Málaga, 28 giugno 1976) è stato un attore cinematografico gallese.
Figlio di un minatore, esordì nel cinema all'età di 15 anni interpretando la parte di uno scolaro jugoslavo nel dramma bellico Undercover (1943), diretto da Sergei Nolbandov e prodotto dalla Ealing. Dopo alcuni anni di lavoro presso il Teatro di Repertorio di Birmingham, Baker si trasferì a Londra per riprendere l'attività di attore cinematografico.All'inizio degli anni cinquanta Baker iniziò ad affermarsi sul grande schermo, interpretando prevalentemente personaggi "scomodi" e difficili, di indole malvagia. Dopo la partecipazione ad alcuni film d'avventura in costume, tra cui Le avventure del capitano Hornblower (1951) e I cavalieri della Tavola Rotonda (1953), Baker si affermò definitivamente con lo sgradevole ruolo di Bennett in Mare crudele (1953), sceneggiato dal celebre romanziere Eric Ambler, cui seguirono altre due partecipazioni a film di genere bellico, Berretti rossi (1953) e Inferno sotto zero (1954), entrambi accanto all'attore americano Alan Ladd.
Dopo il rude personaggio dell'ex pugile Mike Morgan nel film L'età della violenza (1954), accanto a Laurence Harvey, Baker ottenne il prestigioso ruolo di Henry Tudor nella trasposizione cinematografica del Riccardo III diretta e interpretata nel 1955 da Laurence Olivier.



KE

notte
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dany61
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KEnneth Brylle LArsen (Copenaghen, 22 maggio 1959) è un allenatore di calcio ed ex calciatore danese, di ruolo attaccante.

Dal 2009 al 2010 ha allenato lo Hvidovre.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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celeste
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LAureti TOmmaso (Palermo 1530 circa - Roma 1602) - Pittore italiano attivo a Roma e in Emilia Romagna
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Enza
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TOmmaso Cerno

Tommaso Cerno (Udine, 28 gennaio 1975) è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.


Dal 20 ottobre 2014 è il direttore responsabile del Messaggero Veneto. Prima ha lavorato al settimanale L'Espresso, per il quale ha firmato importanti inchieste come quella sulla vulnerabilità dell'aeroporto di Fiumicino e ha collaborato con il quotidiano La Repubblica.

Impegnato nella battaglia per i diritti civili delle persone omosessuali, nel 1996, da dirigente nazionale dell'Arcigay, è stato fra i promotori del Gay Pride di Venezia. Anche da giornalista ha svolto inchieste sui diritti civili e le discriminazioni in Italia. Come opinionista è ospite di trasmissioni tv sulle reti Rai, Mediaset, La7 e Sky.

A partire dal 1993 si è occupato di politica. È autore di inchieste sul Nord-est a sfondo politico, economico e sociale.

Come scrittore e poeta ha pubblicato Inferno - La Commedia del potere (Rizzoli, 2013), una riscrittura dell'Inferno in terzine di endecasillabi, come quello dantesco, ma con protagonisti i personaggi politici e non della Seconda Repubblica. Prima aveva pubblicato il romanzo Affa Taffa (Mimesis, 2010), che è stato tradotto nel 2014 anche in lingua friulana assieme al friulanista Paolo Cerno, e il saggio L'ingorgo (Ribis, 2008), dedicato alla storia dell'autonomia della sua regione, dalla fondazione all'elezione dell'ex presidente Riccardo Illy. Ha collaborato all'instant-book dell'eurodeputata del Partito Democratico Debora Serracchiani, Il coraggio che manca (Bur, 2009).

In precedenza con Antonello Caporale, giornalista del quotidiano La Repubblica, aveva collaborato al saggio Impuniti. Storia di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai editore, 2007).

Il 3 aprile 2009 alla consegna del premio dell'Unione nazionale cronisti italiani ha ritirato con Francesca Brunati e Bruno Sokolowicz il premio Provincia di Lucca al Cronista dell'anno 2009 per aver seguito la vicenda di Eluana Englaro.. Il 14 settembre 2013 ha ritirato il premio Pino Zac al 41º festival di Satira politica di Forte dei Marmi. L'8 dicembre 2013 ha ritirato da Vittorio Sgarbi il premio Cavallini di Pordenone.

Il 20 ottobre 2014 diventa direttore del Messaggero Veneto.




JE


buona giornata

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

TOmmaso Cerno

Tommaso Cerno (Udine, 28 gennaio 1975) è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.


Dal 20 ottobre 2014 è il direttore responsabile del Messaggero Veneto. Prima ha lavorato al settimanale L'Espresso, per il quale ha firmato importanti inchieste come quella sulla vulnerabilità dell'aeroporto di Fiumicino e ha collaborato con il quotidiano La Repubblica.

Impegnato nella battaglia per i diritti civili delle persone omosessuali, nel 1996, da dirigente nazionale dell'Arcigay, è stato fra i promotori del Gay Pride di Venezia. Anche da giornalista ha svolto inchieste sui diritti civili e le discriminazioni in Italia. Come opinionista è ospite di trasmissioni tv sulle reti Rai, Mediaset, La7 e Sky.

A partire dal 1993 si è occupato di politica. È autore di inchieste sul Nord-est a sfondo politico, economico e sociale.

Come scrittore e poeta ha pubblicato Inferno - La Commedia del potere (Rizzoli, 2013), una riscrittura dell'Inferno in terzine di endecasillabi, come quello dantesco, ma con protagonisti i personaggi politici e non della Seconda Repubblica. Prima aveva pubblicato il romanzo Affa Taffa (Mimesis, 2010), che è stato tradotto nel 2014 anche in lingua friulana assieme al friulanista Paolo Cerno, e il saggio L'ingorgo (Ribis, 2008), dedicato alla storia dell'autonomia della sua regione, dalla fondazione all'elezione dell'ex presidente Riccardo Illy. Ha collaborato all'instant-book dell'eurodeputata del Partito Democratico Debora Serracchiani, Il coraggio che manca (Bur, 2009).

In precedenza con Antonello Caporale, giornalista del quotidiano La Repubblica, aveva collaborato al saggio Impuniti. Storia di un sistema incapace, sprecone e felice (Baldini Castoldi Dalai editore, 2007).

Il 3 aprile 2009 alla consegna del premio dell'Unione nazionale cronisti italiani ha ritirato con Francesca Brunati e Bruno Sokolowicz il premio Provincia di Lucca al Cronista dell'anno 2009 per aver seguito la vicenda di Eluana Englaro.. Il 14 settembre 2013 ha ritirato il premio Pino Zac al 41º festival di Satira politica di Forte dei Marmi. L'8 dicembre 2013 ha ritirato da Vittorio Sgarbi il premio Cavallini di Pordenone.

Il 20 ottobre 2014 diventa direttore del Messaggero Veneto.




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dany61
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TOmmaso TEruggia (Varese, 4 dicembre 1983) è un hockeista su ghiaccio e hockeista in-line italiano.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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TEdeschini MAuro

Mauro Tedeschini (Modena, 4 dicembre 1955) è un giornalista italiano

Si laurea in giurisprudenza nel 1979 con una tesi sul diritto costituzionale, poi avvia la carriera giornalistica.

Dopo svariate esperienze in giornali locali, negli ultimi mesi del 1984 passa alla sede milanese del quotidiano «Corriere della Sera», dove arriva a ricoprire la posizione di vice direttore della sezione economica.

Esattamente un anno dopo viene promosso alla stessa mansione nella redazione del «Resto del Carlino» il principale quotidiano di Bologna, dove resterà sino alla promozione a vice direttore.
Da marzo 1997 è per due anni direttore del Fascicolo Nazionale del Resto del Carlino, e della «Nazione» (del quale diventerà anche condirettore esecutivo) ed «Il Giorno», le tre storiche testate giornalistiche raggruppate ad oggi nel network «Quotidiano Nazionale».

Da settembre 1999 a luglio 2000 è direttore del quotidiano economico, giuridico e politico «Italia Oggi» e di «Class Financial Network», un canale televisivo d'informazione economico-finanziaria trasmesso dall'allora emittente satellitare italiana Stream, ad oggi ancora presente sul canale 505 di Sky.

È stato direttore della rivista automobilistica «Quattroruote» per dieci anni (dal 5 luglio 2000 al 13 luglio 2010).
Dal 16 luglio 2011 al 19 aprile 2012 è stato direttore responsabile della «Nazione».

Attualmente è direttore responsabile della testata abruzzese «il Centro». È anche presidente della «Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari».






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china46
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MAurizio de Giovanni (Napoli, 31 marzo 1958) è uno scrittore italiano di romanzi gialli.
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora, nel 2005 partecipa ad un concorso indetto da Porsche Italia riservato a giallisti emergenti presso il Gran Caffè Gambrinus. Realizza quindi un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta intitolato I vivi e i morti, con protagonista il commissario Ricciardi. Il racconto è la base di un romanzo edito da Graus Editore nel 2006, Le lacrime del pagliaccio, poi riedito l'anno dopo con il titolo Il senso del dolore: ha così inizio la serie di inchieste del Commissario Ricciardi.

Nel 2007 Fandango edita Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi, la prima opera ispirata alle quattro stagioni, cui seguono nel 2008 La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi, nel 2009 Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi e nel 2010 Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi. Per quest'ultimo arrivano anche i primi importanti riconoscimenti.[senza fonte]

Nel 2011 esce in libreria, questa volta per Einaudi Stile Libero Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi, nel 2012 si cimenta in un noir ambientato nella Napoli contemporanea e pubblica con Mondadori il libro intitolato Il metodo del coccodrillo che vede protagonista il suo nuovo personaggio, l'Ispettore Lojacono.

Nello stesso anno con Einaudi, oltre a pubblicare le stagioni del commissario Ricciardi in versione tascabile, pubblica il romanzo Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi.

Nel 2013 torna in libreria con il romanzo I Bastardi di Pizzofalcone, ispirata all'87º Distretto di Ed McBain, segnando la transizione del personaggio dal genere noir al police procedural. Non molto tempo dopo De Giovanni dà alle stampe Buio per i bastardi di Pizzofalcone; da questa serie di romanzi sarà tratta una fiction televisiva.[1]

Nello stesso mese esce un suo racconto, dal titolo Un giorno di Settembre a Natale, all'interno dell'antologia Regalo di Natale edito da Sellerio.

Nel 2014 esce in libreria per le edizioni Cento Autori l'antologia intitolata Le mani insanguinate, una raccolta di quindici tra i suoi migliori racconti noir.

Esce a luglio 2014 In fondo al tuo cuore, sempre per Einaudi, nuovo romanzo del commissario Ricciardi e nello stesso anno Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone, un nuovo racconto incentrato sulla squadra dell'Ispettore Lojacono.

Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, spagnolo e catalano, in tedesco e francese.



DE

Buon pomeriggio
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dany61
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Inserito il - 02/07/2015 : 21:00:13  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DEsirèe NoFErini (Bagno a Ripoli, 3 aprile 1987) è una modella e attrice italiana
Di padre italiano e madre etiope, dopo il diploma all'istituto d'arte, studia al Corso di recitazione Jenny Tamburi e al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma.

Nel 2001 partecipa al concorso Elite Model Look. Nel 2005, eletta Miss Toscana, partecipa a Miss Italia, entrando tra le prime 20. In questa edizione vince il titolo nazionale di Miss Sasch e Miss Telefonino 3. Tra il 2005 e il 2006 lavora per Sasch. Nel 2006 fa parte del cast di Quelli che il calcio, condotto da Simona Ventura su Rai 2, nel ruolo di "schedina".

Dopo una piccola partecipazione alla serie tv Gente di mare 2, trasmessa su Rai Uno, nel 2008 è una delle protagoniste del film Un gioco da ragazze, diretto da Matteo Rovere, nel ruolo di Michela Ricasoli. Nello stesso anno è protagonista di una puntata di Don Matteo 6.

Nel 2009 è protagonista di Cous cous alla bolognese, regia dei Manetti Bros., film tv della terza stagione de L'ispettore Coliandro. Nello stesso anno gira i film 20 sigarette, tratto dal libro Venti sigarette a Nassiriya, scritto da Aureliano Amadei, unico superstite della strage di Nassiriya[1] del 2003 e regista del film, e Non c'è tempo per gli eroi, regia di Andrea Mugnaini, in cui è protagonista insieme a Paolo Bernardin

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 04/07/2015 : 11:19:16  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FEderico Buffa

Federico Buffa (Milano, 28 luglio 1959) è un giornalista e telecronista sportivo italiano.

Oltre alla sua attività di telecronista di basket e commentatore sportivo, Buffa ha condotto alcune trasmissioni antologiche sempre a tema sportivo, nelle quali ha dimostrato - secondo Aldo Grasso - di "essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni" in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo.

Federico Buffa nel 1978 studia sociologia alla Summer Session dell'UCLA e, nello stesso anno, scrive il suo primo articolo per la rivista specializzata Superbasket, allora diretta da Aldo Giordani, proprio riguardante tale esperienza. Nello stesso periodo è giocatore nei campionati minori milanesi con la squadra dell'ARS, allenata da Flavio Tranquillo.

Due anni dopo inizia la professione di agente, rappresentando alcune giocatrici del campionato di Serie A. Nel 1984 diventa il radiocronista ufficiale delle partite dell'Olimpia Milano, e nello stesso anno, alla 7ª giornata di Campionato inizia a condividere il microfono con Flavio Tranquillo, col quale condividerà gran parte della sua carriera giornalistica. Nel 1986 diviene giornalista pubblicista.

Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Pavia (voto 110 e lode) con una tesi sul contratto di lavoro dello sport, debutta nelle telecronache su Telereporter nel 1987, al fianco di Guido Bagatta, in occasione della partita di Serie A tra Irge Desio e Allibert Livorno e riprende la collaborazione con il settimanale Superbasket.

Nel 1991 debutta nelle telecronache per TV Koper Capodistria, riformando il sodalizio storico con Flavio Tranquillo, ma a parti invertite rispetto a quanto accadeva in passato con Buffa commento tecnico e Tranquillo prima voce, quindi nel 1994 fa il suo esordio in pay-tv a Tele+ come seconda voce delle partite del basket NCAA al fianco di Guido Bagatta e solo un anno dopo, con il ritorno delle partite NBA in pay-tv, viene scelto per affiancare Flavio Tranquillo nelle telecronache delle più importanti partite del campionato di basket USA, formando una tra le più celebri "coppie" di telecronisti della pay-tv italiana, da Tele+ a SKY Sport.

Inoltre si alterna con alcuni giornalisti della redazione sportiva nella conduzione della rubrica settimanale NBA Action.

Nel 2001 nasce il suo sito web ufficiale www.federicobuffa.com e due anni dopo il direttore di Milan Channel Mauro Suma, dopo averlo visto ospite di Mino Taveri in una trasmissione su SKY Sport dov'era ospite assieme col calciatore del Milan Massimo Ambrosini, lo invita come opinionista nella trasmissione del lunedì sera Studio Milan. Nasce così la sua collaborazione con il canale tematico del Milan, che prosegue nel 2005 quando lo stesso direttore gli affida la conduzione de La Partita Tattica dove spiega ai tifosi rossoneri l'andamento delle partite del Milan, pur essendo uomo di basket.

Durante i Mondiali in Sudafrica del 2010 ricopre il ruolo di opinionista sulla rete svizzera RSI LA2.

Fino al 2013 è stato commentatore NBA su SKY Sport, principalmente assieme a Flavio Tranquillo e a volte anche al fianco di Alessandro Mamoli. Dal 5 aprile 2014 conduce su Sky Sport il programma Federico Buffa racconta Storie Mondiali, dieci episodi su alcuni degli episodi storici dei Mondiali di calcio[4], nei quali ha dato prova di eccellente raccontatore di vicende sportive intrecciate a quelle storiche.Dopo i mondiali continua la conduzione di Federico Buffa racconta, dove ogni puntata parla di un argomento differente.

Sempre per Sky Sport è stato inviato a seguito del Mondiale di calcio 2014 in Brasile. Parla fluentemente italiano, inglese, spagnolo e portoghese.

Dopo il grande successo delle "Storie Mondiali", il programma “Federico Buffa racconta” cambia volto, si trasferisce On the Road e diventa “Storie di Campioni” su Sky Sport.

Questa volta i protagonisti sono i ritratti di alcuni dei grandissimi del calcio europeo che hanno incantato il mondo, dipinti nelle città che li hanno visti nascere, crescere o trascorrere la parte più importante della loro carriera.

Tra le leggende raccontate nella nuova serie originale Federico Buffa ci racconterà personaggi come George Best, Johan Cruijff, Cristiano Ronaldo, Ferenc Puskás, Alfredo Di Stéfano, Paolo Maldini e del Grande Torino.



CA


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dany61
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Inserito il - 04/07/2015 : 14:27:43  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CArlo BorSAni (Legnano, 29 agosto 1917 – Milano, 29 aprile 1945) è stato un militare italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare. Rimasto invalido, aderì alla Repubblica Sociale Italiana e venne ucciso dai partigiani nonostante la sua cecità quando la seconda guerra mondiale era ormai finita.

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celeste
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Inserito il - 04/07/2015 : 17:37:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SATUrno (probabilmente c'è già...)

Saturno (latino: Saturnus) era la divinità romana dell'agricoltura ed identificava l'abbondanza ma anche i cicli della natura. Nella mitologia romana corrispondeva alla divinità greca Crono.


Perché non prende la foto???

Modificato da - celeste in data 04/07/2015 17:41:40
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dany61
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Inserito il - 05/07/2015 : 05:58:55  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
TUkory LUigi di Algyest (Körösladány, 9 settembre 1830 – Palermo, 6 giugno 1860) è stato un patriota e militare ungherese. Fu un ufficiale noto in Italia per la sua partecipazione alla spedizione dei Mille, nel corso della quale trovò la morte.
Il padre era amministratore dell'allevamento di cavalli Wenckheim a Fás-puszta. In quel periodo István Széchenyi sosteneva lo sviluppo dell'allevamento dei cavalli. Si sposò il 25 ottobre 1829 con Domanek Terézia. La via in cui abitarono (al n. 11) si chiama oggi via Tüköry Lajos, a Körösladány. Il 20 marzo 1839 il padre morì, e la madre si risposò con un maestro di campagna, Schambach Károly.

Nel 1848-49 anche in queste zone nacquero moti di ribellione, e si formò un esercito di un migliaio di uomini: Lajos diventò tenente a 18 anni, e in seguito fu integrato nel terzo battaglione degli Honvéd (la milizia nazionale), nella 55ª divisione che si distinse nelle battaglie in Transilvania. Fu nominato capitano, e in seguito inserito nel battaglione turco che, con 250 volontari e 74 volontari, partecipò alla guerra di Crimea, avanzando ulteriormente di grado. In questa guerra egli si distinse nella difesa di Kars (caduta il 29 settembre 1855), agli ordini del generale György Kmety (Ismail Pasha).

Nel conflitto italo-austriaco del 1859, Kossuth ritenne opportuno mandare una legione ungherese in Italia per contrastare l'Austria: si calcola che raggiungesse i 3000 effettivi[1]. Tüköry si unì al contingente, ma la legione, numericamente scemata, fu operativa dall'anno successivo agli ordini di Garibaldi.

Si arruolò allora nell'esercito di Garibaldi per la spedizione in Sicilia, e comandò l'avanguardia che diede l'attacco alla città di Palermo il 27 maggio 1860. Tüköry fu il primo a superare le barricate nemiche, ma venne fermato davanti Porta Termini da una fucilata che gli spappolò il ginocchio: la gamba gli venne amputata ma la ferita si infettò e a causa della gangrena in breve lo condusse alla morte; morì a Palermo in via Bosco al Civico 49 (nelle vicinanze di via Maqueda)[2]. Morì il 6 giugno e Garibaldi stesso pronunciò il suo discorso funebre, di "combattente per la libertà d'Italia"[1].

In suo onore la corvetta borbonica Veloce, caduta in mano ai piemontesi pochi giorni dopo la sua morte (il capitano Amilcare Anguissola la consegnò all'ammiraglio Persano il 10 luglio 1860), venne ribattezzata Tüköry. E oggi numerosi monumenti e vie in tante città d'Italia sono dedicate a lui. A Palermo una caserma dell'Esercito Italiano è intitolata a Lajos Tukory e anche una delle principali arterie cittadine (Corso Tukory, appunto). Nella sua città natale è stato posto un busto, di fronte al castello di Béla Wenckheim.

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Enza
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Inserito il - 06/07/2015 : 11:47:52  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LUca MonterSIno

Pasticcere di fama ormai internazionale Luca Montersino è nato nel 1973 in Piemonte. Dal 2001 a fine 2004 è stato direttore dell'istituto Superiore Arti Culinarie Etoile di cui ancora fa parte come docente di Pasticceria dolce e salata.
Nella fine del 2004, seguendo il suo istinto e confortato nelle sue convinzioni della necessità di un recupero dei valori e degli ingredienti genuini della pasticceria, fonda Golosi di Salute, la prima pasticceria salutistica. Il successo è immediato è travolgente. Diventa anchorman della TV Alice in qualità di maestro pasticcere e viene scritturato dalla RAI per la trasmissione La prova del Cuoco.
Autore di numerosi libri di pasticceria e cucina, apre pasticcerie a Tokyo, New York, Torino all'interno di Eataly riscuotendo una affluenza di pubblico straordinaria.






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china46
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Inserito il - 08/07/2015 : 14:47:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SIbilla ALeramo, pseudonimo di Marta Felicina Faccio detta "Rina" (Alessandria, 14 agosto 1876 – Roma, 13 gennaio 1960), è stata una scrittrice e poetessa italiana.
Biografia
Infanzia e adolescenza[modifica
Figlia di Ambrogio Faccio, professore di scienze, e di Ernesta Cottino, casalinga, era la maggiore di quattro fratelli. Trascorse l'infanzia a Milano fino all'età di dodici anni, quando interruppe gli studi per il trasferimento della famiglia a Civitanova Marche, dove il marchese Sesto Ciccolini aveva offerto al padre la direzione della propria azienda industriale. Fu suo padre a spingere Rina a impiegarsi come contabile nello stesso stabilimento.

L'adolescenza della giovane Rina fu infelice: nel 1889 la madre, sofferente da tempo di depressione, tentò il suicidio gettandosi dal balcone di casa. La sua crisi si accentuò progressivamente negli anni, provocando tensioni inevitabili nei rapporti familiari: dopo pochi anni, la donna fu ricoverata nel manicomio di Macerata, dove si spense nel 1917. Nel 1891, a quindici anni, Rina fu violentata da un impiegato della fabbrica, Ulderico Pierangeli: rimase incinta ma perdette il bambino, e tuttavia nel 1893 fu costretta dalla famiglia a un matrimonio «riparatore».

Nunes Vais: Sibilla Aleramo, 1917
Prigioniera in una convivenza squallida con un marito non stimato e di una vita condotta in una cittadina della quale percepiva il gretto provincialismo, credette di trovare nella cura del suo primo figlio Walter, nato nel 1895, una fuga dall'oppressione della propria esistenza: la caduta di questa illusione la portò a un tentativo di suicidio, dal quale volle sollevarsi attraverso un personale impegno a realizzare aspirazioni umanitarie attraverso le letture e gli scritti di articoli che le furono pubblicati, a partire dal 1897, nella «Gazzetta letteraria», ne «L'Indipendente», nella rivista femminista «Vita moderna», e nel periodico, di ispirazione socialista, «Vita internazionale».

Il suo impegno femminista non si limitò alla scrittura ma si concretizzò nel tentativo di costituire sezioni del movimento delle donne e nella partecipazione a manifestazioni per il diritto di voto e per la lotta contro la prostituzione.

Trasferitasi nel 1899 a Milano dove il marito, licenziato dall'impiego, aveva avviato un'attività commerciale, a Rina Faccio fu affidata la direzione del settimanale socialista «L'Italia femminile», fondato da Emilia Mariani, nel quale tenne in particolare una rubrica di discussione con le lettrici e ricercò la collaborazione di intellettuali progressisti - Giovanni Cena, Paolo Mantegazza, Maria Montessori, Ada Negri, Matilde Serao - divenne grande amica di Alessandrina Ravizza, conobbe influenti dirigenti socialisti come Anna Kuliscioff e Filippo Turati, e iniziò una relazione con il poeta Guglielmo Felice Damiani.

Dal 1901 al 1905 collaborò con la rivista Unione femminile, pubblicata dall'Unione femminile nazionale, di cui diventò socia nel 1906[2].

In seguito a dissensi con l'editore Lamberto Mondaini, lasciò già nel gennaio del 1900 la direzione del settimanale e dovette seguire la famiglia nuovamente a Porto Civitanova, dove il marito aveva ricevuto l'incarico di dirigere la fabbrica al posto del suocero dimissionario. I difficili rapporti familiari la convinsero ad abbandonare marito e figlio trasferendosi a Roma nel febbraio del 1902 e legandosi a Giovanni Cena, direttore della rivista «Nuova Antologia» alla quale la Faccio collaborò e iniziò a scrivere, su sollecitazione dello stesso Cena, il romanzo Una donna.

Edito nel 1906 è la vicenda della sua stessa vita, dall'infanzia fino alla sofferta decisione di lasciare il marito e soprattutto il figlio, in nome dell'affermazione di una vita libera e consapevole e contro la costrizione e l'umiliazione dell'esistenza che un'ipocrita ideologia del sacrificio intende imporre alle donne.

Una donna fu pubblicato sotto lo pseudonimo di Sibilla Aleramo, suggerito da Giovanni Cena, che trasse il cognome Aleramo dalla poesia del Carducci Piemonte, e da allora divenne il suo nome nella letteratura e nella vita. Lo stesso Cena volle anche rivedere il manoscritto, come rivelò la scrittrice: «Asportò egli dal mio libro le pagine dove io diceva il mio amore per Felice. Ed io lasciai amputare così quello che voleva, che gridava essere opera di verità. Come un altro qualunque dei tagli operati sul manoscritto, come su un qualunque lavoro letterario. Uncinò i margini con parole sue». Il libro ottenne subito un grande successo e fu presto tradotto in quasi tutti i paesi europei e negli Stati Uniti.


ER

buongiorno
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Enza
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Inserito il - 09/07/2015 : 11:26:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ERrico BuonANno

Errico Buonanno (Roma, 14 ottobre 1979) è uno scrittore e giornalista italiano.

Ha esordito nella narrativa con il romanzo Piccola Serenata Notturna, nel 2003 con cui ha vinto il Premio Calvino e il Premio Kihlgren. [2] A partire dallo stesso anno ha iniziato a collaborare con il giornale il manifesto, per poi passare a Il Riformista e al Corriere della Sera. Dal 2004 al 2010 ha lavorato come editor di narrativa italiana presso la Marsilio Editori di Venezia. Ha tradotto le opere Può la barca affondare l'acqua? Vita dei contadini cinesi Chen Guidi e Wu Chuntao, 2007, Una bambina soldato di China Keitetsi, nel 2008, e Le donne e l'Olocausto. Ricordi dall'inferno dei Lager di Lucille Eichengreen, nel 2012, per la Marsilio.

L'accademia Pessoa è stato pubblicato anche in Germania e in Italia ha vinto il Premio Letterario Orient-Express.

Dal 2010 al 2012 ha collaborato con Chiara Gamberale alle tre stagioni della trasmissione radiofonica Io, Chiara e l'Oscuro, in onda su Radio 2, in cui interpretava il ruolo della "Testa". Nel 2013, ancora per Radio 2, ha collaborato come autore al programma di Flavio Insinna "Per favore parlate al conducente" e ha rivestito il ruolo di insegnante di letteratura italiana per il programma La Scimmia, in onda su Italia 1 nell'ottobre del 2012 e successivamente inserito all'interno di Amici di Maria De Filippi su Canale 5. Nel 2014, per il Corriere della Sera, ha realizzato la web-serie I ragazzi degli anni '90.





buona giornata

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dany61
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Inserito il - 10/07/2015 : 14:43:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ANselmo Ballester (Roma, 15 luglio 1897 – Roma, 22 settembre 1974) è stato un pittore e cartellonista cinematografico italiano.
Anselmo Ballester nasce a Roma alla fine dell'Ottocento, figlio di Federico Ballester (Roma 1868-1926), pittore di origini spagnole. Segue sin da bambino l'attività artistica del padre, tanto da realizzare i primi lavori all'età di 15 anni

Dopo aver frequentato l'accademia di Belle Arti di Roma, si specializza, come attività prevalente, nella pubblicità cinematografica, lavorando per le più importanti Case di Produzione del cinema muto.

Ben presto affinerà il suo inconfondibile stile, per il quale sarà sempre più spesso richiesto dai committenti.

Nel suo studio di Roma, in Via della Croce 50a, poi in via della Passeggiata Ripetta 19, per quasi 50 anni preparerà migliaia di schizzi e bozzetti per locandine e manifesti di tutti i formati.

Lavorerà, in misura minore, anche nel campo della pubblicità commerciale generica e politica.

Saranno le più importanti case di produzione e distribuzione di film a commissionargli lavori, che Ballester restituirà con bozzetti dipinti in colori e composizioni molto spesso spettacolari.

Dal 1914 lavorerà alla realizzazione di manifesti e materiale affine per la CINES, Caesar Film, Tespi Film, Cosmopolis, Guazzoni Film, Titanus, Minerva, Fox, Paramount, Manenti, Sangraf, Tirrenia, Lo Deserto, Nazionalcine, Sabaudia, Bassoli, Eagle Lion, Rank, RKO, De Laurentiis.

GI

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 11/07/2015 : 11:55:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
GIlberto ROssi

Gilberto Rossi è un giovane chef, nato a Spresiano (Treviso) il 6 novembre 1975. Dopo aver frequentato la Scuola Alberghiera G. Maffioli a Vittorio Veneto (TV), nel 1990 si avvicina al mondo della ristorazione professionale con la prima stagione estiva di stage a Lido di Iesolo; per proseguire poi la sua formazione nel Villaggio Turistico Internazionale 4 stelle di Bibione, sull’Adriatico. Dopo varie esperienze, ha lavorato al Ristorante "La Siriola" in Alta Val Badia dove incontra l’albergatrice Hilda Pizzinini Wieser, autentica maestra di vita che, insieme alla maturata esperienza dello chef Angelo Laera, consente a Gilberto Rossi di guadagnarsi la stella Michelin in soli quattro anni di attività. Nei mesi estivi Gilberto Rossi lavora in locali di alto livello all'estero. La svolta per lo chef avviene con il suo trasferimento in Toscana, al Relais & Chateaux "La Collegiata" di San Gimignano, Siena. In pochi mesi ottiene il ruolo di primo cuoco, promuovendo una cucina del territorio “rivisitata”, alla riscoperta dei sapori genuini. Conclusa l’esperienza a San Gimignano, Gilberto Rossi viene chiamato a gestire il Ristorante “Pepenero” di San Miniato (Pisa). Rossi ha portato nuova linfa nella ristorazione locale, accogliendo in cucina, per periodi di stages, giovani studenti di Scuole internazionali, provenienti dal Giappone, la Svezia, Norvegia e gli Stati Uniti.









buon sabato

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china46
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ROsoli o Pillo,, Palermo 15luglio 1820, è stato un patriota IItaliano

Quartogenito del conte Gerolamo di Capaci della famiglia Pilo e di Antonia Gioeni dei principi di Bologna e di Petrulla, fu un patriota italiano. All'anagrafe era stato registrato come Rosolino, ma egli si firmò sempre Rosalino.
Fu il promotore con Giuseppe La Masa della rivolta palermitana che provocò la Rivoluzione indipendentista siciliana del 1848 contro il regime borbonico. Quando i liberali si impadronirono della città, tenne il comando delle batterie e delle artiglierie palermitane, sino al momento in cui la città fu costretta a capitolare.....

LE

Buona sera[:)
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dany61
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LEroy SAné (Essen, 11 gennaio 1996) è un calciatore tedesco, centrocampista offensivo o attaccante dello Schalke 04. È figlio dell'ex calciatore Souleyman Sané.
In seguito all'arrivo di Roberto Di Matteo sulla panchina dello Schalke 04, entra stabilmente nella rosa della prima squadra e il 10 marzo 2015, al suo esordio in Champions League al Bernabéu contro il Real Madrid, segna il gol del momentaneo 3-3 (partita poi conclusa 3-4 grazie al gol di Huntelaar) con un tiro di interno sinistro. Nel weekend successivo trova nuovamente la via della rete contro l'Hertha Berlino al suo debutto da titolare in Bundesliga, e si ripete il 19 aprile 2015 in casa del Wolfsburg andando in gol al termine di una progressione di oltre settanta metri

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SAlvatore Cannavò

Salvatore Cannavò (Linguaglossa, 23 agosto 1964) è un giornalista, editore ed ex deputato italiano.

Giornalista professionista dal 1998. Lavora per tredici anni al quotidiano Liberazione di cui è stato vicedirettore durante la gestione di Sandro Curzi.

Nel 2003 insieme a Giulio Calella e Checchino Antonini fonda la casa editrice Edizioni Alegre di cui è presidente e direttore editoriale. In questa veste è il direttore responsabile della rivista Letteraria, fondata da Stefano Tassinari e ha diretto fino al 2012 la rivista Erre. Dirige anche il sito della casa editrice Ilmegafonoquotidiano.it.

Nella sua attività politica partecipa ai primi quattro Forum sociali mondiali, contribuendo alla fondazione di ATTAC nel 2001 organizzando così il controvertice di Genova contro il G8; in seguito cura il programma del primo Forum Sociale europeo, a Firenze nel 2002. Iscritto al Partito della Rifondazione Comunista dal 1991 (provenendo dalla Quarta Internazionale) è stato candidato alle elezioni europee del 2004 e poi, nel 2006, eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lazio I.

Nel 2007, in seguito al "caso Turigliatto", lascia il gruppo parlamentare dello stesso partito per aderire prima al gruppo Misto e poi a Sinistra Critica. In occasione delle elezioni politiche del 2008, Cannavò è ricandidato alla Camera, come capolista in alcune circoscrizioni per Sinistra Critica ma non è rieletto, a causa del non raggiungimento dello sbarramento da parte della suddetta lista. In seguito continua ad essere fra i principali dirigenti nazionali di Sinistra Critica, fino al congresso del 2012 quando non fa più parte del Coordinamento nazionale e non ricopre più incarichi esecutivi avendo scelto di svolgere l'attività giornalistica a tempo pieno.

Dal punto di vista lavorativo nel 2009 lascia il giornale Liberazione per divergenze politiche ed editoriali. Dopo un periodo di disoccupazione nel 2010 inizia a lavorare a Il fatto quotidiano dove si occupa di lavoro e di questioni sindacali. Sul sito del quotidiano gestisce un suo blog.




FA

Buona Domenica!!!

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dany61
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FAndi Ahmad (Singapore, 29 maggio 1962) è un allenatore di calcio ed ex calciatore singaporiano, di ruolo centrocampista o attaccante.

È figlio d'arte: il padre, Ahmad Wartam, è stato portiere negli anni '60 e giocò anche in Nazionale.
Considerato il più grande calciatore nella storia del suo paese[1], ha svolto una carriera lunga ben 20 anni, tra il 1978 e il 1998. Tra il 1993 e il 1997 fu anche capitano della sua Nazionale, nella quale esordì nel 1978, congedandosi solo nel 1997, poco prima del suo addio al calcio, sommando ben 100 gare e 50 reti. Nel 1983 tentò l'avventura europea, nella squadra olandese del Groningen. Vi giocò due stagioni, sommando 44 presenze e 12 gol, e una buona passerella europea nel 1983-1984, quando la sua squadra disputò la Coppa UEFA (suo un gol, sebbene inutile per la qualificazione, all'Inter). Tornò in Europa alcuni anni più tardi, nel 1990, ma restò solo pochi mesi a Creta. Oggi allena il Pelita Jaya.

Ha il record di reti segnate con la sua nazionale con 55 gol fatti.

GE

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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GEntileschi ARtemisia

Artemisia Lomi Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, 1653) è stata una pittrice italiana di scuola caravaggesca.

Autoritratto come allegoria della Pittura, 1638-39, Royal Collection, Windsor
Vissuta durante la prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Negli anni settanta del secolo scorso Artemisia, a partire dalla notorietà assunta dal processo per stupro da essa intentato, diventò un simbolo del femminismo internazionale, con numerose associazioni e circoli ad essa intitolate. Contribuirono all'affermazione di tale immagine la sua figura di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria affermazione artistica contro le molteplici difficoltà e pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata..
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dany61
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ARtem SErgeevich Dzyuba; Mosca, 22 agosto 1988) è un calciatore russo, attaccante dello Zenit San Pietroburgo

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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

GEntileschi ARtemisia

Artemisia Lomi Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, 1653) è stata una pittrice italiana di scuola caravaggesca.

Autoritratto come allegoria della Pittura, 1638-39, Royal Collection, Windsor
Vissuta durante la prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Negli anni settanta del secolo scorso Artemisia, a partire dalla notorietà assunta dal processo per stupro da essa intentato, diventò un simbolo del femminismo internazionale, con numerose associazioni e circoli ad essa intitolate. Contribuirono all'affermazione di tale immagine la sua figura di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria affermazione artistica contro le molteplici difficoltà e pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata..






Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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lampaDINA e lampaDario ha scritto:

china46 ha scritto:

GEntileschi ARtemisia

Artemisia Lomi Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, 1653) è stata una pittrice italiana di scuola caravaggesca.

Autoritratto come allegoria della Pittura, 1638-39, Royal Collection, Windsor
Vissuta durante la prima metà del XVII secolo, riprese dal padre Orazio il limpido rigore disegnativo, innestandovi una forte accentuazione drammatica ripresa dalle opere del Caravaggio, caricata di effetti teatrali; stilema che contribuì alla diffusione del caravaggismo a Napoli, città in cui si era trasferita dal 1630. Negli anni settanta del secolo scorso Artemisia, a partire dalla notorietà assunta dal processo per stupro da essa intentato, diventò un simbolo del femminismo internazionale, con numerose associazioni e circoli ad essa intitolate. Contribuirono all'affermazione di tale immagine la sua figura di donna impegnata a perseguire la propria indipendenza e la propria affermazione artistica contro le molteplici difficoltà e pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata..








GErshom Scholem
(SE)



Gershom Scholem
Berlino, 5 dicembre 1897
– Gerusalemme, 21 febbraio 1982
è stato un filosofo, teologo e semitista
ebreo israeliano.

Il precoce interesse del giovane Gershom per la tradizione
fu fortemente avversato dal padre Arthur.
Grazie all'intermediazione della madre il ragazzo poté imparare
l'ebraico e studiare il Talmud con un rabbino ortodosso.
Tuttavia, per uno strano contrasto, Scholem era anche attratto
dal sionismo laico e socialisteggiante, ed entrò a far parte del
gruppo Jung Juda.
Fu molto influenzato dal poeta Walt Whitman,
che egli avvicinava al misticismo ebraico.

Studiò matematica, filosofia ed ebraico all'Università di Berlino.
Fu nell'ambiente universitario che conobbe Martin Buber
e Walter Benjamin.
In quegli anni strinse amicizia con Shemuel Yosef Agnon,
Hayim Nahum Bialik, Ahad ha-Am e Zalman Shazar
(che all'epoca si chiamava ancora Zalman Rubaschoff),
futuro presidente dello Stato di Israele.

Nel 1918 si trovava a Berna con Benjamin e fu
ammesso alla locale Università.
Fu nella città svizzera che incontrò Elsa Burckhardt,
che sarebbe diventata la sua prima moglie.
Nel 1919 tornò in Germania e si laureò in lingue semitiche
all'Università Ludwig Maximilian di Monaco.

Nel 1923 emigrò in Palestina,
dove divenne capo del Dipartimento
di Ebraico della Biblioteca Nazionale Ebraica.
Nel 1933 ebbe la prima cattedra di misticismo
ebraico all'Università Ebraica di Gerusalemme.

Nel 1936 sposò Fania Freud.
Dopo la nascita dello Stato di Israele fu presidente
dell'Accademia nazionale delle Scienze.
Nel 1965 ebbe il titolo di professor
emeritus all'Università Ebraica.

Morì il 20 febbraio del 1982.

Scholem pone il suo approccio storiografico allo studio
del misticismo ebraico in diretto contrasto con quello della scuola
ottocentesca della Wissenschaft des Judentums
(scienza del giudaismo).
L'analisi del giudaismo da parte di questo movimento ha, agli occhi
di Scholem, due gravi carenze: studia il giudaismo come un oggetto
morto posto su un vetrino di microscopio anziché come un organismo
vivente e non tiene in considerazione il "fondamento" stesso del
giudaismo, le forze irrazionali che vivificano la religione.
Per Scholem le componenti mitiche e mistiche sono altrettanto
importanti che quelle razionali.

Tuttavia egli non vuole seguire le orme di chi ha abbracciato la mistica
ma non la storia degli Ebrei. In particolare è in disaccordo con
Martin Buber a cui rimprovera la personalizzazione
dei concetti cabalistici e l'ignoranza della storia, della lingua e della
patria ancestrale del popolo ebraico.

Nella Weltanschauung di Scholem l'indagine del misticismo ebraico
non può prescindere dal contesto storico.
Partendo da una sorta di Gegengeschichte nietzschiana egli arriva
ad includere nella storia "pubblica" molti degli aspetti meno
"normativi" del giudaismo.
Quest'impeto di conferire legittimità all'irrazionale deriva,
come quello della Wissenschaft, più o meno direttamente da Buber.
Tuttavia le vedute "contro-storiche" (gegengeschichtlich) di Scholem
comportano il concetto di tradizione come forte legame tra gli Ebrei
di ieri e gli Ebrei di oggi (adesione al sionismo).

Specificamente Scholem concepisce la storia ebraica come formata
grosso modo da tre stadi:

Durante il periodo biblico il monoteismo lotta contro i
l mito senza riuscire a sopraffarlo completamente.
Nel periodo talmudico parte delle "istituzioni" – per es.
nozione del potere magico dell'adempimento dei sacramenti
– viene eliminata a favore di un concetto più puro della
trascendenza divina.
Nel periodo medievale, posti di fronte all'impossibilità
di conciliare il Dio astratto della filosofia greca col Dio
personale della Bibbia, i pensatori ebrei come Mosè Maimonide,
nel loro tentativo di eliminare i residui del mito, snaturano la figura
del Dio vivente.
È a partire da quest'epoca che si sviluppa il misticismo inteso
come sforzo teso a ritrovare l'essenza del Dio dei padri.
La nozione dei tre stadi, con le sue interrelazioni tra irrazionale
e razionale, porta Scholem a formulare tesi assai controverse.
Secondo la sua opinione è dalla Qabbalah luriana medievale
che si sviluppò il movimento messianico cinquecentesco del
sabbatianesimo.
Per neutralizzare il sabbatianesimo, come sintesi hegeliana,
sarebbe sorto il Chassidismo.
Molti che aderivano al Chassidismo perché vi vedevano
una congregazione ortodossa accolsero come uno scandalo
l'idea che la loro comunità avesse un rapporto così stretto con
un movimento "ereticale".
Similmente Scholem ipotizzò come fonte della Qabbalah
duecentesca un ipotetico gnosticismo ebraico anteriore a quello cristiano.

L'approccio storiografico di Scholem implicava anche una teoria linguistica.
Diversamente da Buber egli credeva nella capacità del linguaggio di evocare
realtà sovrannaturali. E, in contrasto con Benjamin, poneva l'ebraico in
posizione privilegiata in quanto unica lingua in grado di adombrare
la verità divina.
Scholem immaginava i cabalisti come interpreti di una rivelazione
linguistica preesistente.

buondì

Dina & Dario
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Enza
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SErgio MAncinelli

Sergio Mancinelli (Roma, 10 dicembre 1956) è un giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico oltre che doppiatore italiano.

È conosciuto soprattutto per la conduzione con Loretta Goggi dell'edizione del Festival di Sanremo 1986.
Inoltre ha condotto per la Rai numerosi programmi televisivi musicali come Discoring, Concertone e il varietà Fate il vostro gioco insieme a Fabio Fazio.

È stato il doppiatore televisivo di Love Boat, CHiPs, Hill Street giorno e notte, FBI, Le strade di San Francisco, La casa nella prateria.

In radio dal 1978, ha condotto e collaborato alla realizzazione dei programmi Rai Long Playng, Hit Parade dischi caldi, Musica Ieri e Domani di Gianni Bisiach e con Renzo Nissim, Masters, RaiStereoDue, Jimy e Johnny con Federico Guglielmi e Radiorarità.

È stato il conduttore su Radio Capital di Area protetta - Miti e leggende del rock che ha vissuto stagioni di grande notorietà grazie anche alle edizioni "in tour", presso i teatri e nelle case degli ascoltatori. Il suo allontanamento da Radio Capital dopo 8 anni, a seguito dell'avvicendamento di un nuovo direttore artistico, ha scatenato tra i suoi fedelissimi un movimento di protesta che di blog in blog ha creato in rete un fenomeno insolito nel panorama radiofonico italiano.

Ha collaborato per molti anni con la rivista Raro!.

Da dicembre 2007 è entrato nella scuderia Lifegate radio dove la sua Area protetta ha ritrovato uno spazio settimanale serale.

Nelle estati del 2008 e del 2009 ha ripreso la collaborazione con la RAI conducendo in diretta, per Radio Uno, il programma Impronte Sonore.

Dal gennaio 2010, sempre per Rai Radio 1, presenta la parte musicale del programma giornalistico Baobab - L'albero delle notizie.

Dal 16 gennaio 2012 torna su Radio Capital con il programma Sentieri Notturni, in onda dal lunedì al giovedì dalle ore 23 alle ore 24.




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china46
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MArcelo SalAS
José Marcelo Salas Melinao (Temuco, 24 dicembre 1974) è un dirigente sportivo ed ex calciatore cileno, di ruolo attaccante. Attualmente ricopre le cariche di presidente e direttore sportivo dell'Unión Temuco.

Era soprannominato "El Matador" per gli inchini che dedicava ai tifosi dopo i gol segnati, simili a quelli di un torero.

Detiene tuttora il primato del maggior numero di reti con la maglia del Cile: 37, in 70 presenze.
buon giorno
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Enza
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AShton Kutcher

Christopher Ashton Kutcher nasce il 7 febbraio 1978 a Cedar Rapids (Iowa, USA), figlio di Diane Finningan e Larry. Iscrittosi a Ingegneria Biochimica all'Università dell'Iowa (si mantiene pulendo pavimenti per dodici dollari all'ora e donando il sangue), lascia gli studi a diciannove anni. Nel 1998 partecipa a un concorso per aspiranti modelli, che pur non regalandogli la vittoria (andata, invece, a Josh Duhamel) gli permette di essere notato dalla Next Model Management, agenzia di moda di New York che gli propone un contratto e gli offre la possibilità di sfilare nelle città più importanti come Milano e a Parigi.

Dopo essere apparso, tra l'altro, in una campagna pubblicitaria di Calvin Klein, che gli regala una popolarità notevole, si sposta a Los Angeles per provare a iniziare una carriera nel mondo della recitazione: viene, scelto, così, per "That's 70s Show", serie cui prenderà parte fino al 2006. Inizia a comparire, inoltre, in diversi film: nel 1999 in "Coming soon", diretto da Colette Burson, e nel 2000 nelle commedie "Pazzo di te" (titolo originale: "Down to you") di Kris Isacsson e "Fatti, strafatti e strafighe" (titolo originale: "Dude, where's my car?"), di Danny Leiner. Nello stesso anno, fa parte anche del cast del film di John Frankenheimer "Trappola criminale" (titolo originale: "Reindeer games").

Rifiutato a un provino per "Pearl Harbor" (si era proposto per il ruolo di Danny Walker), trova il successo in numerose commedie rosa dalla comicità non troppo raffinata: per esempio, in "Oggi sposi#133; niente sesso" (titolo originale: "Just married") di Shawn Levy, nel 2003, anno in cui prende parte anche a "Una scatenata dozzina" (titolo originale: "Cheaper by the dozen"), dello stesso regista, e "La figlia del mio capo" (titolo originale: "My boss's daughter"), di David Zucker. In quel periodo, produce e presenta su Mtv la trasmissione "Punk'd", costituita da candid camera realizzate ai danni di personaggi famosi: il ruolo di produttore esecutivo, per altro, gli piace a tal punto che lo ricoprirà anche per il quiz "Opportunity knocks" e per i reality show "Adventures in Hollywood", "Beauty and the geek" e "The real wedding crashers".

Un ruolo insolitamente drammatico gli capita nel 2004, con "The butterfly effect" (accolto negativamente dalla critica ma ottimamente dal pubblico), mentre l'anno seguente Kutcher torna alla commedia con "Indovina chi" ("Guess who") e "Sballati d'amore" ("A lot like love"). Il 24 settembre del 2005 si sposa con l'attrice Demi Moore (dopo aver frequentato, in passato, colleghe come January Jones, Ashley Scott, Monet Mazur e Brittany Murphy), prima di tornare sul grande schermo con "Bobby", di Emilio Estevez, e con "The Guardian - Salvataggio in mare", di Andrew Devis.

Cimentatosi come doppiatore in "Boog & Elliot a casa di amici", torna alla commedia in compagnia di Cameron Diaz nel 2008 con "Notte brava a Las Vegas" (titolo originale: "What happens in Vegas"). L'anno successivo, utilizzando il nickname di "plus", diventa il primo utente di Twitter a superare il milione di followers; al cinema, invece, prende parte a "Personal effects", di David Hollander, e "Toy boy", di David Mackenzie, di cui è anche produttore. Il doppio ruolo di attore e produttore si ripresenta per "Killers" di Robert Liketic, mentre nel 2011, anno in cui si separa dalla moglie, si materializza il ritorno alla commedia leggera con "Amici, amanti e#133;" (titolo originale: "No strings attached") e "Capodanno a New York" (titolo originale: "New years'eve").

Nel 2011, prende il posto di Charlie Sheen (escluso per comportamenti molesti) nella sit-com "Due uomini e mezzo" ("Two and a half man"), al fianco di Jon Cryer, trasmessa in Italia da Raidue.

In Italia, Ashton Kutcher è doppiato soprattutto da David Chevalier, che gli ha prestato la voce in "Sballati d'amore", "The butterfly effect", "Indovina chi", "Fatti, strafatti e strafighe", "Killers", "The guardian - Salvataggio in mare", e da Marco Vivio (in "Notte brava a Las Vegas", "Oggi sposi#133; niente sesso" e nel nuovo doppiaggio di "Killers"). In "That 70's Show" ha la voce di Francesco Massimo, mentre in "Due uomini e mezzo" (così come in "Amici, amanti e#133;"), viene doppiato da Stefano Crescentini.

Separatosi dalla moglie (di 16 anni più anziana) nel novembre 2011, ha poi intrapreso una relazione sentimentale con l'attrice Mila Kunis.




DE

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china46
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DE Carolis Adolfo (Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) è stato un pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo italiano.

Protagonista dell'arte italiana idealista e simbolista fra Ottocento e Novecento, De Carolis ha influito in modo determinante negli sviluppi formativi del gusto floreale, operando in egual misura anche nei campi dell'illustrazione, della pittura e della fotografia. Mentre è problematica la sua collocazione nel contesto liberty, nel quale viene frequentemente collocato dalla critica. La sua fede artistica nella tradizione rinascimentale ed ermetica viene, infatti, da lui opposta polemicamente contro le bizzarrie organicistiche dell'"arte nuova", come appare in particolare in un articolo sul Leonardo dopo una visita alla Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. La sua opera esibisce piuttosto un'evoluzione dell'estetica preraffaellita, fortemente condizionata da modelli e stilemi del giapponismo, da un lato, e da un inquieto formalismo di stampo michelangiolesco, dall'altro.

De Carolis ha collaborato con grandi letterati, illustrando con disegni e xilografie opere di Gabriele D'Annunzio e di Giovanni Pascoli, con una maniera grafica inconfondibile, decorativamente organica tanto all'architettura tipografica quanto ai contenuti.
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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

DE Carolis Adolfo (Montefiore dell'Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) è stato un pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo italiano.



Che prendo
Faccio con AD!


ADler STella



Stella Adler
New York, 10 febbraio 1901
– New York, 21 dicembre 1992
è stata un'attrice teatrale
ebrea statunitense celebre per aver
fondato e diretto lo Stella Adler Conservatory
di New York.

Nata in una famiglia di attori teatrali del teatro yiddish,
iniziò a recitare giovanissima nella compagnia dei genitori.
Appena diciottenne si trasferì con la famiglia a Londra
dove conobbe il futuro marito Horace Eliashcheff,
con il quale ebbe però un legame che durò brevemente.

Nei primi anni venti del Novecento debuttò a Broadway
ed ebbe la fortuna di assistere all'unica tournée statunitense
del regista e teorico del teatro russo Kostantin Sergeevic Stanislavskij.
Profondamente colpita e affascinata dal metodo del regista,
ebbe modo di studiarlo divenendo nel 1925 allieva dei due
importatori del metodo in Usa: Ryszard Boleslawski
e Maria Ouspenskaya.
Entrata nel Group Theatre di Lee Strasberg,
sposò uno dei fondatori, Harold Clurman,
con il quale si recò in Russia al Teatro d'Arte di Mosca per studiare
approfonditamente le teorie e le tecniche del regista russo Stanislavskij.

Nel 1937 si trasferì a Hollywood ed iniziò la carriera cinematografica
col nome di Stella Ardler, non trascurando i lavori teatrali con
il Group Theatre e iniziando parallelamente l'attività di insegnamento
della recitazione.
Tale attività la portò a fondare, nel 1949,
lo Stella Adler Conservatory di New York nel quale
accoglierà come discenti future celebrità come Marlon Brando,
Harvey Keitel e Melanie Griffith.
Separatasi da Clurman sposò poi il fisico e
scrittore Mitchell A. Wilson.

Riconoscimenti

Considerata tra le più importanti e innovatrici insegnanti
di recitazione statunitensi del XX secolo,
le è stata dedicata una stella nella Hollywood Walk of Fame.



Dina & Dario
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STewart BRand (Rockford, 14 dicembre 1938) è autore, curatore editoriale, e creatore del Whole Earth Catalog e di CoEvolution Quarterly. Lo scopo di Whole Earth Catalog era di permettere al lettore di trovare praticamente ogni informazione utile, a partire dall'idea che gli umani avrebbero quindi sviluppato una tecnologia ed una cultura nuova, positiva e sostenibile; in questo senso le sue idee anticipavano l'avvento di Internet. Brand fu poi cofondatore della comunità virtuale The Whole Earth 'Lectronic Link (The WELL) con Larry Brilliant. Brand è celebre anche come l'editor di brillanti pensatori, ora noti al grande pubblico, all'inizio delle loro carriere. Ha fatto parte del gruppo di futurologi che ha partecipato alla preparazione del film Minority Report.

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Enza
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BRuno BarbieRI

Bruno Barbieri (Medicina, 12 gennaio 1962) è un cuoco, personaggio televisivo e ristoratore italiano.

Nel 1979 ha la possibilità di lavorare come terzo cuoco sulle navi da crociera e di conoscere così culture culinarie di diversi paesi. Dopo un anno e mezzo torna in Italia e comincia a lavorare in piccoli locali della riviera romagnola in qualità di chef di partita. Segue corsi di perfezionamento anche all'estero e dopo un certo tempo approda alla "Locanda Solarola" di Castelguelfo; il ristorante guadagna per due anni consecutivi 2 stelle Michelin. Avvalendosi della collaborazione di Giacinto Rossetti, Mauro Gualandi e Igles Corelli, gestisce poi i ristorante “Il Trigabolo” di Argenta.

Negli anni Novanta, il ristorante si aggiudica anch'esso 2 stelle Michelin. Grazie all'intervento di Barbieri anche il ristorante "Grotta di Brisighella" (a Brisighella in provincia di Ravenna) ottiene il riconoscimento della stella Michelin. Barbieri apre poi il ristorante "Arquade" nel relais Villa del Quar, a San Pietro in Cariano in provincia di Verona. Il locale compare sulle guide gastronomiche dell'anno 2007 con 2 stelle Michelin mentre il Gambero Rosso lo segnala con 3 forchette. Nel luglio del 2010 Bruno Barbieri decide di lasciare le cucine dell'Arquade per trasferirsi in Brasile.

È stato lo chef italiano con maggior numero di stelle, ma attualmente secondo la Guida Michelin 2014 non ha alcun ristorante stellato o premiato con rosette[senza fonte]. In passato i ristoranti stellati erano: 1 stella Grotta di Brisighella, 2 stelle Trigabolo (Argenta), 2 stelle Locanda Solarola, 2 stelle Ristorante Arquade - Relais Chateaux Villa del Quar, in tutto 7. Autore di numerosi libri tra cui uno dedicato alla cucina senza glutine, è protagonista di programmi televisivi di successo per il Gambero Rosso Channel e collaboratore di varie radio.

Dal 2011, insieme allo chef Carlo Cracco e al ristoratore Joe Bastianich, è giudice di MasterChef Italia. Dal 2013 fa parte anche della giuria di Junior MasterChef Italia con Lidia Bastianich e Alessandro Borghese[2]. Nel marzo 2012 apre a Londra il ristorante Cotidie, che lascia nel maggio 2013 a causa dei suoi eccessivi impegni; gli subentra lo chef Marco Tozzi, insignito di 1 stella Michelin dal 2011.






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dany61
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RIccardo LAttanzi (Ancona, 10 aprile 1934 – Roma, 13 luglio 1991) è stato un arbitro di calcio e dirigente arbitrale italiano

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china46
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LAtella Antonio(Castellammare di Stabia, 2 marzo 1967) è un attore e regista teatrale italiano. Considerato una delle figure di spicco del teatro italiano, vive e lavora tra Berlino e l’Italia. Studia recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Torino e la Bottega Teatrale di Firenze fondata da Vittorio Gassman.

Come attore è diretto da Pippo Di Marca, Luca Ronconi, Giuseppe Patroni Griffi, Massimo Castri, Elio De Capitani, Walter Pagliaro, Tito Piscitelli, Vittorio Gassman.

Per Raitre, Dipartimento scuola educazione, è tra gli attori di Lezioni di Teatro scritto e condotto da Vittorio Gassman (1989).

Ma è il lavoro di regista che gli conferisce fama nazionale e europea.

Poco più che trentenne è chiamato a dirigere uno dei corsi dell'École des Maîtres (scuola itinerante internazionale, di perfezionamento teatrale, per giovani attori di diverse culture) in precedenza affidati ai più importanti maestri del teatro internazionale come Jacques Delcuvellerie,Luca Ronconi, Jerzy Grotowski, Anatolij Vasil'ev, Jacques Vassalle, Giancarlo Cobelli, Peter Stein, Dario Fo, Eimuntas Nekrosius e Lev Dodin.

Nel 2001 vince il suo primo Premio Ubu per il progetto Shakespeare e oltre e, nel 2004, il Premio Gassman come miglior artista dell’anno.

La sua cifra stilistica è dominata da un erotismo macabro e grottesco e da un'ironia graffiante[senza fonte].

Le sue messinscene più significative[senza fonte] sono: Otello di William Shakespeare (1999), Romeo e Giulietta di William Shakespeare (2000), I Negri di Jean Genet (2002), Pilade di Pier Paolo Pasolini (2002), Querelle da Jean Genet (2002), Porcile di Pier Paolo Pasolini, Bestia da stile di Pier Paolo Pasolini (2004), Edoardo II di Christopher Marlowe (2004), La cena de le ceneri di Giordano Bruno (2005) Aspettando Godot di Samuel Beckett (2007).

In Francia, a Lione, nel 2004 debutta nella regia d'Opera con L'Orfeo di Claudio Monteverdi. Sempre nel 2004 mette in scena Orfeo ed Euridice di Gluck e, nel 2005, Tosca di Giacomo Puccini.

Nell'ottobre del 2007 porta sulle scene Moby Dick, tratto dal romanzo di Herman Melville, una produzione del Teatro Stabile dell'Umbria nella quale il ruolo principale (il capitano Achab) è affidato a Giorgio Albertazzi. In scena protagonisti anche Marco Foschi, Annibale Pavone e Fabio Pasquini. Questo non è il primo Moby Dick di Latella poiché aveva già recitato nel 1992 in Ulisse e la balena bianca, spettacolo ispirato al romanzo di Melville, con la regia di Vittorio Gassman. Nel 2006 insegna al CUT di Perugia dove dirige un gruppo di giovani attori in un testo di Sarah Kane.

CO

buonpomeriggio
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dany61
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Prov.: Modena


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Inserito il - 17/07/2015 : 05:21:48  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
COstante TEncalla (Bissone, 1593 – Varsavia, 1646) è stato uno scultore e architetto svizzero-italiano.

Dopo aver lavorato a Roma, città in cui si forma artisticamente, si sposta in Polonia presso lo zio Matteo Castelli, dove diventa il primo architetto reale. Alla morte dello zio (avvenuta nel 1632) rientra in patria per lavorare su edifici di Bissone e di Lugano.


La torre di Ladislao nel Castello reale di Varsavia, rimaneggiata da Costante Tencalla nel 1637-1643
Tornato a Varsavia come architetto del re di Polonia Ladislao IV, gli vengono affidati importanti lavori nelle città di Varsavia, Cracovia, Leopoli, Vilnius (allora all'interno del Regno di Polonia) e Gniezno

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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lampaDINA e lampaDario
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Città: Roma


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TEri Garr
(SL)



Teri Garr
Lakewood, 11 dicembre 1947
è un'attrice statunitense, candidata all'Oscar
come miglior attrice non protagonista nel 1982
con Tootsie (1982), diretto da Sydney Pollack.

È la figlia di Eddie Garr (1900-1956), un noto attore di Broadway,
e di Phyllis Garr, (1909-1999), una ballerina.
È stata dal 1993 al 1996 la moglie di John O'Neil,
da cui ha avuto una figlia, Molly, nata nel novembre del 1993.

Ha due fratelli ed è intima amica delle attrici
Connie Sellecca e Toni Basil.
Studentessa di danza e recitazione prima
all'Università della California
ed in seguito all'Actor's Studio di New York,
esordì come ballerina in alcuni film in coppia con Elvis Presley,
come L'idolo di Acapulco (1963), diretto da Richard Thorpe.

Raffinata interprete dai tempi comici perfetti
e dal sorriso disarmante,
conosce il successo e l'immediata celebrità internazionale grazie a
La conversazione (1974) di Francis Ford Coppola ma soprattutto
grazie a Frankenstein Junior (1974) di Mel Brooks, dove eccelle
nei panni di Inga. Presenza fissa e notissima nella televisione
statunitense, negli anni successivi si è fatta apprezzare per le sue
eccezionali doti di eclettismo e mimica in pellicole del calibro
di Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) di Steven Spielberg,
Tootsie (1982, candidatura all'Oscar come miglior
attrice non protagonista) di Sydney Pollack,
Un sogno lungo un giorno (1982) di Francis Ford Coppola,
Fuori orario (1985) di Martin Scorsese e Prêt-à-Porter (1994)
di Robert Altman.
Più recentemente ha ricoperto il ruolo della madre di Phoebe Buffay,
v interpretata da Lisa Kudrow, nella famosa serie televisiva Friends,
oltre ad aver partecipato a moltissime produzioni televisive.

Nel 1999 le è stata diagnosticata una sclerosi multipla.
Da allora è attivamente impegnata in varie associazioni
per l'aiuto di chi soffre della sua stessa malattia ed è,
tra le altre cose, ambasciatrice del
National Multiple Sclerosis Society.
Le sue condizioni di salute, già molto precarie,
si sono ulteriormente aggravate nel dicembre del 2006
a seguito di un aneurisma.
Dal 2007 ha smesso di recitare.


Dina & Dario
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china46
Utente Master

Città: Lugano- Svizzera


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Inserito il - 17/07/2015 : 10:38:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SLeater-KInney sono una band alternative rock statunitense, formatasi nel 1994 a Olympia, nello stato di Washington. Le componenti sono Corin Tucker (voce e chitarra), Carrie Brownstein (voce e chitarra) e Janet Weiss (voce e batteria). Il loro nome deriva dall'omonima strada che attraversa il quartiere di Lacey della città.

ll gruppo nasce dalle ceneri del movimento delle riot grrrl, attivo ad Olympia nei primi anni novanta. Le due fondatrici, Corin Tucker e Carrie Brownstein provenivano infatti da gruppi, rispettivamente Heavens to Betsy e Excuse 17, che si rifacevano alle tematiche femministe e di liberazione dell'identità sessuale tipiche di quel movimento. Nella loro carriera ventennale, nonostante abbiano ricevuto un limitato riscontro commerciale, si sono comunque avvalse dell'unanime plauso della critica specializzata, divenendo una delle band più acclamate e di culto della loro generazione. Diverse riviste e autorevoli critici musicali (tra cui Robert Christgau e Greil Marcus) le hanno elogiate come la migliore band statunitense degli ultimi tempi.
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